ORE 19.30

palestina

SCAMBI DI SLOGAN OSTILI CON I COLONI - Circa 200 riservisti israeliani

DONNE IRACHENE DENUNCIANO TENTATIVO DI INTRODURRE LA SHARIA

Negli ultimi quarant'anni, le donne irachene hanno potuto beneficiare degli effetti di una delle legislazioni più avanzate in materia di diritto di famiglia di tutto il mondo islamico. Ma con una decisione assunta a stretta maggioranza e in gran segreto il 29 dicembre, il Consiglio Governativo nominato dagli Usa si prepara ad abolire questo sisteme di leggi per introdurre nuove norme ispirate alla Sharia, la legge islamica. Ma le donne irachene e alcuni esponenti liberali - rende noto oggi il Washington Post - si preparano a dare battaglia. Secondo le vecchie leggi irachene, in vigore anche sotto il regime di Saddam Hussein, erano proibiti il matrimonio sotto i 18 anni e l'istituto del divorzio arbitrario (o del ripudio da parte del maschio). Precise norme di legge escludevano anche favoritismi nei confronti del maschio sia nell'affidamento dei figli che nelle dispute su questioni di eredità. Ora il Consiglio Governativo, sotto pressione della maggioranza sciita, ha deciso di abolire questo complesso di norme e - mentre la decisione deve essere comunque autorizzata dall'amministrazione provvisoria Usa - le donne irachene stanno organizzandosi per protestare Ieri si è tenuta a Baghdad la prima manifestazione di protesta delle donne irachene contro questa minaccia. Amira Abdullah, una giurista curda che ha preso la parola all'incontro, dice: "vogliono rinchiuderci nuovamente in caso e sbarrare la porta, proprio come accadeva alle donne in Afghanistan". La "vecchia legge - prosegue - non era perfetta, ma questa trasformerà l'Iraq in una giungla. Per imporla dovranno passare sul nostro corpo". Altrettanto negativa Nasreen Barawi, ministra per i servizi pubblici e il social welfare. "La cosa più grave - dice - è stata la segretezza con cui è stata assunta questa decisione. L'Iraq è una società multietnica... una decisione così carica di conseguenze andrebbe essere presa solo dando un'opportunità di dialogo pubblico". Per il momento l'abolizione delle vecchie norme e l'introduzione della Sharia non sono imminenti. Per entrare in vigore la decisione infatti deve essere approvata dal capo dell'amministrazione civile Usa Paul Bremer e il suo si sembra molto improbabile. Le cose potrebbero cambiare però dopo il 30 giugno col passaggio della sovranità agli iracheni. La stessa Barawi confida il suo timore: "non c'è pericolo che la decisione diventi immediatamente legge ma dopo il 30 giugno chi può dire cosa accadrà?".

APPALTI USA IN IRAQ

IRAQ: USA VERSO FINE BANDO A IMPRESE FRANCESI, TEDESCHE E RUSSE

Washington, 16 gen.- L'amministrazione Bush si sta orientando verso la fine del bando alla concessione di appalti in Iraq a societa' di Francia, Germania e Russia, paesi che si opposero al conflitto. Lo scrive oggi il Washington Post, dopo che martedi' il presidente George Bush ha annunciato che avrebbe aperto i contratti in Iraq alle societa' del Canada, paese finora escluso. Gli Stati Uniti sembrano dunque avviati a far marcia indietro dopo le polemiche sul memorandum del cinque dicembre sui paesi che non potevano ottenere contratti in Iraq. Alcuni passi in questo senso erano gia' stati intrapresi: l'amministrazione aveva infatti poi aggiunto che le nazioni sulla lista nera erano escluse dagli appalti, ma non dai subappalti, e che la proibizione non riguardava il settore dei servizi ma solo quello delle costruzioni

Fonti citate dal Post, riferiscono che il Consigliere americano per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice ha parlato al telefono ocn la controparte francese Maurice Gourdault Montaigne, sottolinenado che le compagnie francesi possono partecipare alle gare d'appalto per contratti sui servizi. La Alcatel, il gigante francese delle telecomunicazioni, e la tedesca Siemens, gia' lavorano in Iraq in subappalto

SI APRE IL SOCIAL FORUM A MUMBAY

Il Quarto forum mondiale degli altromondisti si è aperto oggi pomeriggio aMumbai. In Italia e in occidente, veramente, questa città si chiama Bombay, ma da sei anni gli indiani l'hanno ribattezzata con il nome antico, che è il nome di una dea. Bombay era il nome che le avevano dato i colonizzatori europei.

Il forum del 2004 avrà questa caratteristica: si occuperà soprattutto degli emarginati, dei poverissimi, dei disperati. C'è stata discussione su questo tema. Una parte del movimento, e dello stesso movimento indiano, ritiene che sarebbe giusto puntare su grandi questioni di futuro, e sui soggetti sociali forti del movimento - in grado di aprire e gestire i conflitti - non sui ceti e le povertà estreme. Questa posizione però è risultata minoritaria, e la questione delle caste sarà uno degli argomenti importanti di discussione.

Al forum parteciperanno 70 mila persone, dicono gli organizzatori. E se davvero 70 mila persone arriveranno a Mumbai da tutto il mondo per discutere di politica, sarà il caso di rinunciare definitivamente all'ipotesi di crisi del movimento. Il forum si concentrerà su quattro punti: il pacifismo, la battaglia contro le politiche del Wto, la contestazione di tutte le discriminazioni (e quindi la battaglia per i diritti universali violati), e infine le grandi questioni che riguardano le religioni, le relazioni tra loro e tra loro e la politica. Sui temi della pace già sono state prese alcune decisioni. La prima è una giornata mondiale di manifestazioni il 20 marzo, cioè nell'anniversario della guerra americana e dell'invasione dell'Iraq. La seconda decisione è quella di organizzare carovane della pace che vadano in Afganistan, in Iraq, in Kurdistan, in Kashmir e in Palestina. La questione del Kashmir e la guerra indo-pachistana sarà al centro del forum. Che ha deciso di fare presiedere l'ultima giornata, cioè la manifestazione conclusiva (il 21 gennaio) a una donna del Pakistan. Il forum indiano è riuscito a ottenere ben 600 visti per persone che vengono da Pakistan. E questo è un grande successo. Gli indiani sono convinti che costringerà i governi a trattare con maggiore convinzione.

Poi c'è il tema delle discriminazioni. Ci sono tre filoni sui quali si lavora: le discriminazioni di genere, di religione e di casta. Le caste in India sono state formalmente abolite 54 anni fa, da Nehru, ma di fatto esistono ancora. Così come esiste, ed è assolutamente tragica, l'oppressione della donna. Queste due gigantesche contraddizioni sono come dei macigni sullo sviluppo di questa grande civiltà, della quale fanno parte più di un miliardo di persone e il cui destino sarà molto influente sul destino del pianeta. Di solito temi di questo genere sono del tutto estranei alla grande politica dell'occidente. La forza dei no-global è solo questa: di capire molte cose un po' prima degli altri.

Il movimento altromondista si presenta sostanzialmente unito a questo appuntamento. Qualche divisione c'è tra gli indiani. Una delle organizzazioni, il «mumbai resistance» ha rotto col Forum e ha deciso di organizzare il giorno 20 una propria manifestazione sotto l'ambasciata americana. Per contrasto, il capo del movimento indiano, Kamal, ha raccomandato a tutti di non lasciarsi andare al folclore e ai gesti forti. Ha detto: non bruciate i ritratti di Bush nell'area del forum.

Nei giorni scorsi, prima dell'apertura del forum mondiale, si è tenuto in India, a Nuova Delhi, il forum dell'acqua. C'erano tra gli altri Vandana Shiva e Riccardo Putrella, che sono i due leader del movimento. Il forum, che è durato tre giorni, si è posto vari obiettivi. Primo, una campagna di boicottaggio della Coca Cola. Secondo, l'affermazione del diritto universale all'acqua e la richiesta ai governi e agli enti locali, ad appoggiare questo diritto anche finanziariamente. Terzo, una riforma delle economie basato su due principi: la fine della fluttuazione delle monete e l'aumento delle tasse e dei servizi sociali.

Social Forum, mezzo milione di persone all'inaugurazione C'erano mezzo milione di partecipanti ad inaugurare oggi il Quarto Social Forum a Bombay. Alla cerimonia hanno preso parte tra gli altri il premio Nobel per la pace, l'iraniana Shirin Ebadi, il primo presidente algerino Ahmed Ben Bella e il palestinese Mustafà Barghodi. "Il vento del cambiamento ha investito l'Asia", ha detto la dirigente comunista Lakshmi Sehgal, storica dirigente del partito che fece il suo esordio in politica lottando contro la dominazione britannica conclusasi nel 1947. La cerimonia inaugurale è cominciata 2 ore dopo a causa dell'eccezionale ed imprevedibile afflusso di persone. Gli organizzatori alla vigilia parlavano di 100 mila partecipanti. Lo slogan del Forum, che si concluderà il 21 gennaio, è "un'altro mondo è possibile". Al Forum prendono parte 75 mila delegati che rappresentano 2.500 organizzazioni provenienti da oltre 100 Paesi.

(corr)

VELO ISLAMICO; DOMANI MANIFESTAZIONE PROTESTA

controverso progetto di legge che vieta l'esposizione di segni religiosi, e in particolare il velo islamico: domani l'attesa manifestazione a Parigi, che potrebbe riunire fino a 20.000 persone. Le organizzazioni musulmane invitano alla calma, ma nella società civile lo scontro si fa aspro.

"manifestare con calma", dopo aver fino ad oggi invitato tutti a scendere in piazza contro il divieto di indossare il velo a scuola. L'organizzazione invita alla calma, "alla serenità, alla responsabilità, allo spirito civile", respingendo "ogni provocazione che rischia di tradire la nostra nobile causa: la difesa delle libertà fondamentali e in particolare la libertà religiosa".

'Ni putes ni soumises' (Né puttane né sottomesse): la leader, Fadela Amara, ha messo in guardia contro una "minoranza di integralisti" islamici che vogliono imporre il loro punto di vista: "siamo in una democrazia - ha dichiarato oggi alla tv LCI - c'é libertà di espressione ed è normale che chi non è d'accordo su una legge si faccia sentire. Ma attenzione, c'é una minoranza di integralisti nel paese, sono soldati del fascismo verde, gente da isolare". Secondo lei, l'integralismo si è radicato nelle banlieue e la legge è "particolarmente importante perché istituisce un quadro di protezione per le ragazze che rifiutano il velo, quelle che io chiamo le resistenti".

popolarissimo Djamel Bouras, per il quale il progetto di legge che vieta il velo islamico e gli altri segni religiosi a scuola é "xenofobo, imbecille e razzista". Secondo lui "é la Francia che è malata". Domani parteciperà alla manifestazione.

spacca: il Consiglio superiore dell'Istruzione si è diviso sul testo che il governo vuol fare approvare e che gli insegnanti dovrebbero far applicare da settembre nelle scuole. Secondo i docenti riuniti nell'organismo consultivo, la legge inasprirà il conflitto ma alla fine "il compito di decidere sarà sempre dei responsabili degli istituti".

ora accettare il principio della legge. Ma, in un'intervista a Le Monde, il Gran Mestro Brandmeyer spiega che "la laicità non é un caso risolto". Contro la regolamentazione dei simboli religiosi per legge militano anche associazioni come la Lega per i diritti dell'uomo, la Lega dell'insegnamento e la Libre Penseé, il Libero Pensiero.

parigina, va intanto a ruba ogni tipo di velo islamico, neri, colorati, decorati o semplici. Forse anche per una spettacolare coreografia, domani, alla manifestazione dei 20.000 di Parigi:

sono stati contrastati dalle autorità - afferma un commerciante di quel quartiere intervistato da France Soir - vendo più veli di prima!".

italia

scuola Come gia sappiamo

Un'iniziativa che ùintende ar forza al corteo nazionale di domani della scuola che partira alle 15 da piazza esedra. locchi stradali nel secondo e nel quarto municipio di Roma contro la riforma moratti

(corr)

Agitazione improvvisa personale di terra a Fiumicino

Il personale di Adr Handling dell'aereoporto di Fiumicino è in agitazione: molte delle operazioni di assistenza sono state bloccate, compresa la partenza di alcuni voli. I passeggeri attendono in aerostazione, perchè non vengono trasportati con le navette a bordo degli aerei, e quelli imbarcati a bordo dei velivoli sono in attesa dei mezzi interpista per il trasferimento nelle aerostazioni. Tra le compagnie coinvolte, ci sono Volare, Wind Jet ed Air Vallee. "Stiamo difendendo la legge 18/99 art. 14 sulla cessione di attività da un handler ad un altro è l'unico strumento che ci garantisce il mantenimento del posto di lavoro. Chiediamo un incontro al Direttore dell'aeroporto Enac affinchè convochi le due società interessate. Noi andiamo avanti con il blocco ad oltranza"dichiarano i lavoratori Sciopero, a Fiumicino cancellati nove voli

Nove voli cancellati e 29 in ritardo. E' il bilancio dell'agitazione improvvisa del personale di Adr Handling, che questa mattina per circa tre ore ha bloccato buona parte delle operazioni di assistenza a terra di alcune compagnie aeree all'aeroporto di Fiumicino.(red)

Roma, 13:59 Trasporti, garante: illegale lo sciopero del 26

Secondo la Commissione di garanzia, lo sciopero degli autoferrotranvieri del 26 gennaio viola la legge sullo sciopero. "La proclamazione - si legge in una nota del garante - è stata formulata prima dello scadere del termine previsto per l'espletamento delle procedure di raffreddamento e di conciliazione". La Commissione ha aperto anche un procedimento per valutare la regolarità delel agitazioni tenutesi a Milano il 12 e il 13 gennaio.

TRASPORTI: DISOBBEDIENTI FANNO SCIOPERO BIGLIETTO A PADOVA

< cellophane e un adesivo con la scritta 'Venerdi' 16 gennaio 2004 sciopero del biglietto solidarietà con gli autoferrotranvieri

- ha concluso Gallob - è stata molto buona". (ANSA).

SCIOPERI: COBAS MOBILITATI ANCHE IN TELECOM, FERMI IL 30/1 SINDCATI BASE PROTESTANO CONTRO PIANI RIORGANIZZAZIONE GRUPPO

Telecom: i sindacati di base hanno infatti proclamato uno sciopero il 30 gennaio per l'intera giornata di lavoro.

riorganizzazione del Gruppo e per il blocco di tutte le cessioni dei rami d'azienda in corso. Lo sciopero - affermano le organizzazioni - è stato indetto anche per sanare "veramente" tutte le condizioni di precarietà presenti in Telecom e per garantire pari condizioni di trattamento anche ai lavoratori in appalto. I sindacati , che annunciano iniziative e mobilitazioni in diverse città italiane, chiedono anche orari "vivibili" e migliori condizioni di lavoro per i call center.

SCIOPERI: AGENZIE FISCALI; 95% ADESIONI AD ANCONA

oggi a roma i dipedendenti delle agenzie fiscali del ministero delle finanze da oltre due anni senza contratto e da quattro senza adeguamenti dello stipendio hanno scioperato davanti la sede del ministero in via XX settembre,lo sciopero ha avuto una adesione di oltre il 90 per cento dei lavoratori. Già ieri avevano bloccato le strade di viale europa e di via colombo due delle sedi del ministero.Inoltre al di là della giornata di oggi i lavoratori hanno decisso di continuare l'agitazione da lunedì infatti avranno luogo assemblee di un ora in ogni sede di lavoro,si atterranno pedissequamente al mansionario e ovviamente bloccheranno gli straordinari richiesti dall'azienda.

(corr)

iNCIDENTI LAVORO: OPERAIO CADE DA 20 METRI, GRAVI FERITE

Vincenzo Barbera, di Motta Sant' Anastasia, è caduto, da un' altezza di 20 metri, da una impalcatura nel Palazzo di Giustizia di Catania, dove sono in corso lavori di ristrutturazione. L' uomo è ora ricoverato in prognosi riservata nell' ospedale Cannizzaro.

fratture a femore, tibia e perone. Indagini sono in corso da parte della polizia per riciostruire la dinamica dell' dell' accaduto.

auguri a radiolina che compie 4 mesi Il 17 gennaio 2004 RadioLina compie i suoi primi 4 mesi di vita pirata nel percorso di costruzione di uno spazio radiofonico libero e indipendente a Napoli. RADIO KILLS THE VIDEO STARS!!! Da napoli la corrispondenza

Torino, 12:32 Animalisti nella notte in facoltà Medicina contro vivisezione Durante la notte animalisti sono entrati a sorpresa nel dipartimento di Neuroscienze della facoltà di Medicina dell'università di Torino, in via Buonarroti. Questa mattina il custode ha trovato sul muro esterno la scritta a vernice "no vivisezione" mentre il cancello d'ingresso era chiuso da un lucchetto e le serrature di altri portoni bloccate con la colla. La contestazione degli animalisti è rivolta in particolare contro la sezione di fisiologia umana, dove si conducono esperimenti su animali vivi.

Grazia, Senato: sì a potere esclusivo capo dello Stato

E' stata approvata dalla commissione Affari costituzionali del Senato, nell'ambito del disegno di legge costituzionale per le riforme, la norma che attribuisce al presidente della Repubblica il potere di concedere la grazia senza la controfirma del ministro della Giustizia. E' lo stesso principio contenuto nella legge Boato, attualmente in discussione alla Camera. L'art. 21 della legge sulle riforme istituzionali modifica l'art. 89 della Costituzione, relativo appunto alla controfirma degli atti presidenziali. Il testo approvato dalla commissione senatoriale conferma il principio secondo il quale tutti gli atti del presidente della Repubblica devono essere controfirmati dai ministri proponenti, i quali se ne assumono la responsabilità.

L'approvazione della norma può aprire la strada al concessione della grazia di Adriano Sofri, senza il consenso del Guardasigilli. (red)

repressione CARCERI: 24 PENITENZIARI IN VIA DI COSTRUZIONE

sottolineato che "essa è lievemente diminuita e, anche se di

NAPOLI, 16 GEN - Per togliere il malocchio a

> pregato Antonio Battista di soprassedere, pur apprezzando le

ORE 13,00

DISOCCUPATI NAPOLI LAVORO: NAPOLI, DISOCCUPATI BLOCCANO MUSEO Napoli, 16 gen. (Adnkronos) - Per circa quattro ore la centralissima zona del Museo nazionale di Napoli e' stata bloccata dai disoccupati aderenti alla lista Principio e dignita. Cinque senza lavoro sono saliti sul cornicione del museo mentre altre decine di disoccupati hanno bloccato il traffico. Il portavoce, Fortunato Iorio, critica la decisione delle istituzioni locali di non incontrare i senza lavoro. Chiediamo il reddito minimo di inserimento e il reddito di cittadinanza -spiega Iorio- Comune, Provincia e Regione devono incontrarci e mettere fine a questa decisione di non voler piu' avere tavoli con i rappresentanti del mondo della disoccupazione. La protesta si e' conclusa intorno alle ore 11. Alle ore 17 i disoccupati della lista Principio e dignita scenderanno di nuovo in piazza, nella zona del museo per protestare.

TOPONOMASTICA FASCISTA

FASCISMO: PIAZZA L'AQUILA DEDICATA A GERARCA,BOCCIATA REVOCA - L'AQUILA, 16 GEN - La piazza antistante la piscina comunale dell'Aquila restera' intitolata al gerarca fascista Adelchi Serena. Con 18 voti contrari - espressi da Fi, An, Udc ed un consigliere del Gruppo Misto - il consiglio comunale ha infatti respinto stamani l'ordine del giorno dell'Ulivo per la revoca della delibera di giunta con cui, nel 1999, si intitolo' la piazza al gerarca, originario del capoluogo abruzzese. Il documento ha ottenuto 14 voti favorevoli, quelli dei gruppi proponenti (Ds, Margherita, Sdi, Udeur, Insieme per l'Ulivo) e del capogruppo del Gruppo Misto, Celso Cioni. Nella proposta di revoca si sottolineava che Serena e' stato gerarca fascista, segretario del partito nazionale fascista e firmatario delle leggi razziali. La proposta di ordine del giorno bocciata oggi aveva fatto tornare alla ribalta il caso Serena che tante polemiche aveva suscitato nel 1999. Quattro anni fa la giunta comunale aveva deciso l'intitolazione a Serena della piazza, antistante la piscina comunale di viale Ovidio, per l'impegno profuso a favore della citta', che ha comportato, tra l'altro, la realizzazione di importanti strutture sportive.

SCIOPERO SPONTANEO A FIUMICINO

PALESTINA

M.O./SCAMBIO DETENUTI, MEDIATORE TEDESCO A BEIRUT GUIDA COLLOQUI Si tratta per aggirare il nodo del rilascio di Samir Kuntar Roma, 16 gen. (Apcom) - Il mediatore tedesco Ernst Uhrlau sarebbe giunto a Beirut, la scorsa settimana, per riprendere le trattative sullo scambio di prigionieri tra Israele e i guerriglieri Hezbollah del Libano. A riferirlo è il quotidiano Haaretz, nella sua edizione on line, che riporta la notizia pubblicata dal giornale libanese Al-Mustaqbal. Secondo una fonte di quest'ultimo quotidiano, durante i colloqui con il mediatore tedesco sarebbe stato deciso di riprendere i negoziati per lo scambio dei prigionieri e di provare ad aggirare il principale ostacolo alla definizione dell'accordo, cioè il rilascio di Samir Kuntar, il terrorista colpevole di avere ucciso quattro membri della famiglia Nahariya nel 1979. Intanto, oggi, è emersa la notizia che il leader dell'Anp Yasser Arafat sarebbe tra i principali oppositori al rilascio del leader di al Fatah Marwan Barghouti. Secondo alcune indiscrezioni citate da Haaretz, che sarebbero giunte anche ai servizi di intelligence israeliani, Arafat avrebbe inviato un messaggio agli Hezbollah chiedendo loro di non richiedere la scarcerazione del leader di Al Fatah allo Stato ebraico. L'ostilità del presidente Anp costituisce un chiaro indicatore della tensione tra Arafat e la leadership del partito Fatah, e sarebbe giustificata dal desiderio del presidente di non vedere crescere la 'stella' di Barghouti nell'opinione pubblica palestinese. Ipotesi, questa, che potrebbe permettere al leader del partito Fatah di ambire giustamente ad una eventuale successione alla presidenza.

PALESTINA

- "Resistenza fino a quando l'occupazione non sarà distrutta" Gerusalemme, 16 gen. (Ap) - Dopo la minaccia israeliana, Yassin, che è tetraplegico, non ha provato a nascondersi ma è stato accompagnato da un assistente alla moschea di Gaza City adiacente alla sua abitazione. "Non temiamo la minaccia di morte" ha detto lo sceicco, avvolto da un mantello marrone, durante il percorso verso la moschea. "Non cederemo alla pressione, la resistenza continuerà fino a quando l'occupazione sarà abbattuta". Lo sceicco ha poi ribadito di non essere personalmente coinvolto nei progetti di attentato contro Israele, negando le accuse degli ufficiali della sicurezza dello Stato ebraico su una sua 'regia' nell'attacco di mercoledì. Intanto alcuni funzionari israeliani hanno detto, a condizione dell'anonimato, che Yassin non è stato direttamente menzionato nelle discussioni al ministero della Difesa sulla ripresa degli attacchi mirati contro obiettivi palestinesi.

/DONNE IRACHENE DENUNCIANO TENTATIVO DI INTRODURRE LA SHARIA

Negli ultimi quarant'anni, le donne irachene hanno potuto beneficiare degli effetti di una delle legislazioni più avanzate in materia di diritto di famiglia di tutto il mondo islamico. Ma con una decisione assunta a stretta maggioranza e in gran segreto il 29 dicembre, il Consiglio Governativo nominato dagli Usa si prepara ad abolire questo sisteme di leggi per introdurre nuove norme ispirate alla Sharia, la legge islamica. Ma le donne irachene e alcuni esponenti liberali - rende noto oggi il Washington Post - si preparano a dare battaglia. Secondo le vecchie leggi irachene, in vigore anche sotto il regime di Saddam Hussein, erano proibiti il matrimonio sotto i 18 anni e l'istituto del divorzio arbitrario (o del ripudio da parte del maschio). Precise norme di legge escludevano anche favoritismi nei confronti del maschio sia nell'affidamento dei figli che nelle dispute su questioni di eredità. Ora il Consiglio Governativo, sotto pressione della maggioranza sciita, ha deciso di abolire questo complesso di norme e - mentre la decisione deve essere comunque autorizzata dall'amministrazione provvisoria Usa - le donne irachene stanno organizzandosi per protestare Ieri si è tenuta a Baghdad la prima manifestazione di protesta delle donne irachene contro questa minaccia. Amira Abdullah, una giurista curda che ha preso la parola all'incontro, dice: "vogliono rinchiuderci nuovamente in caso e sbarrare la porta, proprio come accadeva alle donne in Afghanistan". La "vecchia legge - prosegue - non era perfetta, ma questa trasformerà l'Iraq in una giungla. Per imporla dovranno passare sul nostro corpo". Altrettanto negativa Nasreen Barawi, ministra per i servizi pubblici e il social welfare. "La cosa più grave - dice - è stata la segretezza con cui è stata assunta questa decisione. L'Iraq è una società multietnica... una decisione così carica di conseguenze andrebbe essere presa solo dando un'opportunità di dialogo pubblico". Per il momento l'abolizione delle vecchie norme e l'introduzione della Sharia non sono imminenti. Per entrare in vigore la decisione infatti deve essere approvata dal capo dell'amministrazione civile Usa Paul Bremer e il suo si sembra molto improbabile. Le cose potrebbero cambiare però dopo il 30 giugno col passaggio della sovranità agli iracheni. La stessa Barawi confida il suo timore: "non c'è pericolo che la decisione diventi immediatamente legge ma dopo il 30 giugno chi può dire cosa accadrà?".

APPALTI USA IN IRAQ

IRAQ: USA VERSO FINE BANDO A IMPRESE FRANCESI, TEDESCHE E RUSSE

. GUANTANAMO USA: GUANTANAMO, PENTAGONO CONFERMA RAGAZZINI DETENUTI

Il Pentagono ha confermato, giovedi', che tre ragazzini sono detenuti da oltre un anno nella prigione della base di Guantanamo a Cuba e ha affermato che non ci sono piani per liberarli, nonostante l'esistenza di pressioni internazionali in tal senso. I ragazzini hanno un'eta' stimata tra i 13 e i 15 anni e sono considerati nemici combattenti, insieme agli altri oltre 600 detenuti nella prigione allestita sulla base cubana, presunti elementi dei taleban o terroristi di al Qaida. Le fonti militari hanno indicato che i tre ragazzini sono tenuti separati dai prigionieri adulti: hanno una sorta d'appartamento e ricevono ogni giorno lezioni nella loro lingua. Hanno cosi' imparato a leggere e a fare di conto. Nel cortile della casa i ragazzini gocano al pallone e a pallavolo o ad altri giochi. I tre non hanno avuto nessun contatto con le loro famiglie, ma hanno ricevuto la visita dei funzionari della Croce Rossa che compiono sopralluoghi nel campo

IMMIGRAZIONE

: SPAGNA, TRE CLANDSTINI MORTI AL LARGO CANARIE ) - MADRID, 16 GEN - Tre immigranti clandestini sono morti oggi davanti alle coste di Fuerteventura, una delle isole dell'arcipelago delle Canarie (Atlantico), dopo che l'imbarcazione con la quale erano arrivati dall'Africa ha naufragato. Secondo fonti della Guardia Civil, intorno alle 7.30 (le 8.30 italiane) una patera (nome dato alle imbarcazioni di fortuna usate dagli immigranti illegali) proveniente dal Marocco e' naufragata a poca distanza dalla localita' di Playa del Roque. Tre immigranti sono morti annegati dopo essre caduti in mare, mentre gli altri nove, che sono riusciti a raggiungere la riva, sono stati intercettati poco dopo dalle autorita'.