GR ORE 19.30

ITALIA'

Perugia (eventuale audio da scaricare da radio onda d urto di bs)

Sono cinque le persone finora arrestate nel corso della vasta operazione internazionale eseguita da Polizia e Carabinieri, avviata questa notte, intorno alle 02,00 a Perugia e provincia. In manette sono finiti sia italiani che stranieri. L'operazione definita di "antiterrorismo internazionale" ha interessato in Italia soltanto la provincia di Perugia, mentre all'estero sono stati effettuati arresti in Olanda ed in Turchia. Tra gli arrestati, Moreno Pasquinelli, portavoce del discusso e discutibile campo antimperialista. A leggere le accuse, comunque, sembrerebbe che l'operazione sia stata condotta sulla base degli articoli dell'opinionista antislamico del corriere della sera, magdi allan, che nelle scorse settimane più volte aveva puntato il dito contro pasquinelli. Proprio ieri esponenti del campo antimperialista avevano occupato la sede del corriere, per chiedere una rettifica attraverso un articolo da loro scritto, articolo che sarebbe dovuto comparire nel numero in edicola domani. Oggi, l'arresto.

Perugia due

Le accuse che vengono mosse agli italiani arrestati sono quelle di avere dato ospitalità a esponenti del Dhkp-C, Fronte partito per la liberazione del popolo rivoluzionario che è stato inserito da due anni nella lista delle organizzazioni terroristiche dall'Ue. La lista, lo ricordiamo, fu riformulata dopo l'11 settembre, e fu il frutto delle singole pressioni di ogni paese, che scambiò il proprio appoggio alla coalizione internazionale contro l'afganistan , con la risoluzione dei propri conflitti interni. Furono così inserite organizzazioni come batasuna, o singoli militanti, senza nessun dibattito. La turchia, in particolare, per il suo ruolo strategico, riuscì a far inserire tutti coloro che considerava come nemici

Nato nel marzo 1994 dalle ceneri del movimento di guerriglia 'Dev-Sol' (Sinistra rivoluzionaria), fondato alla fine degli anni Settanta, il Dhkp-C, fuorilegge in Turchia, è un'organizzazione di estrema sinistra che ha un suo seguito nei movimenti di occupazione delle case a Istanbul e in aree contadine abitate prevalentemente dall'etnia Alevit.

L'organizzazione è stata al centro di numerose rivolte nelle carceri turche e, dall'ottobre 2000, di uno sciopero della fame contro le condizioni carcerarie, che vide la morte di 64 persone che allo sciopero avevano aderito, a causa dell'indisponibilità del governo turco a discutere anche una sola delle richieste portate avanti

Milano (audio)

Sgomberata come previsto questa mattina la casa occupata di via Adda a Milano I nomadi che erano rimasti all'interno della casa occupata nel corso della notte e che stamani, all'ingresso della polizia, non hanno opposto resistenza, sono stati fatti salire su alcuni pullman dell'Atm, e sotto scorta hanno lasciato il palazzo tra via Adda e via Cornalia. verrano nuovamente alloggiati nel campo da cui erano sttai sgomberati due anni fa. Da Milano, fabio parenti del Naga

Milano due

Sull'uso dei mezzi dell'Atm per effetturae lo sgombero, lo slaicobas dell'atm di milano ricorda come gli abitanti di via adda abbiano più volte portato la loro solidarietrà agli autoferrotrnvieri in lotta, e diffida l'amministrazione comunale a ricorrere algi operai per la lotta tra poveri. I mezzi usati oggi erano guidati da personale che fa capo al direttore del servizio di superficie urbana Atm e che comunque non avrebbero potuto rifiutarsi di "offrire" tale ignobile servizio. Il servizio pubblico, ricordano, è servizio al cittadino, a tutti i cittadini, e non alle forze dell'ordine nel loro uso della forza repressiva anche contro la povera gente.

ROMA - Due videocassette esplosive

Sono state individuate e disinnescate presso l'ufficio postale di Bravetta. Secondo gli investigatori i due ordigni, erano in grado di ferire gravemente e forse anche di uccidere se aperti a distanza ravvicinata. Ciascuno dei due involucri conteneva infatti circa cento grammi di polvere esplosiva e un innesco. Per la Questura di Roma i due ordigni sono di sicura matrice anarchica. Le due videocassette esplosive erano indirizzate al direttore del Dap, Giovanni Tinebra, e al direttore dell' ufficio detenuti, Sebastiano Ardita.

Cpt

No del presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto alla realizzazione nel quartiere di Molassana di un centro temporaneo di permanenza per gli immigrati. "La legge li prevede solo in caso di emergenze che qui non ci sono - ha motivato Repetto poco prima del voto del consiglio -, come Provincia diciamo no per un problema etico e di politica dell'accoglienza, non per un atteggiamento ideologico che contraddistingue invece chi li vuol costruire a tutti i costi". La votazione e' stata preceduta da un documento, approvato da tutta la maggioranza, (contrari Fi, An, Lega Nord) che ha espresso netto dissenso sulla legge Bossi Fini e la realizzazione di centri di permanenza temporanea per immigrati nella provincia di Genova. Decisamente contrari anche cittadini, consiglieri circoscrizionali e comitati della Val Bisagno.

Protesta stamattina alla direzione atac di via prenestina degli operai della ditta appaltatrice del servizio notturno di trasporto, che ieri hanno ricevuto le lettere di licenziamento. Il racconto di uno dei lavoratori licenziati

DDL Fini

Qualora non vengano apportate modifiche alla Legge Fini sulla droga tutti i coltivatori italiani di canapa sativa potrebbero finire in una comunita' di recupero per tossicodipendenti o, peggio ancora, rischiare direttamente il carcere. Eppure, come ha detto Lucia Venturi di Legambiente, questi coltivatori forniscono materie prime fondamentali per le industrie farmaceutiche, tessili o di moda, per la cosmesi e anche per l'edilizia. In Italia attualmente sono solo una sessantina i coltivatori di canapa ai quali persino l'Unione europea garantisce contributi importanti e anche per questo il numero di agricoltori e gli ettari coltivati potrebbero crescere superando di gran lunga gli attuali 950 ettari attualmente dedicati a questa coltivazione. Con la Legge Fini, ha ribadito Lucia Venturi, il rischio di finire in carcere e' reale visto che il possesso di 250 mg di Thc (tetraidrocannabinolo), il principio attivo che fa includere la canapa tra le sostanze stupefacenti, potrebbe far scattare misure penali. Una sola pianta di medie dimensioni di Cannabis sativa L., la canapa per uso agricolo, potrebbe superare queste quantita.

ESTERI

Palestina (audio)

Soldati israeliani e uomini armati palestinesi hanno ingaggiato una sparatoria davanti a un ospedale psichiatrico nella città di Betlemme, in Cisgiordania. E' successo poco prima dell'alba di oggi, secondo quanto riferisce la radio israeliana. I militari sono entrati nella città per arrestare militanti ricercati perche' ritenuti coinvolti negli attacchi suicidi in Israele, hanno detto i militari alla radio dell'esercito. Dopo una sparatoria durata un'ora, i militari sono entrati nell'ospedale e hanno arrestato dodici palestinesi ricercati. Poi i soldati hanno lasciato la città. Ciò che è avvenuto davvero stanotte, ce lo raccopnta un testimone oculare presente nel campo. Da betlemme, la corrispondenza di alessandro di radiolina di napoli

Palestina

Israele non dovrà ritrarre i propri insediamenti permanenti fino alla Linea Verde di confine ma non potrà annettere, come desiderato, le larghe porzioni di territorio in cui sorgono le colonie di Maale Adunim, Ariel e Etzion. E' questo il parere espresso dall'amministrazione Bush in una bozza di una lettera contenente una serie di garanzie per lo Stato ebraico, redatta in risposta al piano di disimpegno unilaterale dai palestinesi nella Striscia di Gaza e in parti della Cisgiordania. Senza fare riferimenti espliciti agli insediamenti, gli statunitensi hanno dunque espresso la loro opinione quando il viaggio di Sharon negli Usa è ormai alle porte. L'incontro a Washington con il presidente Bush avverrà il prossimo 14 aprile. Nella lettera l'amministrazione Usa precisa anche che i rifugiati palestinesi dovranno avere la possibilità di tornare nel futuro Stato palestinese che, in base alla road map, dovrebbe nascere entro la fine del 2005. Una posizione, quella espressa da Washington, che di fatto respinge la richiesta di Israele di un pronunciamento Usa contro il diritto al ritorno insistentemente chiesto dai palestinesi. Gli Stati Uniti hanno poi ribadito il loro sostegno al piano di disimpegno messo a punto dal premier israeliano e la volontà di non prendere iniziative politiche che possano rovinare i rapporti diplomatici con i Paesi 'amici' del mondo arabo e dell'Europa. Gli Usa, in particolare, non vogliono che l'Egitto e altri Stati mediorientali facciano pressione per ottenere maggiori garanzie per i palestinesi attraverso un intervento diretto di Washington. Questa sera, intanto, Sharon incontrerà gli inviati americani Steven Hadley, Elliot Abrams e William Burns, con i quali si discuteranno una serie di questioni che il premier affronterà in via definitiva con Bush nel vertice del 14 aprile.

Afghanistan

Alla seconda, e conclusiva, giornata di lavori della conferenza internazionale di Berlino sull'Afghanistan, i ministri degli esteri afghano e di sei paesi confinanti hanno firmato oggi un accordo di collaborazione per la lotta all'esportazione di stupefacenti. Ieri sera tardi e' stato peraltro annunciato che i paesi donatori si sono accordati per assicurazioni finanziarie all' Afghanistan per un volume complessivo di circa 8,2 miliardi di dollari nei prossimi tre anni. La 'Dichiarazione di Berlino per la lotta alla droga', che prevede la creazione di una cintura di sicurezza nella regione, e' stata firmata stamane dal ministro degli esteri afghano Abdullah Abdullah e i colleghi o altri rappresentati governativi di Cina, Pakistan, Iran, Turkmenistan, Tagikistan e Uzbekistan. La produzione e il traffico di droga sono uno dei maggiori ostacoli al processo democratico in Afghanistan. Secondo stime dell'Onu, nel 2002 sono state prodotte nel mondo 4.600 tonnellate di oppio greggio di cui solo in Afghanistan, su una superficie di 80.000 ettari, 3.400 tonnellate. Nel documento gli stati si impegnano a una maggiore cooperazione nei controlli ai confini con l'Afghanistan e alla lotta del traffico di droga. E' previsto anche un rafforzamento delle forze di polizia e lo scambio di dati dei servizi segreti. La seconda giornata della conferenza e' incentrata oggi sul tema sicurezza soprattutto in vista delle prime elezioni democratiche del paese che si terranno a settembre. I lavori si chiudono nel pomeriggio con un documento finale.

Irak - Oggi, 9 statunitensi uccisi dalla resistenza

I quattro imprenditori, attaccati dai guerriglieri mentre si trovavano in auto nella

cittadina irachena, lavoravano per la compagnia privata Blackwater Usa che impiega ex membri

delle forze speciali americane per fornire servizi di sicurezza nel mondo. Una folla di iracheni ha incendiato il loro veicolo, lanciato pietre contro i resti in fiamme e trascinato e mutilato i corpi per le vie di Falluja, 50 chilometri a ovest di Baghdad, un centro della resistenza contro le forze di occupazione a guida Usa. Cinque soldati americani sono stati uccisi da una mina a ovest di Baghdad.

FRANCIA: in pericolo di vita COMPAGNI PRIGIONIERI

La situazione delle compagne e dei compagni di Action Directe, prigionieri nelle carceri

francesi, è pesantissima: Nathalie Ménigon ha tentato ancora una volta il suicidio; Joelle

Aubron è "scomparsa" per una decina di giorni; quando è "riapparsa" era in ospedale, dove era

stata operata per un tumore al cervello; altri organi colpiti sono lo stomaco e il fegato;la

salute mentale di Georges Cipriani è ormai irrecuperabile;la settimana scorsa a Jean-Marc

Rovillan è stato diagnosticato un tumore ai polmoni. L'unico di questi compagni che, per il momento, è in una situazione fisica non preoccupante è

Regis Schleicher. Gruppo di Lavoro Contro la Repressione (Pd)

COMBATTIMENTI TRA LE FORZE GUERRIGLIERE (FARC ed ELN) E L'ESERCITO COLOMBIANO E

PARAMILITARI

239 morti fra militari e paramilitari, 213 i feriti, un elicottero black hawk abbattuto ed un

altro che ha riportato gravi danni. questo il bilancio delle attività del blocco Josè Maria

Cordoba e Caribe delle FARC-EP fra dicembre e marzo nel corso di 128 azioni militari. I giorni più cruenti sono stati il 20 gennaio, quando nel corso di scontri con paramilitari

della seconda brigata dell'esercito nei pressi del municipio di san Juan del Cesar 40

paramilitari sono morti e 18 sono rimasti feriti, e il 14 marzo, quando gli scontri con la

quarta brigata dell'esercito hanno prodotto, fra i militari, 19morti e 17 feriti. Nel corso

di quest'ultimo scontro le truppe paramilitari hanno ricevuto l'appoggio dell'esercito

colombiano. In un altro scontro, questo volta presso il municipio di Tame, nel dipartimento di Arauca,

unità dell'ELN hanno sorpreso una compagnia di 200 militari dell'esercito colombiano

travestiti da paramilitari. Dopo tre ore e mezza di combattimento l'esercito ha lasciato sul

campo 20 morti e 5 feriti, oltre a numeroso materiale bellico recuperato dai ribelli

Spagna - MADRID SMENTISCE TORTURE, L'ONU LE CONFERMA

Il Relatore Speciale dell'ONU per la Tortura ha ieri riaffermato davanti alla Commissione per i Diritti Umani di questo organismo che i casi di tortura nello Stato spagnolo "benché non siano sistematici, sono stati più che fortuiti". Si è dispiaciuto degli "sforzi delle autorità spagnole per screditare la relazione" e li ha invitati a "riconoscere il problema". Nella relazione presentata ieri, l'esperto dell'ONU manifesta che "il trattamento descritto da ex arrestati ­percosse, estenuanti esercizi fisici, 'la borsa' ed umilianti molestie sessuali­ non costituisce una pratica regolare, ma, a mio parere, va oltre un fenomeno puramente accidentale e sporadico". Afferma che "in considerazione della consistenza dell'informazione raccolta e della precisione dei dettagli obiettivi, quelle denunce di tortura e maltrattamento non possono considerarsi inventate".

Bosnia

La Sfor, Forza di stabilizzazione della Nato in Bosnia Erzegovina, ha annunciato il fallimento di un'operazione mirante ad arrestare Radovan Karadzic, ex leader dei serbi di Bosnia, ricercato per crimini di guerra dal Tpi, il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia. Abbiamo condotto una operazione internazionale a Pale per arrestare Radova Karadzic. Non l'abbiamo trovato, ha detto Dave Sullivan, un portavoce della Sfor Truppe della Sfor avevano lanciato l'operazione nelle prime ore di oggi nella ex roccaforte di Karadzic, Pale, a circa 15 km da Sarajevo. Sullivan aveva indicato che vi partecipavano una quarantina di soldati britannici e americani e unita' anti-sommossa. Una fonte della Sfor, sotto copertura di anonimato, ha indicato che due civili sono rimasti feriti: si tratta di un prete ortodosso e di suo figlio, colpiti nella casa a fianco a quella dove si è svolta lìoperazione.Secondo testimoni, almeno un elicottero della Sfor e' atterrato nel giardino di una chiesa ortodossa nel centro di Pale. Poco dopo sono state udite forti detonazioni e raffiche di armi automatiche, mentre militari della Nato circondavano la chiesa. Alcuni sono stati visti mentre trasportavano barelle. La Sfor ha gia' compiuto diverse operazioni, senza esito, per arrestare Karadzic, 58 anni, che il Tpi, il Tribunale penale internazionale per i crimini della ex Jugoslavia ha accusato nel 1995 di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanita' per il conflitto di Bosnia (1992-1995). L'ultimo tentativo prima di quello fallito oggi e' avvenuto lo scorso gennaio sempre a Pale.

Bosnia due

Alcune centinaia di abitanti di Pale hanno protestato per le strade, nel primo pomeriggio, contro il raid della Nato della notte scorsa, in cui sono rimasti gravemente feriti il parroco ortodosso Jeremija Starovlah (52) e suo figlio Aleksandar (27). Lo ha reso noto l'agenzia di stampa Fena. I manifestanti hanno invitato pubblicamente l'attuale presidente della presidenza collegiale bosniaca, Sulejman Tihic e i presidenti delle due camere del parlamento centrale, di venire a Pale e dimostrare il proprio orientamento per la tutela delle liberta' dell'uomo e della democrazia.Contro l'azione della Sfor ha protestato anche il ministro degli esteri Mladen Ivanic, secondo il quale il tragico ferimento del pope e di suo figlio dimostra che si dovrebbero porre dei limiti anche al comportamento della Sfor.

Sudafrica

È iniziata questa mattina in Sudafrica la distribuzione pubblica dei medicinali anti-Aids. Lo riferiscono fonti locali, precisando che il programma è stato avviato oggi in almeno cinque ospedali pubblici della provincia di Gaunteng. Fonti giornalistiche internazionali riferiscono di lunghe code davanti alle strutture sanitarie scelte (tra cui il principale ospedale di Johannesburg) per lanciare il programma nazionale di distribuzione degli anti retrovirali in un Paese che, con i suoi cinque milioni di contagiati (tra sieropositivi e casi conclamati), conta il maggior numero di persone infette al mondo. Il programma di distribuzione dei farmaci era stato approvato dal governo sudafricano lo scorso novembre, al termine di un lunghissimo braccio di ferro col vasto e composito fronte che per oltre due anni si è battuto in Sudafrica (dove, secondo le stime, oltre 600 persone muoiono ogni giorno di Aids) perché tutti potessero avere accesso agli anti-retrovirali. Il piano studiato dal governo e iniziato oggi prevede di installare un centro di distribuzione di medicinali in ciascun distretto del Paese entro il novembre del 2004, per arrivare, entro cinque anni, ad avere strutture analoghe in ogni municipio.

Congo (audio)

Un anno di pace non e' servito a fermare gli stupri nel Congo, dove migliaia di donne continuano ad essere vittime di violenze dopo la fine della sanguinosa guerra di cinque anni che ha interessato la zona orientale del Paese. A denunciarlo e' l'associazione Medici senza frontiere (MSF) che segnala episodi di violenze, spesso da parte di gruppi, non solo nei confronti di donne giovani ed anziane, ma anche di bambini intorno ai 10 anni. Per far fronte all'emergenza, lo scorso anno e' stata aperta a Baraka una clinica nella quale sono stati aiutate 550 donne tra l'agosto del 2003 e il gennaio del 2004: una minima parte delle vittime, spesso impossibilitate a raggiungere il centro a causa della distanza e dell'insicurezza. Le violenze perpetrate dai numerosi gruppi di militari che si aggirano nella parte orientale del paese, oltre a diffondere il virus dell'HIV, causano gravidanze che portano in molti casi all'allontanamento delle donne da parte della propria famiglia e dei propri mariti e a gravi problemi psicologici.

Usa (audio)

George W. Bush ha scelto una cerimonia ad effetto per firmare la legge che scinde i diritti del feto da quelli della madre. Il presidente degli Stati Uniti è impaziente di "consegnare" un'altra vittoria ai cosiddetti 'conservatori sociali', la sua base di sostegno politico più fedele. La "legge sulle vittime della violenza non nate" punisce come crimine separato qualsiasi danneggiamento sia commesso nei confronti del feto. Bush firmerà la legge, approvata dopo cinque ore di dibattiti dal Congresso, alle 16,05 (le 22,05 italiane) nel Giardino delle Rose. L'opinione pubblica, sia quella schierata su posizioni anti-abortiste sia quella opposta, è convinta che la nuova legge avrà conseguenze di vasta portata. Per le organizzazioni abortiste Usa questa legge segna l'anticamera della messa fuori legge dell'aborto. Fu la Corte Suprema nel 1973 a sancire con una sentenza il diritto della donna di interrompere una gravidanza. Grande vittoria, questa, per l'ala più conservatrice del Congresso Usa. La legge paragona i crimini contro l'embrione a un attacco terroristico, a una sparatoria per droga e a un attacco contro una base militare Usa. Il commento di una compagna italiana

Parlamento europeo

Clamoroso a Strasburgo: contro tutte le aspettative, l'Europarlamento ha respinto, durante la seduta plenaria di oggi, la tradizionale relazione sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea. La relazione, presentata dalla verde francese Alima Boumediene-Thiery, ha ottenuto 177 voti a favore, 184 contrari e 13 astensioni. Secondo gli addetti ai lavori non era mai successo da quando, fin dai primi anni '90, il Parlamento europeo ha cominciato a presentare le sue relazioni annuali sulla situazione dei diritti fondamentali. Durante il voto, la maggior parte dei paragrafi e degli emendamenti "progressisti" erano passati con maggioranze abbastanza ampie, che lasciavano supporre un'agevole approvazione finale del testo complessivo. Poi, la sorpresa. Tra le parti più controverse, il paragrafo 12 che esortava gli Stati membri a "garantire un accesso equo a tutte le donne giovani, povere e immigrate all'aborto legale sicuro" (passato con 205 voti a favore contro 162 contrari e 13 astensioni). Da notare anche il paragrafo 21, che invitava i paesi a rivedere le legislazioni proibizioniste in materia di droga "adottando politiche e soluzioni alternative" (approvato senza appello nominale), e l'emendamento 25, che chiedeva il riconoscimento della cittadinanza e del diritto al voto attivo e passivo nelle elezioni locali ed europee a tutti i residenti legali nel territorio degli Stati membri (approvato con 186 voti a favore, 182 contrari e 8 astensioni). Moto controversi anche i tre punti che riguardavano direttamente l'Italia: il paragrafo 22, che richiamava il caso di Adriano Sofri e chiedeva al Presidente della Repubblica italiana "di attivare i poteri che la Costituzione gli affida al riguardo" (approvato senza appello nominale); il paragrafo 26, che sollecitava una revisione urgente del regime speciale di detenzione dell'art. "41 bis" (approvato con 191 voti a favore, 177 contrari e 2 astensioni); e il paragrafo 63, che ribadiva la "preoccupazione" del Parlamento europeo "per la situazione italiana, in cui si registra il permanere della concentrazione dei mezzi d'informazione nelle mani del Primo ministro, in assenza di un'adeguata legislazione volta ad evitare il conflitto d'interessi" (approvato senza appello nominale). Ovviamente, tutti i paragrafi e gli emendamenti approvati sono stati resi caduchi dal voto finale negativo sull'insieme della relazione

GR ORE 13.00

Perugia

Sono cinque le persone finora arrestate nel corso della vasta operazione internazionale eseguita da Polizia e Carabinieri, avviata questa notte, intorno alle 02,00 a Perugia e provincia. In manette sono finiti sia italiani che stranieri. L'operazione definita di "antiterrorismo internazionale" ha interessato in Italia soltanto la provincia di Perugia, mentre all'estero sono stati effettuati arresti in Olanda ed in Turchia. Tra gli arrestati, Moreno Pasquinelli, portavoce del discusso e discutibile campo antimperialista. A leggere le accuse, comunque, sembrerebbe che l'operazione sia stata condotta sulla base degli articoli dell'opinionista antislamico del corriere della sera, magdi allan, che nelle scorse settimane più volte aveva puntato il dito contro pasquinelli. Proprio ieri esponenti del campo antimperialista avevano occupato la sede del corriere, per chiedere una rettifica attraverso un articolo da loro scritto, articolo che sarebbe dovuto comparire nel numero in edicola domani. Oggi, l'arresto.

Perugia due

Le accuse che vengono mosse agli italiani arrestati sono quelle di avere dato ospitalità a esponenti del Dhkp-C, Fronte partito per la liberazione del popolo rivoluzionario che è stato inserito da due anni nella lista delle organizzazioni terroristiche dall'Ue. La lista, lo ricordiamo, fu riformulata dopo l'11 settembre, e fu il frutto delle singole pressioni di ogni paese, che scambiò il proprio appoggio alla coalizione internazionale contro l'afganistan , con la risoluzione dei propri conflitti interni. Furono così inserite organizzazioni come batasuna, o singoli militanti, senza nessun dibattito. La turchia, in particolare, per il suo ruolo strategico, riuscì a far inserire tutti coloro che considerava come nemici

Nato nel marzo 1994 dalle ceneri del movimento di guerriglia 'Dev-Sol' (Sinistra rivoluzionaria), fondato alla fine degli anni Settanta, il Dhkp-C, fuorilegge in Turchia, è un'organizzazione di estrema sinistra che ha un suo seguito nei movimenti di occupazione delle case a Istanbul e in aree contadine abitate prevalentemente dall'etnia Alevit.

Il Dhkp-C è stato considerato responsabile di numerose azioni contro ex ministri e generali in pensione e dell'uccisione nel 1996 dell'industriale Ozdemir Sabanci, membro di una delle due principali famiglie imprenditoriali del paese.

L'organizzazione è stata al centro di numerose rivolte nelle carceri turche e, dall'ottobre 2000, di uno sciopero della fame contro le condizioni carcerarie, che vide la morte di 64 persone che allo sciopero avevano aderito, a causa dell'indisponibilità del governo turco a discutere anche una sola delle richieste portate avanti

Milano

I nomadi che erano rimasti all'interno della casa occupata nel corso della notte e che stamani, all'ingresso della polizia, non hanno opposto resistenza, sono stati fatti salire su alcuni pullman dell'Atm, e sotto scorta stanno lasciando il palazzo tra via Adda e via Cornalia. Secondo quanto hanno spiegato i funzionari che dirigono l'ordine pubblico, i rom verranno portati in una zona periferica di Milano, dove sono stati allestiti una ventina tra container e tendoni che li ospiteranno in attesa che venga valutata la loro posizione per quanto riguarda la regolarita' sul territorio italiano. Gli irregolari, invece, verranno portati in una caserma della polizia in via Palizzi. La maggior parte dei rom che stanno uscendo appartiene a nuclei familiari completi (numerose sono le donne e i bambini) e le famiglie hanno ricevuto l'assicurazione che, una volta giunte nel campo attrezzato, non verranno divise. Solo le donne e i bambini che non fanno riferimento a nessun gruppo familiare verranno ospitati in strutture d'accoglienza.

Roma

Protesta stamattina alla direzione atac di via prenestina degli operai della ditta appaltatrice del servizio notturno di trasporto, che ieri hanno ricevuto le lettere di licenziamento

Palestina

Soldati israeliani e uomini armati palestinesi hanno ingaggiato una sparatoria davanti a un ospedale psichiatrico nella città di Betlemme, in Cisgiordania. E' successo poco prima dell'alba di oggi, secondo quanto riferisce la radio israeliana. I militari sono entrati nella città per arrestare militanti ricercati perche' ritenuti coinvolti negli attacchi suicidi in Israele, hanno detto i militari alla radio dell'esercito. Dopo una sparatoria durata un'ora, i militari sono entrati nell'ospedale e hanno arrestato dodici palestinesi ricercati. Poi i soldati hanno lasciato la città.

Palestina

Israele non dovrà ritrarre i propri insediamenti permanenti fino alla Linea Verde di confine ma non potrà annettere, come desiderato, le larghe porzioni di territorio in cui sorgono le colonie di Maale Adunim, Ariel e Etzion. E' questo il parere espresso dall'amministrazione Bush in una bozza di una lettera contenente una serie di garanzie per lo Stato ebraico, redatta in risposta al piano di disimpegno unilaterale dai palestinesi nella Striscia di Gaza e in parti della Cisgiordania. Senza fare riferimenti espliciti agli insediamenti, gli statunitensi hanno dunque espresso la loro opinione quando il viaggio di Sharon negli Usa è ormai alle porte. L'incontro a Washington con il presidente Bush avverrà il prossimo 14 aprile. Nella lettera l'amministrazione Usa precisa anche che i rifugiati palestinesi dovranno avere la possibilità di tornare nel futuro Stato palestinese che, in base alla road map, dovrebbe nascere entro la fine del 2005. Una posizione, quella espressa da Washington, che di fatto respinge la richiesta di Israele di un pronunciamento Usa contro il diritto al ritorno insistentemente chiesto dai palestinesi. Gli Stati Uniti hanno poi ribadito il loro sostegno al piano di disimpegno messo a punto dal premier israeliano e la volontà di non prendere iniziative politiche che possano rovinare i rapporti diplomatici con i Paesi 'amici' del mondo arabo e dell'Europa. Gli Usa, in particolare, non vogliono che l'Egitto e altri Stati mediorientali facciano pressione per ottenere maggiori garanzie per i palestinesi attraverso un intervento diretto di Washington. Questa sera, intanto, Sharon incontrerà gli inviati americani Steven Hadley, Elliot Abrams e William Burns, con i quali si discuteranno una serie di questioni che il premier affronterà in via definitiva con Bush nel vertice del 14 aprile.

Afghanistan

Alla seconda, e conclusiva, giornata di lavori della conferenza internazionale di Berlino sull'Afghanistan, i ministri degli esteri afghano e di sei paesi confinanti hanno firmato oggi un accordo di collaborazione per la lotta all'esportazione di stupefacenti. Ieri sera tardi e' stato peraltro annunciato che i paesi donatori si sono accordati per assicurazioni finanziarie all' Afghanistan per un volume complessivo di circa 8,2 miliardi di dollari nei prossimi tre anni. La 'Dichiarazione di Berlino per la lotta alla droga', che prevede la creazione di una cintura di sicurezza nella regione, e' stata firmata stamane dal ministro degli esteri afghano Abdullah Abdullah e i colleghi o altri rappresentati governativi di Cina, Pakistan, Iran, Turkmenistan, Tagikistan e Uzbekistan. La produzione e il traffico di droga sono uno dei maggiori ostacoli al processo democratico in Afghanistan. Secondo stime dell'Onu, nel 2002 sono state prodotte nel mondo 4.600 tonnellate di oppio greggio di cui solo in Afghanistan, su una superficie di 80.000 ettari, 3.400 tonnellate. Nel documento gli stati si impegnano a una maggiore cooperazione nei controlli ai confini con l'Afghanistan e alla lotta del traffico di droga. E' previsto anche un rafforzamento delle forze di polizia e lo scambio di dati dei servizi segreti. La seconda giornata della conferenza e' incentrata oggi sul tema sicurezza soprattutto in vista delle prime elezioni democratiche del paese che si terranno a settembre. I lavori si chiudono nel pomeriggio con un documento finale.

Bosnia

La Sfor, Forza di stabilizzazione della Nato in Bosnia Erzegovina, ha annunciato il fallimento di un'operazione mirante ad arrestare Radovan Karadzic, ex leader dei serbi di Bosnia, ricercato per crimini di guerra dal Tpi, il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia. Abbiamo condotto una operazione internazionale a Pale per arrestare Radova Karadzic. Non l'abbiamo trovato, ha detto Dave Sullivan, un portavoce della Sfor Truppe della Sfor avevano lanciato l'operazione nelle prime ore di oggi nella ex roccaforte di Karadzic, Pale, a circa 15 km da Sarajevo. Sullivan aveva indicato che vi partecipavano una quarantina di soldati britannici e americani e unita' anti-sommossa. Una fonte della Sfor, sotto copertura di anonimato, ha indicato che due civili sono rimasti feriti: si tratta di un prete ortodosso e di suo figlio, colpiti nella casa a fianco a quella dove si è svolta lìoperazione.Secondo testimoni, almeno un elicottero della Sfor e' atterrato nel giardino di una chiesa ortodossa nel centro di Pale. Poco dopo sono state udite forti detonazioni e raffiche di armi automatiche, mentre militari della Nato circondavano la chiesa. Alcuni sono stati visti mentre trasportavano barelle. La Sfor ha gia' compiuto diverse operazioni, senza esito, per arrestare Karadzic, 58 anni, che il Tpi, il Tribunale penale internazionale per i crimini della ex Jugoslavia ha accusato nel 1995 di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanita' per il conflitto di Bosnia (1992-1995). L'ultimo tentativo prima di quello fallito oggi e' avvenuto lo scorso gennaio sempre a Pale.

Cipro

Il piano per la riunificazione di Cipro sara' sottoposto a referendum popolare nell'isola il prossimo 24 aprile, ma nonostante i tentativi del segretario dell'Onu Kofi Annan, un accordo fra le parti non e' stato raggiunto. Mentre la Turchia ha manifestato il suo appoggio, la Grecia, per bocca del suo primo ministro Costas Karamanlis, ha ribadito la sua contrarieta' all'ipotesi di compromesso disegnata da Annan. Come era nelle previsioni, una settimana di negoziati a Buergenstock, in Svizzera, non sono stati sufficienti per trovare una soluzione che soddisfacesse entrambe le parti in causa. Nondimeno, Annan ha deciso di sottoporre comunque il piano all'approvazione della popolazione dell'isola, facendo appello ai leader Greci e Turchi perche' diano prova di buonsenso e flessibilita' spingendo i ciprioti ad approvare la riunificazione. Il piano che dovrebbe porre fine alla trentennale divisione di Cipro mira a consentire all'isola di aderire unita all'Ue, il prossimo primo maggio, insieme ad altri nove Paesi. Esso prevede la costituzione di una federazione sul modello elvetico, con ampio margine di autonomia per le due comunita'. In tutto, il documento conta novemila pagine che costituiscono l'Atto fondatore della Repubblica unita di Cipro. Il piano include l'insieme delle 131 leggi federali della Repubblica unita di Cipro: tale testo sara' sottoposto agli abitanti tramite due referendum che si svolgeranno, il 24 aprile, nelle due parti dell'isola. Se i referendum daranno entrambi esito positivo, il primo maggio Cipro entrera' nell'Unione europea. In caso contrario la parte turco-cipriota ne restera' fuori.

Usa

George W. Bush ha scelto una cerimonia ad effetto per firmare la legge che scinde i diritti del feto da quelli della madre. Il presidente degli Stati Uniti è impaziente di "consegnare" un'altra vittoria ai cosiddetti 'conservatori sociali', la sua base di sostegno politico più fedele. La "legge sulle vittime della violenza non nate" punisce come crimine separato qualsiasi danneggiamento sia commesso nei confronti del feto. Bush firmerà la legge, approvata dopo cinque ore di dibattiti dal Congresso, alle 16,05 (le 22,05 italiane) nel Giardino delle Rose. L'opinione pubblica, sia quella schierata su posizioni anti-abortiste che non, è convinta che la nuova legge avrà conseguenze di vasta portata. Tony Perkins, il presidente dell'ultrconservatore Consiglio per la ricerca sulla famiglia, ritiene che si tratti di una grande vittoria: "Si è fatto un grande passo avanti per restaurare la cultura della vita, dove a ogni bambino, nato e non nato, viene fornita la protezione che merita". Ma per la presidente dell'organizzazione a favore della scelta della donna Naral, Kate Michelman, è uno scandalo: "Per la prima volta in questo Paese il feto viene riconosciuto come persona distinta dalla madre che lo porta in grembo". Per le organizzazioni abortiste Usa questa legge segna l'anticamera della messa fuori legge dell'aborto. Fu la Corte Suprema nel 1973 a sancire con una sentenza il diritto della donna di interrompere una gravidanza. Grande vittoria per l'ala più conservatrice del Congresso Usa. La legge paragona i crimini contro l'embrione a un attacco terroristico, a una sparatoria per droga e a un attacco contro una base militare Usa.

GR ORE 9.30

Milano

Potrebe essere oggi lo sgombero definitivo della casa occupata in via Adda a Milano: sono iniziate ad arrivare le camionette della polizia, mentre alcuni occupanti salgono sui tetti Le camionette di polizia e carabinieri si sono posizionate in attesa di rinforzi mentre gli occupanti sono saliti sul tetto con le consuete maschere da uomo tigre, decisi a resistere allo sgombero. sotto la casa una 50ina di attivist* si preparano a sostenere dall'esterno l'occupazione. Sono presenti anche decine di giornalisti. la polizia ha manifestato l'intenzione di transennare completamente la zona per impedire l'accesso non solo a chi sta portando la propria solidarieta' all'occupazione, ma anche e soprattutto alla stampa. i giornalisti presenti stanno quindi entrando nella casa prima che avvenga il transennamento, per sventare l'ennesimo tentativo di far passare sotto silenzio i comportamenti, gli abusi e le intenzioni delle forze dell'ordine

Perugia

Sono cinque le persone finora arrestate nel corso della vasta operazione internazionale eseguita da Polizia e Carabinieri, avviata questa notte, intorno alle 02,00 a Perugia e provincia. In manette sono finiti sia italiani che stranieri. L'operazione definita di "antiterrorismo internazionale" ha interessato in Italia soltanto la provincia di Perugia, mentre all'estero sarebbero stati effettuati arresti in Olanda ed in Turchia, nel quadro di un complesso puzzle di collegamenti riguardanti reati diretti al terrorismo ed al fiancheggiamento. La cortina del riserbo e' fittissima; la operazione sarebbe scattata alle prime luci dell'alba e ora in fase conclusiva dopo la meticolosa preparazione da parte di uomini della Polizia e dei carabinieri che hanno lavorato in modo congiunto, sempre sotto la supervisione del procuratore capo Nicola Miriano. L'orario della conferenza stampa e' stato fissato per le 11 presso la procura della Repubblica a Perugia come confermato con una nota ufficiale della Questura del capoluogo umbro.

Roma

Vendevano dosi di hashish e cocaina esclusivamente a studenti universitari del quartiere San Lorenzo a Roma: tredici le persone arrestate con questa imputazione dai carabinieri che dalle prime ore della mattina stanno controllando il quartiere universitario anche con l'ausilio di elicotteri ed unità cinofile. A coordinare la rete di pusher, secondo gli inquirenti, un pregiudicato romano di 40 anni. I carabinieri del reparto Territoriale di Roma sono arrivati all'organizzazione filmando varie fasi dello spaccio di droga agli studenti. I particolari dell'operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa, alle ore 11, nella sede del comando provinciale di Roma.

Palestina

Soldati israeliani e uomini armati palestinesi hanno ingaggiato una sparatoria davanti a un ospedale psichiatrico nella città di Betlemme, in Cisgiordania. E' successo poco prima dell'alba di oggi, secondo quanto riferisce la radio israeliana. I militari sono entrati nella città per arrestare militanti ricercati perche' ritenuti coinvolti negli attacchi suicidi in Israele, hanno detto i militari alla radio dell'esercito. Dopo una sparatoria durata un'ora, i militari sono entrati nell'ospedale e hanno arrestato dodici palestinesi ricercati. Poi i soldati hanno lasciato la città.

Palestina

Israele non dovrà ritrarre i propri insediamenti permanenti fino alla Linea Verde di confine ma non potrà annettere, come desiderato, le larghe porzioni di territorio in cui sorgono le colonie di Maale Adunim, Ariel e Etzion. E' questo il parere espresso dall'amministrazione Bush in una bozza di una lettera contenente una serie di garanzie per lo Stato ebraico, redatta in risposta al piano di disimpegno unilaterale dai palestinesi nella Striscia di Gaza e in parti della Cisgiordania. Senza fare riferimenti espliciti agli insediamenti, gli statunitensi hanno dunque espresso la loro opinione quando il viaggio di Sharon negli Usa è ormai alle porte. L'incontro a Washington con il presidente Bush avverrà il prossimo 14 aprile. Nella lettera l'amministrazione Usa precisa anche che i rifugiati palestinesi dovranno avere la possibilità di tornare nel futuro Stato palestinese che, in base alla road map, dovrebbe nascere entro la fine del 2005. Una posizione, quella espressa da Washington, che di fatto respinge la richiesta di Israele di un pronunciamento Usa contro il diritto al ritorno insistentemente chiesto dai palestinesi. Gli Stati Uniti hanno poi ribadito il loro sostegno al piano di disimpegno messo a punto dal premier israeliano e la volontà di non prendere iniziative politiche che possano rovinare i rapporti diplomatici con i Paesi 'amici' del mondo arabo e dell'Europa. Gli Usa, in particolare, non vogliono che l'Egitto e altri Stati mediorientali facciano pressione per ottenere maggiori garanzie per i palestinesi attraverso un intervento diretto di Washington. Questa sera, intanto, Sharon incontrerà gli inviati americani Steven Hadley, Elliot Abrams e William Burns, con i quali si discuteranno una serie di questioni che il premier affronterà in via definitiva con Bush nel vertice del 14 aprile.

Bosnia

La Sfor, Forza di stabilizzazione della Nato in Bosnia Erzegovina, ha annunciato il fallimento di un'operazione mirante ad arrestare Radovan Karadzic, ex leader dei serbi di Bosnia, ricercato per crimini di guerra dal Tpi, il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia. Abbiamo condotto una operazione internazionale a Pale per arrestare Radova Karadzic. Non l'abbiamo trovato, ha detto Dave Sullivan, un portavoce della Sfor Truppe della Sfor avevano lanciato l'operazione nelle prime ore di oggi nella ex roccaforte di Karadzic, Pale, a circa 15 km da Sarajevo. Sullivan aveva indicato che vi partecipavano una quarantina di soldati britannici e americani e unita' anti-sommossa. Una fonte della Sfor, sotto copertura di anonimato, ha indicato che due civili sono rimasti feriti: si tratta di un prete ortodosso e di suo figlio, colpiti nella casa a fianco a quella dove si è svolta lìoperazione.Secondo testimoni, almeno un elicottero della Sfor e' atterrato nel giardino di una chiesa ortodossa nel centro di Pale. Poco dopo sono state udite forti detonazioni e raffiche di armi automatiche, mentre militari della Nato circondavano la chiesa. Alcuni sono stati visti mentre trasportavano barelle. La Sfor ha gia' compiuto diverse operazioni, senza esito, per arrestare Karadzic, 58 anni, che il Tpi, il Tribunale penale internazionale per i crimini della ex Jugoslavia ha accusato nel 1995 di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanita' per il conflitto di Bosnia (1992-1995). L'ultimo tentativo prima di quello fallito oggi e' avvenuto lo scorso gennaio sempre a Pale.

Cipro

Il piano per la riunificazione di Cipro sara' sottoposto a referendum popolare nell'isola il prossimo 24 aprile, ma nonostante i tentativi del segretario dell'Onu Kofi Annan, un accordo fra le parti non e' stato raggiunto. Mentre la Turchia ha manifestato il suo appoggio, la Grecia, per bocca del suo primo ministro Costas Karamanlis, ha ribadito la sua contrarieta' all'ipotesi di compromesso disegnata da Annan. Come era nelle previsioni, una settimana di negoziati a Buergenstock, in Svizzera, non sono stati sufficienti per trovare una soluzione che soddisfacesse entrambe le parti in causa. Nondimeno, Annan ha deciso di sottoporre comunque il piano all'approvazione della popolazione dell'isola, facendo appello ai leader Greci e Turchi perche' diano prova di buonsenso e flessibilita' spingendo i ciprioti ad approvare la riunificazione. Il piano che dovrebbe porre fine alla trentennale divisione di Cipro mira a consentire all'isola di aderire unita all'Ue, il prossimo primo maggio, insieme ad altri nove Paesi. Esso prevede la costituzione di una federazione sul modello elvetico, con ampio margine di autonomia per le due comunita'. In tutto, il documento conta novemila pagine che costituiscono l'Atto fondatore della Repubblica unita di Cipro. Il piano include l'insieme delle 131 leggi federali della Repubblica unita di Cipro: tale testo sara' sottoposto agli abitanti tramite due referendum che si svolgeranno, il 24 aprile, nelle due parti dell'isola. Se i referendum daranno entrambi esito positivo, il primo maggio Cipro entrera' nell'Unione europea. In caso contrario la parte turco-cipriota ne restera' fuori.

Bolivia

Lo Stato boliviano non ha i fondi per pagare le loro pensioni e gli ex-minatori minacciano di seguire in massa l’esempio di Eustaquio Pichacui che ieri, all’età di 47 anni, si è fatto esplodere coinvolgendo nel suo estremo gesto anche due poliziotti – un colonnello e un sottufficiale – mentre brandiva candelotti di dinamite. “Siamo disposti a sacrificare la nostra vita se l’attuale legge sulle pensioni non sarà modificata” ha dichiarato a questo proposito Felix Condarco, segretario dell’associazione degli ex minatori, circa 2.500 su più di 30.000 boliviani che, dopo aver passato un paio di decenni a scavare nella pancia delle montagne o in fondo a un pozzo, oggi non hanno diritto a una pensione, pur avendo regolarmente versato i contributi previdenziali. La situazione, in un Paese estremamente povero in cui non c’è lavoro, rischia di far esplodere un vero e proprio vulcano sociale, visto che, secondo Condarco, in queste ore starebbero confluendo ex-minatori su La Paz da tutto il Paese, ciascuno forse armato di candelo