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L'ONU APPROVA RISOLUZIONE CONTRO IL "MURO" ISRAELIANO

L'Assemblea generale dell'Onu ha approvato una risoluzione nella quale si chiede a Israele di abbattere il "muro di difesa" eretto ai confini della Cisgiordania.

La risoluzione contro il muro di difesa israeliano è stata adottata dall'Assemblea generale dell'Onu con una maggioranza di 150 voti a favore e sei contro (compresi gli Stati Uniti). Dieci gli astenuti. Il voto dell'Assemblea generale non costituisce un obbligo legale per Israele, ma ha un impatto simbolico e morale, come il parere già espresso dalla Corte internazionale di giustizia, che si è già espressa contro l'esistenza della barriera.

Un risultato magnifico" ha definito l'osservatore palestinese all'Onu, Nasser Al-Kidwa, il voto dell'Assemblea che chiede a Israele di uniformarsi al giudizio della Corte internazionale di giustizia e smantellare il muro di difesa. Secondo Al-Kidwa, questo voto, insieme col giudizio della Corte, possono rivelarsi gli elementi politicamente "più importanti" per il Medio Oriente dalla creazione dello stato di israele. "Ora occorre applicare la risoluzione e successivamente prendere ulteriori misure", ha detto l'osservatore palestinese.

DIAMETRALMENTE OPPOSTE LE VALUTAZIONI DI ISRAELE CHE DEFINISCE VERGOGNOSO' IL VOTO UE CONTRO IL MURO - Israele dichiara di voler continuare nella costruzione della barriera difensiva in Cisgiordania e intanto si scaglia contro il voto vergognoso dei paesi europei, che hanno approvato la scorsa notte la risoluzione dell'Assemblea Onu contro il muro. L'ambasciatore israeliano all'Onu Dan Gillerman, intervenuto con arroganza oggi alla radio israeliana, si e' detto 'deluso' del voto degli europei, che avrebbero potuto almeno astenersi, e ha accusato i Venticinque di aver dato un sostegno vergognoso a questa risoluzione terribilmente unilaterale Gillerman ha puntato il dito contro Parigi. La Francia -ha detto- si e' comportata in maniera particolarmente vergognosa operando per i suoi amici palestinesi e convincendo gli altri paesi europei ad adottare una risoluzione insufficientemente emendata. Il rappresentante israeliano, che ha espresso delusione per il ruolo svolto dalla presidenza di turno olandese, ha aggiunto che il voto degli europei pone nuovi dubbi sulla loro capacita di agire in favore della pace in Medio Oriente. Le dure dichiarazioni di Gillerman contro Parigi giungono dopo le forti tensioni bilaterali degli ultimi giorni. Lunedi' il presidente francese Jacques Chirac aveva fatto sapere che il primo ministro israeliano Ariel Sharon non e' il benvenuto a Parigi, dopo il suo appello agli ebrei francesi perche', di fronte all'aumento delle violenze antisemite, emigrino in in Israele, Sharon con questa sua affermazione ha espresso una versione del l'estrema destra del sionismo che vuole imporre stati teocratici totalitari a base religiosa.

IRAQ

ATTENTATO A KIRKUK, MORTO AGENTE DI POLIZIA IRACHENO - Una pattuglia della polizia irachena, in servizio di vigilanza notturno, è stata investita dall'esplosione di una bomba comandata a distanza nel quartiere Gharnata di Kirkuk, nel nord dell'Iraq. Un agente è morto e un altro è stato ferito. Lo ha comunicato l'ufficiale della polizia locale Salhat Kadr

Da alcuni giorni Falluja e' tornata a essere teatro di durissimi scontri tra i ribelli sunniti e le forze americane, che non hanno esitato a lanciare una nuova campagna di bombardamenti aerei per debellare gli avversari, e con la scusa di cercare di eliminare Abu Mussab al-Zarqawi considerato il luogotenente in Iraq di Osama bin Laden, e che si ritiene si nasconda proprio nella citta' irachena, situata una sessantina di chilometri a ovest di Baghdad. Con gli ultimi quattro decessi in ordine di tempo e' dunque salito ad almeno 664 il numero dei militari degli Stati Uniti periti in azione nel Paese arabo fin dal marzo 2003, quando ebbe inizio l'invasione per rovesciare l'allora regime di Saddam Hussein

Un soldato americano e' rimasto ucciso e altri sei sono stati feriti oggi per l'esplosione di una mina a Duluiyah, a nord di Baghdad. Lo ha reso noto un portavoce militare Usa. L'esercito aveva in precedenza annunciato questa mattina la morte di due soldati e un marine negli ultimi due giorni. Il marine e' stato ucciso ieri in uno scontro armato, mentre uno dei soldati e' morto lo stesso giorno per ferite riportate in battaglia. Un terzo soldato era stato ucciso lunedi'. A questi morti va aggiunto il marine di cui era stata ieri resa nota la morte in uno scontro nella provincia di Anbar.

INTANTO IL BILANCIO AGGIORNATO VITTIME DELLA COALIZIONE alla data di martedì 19 luglio 2004, sono 893 i militari Usa che hanno perso la vita dall'inizio delle operazioni militari in Iraq, secondo i conteggi ufficiali del Dipartimento della Difesa americano. Fra le vittime, 659 sono morte in seguito ad azioni ostili e 234 per cosiddette cause non ostili. Al conteggio vanno aggiunti i quattro militari Usa morti ieri, mercoledì, per cui il totale arriva a 897 caduti. L'esercito britannico ha registrato 60 morti; l'Italia 19; la Spagna ha seppellito otto vittime; la Bulgaria e la Polonia sei; l'Ucraina quattro; la Slovacchia 3; la Thailandia due; Danimarca, Estonia, Lituania, Olanda, Ungheria e El Salvador una vittima ciascuno. Sempre secondo le cifre pubblicate dal ministero della Difesa statunitense, dal primo maggio dello scorso anno, data in cui il presidente americano George W. Bush ha dichiarato conclusa la fase cruciale del conflitto, a martedì scorso, sono morti 755 militari Usa (550 in azioni ostili, 205 per altre cause). I feriti in azioni ostili sono stati 5.804