GR ORE 19.30

Italia

Cpt (audio)

giornata nazionale di mobilitazione contro i cpt

Oggi nell’ambito delle mobilitazioni nazionali per i diritti dei migranti circa 100 attivisti sono entrati nel Centro di permanenza temporanea in costruzione a Gradisca D'Isonzo in provincia di Gorizia, un'ex caserma. Un CPT grandissimo quello di Gradisca, che dovrebbe ospitare 200/250 persone. Gli attivisti hanno dato vita ad azioni dirette contro il muro di recinzione del centro, colpendolo simbolicamente con delle mazze e sanzionando dal basso i macchinari e gli attrezzi da costruzione. L’iniziativa ha voluto denunciare che i lavori di costruzione stanno continuando nonostante le dichiarazioni dello scorso gennaio, con le quali Illy (Presidente della Regione), Pisanu, Antonaz (Assessore regionale) e il sindaco uscente di Gradisca, Fabbris, assicuravano che i lavori erano congelati. L’area è grandissima, un CPT "all’avanguardia" che potrebbe ospitare intere famiglie. Le persone che finiscono nei CPT non hanno commesso nessun reato comunicato di ya basta L’abbiamo fatto per ribadire in maniera netta la contrarietà più volte espressa da moltissimi uomini e donne, associazioni, forze politiche al progetto di far sorgere su questo territorio una struttura che si configura come un vero e proprio lager per migranti, un carcere di massima sicurezza per persone che non hanno commesso alcun reato se non l’aver cercato una vita migliore lontano dal proprio paese di origine. L’abbiamo fatto per sottolineare l’arroganza del ministro Pisanu che, di fronte a svariate richieste di chiarimenti venute anche dalla Regione e dallo stesso Comune di Gradisca, sta semplicemente facendo procedere a spron battuto i lavori su un’area che, divenuta un enorme carcere, segnerà irrimediabilmente il destino economico e sociale di Gradisca e dell’Isontino.

iniziative del 19(domani) Presidio-manifestazione a sostegno dell’ appello dei Padri Comboniani per la chiusura dei centri di detenzione Oggi 19 Giugno è la Giornata Nazionale contro i CPT, indetta dai Padri Comboniani, cui hanno aderito diverse associazioni. sabato 19 giugno 11.00-12.00 comincia il presidio in PIAZZA S.BABILA; conferenza stampa

I CPT sono carceri con mura di cinta, filo spinato, cancelli, poliziotti e croce rossa militare. Oggi Milano si mobilita per disconoscere da sé questi nuovi strumenti di segregazione umana, sociale, culturale: per chiudere il CPT di Via Corelli.

Giornata del rifugiato

Oggi a Roma l'UNHCR ha presentato i dati relativi alla presenza di rifugiati in Europa, anticipando le celebrazioni della Giornata Mondiale del Rifugiato, domenica 21 giugno. Si parla di oltre 4,3 milioni di rifugiati in tutta Europa dei, quali solo 12 mila sono in Italia, una cifra molto esigua paragonati ai 960 mila in Germania, ai 276 mila in Gran Breatagna e 100-150 mila in Olanda. Walter Irvine, rappresentante dell'Unhcr in Italia, ha spiegato che: l'Unhcr ha individuato tre soluzioni: permettere al rifugiato di tornare a casa, farsene una nuova nel paese che temporaneamente ha concesso asilo o inviarlo in un terzo paese disposto ad accoglierlo. La soluzione preferita e' sempre la prima, perche' sono gli stessi rifugiati a desiderare di tornare nella loro casa d'origine Questo non e' sempre possibile, dunque sono necessarie legislazioni dei paesi ospitanti che permettano a chi non puo' fare ritorno in patria di orientarsi con l'aiuto dell'Unhcr e delle organizzazioni del settore. In mancanza di politiche organiche sulla legge d'asilo e di un sistema nazionale di accoglienza, protezione e integrazione, nell'aprile del 2001 l'Unhcr, il Ministero dell'Interno, e l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) hanno ideato un Programma Nazionale di Asilo per interventi a sostegno dei rifugiati che ha visto la partecipazione di molti comuni d'Italia.

sfratti (audio)

30 giugno, data importante ogni anno, quella per la quale per molte familie ricomincia lo spettro degli sfratti. I sindacati confederali, l'anci e altre associazioni alncioano l'appeloo al governo per l'apertura di un tavolo di confronto. Ma come si esce fuori da una situazione che viene definita di emergenza, ma che ogni anno è uguale? Bruno, coordinamento cittadino lotta per la casa

sfratti

I senzatetto di Palermo ritornano a protestare. Un blocco stradale e' stato messo in atto, da circa 50 persone, a villa Niscemi, sede di rappresentanza del Comune del capoluogo siciliano. Qualche momento di tensione si e' registrato quando qualcuno dei manifestanti ha danneggiato alcuni cassonetti dell'immondizia. Attualmente la polizia e' ancora sul posto ma la situazione e' tranquilla. I senzatetto vivono attualmente nelle case popolari di via Mozambico, occupate abusivamente.

Sciopero del commercio

Non ci sarà domani il primo in assoluto degli sciperi del commercio, quello che avrebbe visto per la prima volta in oiazza i lavoratori delle grandi distribuzioni. l'atteggiamento della cgil, in particolare, ha fatto sì che lo sciopèpero venisse posticipato a data da destinarsi, suscitando sconcerto nei lavoratori e nelle lavoratrici. Oggi intanto ci si avvicina a una rottura nei confederali, dove cisl e uil sono pronte a firmare l'accordo per il quale la cgil aveva chiesto un periodo di riflessione, pur accettando, come detto, di sospendere lo sciopero.

Sono quasi cinque milioni i lavoratori dipendenti per i quali, a diversi mesi dalla scadenza del contratto nazionale, non e' ancora stato raggiunto un accordo. Insieme ai tre milioni di lavoratori pubblici per i quali ampissime sono le distanze tra le risorse messe a disposizione dal Governo e dagli enti locali e le richieste dei sindacati, aspettano il rinnovo del contratto i lavoratori del commercio, delle banche e del trasporto locale. Alla fine dell'anno poi e' in scadenza il contratto dei metalmeccanici che riguarda circa 1,5 milioni di lavoratori. Ecco in sintesi la situazione settore per settore: - PUBBLICO IMPIEGO: i contratti del comparto pubblico (amministrazioni centrali ma anche enti locali e sanita') sono scaduti il 31 dicembre 2003. I sindacati hanno gia' fatto lo scorso 21 maggio uno sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma. Il Governo si e' impegnato a convocare un tavolo di verifica sui conti ma per ora non sono fissati nuovi appuntamenti. Per il contratto dei dipendenti pubblici (tre milioni di cui 1,5 delle amministrazioni centrali, 1,2 di enti locali e sanita' e 280.000 tra medici, dirigenza pubblica, universita' e ricerca). La richiesta per il rinnovo dei contratti e' di circa l'8% di aumento salariale contro la disponibilita' del Governo del 3,6%. - COMMERCIO: Il contratto, scaduto a fine 2002, riguarda circa 1,5 milioni di lavoratori. La trattativa prosegue lunedi' 21 e giovedi' 24 giugno ma la Cgil ha gia' fatto sapere di avere bisogno di una pausa di riflessione e che lunedi' non andra'. La tensione dei sindacati e' alta sulla proposta della Confcommercio di fissare direttamente un aumento per l'intero quadriennio (2003-2006) visto che siamo quasi alla fine del primo biennio. Al momento le distanze sono tra i 130 euro richiesti dai sindacati (oltre a 14 euro gia' erogati e 10 di assistenza sanitaria integrativa) e i 115 proposti dalle aziende. - BANCHE: Mercoledi' scorso l'Abi e Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uilca e Falcri hanno raggiunto un accordo sulla responsabilita' sociale delle imprese. Il confronto sulla parte economica e normativa e' fissato per venerdi' 25 giugno e per il 2 luglio (la richiesta sindacale e' di 185 euro di aumento medio mensile a regime oltre alla riduzione di orario di mezz'ora alla settimana). Si sono invece interrotte le trattative sul secondo tavolo (quello con Fabi, Sinfub e Dircredito). Il contratto che riguarda circa 300.000 lavoratori e' scaduto alla fine del 2001 per la parte normativa e alla fine del 2003 per quella economica. - TRASPORTO LOCALE: Per il contratto scaduto alla fine del 2003 i sindacati hanno presentato una piattaforma per un aumento salariale di 131 euro medi a regime. L'accordo attuale che riguarda circa 100.000 lavoratori era stato rinnovato solo alla vigilia di Natale dell'anno scorso con quasi due anni di ritardo. I sindacati unitariamente hanno proclamato uno sciopero per martedi' 6 luglio. (ANSA). TL 18-GIU-04 14:54 NNN

Esteri

Palestina

Il presidente egiziano Hosni Mubarak e il primo ministro palestinese Ahmed Qurei si sono incontrati per discutere dell'impegno egiziano di preparare le forze di sicurezza palestinesi nella striscia di Gaza per il dopo ritiro israeliano dall'area. Ieri, si erano sparse delle voci che il colloquio non avrebbe potuto aver luogo a causa di un drammatico peggioramento delle condizioni di salute del 76enne presidente egiziano. Qurei si e' incontrato anche con il consigliere presidenziale egiziano Osama al Baz e il capo dei servizi segreti militari del Cairo generale Suleiman.

palstina

L'agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) ha lanciato oggi un appello al nuovo governo ad interim iracheno perché proteggale migliaia di palestinesi che vivono in Iraq. "Se desiderano rimanere in Iraq, devono essere trattati decentemente" ha detto il portavoce dell'Alto Commissario Onu per i Rifugiati, Kris Janowski. Circa 23mila palestinesi sono stati registrati dall'Unhcr a Baghdad dopo la caduta di Saddam. Ma il numero complessivo dei palestinesi presenti nella capitale irachena, secondo Janowski, sarebbe superiore alle 30mila unità. Molti di loro, in passato, hanno denunciato vessazioni subite da iracheni per i presunti favoritismi concessi dal dittatore deposto Saddam Hussein. L'ex leader iracheno è stato uno strenuo difensore della causa palestinese nel conflitto arabo-israeliano, ed ha aperto le porte dell'Iraq a tutti i palestinesi che negli scorsi decenni avevano chiesto rifugio nel suo Paese. Il destino dei profughi palestinesi in Iraq, dopo il passaggio dei poteri del prossimo 30 giugno, preoccupa non poco l'Unhcr. L'agenzia ha manifestato la speranza che "la situazione non cambi" e che "il governo provvisorio non faccia alcun tipo di pressione su questo popolo". Janowski ha rivelato che alcuni palestinesi rifugiatisi in Iraq hanno provato senza esito ad ottenere asilo in Giordania ma, "non avendo avuto alcuna possibilità di trovare una sistemazione in Medio Oriente, hanno preferito fare ritorno in Iraq".

palestina

Yasser Arafat ha detto per la prima volta di riconoscere il carattere ebraico dello stato d'Israele. Le sue affermazioni sono giunte in un'intervista concessa al quotidiano Ha'aretz, nella quale il presidente dell'Autorita' Nazionale Palestinese ha confermato di essere pronto a firmare un accordo di pace nel quale Israele si ritirera' dal 97-98% della Cisgiordania e dara' ai palestinesi un 2-3% del proprio territorio in cambio di quello trattenuto. Arafat non aveva mai pubblicamente accettato il carattere ebraico dello stato d'Israele per non creare risentimento far gli arabi israeliani, nota Ha'aretz. La sua affermazione ha un peso per la questione del diritto al ritorno dei profughi palestinesi, anche se nell'intervista il Rais non dice quanto profughi vorrebbe far tornare in Israele nel quadro di un accordo di pace. Gli israeliani sono contrari ad un ritorno in massa che rischierebbe di porre gli ebrei in minoranza all'interno dello stato d'Israele.

Irak

Non tornerà l'Onu in irak. La decisione, presa ieri da kofi annan, getta ancora ombre su quello che sarà il futuro dell'irak, ma anche sulla politica statunitense, con un bush sempre più desideroso di tirarsi fuori dal pantano iracheno. ascoltimao il commento di Piero maestri, di guerre e pace

Irak

Il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di non continuare a proteggere i soldati americani da eventuali procedimenti della Corte penale internazionale (Cpi) per crimini di guerra. Annan ha preso ad esempio gli abusi commessi dalle truppe americane sui prigionieri iracheni, per opportsi a una risoluzione americana che chiede che i cittadini americani siano esentati da incriminazioni per il terzo anno consecutivo. "Da tre anni mi oppongo molto fermamente contro l'esenzione e penso che sarebbe sbagliato che si faccia pressione per una tale esenzione, quando i prigionieri iracheni sono stati maltrattati" ha detto Annan alla stampa.

prigionieri

Gli Stati Uniti tengono rinchiusi migliaia di sospetti fermati nel quadro della guerra al terrorismo. Queste persone si trovano in oltre venti centri di detenzione, la meta' dei quali opera in segreto. La denuncia arriva da 'Human Rights First', un gruppo americano con sede a New York che si batte per il rispetto dei diritti umani. La segretezza che circonda quei centri di detenzione, afferma il gruppo in un rapporto, rende i metodi di detenzione non appropriati e gli abusi non probabili, ma inevitabili. I centri di cui l'organizzazione denuncia l'esistenza si trovano in Iraq, a Cuba, in Afghanistan, Pakistan, Giordania e a bordo di due navi americane. Queste carceri non rispettano le norme internazionali in materia di trattamento dei prigionieri, si legge nel rapporto Ending Secret Detention ('Porre fine alle detenzioni segrete') diffuso dall'organizzazione a Washington lo stesso giorno in cui il segretario alla Difesa americano, Donald Rumsfeld, ha ammesso che i militari americani hanno tenuto rinchiuso un detenuto segretamente in Iraq.

prigionieri

Human Rights Watch, in un comunicato di oggi, interviene sulla situazione dei detenuti della coalizione a guida Usa in Iraq. Dal 30 giugno, con la fine dell'occupazione, gli Usa non potranno legittimamente detenere più alcun prigioniero. Tutte le persone detenute dovranno essere rilasciate o messe sotto processo in base a precisi capi di imputazione. L'appello di Hrw, formalmente analogo a quanto già osservato dalla Croce Rossa Internazionale, critica anche l'annuncio americano relativo alla sorte di un numero tra i 4.000 e i 5.000 prigionieri che dovrebbero restare in custodia Usa anche dopo il passaggio dei poteri del 30 giugno. Kenneth Roth, direttore esecutivo di Human Rights Watch, spiega: "I processi a Sadda Hussein e ai suoi luogotenenti potrebbe dare un'opportunità di mettere fine in Iraq all'era dell'impunità e dar vita a un vero stato di diritto. Ma, se continuerà a detenere alcuni iracheni in violazione delle Convenzioni di Ginevra, l'amministrazione Bush rischia di perpetuare l'illegalità". Hrw invita quindi gli Usa a prender provvedimenti. "Non è necessario che questi detenuti siano messi immediatamente sotto processo - dice l'organizzazione - è sufficiente che vengano formulate le accuse contro di loro e che i loro processi vengano messi in calendario in un lasso di tempo ragionevole". Resta, secondo Hrw, un problema di fondo: "l'avversione dell'amministrazione Bush a dare un maggiore ruolo agli organi di giustizia internazionale per paura che questi possano indirettamente dare più forza alla Corte Penale Internazionale". Tuttavia, conclude Hrw, la soluzione ideale per i processi più importanti in Iraq sarebbe prorio questo: "un tribunale misto di esperti e giuristi iracheni e internazionali"

GR ORE 13,00

GRUPPO UMANITARIO, ALMENO 12 PRIGIONI USA SEGRETE

  • Gli Stati Uniti trattengono persone sospettate di legami con in terrorismo in una ventina di di centri di detenzione, per meta' carceri segrete, sparsi in tutto il mondo. E' quanto ha denunciato il gruppo per la difesa dei diritti umani Human Rights First. Secondo l'organizzazione, la segretezza che circonda i centri di detenzione "rende gli abusi sui prigionieri non sono probabili, ma inevitabili". Nel rapporto "Ending secret detention" diffuso oggi, il gruppo umanitario elenca 17 prigioni riconosciute ufficialmente dal governo Usa, tra le quali 2 in Afghanistan, 13 in Iraq, una a Guantanamo sull'isola di Cuba e una a Charleston, nella South Carolina. Il dossier indica altri 13 luoghi di detenzione non ufficiali la cui esistenza sarebbe stata comprovata da numerose fonti: 7 sarebbero in Afghanistan, due in Pakistan, uno sull'isola di Diego Garcia nell'Oceano Indiano, uno in Giordania e due a bordo di navi da assalto anfibie americane.

CPI/ ANNAN; ANCHE I SOLDATI USA DAVANTI A CORTE INTERNAZIONALE

  • Il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di non continuare a proteggere i soldati americani da eventuali procedimenti della Corte penale internazionale (Cpi) per crimini di guerra. Annan ha preso ad esempio gli abusi commessi dalle truppe americane sui prigionieri iracheni, per opportsi a una risoluzione americana che chiede che i cittadini americani siano esentati da incriminazioni per il terzo anno consecutivo. "Da tre anni mi oppongo molto fermamente contro l'esenzione e penso che sarebbe sbagliato che si faccia pressione per una tale esenzione, quando i prigionieri iracheni sono stati maltrattati" ha detto Annan alla stampa.

Scontri tra guerriglia irachena e soldati americani sono avvenuti oggi per il secondo giorno consecutivo vicino Baquba: una pattuglia dell'esercito americano e' stata attaccata a Buhriz, non lontano dalla cittadina situata una cinquantina di chilometri a nord di Baghdad. I soldati hanno risposto al fuoco, uccidendo due guerriglieri

AFGHANISTAN/ RIBELLI OCCUPANO PROVINCIA, GOVERNATORE IN FUGA

  • Combattenti fedeli a diversi signori della guerra locali hanno assaltato la capitale della provincia di Ghor, oltre 300 km ad ovest della capitale. Almeno dieci persone sarebbero rimaste uccise negli scontri. L'attacco a Chagcharan è iniziato giovedì sera. Il governatore della provincia di Ghor, Din Mohammed Azimi, si sarebbe dato alla fuga, in direzione di Herat o Kabul. Secondo Azimi, che parlava da un villaggio pochi km a nord della città, almeno dieci dei suoi uomini sarebbero stati uccisi mentre 1500 uomini armati stavano preparando un contrattacco. Ghulam Yahya, ex capo della polizia di Ghor, ora alla testa di uno dei gruppi di ribelli, ha riferito che solo un uomo è rimasto ucciso, senza chiarire se si riferisse solo ai propri combattenti. L'attacco segue settimane di tensione tra gli alleati del comandante provinciale locale, Ahmad Murghabi, e gruppi tribali rivali a proposito della spartizione di potere all'interno dell'amministrazione locale.

CIAD, I SOLDATI UCCIDONO 69 MILIZIANI ARABI SUDANESI

Soldati del Ciad hanno ucciso 69 miliziani arabi sudanesi che avevano attraversato la frontiera tra i due Paesi per saccheggiare un villaggio del Ciad vicino alla frontiera. Lo ha dichiarato oggi il ministro delle comunicazioni del Ciad, Mouckhtar Wawa Dahab. L'incidente rischia di avvelenare di nuovo le relazioni tra i due Paesi che si sforzano di mettere fine alla ribellione che devasta da 16 mesi il Darfour, nel sudovest del Sudan. L'esercito ciadiano ha anche catturato due miliziani. Il ministro ha detto di ignorare il numero delle vittime ciadiane, ammettendo di non avere ulteriori informazioni. Più di centodiecimila sudanesi sono fuggiti nel Ciad orientale, ma le milizie arabe sudanesi assaltano da mesi i villaggi vicino alla frontiera, rubando i viveri e terrorizzando i rifugiati arabi e i civili ciadiani.

BRASILE: SALARIO MINIMO, LULA SCONFITTO IN SENATO

  • Il presidente Inacio Lula da Silva ha subito oggi la sua peggior sconfitta politica da quando, un anno e mezzo fa, ha assunto la guida del Brasile. Il Senato ha approvato oggi un aumento del salario minimo da 240 a 275 real (circa 80 euro). Lula aveva proposto di limitare l'aumento a 260 real visti i tentativi di controllare le spese dello Stato.