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esteri

Esteri

MEDIO ORIENTE, 21/04/2004 - 13:05 Sei palestinesi uccisi a Gaza

Sono sette i palestinesi rimasti uccisi nel corso di operazioni militari dell'esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza. E' quanto hanno riferito fonti ospedaliere. Molte altre persone sono rimaste ferite quando alcuni elicotteri Apache hanno sparato missili contro alcune abitazioni nei pressi di Beit Lahyia. Il capo dei servizi di sicurezza palestinesi ha detto: «Quest'operazione e' immorale e viola tutte le leggi internazionali e i diritti umani». E ha rivolto un appello alla comunita' internazionale perche' intervenga e metta fine alle incursioni delle truppe israeliane.

  • e Un altro palestinese, l'ottavo della

giornata, è stato ucciso oggi a Bet Lahiya, nella Striscia di Gaza, nel corso di scontri con soldati israeliani.

Israele. Liberato Mordechai Vanunu dopo 18 anni di carcere Gerusalemme, 21 aprile 2004 “Un eroe della pace”: con questi cartelli centinaia di persone hanno atteso l’uscita dal carcere israeliano di Ashqelon" di Mordechai Vanunu. “Sono orgoglioso di ciò che ho fatto", ha detto il tecnico nucleare, che ha fatto conoscere al mondo i bellicosi piani atomici di Israele. Dopo 18 anni di carcere per avere rivelato i segreti dei programmi nucleari militari di Israele, il tecnico Mordechai Vanunu è stato liberato questa mattina dal carcere di Ashkelon. "Sono orgoglioso di ciò che ho fatto" ha affermato Vanunu in una dichiarazione letta ai giornalisti, aggiungendo che Israele "non ha bisogno dell'arma nucleare". Vanunu, che ha detto di "non avere più segreti" da rivelare, ha anche lanciato un appello al mondo e al governo israeliano perchè la centrale nucleare israeliana di Dimona sia aperta alle ispezioni internazionali. Si è rivolto alla stampa in inglese e si è rifiutato di rispondere alle domande in ebraico: ha sostenuto fra l'altro di essere stato costretto a passare 18 anni in prigione unicamente perchè si era convertito al cristianesimo e ha aggiunto di essere contrario all'idea di Israele come uno Stato ebraico. All'uscita era accompagnato dal fratello Meir e da tre ufficiali della prigione israeliana. Davanti a una folla di giornalisti e di sostenitori, molti dei quali stranieri, ha fatto con le dita il segno della vittoria.

  • Gli è stato vietato di uscire da Israele per un anno o di avvicinarsi a porti o aeroporti e non potrà incontrare, senza autorizzazione, cittadini stranieri.

Vanunu era stato rapito in circostanze misteriose a Roma nel 1986 da agenti del Mossad e riportato in Israele dove era stato condannato per spionaggio.

iraq

Almeno 60 persone sono morte e più di duecento sono rimaste ferite a causa di tre esplosioni avvenute in altrettanti commissariati di polizia a Bassora oggi. Fra le vittime un gruppo di bambini, almeno dieci, che venivano portati in minibus all'asilo, altri civili e poliziotti. La folla inferocita ha circondato i luoghi delle esplosioni e impedisce ai militari britannici e ai loro mezzi, anche di soccorso, di raggiungere i tre commissariati, tirando loro contro pietre.

In un primo momento il capo della polizia del capoluogo meridionale dell'Iraq, generale Mohammad Al Ali aveva detto che i tre commissariati erano stati attaccati con missili poco dopo le sette locali (le cinque italiane), ma un portavoce britannico, Jon Arnold, ha affermato che si è trattato di tre autobombe, esplose pressocchè contemporaneamente.

Si combatte a Fallujah A Fallujah i carri armati americani sono penetrati in città, nel quartiere di Golan dove hanno incontrato una forte resistenza. Le truppe Usa hanno proseguito e in loro aiuto, dice Al jazeera, sono entrati in azione i caccia dell'aviazione. Almeno nove guerriglieri iracheni sono stati uccisi e tre soldati Usa sono rimasti feriti.

Anche la Repubblica Dominicana ritira le truppe Dopo la Spagna e l'Honduras, anche la Repubblica Dominicana ha annunciato l'intenzione di ritirare le proprie truppe impegnate in missione di pace in Iraq (300 uomini). Lo ha reso noto ieri sera il ministro delle Forze armate, generale Josè Jimenez Soto Jimenez, precisando che il ritiro avverrà "entro 15 giorni". I militari fanno parte della brigata Plus Ultra sotto il comando spagnolo e sono impegnati in missione di pace a Diwaniya, nell' Iraq del sud. Il ministro ha detto che il ritiro è legato alla decisione della Spagna e che ieri sera si è consultato per telefono con il presidente honduregno Ricardo Maduro.

  • Mentre l'Iraq è quotidianamente devastato da una guerra che solo i più stolti si ostinano ancora a negare, il portavoce dell Iraqi National Congress ha reso noti alcuni dettagli sul processo a Saddam Hussein.

L'INC, che durante il regime di Saddam era un gruppo di opposizione in esilio finanziato dagli Usa dal 1991, ha reso noto il nome del presidente della corte, sette giudici e diversi pubblici ministeri. Sono stati inoltre stanziati 75 milioni di dollari per il periodo 2004/2005. Il presidente della corte sarà l'avvocato Salem Chalabi, dal perfetto curriculum made in USA e nipote di Ahmed Chalabi, il faccendiere e bancarottiere internazionale a capo dell'INC e che gli americani avrebbero voluto alla guida del Governo Provvisorio. Ancora ignote le esatte accuse che saranno formularte nei confronti dell'ex raiss e dei suoi uomini nel Baath. Per questo motivo secondo l'avvocato Jacques Verges, che dovrebbe difendere Saddam Hussein, sarà difficile tenere un processo giusto.

Arabia Saudita, kamikaze si fa esplodere: 10 morti

Sono dieci i morti nell'attentato di oggi a Riad in Arabia Saudita. Decine i feriti. L'esplosione, causata da un'autobomba con un kamikaze a bordo, è avvenuta vicino a un edificio delle forze di sicurezza.

NEPAL 21 Aprile 2004 - 13.07 Durata: 3 minuti 41 secondi Dall’inizio di aprile in Nepal si è intensificata la rivolta della guerriglia maoista contro il governo monarchico e la protesta si è oramai allargata anche ad ampi settori sociali di studenti, donne ed operai. Sono numerosissimi i feriti e gli arrestati. Nella sola giornata di ieri gli scontri tra manifestati e le forze di polizia sono proseguiti per più di otto ore, in diversi punti della capitale Katmandu. Per oggi è convocata una manifestazione alla Tribuvan University per chiedere la liberazione dei leader studenteschi arrestati. Abbiamo sentito il portavoce del direttivo studentesco dell’università Tribuvan Gotam Kisy (audio ondadurto)

Oggi 21 aprile, LEYLA ZANA , EX DEPUTATA CURDA, IN CARCERE DAL 1994 INSIEME Ad altri tre deputati kurdi, SARanno GIUDICATi PER LA SECONDA VOLTA, su richiesta della Corte Suprema Europea per i Diritti Umani, PER NON AVER MAI RINUNCIATO A RIVENDICARE IL RICONOSCIMENTO DELL'IDENTITA' CURDA E LA NECESSITA' DI PERCORSI DI PACE E DI CONVIVENZA TRA TURCHI E CURDI. Ricordiamo che Leila Zana fu accusata di separatismo e condannata a 15 anni di carcere nel primo processo, perchè, nel 1991, APPENA ELETTA IN PARLAMENTO, ha pronunciato CORAGGIOSAMENTE IL SUO GIURAMENTO IN LINGUA turca e CURDA E ha osato METTERE TRA I CAPELLI UN NASTRO CON I COLORI DEL KURDISTAN ROMPENDO COSI' IL DIVIETO TOTALE DELLE LEGGI TURCHE PER OGNI RIFERIMENTO ALL'IDENTITA' CURDA. Dalle udienze che si sono svolte finora (almeno 11 dopo un anno dall'avvio del secondo processo) appare chiaro come la Turchia mantenga salda la volontà di ignorare le aspettative della Corte Suprema Europea che spera quantomeno in un giusto processo, e continui a respingere le numerose richieste di libertà. Ormai le udienze durano meno di 3 ore e si continua a rimandare una conclusione a cui tutti, eccetto la Turchia sono giunti: Leyla Zana e gli altri tre coimputati devono essere liberati.Presidio oggi dalle 17.30 fino alle 19 a Piazza Montecitorio, organizzato dalle DiN e dal Comitato fermiamo la guerra per chiedere la liberazione immediata di Leila Zana e degli altri tre deputati. (audio)

MESSICO: PANINI ALLA CARNE UMANA, ARRRESTATO AMBULANTE

  • CITTA' DEL MESSICO, 21 APR - Gli ingredienti del

ripieno dei tamales, una sorta di panino imbottito molto presente nella dieta dei messicani, variano molto. Ma Carlos Machuca, un venditore ambulante dello stato centrale di Michoacan, ha fatto ricorso ad un ingrediente mai utilizzato in precedenza: la carne umana.

  • La polizia di Morelia, capitale dello stato, ha rinvenuto un

cadavere squartato nell'abitazione dell'ambulante, il quale ha candidamente confessato di aver utilizzato alcune parti umane per imbottire i panini che vendeva in strada.

  • Gli agenti, avvisati da una chiamata anonima, hanno trovato

la testa ed il torace del cadavere all'interno dell'abitazione di Machuca, il quale è stato sorpreso dagli agenti mentre cucinava in giardino gambe e braccia in un grande pentolone, secondo quanto rivela oggi il quotidiano Milenio.

  • La vicenda ha creato un'ondata di orrore nella comunità

michoacana: l'ambulante era solito vendere i suoi tamales (tortine di mais ripiene di carne, pollo, peperone e altri ingredienti, avvolte in foglie di banano e cotte al vapore) davanti all'ospedale di Morelia ed in altre strade del centro della città.

italia

DEFINITE ILLEGITTIME LE ESPULSIONI COATTE Le espulsioni coatte sono illegittime. Questa la decisione della Corte costituzionale che ha bocciato questo punto della legge Bossi-fini. Le motivazioni della decisione si conosceranno solo tra qualche settimana. Il punto della bossi-fini contestato dalla corte è la legittimità costituzionale dell' accompagnamento coattivo dell'immigrato alla frontiera: ora avviene senza convalida di un magistrato ma tramite una semplice “comunicazione”. Secondo la corte questo infrange i principi del contradditorio e del diritto di difesa. Già la legge Turco Napolitano del 1998 era stata oggetto di un simile esame. Non è l’unico punto della Bosssi-fini su cui si pronuncerà la Consulta: presto si dovrà stabilire se siano legittime o meno le norme che prevedono l'arresto obbligatorio in flagranza di reato, e il processo per direttissima: queste sono previste per il cittadino immigrato che ha violato l'ordine di allontanamento dall'Italia entro 5 giorni impartito dal questore. sentiamo l’avvocato Manlio Vicini audio ondadurto)

FIAT:SECONDO GIORNO DI BLOCCHI DEI LAVORATORI

Gli operai fiat continuano a bloccare l' area industriale di Melfi (Potenza). L' intera area industriale è chiusa oramai da 2 giorni da cinque blocchi stradali fatti dai lavoratori: chiedono a Fiat un incontro per discutere del salario, dell' organizzazione e dei turni del lavoro. Federmeccanica ha definito "illegittimi" il blocco delle merci, quello dei cancelli e delle strade a Melfi. Chiusura totale da parte della dirigenza Fiat che si è detta indisponibile a incontrare la Fiom.Il segretario della Fiom Gianni Rinaldini ha comunicato di essere in attesa di una iniziativa del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la convocazione della riunione con Fiat. I lavoratori chiedono una diversa organizzazione del lavoro, in particolare, una rotazione dei turni che elimini la cosiddetta "doppia battuta", cioé la ripetizione per due settimane consecutive del turno notturno. Chiedono garanzie sul pagamento delle ore non lavorate per lo sciopero dell' indotto, cosa che al momento non accade. Il salario dei lavoratori di Melfi è inoltre più basso rispetto a quello del resto del gruppo: i sindacati calcolano questa differenza in circa 1.500 euro l' anno. (audio)

processo 4 ottobre

Rischiano di finire sotto processo i 14 compagni indagati dalla procura di Roma per resistenza aggravata a pubblico ufficiale in relazione agli scontri con la polizia del 4 ottobre 2003, all'Eur, quando era in corso la riunione intergovernativa preparatoria della firma della Costituzione europea. Il pm Salvatore Vitello, titolare del fascicolo, ha inviato ai difensori l'avviso di chiusura dell'indagine, passo che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. I compagni sono accusati di essersi opposti alle forze dell'ordine e di aver utilizzato nel corso della manifestazione collettiva bastoni, catene, altri oggetti contundenti e persino scudi in plexiglas. Gli indagati, dodici dei quali a gennaio finirono agli arresti domiciliari su decisione del gip, si sarebbero serviti di caschi da motociclista, fazzoletti sul volto o passamontagna per non farsi riconoscere. Decisivi per individuare le singole responsabilita', secondo la valutazione della procura, sono stati i filmati girati da numerose tv che ritraggono gli indagati durante i tafferugli. Tutte le accuse, pero', sono state respinte dagli stessi Disobbedienti che non si sono mai riconosciuti nelle immagini e nei fotogrammi mostrati loro durante gli interrogatori e che, pur ammettendo di aver preso parte alla manifestazione, hanno negato categoricamente di aver aggredito o colpito agenti della polizia. Anche gli avvocati non hanno mai mancato di denunciare una evidente sproporzione tra le misure adottate dal giudice su sollecitazione della procura della capitale e i fatti contestati, tanto e' vero che fu il tribunale del riesame, nel giro di un paio di settimane, a restituire la liberta' a tutti gli indagati sostituendo i domiciliari con l'obbligo di firma, e, in un caso specifico, annullando completamente il provvedimento cautelare del gip non ricorrendo i presupposti per qualsiasi misura.

  • DONNE IN NERO MANIFESTANO A NAPOLI CHIEDONO RITIRO CONTINGENTE ITALIANO

    • Raccolte dietro un drappo nero su

cui campeggia lo slogan 'fuori la guerra dalla storia' una dozzina di donne dell'associazione 'Donne in nero' sta manifestando a Napoli, in Via Toledo, contro la guerra in Iraq.

  • Dietro lo striscione cartelli inneggianti alla pace e le

fotografie di alcuni bambini iracheni, per manifestare "l'altra faccia della guerra". Nel volantino in distribuzione l'invito al governo italiano a seguire l'esempio di quello spagnolo e a ritirare le truppe italiane dall'Iraq.

  • "Si può e si deve dire di no alla guerra - si legge nel

volantino - se questa scelta disastrosa del governo continua noi ne pagheremo il prezzo sia intermini economici che di vite umane. Le truppe italiane devono tornare".(ANSA).

REDDITO CITTADINAZA: NAPOLI, PRESIDIO IN CONSIGLIO REGIONALE

Annunciata per oggi pomeriggio una iniziativa di mobilitazione dei movimenti dei disoccupati e dei no global. La manifestazione partira' da piazza Nazionale e si concludera' con il presidio della sede del Consiglio regionale della Campania dove oggi e' in discussione il regolamento attuativo della legge regionale che istituisce il reddito di cittadinanza. I manifestanti fanno sapere che loro intenzione e' vigilare ed esigere il rispetto degli impegni assunti dalle forze politiche durante l'ultimo incontro tra una delegazione della Rete campana per il reddito sociale e i diritti e i Capogruppo di maggioranza e opposizione

ALITALIA

  • Siamo stati sorpresi della lettera di Tremonti, una mossa che crea agitazione e non e' condivisa dal governo. Cosi' il ministro del Welfare Roberto Maroni commenta la mossa del Tesoro sugli aiuti ad Alitalia.

Con Tremonti non si e' comunque rotto nessun rapporto, ha aggiunto Maroni a margine di un incontro. Le sorpresa, ha sottolineato il ministro a margine della premiazione del Sodalitas Social Award, deriva da due motivi. Primo perche' c'era un impegno del governo - ha sottolineato - in un documento che garantisce all'Alitalia l'approvazione di un decreto sui requisiti di sistema, e che l'azionista cambi idea e' abbastanza singolare; secondo che se c'e' un governo che valuta un decreto sui requisiti di sistema e' strano che lo stesso governo annunci ad Alitalia che non prendera' decisioni favorevoli all'azienda. Questa lettera, ha aggiunto Maroni, rappresenta quindi una mossa che crea agitazione e che non e' condivisa dal governo. Comunque, con Tremonti non si e' rotto nessun rapporto, semplicemente non condividiamo la sua lettera, che riteniamo poco prudente, perche' peraltro non e' quella la posizione del governo. Il rapporto con Tremonti - ha concluso - non e' certo in discussione, c'e' sempre stata reciproca fiducia e sono convinto che troveremo una soluzione che e' la migliore per tutta la coalizione e per il governo.

DDL GASPARRI: DOMANI IN AULA SENZA APPROVAZIONE COMM. SENATO

Come era prevedibile, il disegno di legge Gasparri approda domani nell'aula del Senato senza l'approvazione della Commissione lavori pubblici e comunicazioni di Palazzo Madam, che non e' riuscita a concludere l'esame del provvedimento nel tempo a sua disposizione prima dell'esame, gia' fissato dalla Conferenza dei capigruppo, da parte dell'Assemblea. Il dibattito di domani, dopo un'introduzione del relatore, in Commissione ma non in aula, Luigi Grillo, prevede subito un voto sulle pregiudiziali presentate dai Verdi e dalla Margherita. L'esame vero e proprio del disegno di legge, alla sesta lettura parlamentare, iniziera' martedi' 27 aprile, con la discussione generale e l'esame e il voto degli emendamenti, che dovrebbero essere circa 1.500, e proseguira' per tutto il giorno successivo. Il voto finale del provvedimento e' previsto nella giornata di giovedi' 29 aprile.

Senato, slitta a domani il voto sulla legittima difesa

È slittato a domani il voto della commissione Giustizia del Senato alla riforma della normativa sulla legittima difesa. Il testo, proposto inizialmente da Guido Gubetti e riformulato da Guido Ziccone, sara' approvato con tutta probabilita' con i soli voti della maggioranza. "È possibile che accoglieremo qualche suggerimento che ci e' stato sottoposto", ha detto Ziccone. "Al massimo domani pomeriggio, il provvedimento sara' licenziato dalla commissione".

25 APRILE: VENETO, DONAZZAN, ABOLIRE L'ULTIMA INGIUSTIZIA

La legge italiana nega ancora oggi la qualifica di 'combattente', e i relativi benefici pensionistici a quanti, dopo l'8 settembre 1943, si arruolarono nelle Forze armate della Repubblica sociale italiana, sia volontariamente, sia perche' militari di leva o richiamati. Per la stessa Legge, i caduti mutilati della Rsi sono invece riconosciuti come caduti e mutilati di Guerra, e lo status di combattente e' riconosciuto regolarmente agli altoatesini, oggi italiani, che combatterono nell'esercito tedesco.Lo sottolinea in una nota la consigliera regionale veneta Elena Donazzan, esponente di Alleanza Nazionale, che in vista del 25 aprile, spiega come tutti questi italiani vestirono una divisa, obbedirono agli ordini di un governo regolare e servirono onestamente e senza colpe la loro Patria rappresentata dal vessillo tricolore. Abbattere quest'ultima ingiustizia - continua la Donazzan - prima che siano 60 anni dalla fine della guerra, dovrebbe essere impegno di tutti, perche' sarebbe bello vivere finalmente un 25 aprile che, da festa della 'liberazione', si trasformasse in festa della 'riconciliazione'. Sarebbe bello pensare che tutti i combattenti che si affrontarono lealmente, chi in nome della Liberta¹, chi dell¹Onore d¹Italia, ma sempre sotto il tricolore, si riappropriassero di questa giornata e marciassero insieme, come gia¹ avviene da anni nelle adunate degli alpini, dei bersaglieri, dei granatieri, dei paracadutisti.

NAZISTI: E' MORTO L'EX UFFICIALE DELLE SS KARL HASS

Si e' spento all'eta' di 92 anni Karl Hass, maggiore delle SS, agli arresti domiciliari nel nostro paese. Nato il 5 ottobre del 1912 era stato condannato nel marzo del '98 insieme a Erick Priebke per l'eccidio delle Ardeatine.

BRUCIATA AUTO CONSIGLIERE COMUNALE DI AN A PISA

Incendiata la scorse notte l' automobile del consigliere comunale di An a Pisa Diego Petrucci. La vettura, intestata al padre dell' esponente di Alleanza nazionale, Sem, era parcheggiata nella centrale via Garibaldi. Lo scorso cinque aprile un altro incendio doloso aveva distrutto l' auto del segretario provinciale di An a Pisa, Marco Meucci; l' attentato era stato poi rivendicato dalle Cellule di offensiva rivoluzionaria

ADECCO: MOODY'S ABBASSA RATING DA BAA3 A BA1

Moody's ha abbassato il rating di Adecco, portandolo da Baa3 a Ba1. La decisione dell'Agenzia internazionale di rating e', si legge in un comunicato, conseguenza del ritardo nella presentazione dei risultati del 2003 e dei primi mesi del 2004, che dovevano essere sottoposti a revisione contabile. Moody's non esclude la possibilita' di un ulteriore declassamento se -si legge nella nota- l'azienda svizzera non fosse in grado di estendere la propria disponibilita' di credito dalle Banche e/o non pubblicasse a breve i risultati attesi

NO AL PONTE NO AGLI AFFAri DI BERLUSCONI NON CI SERVE IL PONTE

Strasburgo, 15:22 Ponte sullo stretto, Ue approva intero progetto grandi opere

Il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza il piano della rete transeuropea dei trasporti (Ten) che include il Ponte sullo stretto. Gli eurodeputati hanno approvato in blocco la proposta della Commissione europea e del Consiglio sulla lista prioritaria, contenente trenta opere da realizzare entro il 2018. E' stato respinto l'emendamento presentato dai Verdi e da gruppi della sinistra per depennare il Ponte sullo stretto: la scusa è stata: avrebbe provocato la bocciatura dell'intero progetto.

battaglia notturna a monte mario (ROMA) contro l'istallazione di un ripetitore

Cronaca di una battaglia notturna per la difesa dei diritti dei cittadini di un quartiere

20 aprile 2004: ore 22.00: un centinaio di persone si raduna sotto il palazzo in oggetto decisi ad ogni costo a bloccare il tentativo di nuova installazione di un ripetitore per telefonia mobile della soc. Telecom Italia Mobile (sul palazzo già esiste un enorme ripetitore della soc. Omnitel). assenti: la giunta del Presidente del XIX Municipio invitata formalmente la mattina del 20-04-04 e non presentatasi con nessun Suo Rappresentante; gli organi di stampa e di informazione. ore 22.30: arriva la prima pattuglia dei Carabinieri che tenta di calmare gli animi e staziona accanto ai manifestanti; ore 23.00: arriva la seconda pattuglia dei Carabinieri che controlla i manifestanti; ore 00.50: arriva l'autogru che deve issare la cabina con gli apparati della Telecom Italia Mobile al 5° piano del palazzo; tutti i dimostranti bloccano via a. mauri dall'inizio con i cassonetti dell'immondizia e formano una catena umana davanti all'entrata della via; anche il traffico veicolare viene bloccato; ore 00.55: arriva una pattuglia della Polizia di Stato che inizia a prendere le generalità di qualcuno, a caso; ore 01.05: i dimostranti, seriamente preoccupati, chiedono a gran voce alle autorità ed al referente della ditta installatrice un serio controllo e una verifica della perizia statica dell'edificio (cosa già chiesta in occasione dell'installazione del primo ripetitore al Presidente del XIX Municipio ed ovviamente mai avvenuta), già pericolosamente rialzato di due piani e già gravato sul lastrico solare da un impianto di enormi proporzioni; 01.10: arriva un'altra pattuglia della Polizia di Stato con un Sottoufficiale a bordo che deve decidere sul da farsi e inizia a controllare i documenti della ditta incaricata dell'installazione; qui avviene la sorpresa: nei documenti manca la richiesta alla Questura dell'installazione notturna. Morale della favola: senza l'intervento autonomo dei cittadini di monte mario si sarebbe installato un altro ripetitore sullo stesso palazzo senza avere tutte le necessarie autorizzazioni! Evviva le autorità che ci rappresentano che anche in questo caso hanno dato il via libera e tutte le autorizzazioni per un'installazione che non si poteva fare! Il Sottoufficiale della Polizia di Stato ci comunica anche che si avvierà una nuova pratica per la nuova installazione in notturna ed i cittadini non hanno diritto di essere avvertiti (una personale raccomandazione da parte nostra al Municipio Roma XIX di dare immediatamente tutte le autorizzazioni). E dice anche che interverranno le Forze dell'Ordine in numero massiccio per far realizzare l'installazione, a costo prima di denunciare i manifestanti e poi portarli via di peso. Rivolgiamo un'ultima domanda al Sottoufficiale della Polizia: ma un'autogru che issa una cabina di notevoli dimensioni al 5° piano di un palazzo alle 02.00 di notte non provoca un disturbo della quiete pubblica? La risposta è stata: non chiedetelo a me, non compete a noi!!!

I cittadini di Monte Mario si difenderanno anora una volta da soli, sempre più numerosi, decisi a portare fino in fondo questa ennesima battaglia per difendere i propri sacrosanti diritti. Questa notte eravamo in cento, la prossima volta saremo sempre di più.

G.R. 13,00

METALMECCANICI - Circa 60 operai metalmeccanici dello stabilimento 'Imesi' di Carini stanno protestando davanti la sede della presidenza della Regione siciliana in piazza Indipendenza a Palermo. A causa della protesta si registra un rallentamento del traffico stradale. Gli operai chiedono certezze sul futuro lavorativo dopo la volonta' di cedere l'azienda espressa nelle scorse settimane dall'Ansaldo-Breda. Un piano di cessione contestato dagli operai che nelle scorse settimane avevano occupato lo stabilimento.

NAPOLI PRESIDIO NO GLOBAL IN CONSIGLIO REGIONALE= Annunciata per oggi pomeriggio una iniziativa di mobilitazione dei movimenti dei disoccupati e dei no global. La manifestazione partira' da piazza Nazionale e si concludera' con il presidio della sede del Consiglio regionale della Campania dove oggi e' in discussione il regolamento attuativo della legge regionale che istituisce il reddito di cittadinanza. I manifestanti fanno sapere che loro intenzione e' vigilare ed esigere il rispetto degli impegni assunti dalle forze politiche durante l'ultimo incontro tra una delegazione della Rete campana per il reddito sociale e i diritti e i Capogruppo di maggioranza e opposizione.

IMMIGRATI

PALOMBARINI, INTACCATO ARCHITRAVE LEGGE BOSSI-FINI = Bocciatura, da parte della Consulta, di uno dei cardini della legge Bossi-Fini sull'immigrazione, quello che consente di espellere un clandestino accompagnandolo forzatamente alla frontiera. E' soltanto la prima puntata -commenta Giovanni Palombarini alto magistrato presso la Corte di Cassazione - presto la Consulta potrebbe abrogare altre norme, sui profili di incostituzionalita' della legge sull'immigrazione si esprimono da tempo insigni giuristi. E' stato colto -sottolinea l'alto magistrato- il carattere formale, apparente, del controllo del giudice su un immigrato che, in quanto espulso con provvedimento del questore o del prefetto, non puo' neppure organizzare una difesa. Difesa cui ha diritto come chiunque altro. Il giudizio del magistrato -conclude Palombarini- cosi' come e' previsto dalla norma impugnata, e' soltanto schematico, troppo rapido, ripeto apparente. Cosi' non ha senso e la Corte Costituzionale lo ha sottolineato Sono attese altre pronunce sulla Bossi-Fini, tuttavia con questa sentenza se ne e' intaccato l'architrave. Lo afferma in un'intervista a 'La Repubblica' Giovanni Palombarini, alto magistrato presso la Corte di Cassazione ed ex segretario di Magistratura democratica, commentando la

SALUTE

Ben 76 sostanze chimiche industriali persistenti, bioaccumulabili e tossiche sono state scoperte dal Wwf nel sangue di un campione di cittadini europei. Fra queste ci sono pesticidi organoclorurati, compresi DDT, Pcb, ritardanti di fiamma polibrominati, ftalati e composti perfluorinati (PFO), alcune delle quali vietate in Europa da oltre vent'anni e altre usate diffusamente, come gli ftalati e i composti perfluorinati. L'iniziativa del Wwf nasce dalla volonta' di sollecitare l'approvazione della nuova regolamentazione europea della chimica. L'associazione ha chiesto a 47 persone residenti in luoghi diversi in Europa di sottoporsi ad analisi del sangue. All'iniziativa hanno aderito 39 europarlamentari, 4 osservatori dei Paesi che entreranno a far parte dell'Unione, un ex membro del Parlamento europeo e tre persone del WWF, in rappresentanza di 17 nazioni europee. I risultati sono stati resi noti oggi. Tra le persone sottoposte al test anche gli italiani Guido Sacconi, relatore al parlamento Europeo del testo unico di regolamentazione della chimica.

TURCHIA

Condannata Leyla Zana La giustizia turca ha condannato nuovamente a 15 anni di prigione l'ex deputata curda Leyla Zana e tre suoi colleghi, al termine di un nuovo processo voluto dalla Corte Europea dei direitti dell'Uomo, che aveva giudicato il primo processo iniquo. Leyla Zana, Hatip Dicle, Orhan Dogan et Selim Sadak,, ex deputati del partito pro-curdo della democrazia (DEP), erano stati condannati una prima volta nel 1994 a quindici anni di prigione per sostegno alla ribellione curda. Questo verdetto era stato duramente condannato in Europa e Leyla Zana, 43 anni, era diventata un simbolo per l'Unione Europea della volontà della turchia di democratizzarsi. Nel 1995, il parlamento europeo le aveva dedicato il premio Sakharov dei diritti dell'Uomo. Nel 2001, la corte europea dei diritti dell'uomo aveva critica il fatto che, nel corso del processo, gli accusati non avevanopotuto far comparire tutti i testimoni e che l'accusa aveva tardato a notificare le nuove imputazioni. Il parlamento turco aveva quindi autorizzato un nuovo processo poichè la precedente sentenza era stata condannata dalla corte europea dei diritti dell'uomo. ma gli avvocati della difesa e gli attivsti per i diritti umani avevano criticato a più riprese il nuovo processo, giudicandolo non meno iniquo del precedente.

PALESTINA

SEI PALESTINESI UCCISI A GAZA - Sono sei i palestinesi rimasti uccisi nel corso di operazioni militari dell'esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza. E' quanto hanno riferito fonti ospedaliere, aggiungendo che molte altre persone sono rimaste ferite quando alcuni elicotteri 'Apache' hanno sparato missili contro alcune abitazioni nei pressi di Beit Lahyia. Quest'operazione e' immorale e viola tutte le leggi internazionali e i diritti umani, ha detto Abdel-Razaq al-Majayda, capo dei servizi di sicurezza palestinesi, che ha rivolto oggi un appello alla comunita' internazionale perche' intervenga e metta fine alle incursioni delle truppe israeliane.

UE critica ISRAELE Gli assassinii mirati compiuti da Israele sono illegali e sbagliati. Lo ha detto oggi il commissario europeo alle relazioni esterne Chris Patten intervenendo oggi nella plenaria dell'Europarlamento sulla situazione in Medio Oriente. Nella regione c'e' poca offerta di pace, ha aggiunto, ribadendo la posizione della Commissione Ue favorevole al rilancio del piano di pace della road map elaborato dal quartetto composto da Nazioni Unite, Europa, Stati Uniti e Russia.

IRAQ La giornata di oggi si è aperta con un'intensificazione delle operazioni della resistenza irachena:

A BASSORA secondo un aggiornamento ufficiale diffuso poco fa, le quattro esplosioni di Bassora e l'attentato all'accademia della polizia di Zubair hanno causato 68 morti e oltre 100 feriti. A Bassora si sono verificate tre esplosioni ravvicinate contro posti di polizia irachena. Una quarta esplosione è avvenuta più tardi. L'emittente ha spiegato che i militari britannici hanno provato ad avvicinarsi al luogo degli attentati ma sono stati accolti dagli iracheni, rabbiosi, con un fitto lancio di pietre.

Scontri armati FALLUJA - Almeno nove guerriglieri iracheni sono rimasti uccisi negli scontri avvenuti oggi a Falluja (nord) nonostante il tentativo in corso di far funzionare un cessate-il-fuoco, ha affermato oggi un comunicato militare americano, secondo il quale tre marine sono stati feriti. Secondo gli abitanti, invece, sono stati uccisi sei civili disarmati, e dieci sono stati feriti. Mancano conferme indipendenti. Tre marine sono stati feriti quando un gruppo nemico ha sparato con armi automatiche e ha lanciato razzi anticarro da un palmeto nel nordovest di Falluja, afferma la nota dell'esercito Usa a Falluja. E' stato chiamato un elicottero di rinforzo, nove membri della guerriglia sono stati uccisi, e un numero imprecisato feriti. All'ingresso delle truppe americane nel quartiere di Golan si è verificata una forte resistenza. Guerriglieri hanno aperto il fuoco contro i soldati americani e i loro carriarmati. Le truppe Usa hanno proseguito e in loro aiuto, dice Al jazeera, sono entrati in azione i caccia dell'aviazione. Sembra incrinarsi quindi la tregua stabilita negli ultimi giorni a Fallujah mentre i guerriglieri presenti in città non hanno ancora consegnato le armi come richiesto dall'appello congiunto di Usa e leader locali.

Nasiriyah DOPO i tre colpi di mortaio da 60 millimetri, che sono caduti fuori dal perimetro della Cpa, senza nessuna conseguenza ne' per le persone , ne' per le cose,di questa mattina un colpo d'arma da fuoco, probabilmente un mortaio o un razzo rpg, è esploso a circa 30 metri da una pattuglia della Msu (Multinational Specialized Units) alla periferia di Nasiriyah, in Iraq. Lo ha confermato ad Apcom il portavoce italiano, tenente colonnello Giuseppe Perrone, spiegando che nessun militare è rimasto ferito

INTANTO SI ALLUNGA L'ELENCO DEI PAESI CHE DECIDONO DI RITIRARSI DALL'IRAQ - Dopo la Spagna e l'Honduras, anche la Repubblica Dominicana potrebbe ordinare alle proprie truppe di rientrare in anticipo dall'Iraq. Lo ha annunciato il presidente Hipolito Mejia, che soltanto due giorni fa aveva assicurato al segretario di Stato Usa Colin Powell il rispetto dell'impegno a mantenere i suoi 302 militari fino a luglio. "Siamo senza dubbio preoccupati", ha detto Mejia, aggiungendo che prima di prendere una decisione definitiva avrebbe consultato gli alti vertici militari e i membri del suo governo. "Non è una cosa che possa essere decisa su due piedi", ha detto ancora. I militari dominicani sono inquadrati insieme con i 370 honduregni nella brigata a comando spagnolo.

brazile

Era dal 1996, anno del massacro di 19 contadini ‘Senza terra’ a Eldorado dos Carajás, che la violenza contro i lavoratori rurali non registrava picchi così elevati nello Stato amazzonico del Pará

  • nel 2003 sono stati 33 i contadini uccisi, l’indice più alto degli ultimi dieci anni. A preoccupare è anche il fatto che per nessuno degli omicidi avvenuti dal 1996 - in totale 142 - è stato individuato un colpevole. Emblematico il caso della strage di Eldorado perpetrata dalla polizia militare: nel processo di primo grado, tenuto nel giugno del 2002, tutti gli agenti che parteciparono al massacro, oltre un centinaio, sono stati assolti; i loro due comandanti sono stati giudicati colpevoli e condannati ma restano a piede libero in attesa del giudizio di secondo grado che potrebbe non avere mai luogo. La maggior parte delle inchieste aperte sulle uccisioni di ‘Sem terra’ è stata archiviata mentre le poche denunce che hanno dato luogo ad arresti e udienze penali non hanno impedito rinvii, stralci e annullamenti di processi. Analizzando i dati relativi al 2003, un altro aspetto preoccupante è la relazione tra gli assassinii di leader contadini e sindacali con il disboscamento illegale dell’Amazzonia: se il Pará guida la ‘lista nera’ degli Stati brasiliani con più alto bilancio di violenze contro i ‘Sem Terra’, lo stesso accade per quanto riguarda la distruzione indiscriminata delle foreste. Nel Pará, inoltre, dilaga il fenomeno del lavoro in forma di schiavitù: nel 2003 il 62,5 per cento delle denunce relative a questo gravissimo abuso presentate nell’intero Brasile (238) si riferisce a questo particolare Stato. Nello stesso periodo nel solo Pará sono stati liberati 1.870 contadini-schiavi su un totale di 5.000

MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE PER EX PRESIDENTE MENEM

Il provvedimento è stato emesso dal giudice Jorge Urso nell'ambito di uno scandalo finanziario riguardante lavori in istituti carcerari della provincia di Buenoa Aires. Negli ultimi tempi l'ex presidente ha dichiarato ripetutamente di non voler rispondere alle citazioni della magistratura argentina perchè non vi sono le condizioni per un processo equo. Menem, 73 anni, ha governato l'Argentina dal 1990 al 1999

GR ORE 9.30

Irak

E' ancora incerto il numero di vittime di tre attentati avvenuti stamane ad altrettante stazioni della polizia irachena a Bassora. Le esplosioni si sono verificate alle 9.00 ore locale, circa le 6.00 ora italiana. Tra gli obiettivi colpiti l'accademia di polizia di Zubair. Secondo un portavoce delle forze britanniche, che controllano la zona, gli attentati sarebbero stati condotti con tre autobombe. Alcune fonti parlano di 61 morti e piu' di 200 feriti in un bilancio, ancora provvisorio. Secondo corrispondenti dell'agenzia Reuters decine di persone, tra cui bambini che viaggiavano sullo scuolabus di un asilo, sono state investite dall'esplosione simultanea di tre autobombe vicino ad altrettante stazioni di polizia.

Anche nel centro dell'Iraq nella citta' di Falluja si e' tornati allo scontro a fuoco questa mattina all'alba. Circa 35 miliziani hanno attaccato i marine americani nel nord della citta', nel distretto di Golan. Secondo testimoni, alle ore 6 locali i guerriglieri hanno aperto il fuoco contro i soldati americani e sarebbero entrati in azione anche i caccia dell'aviazione Usa.

Non è rimasta immune nemmeno Nassiriya dall'ondata di attacchi della resistenza irachena. Il colonnello Giuseppe Perrone, portavoce del contingente militare italiano in Iraq, ha confermato all'Ansa che non ci sono stati feriti', ne' danni. Si e' trattato - ha detto - di tre colpi di mortaio da 60 millimetri, che sono caduti fuori dal perimetro della Cpa, senza nessuna conseguenza ne' per le persone , ne' per le cose. Sull'episodio sono in corso accertamenti. In quel momento nella Cpa, ha detto Perrone, c'erano funzionari della stessa Autorita' provvisoria della coalizione e i militari italiani di guardia.

Le forze militari irachene hanno ucciso quattro ribelli e sequestrato tre autobombe in un raid notturno contro un nascondiglio della guerriglia nel nord dell'Iraq. Lo ha detto un responsabile iracheno, il maggiore Anwar Amin, secondo il quale le forze della difesa civile hanno attaccato a circa 130 km a sud di Kirkuk, e che nel raid sono stati sequestrati anche fucili d'assalto.

Palestina

Una massiccia operazione militare israeliana è scattata questa mattina nel nord della striscia di Gaza, a Beith Lahiya, dove carri armati e elicotteri hanno fatto il loro ingresso nel tentativo di bloccare il lancio di razzi Kassam contro le colonie israeliane della zona. Lo riferiscono fonti giornalistiche israeliane e palestinesi, precisando che le truppe di Tel Aviv sarebbero penetrate all'interno della città per ben 4 chilometri. Secondo fonti mediche palestinesi, 2 persone sono state uccise, e almeno sei ferite, durante l'incursione. Una volta entrati a Beit Lahiya, le truppe israeliane hanno avviato perquisizioni casa per casa a caccia degli 'ingegneri' responsabili della produzione dei rudimentali razzi Kassam. Proprio da questa città erano partiti domenica scorsa i razzi che hanno ferito nove coloni di un insediamento che sorge a poca distanza dalla città palestinese. Secondo l'agenzia 'Afp' con queste due morti sale a 3.920 il numero delle persone uccise dal'inizio della seconda intifiada (settembre 2000): 2.951 palestinesi e 899 israeliani.

Vananu

L'ex ingegnere nucleare israeliano Mordechai Vanunu potrebbe non essere rilasciato questa mattina, come annunciato. Il portavoce della prigione di Shikma, Ofer Lefler, ha detto che "Vanunu non verrà rilasciato finché non comunicherà ufficialmente l'indirizzo dove risiederà, indirizzo che per il momento si è rifiutato di dare". In realtà si sa che Vanunu risiederà in un lussuoso appartamento in un residence di Jaffa, il vecchio porto della città israeliana di Tel Aviv. Mordechai Vanunu dovrebbe tornare in libertà dopo 18 anni di detenzione, di cui 11 passati in totale isolamento, per l'accusa di alto tradimento. L'ingegnere aveva infatti rilasciato un'intervista al Sunday Times in cui rivelava al mondo che Israele produceva bombe nucleari sotto le sabbie del deserto del Negev, in totale spregio degli accordi contro la proliferazione nucleare e all'insaputa della comunità internazionale e del parlamento israeliano

Processo marini

Si è tenuta ieri martedì 20 aprile 2004, l’udienza presso la Corte di cassazione del Tribunale di Roma del processo contro compagne e compagni anarchici accusati di banda armata e associazione sovversiva. Si è trattato del terzo grado del cosiddetto “processo Marini” dal nome del Pubblico Ministero che ha orchestrato tutta la faccenda giudiziaria e repressiva. La Cassazione ieri sera ha confermato le condanne per gli anarchici coinvolti nel processo Marini (sono 13). Le condanne sono pesantissime (30 anni e un ergastolo) La vicenda iniziò la mattina del 17 settembre 1996, quando i carabinieri dei Ros fecero irruzione nelle abitazioni di una sessantina di anarchici in tutta Italia, per eseguire perquisizioni e arresti. I PM Marini e Ionta in quell’occasione dichiararono di aver sgominato una pericolosa banda armata denominata “Orai” (Organizzazione rivoluzionaria anarchica insurrezionalista), nome esotico che nessuno ha mai sentito e che non ha mai rivendicato nessuna azione. Questa “banda” si sarebbe autofinanziata con i proventi di rapine e sequestri, denaro che sarebbe servito alla pubblicazione di alcuni giornali e riviste anarchiche. L'organizzazione, secondo l'impianto accusatorio, avrebbe agito con un doppio livello: "il primo, palese e pubblico, rappresentato dall'attività politica nell'ambito del movimento, dai dibattiti nei cosiddetti “centri occupati”, da manifestazioni, pubblicazioni e convegni; il secondo, occulto e compartimentato, finalizzato al compimento di attività illegali come attentati, rapine, sequestri di persona ed altri reati". Queste sono le trame accusatorie, macchinose e precostituite, che il PM Marini ha portato avanti per tutti gli anni di processo, iniziato appunto nel gennaio 1996 a danno di 68 compagne/i, fra cui numerosi anarchici, accusati di “banda armata” e “associazione sovversiva”. Il 31 maggio 2000, dopo quasi tre anni di processo, la sentenza di primo grado del processo Marini contro vari anarchici/e accusati banda armata e associazione sovversiva, aveva portato alla condanna di ben 13 compagne/i, con pene molto elevate, e che in secondo grado, nel febbraio 2003 sono aumentate, arrivando da un minimo di 6 anni fino a condanne per 30 anni e in un caso all'ergastolo più isolamento diurno per 18 isolamenti diurno. In poche parole, questa incursione contro gli anarchici è stata decisa, studiata e programmata a tavolino dai carabinieri del Ros di Roma. A confermarlo un documento ad uso interno dei ROS recapitato nel luglio 1997 a Radio Black Out di Torino Il documento datato 1994 spiega per filo e per segno il come e il perché di una inchiesta giudiziaria contro decine e decine di anarchici, avviata grazie all'utilizzo di una collaboratrice di giustizia. Si tratta dunque di una programmazione di un'inchiesta giudiziaria che ripercorre le tappe fondamentli delle lunghe indaginisugli anarchici condotte dall'Arma (e non solo) e dalla magistratura negli ultimi 20 anni, a partire dal '76.

Coca-Cola: ancora sangue in Colombia BOGOTA 20 APRILE 2004

Massacrati famigliari di un dirigente del Sinaltrainal. Approssimativamente verso le sette di mattina di oggi, 20 aprile del 2004, soggetti armati di mitragliette sono entrati in casa di Gabriel Remolina nel quartiere La Cumbre della città di Bucaramanga, e hanno sparato indiscriminatamente contro tutta la sua famiglia, assassinando Gabriel, la sua compagna Fanny Robles e ferendo tre dei suoi figli, che attualmente si trovano in un centro medico della stessa città; uno di loro, Robinson Remolina si trova in condizioni molto gravi (NdR deceduto oggi 21 aprile 2004). Non è la prima occasione in cui famigliari di lavoratori della Coca Cola affiliati del Sinaltrainal sono vittime di questo tipo di aggressioni. Questo nuovo crimine si commette in un contesto di conflitto lavorativo con l'impresa Coca Cola , che vuole licenziare massicciamente molti lavoratori dopo la chiusura di dieci linee di produzione il passato 9 settembre del 2003; situazione che ha determinato lo sciopero della fame, del quale Efrain Guerrero è stato uno dei partecipanti.

gror040421 (last edited 2008-06-26 10:01:24 by anonymous)