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'''Camp darby'''

''No a una enclave militare statunitense in terra italiana'': una trentina di pacifisti, tra i quali anche la senatrice Elettra Deiana, del Prc, hanno contestato stamani, davanti alla base militare Usa, tra Pisa e Livorno, il trasferimento di materiale militare da Camp Darby al porto di Livorno. L' ultimo carico in ordine di tempo, e' partito nella notte tra martedi' e mercoledi' quando, scortati dalle forze dell'ordine, diversi mezzi hanno lasciato la base americana di Camp Darby per il porto di Livorno. Si tratta di mezzi su ruote e cingolati, presumibilmente materiale bellico, non si sa se diretto negli States o nelle zone presidiate in questo momento dalle forze di pace internazionali. I pacifisti accusano di ambiguità gli enti locali e la Regione, in modo particolare di quest'ultima che da una parte si dice contraria, dall' altra da' autorizzazioni al potenziamento della struttura.
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'''sicurezza sul lavoro'''

Saranno oltre 120 mila i morti per le conseguenze dell'esposizione all'amianto in Europa da oggi al 2026. Sono le stime di un gruppo di epidemiologi inglesi segnalate alla Procura di Torino, che in questi giorni ha aperto un nuovo fascicolo per lesioni colpose su un ex dipendente della Rinascente ammalatosi di mesotelioma pleurico. Il centro commerciale, fino al 1995, aveva nei suoi locali di Torino una vasta coinbentazione in amianto friabile. Il fatto venne accertato in una ispezione condotta dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, che obbligo' i responsabili nel 1997 a chiudere per un anno i battenti, per procedere alla rimozione del pericolso materiale. Nella sola provincia di Torino sono oltre 1200 i casi di mesotelioma pervenuti all'osservatorio sulle malattie professionali, dato molto elevato secondo gli inquirenti, per una patologia da sempre considerata "rara". Sempre in provincia di Torino sono 14.164 i casi complessivi di tumori professionali pervenuti all'osservatorio.

'''Lavoro, diritti'''

La Corte d'Appello di Campobasso, ha confermato la sentenza di primo grado e condannato la Fiat di Termoli per attivita' antisindacale nei confronti dello Slai Cobas. I fatti risalgono al 2001, quando l'azienda aveva negato al sindacato di poter effettuare le trattenute sindacali poiche' esso non aveva sottoscritto il contratto di lavoro. I Cobas ricorsero al Tribunale di Larino (Campobasso) e i giudici imposero alla Fiat di effettuare le trattenute sindacali anche in favore dello Slai Cobas. Contro la decisione di primo grado, la casa automobilistica era ricorsa in appello, conclusosi ora con la nuova condanna.

'''Lavoro, diritti'''


Continua l'azione di protesta degli operai del pastificio 'La Molisana' di Campobasso a rischio di fallimento da alcuni mesi. Per il prossimo 6 aprile le segreterie regionale di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato un nuovo sciopero dei dipendenti questa volta per le strade della Capitale. Il corteo, annunciano i sindacati, partira' da porta pia, percorrera' via XX Settembre passando per piazza Barberini e Via Veneto fino a giungere in via Molise dove sara' predisposto un presidio dei dipendenti. In crisi da mesi la storica azienda alimentare della regione rischia il fallimento con la conseguente perdita di circa 500 posti di lavoro fra dipendenti diretti e indotto.
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Intanto, il Consiglio di governo iracheno ha raggiunto un accordo per invitare un team dell'Onu a tornare a Baghdad per collaborare al processo di creazione di un governo provvisorio e alla preparazione alle elezioni. Lo ha detto l' ambasciatore della Gran Bretagna all'Onu, Emyr Jones Parry. Gli esponenti del consiglio iracheno, che si erano trovati divisi in questi giorni sul ruolo dell'Onu soprattutto per le riserve degli sciiti, secondo l'ambasciatore Parry hanno raggiunto un accordo per invitare l'Onu.



'''Irak, sondaggi'''

A un anno dall'inizio del conflitto in Iraq, è cresciuta l'ostilità verso gli Stati Uniti e la sua politica estera. Lo rivela un sondaggio realizzato tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo dal Pew Research Center, su un campione di 7.500 persone in nove Paesi - Regno Unito, Germania, Francia, Russia, Pakistan, Turchia, Marocco, Giordania e Stati Uniti - e riportato oggi dal Financial Times. Per la maggioranza delle persone intervistate nei Paesi islamici, la guerra al terrorismo risponde al tentativo degli Stati Uniti di assumere il controllo delle riserve petrolifere del Medio Oriente e dominare il mondo. Per il 31% dei turchi e il 70% dei giordani, gli attentati suicidi contro gli americani e i suoi alleati in Iraq sono giustificati. In Giordania, solo un quarto degli interpellati ritiene che le condizioni di vita degli iracheni siano migliorate dopo la caduta di Saddam Hussein, contro l'8% registrato in Pakistan. Dati in netto contrasto con quelli registrati negli Stati uniti, dove l'84% crede in un miglioramento della vita degli iracheni con saddam Hussein deposto. Forte il sostegno allo sceicco saudita, Osama bin Laden, registrato nei Paesi musulmani: il 65% dei pachistani, il 55% dei giordani e il 45% dei marocchini approvano l'operato del capo di Al Qaida. Non migliora la situazione in Europa, dove il sondaggio è stato realizzato prima degli attentati di Madrid. Il 57% degli intervistati in Francia e il 49% di quelli interpellati in Germania ritengono che Washington abbia esagerato nella sua offensiva antiterrorismo. In entrambi in Paesi, la grande maggioranza (82% in Germania, 78% in Francia) ha dichiarato di avere meno fiducia oggi negli Stati Uniti, dopo il conflitto iracheno. Sfiducia cresciuta anche nel Regno Unito, dove il 58% degli intervistati ha denunciato la propria diffidenza verso il principale alleato. Tanto che oggi solo il 43% si è detto ancora favorevole al conflitto, contro il 61% registrato nel maggio 2003. Unico dato confortante per gli Usa, l'aumento di fiducia registrato invece nei Paesi musulmani: la metà dei turchi guarda oggi in modo "molto" sfavorevole all'America, contro il 68% registrato lo scorso maggio, mentre in Pakistan è il 50% contro il 71% di maggio 2003.



'''Irak, i perchè della guerra''''


Halliburton, il gruppo texano che e' il commissionario del Pentagono per tutti i lavori di riabilitazione dell'economia in Iraq, e' ora sotto inchiesta da parte dello stesso Pentagono. Gia' da prima dell'inizio delle ostilita' in Iraq la Halliburton ottenne dal Pentagono un contratto di oltre 7 miliardi di dollari per lavori connessi alla rimessa in produzione dei giacimenti petroliferi. Nel 2003 la societa' texana ha ricevuto oltre tre miliardi di dollari per il lavoro svolto. Un secondo appalto di 1,8 miliardi le e' stato affidato all'inizio del 2004. I contratti tra la Halliburton ed il Pentagono hanno suscitato non poche polemiche negli Stati Uniti in quanto concessi senza gara e a trattativa privata. La Bechtel, altra grande societa' d'ingegneria americana, che si era candidata per vari appalti, ha preferito rinunciare ad operare nel paese occupato. La Halliburton ha inoltre l'esclusiva per le forniture di beni e servizi alle forze d'occupazione del valore stimato di oltre cinque miliardi di dollari. Tra l'altro fornisce assistenza logistica all'esercito americano, benzina e kerosene e gestisce i servizi postali e le mense.
I rapporti tra l'esercito e la societa' texana, sino al 2000 presieduta dal vicepresidente Dick Cheney, sono stati da subito oggetto di critiche, denunce e addirittura di una inchiesta del Congresso, tutt'ora in corso. Molti dei contratti che regolano i rapporti tra il Pentagono e la Halliburton non fanno che ricalcare quelli in essere al tempo della guerra del Golfo nel 1991. Tuttavia, ultimamente le critiche si sono fatte piu' accese e lo stesso Pentagono ha dovuto aprire una inchiesta sulle forniture di benzina della Halliburton, accusata di aver sovraccaricato la bolletta di almeno 60 milioni di dollari. Inoltre pagamenti per un totale di circa 300 milioni di dollari per altri servizi sono stati momentaneamente sospesi dall'Esercito in attesa di maggior chiarezza nella contabilita'. A torto o a ragione la Halliburton viene accusata dai Democratici, ma anche da alcuni Repubblicani, di aver tratto indebiti vantaggi dai suoi stretti legami con il mondo politico
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Almeno due palestinesi sono rimasti uccisi nella notte per l’attacco di un elicottero israeliano, che ha lanciato alcuni missili contro un edificio a Rafah, nel sud della striscia di Gaza. Secondo fonti di stampa internazionale, il bilancio dell’incursione sembra destinato a crescere. Sembra che sotto le macerie del palazzo vi possano essere altre persone. Le vittime accertate, per ora, sono Abu Jazar, 24 anni, membro del movimento radicale palestinese Comitati di resistenza popolare e Abu Nahal, 22enne; entrambi si trovavano nei pressi dell’edificio colpito dal bombardamento delle forze armate di Tel Aviv. Secondo fonti sanitarie locali altre nove persone sono rimaste ferite e due si trovano in condizioni critiche. Intanto a Rafah prosegue la vasta operazione lanciata dalle forze israeliane ieri pomeriggio; i residenti che vivono in questa zona hanno detto che 25 mezzi, tra carri armati, jeep e bulldozer sono entrati nel campo profughi alla ricerca di tunnel usati per il contrabbando di armi tra Gaza e l’Egitto. Palestinesi armati avrebbero sparato granate anti-carro contro i blindati israeliani, mentre sono state bloccate tutte le strade di accesso al campo profughi di Jabaliya per impedire l’ingresso dell’autocolonna israeliana. I movimenti radicali avrebbero fatto appello alla mobilitazione popolare armata contro i soldati dello Stato israeliano. A Gaza, militanti di Hamas si sono scontrati a un posto di blocco della polizia palestinese e almeno tredici persone (oltre 15 secondo altre fonti) sono rimaste ferite in seguito alla sparatoria che ne è scaturita. La controffensiva israeliana – annunciata ieri al termine di una riunione presieduta dal premier Ariel Sharon, in cui si è deciso di intensificare gli ‘omicidi mirati’ contro i cosiddetti estremisti palestinesi - ha toccato anche altre località dei Territori palestinesi: nella notte sono state demolite tre case di presunti terroristi a Ramallah, Nablus e Tulkarem.
Giornata di fuoco nella striscia di Gaza. L'esercito israeliano ha intensificato le incursioni in risposta al duplice attacco suicida di domenica a Ashdod e ha colpito con due nuovi raid uccidendo quattro palestinesi, tra cui un quindicenne. Sale cosi' a sei il numero dei morti palestinesi dall'avvio della rappresaglia scattata ieri con il lancio di tre missili contro la casa di un leader della Jihad islamica. In quell'occasione i morti sono stati due, ma il miliziano e' scampato all'attacco. Questa mattina e' stato attaccato il campo profughi di Rafah, al confine con l'Egitto, dove hanno fatto irruzione le truppe israeliane coperte dai carri armati. Sono state demolite alcune case mentre i palestinesi aprivano il fuoco contro i soldati. I morti sono un miliziano e un passante di 45 anni colpiti a Rafah da due missile sparati nella notte da un elicottero israeliano e un quindicenne e un diciassettene colpiti qualche ora piu' tardi sempre a Rafah da un altro missile. Il presidente dell'Anp, Yasser Arafat ha denunciato che gli israeliani "vogliono distruggere Gaza prima di abbandonarla" con il ritiro dagli insediamenti previsto da Sharon, ma ha avvertito che il popolo palestinese "non si pieghera'". A Gaza l'atmosfera e' pesante: un civile e' morto e 17 persone sono rimaste ferite negli scontri a fuoco tra agenti delle forze di sicurezza dell'Anp e militanti di Hamas. Tutto e' cominciato quando gli agenti hanno fermato un'auto sospetta con i etri scuri nei pressi del quartier generale dei servizi segreti militari dell'Anp. Un uomo a volto coperto e' balzato fuori dalla vettura e ha lanciato una granata contro gli agenti. Sul posto sono presto accorsi altri uomini militanti a volto coperto che hanno aperto il fuoco contro gli agenti, ferendone numerosi prima di fuggire a piedi. nelle ultime settimane le forze dell'Anp hanno intensificatole perqusizioni e i controlli per arginare il dilagare delle violenze diretet a volte anche contro uffici pubblici e giornalisti. Intanto a Hebrion le forze israeliane hanno arrestato il leader locale delle Brigate martiri di Al Aqsa, Nasser Maswadi.

'''Kurdi'''



Un centinaio di curdi siriani sono riuniti da questa mattina a Bruxelles, davanti al palazzo Justus Lispsius, che ospita il consiglio dell'Unione europea. Il quartiere europeo e' presidiato dalla polizia, che controlla i dintorni della piazza Schuman, dove si sono raccolti i manifestanti. La protesta e' stata promossa in reazione agli scontri avvenuti il 13 marzo a Qamicghi, nel nordest della Siria, dove in occasione di una partita di calcio 14 curdi erano stati uccisi ed oltre 100 feriti. I manifestanti inoltre denunciano maltrattamenti della minoranza curda in Siria. I manifestanti, con bandiere e cartelli, lanciano cori e slogan contro il governo siriano e si appellano all'Ue e alla Comunita' internazionale perche' intervengano contro ''il regime fascista siriano che vuole massacrare i curdi e continua a perseguitarli''. Nella notte tra sabato e domenica alcune decine di curdi avevano fatto irruzione nei locali dell'ambasciata della Siria a Bruxelles. Dodici sono stati fermati e saranno espulsi dal Belgio e altri 43 sono stati identificati e poi rilasciati.


'''Kosoko'''


 E' di almeno sei morti il bilancio delle vittime degli scontri tra serbi kosovari e albanofoni avvenuti oggi a Kosovska-Mitrovica, città del Kosovo simbolo della divisione etnica che persiste nella provincia serba amministrata dall'Onu. Quasi 300 sarebbero i feriti, 200 da parte albanese e oltre un'ottantina da parte serba. A riferire il bilancio sono fonti ospedaliere dalle due parti della città divisa, dalle quali si apprende che le vittime - quattro albanofoni e due serbi - sono morte in seguito a colpi da armi da fuoco. Molti i ricoverati da entrambe le parti per ferite da armi da fuoco. Almeno una granata a mano sarebbe stata lanciata durante gli scontri. Il capitano Athanasios Zormbas, portavoce della Nato, ha riferito che 11 peacekeeper francesi sono rimasti feriti, due in maniera grave, da pietre o schegge della granata esplosa. Le truppe della K-for, la missione di pace della Nato in Kosovo, sono intervenute negli scontri, facendo uso di gas lacrimogeni, granate paralizzati e proiettili di gomma. A scatenare i violenti scontri - i più gravi in termini di vittime a Kosovska Mitrovica dopo quelli del 1999, con nove morti - è stato il ritrovamento dei corpi di due bambini albanesi nel fiume Ibar, che attraversa la città. Un terzo è dato ancora per scomparso, tutti e tre sarebbero stati spinti in acqua da alcuni serbi.

GR ORE 19.30

Verso il 20 marzo

Giornata oggi di mobilitazioni contro la guerra, in preparazione del 20 marzo. All'università di Roma tre, facoltà di scienze politiche, è stata bloccata la strada di ingresso alla facolà per farne una zona demilitarizzata, dove proporre momenti di riflessione e di socialità (audio)

A don Bosco, corteo nel pomeriggio per ribadire il no alla guerra, assieme ad associazioni di quartiere e gruppi che operano nel territorio (audio)

Carovana della pace anche nel 5 municipio, dove un corteo è partito dalla sede circoscrizionale per passare davanti all'Alenia e poi arrivare a Ponte Lanciani, dove da circa un anno vive un gruppo di circa 400 rifugiati africani, in una struttura denominata Hotel africa (audio)

Infine, è ancora in corso di svolgimento l'assemblea cittadina alla snia viscosa, in via prenestina (audio)

Camp darby

No a una enclave militare statunitense in terra italiana: una trentina di pacifisti, tra i quali anche la senatrice Elettra Deiana, del Prc, hanno contestato stamani, davanti alla base militare Usa, tra Pisa e Livorno, il trasferimento di materiale militare da Camp Darby al porto di Livorno. L' ultimo carico in ordine di tempo, e' partito nella notte tra martedi' e mercoledi' quando, scortati dalle forze dell'ordine, diversi mezzi hanno lasciato la base americana di Camp Darby per il porto di Livorno. Si tratta di mezzi su ruote e cingolati, presumibilmente materiale bellico, non si sa se diretto negli States o nelle zone presidiate in questo momento dalle forze di pace internazionali. I pacifisti accusano di ambiguità gli enti locali e la Regione, in modo particolare di quest'ultima che da una parte si dice contraria, dall' altra da' autorizzazioni al potenziamento della struttura.

Manifestazione 18 marzo

La lista Di Pietro-Occhetto per il nuovo Ulivo non partecipera' alla manifestazione di giovedi' 18 marzo in Campidoglio", rende noto il senatore Antonello Falomi, portavoce della lista. "Partecipera' invece - sottolinea Falomi - alla manifestazione promossa dal movimento pacifista americano di tutto il mondo che si terra' a Roma sabato 20 marzo. La nostra posizione e' motivata dallo stravolgimento del carattere istituzionale della manifestazione di giovedi', dal tentativo esplicito di contrapporla a quella per la pace Stessa posizione del verde Pecoraro Scanio La vera manifestazione contro il terrorismo sara' quella per la pace e contro tutte le bombe, le guerre e forme di violenza e terrore che sfilera' sabato". Questa la posizione dei Verdi, illustrata oggi a Montecitorio dal leader Alfonso . "Domani non ci saremo - ribadisce Pecoraro - perche' una iniziativa nata su iniziativa dei Comuni e' stata presto scippata dalla maggioranza di centrodestra che cerca di strumentalizzarla a proprio favore.

Grazia (audio)

Dopo il voto che di fatto ha affossato la proposta di legge Boato in tema di grazia l'opposizione ha lasciato l'Aula decisa a non votare un provvedimento che, come ha sottolineato lo stesso Boato, riporterebbe tutto indietro al Codice Rocco. Il deputato della Margherita Ermete Realacci ha ritirato il nome dalla proposta di legge. E anche Marco Boato ha abbandonato l'emiciclo. Cioè che viene contestato è che sia stata cancellata la parte del pdl che permetteva a Ciampi di prendere autonomamente il provvedimento di clemenza

Baraldini

Proroga della detenzionale domiciliare, per gravi motivi di salute, per Silvia Baraldini. Lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Roma e, con provvedimento datato 17 febbraio 2004, ha rinnovato gli altri 24 mesi la possibilita' per la donna di rimanere agli arresti nella sua abitazione. Il collegio, che si e' pronunciato negativamente sull'ampliamento dello spazio di liberta' e dell'orario lavorativo, ha preso atto delle conclusioni di una perizia medica e psichiatrica secondo cui la Baraldini, evitando di fare rientro in un istituto di pena, puo' sottoporsi a cure e terapie farmacologiche adeguate (in 11 anni ha combattuto contro due tumori) e soprattutto far fronte a disturbi legati a una sindrome depressivo-reattiva.

Sciopero

Lo sciopero non e' solo per protesta ma anche per dare un sostegno alle proposte che vogliamo discutere con il governo, le forze politiche e le altre parti sociali". Lo ha affermato il numero uno della Cisl, Savino Pezzotta, a margine della assemblea della Confcooperative e riferendosi allo sciopero proclamato per il prossimo 26 marzo. "Vogliamo richiamare - spiega Pezzotta - le forze politiche e il governo di fronte a una situazione pesante, da affrontare in tempi veloci, pena mettere in discussione il futuro del paese". Per Pezzotta e' indispensabile "capire se gli obiettivi in campo sono comuni e se e' possibile lavorare insieme per perseguirli e ridare speranze, capacita' e orgoglio alle sfide del paese".

sicurezza sul lavoro

Saranno oltre 120 mila i morti per le conseguenze dell'esposizione all'amianto in Europa da oggi al 2026. Sono le stime di un gruppo di epidemiologi inglesi segnalate alla Procura di Torino, che in questi giorni ha aperto un nuovo fascicolo per lesioni colpose su un ex dipendente della Rinascente ammalatosi di mesotelioma pleurico. Il centro commerciale, fino al 1995, aveva nei suoi locali di Torino una vasta coinbentazione in amianto friabile. Il fatto venne accertato in una ispezione condotta dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, che obbligo' i responsabili nel 1997 a chiudere per un anno i battenti, per procedere alla rimozione del pericolso materiale. Nella sola provincia di Torino sono oltre 1200 i casi di mesotelioma pervenuti all'osservatorio sulle malattie professionali, dato molto elevato secondo gli inquirenti, per una patologia da sempre considerata "rara". Sempre in provincia di Torino sono 14.164 i casi complessivi di tumori professionali pervenuti all'osservatorio.

Lavoro, diritti

La Corte d'Appello di Campobasso, ha confermato la sentenza di primo grado e condannato la Fiat di Termoli per attivita' antisindacale nei confronti dello Slai Cobas. I fatti risalgono al 2001, quando l'azienda aveva negato al sindacato di poter effettuare le trattenute sindacali poiche' esso non aveva sottoscritto il contratto di lavoro. I Cobas ricorsero al Tribunale di Larino (Campobasso) e i giudici imposero alla Fiat di effettuare le trattenute sindacali anche in favore dello Slai Cobas. Contro la decisione di primo grado, la casa automobilistica era ricorsa in appello, conclusosi ora con la nuova condanna.

Lavoro, diritti

Continua l'azione di protesta degli operai del pastificio 'La Molisana' di Campobasso a rischio di fallimento da alcuni mesi. Per il prossimo 6 aprile le segreterie regionale di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato un nuovo sciopero dei dipendenti questa volta per le strade della Capitale. Il corteo, annunciano i sindacati, partira' da porta pia, percorrera' via XX Settembre passando per piazza Barberini e Via Veneto fino a giungere in via Molise dove sara' predisposto un presidio dei dipendenti. In crisi da mesi la storica azienda alimentare della regione rischia il fallimento con la conseguente perdita di circa 500 posti di lavoro fra dipendenti diretti e indotto.

Esteri

Spagna

Jose Luis Rodriguez Zapatero conferma: le truppe spagnole verranno ritirate dall'Iraq se entro il 30 giugno le Nazioni Unite non avranno assunto un ruolo di primo piano del Paese. La mia posizione e' la stessa - ha detto il neoeletto premier spagnolo, rispondendo indirettamente all'appello del presidente americano George W. Bush, che ha chiesto a tutti i Paesi di restare in Iraq - L'ho spiegata durante tutta la campagna elettorale, ascoltero' Bush, ma la mia posizione e' molto chiara e molto ferma. Il leader socialista ha quindi ribadito che l'occupazione dell'Iraq e' stata un fiasco, ci sono state quasi piu' vittime dopo la guerra che durante la guerra, le forze di occupazione non hanno permesso alle Nazioni Unite di prendere il controllo della situazione.

Irak

E a conferma delle parole di zapatero, anche oggi ancora morti in irak. Tre bambini iracheni e un adulto sono rimasti uccisi per l'esplosione di alcune granate la notte scorsa a Baghdad. Lo hanno reso noto fonti militari americane, precisando che tre granate sono cadute in altrettante zone della citta', al sud, al nord e al centro. Intanto, il Consiglio di governo iracheno ha raggiunto un accordo per invitare un team dell'Onu a tornare a Baghdad per collaborare al processo di creazione di un governo provvisorio e alla preparazione alle elezioni. Lo ha detto l' ambasciatore della Gran Bretagna all'Onu, Emyr Jones Parry. Gli esponenti del consiglio iracheno, che si erano trovati divisi in questi giorni sul ruolo dell'Onu soprattutto per le riserve degli sciiti, secondo l'ambasciatore Parry hanno raggiunto un accordo per invitare l'Onu.

Irak, sondaggi

A un anno dall'inizio del conflitto in Iraq, è cresciuta l'ostilità verso gli Stati Uniti e la sua politica estera. Lo rivela un sondaggio realizzato tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo dal Pew Research Center, su un campione di 7.500 persone in nove Paesi - Regno Unito, Germania, Francia, Russia, Pakistan, Turchia, Marocco, Giordania e Stati Uniti - e riportato oggi dal Financial Times. Per la maggioranza delle persone intervistate nei Paesi islamici, la guerra al terrorismo risponde al tentativo degli Stati Uniti di assumere il controllo delle riserve petrolifere del Medio Oriente e dominare il mondo. Per il 31% dei turchi e il 70% dei giordani, gli attentati suicidi contro gli americani e i suoi alleati in Iraq sono giustificati. In Giordania, solo un quarto degli interpellati ritiene che le condizioni di vita degli iracheni siano migliorate dopo la caduta di Saddam Hussein, contro l'8% registrato in Pakistan. Dati in netto contrasto con quelli registrati negli Stati uniti, dove l'84% crede in un miglioramento della vita degli iracheni con saddam Hussein deposto. Forte il sostegno allo sceicco saudita, Osama bin Laden, registrato nei Paesi musulmani: il 65% dei pachistani, il 55% dei giordani e il 45% dei marocchini approvano l'operato del capo di Al Qaida. Non migliora la situazione in Europa, dove il sondaggio è stato realizzato prima degli attentati di Madrid. Il 57% degli intervistati in Francia e il 49% di quelli interpellati in Germania ritengono che Washington abbia esagerato nella sua offensiva antiterrorismo. In entrambi in Paesi, la grande maggioranza (82% in Germania, 78% in Francia) ha dichiarato di avere meno fiducia oggi negli Stati Uniti, dopo il conflitto iracheno. Sfiducia cresciuta anche nel Regno Unito, dove il 58% degli intervistati ha denunciato la propria diffidenza verso il principale alleato. Tanto che oggi solo il 43% si è detto ancora favorevole al conflitto, contro il 61% registrato nel maggio 2003. Unico dato confortante per gli Usa, l'aumento di fiducia registrato invece nei Paesi musulmani: la metà dei turchi guarda oggi in modo "molto" sfavorevole all'America, contro il 68% registrato lo scorso maggio, mentre in Pakistan è il 50% contro il 71% di maggio 2003.

Irak, i perchè della guerra'

Halliburton, il gruppo texano che e' il commissionario del Pentagono per tutti i lavori di riabilitazione dell'economia in Iraq, e' ora sotto inchiesta da parte dello stesso Pentagono. Gia' da prima dell'inizio delle ostilita' in Iraq la Halliburton ottenne dal Pentagono un contratto di oltre 7 miliardi di dollari per lavori connessi alla rimessa in produzione dei giacimenti petroliferi. Nel 2003 la societa' texana ha ricevuto oltre tre miliardi di dollari per il lavoro svolto. Un secondo appalto di 1,8 miliardi le e' stato affidato all'inizio del 2004. I contratti tra la Halliburton ed il Pentagono hanno suscitato non poche polemiche negli Stati Uniti in quanto concessi senza gara e a trattativa privata. La Bechtel, altra grande societa' d'ingegneria americana, che si era candidata per vari appalti, ha preferito rinunciare ad operare nel paese occupato. La Halliburton ha inoltre l'esclusiva per le forniture di beni e servizi alle forze d'occupazione del valore stimato di oltre cinque miliardi di dollari. Tra l'altro fornisce assistenza logistica all'esercito americano, benzina e kerosene e gestisce i servizi postali e le mense. I rapporti tra l'esercito e la societa' texana, sino al 2000 presieduta dal vicepresidente Dick Cheney, sono stati da subito oggetto di critiche, denunce e addirittura di una inchiesta del Congresso, tutt'ora in corso. Molti dei contratti che regolano i rapporti tra il Pentagono e la Halliburton non fanno che ricalcare quelli in essere al tempo della guerra del Golfo nel 1991. Tuttavia, ultimamente le critiche si sono fatte piu' accese e lo stesso Pentagono ha dovuto aprire una inchiesta sulle forniture di benzina della Halliburton, accusata di aver sovraccaricato la bolletta di almeno 60 milioni di dollari. Inoltre pagamenti per un totale di circa 300 milioni di dollari per altri servizi sono stati momentaneamente sospesi dall'Esercito in attesa di maggior chiarezza nella contabilita'. A torto o a ragione la Halliburton viene accusata dai Democratici, ma anche da alcuni Repubblicani, di aver tratto indebiti vantaggi dai suoi stretti legami con il mondo politico

Palestina

Giornata di fuoco nella striscia di Gaza. L'esercito israeliano ha intensificato le incursioni in risposta al duplice attacco suicida di domenica a Ashdod e ha colpito con due nuovi raid uccidendo quattro palestinesi, tra cui un quindicenne. Sale cosi' a sei il numero dei morti palestinesi dall'avvio della rappresaglia scattata ieri con il lancio di tre missili contro la casa di un leader della Jihad islamica. In quell'occasione i morti sono stati due, ma il miliziano e' scampato all'attacco. Questa mattina e' stato attaccato il campo profughi di Rafah, al confine con l'Egitto, dove hanno fatto irruzione le truppe israeliane coperte dai carri armati. Sono state demolite alcune case mentre i palestinesi aprivano il fuoco contro i soldati. I morti sono un miliziano e un passante di 45 anni colpiti a Rafah da due missile sparati nella notte da un elicottero israeliano e un quindicenne e un diciassettene colpiti qualche ora piu' tardi sempre a Rafah da un altro missile. Il presidente dell'Anp, Yasser Arafat ha denunciato che gli israeliani "vogliono distruggere Gaza prima di abbandonarla" con il ritiro dagli insediamenti previsto da Sharon, ma ha avvertito che il popolo palestinese "non si pieghera'". A Gaza l'atmosfera e' pesante: un civile e' morto e 17 persone sono rimaste ferite negli scontri a fuoco tra agenti delle forze di sicurezza dell'Anp e militanti di Hamas. Tutto e' cominciato quando gli agenti hanno fermato un'auto sospetta con i etri scuri nei pressi del quartier generale dei servizi segreti militari dell'Anp. Un uomo a volto coperto e' balzato fuori dalla vettura e ha lanciato una granata contro gli agenti. Sul posto sono presto accorsi altri uomini militanti a volto coperto che hanno aperto il fuoco contro gli agenti, ferendone numerosi prima di fuggire a piedi. nelle ultime settimane le forze dell'Anp hanno intensificatole perqusizioni e i controlli per arginare il dilagare delle violenze diretet a volte anche contro uffici pubblici e giornalisti. Intanto a Hebrion le forze israeliane hanno arrestato il leader locale delle Brigate martiri di Al Aqsa, Nasser Maswadi.

Kurdi

Un centinaio di curdi siriani sono riuniti da questa mattina a Bruxelles, davanti al palazzo Justus Lispsius, che ospita il consiglio dell'Unione europea. Il quartiere europeo e' presidiato dalla polizia, che controlla i dintorni della piazza Schuman, dove si sono raccolti i manifestanti. La protesta e' stata promossa in reazione agli scontri avvenuti il 13 marzo a Qamicghi, nel nordest della Siria, dove in occasione di una partita di calcio 14 curdi erano stati uccisi ed oltre 100 feriti. I manifestanti inoltre denunciano maltrattamenti della minoranza curda in Siria. I manifestanti, con bandiere e cartelli, lanciano cori e slogan contro il governo siriano e si appellano all'Ue e alla Comunita' internazionale perche' intervengano contro il regime fascista siriano che vuole massacrare i curdi e continua a perseguitarli. Nella notte tra sabato e domenica alcune decine di curdi avevano fatto irruzione nei locali dell'ambasciata della Siria a Bruxelles. Dodici sono stati fermati e saranno espulsi dal Belgio e altri 43 sono stati identificati e poi rilasciati.

Kosoko

  • E' di almeno sei morti il bilancio delle vittime degli scontri tra serbi kosovari e albanofoni avvenuti oggi a Kosovska-Mitrovica, città del Kosovo simbolo della divisione etnica che persiste nella provincia serba amministrata dall'Onu. Quasi 300 sarebbero i feriti, 200 da parte albanese e oltre un'ottantina da parte serba. A riferire il bilancio sono fonti ospedaliere dalle due parti della città divisa, dalle quali si apprende che le vittime - quattro albanofoni e due serbi - sono morte in seguito a colpi da armi da fuoco. Molti i ricoverati da entrambe le parti per ferite da armi da fuoco. Almeno una granata a mano sarebbe stata lanciata durante gli scontri. Il capitano Athanasios Zormbas, portavoce della Nato, ha riferito che 11 peacekeeper francesi sono rimasti feriti, due in maniera grave, da pietre o schegge della granata esplosa. Le truppe della K-for, la missione di pace della Nato in Kosovo, sono intervenute negli scontri, facendo uso di gas lacrimogeni, granate paralizzati e proiettili di gomma. A scatenare i violenti scontri - i più gravi in termini di vittime a Kosovska Mitrovica dopo quelli del 1999, con nove morti - è stato il ritrovamento dei corpi di due bambini albanesi nel fiume Ibar, che attraversa la città. Un terzo è dato ancora per scomparso, tutti e tre sarebbero stati spinti in acqua da alcuni serbi.

Haiti

Il governo giamaicano ha comunicato di non riconoscere l’autorità del nuovo presidente haitiano, Boniface Alexandre, e dell’esecutivo guidato da Gerard Latortue; potrebbe essere, questa, una nuova tappa dell’inasprimento dei rapporti tra i governi di Kingston e di Port-au-Prince, dopo che il primo ha deciso di ospitare l’ex-presidente haitiano Jean-Bertrand Aristide, di ritorno dal breve ‘esilio’ centrafricano, e il secondo, in risposta, ha annunciato il ritiro del suo ambasciatore in Giamaica e il congelamento di tutti i rapporti diplomatici. Le autorità giamaicane, smentendo l’intenzione di concedere asilo politico ad Aristide (che a sua volta ha dichiarato di non aver intenzione di chiederlo), motivano la loro decisione con il fatto che manca al governo provvisorio di Port-au-Prince l’avallo formale (previsto per fine mese) della Caricom, la Comunità degli Stati dei Carabi, di cui il premier giamaicano Percival Patterson è presidente di turno. Nel frattempo, anche gli Stati Uniti sono entrati nel conflitto diplomatico che vede contrapposte Giamaica e Haiti, definendo "controproducente" la presenza di Aristide a Kingston. Più volte l'ex-presidente haitiano ha accusato gli Stati Uniti di averlo rapito, in collaborazione con la Francia. Dalla parte di Aristide si è, invece, ancora una volta schierato il presidente venezuelano Hugo Chávez dichiarando che il suo esecutivo "non riconosce il nuovo governo" haitiano e che "il presidente di Haiti si chiama Jean-Bertrad Aristide e le porte del Venezuela gli sono aperte".

Burkina faso

Sono 403 le vittime della meningite in Burkina Faso dall’inizio dell’anno e 2060 le persone infette. Le autorità sanitarie hanno dichiarato che un’epidemia di meningite cerebro-spinale si sta diffondendo nel Paese africano, in modo particolare nei distretti di Diébougou e Nanoro (ovest). Il ministro della sanità ha annunciato di aver “già messo in atto un piano di risposta” attraverso l’invio di medicinali verso tutte le zone colpite per cure gratuite, seguite da una campagna di vaccinazione

GR ORE 9.30

PALESTINA

Un civile palestinese e' morto e 17 persone sono rimaste ferite negli scontri a fuoco avvenuti a Gaza tra agenti delle forze di sicurezza dell'Anp e uomini a volto coperto, probabilmente miliziani di gruppi radicali palestinesi. Gli scontri sono scoppiati nei pressi del quartier generale dei servizi segreti militari dell'Anp dopo che un'auto era stata fermata dagli uomini di guardia per un controllo. Un uomo e' balzato fuori dalla vettura e ha lanciato una granata contro gli agenti. Sul posto sono prsto accorsi altri uomini militanti a volto coperto che hanno aperto il fuoco contro gli agenti, ferendone numerosi prima di fuggire a piedi. L'area e' stata immediatamente isolata e sono scattate le ricerche Intanto l'esercito israeliano ha ucciso alle prime ore di oggi due palestinesi a Rafah, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, con razzi lanciati contro un edificio dagli elicotteri israeliani. Altre nove persone sono rimaste ferite nell'attacco, e due di loro versano in condizioni critiche, hanno reso noto fonti ospedaliere citate dal quotidiano israeliano 'Ha'aretz' sul suo sito 'online'. I due uomini rimasti uccisi si trovavano vicino all'edificio colpito, ed almeno uno dei due sembra sia stato armato. Sempre a Rafah, le forze israeliane hanno fatto irruzione questa mattina nel campo profughi. Ad affermarlo sono stati gli abitanti del campo, che hanno parlato di una colonna di mezzi militari composta da almeno 25 tank, jeep e bulldozer. L'esercito ha parlato di un'operazione di routine destinata a scoprire i tunnel usati per contrabbandare nei territori armi provenienti dall'Egitto. E ancora: l'esercito israeliano ha demolito oggi all'alba le case di due attivisti palestinesi in Cisgiordania. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza palestinesi precisando che militari israeliani hanno fatto saltare in aria nel campo profughi di Tulkarem l'abitazione di Mohammed Abu Saki, 28 anni, membro della Jihaaad islamica, arrestato due anni fa. Contemporaneamente, nella localita' di Madama, vicino Nablus, reparti militari hano distrutto la casa di Yamn Faradj, latitante ricercato da Israele, che e' il responsabile per il settore di Nablus delle Brigate Abu Ali Mustafa del Fronte popolare di liberazione della Palestina.

CECENIA

Il presidente indipendentista ceceno Aslan Maskhadov ha annunciato nuove offensive militari affermando che la guerra continuera' sino alla totale liberazione dagli invasori russi. Maskhadov ha fatto tali dichiarazioni durante un vertice in Cecenia svoltosi ieri con la partecipazione dei comandanti di tutti i fronti della guerriglia

HAITI

Il nuovo primo ministro di Haiti ha rivelato i nomi dei membri del suo futuro governo, dal quale e' stato escluso chiunque abbia legami con il deposto presidente Jean-Bertrand Aristide. La lista di tredici nomi messa a punto da Latortue contiene tra gli altri i nomi di un ex capo dell'esercito e di un economista che ha lavorato per le Nazioni Unite. Il nuovo governo e' stato concepito, ha voluto sottolineare Latortue, in modo da porre le basi della democrazia nel paese. Aristide si trova attualmente in Giamaica, per un soggiorno di qualche settimana. Il deposto presidente aveva trovato rifugio nella Repubblica centraficana dopo la sua partenza da Haiti. Ed è proprio il governo giamaicano che inasprisce la tensione internazionale relativa alla crisi di Haiti, con l'annuncio da Kingston che la Giamaica non riconoscerà il nuovo governo insediatosi dopo la caduta di Jean-Bertrand Aristide:giunto ieri a Kingston dalla Repubblica Centrafricana, Aristide e' stato definito dalle autorita' locali come tuttora "presidente" del suo Paese. Allo stesso ex capo dello Stato haitiano ha frattanto offerto asilo politico il leader del Venezuela, Hugo Chavez.

USA

THE NEW YORK TIMES - Con l'avvicinarsi del primo anniversario dell'invasione dell'Iraq il presidente Usa George W. Bush ha deciso di focalizzare la sua campagna elettorale proprio sulla guerra. "La campagna di Bush esalta il ruolo di leader in guerra". Ma dal fronte economico riemergono alcuni fantasmi che potrebbero danneggiare l'immagine presidenziale: quelli dei crack delle grandi aziende quotate in Borsa. Il Times ha scoperto che "tre banche avevano avuto dubbi sulla situazione finanziaria di WorldCom 14 mesi prima della bancarotta dell'azienda". Per quanto riguarda le indagini sugli attentati a Madrid, si è scoperto che "uno dei sospetti era sotto sorveglianza dei servizi segreti in tre diversi Paesi

gror040317 (last edited 2008-06-26 09:49:15 by anonymous)