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G.R. 13,00

PALESTINA

ELICOTTERO SPARA CONTRO UNA CASA, UN MORTO.Un elicottero militare israeliano ha sparato contro una casa nel quartiere Zeitun di Gaza City e secondo fonti locali un palestinese e' stato ucciso e dieci altri sono stati feriti. Secondo le fonti la casa era quella di Ahmed Shtewi, un membro delle Brigate Ez-Zedim Al Qassam, braccio armato di Hamas, ucciso quattro mesi fa da Israele. Il secondo attacco missilistico ha prodoto 12 palestinesi uccisi Gaza. Le forze israeliane hanno compiuto un secondo attacco missilistico nel quartiere Zeitoun di Gaza City, dopo che sono state udite tre forti esplosioni nella zona. Lo riferiscono fonti palestinesi. L'attacco sarebbe stato diretto contro un gruppo di persone che stazionavano fuori di una moschea. Tre persone sono rimaste uccise e altre 11 ferite, secondo quanto confermano fonti ospedaliere. L'esercito israeliano ha detto che l'attacco è stato condotto contro militanti che stavano collocando mine esplosive. Sale quindi a 12 il numero delle vittime palestinesi negli scontri scoppiati ieri a Zeitoun.

IRAQ

INTANTO una delegazione egiziana si e' incontrata in Libano col leader politico della Jihad Islamica Ramadan Shalah e sarebbe riuscita a ottenere il suo assenso alla restituzione delle parti dei sei soldati israeliani uccisi ieri a Gaza che sono nelle mani di uomini del suo movimento. Lo hanno riferito oggi all'Ansa fonti palestinesi solitamente attendibili. Secondo queste fonti, inoltre, il capo del servizio di sicurezza preventiva dell'Autorita' nazionale palestinese a Gaza, Rashid Abu Shabak, e' pure attivamente coinvolto nei contatti per convincere le diverse organizzazioni a restituire senza condizioni i resti umani. Secondo voci raccolte da queste fonti si starebbe delineando la possibilita' di un accordo in virtu' del quale l'esercito israeliano cesserebbe le operazioni nel quartiere Zeitun di Gaza City e si ritirerebbe e l'Anp, d'intesa con le altre fazioni, restituirebbe i resti dei soldati

AL SISTANI APPROVA PIANO ONU PER PASSAGGIO POTERI - La massima autorità sciita in Iraq, il grande ayatollah Alì al-Husseini al-Sistani, giudica positivamente il piano per il passaggio dei poteri tracciato dall'inviato dell'Onu Lakhdar Brahimi, che gli è stato illustrato dal membro del Consiglio di governo iracheno Abdel-Aziz al-Hakim. Al-Sistani "lo ha accolto favorevolmente e lo ha trovato equilibrato e positivo", ha detto Fred Eckhard, portavoce delle Nazioni Unite. Brahimi si trova attualmente a Baghdad e sta incontrando una serie di autorità locali per cercare di delineare un governo ad interim bene accetto da tutti che guidi il Paese fino alle elezioni del gennaio 2005. Il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha affermato ieri di sperare che gli iracheni seguano l'indicazione di Brahimi, favorevole a un governo di transizione formato "da persone oneste e tecnicamente qualificate" che non si presentino alle elezioni di inizio 2005.

NESSUN NEGOZIATO CON AL SADR- La coalizione presente in Iraq non negozierà con il leader radicale sciita Muqtada al Sadr i termini dell'accordo per risolvere la situazione nelle città di Najaf e Kufa. Un alto funzionario della coalizione ha precisato che il leader sciita dovrà affrontare la giustizia e che le sue milizie, l'esercito al Mahdi, dovranno lasciare tutti gli edifici governativi ed essere disperse. Nonostante questo, ha aggiunto il funzionario, la coalizione accoglierà con favore gli sforzi fatti da alcuni "individui" per aiutare a soddisfare le richieste dell'accordo. Ieri il leader sciita ha dichiarato di voler negoziare direttamente con gli americani. Al Sadr si è detto disponibile a chiedere ai suoi uomini di interrompere ogni azione contro gli Usa "se le forze di occupazione faranno diretta richiesta e ufficiale di negoziati". "Questi negoziati - ha proseguito al Sadr - devono essere giusti, onorevoli e condotti sotto la supervisione delle autorità religiose". Ieri, il governatore di Najaf, Adnan al Zurufi, si è offerto di mediare con l'amministrazione americana per tentare di rinviare qualsiasi procedimento giudiziario contro al Sadr a dopo il 30 giugno, quando alla guida del Paese ci sarà un governo iracheno. In cambio, ha precisato al Zurufi, le milizie dovrebbero essere sciolte e disperse, e sostituite da un corpo di polizia locale.

SCONTRI A BAHGDAD, UCCISI TRE MILIZIANI DI AL SADR Si è combattuto anche questa notte a Sadr City, il quartiere sciita di Bagdhdad. Negli scontri tra le truppe Usa e i miliziani dell'esercito di Al Mahadi, sono morti tre iracheni. Testimoni dicono che le truppe Usa, appoggiate da carriarmati e blindati, hanno attaccato e distrutto alcune case nel quartiere sciita. In mattinata si è tenuta una prima cerimonia funebre per uno degli iracheni uccisi. Centinaia le persone in piazza che hanno intonato canti e slogan contro gli Usa.

TORTURE

L'ex direttrice di Abu Ghraib non intende passare per un aguzzino: il generale Janis Karpinski ha raccontato che tento' di non cedere il controllo del carcere ai servizi segreti militari, ma fu esautorata. La deposizione resa dall'alto ufficiale agli inquirenti dell'esercito incaricati di indagare sulle torture ai prigionieri e' finita oggi sul 'Washington Post'. Se l'ufficiale ha detto la verita', a prendere le decisioni che permisero poi che fossero compiuti abusi sui detenuti furono il generale Ricardo Sanchez, capo delle forze in Iraq, e il generale Geoffrey Miller, ex responsabile del centro di detenzione di Guantanamo. Fu proprio Miller, ha detto la Kaprinski, le spiego' che voleva 'Gitmo-izzare', vale a dire applicare il modello Guantamo, soprannominata 'Gitmo', anche ad Abu Ghraib.

Altra testimonianza quella della soldatessa fotografata mentre tiene al guinzaglio un prigioniero iracheno nudo "stava solo obbedendo agli ordini" e quell'immagine non rappresenta il peggio di cio' che accadeva nel carcere di Abu Gharib. Lo ha detto il soldato semplice Lynndie England, ritratta sorridente in una delle foto che hanno sconvolto l'opinione pubblica mondiale e gettato nella bufera le forze armate statunitensi. Secondo quanto ha riferito la England, qualcuno nella catena di comando le aveva ordinato di mettersi in posa per lo scatto, con un bel sorriso e una sigaretta pendula a un angolo della bocca. "Persone di grado piu' alto mi hanno ordinato di mettermi li' e tenere quel guinzaglio" ha raccontato in un'intervista televisiva la England, "perche' potessero scattare la foto.

INTERVIENE ANCHE il colonnello Burgio che racconta poi al 'Corriere della Sera' cosa hanno visto i carabinieri italiani nel carcere di Nassiriyah: Ci siamo trovati a volte -dice- davanti a detenuti mezzo morti, con bruciature di ferro da stiro sul corpo e lividi terrificanti a causa delle bastonate. Spesso la loro attività consisteva nell'andare a scovare esponenti del vecchio regime per compiere vendette. Li trascinavano in qualche sotterraneo e li sottoponevano a sevizie di una ferocia inimmaginabile. E alla domanda se ai carabinieri italiani fosse permesso di intervenire, Burgio risponde: Come no? Il 9 marzo scorso abbiamo addirittura ingaggiato un conflitto a fuoco per liberare due persone tenute prigioniere da giorni e vittime di orribili torture. In quell'occasione abbiamo arrestato nove responsabili. E per gli altri? Ma l'interrgativo rimane tutto. _

G.R. 9,30

AFGHANISTAN

EX UFFICIALE POLIZIA DENUNCIA SEVIZIE COME ABU GHRAIB - Quanto ha detto ieri alla Commissione difesa del Senato il generale Antonio Taguba, che gli ordini di torturare in Iraq non venivano dall'alto, confermando la versione dei vertici del Pentagono, viene smentito dalla notizia che proviene dalle carceri afghane dove l'ex colonnello della polizia afghana, Sayed Nabi Siddiqui, ha denunciato le sevizie a cui e' stato sottoposto per 40 giorni la scorsa estate nelle carceri americane in Afghanistan. In una intervista al New York Times racconta di esser stato costretto a non dormire, di aver subito percosse e abusi sessuali, e di essere stato piu' volte fotografato, spesso nudo. Giuro che quelle cose, le cose riprese dalle fotografie della prigione in Iraq trasmesse in televisione, sono capitate anche a me -ha dichiarato. L'organizzazione Afghan Independent Human Rights Commission istituita dal Presidente Hamid Karzai e finanziata dal Congresso Usa ha confermato di aver ricevuto, lo scorso autunno, quindi molto prima dell'esplosione dello scandalo Abu Ghraib, una denuncia simile a quella del colonnello Siddiqui, oltre a 43 resoconti di sevizie relative alle carceri americane in Afghanistan o comunque di abusi nei confronti dei civili.

Ancora in merito alle torture nelle carceri irachene, la giovane soldatessa americana Lynndie England, che compare in diverse foto, ridente accanto ad iracheni incappucciati e nudi con una sigaretta fra le labbra o mentre tiene al guinzaglio un uomo nelle foto, ha affermato che stava solo eseguendo ordini superiori. Lo ha dichiarato la stessa soldatessa all'emittente o Kcnc di Denver (Colorado), affiliata alla Cbs, dal carcere militare di Fort Bragg, dov'e' detenuta. Ho ricevuto istruzioni da persone di grado superiore di posare li', di tenere questo guinzaglio...loro poi hanno scattato le foto. E' tutto quello che so, ha detto la England, che e' al quarto mese di gravidanza. Certo, pensavo che fosse tutto un po' strano, ma ho eseguito ordini superiori.

Ma il governo italiano sapeva o non sapeva? Dopo le testimonianza della moglie del maresciallo dei carabinieri deceduto a nassiriya interviene il Colonnello Burgio: La signora Bruno racconta che suo marito Massimiliano era sconvolto per come trattavano i prigionieri? Lo credo bene, il carcere di Nassiriya era orrendo. E lui solo sa quello che puo' aver visto. Il colonnello Carmelo Burgio, comandante dei carabinieri paracadutisti del Tuscania, che ha assunto il comando del reggimento dei carabinieri Msu all'indomani dell'attentato del 12 novembre scorso, lo afferma in un'intervista al 'Corriere della Sera', spiegando che quel carcere, l'unico in cui noi mettevamo piede precisa l'alto ufficiale, era gestito dalla polizia irachena. Era spaventoso -prosegue il colonnello- I detenuti erano ammassati dentro stanzoni cupi. Almeno trenta in ogni camerone. Erano sporchi, affamati, pieni di pidocchi. E credo che il povero Massimiliano facesse parte di una squadra addetta alla supervisione. Assisteva a quelle scene disumane. Capisco che ne abbia parlato alla moglie con un senso di pena

IRAQ

KERBALA ALMENO 25 MILIZIANI SCIITI UCCISI - Almeno 25 miliziani sciiti sono stati uccisi la scorsa notte nei combattimenti con i militari della coalizione guidata dagli Stati Uniti nella citta' santa di Kerbala. Lo indica un responsabile militare Usa.

NELLA NOTTE SCONTRI A NAJAF UCCISO UN IRACHENO, 9 FERITI - Durante la notte le truppe americane si sono scontrate con le milizie del leader radicale sciita Muqtada al Sadr alle porte delle città di Najaf e di Kufa. Gli abitanti riferiscono di aver udito forti esplosioni. Un funzionario dell'ospedale al Furat di Najaf ha riferito che un iracheno è rimasto ucciso e altri nove, perlopiù civili, sono rimasti feriti. Si è combattuto anche nella città di Karbala, dove i soldati americani sono entrati coperti da carri armati ed elicotteri. Secondo quanto riferiscono testimoni, molti degli scontri si sono avuti nei pressi della moschea Mukhaiyam, usata come base dalle milizie di al Sadr. Gli americani avrebbero tentato di entrare nella moschea, secondo il racconto di alcuni testimoni, ma sono stati respinti dai miliziani e costretti a ripiegare nei palazzi vicini. I militari della Prima divisione corazzata Usa hanno combatturo diverse ore nelle zone di Iskan e Jamiya. Fonti ospedaliere della città dichiarano di non aver ricevuto nessuna vittima degli scontri

USA

STATO LOUISIANA METTE AL BANDO JEANS A VITA BASSA - La Louisiana si appresta a mettere fuorilegge come 'osceni' i jeans a vita bassa che lascino vedere le mutande o le natiche. Il progetto di legge, che deve ancora essere sottoposto all'esame del Congresso della Louisiana, intende dichiarare illegale indossare in pubblico capi d'abbigliamento che espongano intenzionalmente peli pubici, la scriminatura fra le natiche o parti genitali. Il fervente fautore del provvedimento, il parlamentare Glen Green, ha dichiarato davanti alla commissione competente della Camera della Louisiana che i legislatori si sono visti costretti a ristabilire i limiti della decenza nei soprattutto confronti degli adolescenti. Non provo affatto piacere a intravedere le pieghe delle natiche della gente...e non mi entusiasmo affatto alla vista di giovani uomini che lasciano indovinare i loro genitali attraverso gli slip o i boxer, ha detto Green.