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Arresto migranti Agrigento === Gr 19:30 ===

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Arresto migranti Agrigento'''
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'''Li hanno messi davanti a una cartina geografica chiedendo loro di indicare dove si trovi il Sudan. Molti di loro non hanno mai visto una cartina geografica in tutta la vita. Come si può pensare che questo costituisca una prova?”. Padre Cosimo Spadavecchia, il missionario comboniano che ha passato più di trent’anni della sua vita tra il Sudan e l’Egitto, nei giorni scorsi è rimasto a fianco dei 37 profughi della ‘Cap Anamur’ e non ha dubbi sulla nazionalità di molti di loro. Le dichiarazioni del missionario si scontrano con quelle ufficiali del Viminale e con le parole del ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu. “Da Roma possono dire quello che vogliono, a me i ragazzi hanno detto di essere sudanesi e non vedo perché non dovrei credere loro” rimarca alla MISNA padre Spadavecchia, che si è intrattenuto con molti dei richiedenti asilo africani. “Io sono sudanese, non parlo inglese, ma i miei genitori sono sudanesi del Darfur e oggi mi si continua a chiedere di negare le mie origini”: lo ha detto in lacrime uno dei 37 profughi raccolti in mare dalla ‘Cap Anamur’, sfogandosi in un momento di disperazione proprio con il missionario comboniano, che lo ha raccontato alla MISNA. A suffragio delle sue radicate convinzioni, padre Spadavecchia ribadisce che “la maggior parte di questi ragazzi sono di origine sudanese. Vorrei precisare che sono stato, come missionario, in Sudan 18 anni (soprattutto all’Ovest) e per altri 18 anni sono stato tra i profughi sudanesi (provenienti dal Nord, Sud, Est, Ovest del Sudan) in Egitto. Le mie constatazioni sono basate sui loro nomi, sul loro modo di salutarsi al mattino e alla sera, - continua il missionario, che ha passato tre giorni e altrettante notti sulla ‘Cap Anamur’ a fianco dei richiedenti asilo - sulla maniera in cui pregano, sia i musulmani che i cristiani, sulle loro reazioni alla situazione disperata in cui si trovano: da questo ho capito che provengono da teatri di guerra ma, soprattutto, la loro origine sudanese è emersa chiaramente dal modo in cui hanno condotto la conversazione con me sia in arabo che in inglese”. Il Viminale, per cercare di confermare il fatto che i 37 richiedenti asilo non sarebbero sudanesi, cita le dichiarazioni di un presunto diplomatico sudanese, che nei giorni scorsi avrebbe incontrato i profughi negandone la provenienza. “Quale interesse potrebbe avere il console sudanese a confermare che tra i profughi della ‘Cap Anamur’ vi siano dei suoi connazionali, magari provenienti dal Darfur?” ha commentato alla MISNA uno dei massimi rappresentanti della diaspora sudanese in Italia, che mantiene l’anonimato per ragioni di sicurezza personale. “Anzi, dovrebbe semmai spiegare perché scappano dal Paese. Khartoum, d’altronde, da tempo cerca di sminuire l’entità della guerra in Darfur per non causare troppi danni alla sua immagine internazionale” conclude la persona contattata dalla MISNA. Intanto, i 37 richiedenti asilo continuano ad avere paura, rinchiusi nel Cpt di Caltanissetta e isolati dal mondo esterno dalle alte recinzioni e dal filo spinato, in un piccolo complesso a ridosso dello stadio comunale presidiato dalla polizia, dal quale i contatti con l’esterno vengono centellinati. La loro permanenza in una stiva, i giorni tesi e frenetici al largo delle coste di Porto Empedocle, lo sbarco, la consegna alle autorità di polizia italiane, il movimentato trasferimento di ieri dal Cpt di Agrigento a quello di Caltanissetta, alimentano l’incertezza e la confusione di questi ragazzi e difficilmente li renderanno collaborativi. “Gli africani non ti aprono il loro passato dal giorno alla notte, soprattutto se negativo. Ci vuole tempo e pazienza e bisogna costruire con loro una relazione di amicizia. Per molti di loro raccontare la loro storia vuol dire riviverla e la loro storia, da ovunque provengano, è di sofferenza e dolore, spesso anche di guerra e di morte” conclude padre Cosimo Spadavecchia. Fuori dal Cpt staziona da questa mattina presto un piccolo presidio di alcune associazioni. (da Caltannissetta, Massimo Zaurrini)
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Manifestazione migranti
'''Manifestazione migranti'''
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UN altro caso di immigrazione '''Un altro caso di immigrazione'''
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Chiediamo alle istituzioni di aiutarci a trovare una sistemazione in attesa di ricevere asilo politico in Italia. Attendiamo ancora di avere una vita normale. Il centro di accoglienza Valdese, in via Evangelista Di Blasi, a Palermo, presso cui alloggiamo dal mese di novembre, non potra' ospitarci in eterno''. A lanciare l' appello e' stato l' etiope Abdulfatah, che si e' fatto portavoce del gruppo di sette superstiti sbarcati il 20 ottobre scorso a Lampedusa, dopo aver trascorso diciassette giorni senza toccare terra. Nella traversata dalla Libia alle coste della Sicilia persero la vita piu' di settanta migranti provenienti dalla Somalia, Egitto, Tunisia, Etiopia. Fra un paio di mesi i sei somali, tra cui due donne e l' etiope Fatah dovranno lasciare il centro di accoglienza valdese senza prospettive di trovare un altro alloggio. Tra i sette richiedenti asilo politico c'e' anche la giovane somala Fatima ritrovata tra suoi connazionali morti in un barcone trainato a Lampedusa dalla guardia costiera nell' ottobre scorso e scampata alla morte dopo due mesi di degenza nell' ospedale Civico. Chiediamo alle istituzioni di aiutarci a trovare una sistemazione in attesa di ricevere asilo politico in Italia. Attendiamo ancora di avere una vita normale. Il centro di accoglienza Valdese, in via Evangelista Di Blasi, a Palermo, presso cui alloggiamo dal mese di novembre, non potra' ospitarci in eterno. A lanciare l' appello e' stato l' etiope Abdulfatah, che si e' fatto portavoce del gruppo di sette superstiti sbarcati il 20 ottobre scorso a Lampedusa, dopo aver trascorso diciassette giorni senza toccare terra. Nella traversata dalla Libia alle coste della Sicilia persero la vita piu' di settanta migranti provenienti dalla Somalia, Egitto, Tunisia, Etiopia. Fra un paio di mesi i sei somali, tra cui due donne e l' etiope Fatah dovranno lasciare il centro di accoglienza valdese senza prospettive di trovare un altro alloggio. Tra i sette richiedenti asilo politico c'e' anche la giovane somala Fatima ritrovata tra suoi connazionali morti in un barcone trainato a Lampedusa dalla guardia costiera nell' ottobre scorso e scampata alla morte dopo due mesi di degenza nell' ospedale Civico.
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AIDS: proteggere i tossicodipendenti '''AIDS: proteggere i tossicodipendenti'''
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Sharon invita la destra ortodossa '''Sharon invita la destra ortodossa'''
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Meeting sui cambiamenti climatici di san rossore '''Meeting sui cambiamenti climatici di san rossore'''
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Milano: Rifiuti, protesta davanti all'inceneritore Silla 2.
'''Milano: Rifiuti, protesta davanti all'inceneritore Silla 2.'''
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MORTO SUL LAVORO '''MORTO SUL LAVORO'''
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FIM e Reboc '''FIM e Reboc'''
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Sciopero contro politiche di liberalizzazione: almeno 76 arresti '''Sciopero contro politiche di liberalizzazione: almeno 76 arresti'''
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'''Arresti contro l'ETA'''
        
Gli agenti della Gendarmeria francese hanno arrestato due presunti terroristi, membri dell'Eta, Julien Eizaguirre Uranga, di 38 anni e la sua compagna, Angela Aramendi Landa, di 34 anni. Lo si legge nel sito online del quotidiano El Mundo. I due sono stati fermati mercoledì, verso mezzogiorno, nella località di Saintes, vicino a Marsiglia, mentre viaggiavano con il figlio a bordo su una Peugeot 406 con la targa falsa. Entrambi erano in possesso di armi automatiche e di documenti falsi. Nella vettura sono stati ritrovati anche documenti col sigillo dell'Eta, l'organizzazione terroristica per l'indipendenza dei Paesi baschi. Sia l'uomo che la donna si sono rifiutati di parlare tanto in spagnolo che in francese e si sono limitati a rivendicare la propria appartenenza all'Eta. Sui due presunti terroristi, originari di Cestosa, nei Paesi baschi, pendono diversi capi d'accusa in numerosi processi per diversi attentati commessi in Spagna.
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        impedito sfratto libreria treves

Napoli, 14:07
Intellettuali e politici impediscono sfratto libreria Treves

Un gruppo di intellettuali e uomini politici ha bloccato questa mattina lo sfratto della storica libreria Treves, di via Toledo a Napoli. La sospensione è solo l'ultimo atto di una vicenda iniziata quando la Sovrintendenza dei Beni Architettonici ha tolto il vincolo dalla libreria, dando così la possibilità alla famiglia Di Palma, proprietaria dell'immobile, di avviare le pratiche per tornare in possesso dei locali.



        
Gli agenti della Gendarmeria francese hanno arrestato due presunti terroristi, membri dell'Eta, Julien Eizaguirre Uranga, di 38 anni e la sua compagna, Angela Aramendi Landa, di 34 anni. Lo si legge nel sito online del quotidiano El Mundo. I due sono stati fermati mercoledì, verso mezzogiorno, nella località di Saintes, vicino a Marsiglia, mentre viaggiavano con il figlio a bordo su una Peugeot 406 con la targa falsa. Entrambi erano in possesso di armi automatiche e di documenti falsi. Nella vettura sono stati ritrovati anche documenti col sigillo dell'Eta, l'organizzazione terroristica per l'indipendenza dei Paesi baschi. Sia l'uomo che la donna si sono rifiutati di parlare tanto in spagnolo che in francese e si sono limitati a rivendicare la propria appartenenza all'Eta. Sui due presunti terroristi, originari di Cestosa, nei Paesi baschi, pendono diversi capi d'accusa in numerosi processi per diversi attentati commessi in Spagna. Fcs 15-LUG-04 00:32 NNNN


"Ho subito un interrogatorio alla settimana in due anni di prigionia a Guantanamo. I militari mi portavano in una piccola stanza per interrogarmi, mi chiedevano se fossi un terrorista dell'organizzazione Al Qaeda, ma io ho sempre negato. Sono contrario all'uccisione di persone innocenti". Lo afferma Hamed Abderrahman Ahmed, ex detenuto spagnolo nella base militare statunitense di Guantanamo, a Cuba, in un'intervista al quotidiano El Pais. "Sono stato in Afghanistan, dove mi hanno arrestato con l'accusa di terrorismo, per approfondire i miei studi religiosi in una scuola coranica - ha affermato Ahmed - non sono un estremista". Parlando delle condizioni dei detenuti nel carcere di Guantanamo, l'uomo non ha confermato le denunce relative alle torture praticate dai militari statunitensi. "Durante i trasferimenti venivo picchiato - ha continuato l'ex detenuto - ma non ho mai assistito a torture. Ricevevo sempre assistenza medica, tuttavia sono rimasto isolato dal mondo esterno per quasi due anni". La condizione di isolamento, osserva El Pais, ha condotto Ahmed, cosi' come altri suoi compagni, sull'orlo della follia. (sit) 151206 LUG 04 NNNN
'''Manifestazioni in irak'''
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'''Incidenti sul lavoro'''
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 Sei mesi del 2004 e gia' si contano 109 vittime nei cantieri italiani. La Regione che registra piu' infortuni mortali e' la Lombardia, seguita dal Piemonte e dalla Sicilia. E' invece il Piemonte la regione che conta il maggior numero di immigrati morti sul lavoro, seguita da Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. E' quanto e' emerso da una ricerca presentata nel corso del Direttivo Nazionale della Fillea Cgil che si e' tenuto a Roma e al quale ha partecipato il Segretario Generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Il sindacato degli edili della Cgil da ormai due anni sta monitorando gli incidenti mortali che si verificano nei cantieri edili italiani: lo scorso anno sono stati complessivamente 215. Raffrontando i dati attuali con quelli dello scorso anno, aumentano i casi di infortuni mortali di lavoratori extracomunitari. Sono gia' 18 le vittime, contro i 12 dello stesso periodo del 2003. E meta' delle vittime venute a lavorare in Italia avevano tra 26 e 35 anni: la maggior parte proveniva dai paesi dell'Est Europa. Gli immigrati stanno pagando un prezzo elevatissimo per le condizioni di sicurezza spesso inesistenti. Secondo una recente ricerca i lavoratori immigrati hanno un probabilita' doppia di infortunarsi rispetto a quelli italiani. Nel 2003 su 215 vittime, il 15% era extracomunitario, una persona su sei. Un dato che rileva come sia cambiata la mappa di chi lavora nei cantieri edili italiani. res-rus/cam/rs (segue) 151239 LUG 04 NNNN  Sei mesi del 2004 e gia' si contano 109 vittime nei cantieri italiani. La Regione che registra piu' infortuni mortali e' la Lombardia, seguita dal Piemonte e dalla Sicilia. E' invece il Piemonte la regione che conta il maggior numero di immigrati morti sul lavoro, seguita da Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. E' quanto e' emerso da una ricerca presentata nel corso del Direttivo Nazionale della Fillea Cgil che si e' tenuto a Roma e al quale ha partecipato il Segretario Generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Il sindacato degli edili della Cgil da ormai due anni sta monitorando gli incidenti mortali che si verificano nei cantieri edili italiani: lo scorso anno sono stati complessivamente 215. Raffrontando i dati attuali con quelli dello scorso anno, aumentano i casi di infortuni mortali di lavoratori extracomunitari. Sono gia' 18 le vittime, contro i 12 dello stesso periodo del 2003. E meta' delle vittime venute a lavorare in Italia avevano tra 26 e 35 anni: la maggior parte proveniva dai paesi dell'Est Europa. Gli immigrati stanno pagando un prezzo elevatissimo per le condizioni di sicurezza spesso inesistenti. Secondo una recente ricerca i lavoratori immigrati hanno un probabilita' doppia di infortunarsi rispetto a quelli italiani. Nel 2003 su 215 vittime, il 15% era extracomunitario, una persona su sei. Un dato che rileva come sia cambiata la mappa di chi lavora nei cantieri edili italiani.
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 Era stato licenziato perche' aveva contratto la tubercolosi e lo aveva fatto sapere all'azienda, ma la Corte di appello di Genova ha condannato la ditta per il licenziamento irregolare. L'azienda - che ha sede in Rapallo e portata in causa dal lavoratore, un extracomunitario di origine marocchina di 30 anni, inquadrato come operaio - e' stata condannata a corrispondere al dipendente 18 mensilita', ovvero tutto il tempo che per legge deve essere mantenuto sotto contratto un dipendente malato di tbc, piu' i relativi contributi previdenziali per lo stesso periodo. La Corte d'appello di Genova ha anche deciso per un risarcimento del danno causato dal licenziamento pari a 2,5 mensilita'. (AGI) Cli/Zer 151037 LUG 04 NNNN


 Almeno diciotto sospetti estremisti palestinesi, tra cui due giovani donne, sono stati catturati dalle truppe israeliane durante la notte nel corso di diversi rastrellamenti in Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti sia delle forze di sicurezza dell'Autorita' Nazionale Palestinese sia dell'Esercito ebraico, che dal canto suo ha inoltre diramato un ulteriore allarme circa la possibilita' che militanti palestinesi si apprestino a compiere nuovi rapimenti a danno di cittadini d'Israele; la radio militare in proposito ha messo in guardia i coloni, invitandoli a non aggirarsi senza le dovute precauzioni per i territori autonomi, evitando in particolare di fare l'autostop. (AGI) Pdo 150820 LUG 04 NNNN



Sei attivisti di un’associazione per i diritti umani hanno lasciato il Rwanda per timore di essere arrestati, dopo l’approvazione di un documento del Parlamento che chiedeva di sciogliere l’organizzazione per presunta diffusione di idee a favore del genocidio. Lo riferisce oggi ‘Irin news’, l’agenzia di informazione dell’Onu in Africa, citando il vicepresidente della ‘Lega ruandese per la promozione e la difesa dei diritti umani’ (Liprodor), François Xavier Byuma. I sei hanno lasciato il Paese una settimana fa, per dirigersi in Uganda, come ha confermato anche Theos Badenge, portavoce della Polizia. “Temono per la propria sicurezza e hanno paura di essere arrestati dopo il rapporto dell’Assemblea nazionale” ha dichiarato Byuma. Pochi giorni fa una commissione parlamentare aveva raccomandato la messa al bando della Liprodor e di altre quattro organizzazioni della società civile, con l’accuso di essere ‘settarie’ e di provocare ‘divisioni etniche’, in un Paese dove ancora non sono ricucite del tutto le ferite del genocidio del 1994, nel quale vennero uccisi tra mezzo milione e 800.000 persone (in gran parte tutsi e hutu moderati); secondo le autorità di Kigali le vittime furono 937.000. Il governo, finora, non ha comunque preso alcuna decisione, ma in base alla leggi ruandesi, la promozione di idee basate sulla differenza etnica costituisce un crimine. La presa di posizione del Parlamento, contro la Liprodor – in passato critica verso l’esecutivo - ha suscitato l’immediata reazione e le critiche di organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, che hanno chiesto al governo di respingere la raccomandazione della commissione dell’Assemblea nazionale.
[EB]

Io ascolto le loro richieste, il mio governo anche. Ci sono cose che possiamo migliorare e per altre, semplicemente, non ci sono i mezzi”: lo ha detto il presidente Alejandro Toledo, rispondendo indirettamente ai promotori dello sciopero generale convocato ieri in Perù da sindacati e movimenti di opposizione per protestare contro la politica economica del governo. Al termine dell’astensione dal lavoro, svolta in forma del tutto pacifica, Toledo ha avuto parole di apprezzamento per organizzatori e partecipanti. “Non ci sono vincitori né vinti, ha vinto il Paese. Mi voglio congratulare con gli organizzatori perché hanno realizzato uno sciopero rispettoso delle norme dettate dalla democrazia” ha aggiunto il capo dello Stato. Ben più critico il messaggio lanciato dal presidente del Consiglio dei ministri, Carlos Ferrero, secondo il quale “lo sciopero è stato un fallimento e non otterrà alcun risultato”. A Ferrero ha replicato Juan José Gorriti, dirigente del principale sindacato del Paese, la Confederazione generale dei lavoratori del Perù (Cgtp): “Il governo ha mentito” ha detto Gorriti. “All’astensione dal lavoro ha aderito fino al 90 per cento dei lavoratori”. Circa 46.000 persone, tra operai, docenti, studenti universitari, pensionati, lavoratori del settore giudiziario e medico sono scese in piazza nella sola capitale Lima; lo slogan più gridato è stato preso in prestito dal linguaggio calcistico, dal momento che proprio in questi giorni il Perù ospita la Coppa America: “Segna un gol al malgoverno. Sostieni lo sciopero!”. Secondo uno dei principali avversari di Toledo, l’ex-presidente Alan García, del ‘Partito Aprista’ (Apra), “il governo è tenuto ora a riflettere e a rettificare il proprio cammino”. Alla vigilia dello sciopero, anche il segretario generale dell’Apra, Mauricio Molder, si era detto convinto che l’unica soluzione per Toledo – che il 18 luglio ‘festeggerà’ tre anni al potere, con un indice di popolarità stimato attualmente tra il 6 e il 7 per cento – sia quella di rivolgersi al più presto a tutte le forze sociali per concertare un’agenda di lavoro congiunta che gli consenta di concludere regolarmente il mandato nel 2006. [FB]



 governo sceglie un'isola con centro per immigrati per raccogliere scorie radioattive
'''governo australiano sceglie un'isola con centro per immigrati per raccogliere scorie radioattive'''
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RU', 15/07/2004 - 08:59
'''Riaperto il processo di Leyla Zana'''
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 (AGI) Red/Pav/Msc 151627 LUG 04 NNNN

Per il pubblico ministero, infatti, la vicenda non e' mai stata ben ricostruita nella sua dinamica ne' e' mai stato accertato il nesso di causalita' tra la condotta attribuita agli imputati e la morte di Ciccolunghi. I due poliziotti erano finiti sotto processo perche' nell'avere "sopravvalutato la portata della resistenza da parte di Ciccolunghi (fortemente debilitato e sofferente di tromboflebite, ndr) al momento del suo arresto in flagranza e nell'avere abbondato nell'uso della coercizione fisica, eccedevano i limiti stabiliti dalla legge e imposti dalla necessita' di adempiere al dovere di arrestarlo". Lo avrebbero colpito "con calci e pugni, nonche' con altri colpi ai fianchi e al torace" e gettato "con la testa per terra sull'asfalto, cosi' procurandogli la frattura delle ossa nasali e delle costole con perforazione del polmone" e causandone la morte "dopo poco piu' di 48 ore". Ciccolunghi, la mattina del 26 novembre '98, dopo l'arresto, venne portato al San Camillo, poi in tribunale per la direttissima, quindi in carcere dove mori'. Per gli avvocati Giuseppe Di Noto e Corrado Oliviero, che hanno assistito la madre e la sorella della vittima, la responsabilita' dei due imputati emergeva da vari elementi, a partire dalla testimonianza di un camionista che si trovava a passare da quelle parti al momento dell'arresto. "Magari adesso a quei due daranno pure la medaglia", ha commentato tra le lacrime la madre di Ciccolunghi. Altrettanto duro il giudizio di Di Noto: "Gli agenti sono stati assolti perche' rappresentanti delle forze dell'ordine come se fosse consentito loro fare cio' che e' vietato ai cittadini. E' incredibile come si possa chiudere cosi' un processo con tante prove a carico degli imputati, con le dichiarazioni di un teste assolutamente attendibile che ha visto tutto e con questi imponenti riscontri di carattere medico-legale sulla responsabilita' dei due agenti". Poco importa, dal punto di vista della parte civile, se il giudice ha disposto la trasmissione degli atti al pubblico ministero, con relativa trascrizione del verbale di interrogatorio e della sentenza, perche' valuti meglio la posizione di un vigile urbano che, nell'udienza dell'11 marzo del 2003, dichiaro', cadendo in non poche contraddizioni, che non vi fu alcuna violenza nell'intervento dei due agenti. "In ogni caso - ha dichiarato l'avvocato Di Noto - i due poliziotti sono stati assolti". (AGI) Cop 151559 LUG 04 NNNN

TENTANO FUGA DA CENTRO AGRIGENTO, 15 ARRESTI Cap Anamur, aperta inchiesta su manifestanti davanti centro Palermo, 15 lug. (Apcom) - Quindici immigrati clandestini del Centro di permanenza temporaneo di Agrigento sono stati arrestati dalle forze dell'ordine con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e dannegiamento. I quindici extracomunitari, spiegano dalla Questura agrigentina, mentre il pullman con i 37 africani della Cap Anamur usciva dal centro alla volta di Caltanissetta, tentavano la fuga ed altri, per disorientare gli agenti di vigilanza, appicavano un incendio, subito domato dalle forze dell'ordine. Dalla Questura precisano inoltre che "sono in corso delle indagini sulle persone che manifestavano all'esterno del centro, che ieri hanno tentato di impedire il trasferimento dei 37 extracomunitari della Cap Anamur". Stl 15-LUG-04 15:55 NNNN

San Rossore (Pi), 15 lug - Romano Prodi non e' solo ottimista sulla prossima ratifica da parte della Russia del Protocollo di Kyoto. Da San Rossore il Presidente della Commissione europea lancia, infatti, oggi un messaggio ''distensivo' nei confronti degli Stati Uniti: ''Se riusciremo a riagganciare gli Usa, sia per i cambiamenti elettorali sia per quanto sta avvenendo in California - ha aggiunto -, dove sono perfettamente sulla linea dell'Europa e, in pochi mesi, sono sorte delle voci che poi si sono allargate diventando un tuono che sta imponendo una nuova politica allo Stato piu' importante degli Usa, c'e' un motivo in piu' per lavorare insieme''. L'ambiente, e '''non il mercato'' e' la risposta che, secondo Prodi, deve arrivare dalla politica mondiale. ''Anche noi abbiamo fatto nostra l'idea ''commercio non aiuti' - ha spiegato - ma questo non puo' funzionare in 120/130 Paesi del mondo dove sono nella disperazione: qui il mercato non risolve i problemi. Questi problemi si risolvono solo lavorando fianco a fianco''. Un ruolo importante puo' essere quello che puo' essere svolto dal basso, '''ho citato l'esempio della California negli Usa, ma lo stesso puo' svolgerlo la Toscana in Italia - ha concluso Prodi rivolgendosi al presidente della Regione Claudio Martini e a molti dei presenti - e solo per questo vi perdono la naturale e ben nota superbia''. Successivamente Prodi, rispondendo ai giornalisti, ha ribadito l'importanza del ruolo avuto nella difesa dell'ambiente da parte dell'Europa, '''sotto questo aspetto abbiamo veramente portato avanti la fiaccola nel mondo e siamo stati gli unici ad insistere per anni e anni nella linea operativa''. ''Naturalmente tra un mese o due si gioca tutto: se la Russia ratifica Kyoto - ha concluso - si agisce assieme e si va avanti, se la Russia non ratifica molta parte di questo sforzo e' stata vana''. dm/mar/lv 151554 LUG 04 NNNN

LONDRA, 15 LUG - Alcuni attivisti del British National Party (Bnp), un partito di estrema destra della scena politica britannica, sono stati ripresi da un reporter della Bbc mentre facevano dure affermazioni razziste e uno di loro ammetteva di aver picchiato un asiatico durante gli scontri che hanno sconvolto nel 2001 la citta' di Bradford, vicino Leeds. L'emittente radiotelevisiva pubblica mandera' in onda le immagini questa sera. Il giornalista della Bbc Jason Gwynne e' riuscito a filmare le dichiarazioni perche' per sei mesi e' stato infiltrato nel gruppo del Bnp attivo nel West Yorkshire (Inghilterra centrale). Il leader del partito, Nick Griffin, ripreso mentre definisce la religione musulmana ''un credo immorale e perverso'', ha accusato la Bbc di aver tagliato le sue affermazioni senza riportare le frasi in cui scoraggiava attacchi alle comunita' islamiche. (ANSA). RED*CB 15-LUG-04 15:51 NNN

PALERMO, 15 LUG - (ANSA). LOB 15-LUG-04 15:51 NNN

Gr 19:30

Arresto migranti Agrigento

I quindici migranti che ieri avevano tentato la fuga dal Centro di trattenimento temporaneo di contrada San Benedetto di Agrigento sono stati arrestati, in flagranza di reato, per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. L' episodio è avvenuto al momento del trasferimento dal Centro di Agrigento a quello di Caltanissetta dei 37 immigrati che erano a bordo della Cap Anamur. La rivolta ha provocato l' immediata reazione di polizia e carabinieri, che hanno subito bloccato il tentativo di fugae e ha fatto sgomberare i manifestanti che protestavano davanti ai cancelli del Centro, in modo da accelerare le operazioni di trasferimento in pullman dei 37 immigrati della Cap Anamur.

Sfollato dopo gli incidenti di ieri, il centro di permanenza temporanea di Agrigento. Nella struttura sono rimaste solo dodici donne, mentre tutti gli uomini, un'ottantina, sono stati trasferiti nel centro di Pian del Lago a Caltanissetta, dove si trovano i 37 immigrati giunti a Porto Empedocle con la nave Cap Anamur. Al centro hanno spiegato che la decisione e' legata solo a motivi logistici, a seguito dei danneggiamenti provocati dall'incendio appiccato ieri

presidio: prefettura salerno, pavia, caltanissetta e bari

I migranti sbarcati dalla Cap Anamur sono stati portati al centro di accoglienza di Caltanissetta, blindato da pattuglie della polizia per scoraggiare nuove manifestazioni. I migranti sono stati incontrati da rappresentanti del Viminale, da diplomatici del Sudan e dalla parlamentare del centro-sinistra Tana de Zulueta. La giornata di oggi e' stata dedicata all'accertamento della provenienza dei migranti, che secondo le autorita' italiane e' una questione decisiva per decidere su come accogliere i richiedenti asilo. Il comitato di solidarieta' ha contestato le procedure di identificazione: i migranti sarebbero stati posti di fronte ad una cartina del mondo ed e' stato chiesto loro di indicare il loro stato di provenienza, nonostante molti di loro non avesse mai visto una cartina geografica.

Manifestazione migranti

Manifestazione oggi a roma Per la sanatoria, contro l'inumana legge Bossi-Fini e almeno per la semplificazione delle procedure di regolarizzazione degli immigrati. La manifestazione e' stata promossa da un largo cartello di associazioni, centri sociali e rappresentanze di sindacati e partiti.

L'appello parte dal caos che si sta riversando in questi giorni nelle questure di tutta l'Italia. Le questure, organi preposti a concedere il permesso di soggiorno, lasciano le persone che ne fanno richiesta in attesa per più di un anno (mediamente) per poi concedere un permesso la cui validità varia da sei mesi ad un anno. Non appena ottenuto l‘agognato permesso, bisogna riaffrontare le trafile per il rinnovo che sarà sempre di breve durata poiché i contratti di lavoro, indispensabili per la concessione del permesso, sono brevi a causa della, tanto esaltata, flessibilità del lavoro.

I risultati di questa “macchina infernale” sono la precarizzazione totale, e lo sfruttamento da parte dei datori di lavoro, il controllo diretto e continuo sulle vite di centinaia di migliaia di migranti.

«Anche l’introduzione dell’obbligo del prelievo delle impronte digitali di tutti - dicono i promotori nel loro comunicato -, oltre ad essere una procedura umiliante ed invasiva, prolunga ulteriormente i tempi di attesa. L’ossessione del controllo sulle persone, frutto della cultura securitaria in voga negli ultimi anni, rafforzata dal clima di odio e divisione generato dalla guerra globale permanente, sta producendo una mole abnorme di dati di difficile gestione e sta gettando gli immigrati e le immigrate in uno stato di “libertà condizionata permanente”».

In questa situazione - è la denuncia -il periodo di attesa, durante il quale ci si trova nel limbo con lo spettro della clandestinizzazione, in media di dodici mesi, rischia di aumentare ulteriormente. Non si può consentire che delle persone vivano al di fuori di qualsiasi garanzia del diritto, in balia degli umori di un datore di lavoro o di qualche agente di polizia magari poco edotto sulle norme in materia di immigrazione.

Le prime adesioni alla manifestazione sono: Associazione Senza Confine, Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa, csa Vittorio Occupato, Rifondazione Comunista - Dipartimento Immigrazione, loa Acrobax, Lunaria, action, action migranti, progetto diritti, sportello legale immigrati, commissione immigrazione prc roma, Associazione Rain, Attac roma, Arci Roma, Gruppo consiliare PRC al Comune di Roma, Gruppo consiliare PRC della provincia di roma, csa snia, associazione bangladesh, red link.

Un altro caso di immigrazione

Chiediamo alle istituzioni di aiutarci a trovare una sistemazione in attesa di ricevere asilo politico in Italia. Attendiamo ancora di avere una vita normale. Il centro di accoglienza Valdese, in via Evangelista Di Blasi, a Palermo, presso cui alloggiamo dal mese di novembre, non potra' ospitarci in eterno. A lanciare l' appello e' stato l' etiope Abdulfatah, che si e' fatto portavoce del gruppo di sette superstiti sbarcati il 20 ottobre scorso a Lampedusa, dopo aver trascorso diciassette giorni senza toccare terra. Nella traversata dalla Libia alle coste della Sicilia persero la vita piu' di settanta migranti provenienti dalla Somalia, Egitto, Tunisia, Etiopia. Fra un paio di mesi i sei somali, tra cui due donne e l' etiope Fatah dovranno lasciare il centro di accoglienza valdese senza prospettive di trovare un altro alloggio. Tra i sette richiedenti asilo politico c'e' anche la giovane somala Fatima ritrovata tra suoi connazionali morti in un barcone trainato a Lampedusa dalla guardia costiera nell' ottobre scorso e scampata alla morte dopo due mesi di degenza nell' ospedale Civico.

AIDS: proteggere i tossicodipendenti

Giunge da Bangkok l'appello degli attivisti impegnati contro l'aids e soprattutto per l'accesso ai farmaci spesso negati dagli interessi economici e finanziari. L'European Aids Treatment Group ha sottolineato come l'assistenza pubblica ai tossicodipendenti sia un fattore essenziale di prevenzione dell'Aids: misure che vanno dai programmi di riduzione del danno fino alla distribuzione di aghi puliti non devono essere abbandonate, Mauro Guarinieri, il portavoce dell'EATG, ha ricordato che nei paesei in cui il consumo di droga e' criminalizzato proprio i tossicodipendenti son ola categoria piu' colpita dall'aids.

Sharon invita la destra ortodossa

Sharon invita il partito ultraortodosso dello shas ad entrare nel governo israeliano, attualmente in minoranza dopo la presentazione del piano di parziale ritiro da gaza del governo. Altri negoziati sono gia' in corso con i laburisti dopo che l'estrema destra abbandonando il governo ha tolto al governo i voti necessari per la fiducia alla Knesset, il parlamento israeliano.

Meeting sui cambiamenti climatici di san rossore

Prodi ha annunciato l'imminente adesione della Russia al protocollo di Kyoto durante il meeting sui cambiamenti climatici in corso a San Rossore. Ma per ora il clima continua a mietere vittime soprattutto nelle zone piu' disagiate del mondo. Almeno trenta persone nello Stato indiano del Bihar sono annegate mentre cercavano di raggiungere un luogo sicuro, dopo essere stati costretti a lasciare le proprie abitazioni a causa delle tempeste monsoniche. Le vittime facevano parte di un gruppo di 50 persone su un battello in navigazione lungo il fiume Bagmati, diretto dal distretto di Muzaffarpur alla località di Sitamarhi, a 70 chilometri dalla capitale del Bihar, Patna.

Il natante, evidentemente inadatto allo scopo per un gruppo numeroso, si è capovolto per il peso all’altezza del villaggio di Rampuhari. Una ventina di persone sono riuscite a raggiungere la riva ma la corrente ha trascinato via gli altri.

Da giugno le piogge monsoniche hanno flagellato l’Asia meridionale provocando, secondo gli ultimi bilanci di agenzie stampa internazionali, 275 vittime di cui 125 negli Stati indiani del Bihar e dell’Assam (India nordorientale), 105 in Bangladesh e 46 in Nepal, oltre a centinaia di migliaia di senzatetto e milioni di persone isolate da alluvioni e smottamenti.

Milano: Rifiuti, protesta davanti all'inceneritore Silla 2.

Manifestazione di protesta oggi davanti all'inceneritore Silla 2, il primo Termovalorizzatore di Milano, contro la decisione della Regione di portare da 900 a 1.450 tonnellate al giorno la quota di rifiuti da bruciare al giorno. Protestano i cittadini dei paesi Rho e Pero, insieme a loro interverra' anche Legambiente che pero' si e' detta contraria a un eventuale blocco dell'inceneritore.

MORTO SUL LAVORO

Stava smontando il braccio di una gru, ma per una manovra errata il pezzo, pesantissimo, si e' piegato in due e lo ha schiacciato. E' morto cosi' sul posto, Massimo P., l'operaio 50enne che lavorava all'interno del cantiere Nuova Fiera a Mazzo di Rho (Mi). E' durato diverse ore l'intervento dei Vigili del Fuoco giunti a Mazzo di Rho con tre mezzi per estrarre il corpo della vittima dal braccio della gru.

FIM e Reboc

La FIM, ovvero la sigla sindacale che riunisce i metalmeccanici della CISL, ha deciso di aderire alla campagna di boicottaggio della Coca-Cola. La decisione del sindacato arriva in seguito alla partecipazione dei metalmeccanici italiani alla "Carovana Internazionale per la vita dei lavoratori colombiani", durante la quale sono state evidenziate le pessime condizioni di lavoro e l'assenza di reale liberta' sindacale vigenti in Colombia.

Sciopero contro politiche di liberalizzazione: almeno 76 arresti

Almeno 76 persone sono state arrestate durante lo sciopero generale a cui hanno aderito ieri diverse categorie di lavoratori peruviani. Motivo delle proteste: contestare le politiche economiche di liberalizzazione del mercato del presidente Alejandro Toledo. Nella capitale, Lima, la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla, eseguendo la maggior parte degli arresti.

C'e' discordanza su quante persone abbiano aderito allo sciopero: il governo sostiene che i trasporti hanno comunque funzionato, mentre un leader sindacale ha affermato che il 90 per cento dei peruviani ha appoggiato l'iniziativa contro il governo. Circa 46.000 persone, tra operai, docenti, studenti universitari, pensionati, lavoratori del settore giudiziario e medico sono comunque scese in piazza nella sola capitale Lima; Le contestazioni sono rivolte a minare l'autorita' del presidente Toledo, che secondo gli ultimi sondaggi sarebbe sostenuto da meno del 7 per cento della popolazione. Nel Paese sono stati dispiegati 93mila poliziotti.

Arresti contro l'ETA

Gli agenti della Gendarmeria francese hanno arrestato due presunti terroristi, membri dell'Eta, Julien Eizaguirre Uranga, di 38 anni e la sua compagna, Angela Aramendi Landa, di 34 anni. Lo si legge nel sito online del quotidiano El Mundo. I due sono stati fermati mercoledì, verso mezzogiorno, nella località di Saintes, vicino a Marsiglia, mentre viaggiavano con il figlio a bordo su una Peugeot 406 con la targa falsa. Entrambi erano in possesso di armi automatiche e di documenti falsi. Nella vettura sono stati ritrovati anche documenti col sigillo dell'Eta, l'organizzazione terroristica per l'indipendenza dei Paesi baschi. Sia l'uomo che la donna si sono rifiutati di parlare tanto in spagnolo che in francese e si sono limitati a rivendicare la propria appartenenza all'Eta. Sui due presunti terroristi, originari di Cestosa, nei Paesi baschi, pendono diversi capi d'accusa in numerosi processi per diversi attentati commessi in Spagna.

Manifestazioni in irak

Migliaia di manifestanti hanno protestato oggi a Baghdad e nelle citta' sante di Najaf e di Karbala chiedendo la condanna a morte per l'ex dittatore Saddam Hussein. Alla protesta nella capitale, annunciata nei giorni scorsi da un comitato che riunisce le vittime del regime, ha preso parte un gran numero di sostenitori del leader ribelle sciita Moqtada Al Sadr. Una manifestazione analoga si era gia' svolta la scorsa settimana nel quartiere di Sadr City. Il corteo era aperto da auto con gli altoparlanti che scandivano slogan contro l'ex rais, ma che chiedevano anche la morte per il presunto terrorista giordano Abu Musab al Zarqawi e la fine dell'occupazione. Bambini portavano sagome di cartone, del tipo usate nelle esercitazioni del tiro a segno, ma raffiguranti il volto di Saddam Hussein. Altri dimostranti innalzavano immagini del padre di Moqtada Al Sadr (ucciso dal regime), o piu' semplicemente foto di propri familiari messi a morte dal dittatore. Il corteo e' stato sempre seguito da auto della polizia. Durante la protesta a Baghdad non si sono verificati incidenti.(ANSA). BLL 15-LUG-04 15:30 NNN

Incidenti sul lavoro

  • Sei mesi del 2004 e gia' si contano 109 vittime nei cantieri italiani. La Regione che registra piu' infortuni mortali e' la Lombardia, seguita dal Piemonte e dalla Sicilia. E' invece il Piemonte la regione che conta il maggior numero di immigrati morti sul lavoro, seguita da Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. E' quanto e' emerso da una ricerca presentata nel corso del Direttivo Nazionale della Fillea Cgil che si e' tenuto a Roma e al quale ha partecipato il Segretario Generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Il sindacato degli edili della Cgil da ormai due anni sta monitorando gli incidenti mortali che si verificano nei cantieri edili italiani: lo scorso anno sono stati complessivamente 215. Raffrontando i dati attuali con quelli dello scorso anno, aumentano i casi di infortuni mortali di lavoratori extracomunitari. Sono gia' 18 le vittime, contro i 12 dello stesso periodo del 2003. E meta' delle vittime venute a lavorare in Italia avevano tra 26 e 35 anni: la maggior parte proveniva dai paesi dell'Est Europa. Gli immigrati stanno pagando un prezzo elevatissimo per le condizioni di sicurezza spesso inesistenti. Secondo una recente ricerca i lavoratori immigrati hanno un probabilita' doppia di infortunarsi rispetto a quelli italiani. Nel 2003 su 215 vittime, il 15% era extracomunitario, una persona su sei. Un dato che rileva come sia cambiata la mappa di chi lavora nei cantieri edili italiani.

governo australiano sceglie un'isola con centro per immigrati per raccogliere scorie radioattive

E' polemica in Australia per la collocazione di una mega discarica che dovrebbe raccogliere le scorie nucleari stoccate negli ultimi decenni in centrali energetiche, ospedali e centri di ricerca di tutto il Paese. In un primo momento il governo federale aveva indicato in una zona dell'entroterra il sito adatto, ma si e' scontrato con le proteste delle amministrazioni locali appoggiate dagli ambientalisti. Ora per aggirare il problema del dissenso dei singoli Stati interni Sydney ha annunciato che per la discarica verra' prescelta un'isoletta al largo della costa. Secondo il leader degli ambientalisti Bob Brown il sito nel 'mirino' del governo sarebbe la piccola isola Stato di Nauru, nel Pacifico, gia' sede di un controverso campo di detenzione voluto dai conservatori per gli immigrati che hanno chiesto asilo. I progressisti denunciano l'intenzione da parte del governo federale di rendere ancora piu' invivibile un luogo gia' ai limiti della legalita'.

Riaperto il processo di Leyla Zana

Leyla Zana sara' sottoposta a un nuovo processo. E' infatti stata annullata la sentenza che aveva condannato a 15 anni di carcere l' ex deputata curda e altri tre esponenti del suo schieramento perchè accusati di collaborare con il movimento separatista Pkk. Tale sentenza era gia' stata giudicata iniqua dalla Corte europea per i diritti umani e Leyla Zana, prima donna curda ad essere eletta 13 anni fa al Parlamento turco, è nel frattempo diventata il simbolo della resistenza pacifica del popolo curdo. La linea distensiva inaugurata da Ankara potrebbe favorire in Paese verso l'ingresso nell'Unione europea. In dicembre, infatti si riaprira' il tavolo delle trattative per decidere le nuove adesioni, e il rispetto dei diritti umani rientra nelle priorita' dell'Unione europea per l'ingresso di nuovi Paesi.

Grf 9:30

Iraq

Un' autobomba ha ucciso tre poliziotti e ferito nove persone oggi vicino al commissariato principale della citta' di Haditha, circa 250 chilometri a nord ovest di Baghdad. Lo ha detto la polizia; la maggior parte dei feriti sono poliziotti. L'esplosione ha danneggiato anche un edificio municipale e un banca.

Un'auto-bomba e' saltata in aria intorno alla mezzanotte scorsa a Kerbala, citta' santa sciita dell'Iraq centrale, a circa 500 metri da una base militare ove sono di stanza truppe bulgare: morti due attentatori a bordo del veicolo, che hanno fatto detonare l'esplosivo allorche' esso e' stato inseguito e circondato dalle forze di polizia locali. Lo ha riferito un portavoce di queste ultime, a detta del quale non vi sarebbero state ulteriori vittime.

M.O.

Almeno diciotto sospetti estremisti palestinesi, tra cui due giovani donne, sono stati catturati dalle truppe israeliane durante la notte nel corso di diversi rastrellamenti in Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti sia delle forze di sicurezza dell'Autorita' Nazionale Palestinese sia dell'Esercito ebraico, che dal canto suo ha inoltre diramato un ulteriore allarme circa la possibilita' che militanti palestinesi si apprestino a compiere nuovi rapimenti a danno di cittadini d'Israele; la radio militare in proposito ha messo in guardia i coloni, invitandoli a non aggirarsi senza le dovute precauzioni per i territori autonomi.

Corsica

Un'edificio dove si trovano uffici della direzione dipartimentale dell'agricoltura (Dda) e' stato gravemente danneggiato da un attentato dinamitardo a Ghisonaccia, in Alta Corsica. Lo hanno detto oggi fonti della gendarmeria francese. L'ordigno, di grande potenza, e' esploso ieri sera verso le 23:30. La deflagrazione, oltre a danneggiare gli uffici della Dda, ha mandato in frantumi i finestrini di alcune automobili della gendarmeria, situata di fronte all'edificio colpito.

Gr 13

Iraq

Un' autobomba ha ucciso 10 persone e ne ha ferite 35 oggi vicino al commissariato principale della citta' di Haditha, circa 250 chilometri a nord ovest di Baghdad. Lo ha detto il ministero dell' interno; la maggior parte dei feriti sono poliziotti. L'esplosione ha danneggiato anche un edificio municipale e un banca.

Un'auto-bomba e' saltata in aria intorno alla mezzanotte scorsa a Kerbala, citta' santa sciita dell'Iraq centrale, a circa 500 metri da una base militare ove sono di stanza truppe bulgare: morti due attentatori a bordo del veicolo, che hanno fatto detonare l'esplosivo allorche' esso e' stato inseguito e circondato dalle forze di polizia locali. Lo ha riferito un portavoce di queste ultime, a detta del quale non vi sarebbero state ulteriori vittime.

POLIZIA: SABOTATO OLEODOTTO A SUD DEL PAESE, nel distretto di al-Askari, 20 chilometri a sudovest di Bassora. La linea sabotata era stata ripristinata solo il 7 luglio scorso dopo un blocco di 5 giorni . Altre esplosioni hanno colpito, come gia' molte altre volte, gli oleodotti della zona nord che collegano Kirkuk alla Turchia. Gli oleodotti colpiti sono ancora in fiamme.

Oltre alle Filippine, che hanno annunciato il ritiro delle truppe in seguito al rapimento dell'ostaggio, anche altri paesi - scrive oggi il Washington Post - hanno avviato le operazioni di disimpegno. La Norvegia per esempio ha già ritirato I suoi 155 genieri militari dall'iraq e nel paese sono rimasti solo 15 funzionari norvegesi per contribuire al programma Nato di addestramento delle forze di sicurezza irachene. L'Olanda, molto probabilmente, ritirerà le sue truppe nella prossima primavera subito dopo le prime elezioni in Iraq mentre la Polonia avrebbe già notificato che il suo contingente (forte di oltre 2000 uomini) tornerà in patria a metà del 2005. I rinforzi, per il momento, sembrano latitanti.

Afghanistan

Le truppe afgane hanno ucciso due miliziani a Chaghcharan, Afghanistan centrale, 350 chilometri circa a ovest di Kabul. L'episodio ha scatenato l'assalto di una folla di abitanti all'ufficio elettorale locale, costringendo alla fuga in elicottero gli operatori umanitari, per lo piu' stranieri, impegnati nell'organizzazione del voto e danneggiando i locali. Il presidente Karzai ha inviato circa 200 uomini per mantenere la pace a Chagcharan alla fine di giugno, quando la città era stata conquistata da signori della guerra locali. Le elezioni presidenziali sono attese per il 9 ottobre, con oltre tre mesi in ritardo rispetto alla data originariamente prevista dal programma di transizione politica post-bellica stabilito dall'Onu.

M.O.

Almeno diciotto sospetti estremisti palestinesi, tra cui due giovani donne, sono stati catturati dalle truppe israeliane durante la notte nel corso di diversi rastrellamenti in Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti sia delle forze di sicurezza dell'Autorita' Nazionale Palestinese sia dell'Esercito ebraico, che dal canto suo ha inoltre diramato un ulteriore allarme circa la possibilita' che militanti palestinesi si apprestino a compiere nuovi rapimenti a danno di cittadini d'Israele; la radio militare in proposito ha messo in guardia i coloni, invitandoli a non aggirarsi senza le dovute precauzioni per i territori autonomi.

migranti

Si svolgera' domani mattina al Tribunale di Agrigento l'udienza durante la quale il gip Walter Carlisi dovra' valutare la posizione dei tre esponenti dell'associazione umanitaria tedesca Cap Anamur accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina per aver condotto a Porto Empedocle 37 africani soccorsi nel Canale di Sicilia. L'udienza era inizialmente prevista per oggi, ma e' stata spostata a domani. I tre - il comandante della nave, il presidente dell'associazione e il primo ufficiale, erano stati fermati lunedi' e sono tuttora rinchiusi nel carcere Petrusa di Agrigento.

Quindici migranti che ieri avevano tentato la fuga dal Centro di trattenimento temporaneo di contrada San Benedetto di Agrigento sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. L' episodio e' avvenuto al momento del trasferimento dal Centro di Agrigento a quello di Caltanissetta dei 37 immigrati che erano a bordo della Cap Anamur. La rivolta, sfociata nell' incendio di alcune suppelletili, ha provocato l' immediata reazione di polizia e carabinieri, che hanno subito bloccato il tentativo di fuga. Le forze dell' ordine hanno anche fatto sgomberare i manifestanti che protestavano davanti ai cancelli del Centro.

La legge Bossi-Fini sull'immigrazione e' incostituzionale laddove prevede che il clandestino possa essere espulso dal nostro Paese senza stabilire che il giudizio di convalida del provvedimento del questore debba svolgersi in contraddittorio prima dell'accompagnamento alla frontiera, con le garanzie della difesa. La legge e' incostituzionale anche nella parte in cui prevede l'arresto obbligatorio in flagranza di reato per lo straniero che, senza giustificato motivo, non abbia rispettato l'ordine del questore di lasciare il territorio nazionale entro cinque giorni. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con due distinte sentenze depositate oggi in cancelleria.

Popolazione

Nel 2003, la popolazione residente in Italia e' cresciuta dell'1%. E' infatti passata in un anno a 57.888.245. Lo rileva l'Istat nel bilancio demografico nazionale relativo allo scorso anno - diffuso oggi - che confronta i dati con il 2002. Questa crescita della popolazione residente, che l'istituto centrale di statistica definisce forte, risente in particolare delle regolarizzazioni degli stranieri presenti in Italia. L'incremento e' stato registrato per lo piu' al Centro, al Nord-Ovest e Nord-Est (1,2%).

Ambiente

Nuova raffica di procedure di infrazione della Commissione europea per violazione delle norme ambientali nell'Ue. La commissaria europea all'ambiente Margot Wallstrom ha lanciato oggi 43 nuovi avvertimenti: 28 all'Italia, e i restanti a Portogallo e Regno Unito. Per quanto riguarda l'Italia, la Commissione ha deciso di deferirla alla Corte europea di giustizia per una serie di violazioni legate alle discariche industriali e allo smaltimento dei rifiuti, all'assenza di valutazioni di impatto ambientale e all'inosservanza delle nuove norme sui carburanti. Per Bruxelles, l'Italia ha anche violato norme europee finalizzate alla protezione dell'ambiente, come le direttive sulla qualita' dell'aria e dell'acqua, sulla protezione dello strato di ozono, sul mutamento climatico e sull'inquinamento da fonti industriali. Per questi casi l'Esecutivo Ue ha inviato all'Italia lettere di messa in mora, invitandola a cambiare la prassi attuale e ad ottemperare alle norme comunitarie.

stragi nazifasciste

L'Aula della Camera ha prorogato fino alla fine di questa legislatura il termine per la conclusione della commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell'occultamento dei fascicoli relativi a crimini nazifascisti. La decisione e' stata assunta con 333 voti a favore e quattro astenuti.

gror040715 (last edited 2008-06-26 09:48:17 by anonymous)