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GR ORE 19.30

Irak

Era il nove aprile di un anno fa quando la statua di saddam Hussein venne divelta dalla piazza principale di Bagdad. A farlo, i soldati statunitensi, trainaldola con lunghe corde. In molti salutarono quel giorno come quello della fine definitiva del passato governo, l'inizio dell'era della pace e del benessere sotto egida americana. Undici mesi dopo la dichiarazione di Bush della fine delle grosse operazioni, l'irak è un paese distrutto, massacrato da un'occupazione che non ha risolto nesun problema, e ne ha invece creati molti. Persino la russia oggi ha richiamato Bush e gli usa al rispetto delle convenzioni umanitarie, criticando aspramente l'assedio di Falluja, e le centinaia di morti della città. Gli ultimi bollettini medici parlano di 450 morti, e solo oggi si iniziano a seppellire i cadaveri nella città tutt'ora assediata. (audio 1)

L'amministrazione bush continua a parlare di una protesta di pochi e minoritari gruppi, ma le notizie che arrivano smentiscono decisamente questo ottimismo made in usa. Tuttto l'irak ormai, nord e sud, è in rivolta, e continuano le defezioni anche all'interno del governo, dopo le dimissioni di ieri del ministro dell'interno oggi si è diemsso anche quello per i diritti umani. (audio2)

Il leader radicale sciita Muqtada Sadr avrebbe iniziato lo sciopero della fame per protestare contro "i massacri americani". Lo ha detto, citato da Le Monde, Hassan Haidari, uno dei suoi luogotenenti. "Sayyed Moqtada Sadr non ha diretto personalmente le preghiere del venerd? oggi perch? ha deciso di ritirarsi e inziare uno sciopero della fame contro i massacri perpetuati dagli americani in Iraq". Haidari ha aggiunto: "noi siamo disposti a trattative ma ? il capo dell'amministrazione Usa Paul bremer che rifiuta il dialogo"

Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna starebbero preparando la bozza di una nuova risoluzione sull'Iraq che dovrebbe essere sottoposta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a meta' maggio. La risoluzione, hanno rivelato fonti delle Nazioni Unite, delineerebbe il trasferimento dei poteri dall'amministrazione provvisoria al nuovo governo iracheno e aprirebbe la strada a una missione Onu con maggiori compiti. Secondo quando affermato dalle stesse fonti, il Consiglio di Sicurezza in base alla bozza darebbe il proprio sostegno al nuovo governo provvisorio. La bozza, e questo sarebbe il primo grosso elemento di novit?,autorizzerebbe la presenza in Iraq di una forza internazionale, un compito questo che potrebbe essere affidato alla Nato. Dopo il passaggio di poteri il Consiglio di Sicurezza approverebbe inoltre l'invio di una missione riconosciuta dalle Nazioni Unite nel Paese. Le forze di coalizione, hanno ribadito in numerose occasioni sia il presidente americano George W. Bush che il primo ministro britannico Tony Blair, trasferiranno la sovranita' al Consiglio governativo provvisorio iracheno il 30 giugno. I due leader si incontreranno a Washington venerdi' 16 aprile. Giovedi' Blair sara' invece al Palazzo di Vetro per un vertice con il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan.

Gran bretagna

L’Iraq è in fiamme. E se ne è accorto anche il ministro degli Esteri britannico Jack Straw: «L'attuale esplosione di violenza in Iraq è la minaccia più seria che le forze della coalizione si trovano ad affrontare dalla fine della guerra».

Il ministro ha ammesso che un anno fa - quando l'esercito anglo-americano entrò a Baghdad - non avrebbe mai immaginato di trovarsi di fronte ad una situazione come quella che si sta verificando nelle ultime settimane. «Non c'è dubbio - ha detto Straw - che quello che sta accadendo ora è una cosa molto seria ed è la più seria che ci siamo trovati ad dover affrontare fino ad ora».

«Senza voler minimizzare i problemi», ha aggiunto il ministro, «la pressione all'interno della società irachena dopo tanti anni di terrore sotto Saddam Hussein in qualche modo deve scaricarsi e quindi dobbiamo essere consapevoli che la grande maggioranza degli iracheni, mentre non gradisce l’occupazione, è contenta che Saddam non ci sia più e vuole in tutti i modi un passaggio tranquillo dei poteri ad un governo prima rappresentativo e poi eletto democraticamente».

Intanto In Gran Gretagna due deputati laburisti hanno chiesto che il Parlamento interrompa la pausa pasquale per dibattere l'esplosiva situazione in Iraq. Tam Dalyell e Alice Mahon, entrambi contrari alla guerra, hanno spiegato che quella in arrivo è «una settimana cruciale e il Parlamento dovrebbe restare aperto», interrompendo la pausa fissata fino al 19 aprile. Il riferimento in particolare è alla visita che nel prossimo fine settimana il premier britannico Tony Blair compirà negli Stati Uniti per incontrare George W. Bush e Kofi Annan.

Condoleza rice

Intato l'amministrazione bush deve vedersela con la commissione di inchiesta sull'11 settembre. Ieri è stata la giornata della deposizioni di condolezza rice

Palestina

Alti esponenti della sicurezza palestinese e leader di Fatah, la fazione di Yasser Arafat, hanno incontrato segretamente a Gaza i vertici di Hamas per discutere della formazione di una leadership unificata. Lo scrive il quotidiano palestinese al Quds. Fonti ben informate citate dal quotidiano di Gerusalemme est riferiscono che i colloqui riprenderanno domani, nel quadro dei preparativi per il ritiro degli israeliani dalla Striscia di Gaza. L'incontro, avvenuto mercoledi', si e' svolto in un'atmosfera positiva e con l'autorizzazione del presidente dell'Autorita' palestinese Arafat. Questi ha inviato una lettera ai vertici di Hamas, salutando la loro partecipazione ad una leadership unificata. Fonti di Hamas affermano che domani si dicutera' proprio di questa leadership, che sara' presieduta da Arafat, e del meccanismo che permettera' al gruppo estremista islamico di partecipare al processo decisionale.

Corea

Gli Stati Uniti stanno portando il braccio di ferro con la Corea del Nord sull'orlo di una guerra nucleare. E' l'accusa rivolta oggi dal regime di Pyongyang, per il tramite dell'agenzia Kcna, mentre il vice presidente degli Stati Uniti, Dick Cheney, e' atteso in queste ore nella regione per colloqui con i principali alleati asiatici -a cominciare domani dai giapponesi- e anche con i dirigenti cinesi, rivelatisi la forza trainante del negoziato a sei per dissuadere la Corea del Nord dal portare avanti il suo programma nucleare. La recente tornata di colloqui, ospitata a Pechino con la partecipazione dei rappresentanti delle due Coree, di Russia, Giappone, Stati Uniti e della stessa Cina, e' stata liquidata dall'agenzia come infruttuosa. Washington "sta portando la situazione militare nella penisola coreana sull'orlo di una guerra nucleare" per l'ostinazione a riservarsi il diritto di un attacco preventivo contro la Corea del Nord, ha scritto l'agenzia.

Algeria

Ha i numeri di un vero plebiscito la riconferma del presidente uscente Abdelaziz Bouteflika, che alle consultazioni di ieri ha ottenuto l’83,49 per cento dei consensi. I risultati definitivi sono stati resi noti poco fa dal ministro degli Interni algerino, Yazid Zerhouni. L’affluenza è stata di poco inferiore al 60 per cento: hanno votato dieci milioni e mezzo di elettori su diciotto. Il principale avversario del capo di Stato, l’ex-primo ministro Alì Benflis del Fronte di liberazione nazionale (Fnl), ha ottenuto il 7,93 per cento dei voti e ha denunciato “frodi massicce”. Notevolmente distanziati gli altri quattro candidati: Abdallah Djaballah, candidato islamista radicale, ha ottenuto il 4,84 per cento dei consensi, mentre Louisa Hanoune, unica donna in lizza per la presidenza, l’1,16 per cento. Il ministro – smentendo le accuse dell’opposizione – ha detto che quelle di ieri sono state “elezioni trasparenti e in massima tranquillità”. Ieri gli sfidanti di Bouteflika – che governerà per altri cinque anni - avevano preannunciato battaglia in caso di una sua vittoria al primo turno. “Sulla base delle informazioni raccolte da tutti gli uffici dei tre candidati Said Sadi, Abdallah Djaballah e Ali Benflis, emerge che la tendenza generale è verso un secondo turno” è scritto in un comunicato congiunto dei tre candidati, i cui sostenitori hanno manifestato vivacemente all’annuncio per i brogli che avrebbe accompagnato la riconferma dell’attuale capo di Stato. Proteste anche in Cabilia, la regione berbera a sud-est di Algeri, dove i leader locali hanno invitato a boicottare il voto e ieri hanno impedito ad alcuni elettori di recarsi alle urne in segno di protesta contro il governo per la mancata risposta alle loro rivendicazioni.

Cecenia

Aspri scontri sono in corso da alcuni giorni sulle montagne della Cecenia meridionale mentre le organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato una atmosfera di paura nella repubblica e un peggioramento della situazione anche in Inguscezia. Il comando militare della guerriglia cecena ha reso noto oggi che violenti scontri sono avvenuti e continuano in diversi villaggi nelle regioni montagnose di Vedeno e Nozhai Yurk dove almeno 12 soldati russi sarebbero rimasti uccisi. I media russi hanno egualmente parlato di una vasta operazione nella stessa regione apparentemente per cercare di catturare il leader indipendentista Aslan Maskhadov. Le organizzazioni dei diritti umani Human Rights Watch, Amnesty international e Memorial hanno denunciato un'atmosfera di paura che prevarrebbe in Cecenia dove malgrado il referendum costituzionale e le successive elezioni nessun passo e' stato compiuto per normalizzare la situazione. Secondo le Ong la grave situazione in Cecenia sta trasferendosi anche in Inguscezia dove si assiste ad un deterioramento della situazione umanitaria, segnalato anche dall'imminente chiusura dell'ultimo campo profughi per spingere i ceceni ad un rientro forzoso.

La Russia ha oggi denunciato una bozza di risoluzione presentata dall'Unione Europea alla Commissione dei diritti umani dell'Onu, che denuncia violazioni in Cecenia, definendola una forma di incoraggiamento al terrorismo. Il viceministro degli esteri russo Iuri Fedotov, citato dalle agenzie, ha definito politicizzata la bozza che accusa Mosca di violazioni dei diritti umani in Cecenia condannando al tempo stesso gli attentati terroristici in Russia. Il processo di normalizzazione voluto dal presidente Vladimir Putin, che esclude l'indipendenza in cambio dell'autonomia e rifiuta qualsiasi dialogo con la resistenza, e' sostenuto dai paesi europei e dagli Stati Uniti, anche se negli ultimi tempi sia Bruxelles sia Washington hanno un po' elevato il tono delle critiche sulle violazioni dei diritti umani nella repubblica.

Scanzano

Il presidente dell' associazione ScanZiamo le scorie-Campo Base, Donato Nardiello, ha denunciato alla Polizia di Stato il furto di attrezzature all' interno del container dell' associazione che e' nell' area del campo base in localita' Terzo Cavone. Dal container sono stati sottratti un computer, un televisore, alcune stufe, materiale elettrico. E' un furto certamente non a scopo di lucro ma compiuto nell' intento di sfiancare il sodalizio ed impossibilitarlo a frequentare il luogo - ha detto Nardiello - che cerchiamo in tutti i modi di far sopravvivere, tra disagi immani, in attesa che quanto promesso da piu' parti venga immediatamente realizzato. Abbiamo deciso - ha continuato - di ripristinare la tendostruttura e di dotarci delle cose essenziali per continuare, speriamo con il supporto e la partecipazione attiva di quanti la pensano come noi.

lavoro nero

Un operaio su sei in nero. Questo il peso del sommerso nell'edilizia in Italia. Le stime ufficiali dell'Istat sul lavoro irregolare nel settore delle costruzioni si attestano al 15,5%. Una cifra che in alcune realta' territoriali, pero', si moltiplica. In Sicilia, per esempio, circa il 41% degli edili lavora in nero, mentre in Calabria il sommerso colpisce il 33,1% degli operai, praticamente uno su tre. Rispetto all'incidenza media nazionale di tutto il settore industriale (8,1%), il sommerso in edilizia presenta, quindi, un tasso quasi doppio. Ai dati dell'Istat, si affianca il preoccupante aumento dell'edilizia abusiva, segnalato dal Cresme: +9% nel solo 2002, pari a 31mila nuove costruzioni illegali. In questo scenario, il ministero del Lavoro ha aumentato l'attivita' ispettiva del 10%. Per esempio, nei soli tre mesi che vanno da giugno a settembre 2003, sono state riscontrate oltre 12 mila violazioni alle norme in materia di sicurezza nei 5.500 cantieri visitati.

ORE 9,30

ALTRI 6 MILITARI USA UCCISI IN COMBATTIMENTO

La morte in combattimento di altri sei uomini viene accusata oggi dal comando militare statunitense in Iraq: fra ieri e oggi, si legge in un comunicato diramato stanotte a Baghdad, altri cinque militari sono caduti sul campo, sotto il fuoco nemico, mentre il sesto e' morto per le ferite riportate il 4 aprile scorso a Mosul, nel nord del paese.

Le forze americane hanno evacuato la notte scorsa i commissariati di polizia e gli uffici municipali nel quartiere sciita di Sadr City a Baghdad, dopo sanguinosi scontri con miliziani sciiti. Lo riferisce un giornalista dell'Afp.

IRAQ/ BAGHDAD, COPRIFUOCO NEL CENTRO DELLA CITTÀ

Mentre il muezzin chiama i fedeli a raccolta per la preghiera del venerdì, una jeep militare Usa percorre le strade del centro di Baghdad intimando ai cittadini di restare chiusi in casa. Questo l'irreale spettacolo che si presenta oggi nel centro della capitale irachena, mentre in altre zone della città sono previste manifestazioni. Giornalisti e personale straniero sono tappati negli albergi e le forze americane impediscono a chiunque di uscirvi. Le strade che si intravedono dall'hotel Palestine appaiono deserte e percorse solo da pattuglie a piedi di Gi. C'è tensione dopo il rapimento di tre civili giapponesi, tra cui anche un giornalista, nei confronti dei quali i rapitori affermano di voler applicare una dura rappresaglia se le truppe nipponiche non si ritireranno dall'Iraq. L'ultimatum è stato fissato a tre giorni e in uno scioccante video mostrato dalla tv al Jazeera i "mujahedin" hanno annunciato di volerli bruciare vivi se le loro condizioni non verranno accettate.

IRAQ: ABITANTI FALLUJA SCAPPANO, MENTRE INFURIA BATTAGLIA

Diversi abitanti della citta' irachena di Falluja, dove anche oggi infuriano gli scontri tra soldati della coalizione e guerriglia sunnita, hanno cominciato ad abbandonare la citta'. Famiglie con donne e bambini si incamminano, portando con se' piccole valigie e fagotti con cibo e medicinali, per sentieri che conducono fuori citta', in particolare verso il villaggio di Al-Naemiya, in direzione sud. I soldati americani li lasciano passare.

ALGERIA: PRESIDENZIALI, BOUTEFLIKA VERSO VITTORIA

Abdelaziz Bouteflika ce l'ha fatta: il presidente algerino ha ottenuto un secondo mandato di cinque anni al termine di uno scrutinio contestato dagli altri candidati che accusano il capo dello stato di frode elettorale. Manca solo lo score definitivo -che potrebbe superare il 65%- atteso per domattina, ma la vittoria del 67enne Bouteflika e' gia' festeggiata da decine di seguaci che a bordo di automobili strombazzanti hanno cominciato a percorrere le strade della capitale un paio d'ore dopo la chiusura dei seggi. Contemporaneamente, decine di simpatizzanti dei tre principali avversari di Bouteflika -Ali Benflis, Said Sadi e Abdallah Djaballah- si sono radunati nella piazza 1 maggio per protestare contro i brogli, ma sono stati dispersi a suon di manganellate da un impressionante dispositivo di agenti in tenuta antisommossa che hanno anche sequestrato la cassetta girata dalla troupe della televisione francese TF1. I tre sconfitti, uniti da una singolare alleanza antifrode, hanno contestato il successo del capo dello stato, affermando che secondo i loro controllori distribuiti negli oltre 40mila seggi nessuno dei candidati ha superato il 50% necessario per essere eletto al primo turno. Secondo il direttore della comunicazione di Ali Benflis, ex premier ed ex braccio destro del presidente uscente, in molti seggi le urne sono state riempite abusivamente di schede pro Bouteflika, e il tasso di partecipazione fornito dal ministero degli interni (57,68%) e' superiore a quello reale. Un tasso minore del 60,25% registrato nelle elezioni del 1999 in cui Bouteflika ottenne il primo mandato con oltre il 73% dei voti (cifra contestata dall'opposizione), che conferma come gli algerini continuino ad essere allergici alle urne in un paese dove da anni tutto e' gia' deciso in anticipo e dove da giorni l'apparato governativo continuava martellante a dare per scontata la conferma di Bouteflika, abbandonato pero' dall'esercito che per anni ha guidato nell'ombra il paese e che per la prima volta si e' dichiarato neutrale. Tuttavia, il partito degli astensionisti e' calato di una decina di punti rispetto alle legislative del 2002.

MUSSOLINI: SINDACO CREMONA AUTORIZZA MESSA COMMEMORATIVA

La messa commemorativa di Mussolini a Cremona si potra' celebrare, ma solo nella cappella del cimitero e non all'esterno. Il sindaco Paolo Bodini ha risposto cosi' alle richieste fatte nei giorni scorsi dal Comitato onoranze caduti della Repubblica Sociale Italiana che gli avevano chiesto l'autorizzazione a ricordare la morte del duce il prossimo 24 aprile, tra le 10 e le 13. Nella decisione condivisa dalla sua Giunta, il primo cittadino ha tenuto conto della possibilita' di scontri con Rifondazione Comunista che aveva chiesto all'amministrazione comunale di non autorizzare quella cerimonia. La domanda del Comitato, fatta il 25 marzo, e' stata accolta limitatamente alla celebrazione di una funzione di suffragio all'interno della Cappella del Civico Cimitero il 24 aprile prossimo. A celebrare la messa dovra' pero' essere il cappellano e non un sacerdote della comunita' tradizionalista del defunto vescovo Lefebvre come vorrebbero i neofascisti.

ORE 13,00

IRAQ

Le forze americane hanno ripreso il controllo di Kut, due giorni dopo che i soldati ucraini erano stati costretti a lasciare la citta' irachena dopo scontri con le milizie sciite. Lo riferiscono testimoni locali, aggiungendo che i militari hanno attaccato l'ufficio della milizia del leader radicale sciita Moqtada Sadr. Intanto nel grande quartiere sciita di Sadr city a Baghdad, gli americani hanno evacuato la scorsa notte gli uffici della municipalita' e i commissariati di polizia dopo violenti scontri con i miliziani sciiti. A Falluja, dove continuano i combattimenti fra americani e insorti sunniti, numerose famiglie, con donne e bambini, hanno iniziato questa mattina a lasciare la citta' per rifugiarsi nei villaggi vicini. Portano poche cose nelle loro valige e i soldati americani li lasciano passare.

Uomini armati hanno attaccato un convoglio americano che trasportava carburante a ovest di Baghdad, uccidendo almeno nove persone. Un fotografo della Reuters sul posto ha detto di aver visto corpi che bruciavano all'interno dei veicoli, ancora in fiamme vicino a Abu Gharib. Il fotografo ha detto che il convoglio comprendeva mezzi militari americani e autocisterne. A Abu Gharib, citta' a maggioranza sunnita, ieri c'erano stati aspri scontri tra soldati Usa e guerriglia.

  • Le forze Usa hanno evacuato i commissariati di polizia e gli uffici municipali nel quartiere sciita di Sadr City a Baghdad, dopo gli scontri con miliziani sciiti.

Ribelli armati hanno preso il controllo dell'autostrada che collega la cittadina di Abu Gharib a Falluja, nel cosiddetto 'triangolo sunnita' a ovest della capitale irachena. Lo ha riferito un corrispondente dell'agenzia France Presse. Stamani, vicino ad Abu Gharib, e' stato attaccato un convoglio americano e almeno nove persone sono morte. Nella cittadina, 20 chilometri a ovest della capitale, sono in corso scontri tra forze Usa e miliziani. Dalla zona sono partiti camion carichi di miliziani diretti a ovest per dare manforte ai ribelli di Falluja, da giorni assediata dalle truppe statunitensi.

M.O./ SHARON CHIEDE REFERENDUM NEL LIKUD SUL RITIRO DA GAZA

  • Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha ufficicialmente chiesto l'organizzazione di un referendum in seno al suo partito, il Likud, sul suo piano di ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza e da alcune colonia ebraiche in Cisgiordania. Lo hanno annunciato oggi responsabili israeliani. La richiesta di Sharon è stata formulata ieri sera. Conformemente alle regole in vigore in seno al Likud, la votazione deve aver luogo entro tre settimane. In un primo tempo, Sharon aveva dichiarato che avrebbe domandato il referendum dopo il viaggio che deve effettuare la settimana prossima a Washington, dove va a tentare di ottenere il sostegno di George W. Bush al suo piano. A quanto pare, ha invece accelerato la procedura per impedire di organizzarsi a chi nel Likud si oppone al piano. Per Raanan Gissin, consigliere di Sharon, la decisione del primo ministro è destinata a procedere con questo piano prima che la situazione nella regione si deteriori ancora di più. "E' deciso a farlo" ha sottolineato Gissin.

Algeria: stravince Bouteflika, nuovo mandato di 5 anni

Il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika e' stato rieletto con l'83,49% dei voti, ha annunciato il ministro dell'interno. Bouteflika ha ottenuto un secondo mandato di 5 anni al termine di uno scrutinio contestato dagli altri candidati, che lo accusano di frode elettorale. Il principale rivale di Bouteflika, Ali Benflis, suo ex premier e ex braccio destro, ha avuto il 7,93%. Al candidato del Partito islamista che siede in Parlamento, Abdallah Djaballah, e' andato il 4,84%. Contro il presidente, che tra l'altro ha in programma di limitare il pluralismo dei partiti, di eliminare la figura del primo ministro, e di tenere a freno la stampa indipendente, e' invece compatta la Cabilia. Ma nella tormentata regione montagnosa ad est di Algeri la partecipazione al voto e' stata molto bassa a causa dell'appello al boicottaggio lanciato da una parte degli 'arch', le tribu' locali che in alcune localita' hanno impedito alla gente di andare a votare.

SRI LANKA, ALMENO OTTO MORTI NEGLI SCONTRI TRA FAZIONI TAMIL

I combattimenti sono esplosi oggi tra due fazioni di ribelli Tigri Tamil, nel primo combattimento in Sri Lanka dal cessate-il-fuoco del 2002, secondo quanto comunicano militari e guerriglieri. Nei combattimenti si confrontano i ribelli del principale gruppo Tigri Tamil basato nel nord del Paese a una fazione dissidente dell'est, secondo fonti militari e dei ribelli. Colpi di mortaio e fucileria si sono avvertiti lungo il fiume Verugal, Sri Lanka orientale, secondo le fonti. Questi scontri sono i primi dopo la firma nel febbraio 2002 del cessate-il-fuoco, patrocinato dalla Norvegia, che ha sospeso la guerra civile tra le Tigri Tamil e il governo srilankese cominciata nel 1983.

NUCLEARE: SCANZANO, FURTI E DANNI A CAMPO BASE TERZO CAVONE

  • Il luogo simbolo in Italia della battaglia antinucleare contro le scorie radioattive, il campo base di Terzo Cavone a Scanzano Jonico, e' stato violato da ignoti che hanno perpetrato furti ed alcuni danneggiamenti. Secondo la denuncia presentata dal presidente dell'associazione ScanZiamo le scorie - Campo Base, Donato Nardiello, agli agenti della locale stazione della Polizia di Stato, e' stata scardinata la porta dell'unico container rimasto a disposizione dei volontari dell'associazione e sono stati rubati un computer, un televisore, alcune stufe, del materiale elettrico ed altro materiale ancora da inventariare. I danni ammontano a circa 5.000 euro. Un furto certamente non a scopo di lucro - dichiara Nardiello - ma compiuto nell'intento di sfiancare il sodalizio ed impossibilitarlo a frequentare il luogo che cerchiamo in tutti i modi di far sopravvivere, tra disagi immani, in attesa che quanto promesso da piu' parti venga immediatamente realizzato.

IMMIGRATI: SBARCATI 52 CLANDESTINI NELL'AGRIGENTINO

  • Questa volta, i clandestini hanno superato l'isola di Lampedusa e sono sbarcati direttamente in Sicilia. E' accaduto la notte scorsa a Licata, paese a una quarantina di chilometri da Agrigento. In 52 sono stati bloccati nella zona del porto, quando ormai si trovavano sulla terraferma. Gli immigrati clandestini, che sostengono di provenire dalla Palestina e dall'Iraq, sono stati condotti in commissariato in attesa di individuare una struttura in grado di ospitarli. Infatti, in questi giorni, il centro d'accoglienza di Agrigento e gia' al completo. La polizia sta adesso cercando l'imbarcazione che ha condotto i 52 clandestini fino a Licata.

gror040409 (last edited 2008-06-26 10:00:45 by anonymous)