GR ORE 19.30

Italia

Confermate presso la "suprema" corte di cassazione le condanne (8 mesi) ai compagni che manifestarono a Torino al corteo per Sole e Silvano

cap anamur

Non presenteranno ricorso alla corte europea i 37 profughi da oltre una settimana rifugiati sulla nave tedesca Cap Anamur, in attesa di essere acccolti in Italia. Il ricorso avrebbe avuto la sua motivazione nel diniego italiano del diritto di asilo, stabilito dalle convenzioni internazionali, ma i profughi e il comandanete della nave hanno scelto di tenere aperto il canale di trattative con il governo italiano. Sulla nave oggi si sono recati avvocati ed esponenti dei movimenti sociali dell'isdola. Ascoltiamo stefano galieni (?)

Lavoro, inail

Aumentano gli infortuni per i lavoratori extracomunitari in Italia. Nel 2003, infatti, 107 mila infortuni sul lavoro hanno colpito gli immigrati. Di questi, ben 157 sono stati i casi mortali. E' quanto emerge dal Rapporto annuale dell'Inail presentato oggi a Roma. Il fenomeno risulta in netta crescita rispetto al 2002, quando gli infortuni erano stati 92 mila e i casi mortali 120. Tra i lavoratori extracomunitari il tasso di incidenza infortunistica e' molto piu' elevato rispetto agli italiani. Ogni mille lavoratori immigrati, infatti, si verificano 57 incidenti contro i 44 casi che coinvolgono lavoratori italiani. Secondo i dati inail, comunque, gli infortuni totali sono diminuiti rispetto allo scorso anno, e in molti salutano il rapporto come una notizia positiva. Ma a guardare i dati, è evidente che ciò che manca è l'effettivo controllo sul numero reale degli infortuni. L'alta manovalanza straniera non registrata, presente soprattutto nelle piccole ditte, è soggetta a incidenti per lo più non denunciati, o mascherati da infortuni al di fuori del posto di lavoro.

Lavoro, morti petrolchimico

Proseguira' e si concludera' martedi' prossimo, in aula bunker a Mestre, la requisitoria del Pm Felice Casson in seno al processo d'appello per le morti bianche del Petrolchimico, che in primo grado si era concluso con l'assoluzione per tutti gli accusati, all'interno dei vertici Enichem e Montedison a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Il magistrato sta affrontando una ad una le posizioni dei 26 imputati rimasti (qualcuno, come Eugenio Cefis, e' nel frattempo deceduto), cercando di dimostrare la responsabilita' personale di ognuno nel mancato rispetto delle regole di sicurezza a fronte della conoscenza, fin dai primi anni Settanta, dei danni che il Cloruro di vinile monomero, sostanza maneggiata da molti operai morti in seguito di tumore, provocava nell'organismo

Alfa di arese

Di nuovo in piazza i lavoratori dell'ex Alfa di Arese che domani manifesteranno davanti alla sede della Regione Lombardia contro la minacciata chiusura del settore meccaniche dove si producono i motori sei cilindri per le vetture Alfa. I lavoratori contestano inoltre la mancata attuazione dell' accordo (tra Regione, Comuni e propietari dell' area) che prevedeva la creazione di un polo della mobilita' sostenibile. Niente e' stato fatto e intanto la Fiat si appresta a chiudere il settore meccanica spostando la produzione addirittura in Australia - denunciano ora le tute blu secondo le quali Power Train si appresta a comunicare la drastica diminuzione della produzione del motore: altri 350 lavoratori rischiano quindi il posto di lavoro.

Lavoro, scioperi

Prosegue da tre giorni, con la partecipazione di tutti i lavoratori, lo sciopero indetto in Intersiel, azienda informatica del gruppo Itm di Telecom, contro il perdurare dello stato di incertezza rispetto alle prospettive industriali, che - riferisce una nota sindacale delle Rsu Intersiel -, si protrae da due anni in cui , dopo la fine del progetto Telcal, e' stata tenuta appesa ad un filo la vita di una azienda che dal 1984 ha rappresentato l'innovazione tecnologica in Calabria. E per la Rsu sono stati due anni di risposte vaghe ed evasive sulle prospettive, iniziative ed investimenti che intende mettere in campo l'azionista (Telecom Italia) per salvare questa realta.

Lavoro, disoccupati

Domani alle ore 17, da piazza Cavour, nel centro di Napoli, si muovera' un corteo organizzato dal coordinamento di Lotta per il lavoro, Movimento disoccupati autorganizzati di Acerra, Movimento di lotta zona orientale, Associazione principio e dignita, Sindacato lavoratori in lotta, Rete studenti in movimento, Rete no global, Red Link e Rifondazione comunista. In una nota diffusa dal Movimento, i disoccupati sostengono che passata la tornata elettorale resta irrisolto il dramma della mancanza di lavoro di massa, della precarietà e del lavoro nero. I senza lavoro accusano le istituzioni a livello nazionale e locale di fare le solite promesse elettorali che poi non vengono mantenute

Canile di roma

oggi presidio alle sedici presso il canile municipale di porta portese, contro la decisione di riaffidare il canile all'ex gestore accusato di maltrattamenti, ma anche per i diritti dei lavcoratori e delle lavoratrici precari*. Sono infatti tre mesi che il comune di roma tiene inspiegabilmente fermi gli stipendi di piu di 100 persone, danneggiando il servizio svolto quotidianamente dagli operatori e operatrici dei canili di porta portese, muratella e casa luca. la mobilitazione è autorganizzata senza l'adesione della cgil che preferisce temporeggiare rincorrendo le promesse dell'assessore di turno. a questo gioco vecchio come il mondo il personale dei canili ha scelto di portare la forza dei propri bisogni in strada, comunicando alla citta cosa realmente si cela dietro la giunta veltroni che si definisce animalista.

Esteri

Palestina

Il Presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Yasser Arafat, ha chiesto alle Nazioni Unite di fermare l'operazione israeliana in corso da giorni nella città di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza. Negli scontri di questa mattina sono morti almeno sette palestinesi, mentre un soldato israeliano è rimasto gravemente ferito. Tra le vittime, oltre a una donna di 35 anni, ci sarebbero due attivisti delle Brigate dei Martiri Al Aqsa (il braccio armato del movimento Fatah di Yasser Arafat) e un membro di Hamas, Nahed Abu Oudeh. "Io dico al mondo, c'è stato abbastanza silenzio", ha detto Arafat ai giornalisti nel suo quartier generale di Ramallah. Nella città, al confine con Israele, sono in corso da giorni i rastrellamenti delle forze di difesa. I franchi tiratori israeliani hanno preso posizione sui tetti e hanno aperto il fuoco contro tutti gli individui sospetti e quelli armati. I bulldozer corazzati israeliani hanno distrutto tutto ciò che hanno incontrato nel loro tragitto, mentre palestinesi armati si sono riversati in strada per fronteggiare i soldati. Per il terzo giorno consecutivo - hanno precisato alcuni funzionari - gli abitanti della città sono rimasti senza acqua e senza elettricità.

Nel frattempo, quattro palestinesi sono rimasti feriti durante un'altra incursione israeliana, nel campo profughi di Khan Yunis, profondo sud della Striscia di Gaza. Sette carri armati e tre bulldozer sarebbero penetrati nella zona, mentre un elicottero Apache ha accompagnato la manovra. Fonti militari israeliane hanno spiegato che l'azione è stata decisa per demolire alcuni edifici impiegati dai militanti palestinesi per lanciare bombe di mortaio e razzi Qassam su obiettivi israeliani. Le case parzialmente o completamente distrutte nel campo profughi sono state trenta. Un portavoce delle forze armate ha dichiarato che tutte le abitazioni in questione erano abbandonate, ma testimoni locali contestano questo, e affermano che gli edifici sono stati fatti evacuare sotto la minaccia delle armi

La corte di Tel Aviv ha ordinato oggi l'espulsione di un'attivista americana, Ann Petter, giunta in Israele per partecipare a una protesta in programma per questo mese contro la costruzione della barriera di sicurezza in Cisgiordania. Petter è stata arrestata lo scorso 23 giugno al suo arrivo in Israele. Oggi, la corte di Tel Aviv ha confermato la decisione di negare il visto d'entrata alla cittadina statunitense, ordinandole di lasciare il Paese entro 24 ore. La polizia aveva chiesto di negare il visto a Petter in quanto membro del Movimento di solidarietà internazionale, gruppo pro-palestinese attivo in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. I membri del movimento sono noti per le loro azioni di interposizione tra palestinesi e forze armate israeliane, al fine di ostacolare le operazioni dell'esercito israeliano e difendere la popolazione palestinese. Davanti ai giudici, Petter si è dichiarata un'attivista per la pace, con il diritto di protestare in Israele.

Irak, usa e onu

Il governo americano non aveva alcuna autorizzazione da parte dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) per la rimozione di materiale radioattivo dall'Iraq. E' questa la risposta delle Nazioni Unite, di cui l'Aiea è un'agenzia, alla notizia secondo cui a giugno - nel corso di un'operazione segreta - gli Usa rimossero circa 200 tonnellate di uranio e altro materiale da alcuni laboratori iracheni. Il materiale rimosso dalle truppe Usa - secondo quanto sostiene Gustavo Zlauvinen, direttore dell'ufficio newyorkese della Aiea - era stato sequestrato dagli esperti dell'agenzia atomica dell'Onu e posto sotto sigillo in un laboratorio nucleare di Tuwaitha, a sud di Baghdad. Il dipartimento all'Energia Usa ha poi trasportato il materiale in un laboratorio segreto fuori dal paese per essere analizzato dai suoi esperti. In una lettera spedita ieri ai membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, il direttore generale della Aiea, Mohamed ElBaradei, spiega che il 19 giugno scorso il governo americano informò l'agenzia Onu dell'intenzione di trasferire il materiale radioattivo negli Usa. Prima ancora di ricevere una risposta ufficiale, l'amministrazione americana - il 30 giugno - avvertì l'agenzia dell'avenuto trasferimento di circa due tonnellate di uranio e 1.000 oggetti radioattivi. Un funzionario del Palazzo di Vetro, che ha chiesto l'anonimato, ha spiegato che l'Onu sta ora sollevando alcune obiezioni sulla legalità dell'operazione, conclusasi il 23 giugno scorso.

Irak, italia

La proroga della missione italiana in Iraq sarà votata separatamente dalle altre operazioni internazionali. Il Governo, infatti, ha deciso di accogliere le richieste dell'opposizione che, come era accaduto a febbraio, aveva chiesto di poter esprimere separatamente il proprio voto su 'Antica Babilonia'. Oggi stesso verrà presentato in commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera un emedamento dei relatori che prevede lo stralcio dal decreto di proroga di tutte le altre missioni militari. Per il rinnovo di queste ultime verrà presentata, invece, una proposta di legge che, come fa sapere il presidente della Commissione Difesa, "incardineremo oggi stesso valutando eventuali emendamenti anche se spero che non ne venagno presentati troppi". L'intento è quello di un cammino parallelo dei due provvedimenti: entro stasera stessa, infatti, le Commissioni riunite dovrebbero licenziarli votando il mandato ai relatori a riferire in Aula.

Guantanamo

Il Pentagono ha annunciato la creazione di organismi giudiziari militari, una sorta di tribunali del riesame che valuteranno le motivazioni per la detenzione di ciascun prigioniero presente nella base militare di Guantanamo Bay (Cuba), per far fronte alle indicazioni contenute in una sentenza del 28 giugno scorso della Corte suprema degli Stati Uniti. I nuovi tribunali, definiti 'Combatant Status Review Tribunal', rappresentano la prima iniziativa presa dal Pentagono per confrontare la direttiva della Corte suprema, che ha stabilito che i circa 600 stranieri detenuti a Guantanamo hanno diritto di presentare ricorsi sulla loro detenzione di fronte alle Corti federali degli Usa. I tribunali del riesame militari valuteranno la legittimita' della detenzione dei prigionieri e li informeranno entro 10 giorni del loro diritto di ricorrere a una Corte federale ordinaria. Ma il Pentagono, nel rendere nota la creazione dei nuovi organismi di revisione, ha detto che ai prigionieri non sara' permesso di accedere ad avvocati per affrontare i tribunali del riesame. Non e' ancora chiaro, inoltre, se le udienze di quest' ultimi saranno o meno pubbliche. Restano dunque intatte le condizioni da tutti denunciate, anche dal fedele alleato Blair, sull'assoluta illegittimità di una detenzione senza motivo e senza possiblità di difesa. I solo a poter sperare di uscire dall'incubo di Guantanamo sono i cittadini di origine "occidentale" per i quali i governi possono far pressione, soprattutto mediatica, sugli Stati Uniti. Per gli altri, la certezza di essere ormai abbandonati alla logica del più forte.

Tunisia

Il governo tunisino mantiene decine di detenuti politici in condizioni inumane di isolamento in violazione delle leggi, sia tunisine che internazionali, secondo un rapporto dell'organizzazione Human Rights Watch (Hrw), diffusa oggi. Questa politica inumana non serve ad alcun obiettivo penale legittimo ha detto la direttrice esecutiva della divisione Medio Oriente e Africa del Nord di Hrw, Sarah Leah Whitson. La maggior parte di questi detenuti sono chiusi nelle loro celle 23 ore al giorno e l'accesso a libri ed altri mezzi di informazione e' strettamente limitato'. Sono circa 40 i detenuti cosi' trattati sui 500 che si trovano nelle carceri del paese, ed alcuni di questi hanno passato anche 13 anni in isolamento con qualche rarissimo momento di pausa; sempre secondo il documento essi sono tenuti in celle minuscole prive di finestre, senza aerazione ne' luce sufficienti. Inoltre la totale assenza di stimoli intellettuali e di relazioni in qualche modo sociali mette in grave pericolo la loro salute mentale. L'Hrw ricorda infine che molti di questi detenuti hanno gia' inscenato scioperi della fame a tempo indeterminato per ottenere l'uscita dall'isolamento e migliori condizioni di detenzione. La Tunisia è considerato partner affidabili dai governi occidentali, tanto da organizzare convegni internazionali sul suo territorio, nonostante le denuncie di violazioni dei diritti umani che continuamente arrivano

sudan

Invece di disarmarli e sbandarli, come si era impegnato a fare, il governo di Khartoum starebbe tramutando i famigerati janjaweed (vuol dire diavoli a cavallo), i miliziani arabi che imperversano crudelmente nel Darfur, Sudan Occidentale, in poliziotti, facendo loro indossare divise e mandandoli ad operare proprio nelle aree dei campi profughi. E' l'accusa - di cui riferisce oggi Radio Nairobi - lanciata dal portavoce di uno dei due gruppi ribelli del Darfur, il Movimento per la Giustizia e l'Eguaglianza (Jem). I janjaweed - arabi e bianchi - sono considerati i principali responsabili della vera e proprio pulizia etnica in corso della remota regione occidentale del Sudan contro la popolazione autoctona, nera ed animista. Finora si contano circa 20.000 morti, un milione di profughi e 200.000 rifugiati nel confinante Ciad, in una situazione umanitaria definita dall'Onu tra le piu' catastrofiche degli ultimi anni.

colombia, boicottaggio cocacola

Continua in Italia la campagna di boicottaggio della CocaCola, effettuata contro i concerti che utilizzano l'azienda americana come sponsor.Dopo Roma e Milano, è oggi il turno di Rimini, con presidio nomade promosso da Pacha Mama e Scaramaz: l'appuntamento per tutti è alle ore 19 al parcheggio vicino al Ponte Tiberio. Volantinaggio, raccolta firme e degustazione gratuita di Guaranito, l'alternativa equo-solidale alla Coca-Cola. Il prossimo appuntamento, tra dieci giorni a lecce...

Diritti del feto

La Corte europea di Strasburgo per i diritti dell'uomo si è rifiutata di pronunciarsi sulla questione dei diritti fondamentali del feto, delegando la giurisdizione sulla materia ai governi nazionali, perché sul tema non esiste un "consenso a livello europeo". Con queste motivazioni la corte ha respinto l'appello di una cittadina francese che voleva citare un giudizio il ginecologo dell'ospedale dove fu ricoverata per un controllo nel 1991, il quale a causa di un errore medico, le fece perdere il bambino che aveva in grembo. La donna voleva citare il medico per omicidio colposo, assumendo che la Corte potesse riconoscere il diritto alla vita del feto. Invece i giudici si sono detti "convinti che non sia né auspicabile né possibile al momento, di rispondere in astratto alla domanda se un bambino non nato si possa considerare una persona o meno". Le associazioni pro-aborto hanno accolto la decisione con un certo sollievo; un sentenza in senso contrario avrebbe messe seriamente in discussione la legittimità delle leggi sull'interruzione di gravidanza in vigore nei Paesi che riconoscono la Corte, tra cui l'Italia.

francia, velo islamico

Fermezza assoluta contro il velo islamico al rientro nelle scuole a settembre, ha annunciato oggi il ministro francese dell' Educazione nazionale, Francois Fillon, intervistato dall' emittente France Inter. Vigilero' personalmente, non ci saranno eccezioni. La Repubblica sara' ferma, ha affermato il ministro, rispondendo in questo modo alla provocazione dell'Uoif, l' Unione delle organizzazioni islamiche di Francia, che la settimana scorsa ha invitato le studentesse musulmane in una lettera aperta a presentarsi negli istituti scolastici con la tenuta che avranno deciso di indossare. Benche' manchino ancora un paio di mesi alla riapertura delle scuole, la legge sulla laicita' approvata il 15 marzo scorso - che prevede il divieto negli istituti d'istruzione francesi di ostentare simboli religiosi - e' gia', e ancora, al centro di polemiche. Alle giovani musulmane che dovessero incontrare problemi a causa del proprio abbigliamento, l' Uoif consiglia di ricorrere a un dialogo costruttivo con la comunita' educativa in modo da cercare soluzioni che rispettino le loro convinzioni religiose e la legge in vigore, ma mai, comunque, di riunciare agli studi, preziosi per il loro avvenire.

Grf 9:30

M.O.

Nove palestinesi sono rimasti uccisi durante una violenta battaglia scoppiata all'alba a Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito la radio israeliana. Lo scontro e' avvenuto in un'area densamente popolata, nel decimo giorno dell'operazione sferrata da Israele per ripulire l'area dai laboratori da dove i palestinesi lanciano i missili al-Qassam verso Israele. Alla fine di giugno, infatti, un razzo lanciato verso la citta' di Sderot, nel deserto Negev, e' caduto nei pressi di un asilo e fatto due vittime. Il bilancio si e' aggravato con il passare delle ore: tra le vittime, un attivista di Hamas, due appartenenti alle Brigate dei Martiri di al-Aqsa e forse anche una donna. Negli scontri e' stato gravemente ferito anche un soldato israeliano. I militari, appoggiati da blindati ed elicotteri sono anche penetrati nel campo profughi di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dove hanno raso al suolo alcuni edifici dai quali, secondo gli israeliani, venivano lanciati i razzi all'indirizzo degli insediamenti ebraici. Secondo l'esercito, gli edifici erano disabitati, mentre i palestinesi hanno denunciato il fatto che i militari abbiano intimato agli abitanti, mediante gli altoparlanti, di lasciare le loro case prima di demolirle.

Iraq

Il governo filippino ha annunciato che è stato vietato l'invio in Iraq di altri dipendenti civili sotto contratto, dopo il sequestro di uno di essi, comunicato ieri dalla tv araba al Jazeera; verrà fornita assistenza per il rimpatrio di quanti già vi si trovano e che desiderano lasciare il Paese. In precedenza, era stata annunciata la decisione di sospendere l'eventuale invio di nuove truppe nel Paese. Una riunione del governo è stata convocata per oggi dalla presidentessa Arroya per decidere il da farsi per quanto riguarda i filippini in missione in Iraq, dei quali i militanti islamici hanno chiesto il ritiro entro 72 ore, pena l'uccisione dell'ostaggio. Le Filippine hanno inviato in Iraq 51 uomini, tra soldati, operatori sanitari e funzionari di polizia. Ma sono circa 4.100 i filippini che lavorano nelle basi militari americane come cuochi o tecnici.

Scudo spaziale

Stati Uniti e Australia hanno firmato, ieri a Washington, un accordo di cooperazione per lo sviluppo della difesa anti-missile, il cosiddetto scudo spaziale. Cerimonie separate si sono svolte al Dipartimento di Stato, presenti il segretario di Stato Colin Powell e il ministro degli esteri australiano Downer, e al Pentagono, presenti il segretario alla difesa Donald Rumsfeld e il ministro della difesa australiano Hill. Un primo embrione di difesa anti-missile sara' operativo in settembre. La cooperazione tra Stati Uniti e Australia riguardera', fra l'altro, lo sviluppo e la sperimentazione di radar piu' moderni ed efficaci. In una conferenza stampa, Rumsfeld ha notato che Stati Uniti e Australia stanno progressivamente integrando i loro apparati militari.

Gr 13

M.O.

Nove palestinesi sono rimasti uccisi durante una violenta battaglia scoppiata all'alba a Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito la radio israeliana. Lo scontro e' avvenuto in un'area densamente popolata, nel decimo giorno dell'operazione sferrata da Israele per ripulire l'area dai laboratori da dove i palestinesi lanciano i missili al-Qassam verso Israele. Alla fine di giugno, infatti, un razzo lanciato verso la citta' di Sderot, nel deserto Negev, e' caduto nei pressi di un asilo e fatto due vittime. Il bilancio si e' aggravato con il passare delle ore: tra le vittime, un attivista di Hamas, due appartenenti alle Brigate dei Martiri di al-Aqsa e forse anche una donna. Negli scontri e' stato gravemente ferito anche un soldato israeliano. I militari, appoggiati da blindati ed elicotteri sono anche penetrati nel campo profughi di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dove hanno raso al suolo alcuni edifici dai quali, secondo gli israeliani, venivano lanciati i razzi all'indirizzo degli insediamenti ebraici. Secondo l'esercito, gli edifici erano disabitati, mentre i palestinesi hanno denunciato il fatto che i militari abbiano intimato agli abitanti, mediante gli altoparlanti, di lasciare le loro case prima di demolirle.

Iraq

Tre militari statunitensi e una guardia irachena sono rimasti uccisi in un attacco a colpo di mortaio della guerriglia a Samarra. Quattro colpi di mortaio, lanciati intorno alle 11:00 ora locale (le 09:00 in Italia), hanno causato il cedimento degli uffici in cui e' situato il quartier generale della guardia nazionale irachena, e che e' usato anche dal Primo Corpo di Spedizione dei Marine in citta'. Numerosi i feriti coinvolti nel parziale crollo dell'edificio: almeno 18 soldati e 3 guardie irachene. Lo ha reso noto un portavoce dell'esercito Usa.

Un poliziotto iracheno è stato ucciso oggi e un altro è rimasto ferito in un conflitto a fuoco a Latifiyah, 40 km a sud di Baghdad. Lo hanno riferito fonti della polizia irachena. L'attacco è avvenuto da un'auto in corsa.

Una bomba collocata lungo la strada è esplosa al passaggio di un convoglio militare statunitense a Samarra, a 95 km da Baghdad. Lo ha detto il maggiore Neal O'Brien della Prima Divisione di Fanteria. Un soldato americano è rimasto ferito ed è stato ricoverato in una struttura medico-militare. Nella città irachena sono stati visti anche elicotteri volare a bassa quota e sono stati uditi colpi d'arma da fuoco ed esplosioni.

Il governo filippino ha annunciato che è stato vietato l'invio in Iraq di altri dipendenti civili sotto contratto, dopo il sequestro di uno di essi, comunicato ieri dalla tv araba al Jazeera; verrà fornita assistenza per il rimpatrio di quanti già vi si trovano e che desiderano lasciare il Paese. In precedenza, era stata annunciata la decisione di sospendere l'eventuale invio di nuove truppe nel Paese. Una riunione del governo è stata convocata per oggi dalla presidentessa Arroyo per decidere il da farsi per quanto riguarda i filippini in missione in Iraq, dei quali i militanti islamici hanno chiesto il ritiro entro 72 ore, pena l'uccisione dell'ostaggio. Le Filippine hanno inviato in Iraq 51 uomini, tra soldati, operatori sanitari e funzionari di polizia. Ma sono circa 4.100 i filippini che lavorano nelle basi militari americane come cuochi o tecnici.

Afghanistan

Attentato esplosivo contro un mezzo delle Nazioni Unite in Afghanistan, 45 chilometri a sudovest di Jalalabad. Tre persone, fra cui una donna, che lavoravano all'organizzazione delle elezioni e alla registrazione degli elettori sono rimasti uccisi dall'esplosione di una mina al passaggio dei veicolo su cui viaggiavano. Le vittime facevano parte della Missione delle Nazioni Unite per l'assistenza all'Afghanistan a cui e' affidato il compito di organizzare le elezioni che dovrebbero tenersi nel mese di ottobre.

Cecenia

Due ufficiali delle forze di polizia russe sono stati uccisi oggi da un ordigno esploso al passaggio della loro vettura a Mozdok, nella regione autonoma russa dell'Ossezia del nord (Caucaso). Lo hanno riferito all'agenzia Interfax fonti governative, precisando che i due rientravano da una missione nella vicina Cecenia. Nell'esplosione sono rimasti inoltre feriti due agenti che li scortavano. Non e' comunque chiaro, al momento, se l'agguato sia da collegare con la missione compiuta in Cecenia o meno. Nella stessa Cecenia, frattanto, la guerriglia islamico- indipendentista ha ucciso nelle ultime ore il capo dell' amministrazione locale, dipendente dal governo unionista di Grozny, del villaggio di Znamenskoie. Nel distretto di Vedeno, nel sud montagnoso roccaforte tradizionale dei ribelli, tre militari delle forze federali sono infine morti e tre sono rimasti feriti ieri per l'esplosione di una mina, secondo quanto ha riferito oggi all'agenzia Itar-Tass il portavoce del comando russo nel Caucaso.

Scudo spaziale

Stati Uniti e Australia hanno firmato, ieri a Washington, un accordo di cooperazione per lo sviluppo della difesa anti-missile, il cosiddetto scudo spaziale. Cerimonie separate si sono svolte al Dipartimento di Stato, presenti il segretario di Stato Colin Powell e il ministro degli esteri australiano Downer, e al Pentagono, presenti il segretario alla difesa Donald Rumsfeld e il ministro della difesa australiano Hill. Un primo embrione di difesa anti-missile sara' operativo in settembre. La cooperazione tra Stati Uniti e Australia riguardera', fra l'altro, lo sviluppo e la sperimentazione di radar piu' moderni ed efficaci. In una conferenza stampa, Rumsfeld ha notato che Stati Uniti e Australia stanno progressivamente integrando i loro apparati militari.

Missioni all' estero

La proroga delle missioni militari italiane all'estero sara' scorporata dal decreto legge che prolunga di altri sei mesi la missione 'Antica Babilonia' in Iraq. Lo avrebbe deciso, a sorpresa, il governo accogliendo una richiesta in tal senso dalle opposizioni che gia' sei mesi fa avevano domandato di votare il rinnovo della missione in Iraq separatamente da quello per tutte le altre missioni internazionali. Tecnicamente, nel decreto legge all'esame delle commissioni Difesa ed Esteri della Camera rimarrebbe solo Antica Babilonia; tutte le altre missioni sarebbero stralciate con un maxi-emendamento ed inserite in una proposta di legge presentata dai presidenti delle commissioni Gustavo Selva e Luigi Ramponi, entrambi di An. Nella seduta di ieri le commissioni congiunte di Montecitorio avevano respinto quasi tutti gli emendamenti delle opposizioni, ed in particolare quelli tendenti a separare il voto sulla missione in Iraq da quello per la proroga di tutte le altre missioni all'estero. Ma, in serata, e' giunto l'input del governo per la separazione della missione in Iraq da tutte le altre. Sei mesi fa sullo scorporo della missione in Iraq dal decreto di proroga delle missioni militari italiane all'estero si e' consumata una dura battaglia parlamentare. Alla fine, pero', il voto fu unico su tutte le missioni, determinando forti spaccature nell'opposizione.

Stragi nazifasciste

Si prevede la sentenza in tempi decisamente piu' brevi, rispetto alla strage di Sant'Anna di Stazzema, per il processo sulla strage nazifascista della Certosa di Farneta (Lucca) il cui dibattimento ha preso il via stamattina al tribunale militare della Spezia. Nella strage, dopo un rastrellamento di un centinaio di persone avvenuto il primo settembre del '44, dal 2 al 6 settembre successivo vennero trucidate a colpi di fucile e di bastone tra Lucca e Massa Carrara sessanta persone tra cui alcuni frati cistercensi e un vescovo venezuelano. Unico imputato in contumacia e' l'ex SS Hermann Langer, oggi 85enne, perche' gli altri 4 indagati sono morti. Parti civili sono la presidenza del consiglio dei ministri, la regione Toscana, la provincia di Lucca e i figli di due persone fucilate. La sentenza dovrebbe arrivare dopo tre udienze, nel corso delle quali saranno sentiti una trentina di testimoni. Oggi a chiusura delle questioni preliminari si prevede l'audizione del colonnello Roberto D'Elia che comanda il pool dei carabinieri che indagano sulle stragi nazifasciste in Italia, e due studiosi. Il 14 luglio intanto continua a La Spezia il processo sulla strage di Sant'Anna di Stazzema nel corso del quale ancora non e' stato sentito nessun testimone in aula.

Rifiuti

La Dia di Napoli ha sequestrato un' area in localita' 'Ventignano', nel comune di Parete (Caserta), dove erano in fase di completamento i lavori di realizzazione di un opificio industriale, della società resit, destinato al recupero e al trattamento di carta, ferro, plastica e legno ed ha notificato 18 avvisi di garanzia per i reati di abusi d'ufficio e falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale. Il valore del sito sarebbe di circa sei milioni di euro, mentre quello dell'area sequestrata ammonta a due milioni di euro.

gror040708 (last edited 2008-06-26 09:55:38 by anonymous)