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GR ORE 19.30

Italia

Cosenza

Tutti rinviati a giudizio i 13 imputati nell'inchiesta sulla cosidetta "Rete del Sud ribelle". Il rinvio a giudizio è stato deciso dal Gip del tribunale di Cosenza, Giuseppina Ferrucci, al termine di una camera di consiglio durata due ore. L'inizio del processo è stato fissato per il 2 dicembre. I 13 imputati dovranno rispondere dei reati di cospirazione politica e sovversione in relazione alle attività organizzate (disordini di massa) per impedire il regolare svolgimento del vertice di Napoli del marzo 2001 e del G8 di Genova. Alla notizia del rinvio a giudizio, all'esterno del tribunale un gruppoci sono state manifestazioni di protesta. La decisione era cmq scontata, visto l'atteggiamento tenuto dalla procura nel corso del dibattimento.

Genova

Terza giornata di udienza preliminare, oggi, davanti al Gup Daniela Faraggi a carico di 29 poliziotti per i fatti delle scuole Diaz e Pascoli durante il G8. Le accuse variano dal falso alla calunnia, al falso ideologico, a lesioni, danneggiamento, porto di arma da guerra. I difensori degli imputati hanno presentato una richiesta generica di esclusione di tutte le parte civili per difetto dei requisiti formali e sostanziali genericamente intesi. La difesa ha sostenuto di riservarsi al dibattimento, se mai ci sara', l' eventuale precisazione delle specifiche motivazioni. Il Gup ha poi dichiarato l' inammissibilita' della costituzione di parte civile di una delle persone offese della scuola Diaz per un difetto formale della Procura Speciale. Ha poi escluso la costituzione di una decina di altre persone, limitatamente ai fatti della scuola Pascoli, perche' la loro costituzione era avvenuta solo nei confronti degli imputati per i fatti di quella scuola (Pascoli), pur essendo persone offese soltanto per cio' che e' accaduto nella scuola Diaz. Il Gup si e' infine riservato di decidere sulla richiesta di esclusione di tutte le parti civile, riserva che sciogliera' alla prossima udienza che si svolgera' mercoledi' 14 luglio. In quella occasione dovrebbe iniziare la sua requisitoria il Pm.

Lucca: una manifestazione imbavagliata, politicamente corretta, anche troppo.

Poche settimane fa una compagna lesbica è stata stuprata da fascisti a Lucca - un'azione premeditata, alle 7 di mattina, mentre usciva dalla casa ove vive con la sua fidanzata. Non è stata attaccata solo in quanto donna: con questa azione hanno voluto punirla in quanto lesbica - come hanno "rivendicato" gli stupratori. Oggi attorno alle 18 si è tenuta a Lucca la discussa manifestazione per denunciare pubblicamente questo stupro politico, per denunciare il silenzio che c'è stato attorno a questo episodio, per ricordare che stupri e violenze contro donne e lesbiche succedono ogni giorno e tacere è essere complici. Questo il senso almeno per alcuni e alcune delle partecipanti; ben diverso è stato il modo in cui è stata gestita l'organizzazione di questa manifestazione, diverso lo spirito e le pratiche, al punto che alcuni collettivi e compagne hanno preferito non partecipare. Il comunicato, che indiceva la manifestazione, a firma soprattutto di strutture istituzionali come la commissione pari opportunità della provincia chiedeva di scendere in piazza "imbavagliati con un pezzo di stoffa bianca (niente striscioni, bandiere, tamburi, fischietti, slogan, ecc.)" e chiedendo che il corteo si snodasse "silenzioso e lento"; ma per molti/e compagni/e non è il caso di stare zitti e zitte, ma di parlare, agire, comunicare. La manifestazione si è comunque tenuta e conclusa intorno alle 19:00, con la proiezione in piazza del monologo di Franca Rame “Lo stupro".

Lavoro, alfa di arese

Una delegazione dello Slai Cobas ha manifestato con fischietti, bandiere e striscioni, davanti alla sede della regione Lombardia per chiedere al presidente Roberto Formigoni, di rispettare gli accordi presi con i lavoratori dell'Alfa di Arese. Non abbiamo ancora avuto i 200 euro pr i cassaintegrati -protestano i manifestanti- e temiamo che a settembre scattino altre procedure di mobilità" . La situazione dei lavoratori dell'Alfa si aggrava e fra accordi di programma per la reindustrializzazione e tavoli istituzionali per la creazione di un polo della mobilita' sostenibile, non si e' visto ancora un posto di lavoro. Pretendiamo che la Regione dica con chiarezza come stanno le cose visto che l'obittivo fondamentale e' quello di assicurare a questi lavoratori un nuovo lavoro, non vorremmo che la rioccupazione dei lavoratori sulla stessa area diventi una chimera e che tutto finisca nel grande calderone della cassa integrazione.

Lavoro, sud

Parte la protesta dei sindacati regionali dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil e dei rappresentanti sindacali della 'Industrie del Basento', la societa' di Potenza dell'indotto Fiat che produce componenti per auto. Anche la riunione fissata per oggi dalla regione per fare il punto sulla crisi della societa', infatti, e' saltata per l'assenza al tavolo istituzionale della proprieta' dell'azienda, come accaduto per il precedente incontro del 5 luglio. I sindacati hanno annunciato, gia' da oggi, un'ora di sciopero e un'assemblea dei lavoratori per decidere le iniziative di lotta da avviare. L'assemblea e' stata convocata per lunedi'. La sensazione è che i ripetuti rinvii da parte della proprieta' siano funzionali all'avvicinarsi della data di messa in mobilita' di ben 50 lavoratori sui 104 complessivi attualmente in produzione

Ricercatori, proteste

Hanno gettato in un secchio i loro strumenti di lavoro, dopo che, circa un mese fa, avevano stracciato i loro titoli di studio. I ricercatori senza presa di servizio, che per l'occasione indossano magliette con su scritto "Ricercatore fantasma", e i professori idonei, manifestano oggi davanti al ministero del Tesoro, per chiedere la concessione immediata delle deroghe al blocco delle assunzioni, come previsto nella finanziaria 2004. In Italia, sono piu' di 900 i ricercatori vincitori di concorso e piu' di 4.000 i professori idonei associati e ordinari che attendono la legittima assunzione. Dopo anni di precariato, hanno vinto un concorso, ma da allora, a causa del blocco delle assunzioni, svolgono la loro attivita' senza percepire alcun stipendio. "Vogliamo le assunzioni in deroga - afferma Cinzia Faraco, del Coordinamento nazionale ricercatori senza presa di servizio (Conri-sps) - come promesso in gennaio, finanziamenti adeguati per universita' ed enti di ricerca pubblici e la rimozione del blocco delle assunzioni"

Consiglio dei ministri

Il consiglio dei Ministri ha approvato la manovra correttiva dei conti pubblici per un totale di 7,5 miliardi di euro. il provvedimento interviene "in senso riduttivo sulle spese dei Ministeri per complessivi 2,85 milioni di euro; sui trasferimenti alle imprese, pubbliche e private per 1,35 miliardi di euro; dal lato delle entrate, si incide sul settore delle assicurazioni, delle banche e degli enti non commerciali, per complessivi 1,3 miliardi di euro". Il totale delle misure corrisponde dunque, in termine di minore indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, all'importo di 5,5 miliardi di euro. A tali interventi sono da aggiungere ulteriori risparmi per 2 miliardi di euro generati attraverso misure amministrative, ovvero azioni discrezionali possibili a legislazione vigente. La scadenza del condono edilizio è stata rinviata al 10 dicembre. E si va verso un aumento del prezzo delle sigarette a minor costo a seguito delle novità di carattere fiscale introdotte con la manovra correttiva del Governo. Il ministero dell'Economia spiega però che si tratta di una misura "squisitamente di carattere fiscale" e che non interviene direttamente sul prezzo di vendita. La manovra raccoglie giudizi negativi sia dalla Cgil che dai commercianti. "Questa manovra non va bene. Non aiuta lo sviluppo ed anzi lo frena. Purtroppo è una manovra disperata di un governo che ha fallito i suoi obiettivi", ha detto Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil.

Esteri

Palestina

Il muro che il governo di Tel Aviv sta erigendo in Cisgiordania rappresenta “una violazione da parte di Israele di diverse obblighi relativi alla legge umanitaria internazionale e agli strumenti dei diritti umani e, pertanto, Israele è chiamato a cessare la costruzione, “smantellare la parte della barriera già eseguita e “respingere, o rendere inefficaci, la legislazione e normativa” relative alla sua realizzazione: lo stabilisce il parere non vincolante della Corte internazionale di Giustizia dell’Aja di cui ha dato lettura poco fa il presidente del tribunale, il cinese Shi Jiuyong. A pronunciarsi contro la barriera sono stati 14 dei 15 membri del collegio giudicante (eccetto l'americano Thomas Buergenthal), che hanno anche manifestato dubbi sul fatto che il percorso del muro risponda a reali motivi di sicurezza, segnalando piuttosto i danni e le violazioni che la barriera provoca sulla popolazione dei “territori occupati da 37 anni da parte dello Stato ebraico e quindi “soggetti alla sua giurisdizione territoriale quale potenza occupante. Le garanzie derivanti dalle convenzioni dei diritti umani non cessano nel caso di conflitti armati ha sottolineato il presidente della Corte: leggendo un lungo capitolo relativo ai nessi tra legge internazionale umanitaria e i diritti umani Shi ha ricordato che le norme internazionali poste a tutela dei diritti civili e politici devono essere rispettate da quello Stato che esercita la sua autorità al di fuori del proprio territorio. Non solo: secondo il tribunale, la costruzione del muro "ha comportato la requisizione e la distruzione di case, imprese agricole e industriali; per queste ragioni Israele “ha l'obbligo di provvedere ai risarcimenti per i danni provocati, per tutte le persone fisiche o legali coinvolte in tali azioni. Ritenendo di avere la necessaria competenza per esprimere un parere consultivo e rispondere così alla richiesta formulata in tal senso dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Corte ha aggiunto che “tutti gli Stati hanno l'obbligo di non riconoscere la situazione illegale creatasi con la costruzione del muro e a non fornire quegli aiuti, o assistenza, che possano mantenere in vita tale situazione; le Nazioni Unite, in particolare la Assemblea Generale e il Consiglio di Sicurezza, dovrebbero intraprendere le azioni necessarie per porre fine alla situazione illegale derivante dalla costruzione del muro e del regime derivante da esso. I lavori della barriera sono iniziati nel giugno 2003: nelle intenzioni del governo di Ariel Sharon, una volta terminato il muro dovrebbe essere di fatto un recinto di circa 700 chilometri (80 dei quali eretti attorno a Gerusalemme) formato da reticolati alternati da blocchi di cemento alti anche 8 metri, dotati di telecamere e sofisticati sistemi elettronici di sicurezza. Il costo approssimato della opera è di 1 milione di dollari per chilometro.

Corte dell'aja, reazioni

Gli Stati Uniti, principali finanziatori di Israele, giudicano "inappopriato" il parere della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia sulla liceità del muro israeliano: lo ha ribadito il portavoce della Cas Bianca Scott McClellan, le cui dichiarazioni sono state riportate dal quotidiano francese Le Monde .

E Israele non prenderà in considerazione la sentenza sulla legittimità della barriera difensiva della Corte internazionale di giustizia dell'Aia. Lo ha detto il ministro di Giustizia israeliano, Yosef Lapid. . Lapid ha ribadito che Israele rispetterà solo le sentenze emesse dai suoi tribunali, come quella pronunciata il 30 giugno scorso dall'Alta Corte di Giustizia dello Stato ebraico, con cui è stata imposta una rettifica del percorso della barriera per un tratto di 30 chilometri a nordovest di Gerusalemme.

Positive, giustamente, invece le reazioni palestinesi.

Si tratta di un giorno storico per il popolo palestinese: con queste parole il premier palestinese Abu Ala ha commentato la sentenza con cui il tribunale internazionale dell'Aja ha giudicato illegale il muro divisorio israeliano. Si tratta di una risoluzione storica - ha aggiunto - perche' viene emanata dal più importante tribunale del mondo e dice a tutti gli israeliani e agli americani che il muro non è legale perché occupa una terra occupata, che appartiene ad altri. Questa è la linea guida del tribunale dell'Aja ed è quanto emerso dalla risoluzione di oggi. . Il governo palestinese - ha ribadito il premier - non si fermerà però a questa condanna della corte dell'Aja (definita uno schiaffo contro il razzismo israeliano) ma andrà avanti per eliminare la barriera israeliana.

Palestina, omicidi

Palestina

E' di due morti palestinesi, il bilancio provvisorio delle operazioni odierne dell'esercito israeliano in Cisgiordania. L'annuncio è stato dato dalla radio militare israeliana. I militari di Tsahal hanno ucciso a colpi d'arma da fuoco un uomo che stava passando in auto nelle vicinanze dell'insediamento di Karnei Shomrom, dopo che si è rifiutato di fermarsi per un controllo. A Hebron, invece, i soldati e i poliziotti israeliani in cerca di latitanti palestinesi hanno colpito un uomo che tentava la fuga, come ha precisato la radio. La vittima, un attivista del gruppo Tanzim - affiliato al movimento Fatah del presidente Yasser Arafat - è stato ricoverato in un ospedale israeliano, dove è successivamente deceduto

Irak, resistenza

Non sono 5mila circa, ma probabilmente oltre 20mila i combattenti iracheni antiamericani: lo sostengono fonti militari statunitensi che hanno chiesto di non essere citate in una intervista esclusiva alla Ap. Secondo le fonti, a guidare i 20mila sono rivoltosi, molto bene armati, sunniti, che sono favorevoli all'ex presidente rovesciato Saddam Hussein. Ci sarebbero in tutto il paese una decina di cellule indipendenti, spesso guidate da sceicchi locali e ispirati da Imam sunniti. Le fonti militari contestano le dichiarazioni di ambienti vicini al presidente degli Stati Uniti George W. Bush secondo cui il nucleo duro di combattenti sarebbero formato al massimo da 5mila uomini. Lo dimostra il fatto, affermano sempre i militari, che le forze armate Usa hanno ucciso, soltanto in aprile, circa 4mila irakeni

Irak, Rapporto suilla cia

Le informazioni di intelligence che hanno portato alla guerra in Iraq erano "inattendibili e falsate" e tutto quello che ne e' conseguito ha reso gli Stati Uniti "piu' vulnerabili di quanto siano mai stati". E' la conclusione cui e' giunta la commissione del Congresso incaricata di fare luce sulle informazioni raccolte dalla Cia, consegnate alla Casa Bianca e, successivamente, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per giustificare l'intervento contro il regime di Saddam Hussein. Il rapporto della Commissione, 511 pagine presentate questa mattina alla stampa a Washington, e' profondamente critiche nei confronti della Cia e del "gruppo di pensiero che ha influenzato il lavoro dell'intelligence partendo dall'assunto che l'Iraq fosse in possesso di un arsenale di sterminio". Tutavia, secondo Pat Roberts, presidente della Commissione, non c'e' alcuna prova che ci siano state "pressioni politiche" perche' il risultato del lavoro dell'agenzia puntasse verso la necessita' di un intervento militare. In particolare, secondo Roberts, sono risultate completamente infondate le infornazioni secondo cui Saddam era in possesso di almeno una bomba atomica, aveva armi batteriologiche e chimiche e droni in grado si utilizzarle. Il rapporto del Congresso punta il dito in particolare contro quel 'gruppo di pensiero' - di cui non viene fornito il nome - che ha spinto le agenzie di intelligence a interpretare i dati raccolti sulla base dell'assunto che Saddam aveva le armi di sterminio e il Congresso a votare per la guerra

Iran

Domani 10 luglio si compie il primo anniversario dalla morte della fotogiornalista irano-canadese Zahra Kazemi, deceduta all'ospedale di Teheran in seguito alle percosse subite durante la sua detenzione. La reporter, di 54 anni, era stata fermata dalla polizia iraniana il 23 giugno 2003 mentre stava fotografando i parenti dei detenuti davanti al carcere di Evin, a nord di Teheran. Il suo corpo era stato frettolosamente sepolto in Iran e solo dopo un'inchiesta autorizzata dal presidente Khatami le autorita' iraniane hanno ammesso che la donna fu 'picchiata'. Oggi e' ancora in corso un processo al quale i parenti e i colleghi della donna chiedono di partecipare come osservatori, nonostante i visti per il viaggio da Teheran non siano ancora stati concessi. . E per l'Iran scade oggi un'altro anniversario importante: il 9 luglio 1999 iniziavano le manifestazioni studentesche che divennero il simbolo dell'opposizione interna al regime di Teheran.

Sudan

Insorti ugandesi hanno bruciato sei villaggi nel sud del Sudan, uccidendo almeno un centinaio di civili e provocando la fuga di 15mila persone. Lo hanno dichiarato venerdì un esponente religioso e ribelli sudanesi. Gli uomini dell'Armata di Resistenza del Signore hanno attaccato presso il villaggio di Madgwi, che si trova a cinqaunta chilometri a Nord della frontiera ugandese, fra il 25 e il 27 giugno scorso, ha dichiarato Paul Yugusuk, numero uno della Chiesa anglicana, secondo il quale un centinaio di abitanti del villaggio sarebbero stati uccisi. Gli insorti ugandesi avrebbero delle basi operative nella zona. Le milizie sudanesi della Forza di difesa Equatoria, basata nella regione, ha dichiarato che almeno 122 persone erano state uccise in sei diversi villaggi, costringendo alla fuga 15mila persone

America latina

Si e' concluso ieri a Buenos Aires il 26/esimo vertice del Mercosud, l'area di mercato comune dell'America latina, . I capi di Stato dei Paesi che ne fanno parte hanno formalizzato l'ingresso del Venezuela e l'avvicinamento del Messico che ora firmeranno una serie di accordi di scambio commerciale (previsti soprattutto sgravi finanziari per le importazioni). Gli stati che gia' rientrano nel progetto economico sono Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, mentre appaiono come Paesi associati Bolivia e Cile.

telefonate da fare:

cosenza, puoi sentire antonino capennì, è uno degli imputati, oppure chiama sinonetta e senti dove stava lei: se era a cosenza falla fare a lei, se era a genova falle l'interbiosta per genova, ancje lì c'è stata udienza.

sentenza sul muro: se chiami macedonio, ti dà il numero del gruppo contro il muro (il pengouin) che ha lavoraro in questi mesi alla presentazione della questione alla corte, se non sbaglio

a napoli oggi c'era una manifestazione, la notizia la trovi sul gr di ieri, magari possimao sentitre come è andata

alfa di arese, oggi erano in piazza, il numero dovrebbe essere sotto la c di cobas, oppure dopo in chat te lo dò

oggi c'era la manifestazione a lucca contro lo strupro di una donna perchè lesbica. manifestazione anche molto controversas, se senti olghita ti spiega tutto

manifestazuione dei ricercatori oggi a roma. in genere le seguiva tiziana del martedì, puoi sentire klei (anche in questo caso il numero te lo dò in chat)

Io comincio a fare le notizie....

GR ORE 13,00

IRAQ

  • IRAQ/ CNN: 1.000 SOLDATI COALIZIONE MORTI DA INIZIO CONFLITTO Secondo i calcoli della Cnn sono ormai 1.000 i militari delle forze della coalizione morti in Iraq dall'inizio del conflitto. Secondo i dati riportati oggi dalla Cnn, con la morte avvenuta ieri di un soldato Usa, a causa delle ferite riportate in uno scontro a Baghdad, il numero dei militari statunitensi morti in Iraq è salito a 880, di cui 657 in azioni ostili. Un soldato americano e' morto in seguito alle ferite riportate durante uno scontro a fuoco avvenuto la scorsa notte a Baghdad. Lo ha reso noto un comunicato dell'esercito americano. Nei violenti scontri esplosi due giorni fa nel centro di Baghdad nei quali sono state impegnate anche unita' americane, sono rimasti uccisi 19 ribelli e ne sono stati catturati altri 9: lo apprende l'Ansa da fonti del governo. Secondo le fonti il dato e' contenuto in un rapporto consegnato dal comandante della Guardia nazionale al primo ministro Yiad Allawi. Finora il bilancio noto era di quattro morti fra forze di sicurezza e civili, ma non vi era mai stato nessun accenno a vittime fra gli insorti armati.

M.O.: PER CORTE DELL'AJA IL MURO E' ILLEGALE

La Corte internazionale di Giustizia dell'Aia questo pomeriggio emettera' una sentenza di condanna della costruzione del Muro, perche' in violazione della legge internazionale, stabilendo che il governo israeliano deve smantellare quella che chiama barriera difensiva. Il quotidiano israeliano 'Haaretz' anticipa questa mattina sul suo sito Internet il contenuto della sentenza che oggi alle quattro del pomeriggio verra' emessa dalla Corte alla quale con una risoluzione approvata lo scorso dicembre l'Assemblea Generale dell'Onu ha chiesto si esprimersi sulla legalita' della costruzione del Muro. Secondo i documenti ottenuti dal quotidiano israeliano, l'organismo internazionale - la cui giurisdizione sulla questione era stata contestata dal governo israeliano - ritiene che si dovranno pagare dei risarcimenti ai palestinesi le cui proprieta' sono state confiscate per permettere la costruzione del Muro.

USA 2004 PENTAGONO DISTRUTTI I DATI SU SERVIZIO DI LEVA DI BUSH

  • I rapporti riguardanti il servizio militare prestato più d 30 anni fa dall'attuale presidente Usa, George W. Bush, sono andati inavvertitamente distrutti. E' quanto ha replicato il Pentagono al New York Times, che alcuni mesi fa aveva chiesto di poter consultare la documentazione completa del servizio prestato da Bush nella Air national guard del Texas. In una lettera inviata al quotidiano newyorkese, il Defense Department Office of Freedom of Information and Security Review ha precisato che tra il 1996 e il 1997 sono andati distrutti i registri di pagamento di "numerosi militari", tra cui Bush, durante un progetto di trasferimento dei dati da cartaceo su microfilm, e che non ci sarebbero copie a disposizione. I dati in questione riguarderebbero il periodo compreso tra il 1972 e il 1973, quando il presidente prestò servizio in Alabama. Nella lettera, il direttore dell'uffico sopra menzionato, C.Y. Talbott, precisa che "i rapporti di pagamento del presidente Bush per questi due quarti di anno (dal 1 gennaio al 31 marzo del 1969 e dal 1 luglio al 30 settembre del 1972) sono tra quelli andati distrutti". "Le ricerche di copie dei rapporti perduti - ha aggiunto Talbott - si sono rivelate infruttuose". Il New York Times sottolinea come la Casa Bianca non abbia fatto alcuna menzione ai documenti andati perduti lo scorso febbraio, quando vennero diffuse centinaia di pagine sul servizio militare prestato da Bush nel 1972 nella Air National Guard dell'Alabama, per replicare ai democratici che accusavano Bush di essersi "imboscato" durante la guerra del Vietnam

PROCESSO G8/ DIAZ: UDIENZA INTERLOCUTORIA, RINVIO AL 14 LUGLIO

Davanti al gup Daniela Faraggi è proseguita oggi l'udienza sulla richiesta di rinvio a giudizio di 28 tra agenti funzionari e dirigenti di polizia accusati di lesioni, falso e calunnia per l'irruzione nella scuola Diaz durante il G8 del luglio 2001 a Genova. E' stata un'udienza tecnica in cui si sono presentati all'ammissione per la costituzione di parte civile oltre 50 parti lese. Il giudice ha consentito alla presentazione ma si è riservata di decidere la missione alla prossima udienza. Infatti i legali degli inquisiti hanno presentato la memoria con cui si oppongono, in maniera generica, alla Costituzione per difetto di legittimità. Il giudice, a questo punto, ha sospeso l'udienza rinviandola a mercoledì 14 luglio stabilendo che la stessa durerà tutto il giorno. Interrogato sull'andamento del procedimento, l'avvocato Alfredo Biondi, vicepresidente della Camera, e difensore di uno degli accusati ha sostenuto: "E' andato tutto bene, in Italia non succede mai niente. Questo è un processo che non si dipanerà mai

gror040709 (last edited 2008-06-26 09:55:38 by anonymous)