- Gr radio onda rossa del 4 giugno 2002

aggiornamento delle 9.30

Mondo

Conflitto indo-pakistano

I rappresentanti dei 16 paesi asiatici che prendono parte alla Conferenza di Almaty, Kazakhstan, hanno firmato stamane l'Atto sulla sicurezza comune che prevede la soluzione dei conflitti nell'area con il negoziato politico sulla base dei principi dell'Onu. I sedici capi di stato e di governo hanno approvato anche una Dichiarazione sulla lotta al terrorismo. Lo riferisce l'agenzia Itar-Tass. La conferenza sulla sicurezza in asia si era aperta questa mattina , per tentare di risolvere la controversia, che ha assunto sempre più i caratteri di una guerra, che oppone l’india al pakistan per il controllo della regione del kashimir. Il primo ministro indiano Atal Bihari Vajpayee ha affermato che il suo paese e' pronto a discutere :Esprimiamo la nostra disponibilita' per colloqui con il Pakistan anche sulla regione del Kashmir, ma poniamo anche l'attenzione sulla necessita' di fermare il terrorismo. Al forum partecipano, con altri quattordici capi di Stato e di governo, anche i leader di Russia e Cina, Vladimir Putin e Jiang Zemin; soprattutto il primo nelle vesti di mediatori tra i contendenti. Palese il riferimento del primo ministro indiano, con il termine "terrorismo", alle infiltrazioni e agli attacchi dei ribelli separatisti kashmiri dal territorio pakistano a quello sotto il controllo di New Delhi; ribelli che le autorita' di Islamabad sono accusate di appoggiare, armare e coprire. Ma la stessa accusa viene lanciata dal Pakistan nei confronti dell'India, accusata di essere la centrale dei "terroristi".

Palestina

E' durata pochissimo, circa un'ora, l'ennesima incursione compiuta all'alba a Jenin da truppe israeliane appoggiate da carri armati e autoblindo. Fonti militari hanno poi spiegato che il blitz-lampo era stato causato da segnalazioni dei servizi d'informazione che sembravano permettere di localizzare i nascondigli di estremisti ricercati; le indicazioni si sono tuttavia rivelate inesatte, per cui e' stato deciso il ritiro immediato. Testimoni oculari avevano riferito che nel penetrare all'interno delle citta' autonoma cisgiordana gli occupanti avevano esploso spari in aria a scopo intimidatorio; non si e' pero' avuta notizia di veri e prropri scontri con i militanti locali. L'Esercito ebraico dal canto suo non ha confermato ne' smentito il ricorso alle armi. Intanto la Casa Bianca si propone come interlocutore per rilanciare i negoziati in Medio Oriente. Il Presidente Bush ha invitato il premier israeliano Ariel Sharon per un colloquio lunedi' prossimo a Washington. Anche il ministro degli esteri siriano Al Sharaa sara' la settimana prossima nella capitale americana. Non viene reso noto se ci sarà un colloquio anche con Arafat, che gli stati uniti sembrano voler escudere dai negoziati, secondo le indicazioni che provengono dal governo israeliano. Arafat si è setto disponibile a sedersi al tavolo di una conferenza di pace, ma la distanza tra le diverse posizioni su quelle che dovranno essere le basi dei colloqui sembra incolmabile

Infanzia, diritti negati

Vengono al mondo, ma è come se non fossero mai nati. Non hanno diritti, cittadinanza, possibilità di avere un passaporto o aprire un conto in banca. In altre parole, non potranno mai avere una vita normale. Nel 2000 sono stati 50 milioni. Su 10 nuovi nati, 4 non avranno identità anagrafica né un nome riconosciuto. E' l'allarmante quadro che emerge da una ricerca del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (Unicef), diffusa oggi a New York e Ginevra. Sulla base dei più recenti dati disponibili, il rapporto intitolato "Registrazione della nascita"; Iniziare nel modo giusto;, stima che nel 2000 i nuovi nati non registrati siano stati 50 milioni, il 41 per cento delle nascite in tutto il mondo. In 19 paesi, almeno il 60 per cento di tutti i bambini sotto ai cinque anni d'età non è stato registrato alla nascita. "Questi bambini- si legge nel documento - sono privi dell'atto di nascita, vera 'tessera di appartenenza' alla società, necessaria per avere accesso a tutta una serie di altri diritti, compresi quello all'istruzione e all'assistenza sanitaria, alla partecipazione e alla protezione". http://www.MISNA.org

Germania

Arriva da Francoforte la clamorosa notizia della decisione del Governo tedesco di ridurre la propria dipendenza tecnologica dai sistemi proprietari di Microsoft, una decisione condita da una importante partnership con IBM per portare sulle infrastrutture della Pubblica Amministrazione i sistemi open source, cioè tutti quei sistemi non proprietari ad accesso libero. La scelta tedesca, a pochissime ore dall'annuncio ufficiale proveniente proprio dal Governo, è apparsa fin da subito come una delle più pesanti per Microsoft, da tempo tesa a conquistare i sistemi delle Pubbliche Amministrazioni europee. A sugellare l'intesa con IBM e a rendere chiaro il peso e il significato di quanto è accaduto ci ha pensato il ministro dell'Interno Otto Schily secondo cui l'utilizzo di sistemi basati sull'open source di Linux e non più Microsoft porterà non solo ad un risparmio nelle spese ma anche ad un aumento della sicurezza delle infrastrutture telematiche della Pubblica Amministrazione, tanto a livello federale che locale. Senza nominare esplicitamente Microsoft e senza specificare i termini economici dell'accordo con IBM, Schily ha infatti dichiarato che "stiamo innalzando la sicurezza informatica evitando una monocultura e stiamo diminuendo la nostra dipendenza da singoli fornitori. E quindi diventiamo leader nel creare una maggiore diversità nel mondo informatico". L'accordo, che integra anche una intesa con il distributore Linux SuSE, prevede che IBM offra degli sconti al Governo tedesco per l'acquisto di computer dotati di Linux proveniente, appunto, da SuSE. http://www.puntoinformatico.it

aggiornamento ore 11.00

Palestina

Il governo Palestinese ha annunciato la scorsa notte che non approva la decisione presa ieri dalla suprema corte palestinese di rilasciare il leader del Fronte Popolare per la liberazione della palestina Ahmed Saadat dalla prigione di Jericho, dove e' stato trattenuto per l'ultimo mese. Saadat, che non e' mai stato giudicato da un tribunale Palestinese, si trova nella prigione di Gerico su richiesta israeliana, accusato (dagli israeliani) di essere uno dei mandanti dell'omicidio del ministro Zeevi. Saadat fu imprigionato grazie all'accordo, mediato da USA e GB, grazie al quale l'esercito israeliano tolse l'assedio agli uffici di Arafat. In questa situazione di difficolta', hanno dichiarato esponenti della PNA, non si potrebbe garantire la sicurezza di Sadat a causa delle minacce israeliane. Dal canto suo Sharon ha dichiarato che se la PNA non e' in grado di giudicare Saadat, lui e' pronto a farlo. http://www.italy.indymedia.org

Immigrazione

Circa 60 cittadini magrebini si sono allontanati dal centro di accoglienza di Borgo Mezzanone, a poche decine di chilometri da Foggia, dopo avere avviato ieri una protesta sfociata in rissa ed aggressioni agli agenti di polizia che svolgono il servizio di vigilanza nel centro.migranti, sbarcati nelle settimane scorse a Trapani, erano stati rinchiusi nel centro di accoglienza del foggiano in attesa di essere fotosegnalati e di ottenere il riconoscimento dello status di rifugiati politici. Nel pomeriggio di ieri un gruppo di 54 persone si e' rinchiuso in una palazzina del centro. Quando gli agenti sono intervenuti gli immigrati li hanno aggrediti e si sono poi allontanati dal centro. Dopo poche ore 16 di loro sono stati rintracciati e riaccompagnati nel centro di accoglienza, ma nella tarda serata un altro gruppo di 27 ha lasciato il centro. Durante controlli gli agenti si sono accorti delle nuove assenze e hanno avviato ricerche al termine delle quali altri cinque immigrati sono stati rintracciati e ricondotti a Borgo Mezzanone.

Ieri a Pisa al grido di " contro la Legge Bossi-Fini siamo tutti clandestini " e stato contestato il ministro scajola dentro e fuori l'Aula Magna in una facoltà totalmente blindata.

Ieri 3 Giugno il ministro degli interni Scajola teneva una "lezione" ai dottorandi di Economia Aziendale nell'aula magna della facoltà di economia e commercio. In una Facoltà totalmente deserta che aveva subito nella mattinata pesanti perquisizioni a carico degli studenti a cui erano state sospese qualsiasi forma di attività didattica prevista per la giornata oggi abbiamo assistito ad un notevole salto di qualità in termini di repressione e zone rosse. In circa 100 persone del Coordinamento dei Collettivi Universitari e Forum Sociale Pisano eravamo fuori dall'Aula Magna con poliziotti e celerini antisommossa schierati davanti. Avevamo striscioni e volantini, i polpastrelli delle dita tinti di nero a ricordare lo scandalo delle impronte digitali richieste agli immigrati dal pacchetto Bossi-Fini. Uno stereo mandava le dirette dei Giorni di Genova ed al collo avevamo le foto dei pestaggi di Luglio. Intanto, all'interno dell'Aula Magna due compagni del Collettivo di Economia si alzavano interrompendo la lezione del Ministro appena iniziata, si sbottonavano la camicia e scoprivano la scritta "Contro la legge Bossi-Fini, siamo tutti clandestini". Ricordavano al ministro le sue pesanti responsabilità degli ultimi mesi sulla repressione all'immigrazione con un intervento durissimo e lasciavano l'Aula Magna senza ascoltare la replica ...tanto i fatti parlano da soli. Il corteo si è poi recato alle Logge di Banchi sotto il comune per sensibilizzare la cittadinanza. All'università di Pisa mai si era vista una cosa del genere negli ultimi anni. Non possiamo accettare ancora Zone Rosse ancora repressione di questo tipo o non avremo più spazio per fare e dire nulla.... Genova è stata nel grande e nel piccolo un salto di qualità veramente pesante in questi termini....riflettiamoci http://www.italy.indymedia.org

aggiornamento ore 12.30

lavoro

Oggi - quinto giorno di sciopero della fame a pane e acqua per alcuni dipendenti blu - si è consumato un nuovo passaggio saliente della vertenza Blu e della lotta di 500 giovani palermitani per il diritto alla tutela del valore creato col proprio lavoro.

1) Il Ministro della Comunicazione Maurizio Gasparri (AN) - su impulso del Sindaco di Palermo Cammarata (FI), sollecitato dal corteo di gente di Blu sotto Palazzo delle Aquile - ha finalmente acconsentito ad incontrare il sindaco stesso e una delegazione delle OO.SS. che stanno seguendo la vertenza Blu, relativamente al CC di Palermo, che vede 450 giovani palermitani rischiare la fine del rapporto di lavoro (si tratta di 450 contratti CFL in scadenza).

Gasparri ha interpretato in senso pilatesco il proprio mandato, rispondendo che la questione occupazionale non è di sua competenza (contrariamente a quanto aveva enfaticamente annunciato all'ultimo congresso di AN in Aprile: "Garantirò il livello occupazionale in Blu. Andrò io stesso a Palermo per dimostrare che sono l'unico che sta prendendo a cuore la vicenda, le dedico più tempo che a mia figlia"). Inoltre non può, non deve e non vuole farsi carico del problema versante lavoro, poichè tutte le sue energie e la competenza del suo ministero sono espressamente rivolte a definire il piano di cessione che dovrà essere vagliato e si spera approvato in tempi rapidi dagli organismi antitrust. Tradotto in soldoni, significa che il compito del ministro è assicurare l'opportuno passaggio istituzionale di questa cessione (che cela una manovra ad esclusivo beneficio dei principali azionisti) indipendentemente dalle ripercussioni occupazionali, che ne sarebbero conseguenza.

2) Nello stesso pomeriggio, una delegazione del popolo di blu ha incontrato l'On. Piero Fassino

3) Al termine del pomeriggio una folta delegazione di dipendenti blu si è associata - ma senza striscioni o altre iniziative d'immagine, per una precisa scelta di non intrusione strumentale nell'evento - al corteo che si è indirizzato sotto l'albero Falcone in via Notarbartolo a Palermo, per celebrare in silenzio e col sottofondo della musica del maestro Sollima il ricordo di un uomo che ha insegnato a tutta Italia a combattere per democrazia, legalità, giustizia e dignità.

4) Intanto tra i dipendenti blu che prendono parte allo sciopero della fame a pane e acqua si è arrivati al quarto giorno di testimonianza, senza che alcun organo di informazione o esponente istituzionale si sia fatto avanti. http://www.italy.indymedia.org

immigrazione

Un'imbarcazione di 15 metri con a bordo 57 migranti e' stata intercettata sono stati intercettati dalla Guardia costiera al largo di di Gela all'alba di oggi. Il natante e' stato rimorchiato nel porto della citta'. Gli stranieri, tutti uomini, di eta' compresa tra i 20 e i 35 anni, Sono di varia nazionalita' provengono da Pakistan, Iran, Senegal e Paesi del Maghreb. Secondo il loro racconto, erano diretti verso la costa di Falconara, quando, poco prima delle 5 di stamani, sono stati fermati. Due di loro, i primi a scendere dal natante, sono stati fermati perche' sospettati di essere gli scafisti che hanno guidato la barca. I 57 immigrati, apparsi in buone condizioni di salute, sono stati condotti nel commissariato di polizia di Gela per le procedure di identificazione. Nelle prossime ore verranno trasferiti in un centro di accoglienza, probabilmente quello di Pian del Lago (Caltanissetta). L'imbarcazione, simile a quella con cui il mese scorso altri 68 extracomunitari avevano raggiunto il porto di Gela, e' stata sequestrata dalla Guardia costiera e nei prossimi giorni, secondo quanto previsto dalla nuova normativa, verra' demolita.

Intanto si sono concluse a Montecitorio le votazioni suil decreto legge Bossi Fini, che dovrà ora passare l’esame (più che altro formale) del Senato. La destra esulta.

Cordova

E' stata rinviata a martedi' prossimo l'audizione del procuratore di Napoli, Agostino Cordova, davanti al Csm. Cordova si e' presentato regolarmente stamattina davanti alla Prima Commissione di Palazzo dei Marescialli che ha aperto la procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilita' per le dichiarazioni fatte davanti alla Commissione parlamentare Antimafia, ma ha posto subito due eccezioni. Con la prima, respinta, ha chiesto di poter essere assistito da un avvocato del libero foro, anziche' da un magistrato, come avviene in questi casi. Una volta bocciata questa istanza Cordova ha detto che intende nominare suo difensore il Pm veneziano Carlo Nordio, che attualmente presiede la Commissione per la riforma del Codice penale del ministero della Giustizia. E ha subito presentato un fax con il quale Nordio faceva sapere di aver bisogno per poter accettare l'incarico di un rinvio per studiare a fondo le carte. Quest'ultima richiesta e' stata accolta dalla Commissione.

Gr Flash di martedi 4 giugno - ore 17.00

Dal Mondo

PALESTINA - Il segretario generale del comitato esecutivo dell'Olp Abu Mazen ha definito un grave errore la messa al bando e l'esilio imposto a 13 palestinesi - su richiesta di Israele - nel quadro dell'accordo per la fine dell'assedio alla Basilica della Nativita' a Betlemme. Tale accordo e' stato imposto ai palestinesi, ha detto Abu Mazen in un'intervista pubblicata dalla rivista palestinese 'Orizzonti parlamentari'. Il bando e' il piu' grave errore che abbiamo mai commesso e costituisce un pericoloso precedente. Secondo il numero due dell'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina), il presidente Yasser Arafat aveva dato il suo accordo per inviare cinque palestinesi a Roma, ma con la possibilita' per loro di tornare in patria. Ha poi aggiunto che la direzione palestinese e Arafat erano rimasti sorpresi dall'esilio ai 13 palestinesi, portati prima a Cipro e da li' in diversi paesi europei. Abu Mazen ha ancora affermato che la direzione palestinese e quella del Fatah sono contrarie agli attacchi compiuti da certe branche del Fatah, commentando i recenti attentati effettuati dalle Brigate dei martiri di Al Aqsa, gruppo legato al movimento del presidente palestinese. In un'altra intervista pubblicata oggi dal quotidiano palestinese 'Al Quds', ha poi affermato che scopo della lotta deve essere ora la ripresa del processo di pace, perche' gli attentati non portano a niente. Ansa Intanto l'Italia si è detta sempre disponibile a offrire Erice come sede di un eventuale tavolo negoziale per il Medio Oriente. E' quanto ha detto oggi il premier Berlusconi affermando di aver avuto colloqui telefonici con israeliani e palestinesi che hanno dato un assenso di massima su questa iniziativa. Secondo Berlusconi se si dovesse arrivare a un accordo su questa iniziativa, il tutto potrebbe partire già da questa estate. http://www.repubblica.it/news/ E arriva anche la notizia che un gruppo di 12 registi italiani - tra i quali Ettore Scola, Mario Monicelli e Citto Maselli - e' giunto oggi Gerusalemme per girare un film- documentario sulla vita quotidiana in Palestina e in Israele, dopo quelli gia' realizzati in occasione del vertice G8 dello scorso luglio a Genova. Ansa

INDIA-PAKISTAN - Segnali discordanti per quanto riguarda le relazioni tra India e Pakistan. Se da un lato le due potenze nucleari con la firma dell'Atto di Almaty (Kazakhstan) si sono oggi dichiarate disposte ad avviare il dialogo sull’annosa questione del Kashmir, dall'altro le rispettive artiglierie hanno continuato ad affrontarsi per tutta la mattina. Il documento sottoscritto oggi ad Almaty - durante la Conferenza regionale sulla sicurezza in Asia, alla quale ha partecipato anche il presidente pakistano Pervez Musharraf - è stata impostata come lotta al terrorismo. Nel testo si chiede ai firmatari di prendere le distanze dai movimenti separatisti che operano nell'area, considerati il principale fattore di instabilità dell'intera regione. Nonostante le speranze di pace che l'incontro in Khazakistan ha suscitato, lungo la linea di controllo che divide il Kashmir di influenza indiana da quello Pakistano, si sono registrati intensi scambi di artiglieria. I combattimenti maggiori sono stati segnalati nei pressi di Nowshera, nella sezione sudoccidentale della Loc. Secondo il ministero della difesa indiano ad aprire il fuoco sarebbero stati i pakistani, dando così il via ad un fitto scambio di cannoneggiamenti che, stando a quanto segnalato, non avrebbe comunque causato alcuna vittima. Va ricordato che dal 1947 India e Pakistan hanno combattuto tre guerre per il controllo del Kashmir, regione a maggioranza musulmana. New Delhi accusa Islamabad di appoggiare ed addestrare la guerriglia separatista attiva nella zona dagli anni Ottanta ma il Pakistan ha sempre negato. Agenzia Misna

SVEZIA - Una quindicina di attivisti di Greenpeace hanno inscenato una manifestazione di protesta nel porto svedese di Norrkoping, contro una nave da cui l'anno scorso fu scaricato petrolio nel mar Baltico: nonostante l'episodio sia stato provato,il comandante e l'armatore sono stati assolti dal tribunale della citta'. La protesta e' iniziata stamattina, quando gli attivisti, a bordo di cinque battelli di gomma, hanno bloccato la nave Fagervik con delle corde alla quale si sono incatenati a loro volta. Il leader dell'organizzazione ambientalista Stuart Thomson ha dichiarato che la manifestazione continuera' fino a quando la nave non sara' ritirata dal traffico. Nel pomeriggio ai cinque battelli si e' unita anche la nave di Greenpeace Rainbow Warrior. Per tutta la mattinata i militanti di Greenpeace non sono stati disturbati dalla polizia, che fino alle prime ore del pomeriggio ha detto di non avere ricevuto alcuna segnalazione. La Fagervik, che all'epoca dei fatti si chiamava Figaros, doveva salpare stamattina alle nove, ma e' stata bloccata dall'azione di protesta. Ansa

BOLIVIA - La marcia delle popolazioni indigene dell’oriente boliviano, indetta per sollecitare la riforma della Costituzione attraverso un’Assemblea costituente, giungerà oggi a Cochabamba, nella regione ‘cocalera’ del Chapare (580 chilometri a sudest della capitale). Dopo oltre 20 giorni di cammino, sebbene afflitti dalla stanchezza e dalla scarsità di viveri, i protagonisti della mobilitazione sono più che mai intenzionati a raggiungere la meta finale, La Paz. Il presidente del coordinamento dei popoli autoctoni di Santa Cruz, José Bailaba, ha riferito che a partire da giovedì da Cochabamba alla volta della capitale saranno almeno 2.500 persone. Altri gruppi, provenienti da diverse zone del Paese andino – tra cui Beni, Potosí e Chuquisaca – contano di raggiungere La Paz entro sabato o domenica. A più riprese nelle ultime settimane le principali organizzazioni indigene nazionali – tra cui la Confederazione dei popoli indigeni della Bolivia (Cidob, che raggruppa 34 differenti etnie amazzoniche e della zona del Chaco) - hanno rilevato la necessità che i popoli autoctoni divengano finalmente protagonisti della vita politica boliviana. “La Costituzione va modificata attraverso il contributo di tutti i settori sociali e non solo degli schieramenti politici – ha spiegato in diverse occasioni il presidente dell’Assemblea del popolo guaraní, José Domingo Véliz – vogliamo l’Assemblea costituente perché anche gli indigeni possano esprimere il loro punto di vista sul futuro del Paese e veder riconosciuti i propri diritti”. I leader indigeni hanno peraltro minacciato di boicottare le prossime elezioni generali, previste per il 30 giugno, se non verrà istituita la Costituente, ritenuta l’unico meccanismo valido per apportare revisioni alla Carta nazionale. “Se non ci ascolteranno non voteremo – ha annunciato il dirigente autoctono Bienvenido Sacu – il governo tenga conto che siamo almeno quattro milioni di persone, ripartiti in diverse organizzazioni e la nostra assenza alle urne sarà rilevante”. A sostegno della marcia si sono schierati anche la Centrale operaia boliviana (Cob) e la Confederazione sindacale unica dei lavoratori agricoli boliviani (Csutcb). Ma, finora, nessun partito politico sembra aver preso in seria considerazione le richieste degli indios, fatta eccezione per qualche schieramento minore. Agenzia Misna

Dall'Italia

IMMIGRAZIONE - E' stata approvata oggi dalla Camera la legge Bossi-Fini sull'immigrazione. Dopo giorni di trattative e di dibattito in aula, è stato trovato un accordo tra la Lega e la maggioranza di centro, con il ritiro dell'emendamento Tabacci che prevedeva la regolarizzazione dei lavoratori in nero delle piccole e medie imprese. Si tratta di una legge che non spende una parola in materia di convivenza, di costruzione di relazioni positive fra italiani e stranieri, di diritti fondamentali come la casa, la salute, il lavoro, la scolarizzazione, l'apprendimento dell'italiano, la libertà religiosa. Ma compensa con l'inasprimento delle sanzioni per gli stranieri espulsi, (impedendo qualsiasi ricorso giuridico), consentendo alle forze dell'ordine l'utilizzo delle armi per le attività di controllo e di prevenzione dell'immmigrazione clandestina, riducendo le migranti e i migranti a puro strumento produttivo, e solo nel ciclo dei lavori che gli italiani non vogliono più fare. Ora il disegno di legge dovrà ora passare l'esame (più che altro formale) del Senato.

PALERMO - Un secondo blocco stradale per la mancanza d'acqua è in corso a Palermo. Gli abitanti di via Marconi sono scesi in strada invadendo la carreggiata e paralizzando il traffico. Intanto è stato sciolto il blocco che era stato formato questa mattina nella zona di corso Finocchiaro Aprile. A fare desistere i cittadini dalla protesta è stato un tecnico dell'Amap (l'azienda che si occupa dell'erogazione dell'acqua) che ha garantito un turno supplementare nella zona. http://www.repubblica.it/news/

FIUMICINO - I lavoratori della Società Ligabue hanno iniziato da ieri diverse iniziative, tra le quali lo sciopero della fame, come ci racconta uno dei lavoratori licenziati, presente alla manifestazione di oggi. (audio su audio gr 19.30)