=== GR ORE 10.30 === '''Lavoro''' La lunga notte dei lavoratori del polo elettronico aquilano, raccolto sotto le finestre della prefettura dell'Aquila, si e' conclusa sotto la pioggia alle tre di questa mattina. A quell'ora, infatti, da Roma, dove si teneva la riunione presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e' giunta la notizia della firma dell'accordo che consente ai 310 lavoratori Flextronics di essere assorbiti in Finmek Solutions entro il prossimo 8 marzo. Alla notizia della firma del verbale, consiglieri comunali e regionali e parlamentari hanno lasciato il presidio nella prefettura del capoluogo abruzzese Appena entrati in Finmek Solutions, i lavoratori saranno pero' posti in cassa integrazione straordinaria in attesa delle commesse che consentano la saturazione degli organici. Nell'ipotesi di accordo siglata nella notte, e che questa mattina sara' sottoposta alla valutazione dei lavoratori che si riuniranno in assemblea alle 10.30, e' contenuto un passaggio che consentira' alle maestranze di mantenere inalterato il diritto alla mobilita' per quattro anni nonostante l'ingresso nella nuova compagine produttiva.Molti dei lavoratori in presidio hanno però già manifestato il loro dissenso rispetto all'accordo.Sarà l'assemblea di oggi a decidere '''Gran bretagna''' I giornali del Regno Unito l'hanno ribattezzata la "Guantanamo Bay britannica". Ripartono le polemiche sulla detenzione senza processo di 14 stranieri sospettati di attività terroristica, alcuni dei quali sono rimasti in carcere per addirittura due anni. Ong e diversi parlamentari sono tornati alla carica contro il celebre Terrorism Act, riveduto e corretto dal governo laburista di Tony Blair dopo l'11 settembre 2001, la legge speciale che autorizza la detenzione a tempo indeterminato di cittadini di nazionalità straniera sospettati di coinvolgimento nel terrorismo internazionale come alternativa al rimpatrio, perché nei loro Paesi d'origine rischiano la tortura o la pena capitale. Sette di loro si trovano nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nel sud-est di Londra, e altri cinque nella prigione Woodhill di Milton Keynes. Mercoledì il parlamento dedicherà un'intera giornata alla legge anti-terrorismo, dopo che una commissione trasversale guidata da Lord Newton di Braintree ha chiesto di modificare il provvedimento. Un'altra commissione parlamentare si riunirà giovedì per estendere la durata della legge; un voto sulla questione è previsto per il mese prossimo. Nella giornata di ieri, l'associazione Liberty, impegnata nella difesa dei diritti umani ha chiesto l'abrogazione della legge: "Mercoledì verrà chiesto ai parlamentari di rivedere una misura che ha creato una Guantanamo inglese nel sudest di Londra. Stiamo trattenendo 14 stranieri cui è negato il diritto di essere processati. Sarebbe un'enorme ipocrisia da parte del ministro degli Esteri o di chiunque altro coinvolto nel ritorno dei detenuti a Cuba, votare in favore di una legge quasi identica a quella statunitense". . Fra i 14 detenuti, figurano anche Abu Qatada, imam della moschea di Finsbury Park, palestinese con nazionalità giordana, in carcere dall'ottobre 2002 senza capi d'accusa né processo; e Mahmoud Abu Rideh, palestinese accusato di aver raccolto fondi per attività terroristiche. '''Irak''' Un interprete iracheno al seguito delle forze della coalizione e' stato ucciso e un soldato statunitense e' rimasto ferito in un'imboscata tesa dalla guerriglia a Haswa, 30 km a sudovest di Baghdad. Stando a quanto riferito da fonti militari, i ribelli hanno aperto il fuoco da un'automobile in corsa contro tre vetture americane senza insegne di riconoscimento. Una di queste ultime, crivellata di colpi, ha preso fuoco. '''Irak''' I leader curdi hanno respinto alcuni punti chiave della costituzione provvisoria irachena redatta dall'amministrazione americana e hanno ribadito la loro richiesta di maggiore autonomia. Un'autonomia che preveda il controllo delle forze militari di stanza nell'area curda e la libertà di respingere le leggi approvate dal governo nazionale, stando a quanto precisato da funzionari curdi. La posizione dei curdi minaccia di bloccare l'approvazione del testo costituzionale da parte del Consiglio governativo iracheno, prevista entro il prossimo 28 febbraio, e segna una nuova battuta di arresto nel processo avviato dagli statunitensi in vista del passaggio dei poteri a un governo provvisorio iracheno. Alle richieste dei curdi si oppongono i leader arabi, contrari a qualsiasi concessione di privilegi speciali ai curdi per il timore di una possibile divisione del Paese. La scorsa settimana il capo dell'amministrazione provvisoria anglo-americana, Paul Bremer, ha incontrato i leader curdi e arabi nel tentativo di arrivare a una mediazione, ma nessuna delle due parti è parsa decisa a fare concessioni. La costituzione provvisoria è stata redatta da funzionai americani in collaborazione con Feisal Istrabadi, un avvocato che vive in America ed è consulente legale di Adnan Pachachi, e con Salem Chalabi, anche lui avvocato, nipote di Ahmed Chalabi. '''Irak elezioni''' Serviranno non meno di 12, forse anche 15 mesi, prima che possano svolgersi le elezioni generali in Iraq. Lo ha dichiarato il governatore statunitense a Baghdad, Paul Bremer, in un’intervista rilasciata all’emittente televisiva araba di Dubai ‘al Arabiya’. Sarebbero “importanti motivi tecnici” a rendere “non possibile” prima la chiamata alle urne dei cittadini iracheni, secondo Bremer. Il Paese “non ha una legge elettorale, né una commissione nazionale in grado di approvare una legge che ponga le regole per la registrazione e l’attività dei partiti, né una lista degli aventi diritto al voto e neanche un censimento credibile negli ultimi vent’anni; non esistono neanche le circoscrizioni in cui votare” ha detto il governatore Usa a Baghdad. Per queste ragioni è impensabile che gli iracheni votino prima di un anno. Lo scorso 19 febbraio il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, dopo aver ricevuto al Palazzo di vetro, a New York, Lakhdar Brahimi, il capo della missione elettorale inviata dall’Onu in Iraq, aveva dichiarato l’impossibilità di svolgere le elezioni antro il 30 giugno 2004, data fissata dagli Stati Uniti, e chiesto lo spostamento della tornata elettorale. Già ieri, dopo 24 ore di riflessione, il governo di Washington, attraverso il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan, aveva ammesso che difficilmente potrà essere attuato il piano statunitense che prevede entro fine giugno il trasferimento della sovranità in Iraq a un governo eletto attraverso assemblee locali. La decisione di Annan ha trovato disponibilità anche nelle parole dell’ayatollah Ali al-Sistani, la principale autorità religiosa sciita del Paese, fino a dieci giorni fa convinto assertore del voto a tutti i costi. Al-Sistani, tuttavia, ha fissato una data perentoria entro la quale gli sciiti iracheni vogliono che le elezioni si svolgano: il 1° ottobre di quest’anno. Troppo presto, secondo quanto detto da Bremer ad ‘al Arabiya’ '''Golan''' Le Nazioni Unite hanno presentato una dettagliata proposta a Israele e Siria per la ripresa dei negoziati di pace interrotti più di tre anni fa. La proposta si prefigge di agevolare l'intesa tra i due Paesi sul ritorno delle alture del Golan alla Siria. L'Onu chiede che gli eventuali negoziati tra i due stati siano condotti con la supervisione di Stati uniti - forte alleato di Israele - e Francia, che ha solide relazioni con Damasco. Non pochi, comunque, sono gli ostacoli da superare. Lo Stato ebraico insiste sul fatto che la Siria, prima delle trattative, faccia un gesto conciliatorio, espellendo i militanti palestinesi che secondo Israele hanno una loro base a Damasco. Viceversa, la Siria ritiene indispensabile iniziare i colloqui da dove erano stati interrotti al tempo della mediazione dell'amministrazione Clinton. I raid di Israele dei mesi scorsi in territorio siriano, al fine di colpire militanti palestinesi, hanno contribuito inoltre a congelare ulteriormente i rapporti. In Siria è cresciuto lo scetticismo sulla reale volontà del primo ministro israeliano Ariel Sharon di volere portare a termine i negoziati con un accordo sulla consegna delle Alture a Damasco '''Iran elezioni''' Un alto dirigente del principale partito riformista iraniano ha ammesso oggi che i conservatori hanno certamente conquistato una vasta maggioranza alle elezioni di ieri. I partiti conservatori hanno vinto nelle nella maggior parte delle 71 circoscrizioni dove sono stati contati i voti delle elezioni parlamentari iraniane di ieri. Ma se questo risultato appariva scontato, dato che la maggior parte dei candidati riformisti sono stati dichiarati non idonei, l'attenzione e' puntata sull'affluenza alle urne. Il ministero degli Interni non ha reso noto i dati ufficiali, ma si sarebbero recati al voto fra i 20 e i 22 milioni di elettori, circa il 43-48% dei 46 milioni di aventi diritto. Il dato e' inferiore al 67% dei votanti del 2000, quando vinsero i riformisti, ma meno basso di quanto prevedevano i riformisti che hanno lanciato un appello al boicottaggio. '''Unioni gay''' Il governatore della California Arnold Schwarzenegger ha ordinato al ministro della giustizia di questo stato, Bill Lockyer, d'intraprendere immediatamente le azioni legali necessarie per impedire la celebrazione di matrimoni fra persone dello stesso sesso, come sta avvenendo a San Francisco. Secondo l'ex attore, l'attuale situazione pone ''un rischio imminente per l'ordine civile''. L'azione del governatore, giunge poche ore dopo che un giudice, per la seconda volta in una settimana, si e' rifiutato di vietare unioni fra persone dello stesso sesso. Il municipio di San Francisco ha gia' celebrato 3.277 matrimoni fra coppie omossessuali, sfidando la legge dello stato che vieta queste unioni. Secondo il sindaco della citta' Gavin Newson tale legge e' contraria al precetto costituzionale che proibisce discriminazioni basate sul sesso.