GR ORE 19.00

Italia

Vicenza

questa mattina alle 7:00 e' stato sgomberato a thiene, in provincia di vicenza, il centro sociale LA REALIDAD, occupato sabato dal coordinamento liberazone.denunciate 22 persone.durante lo sgombero sono state perquisite le macchine dei compagni, parcheggiate all'esterno dell'area e sequetrato il materiale all'interno di esse.Il fatto sottolinea ancora una volta il clima di tensione che si respira a Vicenza.uno sgombero voluto dal prefetto,e dalla giunta che con le richieste di spazi si rapporta esclusivamente manu militari, quando gli stessi proprietari dello stabile si erano limitati a sporgere querela e dalle notizie in nostro possesso non avevano ancora richiesto lo sgombero.

Decreto gasparri

il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha firmato il decreto legge varato ieri dal Consiglio dei Ministri che proroga al 30 aprile del 2004 il termine per la verifica dell'Autority delle Tlc sull'ampliamento del mercato dell'informazione, consentendo così, fino a quella data a Retequattro di continuare a trasmettere in analogico e a Raitre di raccogliere pubblicità. Entro trenta giorni dall'accertamento sull'offerta dei programmi televisivi digitali, l'Autorità dovrà inviare una relazione al Governo e alle Commissioni parlamentari competenti. E, nel caso non si siano verificate le condizioni per l'aumento dell'offerta dei programmi televisivi, scatterà la possibilità di inviare Retequattro sul satellite e di togliere la pubblicità a Rai tre

Palestina

In risposta all'incursione israeliana di ieri nel campo profughi di Rafah, il Primo Ministro palestinese Abu Ala ha cancellato l'incontro previsto per oggi tra il suo consigliere Hassan Abu Libdeh e Dov Weisglass, capo dell'ufficio di gabinetto del premier israeliano Ariel Sharon. Lo ha riferito un funzionario palestinese vicino a Libdeh. Libdeh e Weisglass avrebbero dovuto concordare un incontro tra i due leader per riavviare il negoziato sulla road map. Intanto gli abitanti di Rafah hanno cominciato ad accertare i danni causati dall'incursione: risultano danneggiate la rete idrica e quella delle acque di scarico, mentre le linee della corrente elettrica giacciono lungo le strade. Secondo le stime dei funzionari del comune, affiancati dal personale delle Nazioni Unite, sono andate distrutte, parzialmente o del tutto, 30 abitazioni, che ospitavano 600 persone. Decine di persone hanno cercato di recuperare i propri averi dalle macerie delle loro case. Alcuni trascinano per le strade materassi e coperte, mobilio danneggiato e televisioni. "Abbiamo perso tutto, solo per delle dichiarazioni infondate secondo cui cercavano tunnel", ha detto Sami Kassaf, 42 anni, con sei figli

Le truppe israeliane sono entrate oggi all'alba nel campo profughi di Tulkarem, nel nord ella Cisgiordania. Lo rendono noto fonti palestinesi, secondo le quali soldati sono stati feriti nelle sparatorie

Armi di distruzione di massa

L'effetto dell'annuncio libico di voler eliminare tutte le armi di distruzione di massa, ha avuto riflessi anche sull'incontro svoltosi oggi a Sharm El Sheikh tra il presidente siriano Bashar El Assad e quello egiziano Hosni Mubarak. In un comunicato finale i due leader, informando di aver deciso di formare un alto comitato comune per l'esame delle questioni startegiche importanti, hanno sollecitato l' eliminazione delle Armi di distruzione di massa (Adm) da tutta la regione e hanno invitato a lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo nell'ambito delle Nazioni Unite e delle altre istituzioni internazionali competenti. . In un commento alla riunione, il consigliere presidenziale egiziano Osam El Baz, ha aggiunto che Israele deve cooperare come gli altri paesi della regione. E' impossibile eliminare queste armi dalla regione in modo unilaterale, perche' significherebbe creare un pericoloso squilibrio nella sicurezza e nell'equilibrio strategico tra arabi e israeliani. E' stato provato - ha concluso - che Israele possiede queste armi, mentre nessuno ha dimostrato finora che un paese arabo possiede armi nucleari. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz. Israele avrebbe tra le 100 e le 200 testate nucleari e si e' sempre rifiutata di firmare il trattato di non proliferazione nucleare

Muro israele

La Palestinian Water Authority, che sovrintende alla distribuzione idrica nei Territori dell'Anp, ha pubblicato un lungo rapporto sulla rivista palestinese 'Sahab' secondo il quale la costruzione del muro di separazione da parte di Israele annetterebbe il 95% delle fonti idriche palestinesi, sottraendo alle aree dell'Anp circa 362 milioni di metri cubi d'acqua. Secondo il rapporto, la costruzione del muro avrebbe già annesso 36 pozzi, 23 dei quali si sarebbero trovati esattamente sulla tracciato del muro e 13 vicini al muro, ma in area confiscata. A quanto si legge si tratterebbe di pozzi scavati prima del 1967, che si troverebbero per caso lungo quella che poi è diventata la 'linea verde' di confine. Il rapporto mette in guardia contro il fatto che Israele starebbe cercando di proposito di allontanare i palestinesi dalle falde acquifere.

Muro di israele due

Israele ha deciso di accelerare i lavori di costruzione dell cosiddetto muro di sicurezza o di separazione dai palestinesi in Cisgiordania con l' intenzione di completare nel 2005 quello che e' definito dalla stampa locale come la piu' grande opera di costruzione finora realizzata dallo stato. Lo ha affermato alla commissione esteri e difesa della Knesset il vice capo di stato maggiore delle forze armate, generale Gaby Ashkenazi. . Secondo il quotidiano Maariv la decisione di accelerare la costruzione della barriera e' stata presa in seguito alle crescenti proteste internazionali. Israele giustifica la costruzione della barriera affermando che ha il fine di impedire infiltrazioni di kamikaze palestinesi nel paese e che nel tratto gia' realizzato ha chiaramente provato la sua efficacia. I palestinesi affermano che la barriera ha il fine di annettere in Israele parti della Cisgiordania creando un confine di fatto e di impedire la creazione di un loro stato.

Irak

Un iracheno e' stato ucciso e altri tre sono stati feriti oggi a Baghdad dall'esplosione di una bomba al passaggio di un minibus e di una automobile. Lo ha detto la polizia. Secondo l'ufficiale di polizia Murtada Sattar, la bomba e' esplosa alle 12:00 locali (le 10:00 in Italia) all'imboccatura di un ponte nel quartiere Daudi, nella zona occidentale della capitale irachena. Due dei feriti sono in gravi condizioni, ha detto la fonte.

L'esplosione di una bomba nascosta ai lati della strada ha distrutto un veicolo militare statunitense e causato la morte di tre soldati Usa, a nord di Baghdad. La deflagrazione, di cui ha dato notizia un comunicato della coalizione militare statunitense, e' accaduta alle 09:00 ora locale (le 07:00 in Italia), vicino la citta' di Samarra, 100km a nord della capitale. I tre militari facevano parte della task force chiamata in codice 'Iron Horse' (cavalo di ferro). Situata nel cuore del cosiddetto 'triangolo sunnita', Samarra e' una delle citta' dove si e' concentrata la maggior parte degli attacchi ai soldati americani. La scorsa settimana era stata setacciata dagli americani che avevano arrestato decine di persone. Ieri, in un episodio dagli identici contorni, altri due soldati statunitensi erano rimasti uccisi a Baghdad

Un attentato kamikaze è stato compiuto questa mattina ad Arbil, nel nord dell'Iraq, con un'autobomba. L'autobomba è esplosa proprio davanti all'ingresso degli uffici del ministero dell'Interno e la deflagrazione ha ucciso l'attentatore, due agenti di guardia all'edificio e un passante. La sede del ministero è stata danneggiata e le finestre delle costruzioni vicine sono andate in frantumi. Arbil, sede del governo autonomo del kurdistan iracheno, era stata fino ad ora praticamente immune dalla violenze del dopoguerra.

E' tornata la calma a Baghdad, dopo una notte di violenti scontri nel cosiddetto "quartiere dei meccanici". Secondo testimoni, le forze statunitensi hanno impiegato l'aviazione e l'artiglieria per attaccare presunti nascondigli della guerriglia nella parte meridionale della citta'. Fino a mezzanotte e di nuovo nelle prime ore del mattino hanno risuonato i colpi delle mitragliatrici pesanti e delle esplosioni, ma da fonti militari americane e' venuta solo la conferma che truppe statunitensi sono impegnate nell'operazione 'Giustizia di ferro'.

Lista nera

L'Union européenne a ajouté mercredi sur sa liste noire des organisations terroristes Le Front islamique des combattants du Grand-Orient (IBDA-C), un groupe islamiste qui a revendiqué la responsabilité des récents attentats meurtriers commis en Turquie qui ont visé deux synagogues, le Consulat britannique et une banque dont le siège se trouve à Londres

Morbo carne bovina

A meno di un giorno dalla scoperta di un caso di "mucca pazza" nello Stato di Washington, sono già dieci i Paesi che hanno bloccato l'importazione di carni bovine dagli Stati Uniti. Alla immediata, e pesantissima, decisione del Giappone, che per valore è il principale acquirente di bistecche "made in Usa", è seguita quella della Corea del Sud, con a ruota Messico, Russia, Brasile, Australia, Taiwan, Singapore, Thailandia e Malaysia, oltre che Hong Kong, che politicamente è un 'territorio' cinese. Il Messico (per quantità il massimo importatore), ha anche bloccato l'ingresso di bovini vivi: l'anno scorso furono 106mila. L'Unione europea, dove gran parte della carne bovina Usa già non entra in seguito al contestatissimo impiego di ormoni negli allevamenti, si è fatto sapere che per ora non verranno presi altri provvedimenti di blocco oltre quelli già in vigore. Gli Usa - ha detto la portavoce Antonia Mochan - sono già considerati "Paese a rischio". Inoltre in Europa, dove il caso "mucca pazza è nato", dopo la scoperta della vastissima epidemia in Gran Bretagna, i controlli sulle carni sono già estremamente severi

Usa

Escludendo i tacchini liberati in occasione del Giorno del Ringraziamento, George W. Bush sta marciando indisturbato verso un record assoluto: diventare il Presidente americano più parsimonioso in termini di grazie e commutazioni di pene dell'intera storia degli Stati Uniti. Escludendo 'Stars e Stripes' e gli altri quattro tacchini liberati nel corso degli ultimi tre anni, il conto delle persone a cui Bush ha concesso il perdono presidenziale (che elimina la pena e il reato dalla fedina penale) è fermo a 11. Soltando due presidenti, William Harrison e James Garfield, hanno fatto meno di lui, ma il primo rimase in carica per un solo mese prima di morire di polmonite e il secondo per quattro mesi prima di essere ucciso. Tutti gli altri presidenti si sono rivelati più misericordiosi di Bush, indipendentemente dall'appartenenza politica. Bill Clinton garantì 56 perdoni, Bush Senior 39, Ronald Reagan 181, Jimmy Carter 319 e Gerald Ford 404. Il trend è chiaramente in calo, data la crescente opposizione dell'opinione pubblica americana alle misure di riduzione delle pene. Eppure, George W. Bush promette di costituire un caso a se stante. La Casa Bianca ha già fatto sapere che neanche il periodo natalizio, solitamente utilizzato dai presidenti per mostrare la propria magnanimità, porterà nuovi perdoni

Diritti

La Lega per i diritti umani del Mozambico (Ldh) ha accusato la polizia di compiere esecuzioni sommarie tra i detenuti nelle carceri del Paese. Lo ha riferito l'agenzia di stampa mozambicana 'Aim', precisando che la presidente della Lega, Alice Mabota, ha sottolineato che troppo spesso i detenuti vengono portati in silenzio fuori dalle prigioni e dalle stazioni di polizia per essere giustiziati da agenti o da elementi legati ai cosiddetti 'squadroni della morte'. Durante una conferenza stampa tenuta ieri a Maputo, la signora Mabota ha citato un caso accaduto nelle scorse settimane nel carcere della città meridionale di Matola, dove, secondo le prove e le testimonianze raccolte dalla Ldh, 4 detenuti (tutti giovanissimi) sono stati eliminati dalle autorità carcerarie. La versione ufficiale spiega, invece, che i 4 sono stati uccisi mentre cercavano di evadere. Secondo la Lega per i diritti umani del Mozambico, nel 2002 sono almeno una trentina i casi analoghi di cui sono state raccolte testimonianze. Alice Mabota ha poi precisato che quello delle esecuzioni sommarie è solo uno dei tanti problemi che investono il settore carcerario mozambicano, dove il sovraffollamento degli istituti di pena ha raggiunto ormai livelli inaccettabili.

Diritti due

Nascono con le catene. Hanno un proprietario e degli obblighi da rispettare. Non hanno alcun diritto. Sono gli schiavi del Niger. Sono quasi 900mila su 12milioni di abitanti, l’otto percento della popolazione, le persone ridotte in schiavitù nell’arida repubblica africana, incastrata fra il deserto del Sahara a nord e i paesi del Golfo del Benin a sud, in un’area raramente battuta dai media internazionali e tristemente famosa per lo stato di estrema povertà in cui vive la popolazione. Gli schiavi del Niger sono tornati alla cronaca nei giorni scorsi, dopo che la cerimonia di liberazione di un gruppo di loro nella città centrale di Tahoua aveva allarmato le autorità locali, preoccupate che la vicenda venisse troppo pubblicizzata dai media. Quello che desta preoccupazione nella comunità internazionale è la presenza di una vera e propria ‘casta’ di schiavi nel Paese. A chi nasce soggiogato è concesso di sposarsi, ma solo con chi vive nella stessa condizione. Questo dà vita a una catena di generazioni, vincolate dalla schiavitù, rinnegate dalla società. Nel maggio di quest’anno il governo del Paese ha approvato un decreto legge che proibisce la riduzione in schiavitù e lo sfruttamento del lavoro. Secondo la normativa, tutti coloro che riducono in catene o obbligano chicchessia ai lavori forzati, rischiano fino a trent’anni di carcere. Nonostante il provvedimento, la condizione degli schiavi in Niger resta allarmante. Una recente indagine condotta dalla Timidria rivela infatti che molti di loro portano addosso i segni di coercizioni e violenze: catene alle caviglie, segni di maltrattamenti e torture sono un marchio che spesso li contrassegna.

Diritti tre

Da diversi mesi, l’ambasciata Italiana ad Accra (Ghana), “sospende” le pratiche relative al ricongiungimento familiare dei figli, nei casi in cui «sussistano fondati dubbi circa la reale esistenza del legame di filiazione». L’ambasciata, non spiega perché nutre dubbi, ma si limita a chiedere alle persone interessate di sottoporsi all’esame del DNA. Il timore dell’ambasciata è che i certificati prodotti siano falsi, e che la persona per cui è stato richiesto il ricongiungimento familiare in realtà non sia il figlio. Secondo alcuni giuristi però, spetta all’ambasciata dimostrare che le certificazioni presentate sono false, mentre non è corretto sospendere la pratica in quanto la legge prevede che la stessa venga o accolta, oppure respinta con motivazione scritta. I ghanesi che ricevono questa richiesta, hanno la possibilità di ricorrere alla “messa in mora” inviando all’ambasciata una “diffida ad adempiere”, in modo da avere una risposta scritta e motivata entro trenta giorni da poter esibire al giudice. Nel caso specifico, si sono dichiarati disponibili a effettuare l’esame su richiesta scritta del ministero o dell’ambasciata, anche in assenza di accordi fra i vari enti. Il ministero però, ha dichiarato di non poter fare una simile richiesta in assenza di precisi accordi scritti; l’ambasciata, da parte sua, non si è mai fatta sentire.

G.R. 13,00

PALESTINA

Si è conclusa soltanto oggi la vasta operazione lanciata alle prime luci dell'alba di ieri dall'esercito israeliano contro la città di Rafah, nella striscia di Gaza, poco distante dal confine con l’Egitto. L'incursione, condannata fermamente ieri sera dal Segretario Generale dell'Onu, Kofi Annan, si è chiusa con un bilancio di nove morti, quattro dei quali civili, e più di 40 feriti. I vertici delle forze armate di Tel Aviv hanno informato che l'operazione ha portato alla scoperta, e conseguente distruzione, di uno dei tanti tunnel utilizzati dai palestinesi per contrabbandare armi e munizioni col vicino Egitto. In Cisgiordania, intanto, un palestinese è stato ucciso dai soldati che hanno sparato per disperdere una manifestazione a loro contraria nel villaggio di Jabaa, vicino a Jenin. Alle prime ore di oggi, inoltre, un razzo Qassam, sparato da Gaza è caduto sulla cittadina israeliana di Sderot senza fare vittime. In precedenza un altro Qassam era caduto su una casa di un insediamento ebraico dentro la striscia di Gaza, ferendo in modo non grave una coppia di coloni israeliani.

IRAQ

Arbil, attentato kamikaze: almeno quattro morti Almeno quattro morti e una ventina di feriti. E' il bilancio provvisorio dell'attentato fatto con un'autobomba guidata da un kamikaze nella città curda di Arbil nel nord dell'Iraq. Lo scoppio è avvenuto nei pressi della sede del ministero dell'Interno. Gli uccisi sono: l'attentatore, due agenti di guardia all'edificio e un passante. Arbil è sede del governo autonomo del Kurdistan iracheno, e finora era stata risparmiata dalle azioni terroristiche del dopo-Saddam

MUCCA PAZZA

Il ministro dell'agricoltura statunitense, Ann Veneman, ha confermato ieri sera la scoperta di un caso di encefalopatia spongiforme bovina (Bse, il morbo della mucca pazza) negli Usa. Altissima preoccupazione del Paese, giù le azioni di McDonald's.

Cina, Filippine, Canada e Hong Kong si limitano per il momento a tenere d'occhio l'evolversi della situazione. Il Giappone e' l'importatore numero uno di carne bovina statunitense, seguito da Messico, Canada, Corea del Sud e Hong Kong.

TRASPORTI

A Padova un gruppo di autoferrotranvieri sono stati costretti a riprendere il servizio, grazie a una trentina di solerti poliziotti.

G.R.9,30

PALESTINA Truppe israeliane sono entrate in nottata nel campo profughi palestinese di Tulkarem, nel nord della Cisgiordania, secondo quanto si è appreso da fonti della sicurezza palestinese. I soldati israeliani sono giunti a bordo di 25 jeep, appoggiate da elicotteri d'attacco Apache, ed hanno imposto il coprifuoco. Mentre i militari circondavano diverse abitazioni nel campo profughi si sono udite fitte sparatorie. L'incursione israeliana di questa notte segue quella di ieri nella nella striscia di Gaza durante la quale l'esercito di Tel Aviv aveva ucciso 9 palestinesi e lasciato sul terreno numerosi feriti. Contemporaneamnte in Cisgiordania l'esercito israeliano aveva demolito cinque abitazioni palestinesi in tre località occupate, in particolare presso Nablus e Gerico. Secondo il capo del Consiglio locale palestinese, Sami Sadeq, questa demolizione di case è volta a permettere la costruzione al loro posto di un tratto del controverso muro di separazione tra Israele e la Cisgiordania.

Mucca pazza

Bando dei bovini Usa in quasi tutta l'Asia sud orientale La carne bovina statunitense è al bando ormai in quasi tutta l'Asia orientale. Al divieto imposto dal Giappone dopo la scoperta del caso di mucca pazza in una fattoria dello stato di Washington, si sono uniti quelli di Corea del Sud, Singapore, Taiwan e Malaysia. I provvedimenti, solo temporanei, avranno come conseguenza immediata un aumento esponenziale delle esportazioni di bovini australiani verso questi Paesi. Dopo la decisione del Giappone, che ha immediatamente revocato tutti i permessi di importazione, il ministero dell'agricoltura di Seul ha sospeso la liberatoria su quarantena per la carne statunitense e Singapore ha adottato una misura analoga come "precauzione urgente". "Le importazioni da qualunque Paese in cui vengano registrati casi di Bse" ha affermato il governo, "saranno immediatamente sospese". La Malaysia ha adottato il bando come misura temporanea "precauzionale", mentre Taiwan ha deciso di sospendere le importazioni a tempo indeterminato. Cina, Filippine, Canada e Hong Kong si limitano per il momento a tenere d'occhio l'evolversi della situazione. Il Giappone e' l'importatore numero uno di carne bovina statunitense, seguito da Messico, Canada, Corea del Sud e Hong Kong.

CILE

Il giudice cileno Juan Guzman Tapia ha chiesto oggi la revoca dell'immunità per l'ex dittatore cileno Augusto Pinochet nel tentativo di portarlo ancora una volta davanti a un tribunale. La richiesta del magistrato riguarda la presunta partecipazione del generale all'operazione Condor, un piano delle forze armate cilene, ma adottato anche da quelle di altri Paesi latinoamericani, che prevedeva l'eliminazione sistematica degli esponenti di sinistra. Guzman ha deposto la sua istanza alla corte d'appello di Santiago dopo che due avvocati gli hanno presentato un ricorso per l'annullamento dell'immunità che copre il periodo dal 1973 al 1990 in cui Pinochet era presidente. Guzman tre anni fa incriminò il generale Pinochet per il suo ruolo nella scomparsa e nella morte di decine di oppositori. Durante la dittatura si contarono circa tremila tra morti e dispersi. L'ex dittatore rimase agli arresti domiciliari per sei settimane tra febbraio e marzo 2001. Infine la Corte suprema stabilì che la leggera demenza di cui soffre Pinochet, che ha compiuto 88 anni il mese scorso, non gli permette di difendersi in modo soddisfacente

VICENDA PARMALAT

Silvio Berlusconi difende la 'sua' riforma del falso in bilancio e, prendendo spunto dalla vicenda Parmalat, attacca le banche. Intervistato da 'Repubblica' il premier mette subito in chiaro che "la legge sul falso in bilancio non c'entra proprio niente con la vicenda Parmalat".

Italia al freddo: neve su tutto il centro-sud

Natale al freddo per gli italiani, come avevano indicato già nei giorni scorsi le previsioni. Temperature in ulteriore calo come pure l’intensificarsi dei venti settentrionali su gran parte dell’Italia; previste inoltre precipitazioni nevose sul centro-sud. Una situazione, questa, che ha spinto il dipartimento della Protezione a emettere un ulteriore avviso di avverse condizioni meteorologiche. La neve continuerà a scendere su Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e Basilicata. Forti venti da nord-est colpiranno invece Sardegna, Sicilia nord-occidentale, la fascia costiera di Toscana, Lazio, Campania e tutte le regioni adriatiche, con mareggiate lungo le coste. Le condizioni meteorologiche avverse - mare a forza 7 e raffiche di vento fino a 40 nodi - stanno mettendo in ginocchio Lampedusa, da giorni isolata, e per la quale il consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato d'emergenza. Intense le nevicate, ieri, su Umbria, Marche, Molise, Sardegna, Calabria; come pure sul potentino, foggiano, casertano e Sannio dove la prefettura ha invitato a mettersi in viaggio solo per necessità. Nevicate hanno interessato anche il palermitano. Chiuso il valico umbro-marchigiano di Colfiorito,. Isolati alcuni comuni in Irpinia per una bufera di neve. Il forte vento ha bloccato i collegamenti tra Napoli e Capri. Forti rallentamenti sono stati segnalati ieri sera sulla Salerno-Reggio Calabria.

gror031224 (last edited 2008-06-26 09:59:58 by anonymous)