GR ORE 19.30

Sono lager e sono anche inutili. Medici senza frontiere chiede la chiusura di tre CentriPermanenzaTemporanea.

I centri di pernanenza temporanea in Italia non sono in grado di svolgere i compiti per i quali sono stati costituiti. Non garantiscono il rispetto dei diritti, né l’assistenza sanitaria. Violano le procedure per la richiesta dello status di rifugiato. E ancora: offrono alloggi inadeguati, abusano nella somministrazione di psicofarmaci, vedono l’ingerenza della polizia nella gestione quotidiana delle attività, sono teatro di episodi frequenti di autolesionismo. Questa “fotografia” dei Centri di Permanenza Temporanea in Italia, dove solo tra il luglio 2002 e il luglio 2003 sono state trattenute 16.924 persone, è firmata Medici senza Frontiere. L'organizzazione umanitaria internazionale ha realizzato un Rapporto teso proprio ad analizzare, a cinque anni dal suo inizio, il funzionamento del sistema della detenzione amministrativa e della prima accoglienza. Questo, dunque, il risultato complessivo del monitoraggio che Msf ha compiuto degli 11 Cpt e dei 5 centri ibridi, tra giugno e ottobre 2003, che ha però le sue basi in un lavoro iniziato sui Cpta pugliesi e siciliani nel 2000. Secondo Msf tre sono i centri che dovrebbero essere immediatamente chiusi: quello di Torino, nel quale i trattenuti sono ospitati in veri e propri container, quello di Trapani e di Lamezia Terme, dove gli spazi sono insufficienti rispetto alle persone ospitate e nei quali si è registrato un eccesso di trattamento con psicofarmaci e gravi casi di autolesionismo (tagli su tutto il corpo e lesioni alle mani provocate da ripetuti colpi contro le pareti o da carte telefoniche). Ma anche le strutture che non hanno carenze come queste hanno sollevato dubbi consistenti riguardo alla loro adeguatezza. La confusione sullo statuto reale di questi centri si unisce, inoltre, a una generale incapacità di fornire assistenza legale agli stranieri. Per esempio, ad oggi i richiedenti asilo non devono essere trattenuti nei Cpt, ma possono avere un permesso di soggiorno valido fino al riconoscimento o al rifiuto dello status di rifugiato: Msf evidenzia come spesso questa procedura non venga rispettata. Tra le “pratiche” più gravi messe in atto nei Cpt, infine, ci sono la somministrazione massiccia di psicofarmaci, a volte senza la consultazione delle Asl, come la mancanza di un trattamento psicologico per i casi di autolesionismo, e di un trattamento corretto delle tossicodipendenze. Le caratteristiche evidenziate da Msf vanno a rafforzare la piattaforma della giornata europea contro i CPT, indetta per il 31 gennaio." I centri di detenzione per i migranti più che essere luoghi di eccezione del diritto sono diventati dei luoghi normali di repressione- che il governo vuole istituire in ogni provincia - .In Italia, ci saranno manifestazioni a Torino, a Roma e Caltanisetta.

Davide

Prima sentenza per l’omicidio di Davide Cesare. Oggi c'è stata la prima sentenza per l'omicidio di Davide, un compagno del Centro sociale Orso, assassinato a coltellate in via Brioschi al Ticinese nella notte tra il 16 e il 17 marzo 2003 nei pressi di un pub; è stato riconosciuto colpevole Mattia 17enne (all’epoca dei fatti), è accusato anche il fratello di Mattia, Federico, mentre il loro padre, Giorgio, inizialmente indagato per concorso nel delitto, è stato prosciolto dal gip Maurizio Grigo da questa accusa, venendo invece incriminato dal pm Nicola Di Plotti per tentato omicidio nei confronti di un amico di Davide ferito. Infatti Altri due compagni rimasero feriti quella notte. Non gli 8 anni di carcere (già ridotti dallo sconto del rito abbreviato) proposti dal pm Annamaria Fiorillo, ma 3 anni di «messa alla prova» in una comunità di recupero: è questa la pena che il giudice del Tribunale per i minorenni, Anna Maria Poli, ha ritenuto adeguata per Mattia.In caso di esito positivo della prova alla fine dei 3 anni, il giudice con sentenza dichiarerà "estinto il reato" e il minore imputato verrà prosciolto dai fatti addebitatigli; l'eventuale esito negativo comporterà invece la ripresa del procedimento.

Sgombero

Sgomberato e demolito il centro sociale Rebelde a Conegliano

Questa mattina un'operazione congiunta di mezzi dei carabinieri, polizia municipale e polizia ha sgomberato il centro sociale Rebelde occupato da più di un mese. I compagni presenti all'interno sono stati trattenuti in stato di fermo per alcune ore e in seguito rilasciati. Subito dopo lo sgombero è inoltre cominciata la demolizione del centro sociale. Per dare una risposta immediata a questa gravissima provocazione i disobbedienti di Venezia hanno occupato oggi nel pomeriggio la direzione centrale dell'ENEL, proprietaria dell'area in cui era situato il Rebelde, e principale responsabile , insieme alla giunta comunale ed alla peggior destra razzista dei fatti successi stamattina.

CONTINUANO LE MANIFESTAZIONI CONTRO LA RIFORMA MORATTI

Ieri la ministra Moratti inaugurava a Trento il liceo (privato) Arcivescovile lussuosamente ristrutturato col 70% di fondi pubblici; si è tenuta una manifestazione che è iniziata festosamente ed è finita malamente, con una ragazza all'ospedale e la richiesta di dimissioni per il questore del capoluogo; Oggi molti giornali parlano degli scontri tra manifestanti e polizia, noi vogliamo farvi ascoltare una testimonianza diretta di un compagno di Trento

Sardegna

Il caso della base statunitense di appoggio per sommergibili a propulsione nucleare dell'isola di Santo Stefano, nell'arcipelago della Maddalena, alle 17 sara' esaminato dal Consiglio regionale della Sardegna. Ad aprire la seduta le dichiarazioni del presidente della Giunta Italo Masala. Protestano gli antimilitaristi, che nel pomeriggio hanno organizzato un sit-in di protesta davanti al palazzo consiliare a Cagliari, e le forze di opposizione, i piu' attivi Rifondazione Comunista e Partito sardo d'Azione. Sotto accusa, innanzitutto, i lavori di ristrutturazione dell'insediamento, sotto sovranita' italiana e dato in concessione alla Us Navy, sulla trasformazione delle strutture da volanti, come le baracche in lamierato e la chiatta mobile, in permanenti. Sono differenti le interpretazioni sulla volumetria. L'amministrazione americana, che paghera' i lavori stanziando 33 milioni di dollari, afferma che i metri cubi si ridurranno da 57.710 a 48.382. I contestatori replicano che si tratta di un ampliamento vero e proprio per trasfromare la base da semplice appoggio a sito permanente. Altro tema di dibattito il presunto elevato tasso di radioattivita' per la presenza di torio 234 rilevato in alcune alghe dal Criirad, un istituto di ricerca francese, nei giorni successivi al 25 ottobre 2003, quando un sottomarino Hartford ebbe un incidente andando a sbattere contro una secca. Gli antimilitaristi, che hanno avviato una raccolta di firme per un referendum regionale consultivo, ritengono che i cittadini hanno il diritto di esprimersi sulla presenza di un sito dove sembra elevato il rischio di incidente. Allo stesso modo pensano che sia ingiustificato il ritardo della Prefettura di Sassari nella divulgazione del Piano di evacuazione della popolazione civile in caso di emergenza.

Parmalat

E' andata in scena in Senato l'autodifesa di Antonio Fazio, governatore di Bankitalia, dall'affondo governativo su un presunto difetto di vigilanza dell'istituto che presiede in casi come quello Parmalat e Cirio, che hanno minato profondamente la fiducia dei risparmiatori. Il governatore ha spiegato che Parmalat è stato un "episodio criminale", che occorrono misure più severe nell'ambito del diritto societario (per esempio nella falsificazione dei bilanci) e che il caso Enron negli Usa non ha intaccato l'autorità e l'indipendenza della Federal Reserve, come qualcuno vorrebbe fare con Bankitalia. In più, su Parmalat, ha puntato il dito contro altri soggetti: "Nell'agosto 2003 su 14 analisti internazionali, sette raccomandavano di acquistare titoli Parmalat e il 21 novembre scorso sette analisti consigliavano alla propria clientela di tenere o comprare titoli del gruppo di Collecchio". Il crac, dunque, "nasce da episodi, ripetuti, di criminalità nella gestione di impresa" che hanno indotto in errore "le stesse banche finanziatrici che basano le proprie analisi in primo luogo sui dati di bilanci".

Studiosi scomodi

Non può studiare la famiglia "chi non crede nella famiglia". Per essere più precisi: chi non crede esclusivamente nel modello di famiglia tradizionale che sta a cuore al governo in carica. Per questo motivo, esplicitamente dichiarato, due autorevoli studiosi laici dei modelli e della storia della famiglia, Chiara Saraceno e Marzio Barbagli, sono stati estromessi dal comitato scientifico dell´Osservatorio Nazionale sulla famiglia, il cui comitato scientifico il ministro del Welfare Roberto Maroni si prepara a insediare martedì per il secondo mandato. "Certo non chiamiamo a occuparsi della famiglia chi in questi anni ha dimostrato di non credere nella famiglia", ha rivendicato senza esitazioni il sottosegretario alle politiche sociali Grazia Sestini. La colpa di Barbagli e Saraceno è quella di avere studiato anche le famiglie di fatto e soprattutto le convivenze gay, a cui proprio Barbagli ha dedicato il primo approfondito studio italiano "Omosessuali moderni" edito dal Mulino. L´Osservatorio sulla famiglia è un centro studi ideato cinque anni fa a Bologna dall'allora giunta di sinistra, e poi promosso nel 2000, grazie a un accordo con il ministro ulivista Livia Turco, a istituzione governativa. Nei due anni del primo mandato l´Osservatorio ha prodotto una discreta mole di materiali di studio utili agli enti locali: numerosi convegni e seminari, un sito Internet pieno di documentazione, tre indagini raccolte in altrettanti volumi. "Non credo proprio di essere stato allontanato per scarsa produttività scientifica o per incompetenza", ironizza il professor Barbagli autore di importantissimi saggi (Provando e riprovando, Sotto lo stesso tetto) e di una corposa Storia della famiglia tradotta in più lingue. Sta di fatto che nel comitato scientifico dell´Osservatorio (rifinanziato e rilanciato con la partecipazione di 25 comuni e province) torneranno a sedersi due dei professori originari, di orientamento cattolico, mentre al posto dei due eretici puniti sono stati indicati un´altra studiosa cattolica, Paola De Nicola e un solo laico, il noto demografo Antonio Golini, che però, all´improvviso, due giorni fa, ha comunicato la sua rinuncia. Barbagli non intende fare polemica: ma al suo posto insorgono i deputati ulivisti di Bologna e la ex ministro Livia Turco, che con due diverse interrogazioni parlamentari hanno chiesto al ministro Maroni di bloccare le nomine monocolori.

ESTERI:

Argentina

L'ex-dittatore Jorge Rafael Videla e altri due noti gerarchi dell’ultima dittatura argentina (1976-’83) sono stati messi agli arresti cautelari a Buenos Aires su richiesta della magistratura tedesca: lo hanno riferito fonti giudiziarie della capitale precisando che il giudice federale Norberto Oyarbide ha agito sulla base di un mandato di cattura emesso da una corte di Norimberga, giuntogli nei giorni scorsi via Interpol. Videla, insieme all’ex-ammiraglio Emilio Massera e al generale a riposo Carlos Suárez Mason, sono accusati di “implicazione indiretta” nella morte di due cittadini tedeschi, Klaus Zieschank e Elizabeth Kaeseman. Del primo, un giovane di 24 anni, si persero le tracce nel marzo del 1976: testimoni lo videro prelevare da civili armati a San Martin e i giudici tedeschi sospettano che venne strangolato e il suo cadavere gettato nel Rio de la Plata da uno dei cosiddetti ‘voli della morte’. La giovane, 29 anni era stata invece arrestata a Buenos Aires nel maggio 1977 e giustiziata con altri 14 oppositori politici nei pressi di Monte Grande, dove vennero rinvenuti i cadaveri

Colombia

L’Organizzazione degli Stati americani (Osa) monitorerà il negoziato avviato nel luglio dello scorso anno tra il governo colombiano e i paramilitari delle Auc (Autodifese unite della Colombia): lo stabilisce un patto siglato dal presidente Alvaro Uribe e dal segretario generale dell’Osa, César Gaviria, con il quale l’organismo che riunisce 35 Paesi del continente americano viene formalmente autorizzato “ad accompagnare il processo di pace”. L’Osa potrà, ad esempio, verificare con tempestività il rispetto del ‘cessate-il-fuoco’ unilaterale annunciato alla fine del novembre 2002 dai gruppi paramilitari, già peraltro violato in diverse occasioni da alcune fazioni delle ‘autodifese’. Sarà una delegazione speciale dell’organismo, guidata da Sergio Caramagna, ad occuparsi proprio di ‘certificare’ la sospensione delle ostilità, la smobilitazione e il disarmo e il reinserimento della vita sociale dei circa 13mila ‘paras’ (18mila secondo altre fonti) Ha provocato forti critiche in larghi settori dell’opposizione e della società civile la presentazione di un disegno di legge con cui il governo vorrebbe concedere indulti e amnistie ai leader paramilitari accusati di delitti di lesa umanità, come stragi, rapimenti e spostamento forzato della popolazione; benefici che dovrebbero essere previsti anche per i vertici della guerriglia che accettino di deporre le armi e avviare colloqui di pace, ma che minacciano di aprire la strada a una diffusa impunità. Attualmente il governo Uribe dialoga solo con i paramilitari: dopo il fallimento del processo di pace tra l’amministrazione Pastrana e le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) nel febbraio 2002, il governo Uribe non ha più riaperto le trattative con il primo gruppo guerrigliero del Paese né con l’Eln (Esercito di liberazione nazionale).

Algeria

L'impianto petrolchimico di Skikda, sulla costa orientale algerina, e' esploso ieri provocando 27 morti e 70 feriti. Il complesso, il piu' importante del Paese nord-africano, - scrive Le Monde - non riprendera' la sua attivita' prima di essere completamente ispezionato. Lo ha affermato il ministro per l'Energia, Chakib Khelil, attraverso un portavoce del ministero. Mohamed Meziane, direttore della Sonatrach, la compagnia petrolifera nazionale, ha stimato in 800 milioni di dollari i danni provocati dall'incidente. L’esplosione nella raffineria algerina di Skikda, oltre ad aver ucciso ventisette persone (altri nove i dispersi, molti dei quali forse vaporizzati dallo scoppio spaventoso), ha devastato uno degli impianti di liquefazione del metano e ha messo in crisi il sistema europeo degli approvvigionamenti di gas. A differenza dei gasdotti, la cui rigidità è evidente, gli approvvigionamenti sono stati "salvati" dalla flessibilità del sistema del gas liquefatto, che consente di importare il metano via nave da qualunque altra località, e in questo caso con l’acquisto di partite "spot" via nave da Trinidad e da altri Paesi produttori. Il prezzo del gas liquefatto in partite "spot" è subito salito sui mercati internazionali. Nel frattempo è stata fermata anche la raffinazione di petrolio negli impianti adiacenti, provocando un balzo delle quotazioni petrolifere spinte dalla domanda invernale.

Palestina

Il ministro degli esteri egiziano, Ahmed Maher, e' giunto oggi a Ramallah per colloqui col presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat. Assieme a Maher e' giunto il generale Omar Suleiman, capo dei servizi segreti egiziani, che e' impegnato negli sforzi che l' Egitto sta attuando per convincere tutte le forze palestinesi ad accettare di sospendere le ostilita' contro Israele. A quanto si e' appreso, sara' questo l'argomento dominante nei colloqui di Maher con Arafat. Tra le altre questioni nell'agenda dei colloqui, secondo un collaboratore di Arafat, ci saranno la barriera che Israele sta costruendo in Cisgiordania e il dibattito sulla sua legittimita' che si terra' alla Corte Internazionale di Giustizia dell' Aja.

Palestina

Una trentina circa di palestinesi attivamente ricercati da Israele si sarebbero di nuovo rintanati nella Muqata, il quartier generale di Yasser Arafat a Ramallah. A riferirlo oggi e' la radio statale israeliana, secondo la quale nella Muqata si troverebbero membri dei quadri direttivi delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa, alcuni dei quali sono ricercati da Israele per un'asserita loro diretta complicita' in mortali agguati stradali in Cisgiordania e in sanguinosi attentati suicidi in Israele. Diversi mesi fa, ricercati palestinesi erano stati espulsi dalla Muqata per non dare a Israele il pretesto per occuparla e arrestare Arafat.

MedioOriente

Il leader iraniano risponde per la prima volta ad un israeliano

Mohammed Khatami, presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, ha per la prima volta risposto, pubblicamente ed in maniera diretta, ad un israeliano, un giornalista del quotidiano Ma'ariv, che gli aveva posto una domanda alla conferenza stampa del World Economic Forum di Davos, Svizzera. Il giornalista aveva chiesto al presidente sotto quali condizioni l'Iran potrebbe riconoscere lo stato d'Israele. Ma'ariv ha dichiarato che il presidente Khatami, "visibilmente a disagio", non ha ignorato la domanda ma vi ha risposto senza indugio, generando "grande stupore tra i giornalisti arabi presenti a Davos".

Khatami ha dichiarato che "l'Iran ha un problema morale con Israele a causa dell'occupazione della terra palestinese". "L'occupazione non porta la legittimità", ha detto, aggiungendo che "e' molto pericoloso occupare un paese e dichiararsi poi proprietari di quel territorio". "Ma, nondimeno, non interferiamo nelle faccende altrui e rispetteremo ogni decisione del popolo palestinese", ha continuato il presidente iraniano. "Qualsiasi decisione esso prenda, sarà accettabile per noi, anche se la nostra visione per la Terra Santa e' uno stato unico in cui ebrei, cristiani e musulmani possano vivere in pace ed in fratellanza gli uni con gli altri".

Iraq

Due agenti di polizia iracheni sono rimasti uccisi, un terzo ferito nel corso di un attacco sferrato la scorsa notte nella citta' irachena centrale di Karbala. A riferirne e' stata l'agenzia di stampa polacca PAP, citando fonti militari a Varsavia. Bersaglio, la casa del capo della polizia di Karbala. Due persone, considerate tra i cinque presunti responsabili sono state arrestate.

Iraq: esplosione a Baghdad, numerose vittime

Una forte esplosione si e' verificata a ovest di Baghdad, facendo, stando a testimoni, numerose vittime. Un cameraman della Reuters nella citta' di Khaldiya, 110 km a ovest della capitale, afferma di aver visto automobili in fiamme. Testimoni parlano di un ordigno posto lungo una strada che avrebbe colpito un convoglio americano. Sappiamo di un incidente nell'area in cui si trova la 82/ma formazione aerotrasportata, ha detto un portavoce militare Usa. Secondo fonti militari statunitensi tre soldati americani sarebbero rimasti uccisi dall'esplosione verificatasi a ovest di Baghdad.

Iraq

L'Onu invierà un gruppo di esperti in Iraq per valutare la possibilità di organizzare le elezioni. Il tutto però se le condizioni di sicurezza lo permetteranno. Lo ha annunciato il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan da Parigi dove si trova per un colloquio con il presidente francese Jacques Chirac. La coalizione aveva chiesto il coinvolgimento delle Nazioni Unite nel processo di trasferimento del potere, che passa attraverso il voto, che potrebbe tenersi intorno alla metà dell'anno in corso. Kofi Annan però non prevede un invio di caschi blu in Iraq, ritiene invece possibile che una forza multinazionale possa vigilare sulla stabilizzazione del Paese su mandato delle Nazioni Unite. Al termine del colloquio di oggi con il presidente francese Jacques Chirac, Annan ha spiegato che per il momento "non è stata sollevata" la questione dell'invio di caschi blu in Iraq. Piuttosto, ha aggiunto, "è prevedibile l'invio di una forza multinazionale autorizzata dal Consiglio di sicurezza".

IRAQ: NUOVO ESERCITO, TREMILA SOLDATI ADDESTRATI DAGLI USA

Prosegue, da parte delle truppe americane, la formazione dei militari iracheni. Un terzo battaglione, formato da 772 soldati, e' infatti pronto a entrare nelle fila del nuovo esercito iracheno. Altre centinaia di militari, poi, stanno per essere formati dai marines nel campo di Qaraqoush, 15 chilometri a est della citta' di Mosul. Sono tremila gli uomini che, attualmente, hanno terminato il training Usa per entrare nell'esercito. Secondo i programmi, la nuova forza militare nazionale sara' composta da circa 40mila soldati.

ADM (ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA)

Causando imbarazzo all'amministrazione Bush, il capo della squadra statunitense per la ricerca delle presunte armi di sterminio di massa in Iraq, David Kay, si e' dimesso, affermando che, secondo lui, l'Iraq non possiede né armi chimiche né biologiche. Il mancato ritrovamento di armi e' fonte di grave imbarazzo per l'amministrazione Bush, che aveva fatto della questione la giustificazione centrale per l'illegale invasione ed occupazione del paese arabo. L'informativa che il regime di Saddam fosse in grado di sviluppare armi di distruzione di massa in 45 minuti potrebbe essere stata completamente falsa. Lo ha ammesso l'Iraqi National Accord (Ina), il gruppo di esiliati iracheni con sede a Londra che passò la soffiata ai servizi segreti britannici (Mi6). Dopo che l'ex capo ispettore Cia per gli armamenti, David Kay, ha accusato le agenzie di intellicence di non essere riuscite a scoprire che i piani di Saddam per le armi non convenzionali erano nel caos per la corruzione e l'incostanza del rais, questa notizia mina pericolosamente la credibilità di Blair, già alle prese con i problemi dell'aumento delle tasse universitarie. Nel settembre 2002 Tony Blair, nella prefazione al dossier in cui si preannunciava la guerra, diede grande risalto alla capacità di Saddam di sviluppare armi chimiche e biologiche in 45 minuti. L'informativa fu inoltre alla base delle accuse tra Downing Street e la Bbc dopo le perplessità espresse dallo scienziato David Kelly, morto in seguito suicida. Per Theros, che lavora con suo padre (un ex ambasciatore Usa) per promuovere gli interessi politici di Allawi, attuale membro del consiglio di governo iracheno, l'informativa oggi sembra essere "spazzatura".

Nucleare

Svolta nelle indagini sul trasferimento illecito di tecnologia nucleare dal Pakistan a paesi come l'Iran, la Libia e la Corea del Nord. Secondo il quotidiano pachistano 'The News', gli inquirenti starebbero spostando la loro attenzione sull'Europa, e in particolare sull'Olanda, dove sarebbero state prodotte centrifughe per l'arricchimento dell'uranio impiegate da Pakistan, Iran, Libia e Corea del Nord nei loro programmi nucleari. Gli investigatori starebbero valutando il ruolo esercitato da alcune grandi aziende europee nel trasferimento illecito di tecnologia atomica verso Nord Africa, Asia e Medio Oriente.

GR ORE 13.00

Sardegna

Il caso della base statunitense di appoggio per sommergibili a propulsione nucleare dell'isola di Santo Stefano, nell'arcipelago della Maddalena, alle 17 sara' esaminato dal Consiglio regionale della Sardegna. Ad aprire la seduta le dichiarazioni del presidente della Giunta Italo Masala. Protestano gli antimilitaristi, che nel pomeriggio hanno organizzato un sit-in di protesta davanti al palazzo consiliare a Cagliari, e le forze di opposizione, i piu' attivi Rifondazione Comunista e Partito sardo d'Azione. Sotto accusa, innanzitutto, i lavori di ristrutturazione dell'insediamento, sotto sovranita' italiana e dato in concessione alla Us Navy, sulla trasformazione delle strutture da volanti, come le baracche in lamierato e la chiatta mobile, in permanenti. Sono differenti le interpretazioni sulla volumetria. L'amministrazione americana, che paghera' i lavori stanziando 33 milioni di dollari, afferma che i metri cubi si ridurranno da 57.710 a 48.382. I contestatori replicano che si tratta di un ampliamento vero e proprio per trasfromare la base da semplice appoggio a sito permanente. Altro tema di dibattito il presunto elevato tasso di radioattivita' per la presenza di torio 234 rilevato in alcune alghe dal Criirad, un istituto di ricerca francese, nei giorni successivi al 25 ottobre 2003, quando un sottomarino Hartford ebbe un incidente andando a sbattere contro una secca. Gli antimilitaristi, che hanno avviato una raccolta di firme per un referendum regionale consultivo, ritengono che i cittadini hanno il diritto di esprimersi sulla presenza di un sito dove sembra elevato il rischio di incidente. Allo stesso modo pensano che sia ingiustificato il ritardo della Prefettura di Sassari nella divulgazione del Piano di evacuazione della popolazione civile in caso di emergenza.

Sgombero

questa mattina è stato sgomberato ed abbattuoto il CSO Rebelde, dai primi di dicembre occupato e da allora sotto minaccia continua dei fascisti fuori e dentro la giunta. Al momento è in corso un presidio per richiedere il rilascio degli occupanti fermati. Alle 14 è prevista una manifestazione difronte al Municipio.

Parmalat

E' andata in scena in Senato l'autodifesa di Antonio Fazio, governatore di Bankitalia, dall'affondo governativo su un presunto difetto di vigilanza dell'istituto che presiede in casi come quello Parmalat e Cirio, che hanno minato profondamente la fiducia dei risparmiatori. Il governatore ha spiegato che Parmalat è stato un "episodio criminale", che occorrono misure più severe nell'ambito del diritto societario (per esempio nella falsificazione dei bilanci) e che il caso Enron negli Usa non ha intaccato l'autorità e l'indipendenza della Federal Reserve, come qualcuno vorrebbe fare con Bankitalia. In più, su Parmalat, ha puntato il dito contro altri soggetti: "Nell'agosto 2003 su 14 analisti internazionali, sette raccomandavano di acquistare titoli Parmalat e il 21 novembre scorso sette analisti consigliavano alla propria clientela di tenere o comprare titoli del gruppo di Collecchio". Il crac, dunque, "nasce da episodi, ripetuti, di criminalità nella gestione di impresa" che hanno indotto in errore "le stesse banche finanziatrici che basano le proprie analisi in primo luogo sui dati di bilanci".

Argentina

L'ex-dittatore Jorge Rafael Videla e altri due noti gerarchi dell’ultima dittatura argentina (1976-’83) sono stati messi agli arresti cautelari a Buenos Aires su richiesta della magistratura tedesca: lo hanno riferito fonti giudiziarie della capitale precisando che il giudice federale Norberto Oyarbide ha agito sulla base di un mandato di cattura emesso da una corte di Norimberga, giuntogli nei giorni scorsi via Interpol. Videla, insieme all’ex-ammiraglio Emilio Massera e al generale a riposo Carlos Suárez Mason, sono accusati di “implicazione indiretta” nella morte di due cittadini tedeschi, Klaus Zieschank e Elizabeth Kaeseman. Del primo, un giovane di 24 anni, si persero le tracce nel marzo del 1976: testimoni lo videro prelevare da civili armati a San Martin e i giudici tedeschi sospettano che venne strangolato e il suo cadavere gettato nel Rio de la Plata da uno dei cosiddetti ‘voli della morte’. La giovane, 29 anni, figlia del teologo luterano Ernest Kaesemann, era stata invece arrestata a Buenos Aires nel maggio 1977 e giustiziata con altri 14 oppositori politici nei pressi di Monte Grande, dove vennero rinvenuti i cadaveri

Colombia

L’Organizzazione degli Stati americani (Osa) monitorerà il negoziato avviato nel luglio dello scorso anno tra il governo colombiano e i paramilitari delle Auc (Autodifese unite della Colombia): lo stabilisce un patto siglato dal presidente Alvaro Uribe e dal segretario generale dell’Osa, César Gaviria, con il quale l’organismo che riunisce 35 Paesi del continente americano viene formalmente autorizzato “ad accompagnare il processo di pace”. L’Osa potrà, ad esempio, verificare con tempestività il rispetto del ‘cessate-il-fuoco’ unilaterale annunciato alla fine del novembre 2002 dai gruppi paramilitari, già peraltro violato in diverse occasioni da alcune fazioni delle ‘autodifese’. Sarà una delegazione speciale dell’organismo, guidata da Sergio Caramagna, ad occuparsi proprio di ‘certificare’ la sospensione delle ostilità, la smobilitazione e il disarmo e il reinserimento della vita sociale dei circa 13mila ‘paras’ (18mila secondo altre fonti) che rispondono agli ordini di Carlos Castaño e Salvatore Mancuso. Ha provocato forti critiche in larghi settori dell’opposizione e della società civile la presentazione di un disegno di legge con cui il governo vorrebbe concedere indulti e amnistie ai leader paramilitari accusati di delitti di lesa umanità, come stragi, rapimenti e spostamento forzato della popolazione; benefici che dovrebbero essere previsti anche per i vertici della guerriglia che accettino di deporre le armi e avviare colloqui di pace, ma che minacciano di aprire la strada a una diffusa impunità. Attualmente il governo Uribe dialoga solo con i paramilitari: dopo il fallimento del processo di pace tra l’amministrazione Pastrana e le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) nel febbraio 2002, il governo Uribe non ha più riaperto le trattative con il primo gruppo guerrigliero del Paese né con l’Eln (Esercito di liberazione nazionale).

Algeria

L'impianto petrolchimico di Skikda, sulla costa orientale algerina, e' esploso ieri provocando 27 morti e 70 feriti. Il complesso, il piu' importante del Paese nord-africano, - scrive Le Monde - non riprendera' la sua attivita' prima di essere completamente ispezionato. Lo ha affermato il ministro per l'Energia, Chakib Khelil, attraverso un portavoce del ministero. Mohamed Meziane, direttore della Sonatrach, la compagnia petrolifera nazionale, ha stimato in 800 milioni di dollari i danni provocati dall'incidente.

Palestina

Il ministro degli esteri egiziano, Ahmed Maher, e' giunto oggi a Ramallah per colloqui col presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat. Assieme a Maher e' giunto il generale Omar Suleiman, capo dei servizi segreti egiziani, che e' impegnato negli sforzi che l' Egitto sta attuando per convincere tutte le forze palestinesi ad accettare di sospendere le ostilita' contro Israele. A quanto si e' appreso, sara' questo l'argomento dominante nei colloqui di Maher con Arafat. Tra le altre questioni nell'agenda dei colloqui, secondo Nabil Abu Rudeina, collaboratore di Arafat, ci saranno la barriera che Israele sta costruendo in Cisgiordania e il dibattito sulla sua legittimita' che si terra' alla Corte Internazionale di Giustizia dell' Aja.

Palestina

Una trentina circa di palestinesi attivamente ricercati da Israele si sarebbero di nuovo rintanati nella Muqata, il quartier generale di Yasser Arafat a Ramallah. A riferirlo oggi e' la radio statale israeliana, secondo la quale nella Muqata si troverebbero membri dei quadri direttivi delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa, alcuni dei quali sono ricercati da Israele per un'asserita loro diretta complicita' in mortali agguati stradali in Cisgiordania e in sanguinosi attentati suicidi in Israele. Diversi mesi fa, ricercati palestinesi erano stati espulsi dalla Muqata per non dare a Israele il pretesto per occuparla e arrestare Arafat.

Irak

Due agenti di polizia iracheni sono rimasti uccisi, un terzo ferito nel corso di un attacco sferrato la scorsa notte nella citta' irachena centrale di Karbala. A riferirne e' stata l'agenzia di stampa polacca PAP, citando fonti militari a Varsavia. Bersaglio , la casa del capo della polizia di Karbala. Due persone, considerate tra i cinque presunti responsabili sono state arrestate.

Irak

L'Onu invierà un gruppo di esperti in Iraq per valutare la possibilità di organizzare le elezioni. Il tutto però se le condizioni di sicurezza lo permetteranno. Lo ha annunciato il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan da Parigi dove si trova per un colloquio con il presidente francese Jacques Chirac. La coalizione aveva chiesto il coinvolgimento delle Nazioni Unite nel processo di trasferimento del potere, che passa attraverso il voto, che potrebbe tenersi intorno alla metà dell'anno in corso.

ADM

L'informativa che il regime di Saddam fosse in grado di sviluppare armi di distruzione di massa in 45 minuti potrebbe essere stata completamente falsa. Lo ha ammesso l'Iraqi National Accord (Ina), il gruppo di esiliati iracheni con sede a Londra che passò la soffiata ai servizi segreti britannici (Mi6). Dopo che l'ex capo ispettore Cia per gli armamenti, David Kay, ha accusato le agenzie di intellicence di non essere riuscite a scoprire che i piani di Saddam per le armi non convenzionali erano nel caos per la corruzione e l'incostanza del rais, questa notizia mina pericolosamente la credibilità di Blair, già alle prese con i problemi dell'aumento delle tasse universitarie. Nel settembre 2002 Tony Blair, nella prefazione al dossier in cui si preannunciava la guerra, diede grande risalto alla capacità di Saddam di sviluppare armi chimiche e biologiche in 45 minuti. L'informativa fu inoltre alla base delle accuse tra Downing Street e la Bbc dopo le perplessità espresse dallo scienziato David Kelly, morto in seguito suicida. Per Theros, che lavora con suo padre (un ex ambasciatore Usa) per promuovere gli interessi politici di Allawi, attuale membro del consiglio di governo iracheno, l'informativa oggi sembra essere "spazzatura".

Nucleare

Svolta nelle indagini sul trasferimento illecito di tecnologia nucleare dal Pakistan a paesi come l'Iran, la Libia e la Corea del Nord. Secondo il quotidiano pachistano 'The News', gli inquirenti starebbero spostando la loro attenzione sull'Europa, e in particolare sull'Olanda, dove sarebbero state prodotte centrifughe per l'arricchimento dell'uranio impiegate da Pakistan, Iran, Libia e Corea del Nord nei loro programmi nucleari. Gli investigatori starebbero valutando il ruolo esercitato da alcune grandi aziende europee nel trasferimento illecito di tecnologia atomica verso Nord Africa, Asia e Medio Oriente. Il nodo dell'inchiesta sarebbe quello dell'origine di alcune centrifughe per l'arricchimento di uranio prodotte dalla societa' olandese Urenco e finite nelle mani di Teheran negli anni '80.

Intanto è stato annunciato che i colloqui tra pakistane india riprenderanno il 16 febbraio prossimo

GR ORE 9.30

E' stato fissato per le 9,30 di oggi l'incontro del prefetto di Milano, Bruno Ferrante, con il sindacato dei tassisti che ieri non ha preso parte allo sciopero selvaggio, caricando regolarmente i passeggeri che giungevano negli aeroporti di Linate e Malpensa. I conduttori delle auto pubbliche protestano per la decisione di comune e regione Lombardia di concedere altre licenze.

Un soldato canadese in forza al contingente internazionale in Afghanistan, ISAF, e' rimasto ucciso in un attacco suicida compiuto a Kabul intorno alle cinque di questa mattina ora italiana. Quattro persone sono rimaste ferite nell'esplosione. I soldati erano di pattuglia quando e' stato compiuto l'attacco, a poca distanza dalla base dei militari canadesi. Secondo testimoni citati dall'agenzia AIP l'attentatore suicida si e' andato a schiantare con la bicicletta contro il veicolo che trasportava i militari, facendo esplodere l'ordigno. Secondo quanto reso noto successivamente, i feriti sarebbero dodici, tre militari in forza all'Isaf e nove civili afghani. A precisarlo e' stato un portavoce del contingente internazionale. Nel mese di ottobre scorso, l'esplosione di una mina a Kabul aveva ucciso due soldati canadesi in forza all'Isaf e ne aveva feriti altri tre.

Il presidente iraniano Mohammad Khatami ha oggi respinto le dimissioni presentate da un gruppo di ministri ed alti funzionari del governo,che volevano cosi' protestare contro la bocciatura di massa di candidati progressisti alle prossime elezioni legislative del 20 febbraio. Intanto, il Parlamento iraniano, a maggioranza progressista, ha deciso di rinunciare al progetto di riforma urgente del codice elettorale, che doveva essere un mezzo per forzare l'organo conservatore del Consiglio dei Guardiani a rivedere la l'esclusione di migliaia di candidati. Il Consiglio dei Guardiani aveva gia' fatto sapere preventivamente che avrebbe bocciato anche questo progetto di riforma.

Sei persone sono state uccise durante un attacco sferrato da un gruppo armato proveniente dall'Abkhazia contro un villaggio georgiano di Lia, vicino al confine con la regione indipendentista: lo hanno riferito fonti della polizia. Nello scontro sono morti quattro poliziotti e 2 dei ribelli, che facevano parte di gruppo di sei-sette uomini. L'attacco e' il primo serio incidente da quando e' entrato in carica il nuovo presidente Mikhail Saakashvili. Il conflitto con i separatisti dell'Abkhazia, ormai virtualmente autonoma, e' uno dei principali problemi che si trova ad affrontare Saakashvili, salito al potere nell'ex Repubblica sovietica dopo le dimissioni di Eduard Shevardnadze, avvenute lo scorso novembre in seguito ad una sollevazione popolare incruenta.

E' salito a otto il numero delle vittime del crollo dell'edificio avvenuto ieri sera nel quartiere Al-Sadr del Cairo. Lo rende noto l'inviato della Tv araba Al-Jazeera. Secondo l'emittente del Qatar infatti le squadre di soccorso avrebbero recuperato dalle macerie otto cadaveri. Ci sarebbero circa 36 feriti, molti dei quali in gravi condizioni, e diversi dispersi. Nonostante ciò le squadre di soccorso sono riuscite a recuperare alcuni poliziotti vivi dalle macerie. L'intervento ieri sera dei pompieri e della polizia è riuscito a slavare la maggioranza degli abitanti dell'edificio

Le Nazioni Unite si sono rivolte al governo della Cambogia suggerendo l’avvio di un’inchiesta sull’omicidio del leader sindacalista Chea Vichea, vicino al partito di opposizione Sam Rainsy Party, assassinato la scorsa settimana in quello che, presumibilmente, è stato l’ultimo di una serie di omicidi politici che stanno tormentando la società cambogiana. “I massimi livelli della vita politica del Paese devono lanciare un chiaro messaggio che i responsabili di questo omicidio ne dovranno rispondere alla legge” ha detto ieri l’alto commissario dell'Onu, ad interim, per i diritti umani Bertrand Ramcharan.. Ramcharan ha chiesto che vengano identificati e consegnati alla legge gli esecutori e i mandanti dell’assassino del fondatore del Libero sindacato dei lavoratori.

gror040127 (last edited 2008-06-26 09:58:21 by anonymous)