GR ORE 13.00

Italia

Sciopero trasporti

Scipopero spontaneo questa mattina dei lavoratori dei trasporti pubblivi di milano, bergamo e brescia. La precettazione è scattata per bergamo e brescia, mentre milano era già stata colpita dal provvedimento ieri. a Bergamo questa mattina e' scattato a sorpresa lo sciopero a oltranza dei dipendenti dell'Azienda trasporti Bergamo e soltanto tre automezzi hanno lasciato il deposito e stanno effettuando il loro normale servizio, mentre gli altri conducenti stanno partecipando all'astensione dal lavoro proclamato dai Cobas. Le conseguenze per il traffico comunque in questo momento non sono particolarmente dure. Si pensa ora il personale dell'Atb possa scioperare anche nella giornata di domenica, quando si svolgera' il blocco totale del traffico proclamato dalla Regione: in questo modo Bergamo e 25 paesi dell'hinterland sarebbero completamente paralizzati. La notizia di un possibile sciopero a Bergamo era cominciata a circolare ieri dopo l'eco dell'ennesima agitazione dei dipendenti milanesi. Questa giornata ha avuto un precedente lo scorso 20 dicembre, quando i bergamaschi si erano trovati all'improvviso senza mezzi pubblici. In tarda mattinata il Prefetto ha precettato i dipendenti dell'Atb, che si sono riuniti in assemblea per decidere se proseguire o meno lo sciopero. Ho chiesto a Polizia e Carabinieri di inviare oggi stesso alla Procura della Repubblica il rapporto giudiziario con i nomi del personale Atm che non ha ottemperato alla precettazione e di coloro che ieri si sono astenuti dal lavoro in violazione della legge. Lo ha detto stamani il Prefetto, Bruno Ferrante. Una riunione unitaria dei rappresentanti sindacali e' stata indetta, stamani, alle 12, presso la Camera del lavoro di Milano. Ne ha dato notizia l'ufficio stampa della Cgil: la riunione e' preparatoria per il tavolo tra Atm e sindacati unitari che si dovrebbe tenere oggi pomeriggio. Le obliteratrici della fermata "Stazione Centrale" della metropolitana milanese sono misteriosamente guaste. La linea gialla e' l'unica operativa al momento nella tratta Sondrio-Porta Romana e chi sale in treno nella fermata della Stazione Centrale, trova i passaggi aperti. Agli utenti arrabbiati e anche un po' increduli viene risposto che le macchinette sono guaste. A roma mobilitazione dei lavoratori davanti al campidoglio, bloccando il traffico in attesa di un incontro col sindaco e con l'assessore

Vigili del fuoco

E' in corso di svolgimento a Bologna l'annunciata manifestazione regionale dei vigili del fuoco che chiedono il rinnovo del contratto di lavoro e nuovi incentivi per il loro lavoro. La manifestazione regionale precede quella nazionale fissata per il 30 gennaio a Roma. Un nutrito schieramento di manifestanti e' partito intorno alle 10 da Piazza xx Settembre e si e' diretto lungo via Indipendenza verso piazza Roosvelt, dove e' iniziato un sit-in in attesa che una delegazione venisse ricevuta dal Prefetto. I manifestanti, durante il percorso, hanno distribuito volantini con le ragioni della loro protesta ed hanno scandito slogan contro i piani di riforma del Corpo e a sostegno delle loro rivendicazioni, normative ed economiche.

Alitalia

Dodici dipendenti dell'Alitalia sono stati iscritti nel registro degli indagati di Milano nell'ambito dell'inchiesta condotta dal Pm Francesco Prete sullo sciopero del 2 giugno 2003. L'accusa per i lavoratori della compagnia di bandiera e' interruzione di pubblico servizio. Ieri il magistrato milanese ha sentito come testimoni tre dirigenti dell'Alitalia.

Napoli

Trasporti, libri e tempo libero gratis. Sono le richieste dei disoccupati e degli studenti fatte agli assessori regionali alla Formazione professionale Adriana Buffardi e ai Trasporti Ennio Cascetta. L'incontro e' avvenuto nella serata di ieri al Centro direzionale di Napoli dove hanno sede i due assessorati. All'incontro con la Buffardi e Cascetta hanno preso parte delegazioni del Coordinamento di lotta per il lavoro di Napoli, Movimento disoccupati autorganizzati di Acerra e alla Rete degli studenti in movimento. Il portavoce del coordinamento Gino Monteleone si e' detto soddisfatto dell'esito dell'incontro, nel corso del quale si sarebbe manifestata anche una certa disponibilita' da parte degli amministratori regionali. Spiega Monteleone: Non portiamo avanti soltanto le istanze per il diritto al lavoro ma anche una battaglia a favore dei trasporti gratis, della cultura gratis e dei libri di scuola gratis. Migliaia di cittadini vivono nel disagio conclude il portavoce dei disoccupati organizzati- e quindi non e' giusto che chi ha meno possibilita' degli altri resti indietro e gli venga negata la possibilita' allo studio e alla cultura

Arresti

E' cominciato davanti al giudice monocratico del tribunale di Cagliari il processo contro i tre compagnii accusati di resistenza, lesioni e danneggiamento. Le accuse si riferiscono ai fatti del 22 ottobre scorso quando una manifestazione di solidarietà per Massimo (il compagno arrestato pochi giorni prima a Roma per aver allontanato un carabienere infiltrato al corteo del 4 ottobre) finì con cariche della polizia, vetrine danneggiate e 12 giovani in manette. Sfrondato il gruppo in base ai risultati di indagini e interrogatori, la procura decise di mandare a giudizio direttissimo: Massimo Coraddu (36 anni), Matteo Pedditzi (31) e Luisa Siddi (26). Ed esaurito il primo passaggio davanti al giudice, con la conferma dei capi d'imputazione, i tre anarchici si ritroveranno questa mattina in aula per difendersi e raccontare la propria versione dei fatti.

stamattina è in corso al tribunale di cagliari il processo contro massimo, luisa e matteo, i tre arrestati in occasione della manifestazione del 22 in solidarietà per massimo leonardi. il processo è iniziato con l'esame del primo teste: il capo della squadra mobile di cagliari, vicequestore Arangino; da parte prima del pubblico ministero, poi dagli avvocati difensori.

Arangino e l'avvocato di parte civile, difensore della polizia, hanno ribadito la tesi ufficiale della polizia. gli avvoca della difesa hanno invece fatto entrare più volte in contraddizione Arangino, che è stato costretto ad ammettere di esere intervenuto "in borghese" e senza identificarsi nel momento del fermo di Fabrizio (recentemente la sua posizione è stata stralciata). I punti poco chiari delle dichiarazioni di Arangino, in evidente difficoltà, sono stati l'impossibilità di ricostruire un quadro della vicenda coerente, a partire dall'enumerazione dei manifestanti, alla dinamica della aggressione a suo carico. Arangino ha ingigantito in maniera imbarazzante gli episodi di imbrattamento, e addirittura di presunti danneggiamenti nei confronti di un bus del ctm e di una macchina della polizia municipale, episodi abbondantemente ridimensionati dallo stesso Arangino nelle risposte alle successive domande degli avvocati.

Arresti due

E' durato poco piu' di 10 minuti l'interrogatorio di Nunzio D'Erme, il consigliere comunale arrestato nell'ambito dell'inchiesta sui no global. E' agli arresti domiciliari e per cio' e' stato accompagnato al Palazzo di Giustizia da una pattuglia di agenti penitenziari. Uscendo dall'interrogatorio ha detto di non essersi riconosciuto in alcune delle foto che ritraggono i manifestanti mentre si scontrano con le forze dell'ordine. In altre foto mi sono riconosciuto -ha detto- ma non stavo picchiando nessuno. Il casco, come gli altri, lo porto per proteggermi dalle manganellate.

Legge bossi fini

La Corte Costituzionale, con una sentenza di non fondatezza, ha dichiarato legittimo uno degli articoli della legge Bossi-Fini sull'immigrazione che qualifica come reato la permanenza senza giustificato motivo dello straniero nel territorio nazionale in violazione dell'ordine di allontanamento, entro cinque giorni, impartito dal questore. Reato questo che viene punito dalla legge con l'arresto da sei mesi ad un anno

Esteri

Irak

Un nuovo rapporto critica pesantemente la guerra americana all'Iraq e più in generale la dottrina della guerra preventiva. Nello studio realizzato dall'Us Army war College, la guerra all'Iraq è definita un "errore strategico" e un'azione "non necessaria". Un "detour" che potrebbe avere effetti controproducenti per quanto riguarda la guerra al terrorismo. Il rapporto, redatto dallo studioso Jeffrey Record, avanza tesi molto critiche sia sulla guerra in Iraq in quanto tale che sulla strategia complessiva ella guerra preventiva. La guerra in Iraq, dice il rapporto, "è stata una guerra preventiva non necessaria" che ha "distolto attenzione e risorse dal compito di garantire la sicurezza interna degli Usa da possibili nuovi attentati di Al Qaida". Record sviluppa il concetto aggiungendo che da questo punto di vista la guerra all'Iraq deve considerarsi un "detour", una deviazione - inutile e negativa - rispetto all'obbiettivo prioritario della guerra al terrorismo. Ma la stessa guerra al terrore, aggiunge lo studioso, è viziata da alcune premesse di fondo che si stanno rivelando fallaci e fuorvianti. Il rapporto (citato dal Los Angeles Times) spiega: "la guerra globale al terrorismo così come presentata e condotta dall'amministrazione Bush è strategicamente poco mirata, promette molto più di quanto non possa mantenere e rischia di dissipare le risorse militari (e di altra natura) americane nel tentativo senza fine e senza speranza di garantire un'impossibile sicurezza assoluta". Per quanto pubblicato per contro dell'Us Army's War College, l'esercito americano ha sottolineato che il testo non è espressione del punto di vista ufficiale dell'esercito americano. Nell'introduzione al rapporto, il direttore dell'Army War College, Douglas C. Lovelace, precisa che il testo deve essere considerato "un contributo al dibattito sulla sicurezza nazionale sugli obbiettivi e l'andamento della guerra al terrore"

Irak

Un bambino di 10 anni e l'autista dell'automobile su cui viaggiava sono stati uccisi da colpi d'arma da fuoco esplosi ieri a Baghdad dai militari Usa dopo l'esplosione dellan mina che ha ucciso un militare e ne ha feriti altri due. Lo hanno riferito oggi i parenti del bambino. Il vice comandante della divisione responsabile della sicurezza della capitale irachena, il brigadiere generale Mark Hertling, ha dichiarato che la sparatoria "non è ancora stata confermata" e che è in corso un'indagine. Secondo la ricostruzione fatta all'Associated Press dalla zia del bambino, Wijdan Abdel Wahab, al momento dell'esplosione della mina piazzata lungo la strada, l'automobile su cui viaggiava il bambino, Mustafa Jamal Shaikly, aveva appena superato le due jeep Humvee americane. Subito dopo la deflagrazione, ha continuato Wahab, i militari hanno aperto il fuoco in modo indiscriminato uccidendo Mustafa e l'autista di famiglia, identificato con il solo nome, Haider. Sull'automobile viaggiavano anche la madre del ragazzo, Istabraq, un'altra zia, entrambe rimaste gravemente ferite, e altri due bambini, di 8 e 6 anni, che hanno riportato solo leggere escoriazioni.

Irak

I soldati americani hanno ucciso oggi sette iracheni nei pressi di Falluja, nell'Iraq occidentale, roccaforte della guerriglia. E' quanto ha riferito la televisione Al Jazeera, senza fornire al momento ulteriori dettagli.

palestina

Continua in Cisgiordania per il secondo giorno di seguito la vasta operazione che l' esercito israeliano sta conducendo nella citta' di Tulkarem - che e' sotto coprifuoco - nel tentativo di catturare ricercati palestinesi. Un portavoce militare israeliano ha annunciato la cattura del palestinese Rami Tarif Ghanem, che in apparenza intendeva compiere un attentato suicida in Israele. Tre palestinesi, tra i quali due donne, sono stati feriti leggermente nel corso di uno scontro a fuoco tra soldati e armati palestinesi. Secondo il portavoce nel corso delle perquisizioni condotte a Tulkarem e in altre localita' della Cisgiordania una ventina di ricercati palestinesi sono stati catturati, tra questi anche membri della Jihad Islamica. Centinaia di famiglie palestinesi, secondo fonti locali, sono state costrette a lasciare da ieri le loro case a Tulkarem per permettere ai soldati di perquisirle e ancora oggi non hanno avuto il permesso di rientrare nelle loro abitazioni. Le fonti hanno detto che tre case sono state distrutte e altre sono state danneggiate durante le perquisizioni.

Israele

All'indomani dell'invito, respinto, di Israele alla Siria per riprendere i colloqui di pace, il ministro per la Sicurezza pubblica dello Stato ebraico, Tzahi Hanegbi, fa sapere che il governo non ha alcuna intenzione di restituire a Damasco le Alture del Golan. Di conseguenza - ha detto il ministro alla radio dell'Esercito israeliano - i messaggi intercorsi di recente tra Damasco e Gerusalemme non hanno alcun valore. Ieri sera, la televisione israeliana aveva affermato che il premier Ariel Sharon sollevera' rivendicazioni territoriali sulle Alture del Golan - conquistate da Israele nella guerra dei sei giorni del 1967 - nel caso di una ripresa dei colloqui di pace con la Siria, interrotti quattro anni fa.

Velo islamico

Gruppi in sostegno dei diritti umani, guidati dalle esponenti donne dell'Islamic Action Front', braccio politico dei Fratelli Musulmani in Giordania, stanno organizzando una raccolta di firme in segno di protesta contro il divieto imposto da Chirac di indossare il velo nelle scuole laiche francesi. La petizione avrebbe gia' raccolto il consenso di oltre 30.000 persone nel paese, secondo il deputato Hayat Msseimi, membro del partito islamico e sostenitore della petizione. Il bando dell'hijab nelle scuole francesi viene, infatti, fortemente attaccato nel mondo arabo e interpretato come un tragico cambiamento della politica francese di apertura e tolleranza nei confronti di altre culture. La petizione giordana verra' presentata all'ambasciata francese il prossimo sabato, in occasione della campagna internazionale contro il divieto francese del simbolo religioso. In segno di protesta, infatti, anche la 'Muslim Women Society', in collaborazione con la 'Muslim Association of Britain', ha indetto per sabato prossimo il 'picchetto dell'hijab', davanti all'ambasciata francese di Londra. In occasione della giornata mondiale in sostegno del hijab, indetta dalle organizzazioni appunto per il 17 gennaio prossimo, si prevede anche che altri gruppi in difesa dei diritti umani possano svolgere manifestazioni simili.

Argentina

L'Argentina ha comunicato ieri al Fondo monetario internazionale che pagherà soltanto il 25% del suo debito estero. Lo ha annunciato il ministro argentino dell'economia, Roberto Lavagna. In un incontro con il direttore generale del Fmi, Horst Koehler, il presidente argentino Nestor Kirchner ha detto che il suo Paese non intende cambiare la sua offerta di ristrutturazione del debito, che mira a una riduzione del 75% dei circa 100 miliardi di dollari di debito insoluto. Lavagna ha detto che il debito del Paese impedisce all'economia dell'Argentina di crescere. Più tardi, in un discorso alla cerimonia d'apertura del Summit delle Americhe, Koeher pur non menzionando l'Argentina ha detto: "Sono consapevole che esistono necessità pressanti, con le quali occorre confrontarci". Sebbene Koehler abbia detto che il Fmi è impegnato ad aiutare i Paesi a migliorare la loro situazione finanziaria, ha precisato che "Non ci sono formule magiche".

Equador

La Fenocin (Federazione nazionale delle organizzazioni contadine indigene e nere) sta ultimando i preparativi per la mobilitazione convocata per le prossime ore a Quito contro la politica economica e sociale del governo del presidente Lucio Gutiérrez: i dimostranti si riuniranno a partire dalle 08:00, ora locale, a Plaza Indo America, di fronte alla sede dell’Università centrale dell’Ecuador, per rilanciare le rivendicazioni contenute in una ‘piattaforma di lotta’, come precisato da Pedro de la Cruz, presidente della Fenocin. Con il contributo di diverse organizzazioni sociali, sindacati dei lavoratori del settore elettrico e petrolifero, pensionati, studenti, indigeni e disoccupati, De la Cruz ha messo a punto un’agenda di richieste da inoltrare a Gutiérrez, accusato di non aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale. Nella ‘piattaforma’ viene messa in risalto la necessità di un programma politico capace di portare il Paese andino fuori dalla crisi attraverso la riattivazione della produzione, una riforma agraria integrale che difenda la terra appartenente alle comunità autoctone, alle cooperative e ai piccoli produttori, una politica che subordini il pagamento del debito estero allo sviluppo economico e sociale della nazione.

Vertice delle amerciche

Proteste contro la Camera delle Americhe. Migliaia di attivisti di organizzazioni civili, sindacali e studentesche messicani e gruppi di stranieri no-global hanno improvvisato una protesta a Monterrey,in Messico, dove è riunita la Camera straordinaria delle Americhe, che dovrà discutere principalmente temi sociali. Gli atti dimostrativi si sono incentrati contro il trattato di libero commercio dell'America del Nord (TLCAN) e contro l'Accordo di libero commercio delle Americhe (ALCA) voluto dagli Stati Uniti. I manifestanti hanno criticato in particolare Bush, presente all'incontro. Erano presenti anche alcuni attivisti statunitensi, canadesi e latinoamericani.