GR ORE 19.30

Italia

carcere

I risultati dell'applicazione del cosidetto indultino sono stati resi noti oggi dal ministero dell'interno, e diffusi da buemi, che è stato uno dei relatori di quella legge che è stata definita ipocrita da molti. Sono 4.269, su una popolazione carceraria di quasi 55.000 persone, meno del dieci per cento. Nulla, se si considera che nel computo vengono calcolate anche le scarcerazioni anticipate di pochi mesi. Più preoccupanti ancora sono i dati relativi alle espulsioni in base alla legge Bossi-Fini, che hanno raggiunto la cifra record di oltre 70 al giorno, nella maggior parte dei casi senza processo nè possibilità di ricorso. Un ben triste risultato, che inserisce l'italia tra i paesi europei ocn minori garanzie pper i rifugiati e i richiedenti asilo

Diritti dei detenuti (audio)

Il Consiglio regionale del Lazio ha eletto Angiolo Marroni come Garante dei diritti dei detenuti. Il Lazio è la prima regione in Italia da aver istituito questa figura di garanzia prevista dalla legge regionale n. 31 dello scorso 6 ottobre che ha istituito lo Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. nel suo discorso di insediamento, Marroni si è augurato che questa sua figura sia dotata di poteri effettivi per dare più dignità e più diritti a coloro che hanno misure di restrizione della liberta. Nel Lazio sono presenti 14 istituti con una popolazione detenuta di 5.406 unita'. Il Garante si farà carico delle istanze di chi vive direttamente la condizione di detenuto ma anche di coloro che di riflesso si vedono costretti a forti condizionamenti.

genova (audio)

Le opposizioni di destra in consiglio comunale a Genova annunciano che, per contestare la decisione del presidente del consiglio comunale Emanuele Guastavino che ha cancellato per impegni istituzionali la seduta di martedì due marzo, data del processo ai 26 no global del G8, intendono organizzare per lo stesso giorno un 'controconsiglio' a cui parteciperanno consiglieri comunali e di circoscrizione del centrodestra. Sempre più nella bufera la giunta guidata da Pericu, che dopo aver votato un ordine del giorno in cui si costituisce come parte civile, deve far fronte anche alle critiche di Forza Italia e dei suoi alleati.

Voto camera

I Ds alla Camera non parteciperanno al voto sul decreto per il rifinanziamento della missioni internazionali, perchè è una forzatura, e un ricatto del governo . Così ha detto oggi il segretario della Quercia, Piero Fassino, ai microfoni di una radio privata. I massimi vertici del partito si sono riuniti fino a tarda notte ieri, per arrivare poi a una posizione simile a quella stabilita per la votazione in senato. Non il coraggio di un no, ma l'uscita dall'aula per non partecipare alla votazione. Il problema che attanaglia i ds è quello di non rinnegare le missioni in kosovo e nell'ex iugislavia, da loro fortemente caldeggiate quando erano al governo. Su questo, giocano una partita che è tutta politica, e che lascia scontenti quanti invece vorrebbero una presa di posizione più netta contro la guerra in Irak

Serraino vulpitta (audio)

Si è svolta ieri la seconda udienza nel processo che vede imputati i responsabili del Cpt di Trapani, accusati di essere responsabili del rogo che costò la vita a sei migranti rinchiusi nel centro. il prossimo appuntamento è previsto per il 15 aprila, data in cui sarà anche emessa la sentenza. Sull'udienza di ieri, la testimonianza di un'operattrice sicialiana.

Sicilia: Soccorso barcone con 120 extracomunitari a bordo

Soccorsa dalla Guardia Costiera una barca di legno semifatiscente con circa 120 extracomunitari a bordo, a 23 miglia a sud di Lampedusa. Le persone, tutti uomini, sono state poi trasbordate sul mezzo della Capitaneria di Porto ora diretta al porto di Lampedusa. Il barcone, lungo una decina di metri, era in difficolta' a causa delle cattive condizioni meteo e del mare. Era stato avvistato da una piattaforma petrolifera che si trova a 45 miglia a sud dell'isola. Poi sono scattati i soccorsi.

Parma: corteo dipendenti Parmatour, vogliamo lavorare

Manifestazione di protesta stamani da parte di alcune centinaia di lavoratori di Parmatour, la holding turistica creata dalla famiglia Tanzi. I dipendenti si sono riuniti alle 9.30 sulla via Emilia, bloccando la rete stradale, da dove e' partito un corteo che, attraversato il centro, si e' fermato sotto gli uffici del Tribunale dove sono al lavoro i Pm che curano l'inchiesta per il crac Parmalat. Un grande striscione recitava: 'I dipendenti di Parmatour chiedono di poter continuare a lavorare'.

ESAMI IN PIAZZA PER CHIEDERE RITIRO DECRETO MORATTI

In realta' si e' trattato della presa visione da parte degli studenti di esami scritti, come quello di chimica, e della verbalizzazione di esami gia' dati, per non creare alcun disagio agli studenti stessi, che hanno avuto libera facolta' di aderire all'iniziativa. Mentre queste operazioni si svolgevano, sotto i flash dei fotografi, su un paio di tavolini allestiti davanti alla Colonna Antonina, una delegazione di docenti e ricercatori ha chiesto di essere ricevuta a Palazzo Chigi. Preannunciamo una mobilitazione massiccia di tutte le universita' italiane - ha detto Walter Lacarbonara, ricercatore di scienza delle costruzioni a Ingegneria - abbiamo anche il sostegno di molti rettori, come quello del Politecnico di Milano e dell'universita' della Calabria, che hanno espresso la loro completa contrarieta' al decreto. Per noi non ci puo' essere nessuna trattativa: solo il ritiro immediato e incondizionato del decreto. Un docente ordinario Alessandro Panconesi, professore di informatica nella facolta' di scienze, intanto osservava polemicamente: Un Buffon uguale 100 miliardi di lire, due Buffon, uguale 200 miliardi di lire... equivalgono ai finanziamenti in tutta Italia per la ricerca in tutte le discipline: questo e' il livello dei finanziamenti come l' ingaggio di due portieri di calcio. Per l'informatica poi, una delle famose tre i del nostro presidente del consiglio, l'Italia investe in tutto un miliardo di lire. Alla ricerca l'Italia dedica, diversamente da Francia e Germania solo lo 0,69 per cento del Pil. Per giovedi 4 marzo e' stata intanto annunciata un'altra giornata nazionale di mobilitazione con l'occupazione simbolica di tutti i rettorati e assemblee di ateneo con astensione dalla didattica. I sindacati hanno invitato tutti i ricercatori che hanno la responsabilita' di un insegnamento a rinviare di una settimana la didattica. 26/02/2004 18:07

Esteri

Palestina: muro, 2 morti e decine di feriti (audio)

E' di due morti il bilancio delle vittime dei gravi scontri avvenuti oggi a Biddu in Cisgiordania. Gli incidenti tra la Guardia di frontiera e dimostranti sono il risultato della protesta contro la costruzione del Muro di separazione. Fonti mediche hanno precisato che l'anziano dato per morto e' invece ancora ricoverato in condizioni gravi mentre sono decine i dimostranti feriti. E' stato rivendicato dalle Brigate dei martiri al-Aqsa (al Fatah) l'attacco odierno al valico di Erez (fra Gaza e il territorio israeliano). Uccisi due degli assalitori e un soldato israeliano. Altri due militari - secondo fonti palestinesi - sono rimasti feriti. Si sono ritirati i reparti militari israeliani penetrati ieri nel cuore di Ramallah, in Cisgiordania e che, dopo aver imposto il coprifuoco, hanno occupato alcune banche e un centro informatico. Lo scopo dell’operazione, secondo gli israeliani, era ricostruire la ragnatela dei contatti fra l’Autorità nazionale palestinese (Anp), le associazioni di beneficenza, i movimenti politici palestinesi e i loro finanziatori esteri. I soldati israeliani, in quest’ottica, nel corso della notte hanno abbandonato Ramallah, confiscando e portando con sé una cifra compresa tra gli otto e i nove milioni di dollari.

Iraq: esplosione a Baaquba, un morto e sette feriti

In un esplosione questa mattina a Baaquba e' rimasto ucciso un ufficiale della polizia irachena. Altre 7 persone (tra cui 5 poliziotti) sono rimaste ferite. La vittima - Ammar Mahdi - e i suoi colleghi stavano pranzando in un ristorante del centro di Baaquba quando sono stati avvertiti che uno sconosciuto aveva lasciato un sacco sotto una delle loro autovetture. Appena gli agenti si sono avvicinati alle auto, c'e' stata l'esplosione.

Afghanistan: uccisi 5 membri organizzazione umanitaria

Cinque persone, tutte di nazionalita' afghana, impiegati di una organizzazione umanitaria internazionale, sono state uccise.Le vittime sono state trucidate mercoledi' da uomini armati non identificati in una imboscata nella provincia di Kapisa, 50 km. a nord-est di Kabul. Lo ha annunciato il ministro afghano dell'interno, Ali Ahmad Jalali. Intanto il segretario americano alla Difesa Donald Rumsfeld e' arrivato a Kandahar per una breve visita in Afghanistan.

Afganistan

I bambini stanno morendo come le mosche. Nelle regioni dell’estremo nord-est dell’Afghanistan, tra gli sperduti villaggi di montagna dell’Hindukush, una misteriosa epidemia sta mietendo decine di piccole vittime. Più di trecento solo nell’ultimo mese. Si tratta di una malattia che colpisce in maniera letale l’apparato respiratorio, che si manifesta inizialmente come una normale influenza, ma che si complica fino a portare alla morte. Shamsur Rehman, vicegovernatore della provincia di Badakhshan, ha lanciato un disperato appello alle organizzazioni internazionali presenti in Afghanistan perché intervengano per fermare questa strage.

Nessuno sa quale sia la dimensione reale di questa epidemia. Ma il problema vero è che in queste località non ci sono cliniche, né dottori, né medicinali”. Ma non sono solo le malattie a minacciare la vita dei piccoli afgani. Nei giorni scorsi la Commissione Afgana Indipendente per i Diritti Umani (Aihrc) ha denunciato il diffondersi del tremendo fenomeno dei rapimenti di bambini, usati per il commercio illegale dei loro organi o come piccoli schiavi nei paesi arabi. Secondo Manoel de Almeida e Silva, portavoce delle Nazioni Unite in Afghanistan, i dati diffusi dall’Aihrc sono allarmanti. “Negli ultimi cinque mesi del 2003 l’organizzazione ha ricevuto più di trecento denunce di rapimenti di bambini. Il loro destino, secondo le indagini condotte su 85 di questi casi, è l’asportazione di organi commercializzati all’estero o la riduzioni in schiavitù in fabbriche dei paesi arabi, soprattutto in Arabia Saudita”.

ruanda

Sono stati scarcerati stamani ‘sotto condizione’ i due imputati eccellenti assolti ieri dal Tribunale internazionale per il Rwanda di Arusha (Tpir), l’ex ministro dei trasporti e della comunicazione André Ntagerura e l’ex prefetto di Cyangugu (nel sud-ovest del Paese), Emmanuel Bagambiki. Entrambi erano stati accusati di genocidio e crimini contro l’umanità, ma i giudici della Corte Onu li hanno ritenuti ‘non colpevoli’. Un rappresentante della Procura del Tpir ha presentato appello contro il verdetto di assoluzione, che prevedeva la scarcerazione immediata, chiedendo inoltre che i due venissero tenuti in carcere fino a nuovo processo. La sentenza ha comunque suscitato accese polemiche anche in Rwanda; il governo di Kigali la ritiene "insoddisfacente". Per i giudici di Arusha (Tanzania), dove ha sede la corte voluta dall’Onu nel 1994 per far luce sui principali responsabili del genocidio ruandese di dieci anni fa, non c’erano sufficienti prove a carico dei due imputati. Con la sentenza di ieri – che oltre all’assoluzione di due imputati ha visto la condanna a 27 anni di carcere per l’ex comandante del campo militare di Karambo, nella provincia di Cyangugu – sono diciotto le condanne comminate dai giudici di Arusha, che fino ad ora hanno pronunciato soltanto due verdetti di assoluzione.

haiti

Sale la pressione per un intervento internazionale, dopo la conquista due giorni fa di un'altra importante città dell'isola, mentre a Port-au-Prince la tensione è altissima. Si attende l'arrivo dei ribelli da un giorno all'altro e le bande armate di Aristide si preparano ad affrontarli costruendo barricate ovunque. Sabato scorso sono arrivati anche i marines. Cinquanta in tutto, ma solo per difendere l'ambasciata statunitense, che è stata chiusa per 'ragioni di sicurezza'. La Francia ha chiesto ieri le dimissioni di Aristide e si è detta pronta ad inviare una forza di peacekeeping, ma solo su mandato Onu. Nei prossimi giorni, il ministro degli esteri Dominique de Villepin incontrerà a Parigi i leader dell'opposizione per discutere come bloccare la spirale di violenza. Gli Stati Uniti, invece, hanno confermato ieri che non intendono inviare militari ad Haiti. Almeno per il momento. Ma è allo studio l'ipotesi di invio di una forza internazionale se ci sarà un accordo politico tra il presidente Jean-Bertrand Aristide e l'opposizione. Ma l'accordo sembra lontano.

Grecia

Squadre antisommossa della polizia greca si sono lanciate contro alcune centinaia di manifestanti che ieri sera protestavano contro le Olimpiadi, in particolare contro le stringenti misure di sicurezza che limitano la liberta' e il diritto alla privacy dei cittadini. La dimostrazione e gli scontri sono avvenuti mentre ad Atene e' in corso l'assemblea dei comitati olimpici nazionali. Gli agenti hanno caricato e lanciando lacrimogeni. Non ci sono stati feriti, e nessuno e' stato arrestato. I manifestanti, che hanno gia' dato vita a diversi cortei contro i giochi di Atene 2004, che non hanno pero' mai radunato piu' di qualche centinaio di persone, protestano in particolare contro l'uso massiccio di telecamere di sicurezza e contro il divieto di manifestare che verra' imposto durante le Olimpiadi. Nel mirino anche la sicurezza dei lavoratori nei cantieri: cinque persone sono morte gia' sul sito del villaggio olimpico, e i dimostranti - ma anche i sindacati greci - affermano che i turni massacranti sono tra le cause degli incid

SUDAN: Contina EMERGENZA UMANITARIA nel Darfur

La popolazione del Darfur, la remota regione del Sudan occidentale teatro da un anno di scontri tra ribelli e governo, ha bisogno di un "sostegno urgente e massiccio". Lo hanno chiesto fonti umanitarie internazionali, precisando che la situazione nella zona continua a deteriorare. In pochi mesi, i combattimenti tra la ribellione e le truppe di Khartoum, uniti alle violenze contro la popolazione ad opera di milizie arabe (conosciute col nome di Janjaweed) hanno già causato oltre un milione di sfollati interni, più di 100mila profughi (quasi tutti nel confinante Ciad) e circa 10mila vittime, secondo le stime dell'Onu. Nonostante i proclami del presidente Omar el Beshir riguardo alla fine del conflitto, la situazione in tutta l'area è ancora fuori controllo e sono moltissime le zone irraggiungibili in cui si trovano ammassate centinaia di migliaia di persone. "Senza una maggiore presenza e il sostegno urgente e massiccio della comunità internazionale, l'emergenza umanitaria che investe il Darfur rischia di crescere ulteriormente" si legge in un appello diffuso oggi da Msf, una delle poche organizzazioni umanitarie attive nel dare sostegno alla popolazione del Darfur. L'ong ha anche fatto sapere di aver scoperto negli ultimi giorni 17mila nuovi sfollati radunati nella località di Krenik e Sisi, a nord-est di Mornay, e accampati in condizioni estremamente precarie: senza acqua potabile, cibo e assistenza medica. "In queste condizioni molti di loro non sopravvivranno" si avverte la ong.

Russia: esplosioni di gas fanno strage in Siberia e Caucaso

Due esplosioni addebitate a fughe di gas hanno fatto strage in due diverse regioni russe, in Siberia e nel Daghestan: i morti sono 22 in totale. Nella cittadina di Cita', nella Siberia orientale, sono esplose quattro bombole di propano in una cucina di un bar: 18 le vittime, 17 i feriti. Altra esplosione, questa volta di una caldaia, nei pressi di una scuola superiore a Manaskent, nel Daghestan (Caucaso): quattro morti, tutti ragazzi tra i 15 e i 16 anni; un'altra studentessa e' rimasta ferita.

Corea del Nord: pronta a rinunciare alle armi nucleari

La Corea del Nord e' pronta a rinunciare al suo programma nucleare per scopi militari: lo afferma l'agenzia ufficiale Xinhua. L'agenzia cita fonti della delegazione russa ai colloqui a sei in corso da ieri a Pechino. Secondo la Xinhua, il capo della delegazione russa Alexander Losiukov ha detto che la Corea del Nord ha 'indicato di essere pronta' a cancellare il suo programma per lo sviluppo di armi atomiche mantenendo il nucleare per usi civili.

Macedonia

schermi radar nei pressi della città bosniaca di Stolac. Lo hanno riferito fonti anonime del governo di Skopje, citate dal sito internet della Bbc. Il vettore del governo macedone era diretto a Mostar, dove il presidente doveva partecipare a una conferenza internazionale volta a promuovere investimenti. Trajkovski, 47 anni, è stato eletto presidente nel 1999 e ha svolto il suo corso di studi negli Stati Uniti. Pastore metodista e laureato in legge, il presidente divide i suoi poteri con quelli del primo ministro macedone. Trajkovski gode di ampio rispetto nel suo Paese per la linea moderata e neutrale nella gestione delle tensioni - mai del tutto risolte - tra maggioranza slava e minoranza di etnia albanese.

enti.

GR ORE 13.00

Voto camera

I Ds alla Camera non parteciperanno al voto sul decreto per il rifinanziamento della missioni internazionali, perchè è "una forzatura, un ricatto del governo e io al ricatto non ci sto perciò non partecipo al voto". Lo ha ribadito il segretario della Quercia, Piero Fassino ai microfoni di Radio Anch'io. Fassino ha ricordato che "all'esame del Parlamento c'è un decreto per rifinanziare le missioni italiane all'estero che in questo momento sono dieci, tra le quali quelle in Bosnia, Kosovo, Libia, Afghanistan e Iraq. Noi - ha spiegato - siamo d'accordo con nove su dieci di queste missioni, non su quella in Iraq, perché non condividiamo la guerra e nemmeno quello che accade nel dopoguerra, perciò avevamo chiesto la separazione decreto come è stato fatto a luglio". "Il governo però - ha aggiunto il segretario della Quercia -unicamente per impedire a noi di votare in quel modo ci obbliga a votare su un unico provvedimento. E' un ricatto, una forzatura". Fassino ci tiene poi a sottolineare che "non è in discussione il ruolo dei nostri soldati che stanno dando una grande manifestazione di generosità e impegno. Tutto il paese li apprezza e li sostiene per questo. Noi - osserva - non chidiamo il ritiro dei soldati. Siamo contrari alla guerra, ma ora crediamo che il problema sia determinare un vero cambiamento in quel paese".

Diritti dei detenuti

l Consiglio regionale del Lazio ha eletto Angiolo Marroni Garante dei diritti dei detenuti. Il Lazio è la prima regione in Italia da aver istituito questa figura di garanzia prevista dalla legge regionale n. 31 dello scorso 6 ottobre che ha istituito lUfficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della liberta' personale.

Con l'istituzione di questa nuova figura”, ha dichiarato lo stesso Marroni, “si e' voluto creare un'autorità che, nel rispetto delle vittime del crimine, sia dotata di poteri effettivi per dare più dignità e più diritti a coloro che hanno misure di restrizione della liberta. La realtà carceraria”, ha aggiunto Marroni, “e' troppo spesso dimenticata. Gli istituti penitenziari del nostro paese ospitano 56.000 detenuti, a fronte di una capacità massima di sole 42.076 unita'. Anche nel Lazio - dove ci sono 14 istituti con una popolazione detenuta di 5.406 unita' - c'e' una situazione insostenibile che va assolutamente affrontata e la figura del Garante si fara' carico delle istanze di chi vive direttamente la condizione di detenuto ma anche di coloro che di riflesso - penso ai familiari - si vedono costretti a forti condizionamenti”.

Napoli

Un gruppo di disoccupati ha attuato una manifestazione di protesta nella zona orientale di Napoli, bloccando la stazione della ferrovia Circumvesuviana di Barra. I manifestanti, una quarantina di persone appartenenti ad una delle liste di lotta, sono penetrati nella stazione ed hanno attuato un sit in sui binari. Al momento e' sospeso il traffico sulla linea che collega Napoli con i comuni vesuviani e con la Costiera sorrentina.

Haiti

del presidente Jean-Bertrand Aristide danno alle fiamme autovetture e pneumatici per preparare le barricate per un eventuale attacco dei ribelli. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni alla Bbc, gli uomini di Aristide hanno vandalizzato alcune parti della città e derubato gli abitanti mentre tentavano di oltrepassare le linee di difesa. Un numero crescente di stranieri sta lasciando il Paese caraibico e le Nazioni Unite stanno approntando un piano di evacuzione per lo staff non essenziale. Il leader dei ribelli, Guy Philippe, ha minacciato domenica scorsa di attaccare Port-au-Prince, in corrispondenza con il suo 36esimo compleanno. Ma ieri ha dichiarato all'Associeted Press di essere pronto a consegnare le armi a condizione che il Presidente Aristide si dimetta.

Haiti

Il Gruppo di Rio, associazione di 17 Paesi sudamericani presieduta attualmente dal Brasile, ha espresso il suo pieno appoggio alla permanenza del presidente haitiano Jean-Bertrand Aristide al potere, insistendo sulla necessità che si trovi una soluzione pacifica alla gravissima crisi che colpisce la parte occidentale dell’isola di Hispaniola. In un comunicato diffuso dal ministero degli esteri di Brasilia, i Paesi membri del Gruppo di Rio “manifestano sostegno al presidente costituzionalmente eletto” ed esortano “le parti in conflitto” ad accogliere il piano di pace proposto dalla comunità internazionale, peraltro già respinto dall’opposizione. Il governo di Luiz Inácio Lula da Silva ha riferito, tra l’altro, di aver effettuato negli ultimi giorni “consultazioni informali” con l’esecutivo francese per chiedere informazioni in merito ad un possibile invio di truppe ad Haiti. Secondo un portavoce del Palazzo di Itamaraty, sede del dicastero degli esteri, Lula ritiene che un eventuale intervento armato dovrà comunque necessariamente essere autorizzato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Palestina

E' di tre palestinesi morto e 6 feriti, uno in maniera grave, il bilancio delle proteste di oggi contro il muro difensivo che Israele sta costruendo in Cisgiordania. Secondo la Mezzaluna Rossa, i soldati israeliani avrebbero sparato contro i manifestanti, mentre l'esercito israeliano sostiene di aver disperso la folla, un centinaio di palestinesi che protestavano, sparando colpi di arma da fuoco in aria. Gli incidenti si sono registrati a Biddu, villaggio nei pressi della 'Green Line'.

Macedonia

schermi radar nei pressi della città bosniaca di Stolac. Lo hanno riferito fonti anonime del governo di Skopje, citate dal sito internet della Bbc. Il vettore del governo macedone era diretto a Mostar, dove il presidente doveva partecipare a una conferenza internazionale volta a promuovere investimenti. Trajkovski, 47 anni, è stato eletto presidente nel 1999 e ha svolto il suo corso di studi negli Stati Uniti. Pastore metodista e laureato in legge, il presidente divide i suoi poteri con quelli del primo ministro macedone. Trajkovski gode di ampio rispetto nel suo Paese per la linea moderata e neutrale nella gestione delle tensioni - mai del tutto risolte - tra maggioranza slava e minoranza di etnia albanese.

Irak

fiamme due vetture della polizia. Secondo quanto riferito, la deflagrazione - la cui origine non e' al momento nota - si e' prodotta nel quartiere di Al-Saray.

Guantanamo

Uno dei legali difensori scelti dal Pentagono per rappresentare ai processi militari due presunti terroristi detenuti a Guantanamo ha criticato la linea dell'amministrazione Bush. Il comandante di Marina Philip Saundel ha dichiarato oggi che abbiamo riserve e preoccupazioni virtualmente su ogni aspetto dell'iter giudiziario scelto, dal punto di vista delle possibilita' per il nostro cliente di ricevere un giusto processo. Non ci sono i controlli e i contrappesi necessari per garantire un processo corretto. Saundel, come gli altri avvocati militari scelti da Washington, non ha ancora potuto incontrare il detenuto che dovra' difendere, uno yemenita ritenuto un addetto stampa ed esperto di propaganda di al Qaida. I rimi faccia a faccia con gli imputati dovrebbero avvenire nei prossimi giorni a Guantanamo, mentre per l'inizio dei processi bisognera' aspettare probabilmente almeno fino alla fine della primavera.

+87 Corea

del Nord ha affermato oggi di essere pronta a rinunciare al suo programma per la costruzione di armi nucleari. La notizia e' stata data alla stampa da Alexander Losiukov, capo della delegazione russa ai colloqui di Pechino. Ai colloqui, in corso da ieri, partecipano le due Coree, gli Usa, la Cina, il Giappone e la Russia. Secondo Losiukov, la Corea del Nord vorrebbe pero' mantenere in vita un programma nucleare a scopi civili. Fonti della delegazione cinese hanno affermato che ora le discussioni sono entrate in una fase cruciale nella quale si dovra' decidere con quali tempi e modi procedere sulla via del disarmo nucleare della Corea del Nord e sulla ripresa degli aiuti internazionali dei quali il paese ha estremo bisogno. La Cina e la Russia, ha riferito il capo della delegazione sudcoreana Lee-Soo-hyuck, hanno affermato che si affiancheranno a Seul nel fornire immediatamente alla Corea del Nord aiuti nel settore dell'energia, cruciali nel mantenere in piedi la traballante economia del paese. Le discussioni proseguiranno almeno per tutta la giornata di domani e ora hanno al centro la creazione di un meccanismo permanente di consultazione tra i sei paesi.

GR ORE 9.30

Palestina

Afganistan

Cinque operatori umanitari afghani sono morti e altri due sono rimasti feriti in un'imboscata nella provincia orientale di Kapisa. Lo ha reso noto oggi il ministro degli Interni, Ali Ahmad Jalali, precisando che le vittime appartenevano all'Afghan National Solidarity (Fpf), un'organizzazione non governativa impegnata nelle attivita' di ricostruzione della citta' di Sarobi, una cinquantina di chilometri a est di Kabul. I due feriti sono stati trasferiti nella capitale, mentre un'altra persona risulta dispersa - ha riferito Jalali, precisando che l'attacco e' avvenuto ieri contro il veicolo sul quale viaggiavano gli operatori Dall'inizio di gennaio, oltre cento persone sono rimaste uccise e altrettante ferite in attacchi per i quali sono sospettati ex talebani e militanti di Al Qaeda.

Haiti

Di fronte a una resa dei conti finale tra i ribelli e il governo del presidente Jean-Bertrand Aristide che ad Haiti appare sempre piu' imminente, la capitale Port-au-Prince e' ormai teatro di un fuggi fuggi generale: a scappare dalla citta' non sono soltanto i civili inermi, ma anche gli stranieri, compresi addetti umanitari e personale delle organizzazioni internazionali, e persino i diplomatici. Ultimi in ordine di tempo quelli giapponesi che, tutti, hanno abbandonato il Paese caraibico per ragioni di sicurezza; lo rende noto il ministero degli Esteri di Tokyo con un comunicato, secondo cui la meta e' la confinante Repubblica Dominicana. I cittadini nipponici erano gia' stati invitati a partire al piu' presto. Chi invece sta arrivando sono un piccolo contingente di soldati canadesi, inviati dalle autorita' di Ottawa a proteggere la propria legazione in vista di probabili scontri. Il Canada ha precisato che non intende inviare truppe ne' polizia finche' non ci sara' una qualche intesa tra Aristide e i suoi oppositori, ma va comunque prendendo le contromisure del caso; il personale diplomatico non essenziale se ne e' andato o sta per farlo, e provvedimenti per l'evacuazione sono pronti anche a favore degli altri connazionali. Il ritiro dei funzionari dell'Onu non adibiti a compiti di primaria necessita', e delle persone a carico dei dipendenti ivi distaccati, era stato autorizzato ieri dal segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan.

Corea