GR ORE 13.00

Palestina

Seconda giornata per la maxi-offensiva dell'esercito israeliano a Rafah, profondo sud della Striscia di Gaza. All'interno del campo profughi, i bulldozer di Tsahal hanno smantellato stamattina l'abitazione del responsabile dell'uccisione di Tali Hatuel, la donna israeliana di 34 anni residente nell'insediamento di Gush Katif, ammazzata il 2 maggio (all'ottavo mese di gravidanza) insieme alle quattro figlie, mentre si stava recando in Israele per fare campagna contro il piano di disimpegno unilaterale di Ariel Sharon. Si è aperto intanto un nuovo fronte in Cisgiordania. I militari israeliani hanno fatto ingresso nelle ultime ore nel campo profughi di Jenin, con almeno 20 carri armati e altrettante jeep, appoggiate da elicotteri Apache: un attivista delle Brigate dei Martiri Al Aqsa è rimasto ucciso dalle pallottole dei soldati. La vittima è stata identificata da fonti della sicurezza palestinese come Ahmed Turkuman, 21 anni. Un altro miliziano delle Brigate è morto durante uno scontro a fuoco nella città di Nablus, nel nord della Cisgiordania, sempre nelle ultime ore. La radio militare israeliana aveva avvertito ieri sera che i soldati erano pronti a fare ingresso nuovamente nel quartiere di Tel Sultan, a Rafah, in caccia di estremisti palestinesi. Nella giornata di ieri la cosiddetta "Operazione Arcobaleno" - che ha l'obiettivo pretestuosamente dichiarato di smantellare una rete di contrabbando di armi provenienti dal vicino Egitto - ha ucciso almeno 20 palestinesi. Fra i civili coinvolti, ci sarebbero almeno tre bambini, compresi due ragazzini di 13 e 16 anni: Ahmed Mughayer e la sorella maggiore Asma.

Palestina

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha aggiornato a oggi il dibattito sulla risoluzione contro la demolizione di case palestinesi a Rafah, nella Striscia di Gaza. Il rinvio e' giunto dopo che gli Stati Uniti hanno proposto una seconda bozza di risoluzione, diversa da quella presentata dall'Algeria a nome dei paesi arabi. La Gran Bretagna ha presentato un terzo testo che tenta una mediazione fra gli altri due. I diplomatici arabi hanno definito inaccettabile la proposta statunitense. Il testo americano sostituisce la richiesta araba della completa cessazione da parte israeliana della sua pratica di demolizione di case, in particolare nel campo profughi di Rafah, con l'appello a Israele di rispettare i suoi obblighi in base alla legge internazionale umanitaria, compreso il suo obbligo a non ricorrere alla demolizione di case come misura punitiva. La bozza americana esprime la grave preoccupazione per la situazione umanitaria dei palestinesi senza tetto nel campo profughi di Rafah ed esorta l'Autorita' palestinese ad intraprendere azioni immediate contro coloro che pianificano ed eseguono attacchi terroristici, nonche' a bloccare il traffico d'armi dall'Egitto. Il testo presentato dall'Algeria, unico paese arabo nel Consiglio, si riferisce a Israele come la potenza occupante e chiede la completa cessazione di tutti gli atti di violenza, compresi tutti gli atti di terrorismo, attacchi, provocazioni, incitazione alla violenza e distruzione. Se approvata, la risoluzione del Consiglio dell'Onu diventerebbe vincolante sulla base della legge internazionale. Gli Stati Uniti hanno recentemente bloccato due risoluzioni di condanna d'Israele presentate dai paesi arabi in occasione degli omicidi mirati di altrettanti esponenti di Hamas. La demolizione di case palestinesi a Rafah ha suscitato una vasta condanna internazionale. Secondo l'Onu nei primi 15 giorni di maggio 2.197 palestinesi sono rimasti senza tetto nella Striscia di Gaza.

Palestina

Due palestinesi sono stati uccisi oggi da soldati israeliani a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove ieri le vittime delle operazioni israeliane erano state 20. Lo hanno confermato fonti mediche palestinesi. In precedenza si era avuta notizia di due palestinesi colpiti nel quartiere di Tel Sultan, ma non si sapeva se fossero rimasti feriti o uccisi. Si conosce l'identita' di uno degli ultimi due morti in ordine di tempo tra i palestinesi di Rafah: si chiamava Mohammed Abu Nasser e aveva appena 16 anni. Aggiungendo entrambi al computo, piu' ulteriori due militanti delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa che erano stati uccisi nella notte in distinte operazioni di rastrellamento israeliane in Cisgiordania, e' dunque salito ad almeno 4.051 il bilancio complessivo delle vittime negli oltre tre anni e mezzo trascorsi dalla fine del settembre 2000, quando ebbe inizio la rivolta chiamata 'Intifada di al-Aqsa', tuttora in corso. Tra colo che hanno perso la vita, 3.063 erano palestinesi e 918 cittadini d'Israele

Irak

Irak

Alcune decine di migliaia di persone sono scese oggi in piazza a Teheran per partecipare ad una manifestazione promossa da un'organizzazione del regime per protestare contro l'ingresso e i combattimenti delle truppe americane nelle citta' sante sciite di Kerbala e Najaf, in Iraq. Morte all'America e' stato lo slogan piu' scandito dai manifestanti, che in diversi cortei hanno raggiunto la Piazza Enghelab (rivoluzione), su invito dell'Organizzazione per la propaganda islamica. Alla manifestazione hanno preso parte anche diversi politici e rappresentanti religiosi sciiti. La televisione di Stato ha mostrato le immagini della manifestazione, sovrapponendo quelle di bombardamenti americani sull'Iraq, delle tombe degli Imam sciiti Ali e Hussein (che si trovano appunto a Najaf e Kerbala) e dell'Intifada palestinese. L'Iran e' il piu' grande Paese sciita, poiche' oltre il 90 per cento dei suoi circa 70 milioni di cittadini appartiene a questa confessione. Nei giorni scorsi i massimi dirigenti di Teheran hanno protestato vivamente per l'intervento armato degli Usa nei luoghi santi sciiti in Iraq.

Ogm

Lavoro

Un centinaio di operai dell'Imesi di Carini, lo stabilimento di materiale rotabile del gruppo Ansaldo-Breda alle porte di Palermo, sta protestando davanti a palazzo d'Orleans, sede della presidenza della regione. I lavoratori, che in questo momento hanno bloccato il traffico, chiedono il ritiro immediato della cassa integrazione, scattata il primo aprile e con scadenza il 31 dicembre, e l'avvio di un confronto con i vertici dell'azienda.

Lavoro

Rifiuti

Prosegue anche stamani il blocco della discarica in contrada Pisani a Pianura, individuata dal Comune di Napoli quale sito temporaneo di trasferenza, ritenuto indispensabile per fronteggiare la gravissima emergenza rifiuti che minaccia di coinvolgere tutta la citta'. Decine di cittadini, residenti nel quartiere, bloccano l' accesso all' ex discarica - chiusa da anni perche' illegale - sono numerosi i camion colmi di rifiuti impossibilitati a sversare. Sono stati decine, intanto, gli interventi dei vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli, per lo spegnimento di cassonetti e di cumuli di immondizia dati alle fiamme, soprattutto nei quartieri alla periferia orientale della citta'.

GR ORE 9.30

IRAQ

Almeno due civili iracheni sono morti e altri tre sono rimasti gravemente feriti in seguito a nuovi combattimenti tra truppe alleate e guerriglieri seguaci del leader sciita Moqtada al-Sadr. Gli scontri erano divampati dal tardo pomeriggio di ieri nei pressi della moschea intitolata all'Imam Abbas a Kerbala, citta' santa sciita situata 110 chilometri a sud di Baghdad. Il bilancio delle vittime e' stato denunciato fonti sanitarie. Testimoni oculari, tra cui giornalisti presenti sul posto, dal canto loro hanno riferito che gli scontri in pieno centro urbano sono iniziati allorche' soldati statunitensi hanno preso a pattugliare una strada adiacente alla moschea. Nel frattempo la massima autorita' religiosa sciita, il grande ayatollah Ali al-Sistani, nel rinnovare l'appello a cessare le ostilita' nelle citta' sacre alla sua confessione ha indetto per la serata di oggi una manifestazione di piazza contro gli attacchi ai luoghi santi di Kerbala, seconda per importanza solo a Najaf. L'annuncio delle protesta, in programma per le 21 ora locale (le 23 in Italia), e' stato dato dallo sceicco Abel Mehdi Kardalai, rappresentante locale di Sistani, il quale ha invitato i fedeli a radunarsi davanti all'ospedale cittadino per reclamare la deposizione delle armi e l'affidamento alla polizia irachena della sicurezza. Intanto si segnala una nuova vittima tra le file americane in Iraq: si tratta di un marine del Primo Corpo di Spedizione, ucciso sul campo nella provincia occidentale di al-Anbar, la stessa ove sorge Falluja, la roccaforte sunnita teatro degli scontri piu' violenti scoppiati nel Paese arabo dalla caduta di Saddam Hussein, nei quali solo il mese scorso erano caduti decine di altri marines. Lo ha reso noto l'Esercito Usa con un comunicato, nel quale si precisa che la morte del soldato risale a ieri ed e' avvenuta in azione, mentre era impegnato in non meglio precisare "operazioni di sicurezza e stabilizzazione". Con l'ultimo decesso in ordine di tempo sale dunque ad almeno 786 il numero dei militari statunitensi periti in Iraq da quando ne ebbe inizio l'invasione, nel marzo 2003; tra essi, 574 hanno perso la vita in azione.

Irak

  • "Il movimento di resistenza arabo", un gruppo sinora ignoto ma considerato legato ad al Zarqawi, ha rivendicato l'uccisione due giorni fa del presidente di turno del consiglio governativo iracheno Izzadine Saleem.

Palestina

CONTINUA SENZA SOSTA IL MASSACRO PROGRAMMATO DELL'ESERCITO ISRAELIANO: l'operazione militare israeliana denominata indegnamente Arcobaleno, che ieri ha provocato la morte di 20 palestinesi-Il quotidiano inglese THE INDEPENDENT lo denuncia oggi nella sua apertura "Case demolite, vite distrutte: la tattica di Israele che alimenta l'Intifada". Dedica la prima pagina alla nuova operazione di Tsahal a Rafah, che ieri ha provocato la morte di almeno dieci palestinesi nel campo profughi. Fra i venti morti di ieri, si legge anche sul sito del giornale israeliano Ha'aretz, almeno sei erano civili. Fra gli uccisi vi erano tre minori, fra cui un ragazzino di 13 anni e la sorella di 16, colpiti mentre tentavano di ritirare la biancheria stesa sul terrazzo di casa. Almeno sette le abitazioni demolite secondo la fonte dello stesso esercito israeliano.

E ANCORA DUE MILITANTI PALESTINESI UCCISI IN CISGIORDANIA - Due militanti palestinesi ritenuti, appartenenti alla Brigata dei martiri di Al Aqsa, sono stati uccisi questa mattina in due diversi scontri con i soldati israeliani a Nablus e nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania.

NEL FRATTEMPO ALL'ONU, CONSIGLIO SICUREZZA DISCUTE RISOLUZIONE - Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si e' riunito in serata a porte chiuse per discutere un progetto di risoluzione di condanna di Israele per la demolizione delle case di palestinesi nella zona di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo fonti diplomatiche, il testo proposto dai Paesi arabi dispone di un ampio appoggio tra i membri del Consiglio, ma gli Stati Uniti hanno fatto delle controproposte per una risoluzione che condanni anche gli attacchi palestinesi contro gli israeliani. La Gran Bretagna, secondo le fonti, ha proposto delle modifiche tese ad avvicinare le due posizioni. Non si esclude che la risoluzione sia messa ai voti gia' nella giornata di oggi

Haiti

Diverse migliaia di persone hanno chiesto ieri nelle strade di Port-au-Prince il ritorno dell'ex presidente haitiano Jean-Bertrand Aristide. La manifestazione è degenerata, causando la morte di una persona. I manifestanti hanno sfilato dal quartiere di Belair, feudo dell'ex presidente, alla residenza presidenziale situata a poche centinaia di metri da una cattedrale nella quale il capo dello Stato ad interim, Boniface Alexandre, assisteva ieri a una messa. La polizia ha cercato di bloccare il corte lanciando lacrimogeni e sparando in aria. La folla ha risposto lanciando sassi. Un manifestante è rimasto ucciso.

Pena di morte

Kelsey Patterson, 50 anni, diagnosi di paranoia schizofrenica, è stato giustiziato questa notte dopo che il governatore Rick Perry ha respinto la raccomandazione di commutare la pena di morte in carcere a vita o di sospendere l'iniezione letale. Patterson era stato riconosciuto colpevole di un duplice assassinio, comemsso dodici anni fa. La sua esecuzione ha rinnovato le polemiche sull'applicazione della pena di morte a condannati riconosciuti malati di mente, dopo che la Suprema Corte ha dichiarato incostituzionale giustiziare chi è mentalmente ritardato. Da quando, due anni fa, la Suprema Corte ha emesso la sentenza di incostituzionalità, il Texas ha giustiziato almeno tre malati di mente.