GR ORE 19.30

Italia

Scuola

Sale la temperatura nel mondo della scuola e dell'universita'. Domani i riflettori si accenderanno sulla protesta di docenti e ricercatori attesi a Roma da tutta Italia per una manifestazione nazionale contro il disegno di legge delega per il riordino dello stato giuridico dei professori, ma non accenna a placarsi neppure il dissenso contro la riforma della scuola targata Moratti. Domani e giovedi' ci sono in calendario due incontri tra ministero dell'Istruzione e sindacati (il primo con il sottosegretario Aprea, il secondo con il ministro) per fare chiarezza sui decreti attuativi della riforma, a cominciare da quello, gia' emanato, relativo a scuola dell'infanzia e primo ciclo di istruzione. Intanto, pero' genitori, scuole, coordinamenti, partiti politici e sindacati stanno rinvigorendo la protesta, in quella che si annuncia una sttimana clou, per arrivare alla manifestazione del 28. Domani a Roma manifestazione, e intanto a genova contestata la moratti. Il servizio di onda durto di brescia

Contro la guerra

La Tavola della Pace ha scritto a tutti i senatori per invitarli a negare il loro sostegno al decreto con cui il Governo intende far proseguire la missione militare italiana in Iraq. La Tavola della pace, inoltre, chiede - e' detto in una sua nota - un' iniziativa parlamentare per non abbandonare il popolo iracheno, impegnando l' esecutivo italiano ad investire subito sull' Onu e fare ogni sforzo per favorire il suo rapido rientro in Iraq. Invece di prolungare la missione dei nostri tremila soldati a fianco delle truppe d' occupazione - si legge nel testo della lettera inviata ai senatori - l' Italia deve destinare tutte le proprie risorse umane e finanziarie per rafforzare il ruolo vitale dell' Onu. Invece di restare in Iraq agli ordini del comando anglo-americano, l' Italia deve mettersi a disposizione e agire di concerto con il segretario generale dell' Onu. a lettera inviata ai senatori e' stata firmata ieri, ad Assisi, nel corso della giornata conclusiva del seminario nazionale della Tavola della pace. Ai senatori e' stato inoltre inviato un appello approvato sempre ieri ad Assisi, in vista della giornata mondiale contro la guerra e per la pace in Medio Oriente del prossimo 20 marzo. Ma all'interno dell'ulivo le posizioni sono ancora divise, tanto che il capogruppo Violante annuncia che soloo nella giornata di domani decideranno cosa fare, se asetrnersi o meno. L'unica cosa certa - dichiara - e' che mercoledi' al Senato non voteremo si'

Lavoro

La 'questione acciaio' torna di scena questa settimana con due riunioni. La prima domani alle 18 a Palazzo Chigi, tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta ed il Ministro delle Attivita' Produttive, Antonio Marzano ed i sindacati per fare il punto sulla possibilita' di accordo sulla questione delle aree contese tra l'imprenditore Ilva e le amministrazioni locali, mentre per le Acciaierie di Terni vi sara' mercoledi' un altro incontro alle Attivita' Produttive per arrivare ad una intesa che blocchi la chiusura dello stabilimento Ast.

Lavoro due

Si e' mobilitata tutta la cittadina di Santa Maria Capua Vetere, stamani, a tutela della sua unica grossa realta' produttiva, la Finmek Access (ex Italtel) i cui lavoratori protestano da settimane contro il mancato pagamento degli stipendi ed il possibile trasferimento del gruppo a Ronchi dei Legionari, in provincia di Trieste. Gli enti locali, gli istituti scolastici e gli esercizi commerciali durante la manifestazione indetta dai lavoratori dell'ex Italtel hanno sospeso le attivita' in segno di forte protesta alla decisione dei vertici aziendali di smobilitare la sede di Santa Maria Capua Vetere. I settecento dipendenti si sono riuniti all'esterno dello stabilimento per raggiungere in corteo il centro cittadino e dar vita ad un comizio-dibattito alla presenza di esponenti istituzionali provinciali e regionali.

Lavoro tre

La maddalena

Non solo a La Maddalena, le installazioni militari causano in tutta la Sardigna INQUINAMENTO RADIOATTIVO, CANCRO, ABORTI, MALFORMAZIONI

CONTRO QUESTO ENNESIMO ATTO DI ARROGANZA COLONIALE NON PUO'ESISTERE TOLLERANZA

SABATO 21 FEBBRAIO ORE 15:00 P.ZZA MATTEOTTI-CAGLIARI SOSTENIAMO LA MANIFESTAZIONE CONTRO LA BASE DI LA MADDALENA

Casa

incontro oggi in Campidoglio sul tema dell'emergenza abitativa nella capitale, al quale il sindaco di Roma Walter Veltroni aveva invitato tutti i parlamentari eletti a Roma. Non si sono presentati i ppalramentari della casa delle libertà, decisione non apprezzata dal centro sinistra. Secondo Veltroni, il problema dell'emergenza abitativa è dovuto ai tagli del governo, ma quali sono le politiche del campidoglio? (audio)

Casa due

A pomezia ancora mobilitazioni contro gli sfratti (audio)

rai

Contro la fiducia si sono espressi tutti i parlamentari al di fuori della cdl. Sicuramente, un segno di paura da parte della maggioranza dopo che le ultime votazioni hanno messo in luce quando poco salutare sia stata la cosidetta verifica

Esteri

Irak

Desmond Tutu invita George W. Bush e Tony Blair a chiedere scusa per la guerra in Iraq. In una conferenza a Londra organizzata dal quotidiano The Indipendent, l'ex arcivescovo di Citta' del Capo, premio Nobel per la pace nel 1984 per la sua lotta contro l'apartheid in Sudafrica, ha accusato il presidente americano e il premier britannico di aver condotto una guerra controproducente e immorale contro il regime di Baghdad e ha ridicolizzato l'intelligence pericolosamente sbagliata utilizzata per giustificare l'azione militare, che ha reso il mondo meno sicuro.

Un gruppo che dichiara di rappresentare la guerriglia anti-Usa a Falluja, nel triangolo sunnita dell'Iraq, ha lanciato un appello a cessare gli attacchi contro la polizia e l'esercito iracheni "fino a nuovo ordine". Dopo l'assalto di sabato a un commissariato e a un carcere in cui sono morti 23 poliziotti, i "Mujaheddin di Falluja" sostengono di non avere alcun legame con i responasbili di quell'attacco che, dicono, "macchia" la loro reputazione.

Sceriffi armati

Una delegazione dei piloti civili britannici volera' domani negli Stati Uniti per dicutere dei problemi della sicurezza che hanno portato negli ultimi due mesi ad una serie di cancellazioni e ritardi di voli. Mentre e' stata confermata la cancellazione del volo odierno della British Airways verso Riad sempre per problemi di sicurazza, il segretario generale del sindacato dei piloti Jim McAuslan ha fatto aspere che le domande che la delegazione del BALPA porra' alle contropartiti americane sono davvero tante a cominciare dal modo in cui le informazioni vengono raccolte e verificate. . Negli ultimi due mesi c'e' stato un crescendo di richieste e indicazioni, allarmi e vincoli posti dalle autorita' americane che hanno irritato i piloti a cominciare dalla disposizione che in determinati voli dovevano esserci a bordo sceriffi armati.Tra le cause di irritazione anche indicazioni minuziose come la richiesta di evitare code o assembramenti di persone davanti ai bagni o le singole richieste poste dalle 22 agenzie che negli Usa si occupano di sicurezza che hanno fatto ritardare di ore le partenze degli aerei. Il governo britannico ha frattanto deciso di utilizzare per voli scortati da sceriffi un gruppo di agenti dello SO19, unita' utilizzata normalmente come sostegno alla polizia in casi di scontri armati.

Palestina

E' di un morto il bilancio provvisorio di una violenta esplosione che ha scosso Gaza. Le prime informazioni parlavano di un raid aereo israeliano, ma fonti militari hanno immediatamente smentito. Secondo la sicurezza palestinese, l'esplosione e' avvenuta nel sobborgo di al-Fayruz, a nord della citta', e ha ferito anche una donna e un bambino.

Un palestinese e' stato ucciso stamattina dall'esercito israeliano a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche palestinesi. Jamal Al-Afifi, 45 anni, e' stato colpito quando alcuni soldati israeliani hanno aperto il fuoco in direzione del quartiere Tal Al-Sultan a Rafah. Ora sono 3.765 le persone uccise dall'inizio della seconda Intifada, nel settembre 2002, di cui 2.822 palestinesi e 875 israeliani.

Palestina

Oltre un centinaio di studenti ha partecipato oggi ad una manifestazione nel campus dell' Universita' Americana del Cairo (Auc) per sollecitare la liberazione da parte delle autorita' israeliane del figlio del laeder palestinese Marwan Barghuti, Qassam, di 14 anni, arrestato il 24 dicembre scorso. Secondo quanto reso noto al Cairo, il ragazzo, allievo dei corsi dell' English Language Institute' dell'ateneo americano, voleva raggiungere per Natale i familiari a Ramallah, ma e' stato arrestato dalla polizia israeliana al passaggio di confine tra Giordania e territori palestinesi. Successivamente sarebbe stato trasferito alla prigione di Oufar, dove continuerebbe a rimanere detenuto senza essere processo. Durante la protesta e' stato sottolineato che l'arresto del ragazzo vorrebbe essere una forma di pressione nei confronti del padre, capo del partito Al Fatah in Cisgiordania, che e' nelle carceri israeliane da aprile 2002, con l' accusa di aver pianificato attentati contro Israele.

Israele

E' iniziata ieri la marcia verso Gerusalemme di alcuni coloni israeliani. I coloni protestano contro il primo ministro israeliano Sharon che vuole smantellare 17 colonie nella Striscia di Gaza. I coloni hanno anche annunciato la creazione di altre tre colonie. La marcia dovrebbe durare quattro giorni.

Contro la guerra

A un anno esatto dalla grande manifestazione contro la decisione del governo Aznar di appoggiare l'invasione anglo americana dell'Iraq, decine di migliaia di persone sono scese nuovamente in piazza ieri in diverse città della Spagna per chiedere al governo di ritirare dall'Iraq il contingente di 1300 uomini e agli Stati Uniti di cessare l'occupazione del Paese. Al termine della manifestazione di Madrid, in Plaza de Espana la scrittrice Rosa Rega e l'attore Juan Diego Botto hanno letto un comunicato a favore della "sovranità e autodeterminazione del popolo iracheno".

Australia

Rabbia e violenza sono esplose questa notte a Sydney, in Australia, quando un centinaio di aborigeni, soprattutto giovani , si sono scatenati nelle vie della città lanciando bottiglie incendiarie e pezzi di cemento contro la polizia accusata della morte di un diciassettenne. La rivolta è scoppiata nel sobborgo di Redfern, quartiere ‘difficile’ abitato dalla popolazione indigena, dove sabato il giovane Thomas Hickey, appartenente alla comunità aborigena, è morto cadendo durante una corsa in bicicletta, finendo trafitto da una sbarra di metallo. Il ragazzo è deceduto in ospedale per le gravi ferite riportate al collo e al torace. Gli abitanti del quartiere sostengono che Thomas è caduto rovinosamente perché stava fuggendo da una pattuglia della polizia lanciata al suo inseguimento. I rapporti tra gli abitanti di Redfern, in particolare della zona più degradata chiamata semplicemente ‘il quartiere’, e la polizia sono sempre stati segnati da forti tensioni. I cittadini aborigeni denunciano ripetuti abusi di potere e atti intimidatoria. Le autorità hanno predisposto tre distinte indagini sull’accaduto, inclusa una a carico del dipartimento degli ‘affari interni’ della polizia. I 400mila cittadini aborigeni rappresentano meno del 3 per cento della popolazione nazionale (20 milioni di persone) e vivono prevalentemente in piccoli gruppi occupando squallidi alloggi ai margini delle città. Disoccupazione ( ad un tasso del 40 per cento, cinque volte quello nazionale) alcolismo, violenza domestica e problemi con la legge spiegano perché gli aborigeni abbiano anche un’aspettativa di vita di 15-20 anni più bassa degli altri australiani. Solo nel 1967 un referendum tra gli australiani ha concesso la cittadinanza agli aborigeni che fino a quel momento ricadevano sotto la legge nazionale per la conservazione della flora e della fauna.

Corea del sud

Il parlamento sudcoreano ha approvato oggi un accordo di libero scambio con il Cile, innescando violente proteste di piazza organizzate da agricoltori contrari al patto. Centosessantadue parlamentari hanno votato a favore del provvedimento, 71 contro e uno si è astenuto. Era la quarta volta che i politici si riunivano per esprimersi sull’accordo commerciale, ma nelle precedenti occasioni il voto era stato sospeso a causa delle imponenti dimostrazioni inscenate dai lavoratori del settore agricolo. Questa volta i parlamentari sono riusciti a portare a termine il compito, ma immediatamente sono scoppiate le proteste: oltre 3.000 agricoltori hanno marciato verso l’Assemblea nazionale, scontrandosi con la polizia. Gli agenti hanno riferito ai media che almeno 8 dei loro uomini sono stati feriti e 3 dimostranti sono stati arrestati, mentre alcuni testimoni hanno detto di aver visto tre agricoltori contusi.

Pena di morte

Migliaia di giovani e studenti di ogni parte del pianeta, per una settimana a partire da oggi, parteciperanno alla campagna 'Stop alle esecuzioni di minorenni', "per chiedere la messa al bando della pratica indecente e illegale di mandare a morte persone che avevano meno di 18 anni al momento del reato", spiega in un comunicato stampa la sezione italiana di Amnesty International. A sorpresa, ma non troppo, il paese in cui è più alto il numero delle esecuzioni di monori sono gli stati uniti. Karen Hooper, della campagna internazionale.

Perù

Dopo quasi una settimana di consultazioni con i rappresentanti delle diverse forze politiche – ad accezione di Apra e Unità nazionale – il presidente Alejandro Toledo ha effettuato l’ennesimo rimpasto di governo, mantenendo alla presidenza del consiglio dei ministri Carlos Ferrero Costa e introducendo nel gabinetto sette nuove personalità indipendenti.

Venezuela

Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha rifiutato l'avvertenza lanciata dal Dipartimento di Stato statunitense sui possibili rischi di violenza durante la marcia di opposizione realizzata sabato a Caracas. Durante il suo programma radiotelevisivo domenicale il presidente ha puntato il dito contro il governo Usa e la Cia, accusandoli di sapere molto circa il colpo di stato dell'aprile 2002 da lui subito, e li ha esortati a non immischiarsi negli affari del Venezuela. "Invito gli Stati Uniti a non mettersi più in mezzo ai fatti del Venezuela. Gia sono sufficienti i danni che ci hanno causato fino ad ora", ha sottolineato. Il presidente insiste nell'accusare gli organizzatori della marcia di aver tentato di "incendiare" il paese tramando atti di violenza sulla falsa riga di quello dell'aprile 2002.

Equador

Circa 500 persone sono rimaste bloccate ieri in una prigione di Quito per una protesta dei detenuti contro le cattive condizioni di vita. Washington Grueso, portavoce degli ammutinati, ha detto a radio Quito che le persone trattenute sono familiari dei reclusi: 280 donne 70 uomini e circa 120 bambini. La protesta ha lo scopo di accellerare la liberazione di un centinaio di detenuti che hanno gia' scontato la pena e a a sollecitare il miglioramento dei servizi di base e delle infrastrutture

Ambiente

G.R. 13,00

IRAQ

UN CIVILE AMERICANO UCCISO IN IMBOSCATA A SUD DI BAGHDAD Altri tre feriti, un taxi con a bordo alcuni civili americani in viaggio tra Baghdad e la provincia di Babilonia è stato vittima di un'imboscata. Uomini armati hanno aperto il fuoco uccidendo uno degli americani a bordo e ferendo altre tre persone. L'attacco, rende noto oggi il comando miliare Usa, sarebbe avvenuto sabato scorso nella zona di Mahmudiyah, a una trentina di chilometri a sud di Baghdad. Gli americani colpiti, recita una dichiarazione dell'esercito Usa, facevano parte di un non meglio identificato "gruppo religioso". Probabilmente si tratta di volontari che lavorano per una qualche Ong.

La Germania frena sui tempi per un impegno diretto della Nato in Iraq: il ministro della Difesa tedesco, Peter Struck, prevede che un'eventuale decisione in questo senso non sara' presa prima della fine dell'anno. In un'intervista al "Frankfurter Rundschau", Struck ha affermato che al vertice di Istanbul di giugno l'Alleanza atlantica si limitera' a ribadire "la disponibilita' a esaminare una richiesta dell'Onu sulla base di una proposta del governo di transizione iracheno". Ma il ministro non ritiene che l'invio di truppe Nato possa essere stabilito nel 2004, "forse" l'anno prossimo. E in ogni caso, secondo Struck, questo impegno sara' limitato perche' "l'idea che i soldati dell'Alleanza atlantica possano rimpiazzare i 200mila americani e' illusoria". Berlino ha gia' fatto sapere che non inviera' propri militari in Iraq anche se non si opporra' a una decisione della Nato.

L' Arcivescovo di Città del Capo Desmond Tutu ha affermato che la guerra è stata "immorale" e chiederà oggi al premier britannico Tony Blair e al presidente Usa George W. Bush di presentare le proprie scuse per il conflitto "immorale" in Iraq. Nel corso di una conferenza organizzata dal quotidiano britannico Independent, il premio Nobel per la Pace 1984 sosterrà che il dopoguerra iracheno ha dimostrato l'illusorietà della dottrina secondo cui "forza e brutalità" sono i mezzi per garantire maggiore sicurezza nel mondo. "Quella intrapresa - dirà oggi l'arcivescovo - è stata una guerra immorale e il mondo è un luogo meno sicuro di quanto fosse prima".

PALESTINA

Rafah, . - Un palestinese e' stato ucciso oggi dai colpi di arma da fuoco esplosi da soldati israeliani nei pressi di Rafah, citta' all'estremita' meridionale della Striscia di Gaza, situata a ridosso della frontiera con l'Egitto. Lo hanno denunciato fonti mediche palestinesi, che hanno identificato la vittima come Jamal al-Afifi, 45 anni; i militari israeliani da una postazione fissa avrebbero aperto il fuoco contro il sobborgo di Tal al-Sultan, centrando l'uomo. Con la morte di al-Afifi e' salito a 3.765 il numero complessivo delle persone che hanno perso la vita dall'inizio della rivolta palestinese detta 'Intifada di al-Aqsa', esplosa alla fine del settembre 2000 e tuttora in corso; tra esse, 2.822 erano palestinesi e 875 cittadini d'Israele

NUCLEARE

Il direttore generale dell'Aiea, Mohammed El Baradei, andra' la prossima settimana in Libia su invito del governo di Tripoli per esaminare a che punto e' arrivato lo smantellamento del programma nucleare militare, ha reso noto oggi a Vienna un portavoce dell'Agenzia dell'Onu che si occupa di sicurezza nucleare. Secondo ambienti diplomatici a Vienna, i libici vogliono fare il punto della situazione sullo smantellamento del programma per la costruzione della bomba nucleare, al quale partecipano anche esperti dell'Aiea, in vista della prossima riunione del consiglio dei governatori dell'Aiea, in programma per il prossimo 8 marzo.

PENA DI MORTE

AMNESTY, STUDENTI CONTRO ESECUZIONI MINORENNI = Migliaia di giovani e studenti di ogni parte del pianeta, per una settimana a partire da oggi, parteciperanno alla campagna 'Stop alle esecuzioni di minorenni', per chiedere la messa al bando della pratica indecente e illegale di mandare a morte persone che avevano meno di 18 anni al momento del reato. In un comunicato, Amnesty International informa che a partire dagli anni Novanta sono state eseguite 35 condanne a morte di minorenni in otto paesi: Arabia Saudita (1), Iran (8), Nigeria (1), Pakistan (3), Repubblica Democratica del Congo (1), Repubblica Popolare Cinese (1), Stati Uniti (19) e Yemen (1). Dal 2000, le esecuzioni di minorenni sono state 15, nove delle quali negli Usa. Condannati a morte per reati commessi in minore eta' si trovano anche nelle Filippine e nel Sudan. La piu' recente esecuzione di un minorenne e' avvenuta in Iran il 25 gennaio di quest'anno, quando Mohammad Mohammadzadeh e' stato impiccato per un reato commesso a 17 anni. Un mese prima, il parlamento iraniano aveva approvato una legge per elevare a 18 anni l'eta' minima per essere condannati a morte.

INTERNI

DOMANI INZIA LA DISCUSSIONE AL PARLAMENTO ITALIANO PER IL RIFINANZIAMENTO DELLA MISSIONE ITALIANA IN IRAQ

Il leader dei DS Fassino ha detto che non ha senso chiedersi semplicemente come votera' il centrosinistra sul rifinanziamento della missione italiana in Iraq, perche' prima bisogna capire qual e' l'atteggiamento del governo italiano rispetto alla situazione che si sta vivendo in quel Paese. Solo in quel momento sara' possibile esprimere un voto. In Iraq, ha aggiunto, c'e' una situazione che e' ogni giorno piu' grave. Quello che chiediamo al governo -ha spiegato il leader della Quercia- non e' di venirci a portare in Parlamento un decreto tecnico di rifinanziamento. Quello che chiediamo e' di venirci a dire come valuta la situazione. Trovo abbastanza sconcertante il silenzio del governo italiano.

OCCHETTO E DI PIETRO DICONO NO AL RIFINANZIAMENTO MISSIONE = Raccogliamo senza esitazione l'appello lanciato da Gino Strada, Ciotti e Zanotelli perche' si metta fine alla nostra presenza in Iraq nel quadro delle truppe di occupazione, anche attraverso la richiesta del ritiro immediato delle nostre truppe".

TELEVISIONE

Se il governo porra' la fiducia sul decreto legge, da oggi in discussione nell'Aula della Camera, che disciplina le questioni legate a Retequattro e Raitre in riferimento alla sentenza della Corte costituzionale, e' la dimostrazione clamorosa di come questo governo e' prigioniero del suo presidente del Consiglio e dei suoi interessi privati. Lo ha affermato il segretario dei Ds Piero Fassino. Francamente -ha concluso Fassino- qualsiasi persona di buon senso credo non possa che esprimere sconcerto e scandalo di fronte ad un modo di comportarsi di questo genere.

LIEVE SCOSSA IN PROVINCIA DE L'AQUILA

Una scossa di terremoto e' stata registrata questa mattina in provincia de L'Aquila. Lo comunica una nota del Dipartimento della Protezione civile, spiegando che dalle verifiche effettuate dalla Sala operativa l'evento sismico e' stato lievemente avvertito dalla popolazione. Al momento non vengono segnalati danni a persone o a cose. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia -conclude la nota- la scossa di terremoto si e' verificata alle ore 9,37, con magnitudo 2,7, pari al II-III grado della Scala Mercalli

PROCREAZIONE ASSISTITA

All'ipotesi lanciata dai radicali per un referendum abrogativo sulla legge appena votata, Fassino non si sbilancia, ma non la esclude. "Quella legge e' sbagliata - ha affermato - e noi siamo consapevoli che si tratta di una materia delicata da affrontare senza forzature ideologiche, senza pretese di verita' assoluta e fondamentalismo. Il referendum - ha proseguito - e' nelle possibilita', occorre valutare se e' lo strumento piu' giusto e consono. Noi riteniamo che ci sia ancora spazio per un intervento legislativo, poi valuteremo e vedremo.

GR 9.30

India e Pakistan

al via primi colloqui di pace Hanno preso il via questa mattina a Islamabad i primi colloqui di pace fra India e Pakistan. Si tratta di un round di incontri preliminari fra funzionari di alto livello dei ministeri degli esteri dei due paesi che fra oggi e domani dovranno stabilire l'agenda e i tempi di un processo di distensione incentrato sulla questione del Kashmir, la regione contesa fra India e Pakistan da oltre 50 anni, ma anche, e questa è la novità accettata da Islamabad, sull'istituzione di misure preventive all'uso di armi nucleari. Dallo scorso mese di novembre tra i due stati è in vigore il cessate il fuoco lungo la linea di controllo che scorre lungo il confine del Kashmir. Una tregua che il mese scorso aveva reso possibile un incontro fra i leader dei due paesi, Perwez Musharraf e Atal Behari Vajpayee, a margine del forum dell'Associazione per la cooperazione regionale nell'Asia sudorientale.

IRAQ

Ministro esteri esclude elezioni entro il 30 giugno Sarà difficile che gli iracheni possano scegliere liberamente i loro rappresentanti in parlamento entro il prossimo 30 giugno. Lo ha confermato il ministro degli esteri iracheno Hoshyar Zebari. Una consultazione elettorale entro la prima metà del 2004 - ha detto Zebari a margine di una riunione di due giorni dei ministri degli esteri dei Paesi vicini all'Iraq, conclusasi ieri in Kuwait - dipenderà soprattutto "dalle conclusioni delle Nazioni Unite sulla situazione", dopo la recente visita nel Paese di una delegazione dell'Onu, che ne riferirà in settimana al segretario generale Kofi Annan. "Ma - ha precisato il rappresentante di Baghdad - credo che sarebbe estremamente difficile (...) tenere elezioni credibili e giuste prima del 30 giugno".

INTANTO UN CIVILE AMERICANO UCCISO IN IMBOSCATA A SUD DI BAGHDAD Altri tre feriti, un taxi con a bordo alcuni civili americani in viaggio tra Baghdad e la provincia di Babilonia è stato vittima di un'imboscata. Uomini armati hanno aperto il fuoco uccidendo uno degli americani a bordo e ferendo altre tre persone. L'attacco, rende noto oggi il comando miliare Usa, sarebbe avvenuto sabato scorso nella zona di Mahmudiyah, a una trentina di chilometri a sud di Baghdad. Gli americani colpiti, recita una dichiarazione dell'esercito Usa, facevano parte di un non meglio identificato "gruppo religioso". Probabilmente si tratta di volontari che lavorano per una qualche Ong.

SUL PIANO POLITICO, CHALABI DICHIARA: NIENTE PROCESSO A SADDAM PRIMA DI 2 ANNI( GUARDIAN) Il processo all'ex presidente iracheno Saddam Hussein non dovrebbe tenersi prima di due anni. Lo afferma oggi il Guardian citando fonti irachene vicine al consiglio governativo e in particolare il leader del Congresso Nazionale iracheno Ahmed Chalabi. Secondo il Guardian, il Tribunale speciale iracheno per i crimini contro l'umanità non dovrebbe affrontare il suo primo caso se non tra qualche mese, probabilmente ad ottobre col processo a Muhammad Ziman Abd Al-Razzaq al Sadun, ex presidente del partito Baath e comandante della milizia Baath di Baghdad. E Chalabi, al Guardian, spiega: "penso che ci vorranno almeno due anni prima di processare Saddam". È necessario, aggiunge, scegliere i giudici, preparare i tribunali, mettere a punto carceri sicure. Insomma, è un processo difficile e Chalabi non lo nasconde: speravamo di fare prima, "siamo frustrati: Inoltre, Chalabi spiega anche che al fondo della questione c'è un problema etico, politico e giuridico di difficile soluzione: "dobbiamo trovare una soluzione di equilibrio tra l'esistenza di garantire i diritti della difesa rispettando standard giuridici internazionali e il desiderio di vendetta degli iracheni.

INTANTO GLI SCIITI, PIANI ALTERNATIVI A ELEZIONI ENTRO 30 GIUGNO L'autorita' religiosa sciita ha preparato soluzioni alternative nel caso l'Onu giudicasse ufficialmente impossibile organizzare elezioni in Iraq prima del 30 giugno prossimo, come chiede l'ayatollah Al Sistani. Lo ha annunciato il suo rappresentante nella citta' santa di Karbala. La Marjalya (direzione religiosa sciita) ha stabilito una serie di soluzioni di ricambio, che non possiamo rivelare ora, in quanto aspettiamo la risposta dell'Onu, ha detto ieri alla France Presse sheikh Abdel Mahdi al Karbalai. Karbalai ha sottolineato che il Grande ayatollah Sistani, massima autorita' degli sciiti iracheni, aspetta la risposta dell'Onu, non le dichiarazioni di qualcun altro, in riferimento a una conferenza stampa di Lakhdar Brahimi, capo della missione Onu in Iraq. Questi ha escluso che elezioni dirette possano organizzarsi in Iraq prima del 30 giugno. Sheikh Karbalai ha ricordato che Sistani aveva detto il mese scorso: Se l'Onu giunge alla conclusione che le elezioni non sono possibili, deve presentare altre soluzioni. Interrogato sulle ragioni dei timori degli sciiti a proposito dell'accordo firmato il 15 novembre scorso tra la coalizione e il Consiglio di governo provvisorio, Karbalai ha risposto: Abbiamo paura che il provvisorio duri in eterno. Tale accordo prevede la designazione di un'assemblea transitoria, che scegliera' un governo provvisorio in carica fino alle elezioni generali previste a fine 2005, dopo l' elaborazione di una Costituzione da sottoporre a referendum

IRAN

ELEZIONI, ARRESTATO LEADER RIFORMISTA DEL PARTITO DI REZA KHATAMI, FRATELLO DEL PRESIDENTE Il responsabile per la citta' di Arak del maggiore partito riformista iraniano, il Mosharekat, e' stato arrestato mentre distribuiva un comunicato firmato dal suo e da altri gruppi riformisti. Lo scrive oggi il quotidiano Yas-e Now, organo dello stesso Mosharekat. Davud Baqeri, e' stato arrestato insieme a quattro collaboratori, i quali successivamente sono stati rilasciati. Yas-e Now aggiunge che il responsabile del proprio supplemento per la stessa citta' di Arak, circa 250 chilometri a sud-ovest di Teheran, e' stato convocato in tribunale, ma non precisa le accuse che gli sono state rivolte. Il Mosharekat (Fronte per la partecipazione) e' guidato da Reza Khatami, fratello del presidente della Repubblica Mohammad Khatam

gror040216 (last edited 2008-06-26 09:54:40 by anonymous)