GR ORE 13.00

La massiccia operazione militare avviata la scorsa notte dall'esercito israeliano a Rafah, nel sud della striscia di Gaza, continua implacabile e ha finora causato, secondo stime palestinesi, la morte di 17 persone.

L'attività delle truppe, secondo quanto riferiscono fonti locali, si concentra in questa fase soprattutto nel quartiere di Tel Al Sultan, ed è caratterizzata da ricerche casa per casa mentre cecchini si sono piazzati sui tetti di alcuni stabili. I soldati si spostano su mezzi blindati mentre in cielo volteggiano elicotteri da combattimento che, a volte, sparano razzi contro obiettivi che vengono loro segnalati da terra. Alcuni dei palestinesi uccisi sono stati colpiti proprio da razzi sparati dagli elicotteri.

. Il presidente dell' Autorità nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat ha accusato stamane Israele "di compiere crimini di guerra agli occhi del mondo intero". Fonti palestinesi hanno accusato l'esercito di aver sparato contro due ambulanze, una delle quali sarebbe stata colpita da tre proiettili.

L'organizzazione Amnesty International ha accusato Israele di aver demolito più di tremila case e aver distrutto il 10 per cento dei campi coltivati durante tre anni di conflitto nella striscia di Gaza, compiendo "gravi violazioni della Quarta Convenzione di Ginevra" e "crimini di guerra".

L'esercito israeliano ha operato durante la notte anche a Nablus, in Cisgiordania, dove è stato ucciso Nidal Bukashe, di 22 anni.Altri quattro palestinesi sono stati arrestati.

INDIA Dopo che Sonia Gandhi sembrava avesse annunciato di rinunciare alla carica di primo ministro, il Partito del Congresso ha ufficialmente smentito le voci. Le voci si rincorrono da ieri e sono state rilanciate dai media nazionali due ore dopo l'incontro tra la Gandhi e il presidente Abdul Kalam: un incontro dal quale la vedova del figlio di Indira Gandhi e' uscita a mani vuote, senza l'incarico di premier che era atteso. Fonti del Congresso hanno comunque confermato che il partito e' "in crisi" sulla scelta di affidare l'incarico a Sonia Gandhi. I nazionalisti indu, ha riportato il Guardian, avevano promesso di boicottare la cerimonia di investitura del futuro primo ministro, Sonia Ghandi, poiche' non accettavano le sue "origini straniere". Numerosi membri dell'ex partito di governo, il Bharatiya Janata party, avevano gia' annunciato che non avrebbero assistito alla cerimonia. Nel frattempo le preoccupazioni degli investitori riguardo alle politiche economiche che la nuova amministrazione del partito del Congresso potrebbe avviare, hanno fatto crollare il mercato azionario del Paese. Ieri la borsa indiana ha registrato il ribasso giornaliero maggiore della sua storia.

IRAQ Lakhdar Brahimi ritiene che le Nazioni Unite nell'attuale situazione irachena possano svolgere solo un ruolo limitato. Lo scrive oggi il quotidiano britannico The Independent riportando alcune dichiarazioni dell'inviato dell'Onu in Iraq. Vado ripetendo a tutti di smetterla di parlare di ruolo vitale, ruolo e' piu' che abbastanza. La coalizione deve definirlo e dare all'Onu gli strumenti per farlo, ha detto Brahimi. L'inviato dell'Onu - scrive il giornale - ha detto chiaramente questo a Tony Blair, con il quale ha parlato due settimane fa, e lo ha ripetuto ai ministri degli esteri e ai capi di governo in Europa, compreso il presidente Jacques Chirac. Ma sia Blair che Bush continuano a parlare come se l'Onu potesse assumersi tutto il carico della responsabilita' del futuro dell'Iraq.

IRAQ Sono ripresi gli scontri a Najaf, dove è stata attaccata colpi di mortaio una base statunitense alle porte della citta' santa sciita. Due carri armati che erano stati messi di guardia alla centrale di polizia sono stati attaccati a colpi di razzo mentre tornavano alla base. Per il momento non si hanno notizie di morti ne' di feriti. Venerdi' scorso la citta' era stata teatro di violenti combattimenti intorno alle due moschee che sono i luoghi piu' santi per la comunita' sciita e nel cimitero. Ieri, in quella che comandanti militari hanno sprezzantemente definito "un'insurrezione di poco conto", hanno perso la vita 51 iracheni.

Il ministro degli Esteri britannico Jack Straw ha ammesso che non si riesce a tenere il conto delle vittime irachene e che secondo una stima di massima, dall'inizio del conflitto dovrebbero essere intorno alle 10.000. "In un mondo perfetto" ha detto Straw ai microfoni della Bbc ciò non dovrebbe accadere, ma evidentemente non è possibile. Ieri il quotidiano The Independent aveva dedicato tutta la sua prima pagina a questo argomento titolando: "777 americani e 67 britannici sono stati uccisi dall'inizio della guerra. Perchè non si contano i morti iracheni?".

L'Iraq vuole recuperare il pieno controllo delle proprie risorse petrolifere. Per questo una delegazione irachena sara' domani alle Nazioni Unite, dove chiedera' che la prossima risoluzione del Consiglio di sicurezza contenga indicazioni precise in questo senso. Un'altra richiesta riguardera' il taglio dei risarcimenti di guerra imposti al Paese. "L'Iraq deve poter intervenire sulla prossima risoluzione" ha detto il viceministro degli Esteri, Hamid Bayati, "imposteremo il negoziato su un punto fondamentale: il nostro Pase deve essere nel pieno controllo delle proprie ricchezze e la quota del cinque per cento che paghiamo (come risarcimento, ndr), deve essere ulteriormente ridotta". L'Iraq ha fino ad ora pagato circa 20 miliardi di dollari su un totale di 300 a Iran e Kuwait e l'anno scorso ha ottenuto la riduzione della quantita' di greggio da devolvere in risarcimenti dal 15 al 5 per cento.

Il Pentagono ha confermato che inviera' 3.600 soldati stanziati attualmente in Corea del Sud, al confine con la Corea del Nord, in Iraq. Attualmente i militari Usa nel Paese asiatico sono 37mila, in base a un accordo che risale alla fine della guerra di Corea (1950-53). I soldati statunitensi al confine tra le due Coree finora erano 14mila. I recenti ritiri dall'Iraq dei contingenti di Spagna, Honduras e Repubblica Dominicana hanno spinto Washington a cercare nuove soluzioni per rafforzare la coalizione.

NIGERIA: Il presidente della Nigeria, Olusegun Obasanjo, ha decretato oggi lo stato d'emergenza nello Stato centrale nigeriano del Plateau, teatro ai primi di maggio di violenti scontri tra gruppi armati appartenenti a un'etnia di agricoltori stanziali (Tarok) e a una di pastori nomadi (Fulani). "Dobbiamo prendere delle misure molto ferme per mettere fine al crescendo di violenza che rischia di diventare un genocidio per entrambi" ha detto Obasanjo riferendosi alla faida che vede protagoniste bande armate di giovani Tarok e Fulani nella zona di Yelwa e che negli ultimi mesi ha causato oltre 400 vittime. A dividere le due etnie contribuisce anche il fatto che i primi sono cristiani e gli altri musulmani. Nell'ultimo episodio, avvenuto il 2 maggio scorso, oltre 200 persone, secondo il bilancio finale diffuso dal governo, sono morte dopo che un gruppo di Tarok ha attaccato i quartieri Fulani di Yelwa. Le violenze subite dai fratelli musulmani Fulani a Yelwa hanno provocato la reazione di gruppi di facinorosi sedicenti fedeli islamici nella più grande città del nord della Nigeria Kano, dove in una sorta di rappresaglia a distanza sono state uccise decine, forse centinaia di persone. Dal 1999 - anno in cui con l'ascesa al potere dell'attuale presidente Olusegun Obasanjo la Nigeria ha chiuso 15 anni di governi militari - sono oltre 10.000 le persone morte in scontri etnici, religiosi e politici: cause che spesso si intrecciano creando una miscela altamente esplosiva.

11 SETT./ OGGI PRIMA UDIENZA DAVANTI A COMMISSIONE SUI SOCCORSI

TIFONE TRAVOLGE CITTÀ E VILLAGGI, MIGLIAIA DI SFOLLATI Oltre 11.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case per l’arrivo del tifone Nida, che si è abbattuto sulle Filippine spazzando via interi villaggi. Lo hanno detto oggi fonti ufficiali, spiegando che, a riportare i maggiori danni, è stata l’isola di Catanduanes, nell’est dell’arcipelago filippino, anche se finora non sono state segnalate vittime. In un’altra zona le pesanti piogge, provocate dai venti del tifone che soffiavano a 170 chilometri orari, hanno praticamente cancellato tre piccoli villaggi intorno alla città costiera di Gigmoto, lasciando circa 700 famiglie senza più un tetto. Un pescatore di 68 anni risulta disperso nelle acque al largo della cittadina di Mercedes, lungo la costa sudorientale della grande isola di Luzon, mentre 14 persone sono rimaste ferite in incidenti stradali causati dalla scarsa visibilità a Pamplona e Cauayan, città nel nord di Luzon. Sulla punta sudorientale di questa isola, vicino alla città di Magallanes, tredici componenti dell’equipaggio di un cargo sono stati portati in salvo dopo l’affondamento della propria imbarcazione. Anche l’isola centrale di Samar ha riportato danni ai raccolti, alle infrastrutture e alle abitazioni. Adesso il tifone sembra dirigersi verso Taiwan, con una velocità che arriva ai 205 chilometri orari.

FIAT Due giornate di mobilitazione, il 9 e il 10 giugno, a sostegno del rilancio dello stabilimento Fiat di Mirafiori. Lo hanno deciso Fim, Fiom, Uilm e Fismic nel corso della riunione con tutte le Rsu di Mirafiori. Momento clou dell'iniziativa sara' lo sciopero di 4 ore e connessa manifestazione proclamato per il 10 giugno che interessera' i lavoratori di Mirafiori e tutti i metalmeccanici delle aziende dell'indotto auto di Torino e provincia. Il 9, nel pomeriggio, i sindacati unitariamente stanno predisponendo una serie di incontri con le forze politiche, i rappresentanti istituzionali e le associazioni di categoria, mentre per il pomeriggio del 10, al termine della manifestazione, si stanno predisponendo presidi di lavoratori nelle diverse aree della citta' cosi' da sensibilizzare l'opinione pubblica sulla piattaforma presentata nelle scorse settimane dai sindacati in cui si chiede per il rilancio dello stabilimento torinese nuove produzioni, nuovi investimenti e tenuta dei livelli occupazionali

Che sia una riga o un libro non importa, purche' sia netto e chiaro che chiediamo il ritiro del contingente italiano dall'Iraq senza condizioni, chi vuole cappelli e preamboli non vuole la mozione unitaria. Famiano Crucianelli, Franco Giordano, Paolo Cento, Marco Rizzo e Alfiero Grandi sintetizzano cosi' la posizione del Forum dei deputati pacifisti sul documento da concordare con la lista 'Uniti nell'ulivo', che auspicano sara' presentato al dibattito parlamentare giovedi' prossimo. Chiediamo ai capigruppo della lista unitaria un incontro urgente per definire un testo delle opposizioni che possa essere reso noto al paese entro giovedi' mattina propone Cento

GR ORE 9.30

Palestina

In una massiccia operazione militare terrestre e aerea tuttora in corso - che sembra riguardare essenzialmente l'area del campo per rifugiati di Rafah, nella Striscia di Gaza - sono morti almeno 14 palestinesi e ne sono stati feriti unq trentina. A Rafah vivono 140.000 palestinesi che a questo punto appaiono completamente separati dal resto della Striscia. Circa 45 fra tank e mezzi blindati israeliani hanno fatto irruzione nella notte nell'area di Tel Sultan e hanno scavato una trincea per isolarla dal resto del campo, cominciando una ricerca casa per casa di militanti da arrestare. Sono scoppiati primi scontri a fuoco e poco dopo la mezzanotte gli israeliani hanno sparato dagli elicotteri un primo missile che ha ucciso sul colpo tre palestinesi. Un secondo missile ha poi ucciso altre cinque persone e ne ha ferite una trentina. I palestinesi affermano che si trattava di fedeli riuniti per la preghiera del mattino davanti ad una moschea, mentre gli israeliani sostengono che si trattava di uomini armati. Altri quattro palestinesi sono morti negli scontri con i soldati e due, uno dei quali colpito dal primo missile, sono deceduti per le ferite in ospedale Diverse centinaia di palestinesi - per un totale di circa 2.000 in due giorni - hanno continuato a lasciare le loro abitazioni mentre viene annunciata la distruzione di altri edifici; l’organizzazione umanitaria ‘Amnesty International sostiene che dal 2001 sono state distrutte non meno di 3.000 case. Una convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza è stata chiesta dai Paesi arabi per discutere delle demolizioni. Da quando il presidente Ariel Sharon il mese scorso ha ottenuto anche l’appoggio americano al suo piano di ‘disimpegno unilaterale’ da Gaza - senza le trattative previste dal ‘tracciato di pace’ (cosiddetta roadmap) - la crisi mediorientale si è andata facendo sempre più tesa, violenta e cruenta. La ferma opposizione del partito Likud al piano di Sharon, la morte di 13 soldati israeliani a Gaza in pochi giorni e un’imponente manifestazione a favore del piano di Sharon sabato scorso a Tel Aviv sembrano aver costituito tutti, sia pur in modi diversi, ulteriori elementi di aggravamento della crisi. La continua demolizione delle case palestinesi sta ricevendo nel mondo, Stati Uniti inclusi, una condanna più o meno unanime, nonostante il tentativo di Tel Aviv di giustificarla con motivi di sicurezza

Irak

Violenti scontri stamane tra militari statunitensi e miliziani legati al mullah ribelle, Moqtada al Sadr, hanno insaguinato Kerbala, la citta' santa sciita nel sud dell'Iraq: secondo testimoni locali, almeno otto iracheni sono rimasti uccisi e 13 feriti. Secondo le fonti, gli scontri piu' violenti sono avvenuti a un centinaio di metri dalle moschee della citta' - le moschee degli imam Hussein e Abbas, alcuni dei luoghi piu' sacri dell'Islam sciita - con la guerriglia che ha tentato di bloccare l'avanzata dei blindati statunitensi sparando lancia razzi a spalla. All'alba, quando gli scontri sono erano sopiti, le strade di Kerbala, di solito affollate dai pellegrini musulmani, erano deserte.

Irak

Ancora due militari Usa uccisi in Iraq: due Marines del Primo Corpo di Spedizione sono rimasti uccisi in combattimento nella turbolenta provincia di Al-Anbar. L'area e' quella del cosiddetto triangolo sunnita, che comprende Falluja dove, nell'ultimo mese, sono morti decine di militari statunitensi. Le nuove vittime portato a 785 il numero dei soldati Usa che hanno perso la vita in Iraq da quando, nel marzo dello scorso anno, comincio' l'invasione Usa.

Irak, Gb

Il governo britannico annuncerà la prossima settimana l'invio di circa 3.000 soldati in Iraq. Lo riporta l'edizione digitale del Times precisando che i rinforzi - Royal marines e fanteria - saranno schierati nel sud dell'Iraq, zona recentemente lasciata scoperta dal ritiro delle truppe spagnole. L'area include la città santa di Najaf, dove sono asseragliati migliaia di miliziani fedeli al leader radicale sciita Moqtada al-Sadr. Secondo il noto quotidiano, Londra intende rafforzare la sua presenza militare in Iraq nel tentativo di ripristinare l'ordine nel Paese prima del passaggio dei poteri agli iracheni previsto per il prossimo 30 giugno. Con i nuovi 3,000 uomini, diventano 10.000 i soldati britannici presenti in territorio iracheno.

India

Sonia Gandhi, presidente del partito del Congresso che ha vinto le recenti elezioni, si e' recata dal presidente indiano Abdul Kalam per annunciargli di essere in grado di formare un governo di coalizione. La donna, in procinto di diventare il nuovo premier indiano, dovrebbe avere oggi l'incarico di formare il governo e prestare giuramento domani. Intanto la borsa di Delhi da' segni di ripresa dopo l'incredibile crollo di ieri. Sonia Gandhi dispone di 320 seggi su 545.