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'''IRAQ''' '''Palestina'''
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'''AGGREDITI TECNICI RUSSI, 2 MORTI E 5 FERITI''' - E' di almeno due morti e di cinque feriti il bilancio di un attacco sferrato in Iraq contro un gruppo di tecnici civili russi, impegnati nei lavori per la ricostruzione. Lo hanno denunciato da Mosca fonti del ministero degli Esteri, secondo cui gli assalitori hanno aperto il fuoco contro il pullman a bordo del quale si trovavano le vittime. A seguito di queste uccisioni la Russia afferma che e' pronta a organizzare una ''nuova fase'' dell'evacuazione dei suoi tecnici ancora in Iraq. Lo hanno riferito fonti del ministero degli esteri russo, citate dall'agenzia Interfax. Tre carri armati e un bulldozer israeliani sono entrati questa notte in un territorio palestinese all'esterno della città di Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza, e hanno distrutto tre case palestinesi, secondo quanto riferiscono responsabili della sicurezza palestinese e testimoni. L'esercito israeliano ha dichiarato che si tratta di un'operazione in corso in una zona di attività dei militanti plaestinesi.
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'''ATTENTATO A NORD-EST BAGHDAD, CINQUE CIVILI FERITI''' - Almeno cinque civili iracheni sono rimasti feriti in seguito all'esplosione di una bomba a Balad Ruz, localita' situata a nord-est di Baghdad e non lontano da Baqubah, ove piu' aspra e' la resistenza contro l'occupazione alleata. L'ordigno e' scoppiato poco dopo il transito di un convoglio militare Usa. Nella stessa zona, a al-Khalis, due giorni fa era stato gravemente ferito in un attentato analogo il capo della polizia locale; una persona era morta, altre due avevano subito lesioni. Sabato era sfuggito a un tentativo di omicidio lo stesso sindaco di Baqubah, 60 chilometri a nord della capitale: due i feriti. '''Israele'''
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'''NAJAF, FORZE USA ATTACCANO MILIZIANI IN CIMITERO''' - Carri armati Usa appoggiati da elicotteri da combattimento hanno attaccato le milizie sciite fedeli a Moqtada al Sadr asserragliate nel cimitero della citta' santa di Najaf. Lo hanno reso noto testimoni, mentre fonti ospedaliere hanno riferito che ci sono gia' quattro morti. Almeno 29 persone erano state ferite in un attacco prima dell'alba, hanno detto ancora le fonti, aggiungendo che il bilancio delle vittime potrebbe essere molto piu' alto perche' le ambulanze hanno difficolta' a raggiungere la zona del cimitero. Il grande cimitero di Najaf, il secondo al mondo per estensione, e' vicino al mausoleo dell'imam Ali', danneggiato ieri nei combattimenti tra miliziani e forze americane La polizia israeliana ha arrestato il giornalista britannico Peter Hounam, il cronista che nel 1986 aveva intervistato lo scienziato nucleare israeliano Mordechai Vanunu: questi aveva rivelato dettagli compromettenti sul programma nucleare israeliano, la cui esistenza non è mai stata ammessa ufficialmente dallo Stato ebraico. Lo ha reso noto la radio israeliana, senza fornire ulteriori dettagli per espresso ordine delle autorità, che non hanno commentato l'accaduto. Vanunu è stato rilasciato il 21 aprile scorso dopo aver scontato 18 anni di carcere per spionaggio e tradimento: Hounam si trovava in Israele per preparare un documentario sul caso, documentario che sarebbe stato trasmesso dalla Bbc.
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'''TRUPPE USA UCCIDONO 6 RIBELLI IRACHENI A TIKRIT''' - L'esercito americano ha ucciso sei ribelli iracheni in una serie di scontri a fuoco a Tikrit, in Iraq. Un soldato della Prima Divisione Fanteria è rimasto leggermente ferito nei combattimenti. Lo hanno riferito oggi fonti militari. Le truppe Usa - secondo quanto riferito in un comunicato - hanno risposto al fuoco dopo essere stati attaccati intorno alle 21.30 di ieri sera con armi leggere, granate da lanciarazzi, mortai e ordigni esplosivi Lo Stato ebraico è Paese membro dell'Aiea, ma non ha mai firmato il Trattato di non proliferazione che darebbe all'Agenzia il potere di ispezione nelle installazioni nucleari dello Stato ebraico. Il Direttore generale dell'Aiea, Mohammed ElBaradei, ha sempre affermato che l'Agenzia basa la sua politica nei confronti di Israele sull'ipotesi che lo Stato ebraico possieda armi nucleari, ed ha invitato a rendere il Medio Oriente una zona denuclearizzata. Israele, al quale gli esperti attribuiscono il quinto arsenale nucleare del mondo, ovvero circa 200 testate atomiche, non ha mai ne' confermato ne' smentito di possedere armi nucleari; tuttavia il premier Ariel Sharon ha più volte affermato che in caso di minaccia nucleare lo Stato ebraico avrebbe i mezzi per difendersi.
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SUL '''NEW YORK TIMES''' di oggi Nuove rivelazioni sulle torture in Iraq. Un rapporto dell'esercito sostiene: "abusi ai prigionieri sono stati più estesi". Intanto "i dipendenti delle società di sicurezza private negano un loro coinvolgimento. '''Irak'''
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MENTRE L'INGLESE '''THE TIMES''' afferma che "Blair è in disaccordo con Bush". Opinioni diverse di Gran Bretagna e Stati Uniti sul veto iracheno alle operazioni militari in Iraq. Il capo sciita Moqtada al Sadr e un consiglio di religiosi iracheni hanno accettato una tregua per mettere fine ai combattimenti nelle tre citta' irachene tra le milizie della resistenza e le forze della coalizione. Lo hanno annunciato alcuni responsabili statunitensi precisando che ''la situazione a Najaf, Koufa e Kerbala sembra risolta pacificamente''. . I dettagli dell' accordo, concluso ieri sera, sono stati presentati oggi a Baghdad.I quattro punti prevedono la fine dell'attività militare e il ritiro di tutti i combattenti dell'armata del Mahdi non originari della regione di Najaf e la sospensione di eventuali procedimenti giudiziari contro di essi; concessione alla polizia e alle forze nazionali irachene di riprendere la città e ristabilire sicurezza e ordine ; Ritiro delle forze di occupazione statunitensi verso le loro basi, a eccezione di piccole unità per la difesa del quartier generale e del governatorato ; apertura dei negoziati con esponenti del Consiglio di religiosi sciiti Beit Al Scii sul futuro dell'esercito del Mahdi e sui dossier giudiziari, con impegno che nessuna misura sarà presa contro Moqtada Sadr.
Il ritiro delle formazione di Al Sadr avverà entro mezzogiorno ora locale, le dieci in Italia

'''Risoluzione Onu'''

Il primo ministro spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero ha annunciato oggi un accordo con le autorità di Messico e Cile per collaborare "da questo momento" con "altri governi europei" prima della nuova risoluzione dell'Onu sull'Iraq. L'annuncio è arrivato durante una conferenza stampa congiunta con il presidente messicano Vicente Fox, organizzata dopo l'incontro tra i due leader nel Paese latino-americano. La visita di Zapatero in Messico è giunta dopo l'incontro di lunedì a Madrid tra il capo dell'esecutivo spagnolo e il presidente cileno Ricardo Lagos. Zapatero ha detto che l'accordo con Messico e Cile - che come la Spagna sono attualmente membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu - consiste "nella concertazione e in un lavoro di collaborazione". Le Nazioni Unite - ha spiegato il leader spagnolo - "sono "la nostra grande opportunità" e rappresentano "l'unica garanzia per il futuro" perché non ci sarà mai ordine internazionale se non mediante il multilateralismo. Da parte sua Fox ha precisato che Messico e Spagna sono disposti a fare tutto ciò che sarà necessario per procedere sulla strada delle democratizzazione dell'Iraq, favorendo l'insediamento di un nuovo governo, preparando il processo elettorale e garantendo la sicurezza dei cittadini iracheni. Obiettivi da raggiungere "collettivamente e congiuntamente alle Nazioni Unite".Dichiarazioni che mostrano la distanza dalla bozza anglostatunitense, dove il ruolo dell'Onu è solo marginale.
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'''E INTANTO IL NOSTRO MINISTRO DEGLI ESTERI FRATTINI''' CERCA DI INTERPRETARE LA PARTE DEL GRANDE DIPLOMATICO alla Clemenceau e afferma: ''Chiedero' a tutti i paesi del Golfo e quindi anche all'Arabia Saudita, che un contributo di quei paesi sarebbe importante''. lo ha dichiarato Franco Frattini, in visita ufficiale a Gedda, riferendosi ad un intervento del Paese confinante con l'Iraq a fianco delle forze della coalizione. ''Un contributo - ha specificato il ministro - nell'ambito del mandato dell'Onu''. E', infatti, ''interesse comune. Ma non finisce qui; FRATTINI sempre più convinto nella parte, afferma: ''Abbiamo detto agli israeliani che la Road Map e' l'unica strada possibile e che il ritiro da Gaza deve essere inserito come punto di applicazione della Road Map''. e ha aggiunto: ''Abbiamo anche detto ai nostri amici palestinesi che la lotta al terrorismo rimane un'assoluta priorita'. Noi vogliamo un Paese che sia giusto e stabile''. Ovviamente queste affermazioni hanno lasciato la situazione esattamente com'era qualche minuto prima. '''Corte penale internazionale'''
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Sull'onda di questo -non richiesto da nessuno- protagonismo diplomatico italiano Il ministro della difesa italiano '''Martino''' è arrivato questa mattina, conferma il portavoce del contingente italiano a Nasiriyah capitano Ettore Sarli che non ha aggiunto ulteriori dettagli "per comprensibili motivi di sicurezza". Sarli aggiunge che la situazione a Nasiriyah è "tranquilla, come conferma del resto la stessa presenza del ministro". Il Ministro è accompagnato dal capo di stato maggiore della difesa Ammiraglio Gianpaolo di Paola mentre gli Sati Uniti cercano di far approvare, nella risoluzione da loro presentata nei giorni scorsi al consiglio di sicurezza, l'impunità per i propri soldati, l'amministrazione Bush continau la sua opera per annullare gli effetti della Corte Penale internazionale.
L'amministrazione Bush ha aggiunto due piccoli paesi, il Burkina Faso in Africa e Dominica nei Caraibi, alla lista dei paesi che esonerano le truppe americane dalla giurisdizione della corte penale internazionale per i crimini di guerra e il genocidio. Gli Stati Uniti hanno firmato trattati bilaterali con oltre una sessantina di paesi che hanno accettatio di non consegnare cittadini statunitensi alla Corte nata con il Trattato di Roma. Lo statuto della Corte e' stato ratificato da 90 nazioni. Molte organizzazioni si sono lamentate che Washington spinge governi a firmare con la minaccia di ritirare aiuti umanitari o l'appoggio militare o di bloccare l'ingresso nella Nato.



'''Armi di distruzione di massa'''

La commissione presidenziale incaricata di capire perche' l'Amministrazione americana fu indotta a credere, sulla base d'informazioni d'intelligence inaccurate, che l'Iraq possedeva armi di distruzione di massa (Adm), ha tenuto mercoledi' la prima riunione a porte chiuse. Fra la decina di esperti ascoltati c'era David Kay, un ex ispettore dell'Onu in Iraq che guido' l'infruttuosa ricerca americana dopo l'invasione del Paese. Kay si dimise in gennaio, affermando di dubitare che le Adm sarebbero mai state trovate in Iraq. Le sue critiche contribuirono alla creazione della commissione, che continuera' i suoi lavori ascoltando altri esperti, sempre a porte chiuse. Un rapporto finale dovra' essere presentato l'anno prossimo, ovviamente dopo le elezioni presidenziali del 2 novembre.

'''Londra'''

A Londra è stato arrestato l'Imam della moschea di Finsbury Park. Abu Hamza al Masriè stato fermato su richiesta degli Usa che ne hanno domandato l'estradizione .
L'arresto di Abu hamza, su mandato di cattura Usa, è avvenuto nella notte nella sua casa di Londra e la notizia è stata confermata da Scotland Yard. Abu Hamza, che da tempo è stato estromesso dalla guida della moschea di Finsbury Park ma che ha sempre continuiato a predicare fuori dal tempio musulmano, comparirà oggi davanti ai magistrati a Bow Street. Un agente di Scotland Yard ha anche aggiunto che l'abitazione dell'Imam è stata perquisita da funzionari dell'antiterrorismo sulla base dell'Extradion Act del 2003. La fonte conferma inoltre che Abu hamza "è stato accompagnato presso un commissariato del centro di Londra dove resta in custodia".


'''Alluvioni'''

Assume contorni sempre piu' terribili la tragedia che si e' abbattuta su Haiti e la vicina Repubblica dominicana a causa delle piogge torrenziali degli ultimi giorni. I morti accertati sfiorano oramai la cifra di duemila e altri ve ne potrebbero essere, considerando l'alto numero di dispersi secondo informazioni fornite dal servizio civile dei due paesi. Piu' di mille corpi senza vita sono stati trovati mercoledi' a Mapou, cittadina rurale situata nella parte sudorientale di Haiti, colpita dalle alluvioni degli ultimi giorni. Lo ha detto Margareth Martin, responsabile dell'ufficio della protezione civile di Haiti, specificando che la localita' colpita si trova in una zona dove le comunicazioni sono particolarmente difficili e che quindi non era stato possibile raggiungerla prima. Le squadre di soccorso hanno lavorato tra il fango e le macerie per recuperare i corpi, spesso portati lontano dalle loro case dalle acque dei fiumi in piena. Dopo quest'ultimo tragico ritrovamento il bilancio delle vittime di alluvioni e frane ad Haiti sale a 1660. Ai mille morti di Mapou vanno aggiunti i 158 di Fond Verettes, una citta' di circa 40mila abitanti dove ore, anche con l'aiuto delle truppe americane presenti sull'isola, si cerca di fare arrivare con elicotteri cibo e acqua potabile. Le strade infatti sono totalmente interrotte. A Port au Prince, la capitale, i morti sono per ora solo due mentre altri 500 sono sparsi nella regione sudorientale del paese. A questi vanno aggiunti i morti segnalati finora nella confinante Repubblica dominicana, che occupa l'altra parte dell'isola di Hispaniola. Quasi tutte le vittime in questo secondo paese si sono avute nella cittadina di Jimani. Qui un fiume e' straripato all'alba di lunedi', cogliendo gli abitatni nel sonno. Molte case sono state travolte. Sono stati estratti dal fango, a partire da lunedi', 300 morti, cento solo nelle ultime ore, ma ci sono ancora circa 375 dispersi. Jimani si trova vicino alla frontiera con Haiti. COnta circa 11.400 abitanti e le autorita' locali temono che alla fine tra morti e feriti si arrivi ad una cifra di 800 vittime.
Il numero delle vittime è più alto ad Haiti perche' il Paese è disboscato e circa il 90% delle case era costruito in maniera rudimentale, per la povertà di mezzi. Inoltre, numerose vittime del lato dominicano sono haitiani, secondo quanto hanno indicato autorità locali. Jimani (diecimila abitanti) è abitata prevalentemente da emigrati haitiani che si sono installati in villaggi di fortuna.


'''Perù'''

Non scende la tensione a Ilave, capoluogo della provincia di Collao (dipartimento meridionale di Puno), dove un mese fa il sindaco Cirilo Robles Callomamani è stato linciato in strada da una folla di abitanti che lo accusavano di corruzione. La designazione del nuovo primo cittadino ‘ad interim’ Ramón Arias Santos, incaricato di presiedere il consiglio comunale fino alle elezioni amministrative convocate a ottobre, è stata respinta dai cittadini. Arias Santos non è il primo chiamato a rimpiazzare il sindaco ucciso: lunedì il precedente sostituto, Arnaldo Chambilla, si era dimesso insieme a tre consiglieri comunali “a causa dell’ostilità degli abitanti”. Intanto, le ultime immagini provenienti da Ilave trasmesse dalle principali televisioni mostrano nuovi scontri tra polizia e civili, armati di fionde e sassi. Secondo l’avvocato Alejandro Tapia, difensore dei nove arrestati per il linciaggio del sindaco “le forze dell’ordine fanno un uso indiscriminato di gas lacrimogeni, senza riuscire a distinguere i manifestanti dalla gente comune”.

G.R. 9,30

Palestina

Tre carri armati e un bulldozer israeliani sono entrati questa notte in un territorio palestinese all'esterno della città di Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza, e hanno distrutto tre case palestinesi, secondo quanto riferiscono responsabili della sicurezza palestinese e testimoni. L'esercito israeliano ha dichiarato che si tratta di un'operazione in corso in una zona di attività dei militanti plaestinesi.

Israele

La polizia israeliana ha arrestato il giornalista britannico Peter Hounam, il cronista che nel 1986 aveva intervistato lo scienziato nucleare israeliano Mordechai Vanunu: questi aveva rivelato dettagli compromettenti sul programma nucleare israeliano, la cui esistenza non è mai stata ammessa ufficialmente dallo Stato ebraico. Lo ha reso noto la radio israeliana, senza fornire ulteriori dettagli per espresso ordine delle autorità, che non hanno commentato l'accaduto. Vanunu è stato rilasciato il 21 aprile scorso dopo aver scontato 18 anni di carcere per spionaggio e tradimento: Hounam si trovava in Israele per preparare un documentario sul caso, documentario che sarebbe stato trasmesso dalla Bbc.

Lo Stato ebraico è Paese membro dell'Aiea, ma non ha mai firmato il Trattato di non proliferazione che darebbe all'Agenzia il potere di ispezione nelle installazioni nucleari dello Stato ebraico. Il Direttore generale dell'Aiea, Mohammed ElBaradei, ha sempre affermato che l'Agenzia basa la sua politica nei confronti di Israele sull'ipotesi che lo Stato ebraico possieda armi nucleari, ed ha invitato a rendere il Medio Oriente una zona denuclearizzata. Israele, al quale gli esperti attribuiscono il quinto arsenale nucleare del mondo, ovvero circa 200 testate atomiche, non ha mai ne' confermato ne' smentito di possedere armi nucleari; tuttavia il premier Ariel Sharon ha più volte affermato che in caso di minaccia nucleare lo Stato ebraico avrebbe i mezzi per difendersi.

Irak

Il capo sciita Moqtada al Sadr e un consiglio di religiosi iracheni hanno accettato una tregua per mettere fine ai combattimenti nelle tre citta' irachene tra le milizie della resistenza e le forze della coalizione. Lo hanno annunciato alcuni responsabili statunitensi precisando che la situazione a Najaf, Koufa e Kerbala sembra risolta pacificamente. . I dettagli dell' accordo, concluso ieri sera, sono stati presentati oggi a Baghdad.I quattro punti prevedono la fine dell'attività militare e il ritiro di tutti i combattenti dell'armata del Mahdi non originari della regione di Najaf e la sospensione di eventuali procedimenti giudiziari contro di essi; concessione alla polizia e alle forze nazionali irachene di riprendere la città e ristabilire sicurezza e ordine ; Ritiro delle forze di occupazione statunitensi verso le loro basi, a eccezione di piccole unità per la difesa del quartier generale e del governatorato ; apertura dei negoziati con esponenti del Consiglio di religiosi sciiti Beit Al Scii sul futuro dell'esercito del Mahdi e sui dossier giudiziari, con impegno che nessuna misura sarà presa contro Moqtada Sadr. Il ritiro delle formazione di Al Sadr avverà entro mezzogiorno ora locale, le dieci in Italia

Risoluzione Onu

Il primo ministro spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero ha annunciato oggi un accordo con le autorità di Messico e Cile per collaborare "da questo momento" con "altri governi europei" prima della nuova risoluzione dell'Onu sull'Iraq. L'annuncio è arrivato durante una conferenza stampa congiunta con il presidente messicano Vicente Fox, organizzata dopo l'incontro tra i due leader nel Paese latino-americano. La visita di Zapatero in Messico è giunta dopo l'incontro di lunedì a Madrid tra il capo dell'esecutivo spagnolo e il presidente cileno Ricardo Lagos. Zapatero ha detto che l'accordo con Messico e Cile - che come la Spagna sono attualmente membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu - consiste "nella concertazione e in un lavoro di collaborazione". Le Nazioni Unite - ha spiegato il leader spagnolo - "sono "la nostra grande opportunità" e rappresentano "l'unica garanzia per il futuro" perché non ci sarà mai ordine internazionale se non mediante il multilateralismo. Da parte sua Fox ha precisato che Messico e Spagna sono disposti a fare tutto ciò che sarà necessario per procedere sulla strada delle democratizzazione dell'Iraq, favorendo l'insediamento di un nuovo governo, preparando il processo elettorale e garantendo la sicurezza dei cittadini iracheni. Obiettivi da raggiungere "collettivamente e congiuntamente alle Nazioni Unite".Dichiarazioni che mostrano la distanza dalla bozza anglostatunitense, dove il ruolo dell'Onu è solo marginale.

Corte penale internazionale

mentre gli Sati Uniti cercano di far approvare, nella risoluzione da loro presentata nei giorni scorsi al consiglio di sicurezza, l'impunità per i propri soldati, l'amministrazione Bush continau la sua opera per annullare gli effetti della Corte Penale internazionale. L'amministrazione Bush ha aggiunto due piccoli paesi, il Burkina Faso in Africa e Dominica nei Caraibi, alla lista dei paesi che esonerano le truppe americane dalla giurisdizione della corte penale internazionale per i crimini di guerra e il genocidio. Gli Stati Uniti hanno firmato trattati bilaterali con oltre una sessantina di paesi che hanno accettatio di non consegnare cittadini statunitensi alla Corte nata con il Trattato di Roma. Lo statuto della Corte e' stato ratificato da 90 nazioni. Molte organizzazioni si sono lamentate che Washington spinge governi a firmare con la minaccia di ritirare aiuti umanitari o l'appoggio militare o di bloccare l'ingresso nella Nato.

Armi di distruzione di massa

La commissione presidenziale incaricata di capire perche' l'Amministrazione americana fu indotta a credere, sulla base d'informazioni d'intelligence inaccurate, che l'Iraq possedeva armi di distruzione di massa (Adm), ha tenuto mercoledi' la prima riunione a porte chiuse. Fra la decina di esperti ascoltati c'era David Kay, un ex ispettore dell'Onu in Iraq che guido' l'infruttuosa ricerca americana dopo l'invasione del Paese. Kay si dimise in gennaio, affermando di dubitare che le Adm sarebbero mai state trovate in Iraq. Le sue critiche contribuirono alla creazione della commissione, che continuera' i suoi lavori ascoltando altri esperti, sempre a porte chiuse. Un rapporto finale dovra' essere presentato l'anno prossimo, ovviamente dopo le elezioni presidenziali del 2 novembre.

Londra

A Londra è stato arrestato l'Imam della moschea di Finsbury Park. Abu Hamza al Masriè stato fermato su richiesta degli Usa che ne hanno domandato l'estradizione . L'arresto di Abu hamza, su mandato di cattura Usa, è avvenuto nella notte nella sua casa di Londra e la notizia è stata confermata da Scotland Yard. Abu Hamza, che da tempo è stato estromesso dalla guida della moschea di Finsbury Park ma che ha sempre continuiato a predicare fuori dal tempio musulmano, comparirà oggi davanti ai magistrati a Bow Street. Un agente di Scotland Yard ha anche aggiunto che l'abitazione dell'Imam è stata perquisita da funzionari dell'antiterrorismo sulla base dell'Extradion Act del 2003. La fonte conferma inoltre che Abu hamza "è stato accompagnato presso un commissariato del centro di Londra dove resta in custodia".

Alluvioni

Assume contorni sempre piu' terribili la tragedia che si e' abbattuta su Haiti e la vicina Repubblica dominicana a causa delle piogge torrenziali degli ultimi giorni. I morti accertati sfiorano oramai la cifra di duemila e altri ve ne potrebbero essere, considerando l'alto numero di dispersi secondo informazioni fornite dal servizio civile dei due paesi. Piu' di mille corpi senza vita sono stati trovati mercoledi' a Mapou, cittadina rurale situata nella parte sudorientale di Haiti, colpita dalle alluvioni degli ultimi giorni. Lo ha detto Margareth Martin, responsabile dell'ufficio della protezione civile di Haiti, specificando che la localita' colpita si trova in una zona dove le comunicazioni sono particolarmente difficili e che quindi non era stato possibile raggiungerla prima. Le squadre di soccorso hanno lavorato tra il fango e le macerie per recuperare i corpi, spesso portati lontano dalle loro case dalle acque dei fiumi in piena. Dopo quest'ultimo tragico ritrovamento il bilancio delle vittime di alluvioni e frane ad Haiti sale a 1660. Ai mille morti di Mapou vanno aggiunti i 158 di Fond Verettes, una citta' di circa 40mila abitanti dove ore, anche con l'aiuto delle truppe americane presenti sull'isola, si cerca di fare arrivare con elicotteri cibo e acqua potabile. Le strade infatti sono totalmente interrotte. A Port au Prince, la capitale, i morti sono per ora solo due mentre altri 500 sono sparsi nella regione sudorientale del paese. A questi vanno aggiunti i morti segnalati finora nella confinante Repubblica dominicana, che occupa l'altra parte dell'isola di Hispaniola. Quasi tutte le vittime in questo secondo paese si sono avute nella cittadina di Jimani. Qui un fiume e' straripato all'alba di lunedi', cogliendo gli abitatni nel sonno. Molte case sono state travolte. Sono stati estratti dal fango, a partire da lunedi', 300 morti, cento solo nelle ultime ore, ma ci sono ancora circa 375 dispersi. Jimani si trova vicino alla frontiera con Haiti. COnta circa 11.400 abitanti e le autorita' locali temono che alla fine tra morti e feriti si arrivi ad una cifra di 800 vittime. Il numero delle vittime è più alto ad Haiti perche' il Paese è disboscato e circa il 90% delle case era costruito in maniera rudimentale, per la povertà di mezzi. Inoltre, numerose vittime del lato dominicano sono haitiani, secondo quanto hanno indicato autorità locali. Jimani (diecimila abitanti) è abitata prevalentemente da emigrati haitiani che si sono installati in villaggi di fortuna.

Perù

Non scende la tensione a Ilave, capoluogo della provincia di Collao (dipartimento meridionale di Puno), dove un mese fa il sindaco Cirilo Robles Callomamani è stato linciato in strada da una folla di abitanti che lo accusavano di corruzione. La designazione del nuovo primo cittadino ‘ad interim’ Ramón Arias Santos, incaricato di presiedere il consiglio comunale fino alle elezioni amministrative convocate a ottobre, è stata respinta dai cittadini. Arias Santos non è il primo chiamato a rimpiazzare il sindaco ucciso: lunedì il precedente sostituto, Arnaldo Chambilla, si era dimesso insieme a tre consiglieri comunali “a causa dell’ostilità degli abitanti”. Intanto, le ultime immagini provenienti da Ilave trasmesse dalle principali televisioni mostrano nuovi scontri tra polizia e civili, armati di fionde e sassi. Secondo l’avvocato Alejandro Tapia, difensore dei nove arrestati per il linciaggio del sindaco “le forze dell’ordine fanno un uso indiscriminato di gas lacrimogeni, senza riuscire a distinguere i manifestanti dalla gente comune”.

gror040527 (last edited 2008-06-26 09:48:31 by anonymous)