GR ORE 9.30

Palestina

Ventidue militanti palestinesi ricercati sono stati arrestati nel corso di una serie di operazioni compiute dalle forze di sicurezza israeliane nella notte in Cisgiordania. Tra le persone fermate figurano esponenti di Hamas, della Jihad Islamica e di Fatah. Alle prime ore di oggi i militari israeliani hanno fermato a Nablus due alti esponenti delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa, che vivevano nascosti all'interno di un edificio.

Irak, guerra

Un razzo ha colpito la base statunitense di Kirkuk, nel nord dell'Iraq, mandando in fiamme un deposito di munizioni che ha provocato una serie di esplosioni tanto da indurre a sgomberare il centro di detenzione. Non ci sarebbero feriti, stando a quanto riferito dall'esercito Usa. L'attacco è avvenuto ieri sera attorno alle 21,30 ora locale, ha precisato oggi il maggiore Neal E. O'Brien della Prima Divisione di Fanteria. Nel sud del Paese, nella città sciita di Kufa, almeno cinque iracheni sono morti e altri 46 sono rimasti feriti (tra cui molti bambini) negli scontri scoppiati ieri tra le truppe Usa e le milizie del leader sciita Muqtada al Sadr. Lo riferiscono fonti ospedaliere. I combattimenti sono ripresi dopo soli sei giorni di tregua, quando i carri armati e i mezzi blindati Humvee statunitensi sono entrati nel centro della città e i miliziani di al Sadr hanno riconquistato le loro posizioni nei pressi della moschea di Saleh. L'accordo raggiunto lo scorso 27 maggio prevede per le forze Usa la sospensione delle "operazioni offensive" e per i miliziani il ritiro dalle città sante di Kufa e Najaf. Alle forze Usa è consentito il mantenimento delle unità di pattuglia in città, fino a quando queste non saranno sostituite da forze di sicurezza irachene.

Irak, risoluzione Onu

La nuova bozza di risoluzione sull'Iraq, presentata all'Onu da Stati Uniti e Gran Bretagna, e' stata considerata da molti membri del Consiglio di sicurezza un passo avanti, ma critiche continuano ad essere espresse alla vaghezza del documento sul controllo che l'Iraq avra' sulle forze incaricate di stabilire la sicurezza. La bozza stabilisce che le forze irachene avranno la loro catena di comando e non dovranno quindi rispondere ai soldati americani che resteranno nel paese ancora fino al 2005, ma alcuni membri del consiglio di sicurezza hanno osservato, nelle consultazioni informali in corso, che il documento non chiarisce se i militari iracheni potranno bloccare una azione offensiva ordinata dal comando americano, che si e' riservato la autorita' di adottare tutte le misure necessarie. Desideriamo vedere riconosciuto al governo iracheno ad interim il potere di far prevalere le sue opinioni in materia di operazioni militari rispetto a quelle della forza multinazionale nel caso di operazioni importanti, ha affermato l'ambasciatore all'Onu algerino Abdallah Baali. Gli americani sostengono che i dettagli dei rapporti tra i comandi militari iracheni e americani saranno decisi direttamente tra loro senza interferenze dell'Onu. I membri del consiglio di sicurezza incontreranno oggi il ministro degli esteri iracheno Hoshiyar Zebari e durante il fine settimana anche l'inviato speciale dell'Onu Lakhdar Brahimi.

Ma appare cheiaro che gli Usa non intendono affidare al governo iracheno l'autonomia neanche dopo il 30 giugno Il segretario di Stato americano Colin Powell ha detto ieri che gli Stati Uniti non daranno un diritto di veto all'Iraq sulle truppe americane, ma lavoreranno in collaborazione con il nuovo governo provvisorio. Mentre diversi Paesi hanno ieri chiesto che sia modificato il nuovo progetto di risoluzione angloamericana per dare maggior potere alle autorità irachene, Colin Powell ha dichiarato che i 138mila soldati schierati sul terreno rimarranno sotto il comando americano. "Potrebbero esserci situazioni nelle quali dovremmo agire, e potrebbe esserci un disaccordo" ha detto Powell durante un'intervista rilasciata all'emittente televisiva Middle East Broadcasting.

Intanto il senato americano e la commissione finanze della camera dei rappresentanti hanno approvato ieri lo stanziamento di 25 miliardi di dollari chiesto dal presidente Bush per coprire le operazioni militari in Iraq e in Afghanistan nei primi mesi dell'esercizio di bilancio del 2005. Il senato ha approvato all'unanimità, 95 voti contro nessuno, per aggiungere questi 25 miliardi di dollari al bilancio dei programmi di difesa 2005, portando il totale a 447 miliardi di dollari. Tuttavia, i senatori non hanno concesso a George W. Bush tutto quel che chiedeva. Mentre il capo della Casa Bianca domandava di poter utilizzare i 25 miliardi di dollari a suo arbitrio, informandone semplicemente il congresso, il senato l'ha autorizzato a spendere soltanto una parte, 2,5 miliardi, senza doverne rendere conto ai parlamentari.

Afghanistan

Cinque operatori dell’organizzazione non governativa ‘Medici senza frontiere’, di cui tre di nazionalità straniera, sono stati uccisi in un’imboscata in Afghanistan, in quello che è stato il più grave attaco contro operatori umanitari dalla caduta del regime talebano nel 2001. Un gruppo di uomini armati ieri ha attaccato l’automobile su cui viaggiavo tre medici- un cittadino belga, uno svizzero e un olandese – accompagnati dai due collaboratori afgani mentre viaggiavano nella provincia di Badghis, nel nord-ovest del Paese, nella zona montagnosa di Kahair Khana, circa 500 chilometri a ovest di Kabul; lo ha riferito la polizia locale. Dalla fase del post-conflitto ad oggi sono stati uccisi in Afghanistan 26 operatori umanitari e dipendenti di ong, sia stranieri sia afgani: tali attacchi sono stati frequenti nelle regioni meridionali e orientali del Paese, dove è ancora presente la guerriglia talebana, ma sono molto rari nelle zone settentrionali e occidentali dove invece ieri è avvenuto l’agguato.

Corea

Si e' avviato oggi in una localita' situata sulla costa orientale della Corea del sud un nuovo round di colloqui tra Seul e Pyongyang. La delegazione nordcoreana - ha informato il ministero della Difesa di Seul - e' composta da cinque persone e guidata da un generale. Quello di oggi e' il secondo incontro tra alti gradi militari dopo i colloqui che si sono svolti il 26 maggio scorso in Corea del nord tra delegazioni dei due paesi, i primi di cosi' alto livello dalla guerra di Corea. I colloqui del 26 maggio erano stati dedicati all'adozione di specifiche misure destinate ad evitare incidenti tra imbarcazioni dei due paesi nel Mar Giallo, ad ovest della penisola coreana.

Israele

La polizia di Gerusalemme e' stata posta in stato di allerta dopo che gruppi di ebrei ultraortodossi hanno minacciato di disturbare oggi la terza edizione della Gay Parade cittadina, intitolata: 'Amore senza confini'. La stampa scrive che agenti in borghese affiancheranno il servizio d'ordine per proteggere i partecipanti alla manifestazione, che nei rioni timorati sono stati definiti corrotti, perversi, pedofili e violentatori. Secondo i rabbini di Gerusalemme, la Gay Parade e' una vergogna per Israele in generale e per la Citta' Santa in particolare. Gli organizzatori prevedono che almeno quattromila persone prenderanno parte alla sfilata che in serata iniziera' nel centro della citta' e raggiungera' quindi un parco dove si terranno comizi e un concerto

Gran Bretagna

L'aeroporto londinese di Heathrow, centro nevralgico del traffico aereo britannico e di tutta l'Europa, è paralizzato a causa del guasto al sistema di Controllo del Traffico Aereo Nazionale di Swanwick, nel Sud dell'Inghilterra. Un portavoce del principale aeroporto britannico annuncia "gravi ritardi per tutta la giornata". Il guasto si è verificato alle 6 di Londra, quando in Italia erano le ore 7.00 e la notizia è stata immediatamente diffusa dalla British Airways, che ha sospeso tutti i voli. Bloccati gran parte degli scali britannici, riferisce la Bbc: nessun volo da Manchester, Bristol e Newcastle. Ancora non si conoscono le cause del problema a Swanwick, tuttavia il centro di controllo da quasi 500 milioni di euro, inaugurato nel 2002, ha già una storia di problemi tecnici, compresi errori nella lettura di altitudine e destinazioni, a causa di schermi dei computer particolarmente difficili da decifrare. Da Manchester la notizia dell'ultim'ora di una graduale ripresa dei voli

Gr ore 13 gio 03 giu 04

iraq

E' di almeno cinqure civili iracheni uccisi e di una quindicina di altri feriti il bilancio dei nuovi combattimenti tra truppe statunitensi e miliziani fedeli al mullah radicale sciita Moqtada al-Sadr esplosi strada per strada all'alba a Kufa, 10 chilometri a nord della citta' santa sccita di Najaf. Lo hanno denunciato fonti ospedaliere, secoindo cui gli scontri sono iniziati verso le 4 del mattino ora locale e sono proseguiti fino alle 8, fra le 2 e le 6 di oggi in Italia. Tra i feriti ci sono anche diversi bambini.

Un razzo ha colpito la base statunitense di Kirkuk, nel nord dell'Iraq, mandando in fiamme un deposito di munizioni che ha provocato una serie di esplosioni tanto da indurre a sgomberare il centro di detenzione. Non ci sarebbero feriti, stando a quanto riferito dall'esercito Usa. L'attacco è avvenuto ieri sera attorno alle 21,30 ora locale.

afghanistan

Medici Senza Frontiere sospende le operazioni in Afghanistan. L'annuncio e' stato dato dall'organizzazione umanitaria internazionale, all'indomani dell'agguato costato la vita a cinque dei suoi volontari. Nel paese, recita un comunicato, proseguiranno solo le attivita' di emergenza.

m.o.

Ventidue militanti palestinesi ricercati sono stati arrestati nel corso di una serie di operazioni compiute dalle forze di sicurezza israeliane nella notte in Cisgiordania. Tra le persone fermate figurano esponenti di Hamas, della Jihad Islamica e di Fatah. Alle prime ore di oggi i militari israeliani hanno fermato a Nablus due alti esponenti delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa, che vivevano nascosti all'interno di un edificio.

Prima dell'alba i soldati israeliani si sono ritirati da Rafah, nella zona meridionale della Striscia di Gaza, dopo aver raso al suolo almeno 18 abitazioni. Secondo l'esercito israeliano si trattava di case da dove erano partiti attacchi contro soldati israeliani. Le forze israeliane erano entrate nella città di Rafah mercoledì, alla ricerca di tunnel per il passaggio clandestino di armi dall'Egitto verso Gaza. La scorsa settimana le truppe israeliane avevano occupato l'area di Rafah per sette giorni. Nel corso delle operazioni sono stati uccisi 45 palestinesi e 360 famiglie sono rimaste senza casa.

La polizia di Gerusalemme e' stata posta in stato di allerta dopo che gruppi di ebrei ultraortodossi hanno minacciato di disturbare oggi la terza edizione della Gay Parade cittadina, intitolata: 'Amore senza confini'. La stampa scrive che agenti in borghese affiancheranno il servizio d'ordine per proteggere i partecipanti alla manifestazione, che nei rioni timorati sono stati definiti corrotti, perversi, pedofili e violentatori. Secondo i rabbini di Gerusalemme, la Gay Parade e' una vergogna per Israele in generale e per la Citta' Santa in particolare. Gli organizzatori prevedono che almeno quattromila persone prenderanno parte alla sfilata che in serata iniziera' nel centro della citta' e raggiungera' quindi un parco dove si terranno comizi e un concerto

sanità

Non e' piu' compatto come l'ultima volta ma lo sciopero dei medici interessa oltre il 60% dei camici bianchi ospedalieri. Non sono piu' tutte le 42 sigle sindacali "compatte". Una parte, Cisl, Cimo, Anpo, Sinafo, Aupi, Confedir e Federazione medici della Uil (ma non tutte le sigle di quest'ultima hanno aderito a rinunciare alla protesta e quindi sciopereranno), ha sospeso l'agitazione dopo l'incontro con il ministro della Salute Sirchia che ha dato loro assicurazioni sul riavvio della trattativa per il rinnovo del contratto. L'altra parte sindacale: l'Anaao-Assomed, la Cgil medici, Federspecializzandi, Fesmed e gli anestesisti dell'Aaroi insieme alla Civemp (veterinari pubblici) manifesteranno questa mattina davanti al ministero dell'economia perche' ritengono le dichiarazioni del ministro "di buona volonta' reiterate nel tempo ma che non hanno mai portato risultati concreti". In concreto le emergenze saranno comunque assicurate, ma salteranno quasi tutti gli interventi programmati. Domani poi lo "stop" riguardera' i medici di famiglia che chiuderanno gli studi informando i pazienti dove risolgersi in caso di emergenza e necessita' impellente e spiegando loro le motivazioni della protesta. Con loro sciopereranno anche i medici di guardia, della medicina dei servizi e dell'emergenza. La sola eccezione riguarda i pediatri della Fimp che non intendono penalizzare i genitori e i bambini ma che, come forma di protesta hanno deciso di non sedersi al tavolo delle trattative.