ORE 9,30

ALTRI 6 MILITARI USA UCCISI IN COMBATTIMENTO

La morte in combattimento di altri sei uomini viene accusata oggi dal comando militare statunitense in Iraq: fra ieri e oggi, si legge in un comunicato diramato stanotte a Baghdad, altri cinque militari sono caduti sul campo, sotto il fuoco nemico, mentre il sesto e' morto per le ferite riportate il 4 aprile scorso a Mosul, nel nord del paese.

Le forze americane hanno evacuato la notte scorsa i commissariati di polizia e gli uffici municipali nel quartiere sciita di Sadr City a Baghdad, dopo sanguinosi scontri con miliziani sciiti. Lo riferisce un giornalista dell'Afp.

IRAQ/ BAGHDAD, COPRIFUOCO NEL CENTRO DELLA CITTÀ

Mentre il muezzin chiama i fedeli a raccolta per la preghiera del venerdì, una jeep militare Usa percorre le strade del centro di Baghdad intimando ai cittadini di restare chiusi in casa. Questo l'irreale spettacolo che si presenta oggi nel centro della capitale irachena, mentre in altre zone della città sono previste manifestazioni. Giornalisti e personale straniero sono tappati negli albergi e le forze americane impediscono a chiunque di uscirvi. Le strade che si intravedono dall'hotel Palestine appaiono deserte e percorse solo da pattuglie a piedi di Gi. C'è tensione dopo il rapimento di tre civili giapponesi, tra cui anche un giornalista, nei confronti dei quali i rapitori affermano di voler applicare una dura rappresaglia se le truppe nipponiche non si ritireranno dall'Iraq. L'ultimatum è stato fissato a tre giorni e in uno scioccante video mostrato dalla tv al Jazeera i "mujahedin" hanno annunciato di volerli bruciare vivi se le loro condizioni non verranno accettate.

IRAQ: ABITANTI FALLUJA SCAPPANO, MENTRE INFURIA BATTAGLIA

Diversi abitanti della citta' irachena di Falluja, dove anche oggi infuriano gli scontri tra soldati della coalizione e guerriglia sunnita, hanno cominciato ad abbandonare la citta'. Famiglie con donne e bambini si incamminano, portando con se' piccole valigie e fagotti con cibo e medicinali, per sentieri che conducono fuori citta', in particolare verso il villaggio di Al-Naemiya, in direzione sud. I soldati americani li lasciano passare.

ALGERIA: PRESIDENZIALI, BOUTEFLIKA VERSO VITTORIA

Abdelaziz Bouteflika ce l'ha fatta: il presidente algerino ha ottenuto un secondo mandato di cinque anni al termine di uno scrutinio contestato dagli altri candidati che accusano il capo dello stato di frode elettorale. Manca solo lo score definitivo -che potrebbe superare il 65%- atteso per domattina, ma la vittoria del 67enne Bouteflika e' gia' festeggiata da decine di seguaci che a bordo di automobili strombazzanti hanno cominciato a percorrere le strade della capitale un paio d'ore dopo la chiusura dei seggi. Contemporaneamente, decine di simpatizzanti dei tre principali avversari di Bouteflika -Ali Benflis, Said Sadi e Abdallah Djaballah- si sono radunati nella piazza 1 maggio per protestare contro i brogli, ma sono stati dispersi a suon di manganellate da un impressionante dispositivo di agenti in tenuta antisommossa che hanno anche sequestrato la cassetta girata dalla troupe della televisione francese TF1. I tre sconfitti, uniti da una singolare alleanza antifrode, hanno contestato il successo del capo dello stato, affermando che secondo i loro controllori distribuiti negli oltre 40mila seggi nessuno dei candidati ha superato il 50% necessario per essere eletto al primo turno. Secondo il direttore della comunicazione di Ali Benflis, ex premier ed ex braccio destro del presidente uscente, in molti seggi le urne sono state riempite abusivamente di schede pro Bouteflika, e il tasso di partecipazione fornito dal ministero degli interni (57,68%) e' superiore a quello reale. Un tasso minore del 60,25% registrato nelle elezioni del 1999 in cui Bouteflika ottenne il primo mandato con oltre il 73% dei voti (cifra contestata dall'opposizione), che conferma come gli algerini continuino ad essere allergici alle urne in un paese dove da anni tutto e' gia' deciso in anticipo e dove da giorni l'apparato governativo continuava martellante a dare per scontata la conferma di Bouteflika, abbandonato pero' dall'esercito che per anni ha guidato nell'ombra il paese e che per la prima volta si e' dichiarato neutrale. Tuttavia, il partito degli astensionisti e' calato di una decina di punti rispetto alle legislative del 2002.

MUSSOLINI: SINDACO CREMONA AUTORIZZA MESSA COMMEMORATIVA

La messa commemorativa di Mussolini a Cremona si potra' celebrare, ma solo nella cappella del cimitero e non all'esterno. Il sindaco Paolo Bodini ha risposto cosi' alle richieste fatte nei giorni scorsi dal Comitato onoranze caduti della Repubblica Sociale Italiana che gli avevano chiesto l'autorizzazione a ricordare la morte del duce il prossimo 24 aprile, tra le 10 e le 13. Nella decisione condivisa dalla sua Giunta, il primo cittadino ha tenuto conto della possibilita' di scontri con Rifondazione Comunista che aveva chiesto all'amministrazione comunale di non autorizzare quella cerimonia. La domanda del Comitato, fatta il 25 marzo, e' stata accolta limitatamente alla celebrazione di una funzione di suffragio all'interno della Cappella del Civico Cimitero il 24 aprile prossimo. A celebrare la messa dovra' pero' essere il cappellano e non un sacerdote della comunita' tradizionalista del defunto vescovo Lefebvre come vorrebbero i neofascisti.