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'''Irak'''

Le Filippine hanno deciso oggi di non ritirare il piccolo contingente di soldati e poliziotti schierato in Iraq, ma il governo ha detto che potrà evacuare gli altri filippini dalla nazione mediorientale. La presidente Gloria Macapagal Arroyo ha detto che circa 50 soldati nell'Iraq centrale stanno operando in una zona "sicura e non pericolosa", ma per precauzione sono stati invitati a non uscire dai loro campi.La presidente filippina ha anche dato istruzioni al ministero degli esteri di formare una squadra per preparare una possibile evacuazione di civili filippini dall'Iraq. Il gruppo dovrebbe identificare e localizzare i filippini, che si ritiene siano un centinaio. Una quarantina di militari, dei quali era prevista la partenza per l'Iraq questa settimana, rimarranno nelle Filippine a disposizione del piano di evacuazione dei civili

'''Irak'''

Il governo giapponese sta indagando sulle informazioni, diffuse dai media, che riferiscono di due altri cittadini giapponesi che sarebbero stati presi in ostaggio vicino a Baghdad, ha dichiarato oggi il ministro giapponese degli affari esteri, Yoriko Kawaguchi. L'annuncio della notizia, per ora non confermata, ha aggravato la tensione in Giappone dove il governo cerca senza successo di ottenere la liberazione di tre ostaggi rapiti in Iraq la settimana scorsa.
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Le tv arabe Al Jazeera e Al Arabiya hanno mandato in onda un audio attribuito a Osama Bin Laden. La voce registrata offre una tregua all'Europa, a patto che cessi gli attacchi ai musulmani. Nessuna tregua invece nelle ostilità contro gli Stati Uniti. E l'impegno "davanti a Dio" a vendicare colpendo Israele l'uccisione del leader spirituale di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin. "Presento un'iniziativa di riconciliazione - afferma la voce nel messaggio, della durata di tre minuti e 40 secondi - e ci impegnamo a cessare le operazioni contro tutti i paesi (europei) che accettino di non attaccare i musulmani". E ancora: "Quello che è accaduto l'11 settembre e l'11 marzo è la vostra ricompensa, perché capiate che la sicurezza è una necessità per tutti". L'autenticità del nastro non è stata ancora verificata ma all'ascolto la voce sembra la stessa di altre registrazioni poi giudicate autentiche dagli esperti della Cia.
 
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E' tornato a farsi vivo Osama bin Laden. Una voce attribuita al capo di 'al Qaeda', registrata su un nastro mandato in onda da due emettenti televisive arabe, offre una tregua ai Paesi europei, a condizione che non attacchino piu' i musulmani, ma esclude una possibilita' analoga agli Stati Uniti. La registrazione trasmessa da 'al Arabiya', l'emittente di Dubai, e da 'al Jazira', contiene anche una minaccia a Israele di vendetta per l'uccisione dello sceicco Yassin, fondatore del Movimento di resistenza islamico Hamas. La voce afferma anche che le stragi dell'11 marzo a Madrid sono la "ricompensa" delle azioni della Spagna in Iraq, in Afghanistan e in Palestina. "Cio' che e' accaduto l'11 settembre (gli attentati negli Usa, ndr) e l'11 marzo e' il giusto pagamento, cosi' saprete che la sicurezza e' una necessita' per tutti", afferma la voce. Non e' possibile al momento verificare l'autenticita' della registrazione; ma all'ascolto la voce sembra la stessa di altre registrazioni poi risultate autentiche agli esperti della Cia
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'''Sudafrica'''

Trionfo, come previsto, dell'African National Party; avanzata netta dell'Alleanza Democratica (Da), partito di opposizione di ispirazione liberal; colpi durissimi per il New National Party (ex partito segregazionista bianco, ora alleato con l'Anc), e per l'Inkatha Freedom Party, il movimento a base zulu, gia' nel governo centrale da cui quasi certamente uscira'; quasi scomparsa dell'altra miriade di partiti: se ne erano presentati 37, contando sul sistema di voto proprorzionale. Questo il quadro dei risultati delle elezioni politiche e provinciali sudafricane svoltesi ieri a poco piu' del 20 per cento delle schede scrutinate. L'Anc sarebbe a cavallo della fatidica soglia del 65 per cento, vale a dire dei due terzi dei seggi, ed e' in vantaggio in tutte le nove regioni, anche nelle due dove era il secondo partito e quindi governava in coalizione; Ad e' intorno al 18,5 per cento dei voti, quasi il doppio rispetto a cinque anni fa.

GR ORE 9.30

Irak

Le Filippine hanno deciso oggi di non ritirare il piccolo contingente di soldati e poliziotti schierato in Iraq, ma il governo ha detto che potrà evacuare gli altri filippini dalla nazione mediorientale. La presidente Gloria Macapagal Arroyo ha detto che circa 50 soldati nell'Iraq centrale stanno operando in una zona "sicura e non pericolosa", ma per precauzione sono stati invitati a non uscire dai loro campi.La presidente filippina ha anche dato istruzioni al ministero degli esteri di formare una squadra per preparare una possibile evacuazione di civili filippini dall'Iraq. Il gruppo dovrebbe identificare e localizzare i filippini, che si ritiene siano un centinaio. Una quarantina di militari, dei quali era prevista la partenza per l'Iraq questa settimana, rimarranno nelle Filippine a disposizione del piano di evacuazione dei civili

Irak

Il governo giapponese sta indagando sulle informazioni, diffuse dai media, che riferiscono di due altri cittadini giapponesi che sarebbero stati presi in ostaggio vicino a Baghdad, ha dichiarato oggi il ministro giapponese degli affari esteri, Yoriko Kawaguchi. L'annuncio della notizia, per ora non confermata, ha aggravato la tensione in Giappone dove il governo cerca senza successo di ottenere la liberazione di tre ostaggi rapiti in Iraq la settimana scorsa.

Irak

Familiari di soldati americani in Iraq e veterani della guerra hanno inscenato in serata una manifestazione di protesta contro l'invasione e l'occupazione del Paese del Golfo. Non dobbiamo stare in Iraq. Non vinceremo mai questa guerra, ha detto in una conferenza stampa Sue Niederer, il cui figlio di 24 anni, Seth, era stato ucciso due mesi fa mentre cercava di disinnescare una bomba. I parenti dei militari e i veterani innalzavano bandiere americane e le foto dei cari caduti, chiedendo al presidente George W. Bush di porre fine alla guerra. Dopo la conferenza stampa, ai manifestanti si sono uniti altri attivisti contrari alla guerra e insieme hanno marciato verso la Casa Bianca, dove hanno lanciato garofani rosa, gialli e bianchi in memoria degli oltre 670 americani uccisi dall'inizio della guerra. La marcia e' stata organizzata dal gruppo 'Military families Speak Out' (familiari dei militari parlano) e 'United for Peace and Justice', un gruppo pacifista.

Bin laden

E' tornato a farsi vivo Osama bin Laden. Una voce attribuita al capo di 'al Qaeda', registrata su un nastro mandato in onda da due emettenti televisive arabe, offre una tregua ai Paesi europei, a condizione che non attacchino piu' i musulmani, ma esclude una possibilita' analoga agli Stati Uniti. La registrazione trasmessa da 'al Arabiya', l'emittente di Dubai, e da 'al Jazira', contiene anche una minaccia a Israele di vendetta per l'uccisione dello sceicco Yassin, fondatore del Movimento di resistenza islamico Hamas. La voce afferma anche che le stragi dell'11 marzo a Madrid sono la "ricompensa" delle azioni della Spagna in Iraq, in Afghanistan e in Palestina. "Cio' che e' accaduto l'11 settembre (gli attentati negli Usa, ndr) e l'11 marzo e' il giusto pagamento, cosi' saprete che la sicurezza e' una necessita' per tutti", afferma la voce. Non e' possibile al momento verificare l'autenticita' della registrazione; ma all'ascolto la voce sembra la stessa di altre registrazioni poi risultate autentiche agli esperti della Cia

Palestina

A poche ore dalla concessione del benestare del presidente degli Stati Uniti George Bush per il piano governativo israeliano di ritiro dalla striscia di Gaza, una colonna di 40 mezzi corazzati dell'esercito israeliano e' penetrata stanotte nel campo profughi di Rafah, all'estremita' meridionale della striscia di Gaza. Elicotteri israeliani hanno lanciato un missile sulla folla. Undici persone sono state ferite, riferiscono testimoni e dirigenti ospedalieri.Secondo alcuni testimoni, il missile è stato lanciato in direzione di una folla di civili e militanti armati. L'esercito israeliano ha dichiarato che il missile è stato lanciato in un campo per tentare di allontanare un gruppo di palestinesi armati dalle truppe israeliane.

palestina

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha esortato i soggetti coinvolti nel processo di pace in Medio Oriente ad astenersi dal fare commenti unilaterali sull'esito dei colloqui israelo-palestinesi. Una critica implicita al presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, che si e' pronunciato a sorpresa contro il rientro dei profughi palestinesi nei territori che oggi sono nello Stato di Israele. "Il segretario generale ribadisce la propria posizione, vale a dire che le questioni relative allo status finale devono essere definite in una trattativa tra le parti, sulla base delle risoluzioni piu' significative del Consiglio di sicurezza dell'Onu", ha detto il portavoce di Annan in una nota ufficiale. La stessa fonte ha aggiunto: "Il segretario generale e' fortemente convinto che dovrebbero tutti astenersi dal prendere iniziative che potrebbero pregiudicare il risultato di tali colloqui". Il capo della Casa Bianca ha ricevuto ieri a Washington il premier israeliano, Ariel Sharon, cui ha dato il via libera formale al piano per il ritiro unilaterale israeliano dalla Striscia di Gaza. Bush ha anche riconosciuto a Israele il diritto di mantenere alcune aree dei territori arabi e questo ha scatenato una reazione risentita dei palestinesi, i quali denunciano il piano Sharon come un tentativo di sottrarsi a negoziati diretti e a un confronto sulla 'roadmap', l'itinerario di pace indicato dai mediatori di Usa, Russia, Ue e Onu, che prevede la creazione di uno Stato palestinese indipendente.

Sudafrica

Trionfo, come previsto, dell'African National Party; avanzata netta dell'Alleanza Democratica (Da), partito di opposizione di ispirazione liberal; colpi durissimi per il New National Party (ex partito segregazionista bianco, ora alleato con l'Anc), e per l'Inkatha Freedom Party, il movimento a base zulu, gia' nel governo centrale da cui quasi certamente uscira'; quasi scomparsa dell'altra miriade di partiti: se ne erano presentati 37, contando sul sistema di voto proprorzionale. Questo il quadro dei risultati delle elezioni politiche e provinciali sudafricane svoltesi ieri a poco piu' del 20 per cento delle schede scrutinate. L'Anc sarebbe a cavallo della fatidica soglia del 65 per cento, vale a dire dei due terzi dei seggi, ed e' in vantaggio in tutte le nove regioni, anche nelle due dove era il secondo partito e quindi governava in coalizione; Ad e' intorno al 18,5 per cento dei voti, quasi il doppio rispetto a cinque anni fa.

gror040415 (last edited 2008-06-26 09:53:21 by anonymous)