GR ORE 13.00

Lavoro

Studenti

Manifestazione cittadina degli studenti e delle studentesse oggi a Roma, con la partecipazione di almeno venti degli istuti superiori romani, tra cui i licei recentemente sgomberati dalla polizia. I manifestanti, almeno un migliaio, hanno concluso la loro manifestazione a Piazza Vittorio, con una breve assemblea. Il prossimo appuntamento è per oggi pomeriggio alle 15 al liceo righi.

Legge gasparri

L'effetto-Ciampi sul disegno di legge Gasparri si sposta a gennaio. Il 7 del mese prossimo riprenderà l'esame del provvedimento che delinea il nuovo assetto delle comunicazioni in Italia alla luce dei rilievi sul testo fatti dal presidente della Repubblica. E il 26 gennaio il testo tornerà di nuovo in aula. Il calendario è stato suggerito dalle commissioni e approvato dalla conferenza dei capigruppo della Camera. L'orientamento - ha spiegato il presidente della commissione Trasporti, Paolo Romani (FI) - è concentrare gli sforzi del Parlamento solo sulle parti del ddl coinvolte dal messaggio del capo dello Stato. Diversa la valutazione di Bondi che oggi in un'intervista ha detto che si cercherà di riesaminare la legge "dove si può"." Ascolteremo profondamente i suggerimenti del capo dello Stato e poi il Parlamento accoglierà quelli che riterrà giusto accogliere", ha detto. E ha aggiunto che "non necessariamente" sono da accogliere tutte le osservazioni di Ciampi. Poi resta sul tavolo la questione di Rete4 e del decreto che dovrebbe mantenere lo status quo fino al momento dell'entrata in vigore della Gasparri.

Destra

Palestina

Un palestinese è stato ucciso e un altro ferito durante un'incursione questa notte nella città vecchia di Nablus, nel nord della Cisgiordania. Ne dà notizia il sito online del quotidiano francese Le Monde che cita fonti ospedaliere palestinesi. Il morto è Alaadin Dawayeh, 25 anni, commesso di una panetteria, raggiunto da 15 pallottole. Un altro palestinese è rimasto ferito nella sparatoria. Il raid israeliano e' stato condotto da una settantina di automezzi, tra jeep e blindati. I militari israeliani hanno confermato questa circostanza e aggiunto che successivamente sono stati uccisi tre palestinesi che, appostati sul tetto di un edificio, avevano aperto il fuoco.Ieri sera, intanto, alcune fonti palestinesi hanno detto che il diciassettenne Mustafa Al Hams è stato colpito alla testa da un colpo d'arma da fuoco sparato dalle truppe israeliane ed è morto per le ferite presso un campo profughi vicino a Rafat. Inoltre, due ordigni sono esplosi vicino alla postazione militare di Hirdon. Nessun militare è rimasto coinvolto ma i danni riportati dalla base sono ingenti. Hamas ha rivendicato la responsabilità dell'attacco.

Israele

Il primo ministro israeliano Ariel Sharon dovrebbe presentare domani il suo piano per smantellare alcuni insediamenti nei territori palestinesi. L'annuncio e' atteso nell'intervento che Sharon pronuncera' all'annuale conferenza sulla sicurezza, poco prima delle 19 ora italiana. Finora, sulla stampa sono apparse solo indiscrezioni sul progetto che, a quanto si dice, prevederebbe la chiusura di almeno cinque piccoli insediamenti. Se il piano fosse confermato, sarebbe sicuramente troppo per i coloni e troppo poco per i palestinesi, ma in ogni caso rappresenterebbe una svolta per la politica di Sharon, considerato il grande protettore degli insediamenti.

Ma i coloni non ci stanno, e contestano ogni eliminazione delle colonie illegali. Un gruppo di coloni israeliani ha annunciato che e' stata riedificata la colonia selvaggia nel nord della Cisgiordania smantellata dai soldati lo scorso lunedi'. La colonia Havat Shaked consiste in un semplice edificio prefabbricato, installato su una collina. Era stata smantellata malgrado l'opposizione di alcuni giovani coloni radicali. Il ministro della difesa israeliano Shaoul Mofaz aveva annunciato la scorsa settimana lo smantellamento di otto postazioni selvagge, sotto la spinta di pressioni internazionali. Secondo il piano internazionale per una soluzione del conflitto israelo-palestinese noto come road map tutte le colonie create senza il permesso ufficiale del governo israeliano dal marzo 2001, da quando Ariel Sharon e' primo ministro, devono essere smantellate.

Accordi di Ginevra

Yossi Beilin, già Ministro della Giustizia israeliano e Yasser Abed Rabbo, già Ministro della Cultura palestinese, sono da questa mattina a Roma per presentare in Italia l'Accordo di Ginevra. La visita è stata promossa dal Comitato di Appoggio italiano all'iniziativa di Ginevra, guidato dal Centro per la Pace in Medio Oriente (CIPMO) e dal Comune di Roma. Dopo una conferenza stampa, prevista nella sala della Promoteca del campidoglio alle 12.30, i due promotori dell'Accordo - firmato simbolicamente a Ginevra il 1 dicembre scorso - incontreranno a colazione i leader dell'Ulivo, alle 14.30 i rappresentanti delle varie organizzazioni che hanno aderito al comitato di appoggio, tra cui alcuni deputati e senatori, e alle 16 il ministro degli Esteri Franco Frattini. Alle 18 Beilin e Rabbo sono infine attesi in Vaticano dove parteciperanno a un seminario inter-religioso promosso dal Royal Institute for Inter-Faith Studies di Amman sotto la guida del principe Hassan di Giordania (fratello del re Hussein), il quale sarà presente all'incontro. La bozza di accordo tra israeliani e palestinesi firmata a Ginevra - nata da un'iniziativa partita da ambienti non governativi delle sue società civili - ha avuto larghi appoggi in seno alla comunità internazionale, ma non all'interno.

secondo un sondaggio, la maggioranza dei palestinesi e' favorevole a un cessate il fuoco con Israele, ma si oppone all' Iniziativa di Ginevra, il simbolico patto di pace messo a punto da pacifisti delle due parti. Lo ha riferito oggi il principale quotidiano palestinese, Al-Quds, edito a Gerusalemme est. Da un sondaggio commissionato dal quotidiano, e' risultato che il 50,3 per cento dei palestinesi e' favorevole a una tregua con Israele, mentre il 40,2 per cento si oppone e il 9,5 per cento non ha alcuna opinione. Dallo stesso sondaggio, e' inoltre emerso che il 57,9 per cento dei palestinesi si oppone all'Iniziativa di Ginevra, anche se solo il 39,4 per cento decisamente (contro un 18,5 per cento di moderatamente contrari). In caso di elezioni nei Territori, Al-Fatah - il movimento del presidente palestinese Yasser Arafat - otterrebbe ancora la maggioranza relativa con il 26,7 per cento dei consensi, ma verrebbe tallonato dai due movimenti integralisti di Hamas e della Jihad islamica, che si attesterebbero rispettivamente al 18,5 e all'8,4 per cento

Irak

Un militare americano e' rimasto ucciso in un agguato contro il mezzo sul quale viaggiava ieri sera a Baghdad. Quattro ore piu' tardi un ordigno esplosivo ha provocato il ferimento di un altro soldato Usa e di un interprete iracheno in un altro quartiere della capitale irachena. Si tratta delle prime vittime Usa in combattimento dopo l'annuncio della cattura di Saddam Hussein domenica mattina. E tre soldati americani sono rimasti feriti in attacchi compiuti dalla guerriglia con razzi e mortai a Mosul, nel nord dell'Iraq. Ne hanno dato notizia fonti della polizia irachena, ma la 101.ma divisione Aviotrasportata che opera nella zona non ha confermato. Il primo assalto si e' verificato in mattinata, verso le 9 ora locali (le 7 in Italia): due soldati sono rimasti feriti, ma hanno risposto al fuoco di lanciarazzi a spalla e colpito a loro volta uno dei miliziani. Sei ore dopo, otto granate da mortaio sono cadute sulla postazione americana vicino all'universita'. Un militare americano e' stato ferito e un mezzo blindato Humvee gravemente danneggiato.

Russia

Afganistan

Una quarta vice-presidenza della Loya Jirga - il Gran Consiglio afgano riunito come assemblea costituente da domenica scorsa a Kabul per varare la costituzione afgana - è stata assegnata a una donna, Safia Sediqi, solo dopo le vibranti proteste delle delegate e l’intervento del presidente dell’assemblea, Sebghatulla Mujadidi. Tensione e preoccupazione circolano comunque tra le delegate 100 su 500) che rappresentano le donne afgane. La 'questione di genere' è stata sollevata fin dalle prime battute della riunione, quando sono stati assegnati gli incarichi dirigenziali dell’assemblea tra i quali non compariva neanche una donna. Secondo l' ‘Afghan women’s network’, coalizione di 30 associazioni femminili a cui aderiscono anche alcune delle delegate, la bozza di costituzione elaborata da una commissione governativa e presentata lo scorso 3 novembre non affronta adeguatamente i diritti delle donne. Il linguaggio utilizzato nel documento non fa esplicito riferimento a ‘uomini’ e ‘donne’ ma usa l’espressione ‘cittadini’. Una modalità che preoccupa le attiviste, le quali sottolineano che per molti uomini afgani le donne non sono ‘cittadine’ né tanto meno hanno ‘diritti di cittadinanza’. La costituzione, infatti, non afferma esplicitamente l’uguaglianza tra uomini e donne. Il testo, inoltre, non specifica il divieto di discriminazione per motivi legati al sesso, incluso il diritto alla salute e all’istruzione; diritti a cui le donne, semplicemente per il fatto di essere donne, erano di fatto escluse durante il regime talebano, con drammatiche conseguenze. Il documento si limita a invitare il governo a promuovere l’istruzione femminile. Le delegate aggiungono che la bozza in esame alla Loya Jirga non garantisce alle afgane neanche l’uguaglianza davanti alla legge, soprattutto in materia di diritto familiare; non vengono poi vietate altre pratiche tradizionali pericolose per le donne, come i matrimoni precoci e il delitto d’onore. L’impegno delle delegate a nome del 55 per cento della popolazione afgana, quella femminile, è di ottenere alla chiusura del Gran Consiglio, prevista per il 24 dicembre, una costituzione migliore di quella presentata all’esame.

Usa

Colombia

La Procura generale della Colombia ha rimosso cinque ufficiali e sottufficiali della fanteria della Marina militare, accusati di non aver fatto quanto era in loro potere per evitare il massacro di civili perpetrato dai paramilitari a Chengue, nel dipartimento settentrionale di Sucre, il 17 gennaio 2001. Secondo la Procura generale, il giorno antecendete la strage la Polizia civile aveva avvertito i militari della presenza dei paramilitari delle Auc (Autodifese unite della Colombia) che transitavano a bordo di alcuni camion in direzione di Toluvejo, nella regione dei Monti di María. Una volta ricevute le informazioni, Quiñones e Saavedra, allora comandanti del Quinto Battaglione, non ordinarono ai loro uomini di intervenire per scongiuare il pericolo di un attacco contro la popolazione civile di Chengue. In base alla ricostruzione dei fatti riportata da alcuni testimoni, il 17 gennaio 2001 una cinquantina di ‘paras’ fece irruzione a Chengue e cominciò a prelevare, casa per casa, decine di abitanti. I civili furono riuniti in due gruppi nella piazza principale del villaggio e vennero massacrati con machete e lanci di pietre. Al termine dell’eccidio in terra giacevano i corpi di 24 persone; altre due furono rinvenute in una fossa clandestina. Prima di allontanarsi i paramilitari diedero fuoco all’intero villaggio. Secondo un’inchiesta condotta dal ‘Washington Post’ l’esercito regolare avrebbe partecipato direttamente alla strage trasportando i paramilitari fino al centro abitato e inscenando una finta battaglia attorno al villaggio per copnsentire alle Auc di agire indisturbate.

Brasile- Onu

Il Brasile ha offerto all'Argentina di far parte della sua delegazione che dal primo gennaio 2004 avrà per due anni un seggio di rappresentante non permanente nel Consiglio di sicurezza dell’Onu. In un comunicato, il ministero degli esteri brasiliano ha confermato l'accettazione della proposta da parte di Buenos Aires, definendola 'storica'. "Le delegazioni dei due paesi all’Onu - dice ancora la nota - discuteranno le modalità di questa partecipazione, in permanente contatto con il segretariato generale delle Nazioni Unite". Fin dall'inizio della sua presidenza, il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha cercato appoggio in America latina per la candidatura del suo Paese ad un seggio permanente all'Onu incontrando pero' resistenze da parte di Argentina e Messico che preferirebbero un seggio a rotazione per l'America Latina.

GR ORE 9.30

Palestina

Un palestinese è stato ucciso e un altro ferito durante un'incursione questa notte nella città vecchia di Nablus, nel nord della Cisgiordania. Ne dà notizia il sito online del quotidiano francese Le Monde che cita fonti ospedaliere palestinesi. Il morto è Alaadin Dawayeh, 25 anni, commesso di una panetteria, raggiunto da 15 pallottole. Un altro palestinese è rimasto ferito nella sparatoria. Il raid israeliano e' stato condotto da una settantina di automezzi, tra jeep e blindati. I militari israeliani hanno confermato questa circostanza e aggiunto che successivamente sono stati uccisi tre palestinesi che, appostati sul tetto di un edificio, avevano aperto il fuoco.Ieri sera, intanto, alcune fonti palestinesi hanno detto che il diciassettenne Mustafa Al Hams è stato colpito alla testa da un colpo d'arma da fuoco sparato dalle truppe israeliane ed è morto per le ferite presso un campo profughi vicino a Rafat. Inoltre, due ordigni sono esplosi vicino alla postazione militare di Hirdon. Nessun militare è rimasto coinvolto ma i danni riportati dalla base sono ingenti. Hamas ha rivendicato la responsabilità dell'attacco.

Israele

Il primo ministro israeliano Ariel Sharon dovrebbe presentare domani il suo piano per smantellare alcuni insediamenti nei territori palestinesi. L'annuncio e' atteso nell'intervento che Sharon pronuncera' all'annuale conferenza sulla sicurezza, poco prima delle 19 ora italiana. Finora, sulla stampa sono apparse solo indiscrezioni sul progetto che, a quanto si dice, prevederebbe la chiusura di almeno cinque piccoli insediamenti. Se il piano fosse confermato, sarebbe sicuramente troppo per i coloni e troppo poco per i palestinesi, ma in ogni caso rappresenterebbe una svolta per la politica di Sharon, considerato il grande protettore degli insediamenti.

Ma i coloni non ci stanno, e contestano ogni eliminazione delle colonie illegali. Un gruppo di coloni israeliani ha annunciato che e' stata riedificata la colonia selvaggia nel nord della Cisgiordania smantellata dai soldati lo scorso lunedi'. La colonia Havat Shaked consiste in un semplice edificio prefabbricato, installato su una collina. Era stata smantellata malgrado l'opposizione di alcuni giovani coloni radicali. Il ministro della difesa israeliano Shaoul Mofaz aveva annunciato la scorsa settimana lo smantellamento di otto postazioni selvagge, sotto la spinta di pressioni internazionali. Secondo il piano internazionale per una soluzione del conflitto israelo-palestinese noto come road map tutte le colonie create senza il permesso ufficiale del governo israeliano dal marzo 2001, da quando Ariel Sharon e' primo ministro, devono essere smantellate.

Irak

Un militare americano e' rimasto ucciso in un agguato contro il mezzo sul quale viaggiava ieri sera a Baghdad. Quattro ore piu' tardi un ordigno esplosivo ha provocato il ferimento di un altro soldato Usa e di un interprete iracheno in un altro quartiere della capitale irachena. Si tratta delle prime vittime Usa in combattimento dopo l'annuncio della cattura di Saddam Hussein domenica mattina. E tre soldati americani sono rimasti feriti in attacchi compiuti dalla guerriglia con razzi e mortai a Mosul, nel nord dell'Iraq. Ne hanno dato notizia fonti della polizia irachena, ma la 101.ma divisione Aviotrasportata che opera nella zona non ha confermato. Il primo assalto si e' verificato in mattinata, verso le 9 ora locali (le 7 in Italia): due soldati sono rimasti feriti, ma hanno risposto al fuoco di lanciarazzi a spalla e colpito a loro volta uno dei miliziani. Sei ore dopo, otto granate da mortaio sono cadute sulla postazione americana vicino all'universita'. Un militare americano e' stato ferito e un mezzo blindato Humvee gravemente danneggiato.

Afganistan

Una quarta vice-presidenza della Loya Jirga - il Gran Consiglio afgano riunito come assemblea costituente da domenica scorsa a Kabul per varare la costituzione afgana - è stata assegnata a una donna, Safia Sediqi, solo dopo le vibranti proteste delle delegate e l’intervento del presidente dell’assemblea, Sebghatulla Mujadidi. Tensione e preoccupazione circolano comunque tra le delegate 100 su 500) che rappresentano le donne afgane. La 'questione di genere' è stata sollevata fin dalle prime battute della riunione, quando sono stati assegnati gli incarichi dirigenziali dell’assemblea tra i quali non compariva neanche una donna. Secondo l' ‘Afghan women’s network’, coalizione di 30 associazioni femminili a cui aderiscono anche alcune delle delegate, la bozza di costituzione elaborata da una commissione governativa e presentata lo scorso 3 novembre non affronta adeguatamente i diritti delle donne. Il linguaggio utilizzato nel documento non fa esplicito riferimento a ‘uomini’ e ‘donne’ ma usa l’espressione ‘cittadini’. Una modalità che preoccupa le attiviste, le quali sottolineano che per molti uomini afgani le donne non sono ‘cittadine’ né tanto meno hanno ‘diritti di cittadinanza’. La costituzione, infatti, non afferma esplicitamente l’uguaglianza tra uomini e donne. Il testo, inoltre, non specifica il divieto di discriminazione per motivi legati al sesso, incluso il diritto alla salute e all’istruzione; diritti a cui le donne, semplicemente per il fatto di essere donne, erano di fatto escluse durante il regime talebano, con drammatiche conseguenze. Il documento si limita a invitare il governo a promuovere l’istruzione femminile. Le delegate aggiungono che la bozza in esame alla Loya Jirga non garantisce alle afgane neanche l’uguaglianza davanti alla legge, soprattutto in materia di diritto familiare; non vengono poi vietate altre pratiche tradizionali pericolose per le donne, come i matrimoni precoci e il delitto d’onore. L’impegno delle delegate a nome del 55 per cento della popolazione afgana, quella femminile, è di ottenere alla chiusura del Gran Consiglio, prevista per il 24 dicembre, una costituzione migliore di quella presentata all’esame.

Usa

  • L'ultimo dei sei uomini accusati di far parte di una cellula in sonno di Al Qaida nello Stato di New York, e di essere stati addestrati nei campi dell'Afghanistan prima dell'11 settembre, è stato ieri condannato a nove anni di carcere. Sahim Alwan, cittadino americano di origine yemenita, 31 anni, ha dichiarato di assumersi "l'intera responsabilità" dei suoi atti. Aveva ammesso la sua colpevolezza qualche mese fa con i cinque altri membri del gruppo. I sei uomini, che abitavano nella periferia di Lackawanna, erano stati incriminati nell'ottobre 2002 per sostegno materiale a un'organizzazione terrorista. I sei uomini di Al Qaida, Sahim Alwan, Faysal Galab, Mukhtar al-Bakri, Yasein Taher, Yahya Goba e Shafal Mosed, sono stati tutti condannati a pene variabili da sette a dieci anni. I procuratori hanno affermato che i sei uomini aspettavano ordini da Osama bin Laden per agire, ma hanno riconosciuto che non esiste una prova che si preparassero a una imminente azione.

Colombia

La Procura generale della Colombia ha rimosso cinque ufficiali e sottufficiali della fanteria della Marina militare, accusati di non aver fatto quanto era in loro potere per evitare il massacro di civili perpetrato dai paramilitari a Chengue, nel dipartimento settentrionale di Sucre, il 17 gennaio 2001. Secondo la Procura generale, il giorno antecendete la strage la Polizia civile aveva avvertito i militari della presenza dei paramilitari delle Auc (Autodifese unite della Colombia) che transitavano a bordo di alcuni camion in direzione di Toluvejo, nella regione dei Monti di María. Una volta ricevute le informazioni, Quiñones e Saavedra, allora comandanti del Quinto Battaglione, non ordinarono ai loro uomini di intervenire per scongiuare il pericolo di un attacco contro la popolazione civile di Chengue. In base alla ricostruzione dei fatti riportata da alcuni testimoni, il 17 gennaio 2001 una cinquantina di ‘paras’ fece irruzione a Chengue e cominciò a prelevare, casa per casa, decine di abitanti. I civili furono riuniti in due gruppi nella piazza principale del villaggio e vennero massacrati con machete e lanci di pietre. Al termine dell’eccidio in terra giacevano i corpi di 24 persone; altre due furono rinvenute in una fossa clandestina. Prima di allontanarsi i paramilitari diedero fuoco all’intero villaggio. Secondo un’inchiesta condotta dal ‘Washington Post’ l’esercito regolare avrebbe partecipato direttamente alla strage trasportando i paramilitari fino al centro abitato e inscenando una finta battaglia attorno al villaggio per copnsentire alle Auc di agire indisturbate.

Brasile- Onu

Il Brasile ha offerto all'Argentina di far parte della sua delegazione che dal primo gennaio 2004 avrà per due anni un seggio di rappresentante non permanente nel Consiglio di sicurezza dell’Onu. In un comunicato, il ministero degli esteri brasiliano ha confermato l'accettazione della proposta da parte di Buenos Aires, definendola 'storica'. "Le delegazioni dei due paesi all’Onu - dice ancora la nota - discuteranno le modalità di questa partecipazione, in permanente contatto con il segretariato generale delle Nazioni Unite". Fin dall'inizio della sua presidenza, il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha cercato appoggio in America latina per la candidatura del suo Paese ad un seggio permanente all'Onu incontrando pero' resistenze da parte di Argentina e Messico che preferirebbero un seggio a rotazione per l'America Latina.