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NAPOLI: RINVIATI A GIUDIZIO 31 POLIZIOTTI

I pm Marco Del Gaudio e Francesco Cascini hanno reiterato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei 31 poliziotti accusati di violenze nei confronti dei manifestanti che scesero in piazza in occasione del Global Forum che si
svolse il 17 marzo 2001.

I pm hanno chiesto il rinvio a giudizio per reati che vanno dal sequestro di persona, alle lesioni, violenza privata, abuso d'ufficio e falso. Inoltre secondo i pm sussiste, per alcuni imputati, il reato di sequestro, tesi, quest'ultima, che non era stata condivisa dalla Cassazione chiamata a pronunciarsi sulle misure cautelari.
L'udienza e' stata rinviata al 18 marzo prossimo, quando prenderanno la parola gli avvocati della difesa.

DICHIARAZIONI Giovani Russo Spena.

La richiesta di rinvio a giudizio per i poliziotti, sostiene l'esponente di Rifondazione, "dimostra che la nostra analisi
era corretta. Napoli fu la prova di quello che sarebbe accaduto a Genova: sospensione dello stato di diritto, tortura nelle caserme, autonomizzazione dal comando di cellule eterodirette delle forze militari". Durante il Global Forum del 17 marzo 2001, prosegue Russo Spena, "si tentò di strangolare, al suo nascere, un movimento di massa che dimostrò, poi, di saper sfuggire alla spirale repressione-violenza-repressione".
Dunque, conclude, "ribadisco la convinzione della necessità di una Commissione parlamentare di inchiesta che riguardi, insieme, i 'fatti' di Napoli e di Genova".

GENOVA PROCESSO

IL CARCERE DI GORGONA VIENE TRASFORMATO IN UN POLO TURISTICO DOPO I DUE DELITTI

Detenuti impiegati come operatori del terziario: camerieri, ristoratori, cuochi, addetti alle
camere d' albergo, giardinieri, in un polo turistico di eccezione per le attrattive paesaggistiche incontaminate, l' isola di Gorgona. E' questo il progetto che il regionale dell' amministrazione penitenziaria della Toscana, Massimo De Pascalis, sta per tirare fuori dal cassetto per rilanciare l'esperienza del carcere aperto, avviata a Gorgona anni fa e recentemente offuscata dai due delitti che si sono consumati sull' isola.
I due omicidi, dichiaraDe Pascalis, chiudono una fase che si trascinava ormai più per forza di inerzia che con energie
proprie. Per questo, ora vogliamo fissare nuovi obbiettivi, di aggiore qualità. Ciò significa migliorare i processi di
recupero e aggiungere ulteriore valore alle attività tradizionali che i detenuti svolgono sull' isola offrendo loro
nuove occasioni di occupazione".

Ricordiamo che in seguito a questi due episodi di omicidi il direttore dell' istituto penitenziari, da molti anni responsabile dell'isola, e il comandante della polizia penitenziaria sono stati sospesi dai rispettivi incarichi dal Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria.
'''Processo di Genova'''

E' inziata intorno alle 9,30 la seconda udienza del processo contro 26 manifestanti accusati di aver preso parte a devastazioni durante il G8 di Genova. Dei 26 solo uno si e' presentato in aula. Fuori dal tribunale, contrariamente a quanto avvenuto in occasione della prima udienza, non si sono avute manifestazioni o picchetti in solidarieta' ai 26 imputati.
Il Tribunale ha rigettato l'istanza di costituzione di parte civile del Comune di Genova al processo contro 26 no global accusati di devastazione e saccheggio durante il G8. Il presidente del Tribunale Marco Devoto, accogliendo le eccezioni degli avvocati della difesa, ha giudicato la richiesta del Comune di Genova inammissibile per la mancanza dei requisiti minimi e per la troppa genericita' dei riferimenti. La richiesta di costituzione di parte civile del Comune aveva provocato una crisi nella Giunta di Giuseppe Pericu con l'uscita di Rifondazione comunista, fortemente critica con la decisione del sindaco. Il giudice ha rifiutato anche la costituzione di parte civile di Banca Area e Abc Service mentre ha accolto quelle di Banca Carige, San Paolo Imi e di Filippo Cavataio, il carabiniere che si trovava alla guida della camionetta assalita dai manifestanti in piazza Alimonda il 20 luglio 2001.
Per gli ultimi aggiornamenti potete ascoltare in differita la trasmissione di radiogap alla fine di questo spazio informativo.

 
'''Processo Napoli'''
'''Global forum di Napoli 2001, Pm chiede rinvio a giudizio per 31 poliziotti'''

Nel corso dell'udienza preliminare che è svolta davanti al gup Maria Picardi, i pm Marco Del Gaudio e Francesco Cascini hanno reiterato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei 31 poliziotti accusati di violenze nei confronti di manifestanti No Global in occasione del Global Forum che si svolse il 17 marzo 2001.
I pm hanno chiesto il rinvio a giudizio per reati che vanno dal sequestro di persona, alle lesioni, violenza privata, abuso d'ufficio e falso. Per i pm sussiste, per alcuni imputati il reato di sequestro, tesi, quest'ultima, che non era stata condivisa dalla Cassazione chiamata a pronunciarsi sulle misure cautelari.
Il senatore di rifondazione comunista Russo Spena ha oggi dichiarato: la richiesta di rinvio a giudizio per i poliziotti "dimostra che Napoli fu la prova di quello che sarebbe accaduto a Genova: ovvero la sospensione dello stato di diritto" Dunque, conclude, "ribadisco la convinzione della necessità di una Commissione parlamentare di inchiesta che riguardi, insieme, i 'fatti' di Napoli e di Genova".
L'udienza è stata rinviata al 18 marzo prossimo, quando prenderanno la parola gli avvocati della difesa.


'''Milano: la polizia difende le telecamere'''

Milano, nella notte tra l' 8 e il 9 marzo, circa alle 3 del mattino, quattro compagni del Deposito Bulk sono stati fermati da alcune volanti della polizia che li hanno trattenuti in Questura tutta la notte. E' stato disposto per loro un processo per direttissima che è andato in scena questa mattina alle 10,30.
I capi d'accusa sono danneggiamento aggravato e tentato furto. I compagni sono accusati di aver compiuto un'azione di danneggiamento di alcune telecamere destinate al videocontrollo in diverse zone di Milano.

Il pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere per tutti e quattro gli imputati, in quanto riteneva sussistere la possibilita' di reiterazione del reato, mentre le persone coinvolte hanno dichiarato di essere estranee ai fatti.

I quattro compagni sono stati scarcerati in attesa del giudizio, tre senza misure cautelari mentre ad uno e' stato imposto l'obbligo di firma. Il processo e' stato rinviato a venerdi' 12 marzo alle 9,30.

Da alcuni mesi le telecamere che videosorvegliano Milano sono "prese d'assalto" in azioni notturne ad opera di ignoti. In queste azioni sono state accecate e sabotate circa 100 telecamere.
Una rivendicazione diffusa online accreditava queste azioni alla sigla VCC (Videocamere Contro il Controllo).


''Discussione al parlamento sulla missione in Iraq"

Con l'esame e la votazione dei 91 emendamenti presentati dall'opposizione, a partire dalle 15 nell'Aula della Camera entra nel vivo l'esame del decreto legge che proroga la partecipazione italiana a nove operazioni internazionali, tra cui 'Antica Babilonia' in Iraq. Sul decreto, che e' stato gia' approvato dal Senato lo scorso 18 febbraio, finora sono stati presentati cinque ordini del giorno. Due di questi, rispettivamente dei Verdi e del Pdci, mirano ad impegnare il governo all'immediato ritiro del contingente militare italiano in Iraq. Piu' moderato, invece, quello presentato da Pino Pisicchio del'Udeur, che impegna il governo ''a riaffermare il carattere particolare della nostra temporanea presenza in Iraq, in un disegno di collaborazione all'avvio, nei modi che l'Onu dovra' rapidamente determinare, alla costruzione dell'autogoverno del popolo iracheno''. Un altro ordine del giorno dei Verdi impegna l'esecutivo a informare il Parlamento ''sull'attivita' concreta dei nostri militari in Iraq, per capire se il loro utilizzo e' rivolto anche alla stabilizzazione degli investimenti dell'Italia'', e ''sull'eventuale uso di proiettili all'uranio nelle zone in cui opera il nostro contingente''. La votazione del decreto è calendarizzata sia per oggi che per domani.
Per aggiornamenti sulla preparazione del corteo della pace del 20 marzo e sul dibattito del parlamento rimandiamo alla trasmissione "Verso il 20 marzo" in onda domani mattina alle 11,30 da queste frequenze.


''Con questa norizia passiamo agli esteri''


''Cronaca dall''Irak'''

Uffici governativi del nuovo Iraq di nuovo nel mirino della guerriglia. Ignoti hanno lanciato una bomba a mano contro un edificio che ospita gli uffici del comune. L'esplosione ha ferito sette persone, tra cui due agenti di polizia, tre dipendenti del municipio e una guardai di sicurezza. Secondo fonti locali, il vero obbiettivi dell'attacco erano i soldati americani di pattuglia intorno al fabbricato.
Questa mattina, inoltre, un soldato Usa è morto e un altro è rimasto ferito da una mina anti-persona esplosa sulla via che porta a Baluba. A dare la notizia è stato un portavoce militare statunitense.



'''Palestina'''

Una unita' dell'esercito israeliano e' entrata questa mattina a Jenin, in Cisgiordania. L'ingresso dei soldati israeliani ha innescato scontri a fuoco con miliziani palestinesi.
Una donna palestinese e' stata uccisa. La donna, Dalal Sabagh, 25 anni, e' stata uccisa poco dopo l'ingresso dell'unita' israeliana nella cittadina cisgiordana. Altri due palestinesi sono stati feriti, stando alle medesime fonti. Le forze israeliane avrebbero anche circondato alcune case nella citta' vecchia di Jenin.
Questo è avvenuto nel giorno in cui l'esercito israeliano aveva revocato la chiusura dei Territori palestinesi, che era stata imposta alla fine della settimana scorsa. Un comunicato di Tsahal spiegava che la decisione è stata presa a livello politico, d'accordo con valutazioni sulla sicurezza. L'iniziativa dell'esercito implica che, a partire da oggi, lavoratori e commercianti che vivono in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza potranno entrare in Israele, e nella zona industriale di Erez, a nord della Striscia.



'''''Cortile di casa degli USA'''''

'''parliamo di haiti'''

Gli Stati Uniti cercano un nuovo premier per Haiti. Lo ha detto il segretario di Stato, Colin Powell, in un'intervista alla 'Fox News'. "Insieme al nuovo consiglio di eminenze stiamo lavorando duramente per trovare un nuovo primo ministro" che sostituisca Yvon Neptune, ha detto il capo del diplomazia americana. Neptune e' considerato troppo vicino al deposto presidente Jean Bertrand Aristide, ma e' rimasto in carica dopo la partenza di questi per la Repubblica Centrafricana, dieci giorni fa. Aristide aveva gia denunciato nei giorni scorsi l'ingerenza statunitense, che aveva portato alla sua destituzione. Le dichiarazioni di Powel sembrano confermare quanto sostenuto dall'ex presidente.
Questa sembra essere anche la posizione della Unione Africana; infatti da un comunicato stampa diffuso a nome di Konaré Alpha Oumar, presidente della Commissione dell’Unione africana (Ua), si legge che la precipitosa partenza dell’ex capo dello Stato haitiano fa supporre ai 53 Stati appartenenti alla Ua, che Aristide sia stato estromesso dalla presidenza “in modo incostituzionale, creando un pericoloso precedente”. La Ua sottolinea le responsabilità della comunità internazionale nell’appoggio dato ai rivoltosi haitiani e nel mancato appoggio ad Aristide e “sostiene l’appello della Comunità degli Stati dei Carabi (Caricom) affinché sia avviata un’inchiesta, sotto gli auspici dell’Onu, per chiarire le circostanze dell’abbandono della presidenza” da parte dell’ex capo dello Stato.

Intanto il ministero degli esteri francese ha dato la notizia che Aristide avrebbe rassegnato ufficialmente questa mattina le dimissioni, nonostante fino a ieri sera affermasse ancora di essere il legittimo capo di Stato del Paese caraibico.

La polizia haitiana ha comunque imposto ieri il coprifuoco dalle 22 alle 6 a Port-au-Prince per ristabilire l'ordine e la calma.


'''Sud merica e Fondo monetario internazionale'''

'''Argentina'''

Buenos Aires ha tempo fino a questa sera alle 22:00 per pagare al Fondo monetario internazionale (Fmi) 3,1 miliardi di dollari alle condizioni stabilite dall’organismo finanziario internazionale. L’Argentina deve pagare circa 95 miliardi di dollari di debiti a centinaia di creditori privati di 14 diverse nazionalità. Bloccato nel 2001 in seguito all’esplosione della grave crisi economica che fece sprofondare metà della popolazione nella povertà, il pagamento dei debiti era stato rinviato di almeno due anni e parzialmente scaglionato. I debiti vennero, così, trasformati in buoni garantiti dal Fmi, esigibili dai creditori alla scadenza. Così è regolarmente avvenuto ma oggi il governo del presidente Kirchner, non se la sente di far fronte a debiti dei quali non è responsabile e che, nella migliore delle ipotesi, finirebbero con il prosciugare tutte le riserve di valuta depositate nella Banca centrale (circa 15 miliardi di dollari) e con il far ulteriormente indebitare le casse pubbliche, che già ora devono sopportare un esborso di circa 12 miliardi di dollari l’anno solo per pagare gli interessi sul debito estero. Di qui l’opposizione di Buenos Aires, che ha offerto il pagamento di solo il 25 per cento dei debiti accumulati, provocando così la reazione di tutti i creditori internazionali, concentrati soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. i quali vorrebbero almeno il 65 per cento di quanto loro spettante.
Se l’Argentina, come è probabile, in mancanza di una mediazione si rifiuterà di pagare, da questa sera alle 22:00 sarà di nuovo inadempiente. Formalmente, questo non vuol dire nulla, poiché solo tra 24 mesi Argentina e Fmi rischierebbero di venire davvero ai ferri corti, in termini economici e finanziari, tuttavia, il pericolo più immediato è di mettere in fuga gli investitori provati internazionali, con inevitabili ripercussioni sull’economia interna, che da alcuni mesi è in ripresa. Tuttavia, più che sull’eventuale inadempienza argentina tutti gli occhi sono puntati sulle scelte di Kirchner: nonostante i pericoli insiti nel non pagare, infatti, solo la scelta di perseverare in questa decisione potrebbe dare grande credibilità al governo argentino e ad un intero continente, che conta proprio su Kirchner, oltre che sul presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, per mettere sul tavolo delle trattative con i grandi istituti finanziari internazionali la questione della rinegoziazione del debito estero.


'''Brasile'''

Infatti proprio il Presidente del Brasile si sta muovendo perche il FMI assuma un atteggiamento meno rigido nei confronti dei paesi latinoamericani e da dieci giorni sta portando avanti una crociata diplomatica. La settimana scorsa aveva intrerpellato telefonicamente sulla sua proposta di condizioni piu' favorevoli all'America Latina il presidente statunitense George W.Bush, il francese Jacques Chirac, i primi ministri britannico Tony Blair, spagnolo Jose' Maria Aznar e tedesco Gherard Schroeder. e oggi ha fatto sapere che telefonera' anche a Berlusconi per ottenere il suo appoggio presso il Fondo Monetario Internazionale
Impegno malvisto dagli USA, quello di Lula, i quali, attraverso l'ambasciatrice statunitense in Brasile hanno apertamente attaccato la politica estera del governo brasiliano lanciando una serie di avvertimenti, notificandogli quel che non è gradito al governo Bush, e suggerendo addirittura un indurimento di posizione contro il Venezuela.Si tratta della prima manifesta interferenza pubblica del governo Bush contro Brasilia. Marco Aurelio Garcia, consiliere di Lula, ha risposto immediatamente : "L'ambasciatrice non si può permettere questo tipo di dichiarazioni.E' ovvio che abbiamo punti di vista diversi rispetto a quelli degli USA. La nostra politica è determinata dalla somma dei nostri interessi nazionali e strategici.La nostra, non è una politica reattiva -nè di partito preso- di opposizione agli USA, però nemmeno di sottomissione"


'''Ogm: Gb, via libera del Governo al mais transgenico'''
 
In Gran Bretagna il governo ha detto si' alla coltivazione commerciale di una varieta' di mais transgenico della Bayer resistente all'erbicida Liberty. Il ministro dell'Ambiente ha comunicato che l'approvazione riguarda soltanto il mais mentre la colza e la barbabietola, per le quali erano stati condotti test analoghi, non viene data nessuna autorizzazione. ''Solo chi non si rende conto delle possibili conseguenze penserebbe di commercializzare Ogm senza aver prima stabilito regole chiare e vincolanti per impedire la contaminazione dei campi coltivati ad agricoltura biologica o convenzionale e per fare in modo che, se le cose non vanno, non siano i consumatori a sopportare le conseguenze di quest'esperimento del governo inglese'' ha commentato Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. Lo studio sulla coesistenza di colture geneticamente modificate e convenzionali, condotto dal Centro Comune di Ricerca dell'UE ha rilevato che la commercializzazione di colza, mais e patata transgenici aumenterebbe i costi di coltivazione per gli agricoltori convenzionali e biologici. Inoltre la coesistenza di coltivazioni transgeniche e biologiche sarebbe impossibile nella maggioranza dei casi.oppure con con drastiche modifiche delle pratiche agricole. Il rapporto pero' non ha chiarito a chi spetta l'onere di mettere in atto tali misure, a chi spetta il compito di controllare la loro corretta esecuzione e chi ne deve sostenere il costo.
L'autorizzazione per il mais scadra' nel 2006; dopo quella data, il rinnovo della licenza sara' collegato ad ulteriori test.


'''Londra'''

Il ministro britannico degli Interni, David Blunkett, è finito sotto accusa per la detenzione senza formale capo d'accusa o processo di un cittadino libanese, rinchiuso da 16 mesi nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh. I giudici hanno accusato Blunkett di aver addotto prove "non attendibili, che non avrebbero dovuto essere usate per giustificare la detenzione". Lo riferisce oggi il Guardian. Secondo i tre giudici della commissione, il ministro avrebbe "esagerato" i legami tra il detenuto e l'organizzazione terroristica di Al Qaida, al fine di imprigionare il cittadino libico come presunto terrorista internazionale. La commissione ha ordinato l'immediata scarcerazione del trentasettenne, ma, sfidando la sentenza, Blunkett ha impedito che l'uomo fosse rilasciato, dichiarandosi pronto a ricorrere in appello contro la decisione della corte. Il sospetto e altre otto persone sono rinchiusi a Belmarsh secondo il Security Act del 2001, la legge antiterrorismo che permette di arrestare e imprigionare cittadini stranieri senza alcun capo d'imputazione o processo per un tempo indeterminato, se si sospetta che siano coinvolti in casi di terrorismo. Il cittadino libico ha ammesso di aver aderito a un gruppo di opposizione al leader libico, il colonnnello Muammar Gheddafi. Nel 1994 ha presentato, senza successo, la richiesta d'asilo nel Regno Unito, e non è mai stato espatriato.


'''Nucleare: Giappone, incidente in centrale'''
 
Incidente stamani in una centrale nucleare giapponese: lieve fuoriuscita di radioattivita', al di sotto dei limiti di sicurezza. Lo hanno reso noto i responsabili della centrale nucleare di Ikata nell'isola meridionale di Shikoku. L'incidente si e' verificato nell'impianto di raffreddamento del reattore numero tre della centrale con una perdita di 1,6 tonnellate di acqua. Le operazioni del reattore comunque non sono state fermate.



'''Cronache dall'8 marzo'''

in Argentina, in Ecuador si sono svolte diverse marce delle donne al grido di NO al Plan Colombia, NO al ALCA, SI a la vida, SI a la soberanía e in Ecuador e' stato reso omaggio a varie donne rivoluzionarie ecuatoriane.

A Matera le donne sono scese in corteo a sostegno della lotta contro l'elettrodotto Matera - Santa Sofia.

a Milano per circa un'ora su alcuni vagoni della linea due della metropolitana alcune donne rom della casa di Via Adda occupata da rom rumeni hanno distrinbuito volantini per ricordare che l'8 marzo non e' una gioranta di festa ma di lotta. ma le rom di Via Adda hanno soprattutto voluto ricordare a milano qual'è la loro condizione di donne. "Ultime" nei diritti, secondo le richieste di sgombero e le interrogazioni parlamentari della destra razzista, e invece in prima linea nel difendere il loro diritto alla casa, occupata due anni fa dopo decine di sgomberi, di roulottes demolite, di inverni al freddo; nel difendere i loro bambini che vengono prelevati dalla polizia all'uscita di scuola e spediti in comunità, in prima linea ogni giorno a sfidare il razzismo o l'indifferenza sui metrò.

Maha Nassar, presidenta della Unióne dei comitati delle donne palestinesi ha dichiarato ieri in un'intervista che l'intifada ha reso le donne palestinesi piu' libere e per questo il loro impegno in questa lotta sara' sempre piu' forte

In Zimbabwe tre attiviste sono state arrestate nella citta' di Bulawayo mentre distribuivano volantini per la giornata della donna. Secondo Perpetua Dube, avvocata difensora delle attiviste, le tre sarebbero state tenute in custodia nella giornata di domenica per evitare che organizzassero la manifestazione pacifica. Nei volantini incriminati si chiedeva una nuova Costituzione nel Paese colpito da grave crisi politica e umanitaria.

GR ORE 19.30

Processo di Genova

E' inziata intorno alle 9,30 la seconda udienza del processo contro 26 manifestanti accusati di aver preso parte a devastazioni durante il G8 di Genova. Dei 26 solo uno si e' presentato in aula. Fuori dal tribunale, contrariamente a quanto avvenuto in occasione della prima udienza, non si sono avute manifestazioni o picchetti in solidarieta' ai 26 imputati. Il Tribunale ha rigettato l'istanza di costituzione di parte civile del Comune di Genova al processo contro 26 no global accusati di devastazione e saccheggio durante il G8. Il presidente del Tribunale Marco Devoto, accogliendo le eccezioni degli avvocati della difesa, ha giudicato la richiesta del Comune di Genova inammissibile per la mancanza dei requisiti minimi e per la troppa genericita' dei riferimenti. La richiesta di costituzione di parte civile del Comune aveva provocato una crisi nella Giunta di Giuseppe Pericu con l'uscita di Rifondazione comunista, fortemente critica con la decisione del sindaco. Il giudice ha rifiutato anche la costituzione di parte civile di Banca Area e Abc Service mentre ha accolto quelle di Banca Carige, San Paolo Imi e di Filippo Cavataio, il carabiniere che si trovava alla guida della camionetta assalita dai manifestanti in piazza Alimonda il 20 luglio 2001. Per gli ultimi aggiornamenti potete ascoltare in differita la trasmissione di radiogap alla fine di questo spazio informativo.

Processo Napoli Global forum di Napoli 2001, Pm chiede rinvio a giudizio per 31 poliziotti

Nel corso dell'udienza preliminare che è svolta davanti al gup Maria Picardi, i pm Marco Del Gaudio e Francesco Cascini hanno reiterato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei 31 poliziotti accusati di violenze nei confronti di manifestanti No Global in occasione del Global Forum che si svolse il 17 marzo 2001. I pm hanno chiesto il rinvio a giudizio per reati che vanno dal sequestro di persona, alle lesioni, violenza privata, abuso d'ufficio e falso. Per i pm sussiste, per alcuni imputati il reato di sequestro, tesi, quest'ultima, che non era stata condivisa dalla Cassazione chiamata a pronunciarsi sulle misure cautelari. Il senatore di rifondazione comunista Russo Spena ha oggi dichiarato: la richiesta di rinvio a giudizio per i poliziotti "dimostra che Napoli fu la prova di quello che sarebbe accaduto a Genova: ovvero la sospensione dello stato di diritto" Dunque, conclude, "ribadisco la convinzione della necessità di una Commissione parlamentare di inchiesta che riguardi, insieme, i 'fatti' di Napoli e di Genova". L'udienza è stata rinviata al 18 marzo prossimo, quando prenderanno la parola gli avvocati della difesa.

Milano: la polizia difende le telecamere

Milano, nella notte tra l' 8 e il 9 marzo, circa alle 3 del mattino, quattro compagni del Deposito Bulk sono stati fermati da alcune volanti della polizia che li hanno trattenuti in Questura tutta la notte. E' stato disposto per loro un processo per direttissima che è andato in scena questa mattina alle 10,30. I capi d'accusa sono danneggiamento aggravato e tentato furto. I compagni sono accusati di aver compiuto un'azione di danneggiamento di alcune telecamere destinate al videocontrollo in diverse zone di Milano.

Il pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere per tutti e quattro gli imputati, in quanto riteneva sussistere la possibilita' di reiterazione del reato, mentre le persone coinvolte hanno dichiarato di essere estranee ai fatti.

I quattro compagni sono stati scarcerati in attesa del giudizio, tre senza misure cautelari mentre ad uno e' stato imposto l'obbligo di firma. Il processo e' stato rinviato a venerdi' 12 marzo alle 9,30.

Da alcuni mesi le telecamere che videosorvegliano Milano sono "prese d'assalto" in azioni notturne ad opera di ignoti. In queste azioni sono state accecate e sabotate circa 100 telecamere. Una rivendicazione diffusa online accreditava queste azioni alla sigla VCC (Videocamere Contro il Controllo).

Discussione al parlamento sulla missione in Iraq"

Con l'esame e la votazione dei 91 emendamenti presentati dall'opposizione, a partire dalle 15 nell'Aula della Camera entra nel vivo l'esame del decreto legge che proroga la partecipazione italiana a nove operazioni internazionali, tra cui 'Antica Babilonia' in Iraq. Sul decreto, che e' stato gia' approvato dal Senato lo scorso 18 febbraio, finora sono stati presentati cinque ordini del giorno. Due di questi, rispettivamente dei Verdi e del Pdci, mirano ad impegnare il governo all'immediato ritiro del contingente militare italiano in Iraq. Piu' moderato, invece, quello presentato da Pino Pisicchio del'Udeur, che impegna il governo a riaffermare il carattere particolare della nostra temporanea presenza in Iraq, in un disegno di collaborazione all'avvio, nei modi che l'Onu dovra' rapidamente determinare, alla costruzione dell'autogoverno del popolo iracheno. Un altro ordine del giorno dei Verdi impegna l'esecutivo a informare il Parlamento sull'attivita' concreta dei nostri militari in Iraq, per capire se il loro utilizzo e' rivolto anche alla stabilizzazione degli investimenti dell'Italia, e sull'eventuale uso di proiettili all'uranio nelle zone in cui opera il nostro contingente. La votazione del decreto è calendarizzata sia per oggi che per domani. Per aggiornamenti sulla preparazione del corteo della pace del 20 marzo e sul dibattito del parlamento rimandiamo alla trasmissione "Verso il 20 marzo" in onda domani mattina alle 11,30 da queste frequenze.

Con questa norizia passiamo agli esteri

Cronaca dallIrak

Uffici governativi del nuovo Iraq di nuovo nel mirino della guerriglia. Ignoti hanno lanciato una bomba a mano contro un edificio che ospita gli uffici del comune. L'esplosione ha ferito sette persone, tra cui due agenti di polizia, tre dipendenti del municipio e una guardai di sicurezza. Secondo fonti locali, il vero obbiettivi dell'attacco erano i soldati americani di pattuglia intorno al fabbricato. Questa mattina, inoltre, un soldato Usa è morto e un altro è rimasto ferito da una mina anti-persona esplosa sulla via che porta a Baluba. A dare la notizia è stato un portavoce militare statunitense.

Palestina

Una unita' dell'esercito israeliano e' entrata questa mattina a Jenin, in Cisgiordania. L'ingresso dei soldati israeliani ha innescato scontri a fuoco con miliziani palestinesi. Una donna palestinese e' stata uccisa. La donna, Dalal Sabagh, 25 anni, e' stata uccisa poco dopo l'ingresso dell'unita' israeliana nella cittadina cisgiordana. Altri due palestinesi sono stati feriti, stando alle medesime fonti. Le forze israeliane avrebbero anche circondato alcune case nella citta' vecchia di Jenin. Questo è avvenuto nel giorno in cui l'esercito israeliano aveva revocato la chiusura dei Territori palestinesi, che era stata imposta alla fine della settimana scorsa. Un comunicato di Tsahal spiegava che la decisione è stata presa a livello politico, d'accordo con valutazioni sulla sicurezza. L'iniziativa dell'esercito implica che, a partire da oggi, lavoratori e commercianti che vivono in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza potranno entrare in Israele, e nella zona industriale di Erez, a nord della Striscia.

Cortile di casa degli USA

parliamo di haiti

Gli Stati Uniti cercano un nuovo premier per Haiti. Lo ha detto il segretario di Stato, Colin Powell, in un'intervista alla 'Fox News'. "Insieme al nuovo consiglio di eminenze stiamo lavorando duramente per trovare un nuovo primo ministro" che sostituisca Yvon Neptune, ha detto il capo del diplomazia americana. Neptune e' considerato troppo vicino al deposto presidente Jean Bertrand Aristide, ma e' rimasto in carica dopo la partenza di questi per la Repubblica Centrafricana, dieci giorni fa. Aristide aveva gia denunciato nei giorni scorsi l'ingerenza statunitense, che aveva portato alla sua destituzione. Le dichiarazioni di Powel sembrano confermare quanto sostenuto dall'ex presidente. Questa sembra essere anche la posizione della Unione Africana; infatti da un comunicato stampa diffuso a nome di Konaré Alpha Oumar, presidente della Commissione dell’Unione africana (Ua), si legge che la precipitosa partenza dell’ex capo dello Stato haitiano fa supporre ai 53 Stati appartenenti alla Ua, che Aristide sia stato estromesso dalla presidenza “in modo incostituzionale, creando un pericoloso precedente”. La Ua sottolinea le responsabilità della comunità internazionale nell’appoggio dato ai rivoltosi haitiani e nel mancato appoggio ad Aristide e “sostiene l’appello della Comunità degli Stati dei Carabi (Caricom) affinché sia avviata un’inchiesta, sotto gli auspici dell’Onu, per chiarire le circostanze dell’abbandono della presidenza” da parte dell’ex capo dello Stato.

Intanto il ministero degli esteri francese ha dato la notizia che Aristide avrebbe rassegnato ufficialmente questa mattina le dimissioni, nonostante fino a ieri sera affermasse ancora di essere il legittimo capo di Stato del Paese caraibico.

La polizia haitiana ha comunque imposto ieri il coprifuoco dalle 22 alle 6 a Port-au-Prince per ristabilire l'ordine e la calma.

Sud merica e Fondo monetario internazionale

Argentina

Buenos Aires ha tempo fino a questa sera alle 22:00 per pagare al Fondo monetario internazionale (Fmi) 3,1 miliardi di dollari alle condizioni stabilite dall’organismo finanziario internazionale. L’Argentina deve pagare circa 95 miliardi di dollari di debiti a centinaia di creditori privati di 14 diverse nazionalità. Bloccato nel 2001 in seguito all’esplosione della grave crisi economica che fece sprofondare metà della popolazione nella povertà, il pagamento dei debiti era stato rinviato di almeno due anni e parzialmente scaglionato. I debiti vennero, così, trasformati in buoni garantiti dal Fmi, esigibili dai creditori alla scadenza. Così è regolarmente avvenuto ma oggi il governo del presidente Kirchner, non se la sente di far fronte a debiti dei quali non è responsabile e che, nella migliore delle ipotesi, finirebbero con il prosciugare tutte le riserve di valuta depositate nella Banca centrale (circa 15 miliardi di dollari) e con il far ulteriormente indebitare le casse pubbliche, che già ora devono sopportare un esborso di circa 12 miliardi di dollari l’anno solo per pagare gli interessi sul debito estero. Di qui l’opposizione di Buenos Aires, che ha offerto il pagamento di solo il 25 per cento dei debiti accumulati, provocando così la reazione di tutti i creditori internazionali, concentrati soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. i quali vorrebbero almeno il 65 per cento di quanto loro spettante. Se l’Argentina, come è probabile, in mancanza di una mediazione si rifiuterà di pagare, da questa sera alle 22:00 sarà di nuovo inadempiente. Formalmente, questo non vuol dire nulla, poiché solo tra 24 mesi Argentina e Fmi rischierebbero di venire davvero ai ferri corti, in termini economici e finanziari, tuttavia, il pericolo più immediato è di mettere in fuga gli investitori provati internazionali, con inevitabili ripercussioni sull’economia interna, che da alcuni mesi è in ripresa. Tuttavia, più che sull’eventuale inadempienza argentina tutti gli occhi sono puntati sulle scelte di Kirchner: nonostante i pericoli insiti nel non pagare, infatti, solo la scelta di perseverare in questa decisione potrebbe dare grande credibilità al governo argentino e ad un intero continente, che conta proprio su Kirchner, oltre che sul presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, per mettere sul tavolo delle trattative con i grandi istituti finanziari internazionali la questione della rinegoziazione del debito estero.

Brasile

Infatti proprio il Presidente del Brasile si sta muovendo perche il FMI assuma un atteggiamento meno rigido nei confronti dei paesi latinoamericani e da dieci giorni sta portando avanti una crociata diplomatica. La settimana scorsa aveva intrerpellato telefonicamente sulla sua proposta di condizioni piu' favorevoli all'America Latina il presidente statunitense George W.Bush, il francese Jacques Chirac, i primi ministri britannico Tony Blair, spagnolo Jose' Maria Aznar e tedesco Gherard Schroeder. e oggi ha fatto sapere che telefonera' anche a Berlusconi per ottenere il suo appoggio presso il Fondo Monetario Internazionale Impegno malvisto dagli USA, quello di Lula, i quali, attraverso l'ambasciatrice statunitense in Brasile hanno apertamente attaccato la politica estera del governo brasiliano lanciando una serie di avvertimenti, notificandogli quel che non è gradito al governo Bush, e suggerendo addirittura un indurimento di posizione contro il Venezuela.Si tratta della prima manifesta interferenza pubblica del governo Bush contro Brasilia. Marco Aurelio Garcia, consiliere di Lula, ha risposto immediatamente : "L'ambasciatrice non si può permettere questo tipo di dichiarazioni.E' ovvio che abbiamo punti di vista diversi rispetto a quelli degli USA. La nostra politica è determinata dalla somma dei nostri interessi nazionali e strategici.La nostra, non è una politica reattiva -nè di partito preso- di opposizione agli USA, però nemmeno di sottomissione"

Ogm: Gb, via libera del Governo al mais transgenico

In Gran Bretagna il governo ha detto si' alla coltivazione commerciale di una varieta' di mais transgenico della Bayer resistente all'erbicida Liberty. Il ministro dell'Ambiente ha comunicato che l'approvazione riguarda soltanto il mais mentre la colza e la barbabietola, per le quali erano stati condotti test analoghi, non viene data nessuna autorizzazione. Solo chi non si rende conto delle possibili conseguenze penserebbe di commercializzare Ogm senza aver prima stabilito regole chiare e vincolanti per impedire la contaminazione dei campi coltivati ad agricoltura biologica o convenzionale e per fare in modo che, se le cose non vanno, non siano i consumatori a sopportare le conseguenze di quest'esperimento del governo inglese ha commentato Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. Lo studio sulla coesistenza di colture geneticamente modificate e convenzionali, condotto dal Centro Comune di Ricerca dell'UE ha rilevato che la commercializzazione di colza, mais e patata transgenici aumenterebbe i costi di coltivazione per gli agricoltori convenzionali e biologici. Inoltre la coesistenza di coltivazioni transgeniche e biologiche sarebbe impossibile nella maggioranza dei casi.oppure con con drastiche modifiche delle pratiche agricole. Il rapporto pero' non ha chiarito a chi spetta l'onere di mettere in atto tali misure, a chi spetta il compito di controllare la loro corretta esecuzione e chi ne deve sostenere il costo. L'autorizzazione per il mais scadra' nel 2006; dopo quella data, il rinnovo della licenza sara' collegato ad ulteriori test.

Londra

Il ministro britannico degli Interni, David Blunkett, è finito sotto accusa per la detenzione senza formale capo d'accusa o processo di un cittadino libanese, rinchiuso da 16 mesi nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh. I giudici hanno accusato Blunkett di aver addotto prove "non attendibili, che non avrebbero dovuto essere usate per giustificare la detenzione". Lo riferisce oggi il Guardian. Secondo i tre giudici della commissione, il ministro avrebbe "esagerato" i legami tra il detenuto e l'organizzazione terroristica di Al Qaida, al fine di imprigionare il cittadino libico come presunto terrorista internazionale. La commissione ha ordinato l'immediata scarcerazione del trentasettenne, ma, sfidando la sentenza, Blunkett ha impedito che l'uomo fosse rilasciato, dichiarandosi pronto a ricorrere in appello contro la decisione della corte. Il sospetto e altre otto persone sono rinchiusi a Belmarsh secondo il Security Act del 2001, la legge antiterrorismo che permette di arrestare e imprigionare cittadini stranieri senza alcun capo d'imputazione o processo per un tempo indeterminato, se si sospetta che siano coinvolti in casi di terrorismo. Il cittadino libico ha ammesso di aver aderito a un gruppo di opposizione al leader libico, il colonnnello Muammar Gheddafi. Nel 1994 ha presentato, senza successo, la richiesta d'asilo nel Regno Unito, e non è mai stato espatriato.

Nucleare: Giappone, incidente in centrale

Incidente stamani in una centrale nucleare giapponese: lieve fuoriuscita di radioattivita', al di sotto dei limiti di sicurezza. Lo hanno reso noto i responsabili della centrale nucleare di Ikata nell'isola meridionale di Shikoku. L'incidente si e' verificato nell'impianto di raffreddamento del reattore numero tre della centrale con una perdita di 1,6 tonnellate di acqua. Le operazioni del reattore comunque non sono state fermate.

Cronache dall'8 marzo

in Argentina, in Ecuador si sono svolte diverse marce delle donne al grido di NO al Plan Colombia, NO al ALCA, SI a la vida, SI a la soberanía e in Ecuador e' stato reso omaggio a varie donne rivoluzionarie ecuatoriane.

A Matera le donne sono scese in corteo a sostegno della lotta contro l'elettrodotto Matera - Santa Sofia.

a Milano per circa un'ora su alcuni vagoni della linea due della metropolitana alcune donne rom della casa di Via Adda occupata da rom rumeni hanno distrinbuito volantini per ricordare che l'8 marzo non e' una gioranta di festa ma di lotta. ma le rom di Via Adda hanno soprattutto voluto ricordare a milano qual'è la loro condizione di donne. "Ultime" nei diritti, secondo le richieste di sgombero e le interrogazioni parlamentari della destra razzista, e invece in prima linea nel difendere il loro diritto alla casa, occupata due anni fa dopo decine di sgomberi, di roulottes demolite, di inverni al freddo; nel difendere i loro bambini che vengono prelevati dalla polizia all'uscita di scuola e spediti in comunità, in prima linea ogni giorno a sfidare il razzismo o l'indifferenza sui metrò.

Maha Nassar, presidenta della Unióne dei comitati delle donne palestinesi ha dichiarato ieri in un'intervista che l'intifada ha reso le donne palestinesi piu' libere e per questo il loro impegno in questa lotta sara' sempre piu' forte

In Zimbabwe tre attiviste sono state arrestate nella citta' di Bulawayo mentre distribuivano volantini per la giornata della donna. Secondo Perpetua Dube, avvocata difensora delle attiviste, le tre sarebbero state tenute in custodia nella giornata di domenica per evitare che organizzassero la manifestazione pacifica. Nei volantini incriminati si chiedeva una nuova Costituzione nel Paese colpito da grave crisi politica e umanitaria.

GR ORE 13.00

Genova

E' inziata intorno alle 9,30 la seconda udienza del processo contro 26 manifestanti accusati di aver preso parte alle devastazioni durante il G8 di Genova. Dei 26 solo uno si e' presentato in aula. Fuori dal tribunale, contrariamente a quanto avvenuto in occasione della prima udienza, non si sono avute manifestazioni dei disobbedienti o picchetti in solidarieta' ai 26 imputati. Il Tribunale ha rigettato l'istanza di costituzione di parte civile del Comune di Genova al processo contro 26 no global accusati di devastazione e saccheggio durante il G8. Il presidente del Tribunale Marco Devoto, accogliendo le eccezioni degli avvocati della difesa, ha giudicato la richiesta del Comune di Genova inammissibile per la mancanza dei requisiti minimi e per la troppa genericita' dei riferimenti. La richiesta di costituzione di parte civile del Comune aveva provocato una crisi nella Giunta di Giuseppe Pericu con l'uscita di Rifondazione comunista, fortemente critica con la decisione del sindaco. Il giudice ha rifiutato anche la costituzione di parte civile di Banca Area e Abc Service mentre ha accolto quelle di Banca Carige, San Paolo Imi e di Filippo Cavataio, il carabiniere che si trovava alla guida della camionetta assalita dai manifestanti in piazza Alimonda il 20 luglio 2001

Indagini

I difensori di Cinzia Banelli, la presunta appartenente alle nuove Br che qualche giorno fa, nell' ospedale di Torregalli, ha dato alla luce un bambino, hanno chiesto ai giudici inquirenti la concessione degli arresti domiciliari per la loro assistita. Lo annuncia, in una nota, l' avvocato Ezio Menzione, precisando di aver presentato, insieme al collega Massimo Focacci un' istanza in questo senso ai giudici competenti. Domani, sottolinea il legale, la puerpera dovrebbe tornare in carcere, ma in regime di alta sorveglianza e quindi completamente da sola, senza poter vedere nessuno. Da qui, di fronte a una situazione cosi' pericolosa per la madre, per il neonato e per i principi elementari del diritto, spiega il legale, l' istanza di arresti domiciliari.

Voto irak

Con l'esame e la votazione dei 91 emendamenti presentati dall'opposizione, a partire dalle 15 nell'Aula della Camera entra nel vivo l'esame del decreto legge che proroga la partecipazione italiana a nove operazioni internazionali, tra cui 'Antica Babilonia' in Iraq. Sul decreto, che e' stato gia' approvato dal Senato lo scorso 18 febbraio, finora sono stati presentati cinque ordini del giorno. Due di questi, rispettivamente dei Verdi e del Pdci, mirano ad impegnare il governo all'immediato ritiro del contingente militare italiano in Iraq. Piu' moderato, invece, quello presentato da Pino Pisicchio del'Udeur, che impegna il governo a riaffermare il carattere particolare della nostra temporanea presenza in Iraq, in un disegno di collaborazione all'avvio, nei modi che l'Onu dovra' rapidamente determinare, alla costruzione dell'autogoverno del popolo iracheno. Un altro ordine del giorno dei Verdi impegna l'esecutivo a informare il Parlamento sull'attivita' concreta dei nostri militari in Iraq, per capire se il loro utilizzo e' rivolto anche alla stabilizzazione degli investimenti dell'Italia, e sull'eventuale uso di proiettili all'uranio nelle zone in cui opera il nostro contingente.

Irak

Uffici governativi del nuovo Iraq di nuovo nel mirino della guerriglia. Ignoti hanno lanciato una bomba a mano contro un edificio che ospita gli uffici del comune. L'esplosione ha ferito sette persone, tra cui due agenti di polizia, tre dipendenti del municipio e una guardai di sicurezza. Secondo fonti locali, il vero obbiettivi dell'attacco erano i soldati americani di pattuglia intorno al fabbricato.

Palestina

Una donna palestinese e' stata uccisa questa mattina a Jenin durante scontri a fuoco fra soldati israeliani e miliziani palestinesi: lo hanno detto fonti palestinesi. La donna, Dalal Sabagh, 25 anni, e' stata uccisa poco dopo l'ingresso dell'unita' israeliana nella cittadina cisgiordana. Altri due palestinesi sono stati feriti, stando alle medesime fonti. L'ingresso dei soldati israeliani ha innescato scontri a fuoco con miliziani palestinesi. Le forze israeliane, stando alle fonti, hanno circondato alcune case nella citta' vecchia di Jenin.

Palestina

L'esercito israeliano ha revocato la chiusura dei Territori palestinesi, che era stata imposta alla fine della settimana scorsa. Un comunicato di Tsahal spiega che la decisione è stata presa a livello politico, d'accordo con valutazioni sulla sicurezza. L'iniziativa dell'esercito implica che, a partire da oggi, lavoratori e commercianti che vivono in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza potranno entrare in Israele, e nella zona industriale di Erez, a nord della Striscia.

Francia

Nove militanti di estrema destra sono stati arrestati questa mattina in Francia nel quadro dell'inchiesta sugli attentati contro il prefetto Aissa Dermouche, originario della regione algerina della Cabilia. I nove, attualmente nelle celle dei locali della polizia giudiziaria di Nantes e Parigi, apparterrebbero a dei gruppuscoli radicali vicini agli ambienti monarchici e in particolare al movimento "Jeunesse Identitaire". All'indomani della sua nomina a prefetto di Jura, Aissa Dermouche, un cabilo nato in Algeria 57 anni fa, era stato oggetto di tre attentati dinamitardi. Il primo ha distrutto la sua automobile, il 18 gennaio scorso davanti alla sua abitazione. Il 25 gennaio, un secondo ordigno era esploso danneggiando lievemente una parte della facciata della scuola di commercio che Dermouche dirigeva prima della sua nomina alla prefettura. Quattro giorni dopo, il 29 gennaio, un terzo ordigno esplosivo era stato collocato davanti al liceo frequentato dai figli del prefetto di Jura. Davanti al significato simbolico di questi attentati sferrati contro il primo prefetto uscito dall'immigrazione nominato dal ministro degli Interni Nicolas Sarkozy, sono stati mobilitati oltre 60 inquirenti.

Germania

Al termine di una notte di trattative, le forze politiche di maggioranza ed opposizione in Germania non sono riuscite a trovare un compromesso sulla nuova legge che dovrebbe regolare i flussi di immigrazione nel Paese. L'appuntamento e' per venerdi' prossimo, quando le controparti cercheranno nuovamente di sbloccare un dialogo interrotto da mesi. E'

  • anche probabile che i rosso-verdi siano disposti a cedere sul cosiddetto "sistema a punti", fortemente voluto dagli ecologisti di Joshka Fischer per regolamentare in modo unitario gli accessi alle frontiere nazionali. La Cdu-Csu infatti, ha dichiarato che in "nessun caso" sara' disposta ad approvare una norma del genere. Il dibattito sulla legge finora e' stato un fallimento: e' pero' probabile, sottolineano alcuni osservatori, che una soluzione possa essere trovata subito dopo la pausa dovuta alle festivita' di Pasqua.

Migranti rom

Sono 30 i cittadini rumeni, di etnia rom, tutti irregolari sul territorio, che sono stati trovati a Borgo Segezia dagli agenti di polizia dell'ufficio immigrazione della Questura di Foggia. I rom, tra loro interi nuclei familiari, vivevano in numerose tende che erano state sistemate nel cortile antistante la chiesa locale. Una volta accompagnati negli uffici della Questura, per i cittadini rumeni sono state avviate le formalita' per la loro espulsione

Cortile di casa

Gli Stati Uniti cercano un nuovo premier per Haiti. Lo ha detto il segretario di Stato, Colin Powell, in un'intervista alla 'Fox News'. "Insieme al nuovo consiglio di eminenze stiamo lavorando duramente per trovare un nuovo primo ministro" che sostituisca Yvon Neptune, ha detto il capo del diplomazia americana. Neptune e' considerato troppo vicino al deposto presidente Jean Bertrand Aristide, ma e' rimasto in carica dopo la partenza di questi per la Repubblica Centrafricana, dieci giorni fa. Aristide aveva gia denunciato nei giorni scorsi l'ingerenza statunitense, che aveva portato alla sua destituzione.Le dichiarazioni di Powel confermano quanto sostenuto dall'ex presidente

Haiti

La polizia haitiana ha imposto ieri il coprifuoco dalle 22 alle 6 a Port-au-Prince per ristabilire l'ordine e la calma. Il provvedimento e' stato deciso dopo che centinaia di facinorosi hanno saccheggiato una zona industriale vicino all'aeroporto e i marines americani che pattugliavano la citta' sono stati fatti segno a colpi d'arma da fuoco. Il nuovo capo della polizia Leon Charles ha sottolineato che le manifestazioni dovranno essere autorizzate. Anche i ribelli che controllano il nord hanno proclamato il coprifuoco a Cap Haitien, la seconda citta' di Haiti, dalle 16 di ieri alle 5 di stamane.

GR ORE 9.30

Londra

Il ministro britannico degli Interni, David Blunkett, è finito sotto accusa per la detenzione senza formale capo d'accusa o processo di un cittadino libanese, rinchiuso da 16 mesi nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh. I giudici hanno accusato Blunkett di aver addotto prove "non attendibili, che non avrebbero dovuto essere usate per giustificare la detenzione". Lo riferisce oggi il Guardian. Secondo i tre giudici della commissione, il ministro avrebbe "esagerato" i legami tra il detenuto e l'organizzazione terroristica di Al Qaida, al fine di imprigionare il cittadino libico come presunto terrorista internazionale. La commissione ha ordinato l'immediata scarcerazione del trentasettenne, ma, sfidando la sentenza, Blunkett ha impedito che l'uomo fosse rilasciato, dichiarandosi pronto a ricorrere in appello contro la decisione della corte. Il sospetto e altre otto persone sono rinchiusi a Belmarsh secondo il Security Act del 2001, la legge antiterrorismo che permette di arrestare e imprigionare cittadini stranieri senza alcun capo d'imputazione o processo per un tempo indeterminato, se si sospetta che siano coinvolti in casi di terrorismo. Il cittadino libico ha ammesso di aver aderito a un gruppo di opposizione al leader libico, il colonnnello Muammar Gheddafi. Nel 1994 ha presentato, senza successo, la richiesta d'asilo nel Regno Unito, e non è mai stato espatriato.

Corea del sud

I due maggiori partiti di opposizione sudcoreani hanno deciso, rompendo gli indugi, di presentare oggi in parlamento una mozione per la messa in stato di accusa del presidente Roh Moo Hyun. Lo hanno reso noto fonti bene informate, citate dall'agenzia di stampa Yonhap

Processo a saddam

Il processo a saddam Hussein potrebbe iniziare entro la fine dell'anno. Lo dice un alto funzionario Usa al quotidiano Financial Times. Gli Usa, tuttavia, vogliono evitare un processo lungo per evitare che Saddam possa approfittare dell'occasione per sostenere e propagandare le sue tesi, come starebbe facendo Milosevic all'Aja. "L'obbiettivo è iniziare quanto prima e realizzare un processo vero e proprio" dice Pierre-Richard Prosper massimo responsabile per la questione dei crimini di guerra del Dipartimento di Stato. "L'idea è quella di trovare il modo di tenere un processo equo ed efficiente". Il processo, secondo il progetto americano, dice Prosper, sarebbe guella di affidare "la guida del processo agli iracheni con gli usa ed altri paesi che potrebbero fornire assistenza

Cortile di casa

Gli Stati Uniti cercano un nuovo premier per Haiti. Lo ha detto il segretario di Stato, Colin Powell, in un'intervista alla 'Fox News'. "Insieme al nuovo consiglio di eminenze stiamo lavorando duramente per trovare un nuovo primo ministro" che sostituisca Yvon Neptune, ha detto il capo del diplomazia americana. Neptune e' considerato troppo vicino al deposto presidente Jean Bertrand Aristide, ma e' rimasto in carica dopo la partenza di questi per la Repubblica Centrafricana, dieci giorni fa. Aristide aveva gia denunciato nei giorni scorsi l'ingerenza statunitense, che aveva portato alla sua destituzione.Le dichiarazioni di Powel confermano quanto sostenuto dall'ex presidente

Francia

La circolazione ferroviaria in Francia ha subito ritardi in serata a causa di un nuovo allarme bomba alla stazione di Poitiers da parte del fantomatico gruppo Azf, che da circa due mesi e mezzo tiene lo stato francese sotto ricatto dinamitardo e chiede denaro. Un anonimo che si e' dichiarato membro del gruppo - che si e' rifatto vivo dopo una settimana di silenzio - ha chiamato i vigili del fuoco e la polizia, dichiarando la presenza nella stazione di un ordigno pronto ad esplodere. Alle 23 circa la societa' delle ferrovie di stato (Sncf) ha allora evacuato e chiuso la stazione per ispezionare i binari in una vasta area. Nove convogli, fra cui alcuni treni veloci Tgv, sono stati bloccati a sud di Poitiers.

Elezioni statunitensi

Se si votasse ora, John Kerry, candidato democratico alla Casa Bianca, avrebbe il 52% dei voti e George W. Bush, presidente repubblicano in carica, il 44%. Lo ha indicato un sondaggio per conto della Cnn e di USAToday. Pero' il 52% degli americani ritiene che Bush sara' rieletto il 2 novembre e solo il 42% pensa il contrario. Lo stesso sondaggio mostra che il senatore della Nord Carolina John Edwards, ritiratosi dalla corsa alla nomination alla Casa Bianca il 3 marzo, e' il candidato vicepresidente preferito dall'elettorato democratico americano, che lo vedrebbe volentieri completare un ticket con Kerry. Il sondaggio da' a Edwards il 30% delle preferenze. Nessuno degli altri nominativi proposti ha ottenuto il 10%.

Indonesia

Il leader religioso islamico Abu Bakar Ba’asyr, accusato di essere il capo spirituale della rete terroristica asiatica ‘Jemaah Islamiah’ (Ji), si è visto ridurre la pena da 3 anni a 18 mesi dalla Corte suprema indonesiana, perciò potrà presto tornare in libertà. . I legali di Ba’asyr hanno sostenuto che, avendo il loro cliente già scontato in prigione parte della pena, potrebbe uscire entro la fine di questo mese. Gli avvocati del leader religioso vorrebbero inoltre che venissero cancellate tutte le accuse per le quali è stato incriminato il loro assistito. Arrestato pochi giorni dopo l’attentato di Bali dell’ottobre 2002, che costò la vita a oltre 200 persone, Ba’asyr rischiava 15 anni di carcere. Mai accusato direttamente di essere alla guida di ‘Jemaah Islamiah’ (ritenuta responsabile della strage di Bali), le incriminazioni a suo carico erano di aver complottato per uccidere la presidente dell’Indonesia Megawati Sukarnoputri e aver organizzato attentati contro alcune chiese nel 2000. Nel settembre 2003 l’ulema indonesiano era stato condannato a quattro anni da un tribunale di Giakarta per aver “partecipato ad atti di tradimento”, tuttavia la corte aveva stabilito che non c’erano “prove a sufficienza per dimostrare che l’accusato avesse guidato e organizzato la cospirazione”. La sentenza, volutamente ambigua e oggetto di numerose critiche, era stata ulteriormente modificata lo scorso dicembre dall’alta corte di Giakarta, che, accogliendo il ricorso in appello del leader religioso islamico, aveva depennato l’accusa di tradimento e ridotto la pena da quattro a tre anni di reclusione.

gror040309 (last edited 2008-06-26 09:56:56 by anonymous)