GR ORE 13.00

palestina

Il primo ministro palestinese Abu Ala (Ahmed Qurea) incontra oggi a Ramallah Marc Otte, l'inviato permanente in Medio Oriente dell'Unione europea, per discutere del 'piano d'azione' del Quartetto (Usa, Russia, Ue e Onu) a sostegno del ritiro di Israele da Gaza. Ai colloqui partecipera' anche il ministro per i negoziati Saeb Erekat. La stampa palestinese riferisce che Abu Ala e il presidente Yasser Arafat non hanno ancora ricevuto la bozza del piano del Quartetto e si attendono delucidazioni da Otte. Ma alcune anticipazioni del piano appaiono sul quotidiano 'Al-Quds' di Gerusalemme est, secondo cui il Quartetto vuole ridimensionare il ruolo del presidente dell'Anp (ossia Arafat) a vantaggio delle funzioni del primo ministro. Il piano, prosegue 'Al-Quds', assegna alla Banca mondiale 60 giorni per stimare il valore delle infrastrutture e degli edifici nelle colonie ebraiche di Gaza (che Israele si appresta a sgomberare) e per valutare l'ammontare degli aiuti economici di cui avranno bisogno i palestinesi per la ricostruzione. L'Autorita' nazionale palestinese (Anp) ricevera' i fondi raccolti solo dopo la realizzazione delle riforme interne. Il piano richiede infine un impegno immediato dell'Anp al mantenimento dell'ordine pubblico e alla prevenzione di attentati terroristici.

E gli Stati Uniti si aspettano dal premier Ariel Sharon che rimuova subito gli avamposti illegali eretti dai coloni in Cisgiordania: lo ha appreso da un alto funzionario governativo statunitense l'inviato del quotidiano Haaretz al Vertice dei G8 a Savannah (Georgia). Non e' possibile accampare sempre nuove scuse ha detto il funzionario, che non viene meglio identificato. A suo parere, con l'approvazione da parte del governo Sharon di un piano di disimpegno da Gaza e' giunto il momento di sgomberare gli avamposti. Vogliamo mettere la parola: fine. Le scuse sono finite, ha esclamato il funzionario. Gli avamposti illegali sono circa un centinaio e complessivamente vi risiedono poche centinaia di coloni. Alcuni sono stati rimossi, ma i coloni hanno poi provveduto a costruirli di nuovo. Secondo Haaretz, gli Stati Uniti si attendono anche che Israele rimuova una parte dei posti di blocco militari in Cisgiordania, al fine di facilitare gli spostamenti della popolazione palestinese.

La grave crisi interna del governo israeliano sul ritiro da Gaza non ferma l’unanimità decisionale su azioni di forza contro obiettivi palestinesi nella ‘Striscia’. La notte scorsa razzi sono stati sparati da uno o più elicotteri contro un’officina meccanica all’ingresso del campo profughi di Shatti, a Gaza. Lo riferiscono fonti palestinesi, precisando che il raid notturno ha distrutto un laboratorio per la costruzione di telai per serramenti e riparazione di batterie e moto. Secondo l’esercito dello Stato ebraico l’edificio ospitava una fabbrica di armi ed era una base per attività terroristiche contro obiettivi civili israeliani usata dagli attivisti di ‘Hamas’. L’attacco ha seguito di poche ore il lancio di un missile Qassam da parte di combattenti palestinesi dal nord della Striscia di Gaza; il rudimentale ordigno è caduto all’incrocio tra Sderot e Yad Mordechai; cinque israeliani sono stati ricoverati per lo shock in seguito all’esplosione e due veicoli sono stati danneggiati. Crescono intanto le polemiche all’interno dell’esecutivo di Ariel Sharon, dopo l’abbandono di due esponenti del Partito nazionale-religioso (Pnr), il ministro Effi Eitam e il sottosegretario Yitzhak Levy, che ieri si erano dimessi in segno di protesta contro il piano di disimpegno unilaterale da Gaza approvato domenica scorsa dal gabinetto di Sharon; il governo è ora in minoranza alla Knesset, il Parlamento di Gerusalemme, dove può contare solo su 59 dei 120 deputati. Oggi il leader del Pnr, il ministro del lavoro e degli affari sociali Zevulun Orlev, ha detto che il governo necessita ora dell’appoggio del partito laburista “pagando un prezzo molto alto”. Ieri, intanto, la guerriglia libanese dell'Hezbollah ha attaccato postazioni israeliane nella zona contesa delle Fattorie di Sheba, dopo che le forze aeree dello Stato ebraico avevano colpito una base palestinese vicino a Beirut

Irak, guerra

La guerriglia irachena in mattinata ha attaccato a colpi di mortaio a Falluja le forze di sicurezza filo-governative del generale Mohammed Latif, che di recente ha assunto il controllo dell'ordine pubblico nella citta', tradizionale bastione dei sunniti situato una sessantina di chilometri a ovest di Baghdad, dopo i violentissimi combattimenti che per settimane hanno visto gli insorti opposti alle truppe americane. L'assalto odierno contro le unita' agli ordini di Latif e' stato reso noto da testimoni oculari, secondo cui vi sarebbero state numerose perdite: come proverebbe il fatto stesso che sul posto siano state viste accorrere numerose ambulanze. Falluja, principale centro del cosiddetto 'Triangolo Sunnita', e' forse il luogo piu' instabile dell'intero Iraq; ultimamente, con l'avvento delle forze regolari irachene al posto di quelle Usa, vi era peraltro subentrata una relativa calma. Ennesimo atto di sabotaggio contro un oleodotto in Iraq: intorno all'alba di oggi ignoti hanno squarciato seriamente la condotta che collega l'impianto di Baiji, la piu' grande raffineria di greggio del Paese, situata 200 chilometri a nord di Baghdad, a una centrale elettrica. Lo hanno reso noto fonti del ministero iracheno per l'Elettricita'. Domenica era stato di nuovo sabotato l'importante oleodotto che da Kirkuk, nel Kurdistan iracheno, porta il petrolio dall'Iraq settentrionale fino al terminal turco di Ceyhan, sulla costa del Mare Mediterraneo: accanto alle tubature erano state fatte esplodere granate stordenti, danneggiandole e provocando la fuoriuscita di una notevole quantita' di petrolio. L'attacco era avvenuto circa 120 chilometri a est del centro petrolifero curdo. La perdita di greggio a tutto ieri risultava comunque arrestata, e tecnici stavano lavorando per ripristinare la normale operativita'.

Irak, risoluzione

Non tutti hanno accolto con favore ne' tanto meno cn entusiasmo la risoluzione sul futuro assetto dell'Iraq, approvata ieri all'unanimita' dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: tra le posizioni in controtendenza c'e' quella dei curdi iracheni, adirati per il mancato recepimento nel provvedimento Onu del formale riconoscimento del principio dell'autonomia del Kurdstan, di cui di fatto la regione all'estremita' settentrionale del Paese ia' gode, addirittura da dopo la fine della Guerra del Golfo, nel '92. I membri di etnia curda del nuovo governo insediatosi marted' scorso a Baghdad, e destinato a restare in carica fino al 30 giugno quando sono previsti formalmente sia la fine dell'occupazione sia il passaggio delle consegne tra coalizione a guida Usa e autorita' locali, hanno infatti minacciato di rassegnare le dimissioni se i loro capi li inviteranno a farlo. "Se la nostra dirigenza ci chiedera' di lasciare l'esecutivo, allora noi lo faremo", ha avvertito per esempio Nasreen Berwari, attuale ministro per i Lavori Pubblici e tra le pochissime donne rappresentate nel gabinetto di Baghdad. "Tutte le lotte che abbiamo combattuto l'anno scorso sono state perdute", ha incalzato l'esponente curda. "Abbiamo copsi' assistito a come la democrazia possa essere usurpata".

E W. Bush sembra rassegnato al fatto che i quattro paesi del G8 che dissero no alla guerra - Francia, Germania, Russia e Canada - non contribuiranno con truppe alla transizione irachena. "Mi attendo che le nazioni contribuiscano nella misura in cui ritengono giusto", ha detto Bush.

Ostaggi italiani

Sono atterrati alle 11.30, accolti dalle massime autorità e dai loro familiari i tre mercenari italiani tenuti in ostaggio per 56 giorni. ASttualmente si trovano a piazzale clodio, dove dovranno rispondere alle domande dei magistrati Salvatore Stefio sarà ascoltato dal pm Franco Ionta, Umberto Cupertino da Pietro Saviotti e Maurizio Agliana da Erminio Amelio. Tutti magistrati titolari dell'inchiesta.

Ostaggi

Un pacifista giapponese brevemente ostaggio della guerriglia irachena nei pressi di Fallujah, lo scorso aprile, ha sporto denuncia contro il governo di Tokio, per chiedere il risarcimento di "danni fisici e psichici". Alla base del rapimento - è la tesi del 35enne Nobutaka Watanabe - c'è la presenza militare giapponese in Iraq. Per i suoi quattro giorni da prigioniero, assieme ad un giornalista freelance, Watanabe chiede un indennizzo di cinque milioni di yen, circa 45.000 euro. "I suoi rapitori gli han detto che è stato preso perché cittadino di un Paese che ha inviato truppe in Iraq", spiega l'avvocato Masatoshi Ucida. Dunque "il signor Watanabe ritiene che il suo sequestro sia stato il risultato della presenza militare giapponese". Il Governo del giappone aveva chiesto agli ex-ostaggi il pagamento di tutte le spese sostenute per il loro rimpatrio

G8

Oggi gli otto capi di Stato riuniti al G8 discuteranno di economia mondiale. L'aumento dei prezzi del petrolio ha suscitato preoccupazione in molti paesi, tra cui la Germania la cui economia ha difficolta' a decollare. In discussione anche l'iper valutazione dell'euro rispetto al dollaro. Una parte degli incontri di oggi saranno dedicati alla questione del cosidetto terrorismo. Gli Stati Uniti hanno gia' fatto sapere che e' pronta una proposta sul rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza aerea. I rappresentanti europei hanno gia' dichiarato la loro perplessita' sulla prevista violazione dei dati personali dei passeggeri con lo scopo di rendere le informazioni comuni ai diversi paesi. Il G8 si sta svolgendo a Sea Island, negli Stati Uniti. George W.Bush cerchera' di far fruttare il successo diplomatico dopo l'approvazione unanime da parte delle Nazioni Unite della risoluzione sul trasferimento di sovranita' in Iraq. Bush tentera' di far passare alcune proposte di politica estera che gli stanno particolarmente a cuore: alcune iniziative per creare un grande Medioriente, misure contro il terrorismo e la creazione insieme agli altri paesi presenti di una forza militare internazionale. A contrastare il g8 l'opposizione di gruppi di pacifisti, che pur nella lontanzanza del luogo scelto per il vertice, stanno dando luogo a manifestazioni d protesta

Guatemala

Migliaia di contadini indigeni guatemaltechi hanno occupato le principali vie di accesso alla capitale e ai valichi di frontiera con El Salvador, Messico e Honduras per protestare contro il Trattato di libero commercio con gli Stati Uniti e per chiedere al governo di porre fine agli sgomberi dei terreni occupati. I manifestanti si sono radunati in varie localita' del Paese e stanno bloccando la circolazione viaria verso la capitale e alle frontiere, ha detto il capo della polizia di Chiquimula (170 chilometri ad est della capitale), Luis Gonzalez. Abbiamo avuto contatti con i leader della manifestazione e ci hanno detto che manterranno i blocchi stradali fino a quando non riceveranno istruzioni di toglierli dalla capitale, ha aggiunto Gonzalez. Secondo la polizia, i manifestanti hanno posto blocchi sulla strada per Copan e Agua Caliente, verso la frontiera con l' Honduras, e sulla strada per Concepcion e Las Minas, verso la frontiera con El Salvador. Daniel Pascual, dirigente del Comitato di unita' contadina (Cuc), ha rivelato che alcune centinaia di manifestanti hanno bloccato anche la strada verso il confine con il Messico. Pasual ha annunciato che nelle prossime ore i campesinos intendono bloccare le strade di accesso all'aeroporto della capitale ed occupare vari edifici pubblici. Vogliamo mostrare la nostra forza per costringere il governo a trattare, ha detto Pascual. Le organizzazioni dei contadini guatemaltechi hanno indetto la protesta, denominata Grande sciopero nazionale 2004, per protestare anche contro la decisione del neo presidente Oscar Berger, un latifondista, di trovare una soluzione negoziata alla crisi del settore agricolo.

Argentina

Fonti del Ministero della Difesa di Buenos Aires hanno confermato che l'ufficiale dell'esercito Bruno Laborde confessera' davanti alla giustizia di essere stato responsabile di violazioni di diritti umani durante l'ultima dittatura militare argentina (1976-1983)a Cordoba, nel centro del Paese. L'uomo, disposto a confessare tutto, ha inoltre affermato che cogliera' l'occasione per fare anche il nome di altre persone coinvolte nella faccenda.

Vnezuela

Il referendum per decidere se il presidente venezuelano Hugo Chavez debba restare o no al potere si terra' il 15 agosto prossimo. Lo ha annunciato il vicepresidente del Consiglio nazionale elettorale (Cne), Ezequiel Zamora. Se gli elettori diranno si' alla destituzione di Chavez, nuove elezioni presidenziali dovrebbero essere convocate entro 30 giorni. Gli oppositori di Chavez, che si battono da un anno per ottenere il referendum, per il quale hanno raccolto le firme necessarie, chiedevano che questo si tenesse l'8 agosto, temendo che tempi troppo lunghi pregiudicassero la possibilita' di destituire il presidente e il suo governo di sinistra. In base alla Costituzione del Venezuela, in caso di referendum dopo il 19 agosto perso da Chavez, gli sarebbe subentrato il vicepresidente, fino alle prossime elezioni presidenziali, in programma nel dicembre 2006. Ma se Chavez verra' sconfitto il 15 agosto, entro 30 giorni dovranno essere convocate le elezioni.

Italia

Lavoro

Sciopero nel trasposrto locale per il 6 luglio. Lo sciopero e' stato proclamato dalle sigle Sult-Tpl, Sin-Cobas, Cub Fltu-RdB Tpl, Slai-Cobas, Conf.ne Cobas Tpl, Autoorganizzati con una lettera inviata alle associazioni datoriali Asstra e Anav e, per conoscenza, alla presidenza del Consiglio, alla Commissione di garanzia e all'Osservatorio conflitti trasporti. Si tratta, si legge nella lettera, del secondo sciopero, dopo quello di 4 ore del 19 maggio, proclamato a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per il triennio 2004-2007. La protesta - dicono le organizzazioni sindacali di base - si attuera' nel rispetto della normativa e con modalita' che saranno comunicate localmente dalle strutture territoriali dei sindacati di base.

Lavoro

Ieri un'altra sentenza favorevole per i lavoratori dell’Alfa Romeo di Arese con una causa promossa dallo Slai Cobas .

Il giudice incaricato ha ordinato alla Fiat il pagamento della differenza tra stipendio pieno e Cig per il periodo dicembre 2002 dicembre 2003, annullando di fatto l’intero periodo di cassa. Tale provvedimento riguarda 183 lavoratori che si aggiungono ad altre sentenze favorevoli emesse nei giorni scorsi. I lavoratori poi, in corteo, dopo aver ricevuto spiegazioni in merito alla sentenza dagli avvocati dello Slai Cobas Alberto Medina e Giovanni Sertori, sono andati davanti all’ Assolombarda. Dopo le vittorie legali, ora i lavoratori chiedono fatti concreti dagli industriali e dal loro presidente Montezemolo che circa un anno fa diceva che per salvare l’Alfa Romeo di Arese si doveva fare il polo delle auto sportive (Maserati, Ferrari, Alfa). Oggi alle 9.30 si è svolto l'incontro in Regione di tutti i sindacati.

Arezzo

E' attesa per il tardo pomeriggio di oggi la sentenza della Corte d'assise di Arezzo nei confronti di Nadia Desdemona Lioce, per la sparatoria del treno Roma-Firenze del 2 marzo 2003. La presidente della Corte d'assise Luciana Cicerchia ha dichiarato chiuso il dibattimento e disposto l'inizio della camera di consiglio. Questo al termine dell'udienza nel corso della quale c'e' stata l'arringa del legale difensore della Lioce, Attilio Baccioli, e nella quale e' intervenuta, successivamente la stessa Lioce.

Bologna

Abbiamo la soddisfazione di affermare che non si e' trattato di un ordigno che avrebbe potuto provocare stragi. A dichiararlo e' il procuratore capo di Bologna, Enrico Di Nicola, che questa mattina ha incontrato i giornalisti dopo il rifiuto di ieri a rilasciare qualsiasi dichiarazione sull'esplosione avvenuta in piazza Maggiore durante il comizio del leader di An e vicepremier Gianfranco Fini. Nel frattempo i giornalisti, in mancanza di notizie, avevano avuto la brillante idea di diffondere informazioni su una presunta bomba. I risultati dell'indagine, pur rimarcando la ovvia gravità dell'accaduto smentiscono questo, sottolineando come il timer di cui tutti avevano parlato fosse solo un filo elettrico senza nessun collegamneto.

G.R. 9,30

CONGO

TRUPPE REPUPPLICA DEMOCRATICA RICONQUISTANO BUKAVU - L'esercito regolare della Repubblica democratica congolese ha ripreso senza combattere il controllo di Bukavu, dove si erano asserragliate truppe ribelli: lo riferisce una fonte delle Nazioni Unite. Il portavoce dell'Onu Sebastian Lapierre ha detto che il capo degli antigovernativi, il colonnello Jules Mutebutsi, e i suoi uomini sono fuggiti, scomparsi. Mutebutsi e i suoi trecento miliziani costituivano uno dei due gruppi di militari ribelli che avevano conquistato da mercoledi' scorso la citta' nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo. I guerriglieri avevano terrorizzato la popolazione locale e posto serie minacce agli sforzi del governo di riaffermare il ruolo dell'amministrazione centrale, dopo cinque anni di guerra

IRAQ

ALLAWI ORGANIZZAVA CON LA CIA ATTENTATI ANTI-SADDAM - Lo rivela il New York Times di oggi. Il gruppo di Allawi, l'Iraqi National Accord, si serviva di auto bomba e di altri congegni esplosivi contrabbandati nella capitale dal Nord del Paese. Difficile risalire al periodo degli attentati, che comunque secondo le testimonianze si colloca tra il 1992 e il 1995. All'epoca il governo iracheno sostenne che gli ordigni, compreso quello scoppiato in un cinema, provocarono la morte di diversi civili.

RISOLUZIONE ONU 1546 - Commenti

THE INDEPENDENT - "Le Nazioni ri-Unite": sottolinea così il quotidiano britannico The Independent l'approvazione all'unanimità, al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

WASHINGTON POST - "L'Onu appoggia il piano per porre fine all'occupazione in Iraq", l'avvio di una nuova fase, "pur con molte incertezze". Ancora in prima pagina lo scandalo degli abusi sui prigionieri: "Ashcroft rifiuta la diffusione del memo 2002": il ministro della Giustizia Usa mette il veto alla pubblicazione dei documenti che dettagliano "il grado di dolore" ammesso durante gli interrogatori dei combattenti nemici.

Molto meno positivo l'ambasciatore spagnolo Inocencio F. Arias: anche se la Spagna ha votato si', avrebbe preferito che il controllo sulle operazioni militari dopo il 30 giugno passasse alle Nazioni Unite.

L'Algeria - l'unico paese arabo attualmente nel Consiglio di Sicurezza - ha detto si' alla nuova risoluzione sul futuro dell'Iraq sottolineando che seppure "non perfetta, e' comunque la migliore che fosse possibile ottenere", osserva l'ambasciatore Abdallah Baali.

Secondo Putin - "Di certo, occorrera' un tempo davvero lungo prima che l'approvazione di un documento abbia un qualche impatto per un reale cambiamento sul campo in Iraq".

L'apertura di alcuni giornali inglesi invece non dà la priorità alla risoluzione ONU ed è significativo che THE GUARDIAN apre provocatoriamente col titolo: Lasciamo fumare i poveri": è il messaggio lanciato dal ministro della Salute britannico, John Reid, secondo il quale il fumo è uno dei pochi piaceri concessi alle persone povere.

Così il FINANCIAL TIMES che dà la priorità alle torture: "Lo staff di Bush accusato per le torture": L'amministrazione Bush è stata accusata ieri da alcuni membri del Congresso di aver avallato l'uso di metodi violenti nella gestione delle carceri, dopo che gli uffici legali del Pentagono e del Dipartimento alla Giustizia hanno riconosciuto che tali pratiche sono consentite dalle leggi federali e internazionali.

AFGHANISTAN

UCCISI 21 TALEBANI IN OPERAZIONE NEL SUDEST - Operazione contro i talebani dell'esercito afghano con l'appoggio delle forze americane: almeno 21 militanti sono stati uccisi nel sudest, in un'azione molto importante in corso in una vasta zona montagnosa tra le province di Kandahar, Zabul e Oruzgan. Lo ha reso noto un portavoce militare americano, generale Abdul Wasay, precisando che l'operazione e' avvenuta ieri in un'area dove da giorni si registrano violenti scontri e nei quali sono rimasti feriti cinque marines americani, un soldato afghano e un interprete. In totale, in una settimana sono stati uccisi una trentina di talebani

GLI STATI UNITI RITIRANO DUE DIVISIONI DALLA GERMANIA - Il Pentagono ha avvertito la Germania che, come parte di una riorganizzazione globale delle forze militari statunitensi, Washington ritirerà due divisioni dell'esercito dal territorio tedesco e le sostituirà con un più piccolo contingente di truppe, maggiormente mobili. La decisione rappresenta un significativo cambiamento nella presenza militare americana in Europa, dove le forze armate Usa hanno garantito durante la Guerra Fredda l'occidente dalla minaccia di invasione da parte dell'Unione Sovietica. Il Pentagono ora non ha intenzione di abbandonare l'Europa, ma desidera una maggiore flessibilità allo scopo di poter spostare le forze di stanza in Germania in altre parti del mondo, come il Medio Oriente, hanno spiegato le autorità americane.

ISRAELE CREA SUO PRIMO MISSILE DA CROCIERA TERRA-TERRA - Israele dispone per la prima volta di un proprio missile da crociera terra-terra, in grado di raggiungere tutte le capitali del Medio Oriente, da Beirut a Damasco, ma con l'eccezione dell'Iran. Lo ha reso noto la 'Imi', acronomo di 'Israel Military Industries', principale compagnia produttrice di armamenti dello Stato israeliano, del cui annuncuio da' notizia il prossimo numero della rivista specializzata britannica 'Jane's Defence Weekly'. Il nuovo missile e' una versione adattata del missile da crociera aria-terra 'Dalilah-Gl': se quest'ultimo ha una portatra di 250 chilometri, quello aria-aria "va ben oltre i 300 chilometri". Il settimanale sottolinea come da tempo Israele stesse tentando di dotarsi di un ordigno di tale poitenziale, ma mai prima d'ora avesse ammesso pubblicamente di esservi riuscito.

PENA DI MORTE USA - William G. Zuern, 45 anni, riconosciuto colpevole dell'uccisione nel 1984 di una guardia carceraria, è stato giustiziato mediante iniezione letale nel carcere di Lucasville nell'Ohio. E' il dodicesimo detenuto giustiziato nell'Ohio con iniezione letale da quando, nel 1999, nello stato sono riprese le esecuzioni.

FEDERICO BARBAROSSA = L'imperatore tedesco Federico Barbarossa lotto' contro il papato ma dovette venire a patti con i comuni lombardi raggruppati intorno al Carroccio che lo sconfissero a Legnano. Mori' il 10 giugno 1190 annegando nel fiume Salef in Cilicia durante la Terza crociata.

9 GIU 1937 - I FRATELLI ROSSELLI = A Bagnoles-sur-l'Orne in Normandia vengono assassinati da un commando di cagoulards, organizzazione terroristica di destra francese, i fratelli Carlo e Nello Rosselli, esuli antifascisti, combattenti della Guerra civile in Spagna e fondatori del movimento 'Giustizia e Liberta'. Il delitto fu commissionato dai servizi segreti del regime italiano.