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AFGHANISTAN

ATTACCO USA: OTTO MORTI, TRA CUI SEI BAMBINI - Il colonnello ha espresso il proprio rammarico per l'uccisione di civili in Afghanistan, ma ha sottolineato l'impossibilità di ridurre ai minimi termini il rischio di un loro coinvolgimento nei raid. "E' difficile non colpirli. Noi preferiremmo arrestare i terroristi piuttosto che ucciderli", ha detto Hilferty. "Ma - ha aggiunto -, in questo tipo di incidenti, se i civili si circondano di migliaia di armi, centinaia di munizioni, cannoni e mortai in un complesso conosciuto come un rifugio di un terrorista, noi non siamo completamente responsabili delle conseguenze". Intanto secondo una fonte militare, i sei bimbi sono stati uccisi in un attacco aereo in una regione orientale del Paese. I corpi sono stati trovati sotto un muro crollato Domenica scorsa le forze Usa avevano ammesso di aver ucciso per errore 9 bambini nel bombardamento di un sospetto rifugio di guerriglieri nella provincia di Ghazni, al confine con quella di Paktia. L'ufficiale Usa, inoltre, ha spiegato di non essere sicuro del fatto che il crollo del muro, che avrebbe provocato la morte degli otto civili, sia stato determinato dal raid dell'esercito Usa. "Non posso garantire che, in futuro, non saranno coinvolti altri civili" ha concluso Hilferty. "Potrebbe accadere

PALESTINA

PERES CONSIGLIA RITIRO DA GAZA - Mentre il premier Ariel Sharon lascia intendere di essere incline a spostare alcune colonie isolate, il leader laburista Shimon Peres consiglia oggi al governo di ordinare un ritiro generale dalla striscia di Gaza. Secondo il quotidiano Maariv, Sharon potrebbe ordinare lo sgombero di due piccoli insediamenti in Cisgiordania e di altri tre a Gaza. Gaza - ha detto Peres, all'indomani di un incontro privato con Sharon - non e' una 'carta' da giocare al tavolo dei negoziati. E' piuttosto una pietra al collo per Israele. Peres ha detto che il governo Sharon si era impegnato a sgomberare gli avamposti selvaggi israeliani, a congelare gli insediamenti e ad alleviare le condizioni di vita dei palestinesi nei Territori. Stiamo aspettando da mesi, ma finora non e' successo niente ha concluso

IRAQ

PAESI CONTRARI A GUERRA ESCLUSI DA CONTRATTI RICOSTRUZIONE - Nel promemoria del vicesegretario alla Difesa Paul Wolfowitz si legge che se l'appoggio e la cooperazione internazionale sono necessari per consentire progressi in Iraq e' interesse pubblico limitare il numero dei paesi che possono competere per aggiudicarsi i contratti. E' necessario alla tutela degli interessi essenziali di sicurezza degli Stati Uniti limitare alle imprese di Stati Uniti, Iraq, dei partner della coalizione e delle nazioni che hanno contribuito alla forza la possibilita' di competere per i contratti principali. Segue una lista di 26 contratti che verranno assegnati dall'Autorita' provvisoria della coalizione e dal Dipartimento alla Difesa ed una lista di 63 nazioni titolate a competere per aggiudicarsele. A tal proposito il quotidiano inglese GUARDIAN apre la prima pagina odierna con il titolo: "La privatizzazione della guerra. Trenta milioni di dollari vanno alle imprese militari. Le aziende britanniche ottengono contratti vantaggiosi. Affari a Bagdad a Kabul e nei Balcani".

SI APRE A ROMA LA CONFERENZA DEI DONATORI PER LA PALESTINA

Si apre questa mattina a Roma, presso il Ministero degli Affari Esteri, la conferenza dei donatori per la Palestina, voluta dalla presidenza Ue alla fine del semestre per fare il punto sulle riforme palestinesi e soprattutto coinvolgere in questo stadio i donatori internazionali (Quartetto, Norvegia, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale) già impegnati ad aiutare i palestinesi fin dagli accordi di Oslo. La seconda giornata si concentrerà sulle riforme e sarà guidata dalla Task Force creata appositamente dal Quartetto sul processo di democratizzazione palestinese. La prima parte della conferenza - che sarà copresieduta dal ministro degli Esteri Franco Frattini e dal ministro degli Esteri norvegese Jan Petersen - vedrà la presenza di una dozzina di Paesi donatori, oltre che di quattro ministri palestinesi - il ministro degli Esteri Nabil Shaath, il ministro delle Finanze Salam Fayad, il ministro dell'Economia Maher el-Masri e quello della Pianificazione Nabil Qassis - e del ministro degli Esteri israeliano Silvan Shalom.