Palestina

In una massiccia operazione militare terrestre e aerea tuttora in corso - che sembra riguardare essenzialmente l'area del campo per rifugiati di Rafah, nella Striscia di Gaza - sono morti almeno 14 palestinesi e ne sono stati feriti unq trentina. A Rafah vivono 140.000 palestinesi che a questo punto appaiono completamente separati dal resto della Striscia. Circa 45 fra tank e mezzi blindati israeliani hanno fatto irruzione nella notte nell'area di Tel Sultan e hanno scavato una trincea per isolarla dal resto del campo, cominciando una ricerca casa per casa di militanti da arrestare. Sono scoppiati primi scontri a fuoco e poco dopo la mezzanotte gli israeliani hanno sparato dagli elicotteri un primo missile che ha ucciso sul colpo tre palestinesi. Un secondo missile ha poi ucciso altre cinque persone e ne ha ferite una trentina. I palestinesi affermano che si trattava di fedeli riuniti per la preghiera del mattino davanti ad una moschea, mentre gli israeliani sostengono che si trattava di uomini armati. Altri quattro palestinesi sono morti negli scontri con i soldati e due, uno dei quali colpito dal primo missile, sono deceduti per le ferite in ospedale Diverse centinaia di palestinesi - per un totale di circa 2.000 in due giorni - hanno continuato a lasciare le loro abitazioni mentre viene annunciata la distruzione di altri edifici; l’organizzazione umanitaria ‘Amnesty International sostiene che dal 2001 sono state distrutte non meno di 3.000 case. Una convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza è stata chiesta dai Paesi arabi per discutere delle demolizioni. Da quando il presidente Ariel Sharon il mese scorso ha ottenuto anche l’appoggio americano al suo piano di ‘disimpegno unilaterale’ da Gaza - senza le trattative previste dal ‘tracciato di pace’ (cosiddetta roadmap) - la crisi mediorientale si è andata facendo sempre più tesa, violenta e cruenta. La ferma opposizione del partito Likud al piano di Sharon, la morte di 13 soldati israeliani a Gaza in pochi giorni e un’imponente manifestazione a favore del piano di Sharon sabato scorso a Tel Aviv sembrano aver costituito tutti, sia pur in modi diversi, ulteriori elementi di aggravamento della crisi. La continua demolizione delle case palestinesi sta ricevendo nel mondo, Stati Uniti inclusi, una condanna più o meno unanime, nonostante il tentativo di Tel Aviv di giustificarla con motivi di sicurezza

Irak

Violenti scontri stamane tra militari statunitensi e miliziani legati al mullah ribelle, Moqtada al Sadr, hanno insaguinato Kerbala, la citta' santa sciita nel sud dell'Iraq: secondo testimoni locali, almeno otto iracheni sono rimasti uccisi e 13 feriti. Secondo le fonti, gli scontri piu' violenti sono avvenuti a un centinaio di metri dalle moschee della citta' - le moschee degli imam Hussein e Abbas, alcuni dei luoghi piu' sacri dell'Islam sciita - con la guerriglia che ha tentato di bloccare l'avanzata dei blindati statunitensi sparando lancia razzi a spalla. All'alba, quando gli scontri sono erano sopiti, le strade di Kerbala, di solito affollate dai pellegrini musulmani, erano deserte.

Irak

Ancora due militari Usa uccisi in Iraq: due Marines del Primo Corpo di Spedizione sono rimasti uccisi in combattimento nella turbolenta provincia di Al-Anbar. L'area e' quella del cosiddetto triangolo sunnita, che comprende Falluja dove, nell'ultimo mese, sono morti decine di militari statunitensi. Le nuove vittime portato a 785 il numero dei soldati Usa che hanno perso la vita in Iraq da quando, nel marzo dello scorso anno, comincio' l'invasione Usa.

Irak, Gb

Il governo britannico annuncerà la prossima settimana l'invio di circa 3.000 soldati in Iraq. Lo riporta l'edizione digitale del Times precisando che i rinforzi - Royal marines e fanteria - saranno schierati nel sud dell'Iraq, zona recentemente lasciata scoperta dal ritiro delle truppe spagnole. L'area include la città santa di Najaf, dove sono asseragliati migliaia di miliziani fedeli al leader radicale sciita Moqtada al-Sadr. Secondo il noto quotidiano, Londra intende rafforzare la sua presenza militare in Iraq nel tentativo di ripristinare l'ordine nel Paese prima del passaggio dei poteri agli iracheni previsto per il prossimo 30 giugno. Con i nuovi 3,000 uomini, diventano 10.000 i soldati britannici presenti in territorio iracheno.

India

Sonia Gandhi, presidente del partito del Congresso che ha vinto le recenti elezioni, si e' recata dal presidente indiano Abdul Kalam per annunciargli di essere in grado di formare un governo di coalizione. La donna, in procinto di diventare il nuovo premier indiano, dovrebbe avere oggi l'incarico di formare il governo e prestare giuramento domani. Intanto la borsa di Delhi da' segni di ripresa dopo l'incredibile crollo di ieri. Sonia Gandhi dispone di 320 seggi su 545.