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GR ORE 13.00

Sciopero trasporti

  • Dopo lo sciopero 'selvaggio' di questa mattina il prefetto di Torino Achille Catalani ha precettato i lavoratori del Gtt, il Gruppo Torinese Trasporti, per la seconda fascia protetta nella quale deve essere garantito il servizio dei mezzi pubblici. Per le linee urbane la fascia di rispetto va dalle 12 alle 15 mentre per quella extraurbana e' dalle 14.30 alle 17.30. L'azienda dovra' notificare il provvedimento e per i trasgressori e' prevista l'applicazione delle sanzioni disposte dal Codice penale. Questa mattina nel capoluogo piemontese si era verificato il blocco quasi totale dei mezzi pubblici senza il rispetto della fascia protetta dalle 6 alle 9 dell'area urbana e da inizio servizio alle 8 in quella extraurbana.

La stessa cosa è successa a Brescia, dove i lavoratori si sono rifiutati di uscire dai depositi.La precettazione e' stata notificata subito anche ai dipendenti della Brescia Trasporti Spa che presidiano il deposito impedendo l'uscita dei mezzi. Ma secondo i lavoratori, che avrebbero dovuto riprendere il servizio a mezzogiorno, non e' valida perche' dovrebbe essere nominativa. Poco prima di mezzogiorno erano intervenuti polizia e carabinieri per tentare di liberare il passaggio sollevando da terra i manifestanti che si erano seduti davanti all'ingresso del deposito. Ci sono stati spintonamenti ed e' cominciata una discussione molto concitata tra i lavoratori e le forze dell'ordine, ma la situazione non e' degenerata.

A firenze, alcuni lavoratori dell' Ataf, l' azienda di trasporti urbani fiorentina, ha impedito l' uscita degli automezzi, in due dei tre depositi, che dovevano rispettare la seconda fascia garantita dalle 11.45 alle 15.15. In particolare, secondo l' azienda, sono bloccati i mezzi nei depositi alle Cure e a Peretola mentre nel terzo deposito in viale XI agosto ne sono usciti, secondo il sindacato, solo nove sui 31 previsti

E per scongiurare la precettazione, record di "malati" fra gli autoferrotranvieri questa mattina, in coincidenza con la giornata di sciopero nazionale del trasporto locale: secondo i dati diffusi dal sindacato di base CUB, si sta verificando una vera e propria forma di disobbedienza con punte del 60% di lavoratori ammalati in diverse citta', fra cui Torino, Napoli, Genova, Brescia, Cosenza, Catanzaro e Castrovillari. Il CUB definisce "giuste e legittime" queste forme di protesta: si tratta, dice, di "una risposta forte, frutto della profonda insoddisfazione per le trattative in corso, che rischiano di sfociare in un ennesimo accordicchio che non rendera' giustizia alle aspettative dei tranvieri e di uno sciopero che sembra essere stato confermato con l'unico scopo di spompare la lotta per poi andare a chiudere al ribasso la vertenza tra qualche giorno. Quando non c'e' possibilita' di lottare per difendere i propri diritti, quando questi vengono attaccati, e' evidente che non esistono regole capaci di tenere a freno la rabbia dei lavoratori".

Vigili del fuoco

Si svolgerà oggi, presso piazza Montecitorio, una manifestazione dei lavoratori del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. La protesta vedrà la partecipazione di numerosi lavoratori che chiedono con forza il ritiro del disegno di legge Pisanu sulla trasformazione del rapporto di lavoro, e l’immediato stanziamento di risorse aggiuntive per il rinnovo del contratto di lavoro 2002-2005. Il presidio organizzato dalla RdB-Cub e dalla Cgil intende richiamare l’attenzione del Parlamento sulle gravissime conseguenze che avrebbe l’eventuale approvazione del progetto di legge del Governo. Si vuole affermare, inoltre, come la stragrande maggioranza del personale sia contraria all’ipotesi di equiparazione della categoria con le forze di polizia. I Viglili del Fuoco chiedono il raggiungimento di un accordo contrattuale che rivaluti le indennità di rischio, con l’obiettivo di riconoscere alla categoria le proprie funzioni e competenze nell’ambito delle attività di soccorso tecnico urgente e protezione civile.

Roma

  • E' ripresa innanzi alla V sezione penale della Cassazione l'udienza per l'omicidio della studentessa romana, Marta Russo che vede imputati Giovanni Scattone, Salvatore Ferraro e Francesco Liparota. Il verdetto della Suprema Corte e' atteso nel pomeriggio. Stamani, per primo, ha preso la parola l'avv. Francesco Petrelli - che ha iniziato a parlare alle 9,30 e sta ancora continuando - e poi tocchera' a Manfredo Rossi l'arringa finale a sostegno dell'innocenza di Giovanni Scattone. Sono questi, infatti, gli ultimi due difensori che devono parlare oggi nel prosieguo dell'udienza iniziata il 5 dicembre e sospesa dal presidente Guido Lietti proprio per consentire un maggior spazio di tempo alla difesa del principale imputato. Tra le 13 e le 14 la V sezione dovrebbe chiudersi in camera di consiglio per decidere confermare o meno la sentenza emessa, il 30 novembre 2002, dalla Corte d'Assise d'Appello di Roma con la quale Scattone era stato condannato a 6 anni di reclusione, Ferraro a 4 anni e 6 mesi e Liparota a 2 anni e 2 mesi. Il sostituto procuratore generale Giuseppe Izzo, nell'udienza del 5 dicembre, aveva chiesto di convalidare il verdetto di 2/o grado.

Irak

Diciannove morti e 33 feriti. E' questo il bilancio dell'ultimo attacco avvenuto nell'Iraq occidentale ieri, domenica 14 dicembre, il giorno dopo la cattura dell'ex dittatore Saddam Hussein. Un'autobomba sarebbe infatti esplosa nei pressi della stazione di polizia di Khalidiyah, 20 chilometri a est di Ramadi, uccidendo 17 poliziotti iracheni e due civili, tra i quali una bambina di sette anni. Secondo le fonti, l'autovettura sospetta sarebbe stata notata poco prima della deflagrazione, attirando l'attenzione degli agenti. Lo scoppio avrebbe anche danneggiato l'edificio e alcuni veicoli circostanti. Stando alle prime diagnosi, cinque dei 33 feriti sarebbero in gravi condizioni. Sono 9 invece i morti causati dallo scoppio, questa mattina, di un'autobomba vicino a una stazione di polizia a Husseiniya, a 30km da Baghdad.Una seconda esplosione, di cui ancora non si sa il bilancio, sarebbe avvenuta poco dopo in un'altra stazione di polizia.

Saddam

Il segretario della Difesa americano, Donald Rumsfeld, ha assicurato che a Saddam Hussein e' stato offerto lo status di prigioniero di guerra. L'ex dittatore iracheno sara' trattato secondo quanto prevede la Convenzione di Ginevra, ha aggiunto Rumsfeld in una intervista alla rete televisiva Cbs in cui ha spiegato che il detenuto non sta cooperando, nella misura in cui non parla o questo genere di cose. Saranno ora i giuristi a stabilire se potra' essere visitato da una delegazione della Croce rossa internazionale, ma nessuno deve preoccuparsi. Sara' trattato in modo umano e professionale -ha precisato escludendo seccamente che possa essere torturato. Le dichiarazioni di Rumsfeld si sono rese necessarie dopo le preoccupazioni espresse da più parti sulla sorte di saddam Hussein, nel timore che venisse sottratto alla giurisdizione internazionale a favore di quella, tutta particolare, degli Usa nella base di Guantanamo

Saddam 2

Il villaggio di Al Daur, in cui sabato sera e' stato arrestato l'ex dittatore iracheno Saddam Hussein, e' tuttora isolata dalla forze americane. La localita', che si trova a circa 30 chilometri dalla citta' natale del 'rais' Tikrit, e' presidiata dalle truppe Usa che con diversi automezzi ne impediscono l'accesso. Elicotteri statunitensi sorvolano in continuazione l'area. Al Daur e' un tipico villaggio iracheno in aperta campagna, con case basse, povere, ma in ordine. Secondo quanto riferito da un capitano dell'esercito, al nascondiglio di Saddam Hussein e' in corso una visita di personalita' importanti, di cui non sono state comunque fornite le generalita'. I rappresentanti dei maggiori mezzi di informazioni internazionali stanno attendendo l'autorizzazione per vedere il nascondiglio in cui l'ex presidente dell'Iraq e' stato catturato senza spargimento di sangue. ma come di consueto, le forze statunitensi negano l'accesso immediato ai giornalisti, preferendo prima preparare la scena per essere sicuri che non venga riferito nulla in contrasto con le loro dichiarazioni. Una limitazione gravissima del diritto alla libertà di espresione, che gli Usa hanno imposto a tutti dall'inizio della loro invasione.

Saddam 3

L'ex dittatore iracheno Saddam Hussein sarebbe stato condotto in Qatar per ragioni di sicurezza. Lo ha riferito la televisione araba Al Arabiya. La notizia del trasferimento in Qatar di Saddam, però, non è stata confermata da alcuna fonte ufficiale. L'unica certezza, nella ridda di voci sul dittatore deposto è che, dopo l'arresto, è stato condotto in un luogo segreto

Irak

I militari americani hanno disperso questa mattina una manifestazione pro Saddam nella città di Tikrit. Ne dà notizia la Tv araba Al-Jazeera, che ha trasmesso anche alcune immagini della protesta. Secondo l'inviato della Tv del Qatar, centinaia di studenti dell'Università locale hanno manifestato in solidarietà con l'ex presidente iracheno, arrestato ieri. I militari avrebbero usato gas lacrimogeni per disperdere la folla, manganellando i dimostranti ed arrestando alcuni di loro. L'intervento dei soldati avrebbe inoltre scoraggiato altre persone che cercavano di organizzare un corteo di grandi dimensioni.L'esercito statunitense si è rifiutato di commentare il fatto.

Palestina

Due palestinesi che tentavano di entrare in Israele attraverso la recinzione elettronica che circonda Gaza sono stati uccisi dall'esercito israeliano. Secondo fonti militari si tratta di due lavoratori la cui presenza, insieme a quella di altre otto persone, era stata rilevata dai sensori di sorveglianza. Gli uomini di una pattuglia intervenuta per controllare hanno aperto il fuoco senza indiscriminatamente.. Alcune ore prima, sempre nella striscia di Gaza, l'esercito aveva demolito alcune abitazioni di Khan Yunis. Durante l'incursione due militari sono stati feriti dai colpi sparati dai palestinesi del campo profughi.

Israele

Tafferugli sono avvenuti stamane nei pressi della colonia israeliana di Yitzhar (Nablus) quando reparti dell'esercito israeliano hanno tentato rimuovere un avamposto illegale eretto da coloni nelle sue vicinanze. Foti locali riferiscono che decine di coloni si sono asserragliati nell'avamposto e che oppongono resistenza fisica ai militari. Finora non si ha notizia di arresti.

Milosevic

  • Wesley Clark, ex comandante supremo delle forze Nato in Europa e' all'Aja per deporre al processo intentato dal Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia a carico di Slobodan Milosevic. L'udienza - la cui durata prevista e' di due giorni - si e' aperta questa mattina alle 9 a porte chiuse. La testimonianza di Clark e' frutto di un accordo senza precedenti tra il tribunale ed il governo americano, che avra' due giorni per chiedere che parti della deposizione del teste - considerate potenzialmente lesive degli interessi nazionali americani se rese pubbliche - non vengano diffuse. Clark dovrebbe aiutare a chiarire quanto Milosevic sapesse dei crimini commessi durante le guerre nelle repubbliche ex jugoslave. D'altra parte il faccia a faccia tra i due - peraltro entrambi in campagna elettorale nei rispettivi paesi - consentira' senza meno all'ex presidente jugoslavo di puntare il dito ancora una volta contro la Nato, da lui accusata di crimini di guerra in relazione ai bombardamenti dell'Alleanza contro la Serbia.

Cecenia

  • Alcune decine di uomini armati provenienti dalla Cecenia hanno occupato stamane un villaggio nel confinante Daghestan, secondo quanto rendono noto fonti della polizia daghestana citate dall'agenzia Interfax. I ribelli ceceni, in numero da 25 a 50 secondo le autorita' daghestane citate dalle agenzie, hanno occupato il villaggio di Shauri e prelevato un numero imprecisato di ostaggi in un ospedale. Nell'irruzione in Daghestan sono rimaste uccise, secondo le stesse fonti, una decina di guardie di frontiera daghestane. La zona e' stata circondata, ma i ribelli ceceni sono riusciti ad allontanarsi con gli ostaggi. Secondo le autorita'e' possibile che i guerriglieri stessero tentando di raggiungere la Georgia.

Grecia

  • Saranno pronunciate con ogni probabilita' mercoledi' prossimo le sentenze contro i terroristi del gruppo greco 17 Novembre, riconosciuti colpevoli di una lunga serie di azioni tra il 1983 e il 2002. L'udienza di oggi, alla ripresa del processo dopo la pausa imposta dallo sciopero degli avvocati greci, ha visto gli interventi della difesa. Per Alexandros Giotopoulos, ritenuto il capo dell' organizzazione, sono stati richiesti 21 ergastoli, piu' 2.442 anni di reclusione. In un'intervista apparsa sulla stampa greca ieri, Giotopoulos ha affermato che il processo e' stato una brutta piece teatrale e che il verdetto contro di lui e' stato dettato dagli americani. Con Giotopulos attendono la sentenza altri 14 militanti.

Australia

Aumenta il numero di richiedenti asilo detenuti dall'Australia nella remota isoletta-stato di Nauru, nel Pacifico, in sciopero della fame per protesta contro il governo di Canberra, che ha rifiutato loro lo status di profughi. Il dipartimento Immigrazione ha confermato oggi che 24 afghani e un pachistano continuano a rifiutare cibo e acqua nel campo, costruito nel desolato e torrido entroterra dell'isola. Continua anche lo sciopero della fame di una ventina di richiedenti asilo, tra cui un adolescente, detenuti nel reparto isolamento del campo di Port Hedland, in Australia occidentale, dopo i disordini scoppiati all'inizio del mese contro restrizioni al diritto di visita e domati da un'unita' di polizia in tenuta antisommossa e con l'uso di gas lacrimogeni. La protesta a Nauru era iniziata con nove uomini mercoledi' scorso, sette dei quali sono stati gia' ricoverati in ospedale, mentre altri avrebbero cominciato a orinare sangue. Quattro di questi si sono cuciti la bocca con filo di cotone. I manifestanti affermano che preferiscono morire, piuttosto che tornare in Afghanistan. Oltre 280 richiedenti asilo, fra cui 93 minori, sono rinchiusi nel campo di Nauru, nel quadro della cosiddetta 'Pacific Solution' con cui la marina australiana ha dirottato con la forza verso isole del Pacifico le imbarcazioni di richiedenti asilo che tentavano di raggiungere le acque territoriali australiane. Il governo australiano insiste pero' sul fatto che la protesta non cambiera' il fatto che le loro domande per ottenere lo status di profugo sono state respinte. Sulla crisi e' intervenuto anche il ministro degli Esteri Alexander Downer, per ribadire che lo sciopero della fame non impedira' il loro rimpatrio.

GR ORE 9.30

Irak

Diciannove morti e 33 feriti. E' questo il bilancio dell'ultimo attacco avvenuto nell'Iraq occidentale ieri, domenica 14 dicembre, il giorno dopo la cattura dell'ex dittatore Saddam Hussein. Un'autobomba sarebbe infatti esplosa nei pressi della stazione di polizia di Khalidiyah, 20 chilometri a est di Ramadi, uccidendo 17 poliziotti iracheni e due civili, tra i quali una bambina di sette anni. Secondo le fonti, l'autovettura sospetta sarebbe stata notata poco prima della deflagrazione, attirando l'attenzione degli agenti. Lo scoppio avrebbe anche danneggiato l'edificio e alcuni veicoli circostanti. Stando alle prime diagnosi, cinque dei 33 feriti sarebbero in gravi condizioni. Sono 9 invece i morti causati dallo scoppio, questa mattina, di un'autobomba vicino a una stazione di polizia a Husseiniya, a 30km da Baghdad.Una seconda esplosione, di cui ancora non si sa il bilancio, sarebbe avvenuta poco dopo in un'altra stazione di polizia.

Saddam

Il segretario della Difesa americano, Donald Rumsfeld, ha assicurato che a Saddam Hussein e' stato offerto lo status di prigioniero di guerra. L'ex dittatore iracheno sara' trattato secondo quanto prevede la Convenzione di Ginevra, ha aggiunto Rumsfeld in una intervista alla rete televisiva Cbs in cui ha spiegato che il detenuto non sta cooperando, nella misura in cui non parla o questo genere di cose. Saranno ora i giuristi a stabilire se potra' essere visitato da una delegazione della Croce rossa internazionale, ma nessuno deve preoccuparsi. Sara' trattato in modo umano e professionale -ha precisato escludendo seccamente che possa essere torturato. Le dichiarazioni di Rumsfeld si sono rese necessarie dopo le preoccupazioni espresse da più parti sulla sorte di saddam Hussein, nel timore che venisse sottratto alla giurisdizione internazionale a favore di quella, tutta particolare, degli Usa nella base di Guantanamo.

Afganistan

Dopo due rinvii consecutivi si è finalmente tenuta la prima seduta della ‘loya jirga’, assemblea tradizionale dei capi afgani, che dovrebbe approvare la futura costituzione del Paese asiatico e aprire così la strada verso le elezioni del prossimo anno. Inizialmente fissata per mercoledì scorso, l’apertura della ‘loya jirga’ era stata rimandata a sabato e poi, all'ultimo momento, spostata di 24 ore. Ieri, tra strettissime misure di sicurezza per la paura di possibili 'interferenze' da parte dei talebani, 500 delegati provenienti da tutte le regioni dell'Afghanistan si sono riuniti in un gigantesco tendone eretto nel campus del politecnico di Kabul dove resteranno almeno per una decina di giorni. Sul tavolo, oltre alle ombre della presenza talebana e alle differenze etnico- tribali, si trovano i 160 articoli della nuova carta. Uno dei punti più caldi è l'assetto politico delle nuove istituzioni: da una parte c'è chi, come il presidente Hamid Karzai, chiede forti poteri per il capo dello Stato, dall'altra chi invece ritiene sia preferibile equilibrare le già vaste competenze dell'esecutivo con un forte ruolo del parlamento. Altri aspetti controversi, poi, restano il ruolo dell'Islam e delle donne. A vigilare sul lavoro della 'costituente afgana', centinaia di poliziotti, soldati e uomini dei contingenti di pace che hanno formato un cordone di sicurezza in un raggio di tre chilometri, mentre elicotteri sorvolano la zona. Secondo alcune fonti, infatti, dietro ai rinvii dell'appuntamento non si troverebbero solo normali 'giochi politici' ma anche le numerose minacce di morte lanciate ai partecipanti dai talebani.

Palestina

Due palestinesi che tentavano di entrare in Israele attraverso la recinzione elettronica che circonda Gaza sono stati uccisi dall'esercito israeliano. Secondo fonti militari si tratta di due lavoratori la cui presenza, insieme a quella di altre otto persone, era stata rilevata dai sensori di sorveglianza. Gli uomini di una pattuglia intervenuta per controllare hanno aperto il fuoco senza indiscriminatamente.. Alcune ore prima, sempre nella striscia di Gaza, l'esercito aveva demolito alcune abitazioni di Khan Yunis. Durante l'incursione due militari sono stati feriti dai colpi sparati dai palestinesi del campo profughi.

Cecenia

  • Alcune decine di uomini armati provenienti dalla Cecenia hanno occupato stamane un villaggio nel confinante Daghestan, secondo quanto rendono noto fonti della polizia daghestana citate dall'agenzia Interfax. Reparti daghestani stanno convergendo sul posto.

I ribelli ceceni, in numero da 25 a 50 secondo le autorita' daghestane citate dalle agenzie, hanno occupato il villaggio di Shauri e trattengono un numero imprecisato di ostaggi in un ospedale. Nell'irruzione in Daghestan sono rimaste uccise, secondo le stesse fonti, una decina di guardie di frontiera daghestane. La zona e' stata circondata. Secondo le autorita'e' possibile che i guerriglieri stessero tentando di raggiungere la Georgia.

Cipro

Si sono concluse le operazioni di scrutinio delle elezioni nella parte nord di Cipro, quella governata dalla minoranza turca dell'isola. In percentuale di voti espressi hanno vinto i due partiti alleati favorevoli all'unificazione dell'isola: 48% contro il 46% della coalizione contraria che appoggia il presidente Denktash. Ma, in base al sistema elettorale, i due schieramenti conquistano lo stesso numero di seggi: 25 ciascuno. Il 1. maggio 2004 è previsto che Cipro aderisca a ll'Unione Europea. Rauf Denktash, presidente della Repubblica turca di Cipro Nord si oppone alla riunificazione dell'isola, divisa tra greci e turchi dal 1974.

Perù

Il governo peruviano ha fatto sapere attraverso una nota che il Mercosur - Mercato comune dei Paesi del Cono Sud – ha accolto il Perù al suo interno, come terzo Paese associato all’organizzazione insieme a Cile Bolivia. L’ingresso di Lima nell’organismo regionale sudamericano (formato da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) verrà ufficializzato domani, martedì 16 dicembre, in occasione del vertice dei Paesi membri che si terrà a Montevideo. Intanto oggi si attende che il presidente peruviano, Alejandro Toledo, annunci i nomi del nuovo governo, dopo che venerdì scorso ha chiesto le dimissioni del primo ministro Beatriz Merino e di tutto il suo gabinetto travolto nelle scorse settimane dal cosiddetto 'scandalo delle raccomandazioni'. Alcuni osservatori temono che l'uscita di scena della Merino possa ulteriormente destabilizzare il governo di Toledo che, secondo gli ultimi sondaggi, già gode di scarsa popolarità.

ITALIA

Sciopero trasporti

E' cominciato lo scioppero nazionale dei trasporti. a milano, dove erano stati precettati i lavoratori, la fascia di garanzia è stata rispettata. Invece autobus e tram sono rimasti fermi, a Torino, anche nella fascia di garanzia, prevista dalle ore 6 fino alle ore 9. Gli autoferrotranvieri non erano stati precettati ma ieri in Prefettura si era svolto un incontro con sindacati e azienda per scongiurare il pericolo di un blocco totale del trasporto pubblico e assicurare la circolazione dei mezzi almeno nella fascia garantita. Fermi anche i mezzi pubblici che servono l'area extraurbana. Intorno alle 7 sono intervenuti polizia e carabinieri in alcuni depositi e un centinaio di mezzi, su circa ottocento in servizio generalmente in questa fascia oraria, sono partiti. A Brescia e' quasi paralisi nel trasporto pubblico cittadino, perche' gli autisti si sono astenuti dal lavoro in anticipo rispetto all'orario previsto sullo sciopero, impedendo l'uscita degli autobus. In particolare e' stato presidiato dall'alba il deposito di Brescia Trasporti, la societa' che gestisce il trasporto pubblico cittadino, dove e' in corso un'assemblea. Lo sciopero a Brescia era previsto dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 24A roma, la situazione del traffico è già pesante, con code lungo le principali arterie.

Vigili del fuoco

Si svolgerà oggi, presso piazza Montecitorio, una manifestazione dei lavoratori del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. La protesta vedrà la partecipazione di numerosi lavoratori che chiedono con forza il ritiro del disegno di legge Pisanu sulla trasformazione del rapporto di lavoro, e l’immediato stanziamento di risorse aggiuntive per il rinnovo del contratto di lavoro 2002-2005. Il presidio organizzato dalla RdB-Cub e dalla Cgil intende richiamare l’attenzione del Parlamento sulle gravissime conseguenze che avrebbe l’eventuale approvazione del progetto di legge del Governo. Si vuole affermare, inoltre, come la stragrande maggioranza del personale sia contraria all’ipotesi di equiparazione della categoria con le forze di polizia. I Viglili del Fuoco chiedono il raggiungimento di un accordo contrattuale che rivaluti le indennità di rischio, con l’obiettivo di riconoscere alla categoria le proprie funzioni e competenze nell’ambito delle attività di soccorso tecnico urgente e protezione civile.

gror031215 (last edited 2008-06-26 09:52:52 by anonymous)