G.R. 9,30

Palestina

Tre carri armati e un bulldozer israeliani sono entrati questa notte in un territorio palestinese all'esterno della città di Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza, e hanno distrutto tre case palestinesi, secondo quanto riferiscono responsabili della sicurezza palestinese e testimoni. L'esercito israeliano ha dichiarato che si tratta di un'operazione in corso in una zona di attività dei militanti plaestinesi.

Irak

Il capo sciita Moqtada al Sadr e un consiglio di religiosi iracheni hanno accettato una tregua per mettere fine ai combattimenti nelle tre citta' irachene tra le milizie della resistenza e le forze della coalizione. Lo hanno annunciato alcuni responsabili statunitensi precisando che la situazione a Najaf, Koufa e Kerbala sembra risolta pacificamente. . I dettagli dell' accordo, concluso ieri sera, sono stati presentati oggi a Baghdad.I quattro punti prevedono la fine dell'attività militare e il ritiro di tutti i combattenti dell'armata del Mahdi non originari della regione di Najaf e la sospensione di eventuali procedimenti giudiziari contro di essi; concessione alla polizia e alle forze nazionali irachene di riprendere la città e ristabilire sicurezza e ordine ; Ritiro delle forze di occupazione statunitensi verso le loro basi, a eccezione di piccole unità per la difesa del quartier generale e del governatorato ; apertura dei negoziati con esponenti del Consiglio di religiosi sciiti Beit Al Scii sul futuro dell'esercito del Mahdi e sui dossier giudiziari, con impegno che nessuna misura sarà presa contro Moqtada Sadr

Corte penale internazionale

mentre gli Sati Uniti cercano di far approvare, nella risoluzione da loro presentata nei giorni scorsi al consiglio di sicurezza, l'impunità per i propri soldati, l'amministrazione Bush continau la sua opera per annullare gli effetti della Corte Penale internazionale. L'amministrazione Bush ha aggiunto due piccoli paesi, il Burkina Faso in Africa e Dominica nei Caraibi, alla lista dei paesi che esonerano le truppe americane dalla giurisdizione della corte penale internazionale per i crimini di guerra e il genocidio. Gli Stati Uniti hanno firmato trattati bilaterali con oltre una sessantina di paesi che hanno accettatio di non consegnare cittadini statunitensi alla Corte nata con il Trattato di Roma. Lo statuto della Corte e' stato ratificato da 90 nazioni. Molte organizzazioni si sono lamentate che Washington spinge governi a firmare con la minaccia di ritirare aiuti umanitari o l'appoggio militare o di bloccare l'ingresso nella Nato.

Armi di distruzione di massa

La commissione presidenziale incaricata di capire perche' l'Amministrazione americana fu indotta a credere, sulla base d'informazioni d'intelligence inaccurate, che l'Iraq possedeva armi di distruzione di massa (Adm), ha tenuto mercoledi' la prima riunione a porte chiuse. Fra la decina di esperti ascoltati c'era David Kay, un ex ispettore dell'Onu in Iraq che guido' l'infruttuosa ricerca americana dopo l'invasione del Paese. Kay si dimise in gennaio, affermando di dubitare che le Adm sarebbero mai state trovate in Iraq. Le sue critiche contribuirono alla creazione della commissione, che continuera' i suoi lavori ascoltando altri esperti, sempre a porte chiuse. Un rapporto finale dovra' essere presentato l'anno prossimo, ovviamente dopo le elezioni presidenziali del 2 novembre.

Londra

A Londra è stato arrestato l'Imam della moschea di Finsbury Park. Abu Hamza al Masriè stato fermato su richiesta degli Usa che ne hanno domandato l'estradizione . L'arresto di Abu hamza, su mandato di cattura Usa, è avvenuto nella notte nella sua casa di Londra e la notizia è stata confermata da Scotland Yard. Abu Hamza, che da tempo è stato estromesso dalla guida della moschea di Finsbury Park ma che ha sempre continuiato a predicare fuori dal tempio musulmano, comparirà oggi davanti ai magistrati a Bow Street. Un agente di Scotland Yard ha anche aggiunto che l'abitazione dell'Imam è stata perquisita da funzionari dell'antiterrorismo sulla base dell'Extradion Act del 2003. La fonte conferma inoltre che Abu hamza "è stato accompagnato presso un commissariato del centro di Londra dove resta in custodia".

Alluvioni

Assume contorni sempre piu' terribili la tragedia che si e' abbattuta su Haiti e la vicina Repubblica dominicana a causa delle piogge torrenziali degli ultimi giorni. I morti accertati sfiorano oramai la cifra di duemila e altri ve ne potrebbero essere, considerando l'alto numero di dispersi secondo informazioni fornite dal servizio civile dei due paesi. Piu' di mille corpi senza vita sono stati trovati mercoledi' a Mapou, cittadina rurale situata nella parte sudorientale di Haiti, colpita dalle alluvioni degli ultimi giorni. Lo ha detto Margareth Martin, responsabile dell'ufficio della protezione civile di Haiti, specificando che la localita' colpita si trova in una zona dove le comunicazioni sono particolarmente difficili e che quindi non era stato possibile raggiungerla prima. Le squadre di soccorso hanno lavorato tra il fango e le macerie per recuperare i corpi, spesso portati lontano dalle loro case dalle acque dei fiumi in piena. Dopo quest'ultimo tragico ritrovamento il bilancio delle vittime di alluvioni e frane ad Haiti sale a 1660. Ai mille morti di Mapou vanno aggiunti i 158 di Fond Verettes, una citta' di circa 40mila abitanti dove ore, anche con l'aiuto delle truppe americane presenti sull'isola, si cerca di fare arrivare con elicotteri cibo e acqua potabile. Le strade infatti sono totalmente interrotte. A Port au Prince, la capitale, i morti sono per ora solo due mentre altri 500 sono sparsi nella regione sudorientale del paese. A questi vanno aggiunti i morti segnalati finora nella confinante Repubblica dominicana, che occupa l'altra parte dell'isola di Hispaniola. Quasi tutte le vittime in questo secondo paese si sono avute nella cittadina di Jimani. Qui un fiume e' straripato all'alba di lunedi', cogliendo gli abitatni nel sonno. Molte case sono state travolte. Sono stati estratti dal fango, a partire da lunedi', 300 morti, cento solo nelle ultime ore, ma ci sono ancora circa 375 dispersi. Jimani si trova vicino alla frontiera con Haiti. COnta circa 11.400 abitanti e le autorita' locali temono che alla fine tra morti e feriti si arrivi ad una cifra di 800 vittime. Il numero delle vittime è più alto ad Haiti perche' il Paese è disboscato e circa il 90% delle case era costruito in maniera rudimentale, per la povertà di mezzi. Inoltre, numerose vittime del lato dominicano sono haitiani, secondo quanto hanno indicato autorità locali. Jimani (diecimila abitanti) è abitata prevalentemente da emigrati haitiani che si sono installati in villaggi di fortuna.

Perù

Non scende la tensione a Ilave, capoluogo della provincia di Collao (dipartimento meridionale di Puno), dove un mese fa il sindaco Cirilo Robles Callomamani è stato linciato in strada da una folla di abitanti che lo accusavano di corruzione. La designazione del nuovo primo cittadino ‘ad interim’ Ramón Arias Santos, incaricato di presiedere il consiglio comunale fino alle elezioni amministrative convocate a ottobre, è stata respinta dai cittadini. Arias Santos non è il primo chiamato a rimpiazzare il sindaco ucciso: lunedì il precedente sostituto, Arnaldo Chambilla, si era dimesso insieme a tre consiglieri comunali “a causa dell’ostilità degli abitanti”. Intanto, le ultime immagini provenienti da Ilave trasmesse dalle principali televisioni mostrano nuovi scontri tra polizia e civili, armati di fionde e sassi. Secondo l’avvocato Alejandro Tapia, difensore dei nove arrestati per il linciaggio del sindaco “le forze dell’ordine fanno un uso indiscriminato di gas lacrimogeni, senza riuscire a distinguere i manifestanti dalla gente comune”.