GR ORE 9.30

Irak

Diciannove morti e 33 feriti. E' questo il bilancio dell'ultimo attacco avvenuto nell'Iraq occidentale ieri, domenica 14 dicembre, il giorno dopo la cattura dell'ex dittatore Saddam Hussein. Un'autobomba sarebbe infatti esplosa nei pressi della stazione di polizia di Khalidiyah, 20 chilometri a est di Ramadi, uccidendo 17 poliziotti iracheni e due civili, tra i quali una bambina di sette anni. Secondo le fonti, l'autovettura sospetta sarebbe stata notata poco prima della deflagrazione, attirando l'attenzione degli agenti. Lo scoppio avrebbe anche danneggiato l'edificio e alcuni veicoli circostanti. Stando alle prime diagnosi, cinque dei 33 feriti sarebbero in gravi condizioni. Sono 9 invece i morti causati dallo scoppio, questa mattina, di un'autobomba vicino a una stazione di polizia a Husseiniya, a 30km da Baghdad.Una seconda esplosione, di cui ancora non si sa il bilancio, sarebbe avvenuta poco dopo in un'altra stazione di polizia.

Saddam

Il segretario della Difesa americano, Donald Rumsfeld, ha assicurato che a Saddam Hussein e' stato offerto lo status di prigioniero di guerra. L'ex dittatore iracheno sara' trattato secondo quanto prevede la Convenzione di Ginevra, ha aggiunto Rumsfeld in una intervista alla rete televisiva Cbs in cui ha spiegato che il detenuto non sta cooperando, nella misura in cui non parla o questo genere di cose. Saranno ora i giuristi a stabilire se potra' essere visitato da una delegazione della Croce rossa internazionale, ma nessuno deve preoccuparsi. Sara' trattato in modo umano e professionale -ha precisato escludendo seccamente che possa essere torturato. Le dichiarazioni di Rumsfeld si sono rese necessarie dopo le preoccupazioni espresse da più parti sulla sorte di saddam Hussein, nel timore che venisse sottratto alla giurisdizione internazionale a favore di quella, tutta particolare, degli Usa nella base di Guantanamo.

Afganistan

Dopo due rinvii consecutivi si è finalmente tenuta la prima seduta della ‘loya jirga’, assemblea tradizionale dei capi afgani, che dovrebbe approvare la futura costituzione del Paese asiatico e aprire così la strada verso le elezioni del prossimo anno. Inizialmente fissata per mercoledì scorso, l’apertura della ‘loya jirga’ era stata rimandata a sabato e poi, all'ultimo momento, spostata di 24 ore. Ieri, tra strettissime misure di sicurezza per la paura di possibili 'interferenze' da parte dei talebani, 500 delegati provenienti da tutte le regioni dell'Afghanistan si sono riuniti in un gigantesco tendone eretto nel campus del politecnico di Kabul dove resteranno almeno per una decina di giorni. Sul tavolo, oltre alle ombre della presenza talebana e alle differenze etnico- tribali, si trovano i 160 articoli della nuova carta. Uno dei punti più caldi è l'assetto politico delle nuove istituzioni: da una parte c'è chi, come il presidente Hamid Karzai, chiede forti poteri per il capo dello Stato, dall'altra chi invece ritiene sia preferibile equilibrare le già vaste competenze dell'esecutivo con un forte ruolo del parlamento. Altri aspetti controversi, poi, restano il ruolo dell'Islam e delle donne. A vigilare sul lavoro della 'costituente afgana', centinaia di poliziotti, soldati e uomini dei contingenti di pace che hanno formato un cordone di sicurezza in un raggio di tre chilometri, mentre elicotteri sorvolano la zona. Secondo alcune fonti, infatti, dietro ai rinvii dell'appuntamento non si troverebbero solo normali 'giochi politici' ma anche le numerose minacce di morte lanciate ai partecipanti dai talebani.

Palestina

Due palestinesi che tentavano di entrare in Israele attraverso la recinzione elettronica che circonda Gaza sono stati uccisi dall'esercito israeliano. Secondo fonti militari si tratta di due lavoratori la cui presenza, insieme a quella di altre otto persone, era stata rilevata dai sensori di sorveglianza. Gli uomini di una pattuglia intervenuta per controllare hanno aperto il fuoco senza indiscriminatamente.. Alcune ore prima, sempre nella striscia di Gaza, l'esercito aveva demolito alcune abitazioni di Khan Yunis. Durante l'incursione due militari sono stati feriti dai colpi sparati dai palestinesi del campo profughi.

Cecenia

I ribelli ceceni, in numero da 25 a 50 secondo le autorita' daghestane citate dalle agenzie, hanno occupato il villaggio di Shauri e trattengono un numero imprecisato di ostaggi in un ospedale. Nell'irruzione in Daghestan sono rimaste uccise, secondo le stesse fonti, una decina di guardie di frontiera daghestane. La zona e' stata circondata. Secondo le autorita'e' possibile che i guerriglieri stessero tentando di raggiungere la Georgia.

Cipro

Si sono concluse le operazioni di scrutinio delle elezioni nella parte nord di Cipro, quella governata dalla minoranza turca dell'isola. In percentuale di voti espressi hanno vinto i due partiti alleati favorevoli all'unificazione dell'isola: 48% contro il 46% della coalizione contraria che appoggia il presidente Denktash. Ma, in base al sistema elettorale, i due schieramenti conquistano lo stesso numero di seggi: 25 ciascuno. Il 1. maggio 2004 è previsto che Cipro aderisca a ll'Unione Europea. Rauf Denktash, presidente della Repubblica turca di Cipro Nord si oppone alla riunificazione dell'isola, divisa tra greci e turchi dal 1974.

Perù

Il governo peruviano ha fatto sapere attraverso una nota che il Mercosur - Mercato comune dei Paesi del Cono Sud – ha accolto il Perù al suo interno, come terzo Paese associato all’organizzazione insieme a Cile Bolivia. L’ingresso di Lima nell’organismo regionale sudamericano (formato da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) verrà ufficializzato domani, martedì 16 dicembre, in occasione del vertice dei Paesi membri che si terrà a Montevideo. Intanto oggi si attende che il presidente peruviano, Alejandro Toledo, annunci i nomi del nuovo governo, dopo che venerdì scorso ha chiesto le dimissioni del primo ministro Beatriz Merino e di tutto il suo gabinetto travolto nelle scorse settimane dal cosiddetto 'scandalo delle raccomandazioni'. Alcuni osservatori temono che l'uscita di scena della Merino possa ulteriormente destabilizzare il governo di Toledo che, secondo gli ultimi sondaggi, già gode di scarsa popolarità.

ITALIA

Sciopero trasporti

E' cominciato lo scioppero nazionale dei trasporti. a milano, dove erano stati precettati i lavoratori, la fascia di garanzia è stata rispettata. Invece autobus e tram sono rimasti fermi, a Torino, anche nella fascia di garanzia, prevista dalle ore 6 fino alle ore 9. Gli autoferrotranvieri non erano stati precettati ma ieri in Prefettura si era svolto un incontro con sindacati e azienda per scongiurare il pericolo di un blocco totale del trasporto pubblico e assicurare la circolazione dei mezzi almeno nella fascia garantita. Fermi anche i mezzi pubblici che servono l'area extraurbana. Intorno alle 7 sono intervenuti polizia e carabinieri in alcuni depositi e un centinaio di mezzi, su circa ottocento in servizio generalmente in questa fascia oraria, sono partiti. A Brescia e' quasi paralisi nel trasporto pubblico cittadino, perche' gli autisti si sono astenuti dal lavoro in anticipo rispetto all'orario previsto sullo sciopero, impedendo l'uscita degli autobus. In particolare e' stato presidiato dall'alba il deposito di Brescia Trasporti, la societa' che gestisce il trasporto pubblico cittadino, dove e' in corso un'assemblea. Lo sciopero a Brescia era previsto dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 24A roma, la situazione del traffico è già pesante, con code lungo le principali arterie.

Vigili del fuoco

Si svolgerà oggi, presso piazza Montecitorio, una manifestazione dei lavoratori del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. La protesta vedrà la partecipazione di numerosi lavoratori che chiedono con forza il ritiro del disegno di legge Pisanu sulla trasformazione del rapporto di lavoro, e l’immediato stanziamento di risorse aggiuntive per il rinnovo del contratto di lavoro 2002-2005. Il presidio organizzato dalla RdB-Cub e dalla Cgil intende richiamare l’attenzione del Parlamento sulle gravissime conseguenze che avrebbe l’eventuale approvazione del progetto di legge del Governo. Si vuole affermare, inoltre, come la stragrande maggioranza del personale sia contraria all’ipotesi di equiparazione della categoria con le forze di polizia. I Viglili del Fuoco chiedono il raggiungimento di un accordo contrattuale che rivaluti le indennità di rischio, con l’obiettivo di riconoscere alla categoria le proprie funzioni e competenze nell’ambito delle attività di soccorso tecnico urgente e protezione civile.