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GR ORE 19.30

SOMMARIO

ISRAELE 15 MORTI IN ATTENTATO NELLA CITTA BEERSHEBA

PALESTINA UCCIDE SENZA FARE DOMANDE L'ESERCITO ISRAELIANO

IRAK CONTINUANO GLI SCONTRI IN TUTTO IL PAESE

CONTINUA IL SEQUESTRO DEI DUE GIORNALISTI FRANCESI

M.O./ ATTENTATI A BEERSHEBA, 15 MORTI: HAMAS RIVENDICA

AFGHANISTAN: BOMBE USA SU VILLAGGIO, SEI MORTI

USA: CONVENTION DEL PARTITO REPUBBLICANO; PROTESTE, PRIMI SCONTRI E NUOVE SFIDE A NY

ARGENTINA: PROTESTE DISOCCUPATI DAVANTI A CASA ROSADA

GUINEA PROCESSO MERCENARI GOLPISTI: GIUDICE DECIDE SOSPENSIONE

ACERRA NUOVE PROTESTE E POLEMICHE CONTRO L'INCENERITORE

ALITALIA ATTEGGIAMENTO MIOPE E SUICIDA DI AZIENDA ALLE 15 ASSEMBLEA LAVORATORI,VERSO PROTESTE DI PIAZZA

FIAT: A CASSINO SETTEMILA IN CASSA INTEGRAZIONE

Almeno 15 persone sono morte e 86 sono rimaste ferite in un duplice attacco suicida avvenuto nel primo pomeriggio di oggi su due autobus di Beersheba, nella regione meridionale israeliana. Gli attentati, i primi nel territorio dello Stato ebraico negli ultimi cinque mesi, sono stati rivendicati da Hamas. La polizia ha reso noto che una terza deflagrazione è stata udita in un'altra zona della città, ma non ci sono notizie di vittime o feriti. Il premier israeliano Ariel Sharon e l'Autorità nazionale palestinese hanno condannato l'attacco. Secondo le prime ricostruzioni, le due esplosioni sono avvenute simultaneamente alle 14.50 su una delle vie principali della città, nei pressi dell'edificio che ospita le autorità comunali. Uno dei due mezzi è stato distrutto dalle fiamme, il secondo ha subito danni irrimediabili. Sette degli 86 feriti - si legge sull'edizione online di Haaretz - si trovano in condizini critiche. Ventitre hanno riportato leggere lesioni; gli altri feriti non preoccupano. Tutti sono stati trasportati al vicino centro medico Soroka. Il gruppo militante palestinese Hamas ha rivendicato la paternità del duplice attentato con un volantino distribuito a Hebron. L'organizzazione ha reso noto che gli attacchi sono da interpretare come una risposta per l'uccisione, avvenuta in primavera, del leader spirituale di Hamas sceicco Ahmed Yassin e del suo successore Abdel Aziz Rantisi.

Nelle prime ore di oggi, nella Striscia di Gaza, un ragazzo di 14 anni è stato colpito a morte durante un'operazione militare israeliana nel campo profughi di Rafah, vicino al confine con l'Egitto. Mazem al Agah, di 14 anni, e' stato ucciso da una raffica di mitragliatrice di carro armato mentre, secondo testimoni locali, due bulldozer e veicoli corazzati erano in azione nel campo profughi. Secondo una fonte militare israeliana, una unita' ha aperto il fuoco contro un sospetto che osservava, a una distanza di una cinquantina di metri, un bulldozer che demoliva un'abitazione in rovina. Ieri sera, un palestinese di 25 anni era stato ucciso da soldati israeliani vicino alla colonia di Morag, nel sud della striscia di Gaza.

Irak

Nuovi scontri fra soldati americani e miliziani di Moqtada al Sadr sono avvenuti nella notte nel quartiere di Sadr city a Baghdad. Residenti del grande quartiere sciita hanno riferito di forti colpi d'arma da fuoco durante la notte, aggiungendo che in mattinata e' tornata la calma. Gli scontri sono avvenuti malgrado ieri al Sadr abbia chiesto ai suoi miliziani dell'Esercito del Mehdi di cessare i combattimenti.

Tank americani hanno aperto il fuoco contro posizioni degli insorti a Falluja, uccidendo diversi guerriglieri. Lo ha riferito un portavoce militare statunitense, aggiungendo che i soldati hanno risposto al fuoco, dopo essere stati attaccati con missili anti tank Rpg attorno alle sei del mattino (ora locale), nela parte nord orientale della citta'. Falluja, 50 chilometri a ovest di Baghdad, si trova nel cosidetto 'triangolo sunnita', roccaforte delle forze anti americane

Il direttore generale della pubblica istruzione a Kirkuk e' stato ucciso questa mattina da un gruppo di sei uomini armati, che hanno aperto il fuoco contro la sua auto. Lo ha riferito all'agenzia stampa tedesca Dpa il capo della polizia di Kirkuk, Shirko Shaker Hakim. L'alto funzionario ucciso, Ibrahim Ismail Abdullah, era uno dei notabili turcomanni di questa citta' multi etnica. Nell'agguato, avvenuto presso la sua abitazione, e' stata ferita gravemente una guardia del corpo

IRAQ/ OSTAGGI FRANCESI, CONS. ULEMA: TEMIAMO PER LORO SORTE

Il Consiglio degli Ulema teme per la sorte dei due ostaggi francesi. Nell'appello di oggi il portavoce della principale organizzazione dei religiosi sunniti in Iraq, Mohammed Bashar al-Faidi, ha detto di temere che la situazione "porti all'esecuzione dei due ostaggi". Lo scrive il sito internet di Le Monde. "Lanciamo una lettera aperta ai rapitori attraverso questa conferenza stampa, a causa della gravità della questione e dato che la scadenza dell'ultimatum si avvicina", ha affermato al Faidi. "Noi temiamo - ha aggiunto - che tutto questo porti all'esecuzione dei due ostaggi". Al Faidi ha spiegato che quella dei rapimenti non è la migliore strategia per ottenere l'abrogazione della legge francese sulla laicità. "La nostra priorità è la questione irachena, è far terminare l'occupazione, e quindi dobbiamo guadagnarci sostegni", ha spiegato l'esponente del Consiglio degli Ulema, che in altre occasioni ha rappresentato un intermediario con i rapitori. "Uccidere questi due ostaggi- ha aggiunto al Faidi -causerà l'isolamento dell'Iraq e non aiuterà la nostra causa". Quindi, il "Consiglio si attende che voi liberiate gli ostaggi francesi e vi impegnate a non colpire mai più alcuna parte che non contribuisca all'occupazione", ha continuato l'esponente sunnita. Al Faidi ha lodato la Francia per la usa opposizione all'occupazione americana. Al di là dell'appello, tuttavia, il Consiglio degli Ulema non ha dato alcun concreto spunto su quello che sta accadendo. Quando ad al Faidi è stato domandato se ha notizia si un imminente rilascio dei due giornalisti, ha risposto: "Non abbiamo informazioni sul loro fato e non abbiamo contatti diretti con i rapitori".

AFGHANISTAN: BOMBE USA SU VILLAGGIO, SEI MORTI

La campagna elettorale negli Stati Uniti rende ancora piu' perentoria l'azione americana in Afghanistan: aerei Usa hanno bombardato oggi il villaggio di Weradeshndella provincia di Kunar (est del paese), provocando la morte di almeno sei persone. Lo hanno riferito fonti locali, confermate da un portavoce militare Usa, secondo il quale unita' aeree e terrestri hanno risposto a una serie di attacchi da parte di milizie locali: l'azione sarebbe scattata dopo che un posto di sicurezza a circa duecento chilometri da Kabul era stato attaccato con missili.

USA: CONVENTION; PROTESTE, PRIMI SCONTRI E NUOVE SFIDE A NY

Dopo alcuni giorni di proteste sfociate in oltre 500 arresti, ma senza particolari tensioni, si sono fatte piu' dure le manifestazioni anti-Bush a New York a margine della Convention repubblicana. Un poliziotto e' finito all'ospedale in gravi condizioni per le conseguenze del primo scontro tra agenti e manifestanti da quando e' cominciata la serie di eventi di protesta contro il presidente. Nella giornata odierna, la polizia ha controllato in assetto antisommossa alcune manifestazioni in programma per tutto il giorno di fronte alle sedi di istituzioni finanziarie e agli alberghi di alcune delegazioni della Convention. Fuori dall'hotel che ospita la delegazione texana, un gruppo di attivisti ha inscenato una manifestazione contro la Halliburton, la societa' petrolifera per la quale lavorava il vicepresidente Dick Cheney, dando vita tra l'altro anche un bagno in finte banconote da 100 dollari con l'effigie di Cheney.

PROTESTE NON SONO SCONTRO EST-OVEST

  • Il presidente della repubblica: non bisogna drammatizzare Berlino, 31 ago. (Ap-Apcom) - Le massicce proteste contro la riforma del Welfare varata dal governo tedesco che ieri hanno portato in piazza i principali centri della Germania orientale non devono essere lette come la spia di uno scontro o di una separazione tra quelle che fino al 1989 erano la Repubblica Federale e la Repubblica Democratica Tedesca. La riunificazione è un processo sul quale nessuno ha dei dubbi ma la situazione attuale dimostra che qualcosa non è andato come voluto, o sperato. Ed è con questo 'qualcosa' che bisogna fare i conti. Il richiamo alla prudenza e alla moderazione viene dal nuovo presidente della repubblica federale, Horst Koehler, che a meno di 24 ore dalla ormai consueta manifestazione del lunedì ha dichiarato all'emittente N24 che le proteste "segnalano piuttosto che i politici dovrebbero chiedersi come danno risposte alla gente, come chiariscono le cose, come comunicano (ai cittadini) che c'è rispetto per loro e che sono necessari". "Se si vuole arrivare a questo anche le proteste hanno qualcosa di buono", ha aggiunto Koehler ribadendo che la questione non va esasperata nè trasformata in una battaglia politica. Le manifestazioni del lunedì, così chiamate in memoria di quelle che nel 1989 portarono alla disgregazione 'indolore' della Repubblica Democratica Tedesca, sono iniziate il mese scorso contro la riforma - nota come Hartz IV - che taglierà i sussidi di disoccupazione per i senza lavoro da lungo tempo. La riforma, che entrerà in vigore all'inizio del 2005, colpisce soprattutto l'ex Germania Est, dove il tasso di disoccupazione è del 17%.

ARGENTINA: PROTESTE DISOCCUPATI DAVANTI A CASA ROSADA

  • Centinaia di manifestanti delle organizzazioni piu' radicali dei 'piqueteros' (disoccupati organizzati) hanno sfondato oggi a Buenos Aires uno sbarramento della polizia e sono arrivati con striscioni e bandiere davanti alla Casa Rosada presidenziale. Il Movimento indipendente di pensionati e disoccupati (Mijd) in particolare chiede la liberazione del suo leader, Raul Castells in carcere nella provincia del Chaco, ma altri movimenti protestano invece per la presenza a Buenos Aires del titolare del Fmi, Rodrigo de Rato. Dopo una prima scaramuccia, le forze dell'ordine hanno deciso di lasciar passare i 'piqueteros' che si sono sistemati ora sulla Plaza de Mayo davanti all'ingresso della storica residenza presidenziale, protetta da transenne. Alle 11.30 (le 16.30 italiane), intanto, De Rato era riunito nel ministero dell'economia, che si affaccia sulla stessa piazza, con il ministro Roberto Lavagna. (ANSA). SAL 31-AGO-04 16:45 NNN

GUINEA PROCESSO MERCENARI GOLPISTI: GIUDICE DECIDE SOSPENSIONE

È stato sospeso e aggiornato a data da destinarsi il processo aperto la scorsa settimana a Malabo, capitale della Guinea Equatoriale, nei confronti dei 14 presunti mercenari arrestati lo scorso marzo poco prima che si accingessero a condurre un colpo di Stato ai danni del presidente guineano Theodore Obiang Nguema. L'accusa si riferisce principalmente all'arresto in Sudafrica di Mark Thatcher, figlio dell'ex premier britannico Margareth Thatcher, considerato uno dei finanziatori dell'operazione mercenaria e con cui le autorità giudiziarie guineane intendono avere un colloquio quanto prima. "L'inchiesta sta assumendo sempre più una dimensione internazionale e vi sono elementi da acquisire che si trovano al di fuori del Paese" ha sottolineato il giudice spiegando la propria decisione. Nessun particolare è stato diffuso sulla data in cui le udienze potrebbero riprendere. Dopo la Guinea Equatoriale e lo Zimbabwe (dove negli stessi giorni ai primi di marzo vennero fermati altri 67 presunti mercenari diretti a Malabo), anche la magistratura sudafricana ha iniziato a indagare su questa vicenda e potrebbe decidere di collaborare con quella guineana.

MANDATO DI CATTURA CONTRO CAPI DELLE FARC

All’indomani dell’apertura delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) al governo per la negoziazione di uno scambio tra prigionieri, la Procura colombiana ha spiccato tre mandati d’arresto contro altrettanti capi del più antico gruppo guerrigliero dell’America Latina. A parte l’ordine di cattura spiccato contro Rafael Castro Ortiz, detto anche Aldemar Sandoval Rivera, alias ‘Walter’, notificato in carcere al ribelle detenuto a Villavicencio, 120 chilometri a sud della capitale Bogotá, gli altri due sono stati emessi ai danni di ‘Negro Acacio’ e di ‘Grannobles’, nomi ‘di battaglia’ con i quali si sono ribattezzati rispettivamente Tomás Medina Caracas e Germán Briceño Suárez.

ITALIA

  • RIFIUTI: ACERRA, TRIBUNALE NOLA CONVALIDA I 4 ARRESTI DI CORTEO

Il giudice del Tribunale di Nola ha convalidato l'arresto di tutte e 4 le persone arrestate dalla polizia per i disordini avvenuti nel corso della manifestazione contro il termovalorizzatore di Acerra domenica scorsa. Non e' stato dunque prosciolto il 61enne Mattia Montanile come precedentemente era stato detto. Per tutti e 4 le accuse rivolte erano di lesioni gravi, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Parla chiaro infatti la sentenza del giudice del tribunale di Nola in cui si legge: Anche con riguardo alla posizione del Montanile, per il quale il pm ha richiesto non convalidarsi l'arresto in base alla ritenuta insussistenza di connotazioni violente nella condotta a lui ascritta, si ritiene che l'arresto sia stato legittimamente operato e che esso pertanto vada convalidato.

RIFIUTI: ACERRA, SLAI COBAS ANNUNCIA PROTESTE IN FABBRICHE L'ORGANIZZAZIONE SINDACALE HA CONVOCATO INCONTRO PER SABATO

'Gli operai delle fabbriche di Pomigliano d'Arco, sono molto vicine alla cittadinanza di Acerra, e sentono il problema del termovalorizzatore come proprio. Cosi' Mara Malavenda, componente del coordinamento provinciale dello Slai Cobas, che annuncia anche un prossimo incontro, previsto per sabato 4 settembre a Pomigliano d'Arco (Napoli), con il comitato cittadino contro l'inceneritore della vicina Acerra. Tema dlla riunione: Siscutere prossime strategie di lotta contro la costruzione del termovalorizzatore e stabilire le iniziative di lotta. Soprattutto tra gli operai della Fiat di Pomigliano, si sente un forte clima di tensione - continua - perche', oltre ad essere una questione democratica, in quanto si e' andati contro la volonta' di un'intera popolazione pur di costruire l'inceneritore, si ricorda anche la morte di decine di operai 'uccisi' dai veleni prodotti in zona. Sabato saranno presenti, oltre al comitato cittadino di Acerra, anche tutti quei movimenti ed associazioni, che si sono messi in moto in questi giorni, per essere vicini alla protesta della popolazione. Conclude Malavenda: Nel corso della riunione, decideremo tutte le forme di lotta da attuare in tutto il comprensorio di competenza, perche' il problema non riguarda solo Acerra.

RIFIUTI: BASSOLINO, METTERSI ALLE SPALLE L'EMERGENZA

La Campania deve andare avanti. Dobbiamo fare ogni sforzo per metterci alle spalle l'emergenza rifiuti". Lo afferma il presidente della Regione, Antonio Bassolino, in una dichiarazione diramata alla stampa in cui sottolinea che "moderni impianti di termovalorizzazione sono indispensabili, assieme ai cdr ed una piu' forte raccolta differenziata per completare il ciclo integrato dei rifiuti". Secondo Bassolino "lungo questa linea e' giusto fare tutto cio' che e' possibile per rispondere positivamente alle preoccupazioni ambientali che vengono da Acerra. Isolare violenti e facinorosi e continuare a dialogare con la citta' di Acerra: su questa strada - conclude Bassolino - intendiamo continuare a muoverci in piena collaborazione con il Commissario Catenacci e il governo nazionale".

RIFIUTI: ACERRA, ASSEMBLEA PUBBLICA IN PIAZZA CASTELLO Un'assemblea pubblica in piazza Castello ad Acerra per continuare a ribadire la propria ferma opposizione alla realizzazione dell'inceneritore. La riunione, indetta dal Presidio contro l'inceneritore, e' programmata per domani. E un fronte sempre compatto si registra tra cittadini e amministratori.

ALITALIA ATTEGGIAMENTO MIOPE E SUICIDA DI AZIENDA

L'atteggiamento miope e suicida di Alitalia avvicina drammaticamente l'ipotesi di fallimento. Le irresponsabili dichiarazioni di insolvibilita, rese da alti dirigenti aziendali, oltre a diffondere preoccupazione tra dipendenti, passeggeri e opinione pubblica, inducono il mercato a non scegliere la Compagnia italiana per i propri voli e si ripercuotono pesantemente sul valore del titolo in borsa. Ad affermarlo in una nota e' l'Unione Piloti che sottolinea che le proposte avanzate da Alitalia distruggono la professione e non servono a salvare l'Azienda. Gia' da 5 anni Unione Piloti conduce una battaglia contro i limiti di Volo e Servizio ministeriali e -si legge nella nota- non abbiamo cambiato idea. Le richieste di Alitalia oltre ad essere inutili non portano alla soluzione dei problemi che invece sono strutturali alla Compagnia ed inoltre vanno contro la Sicurezza del Volo perche' avvicinano pericolosamente i limiti di Sicurezza e non recepiscono quanto emerso da studi scientifici condotti dalla Nasa e da altre qualificate organizzazioni sulla 'fatica operazionale

  • ALLE 15 ASSEMBLEA LAVORATORI,VERSO PROTESTE DI PIAZZA Tra ansie e disperazione sale la voglia di azioni clamorese, mentre l'azienda riprende i colloqui con tutte e nove le sigle sindacali per il via libero al piano industriale, gli assistenti di volo di Alitalia si riuniranno in un'assemblea, indetta da Sult e Cisl, che si prennuncia molto delicata ed animata. Fonti sindacali, infatti, riferiscono che lo stato d'animo dei lavoratori della compagnia di bandiera è su livelli limite, alla soglia dell'esplosione di rabbia. Sono "presi tra livore e disperazione" e si fa sempre più largo l'idea che, a questo punto, vale "il tanto peggio, tanto meglio". La base, riferiscono le fonti, è "in completo tumulto" e sempre più convinta che, a queste condizioni, possa esser meglio il tutti a casa. Una condizione psicologica di forte irritazione che sta spingendo verso l'organizzazione di manifestazioni di protesta spontanee non ordinarie "ormai certe", e fuori dal controllo delle organizzazioni sindacali.

FIAT: A CASSINO SETTEMILA IN CASSA INTEGRAZIONE Saranno settemila i dipendenti dello stabilimento Fiat di Cassino che rimarranno a casa per due settimane, dal 27 settembre al 9 ottobre, in seguito alla decisione dell'azienda di ricorrere alla integrazione. Sono quelli di Fiat auto e delle aziende terziarizzate. Andranno a casa per lo stesso periodo anche i lavoratori delle fabbriche dell'indotto che producono unicamente per la Fiat. La decisione e' stata presa sia per il mercato debole della Stilo prodotta a Cassino sia per permettere i lavori di ristrutturazione della fabbrica per l'allestimento della New Large, l'erede della Croma, che entrera' in produzione nella prossima primavera. Attualmente una quarantina di modelli sono in prova sulle strade della Ciociaria. La nuova autovettura del segmento D sara' prodotta in 300 modelli al giorno nello stabilimento cassinate. Dovremo far fronte a diversi periodi di cassa integrazione - hanno detto i sindacati metalmeccanici

  • REFERENDUM SU COSTITUZIONE EUROPEA

Se l'opposizione conservatrice appoggerà le necessarie riforme, la Germania potrebbe votare, all'inizio del prossimo anno, un referendum sulla ratificazione della Costituzione Europea. In questo modo - commenta il Financial Times - Berlino si aggiunge alla lista delle capitali europee, comprese Londra e Parigi, che già hanno inserito un referendum sul trattato costituzionale nelle proprie agende politiche. Nel caso della Germania, però, sarà necessaria l'approvazione, da parte del Bundesrat, di una legge di riforma che abroghi il divieto di indire referendum nazionali; legge di riforma che avrà bisogno dell'approvazione dei due terzi del Parlamento e, quindi, dell'appoggio dell'Unione cristiano-democratica. Edmund Stoiber, il presidente dell'Unione sociale-democratica, il partito bavarese gemello della Cdu, aveva iniziato una campagna per il referendum sulla Costituzione europea nello stesso momento in cui Francia ed Gran Bretagna avevano rese note le proprie intenzioni. Ad opporsi decisamente al voto - ricorda il Financial Times - è invece il Ministro degli esteri e leader ufficioso dei Verdi, Joschka Fischer.

CENTO, PDL VERDI PER REFERENDUM SU COSTITUZIONE EUROPEA Il deputato dei Verdi, Paolo Cento, ha annunciato la presentazione di una proposta di legge per realizzare entro la prossima primavera il referendum sulla Costituzione europea. "La costituzione europea - ha dichiarato Cento - che sara' firmata a novembre a Roma, non puo' essere conseguenza solo di un patto e di un accordo tra i governi nazionali ma deve diventare l'occasione di un grande dibattito popolare sull'Europa, il suo ruolo e il suo futuro. Per questo - prosegue Cento - e' molto positivo che in alcuni stati europei, come anche la Germania, si stia decidendo di sottoporre la carta Ue a referendum popolare . Con la nostra proposta di legge vogliamo raggiungere l'obiettivo di abbinare le prossime elezioni regionali a un referendum popolare per la ratifica o la bocciatura della Costituzione europea.

RERESSIONE A MILANO UN AUTUNNO CALDISSIMO SI ANNUNCIA

20 settembre h 9 appello 2 sezione “DUOMO CENTER” Processo per i fatti successi in Piazza Duomo al termine del corteo contro la riforma Dini delle pensioni del '95

22 settembre h 9.30 monocratico 10 sezione “METROPOLIX” Processo relativo all'intera vicenda dell'ostello autogestito MetropoliX (sgombero, iniziative...)

22 settembre h 9.30 appello “STAZIONE CENTRALE” Processo relativo ai fatti accaduti in Centrale di ritorno dal corteo per Sole nel Luglio del 1998

23 settembre h 9 monocratico 4 sezione ”FURGONE 11 NOVEMBRE ALCATRAZ” Processo relativo al corteo contro Forza Nuova dell'11 Novembre 2000

23 settembre h 12.30 trib 1 “VERNICE CONTRO ARCHIVIAZIONE FAUSTO E IAIO”

23 settembre h 12 aula 4 “25/4/99” - (SENTENZA) Processo per il corteo contro la guerra in Kosovo del 25 Aprile 1999

OTTOBRE

5 ottobre h 11.30 aula 30 settimo piano “S.PAOLO”

6 ottobre trib. Genova “UDIENZA MILO-ORLANDO” 12 ottobre trib. Genova stanza 13 decimo piano “ABBREVIATO MARTA-FEDE” Procedimenti relativi al treno antifascista per Genova del Gennaio di quest'anno

15 ottobre h 9.30 trib 4 ”VIA PAPINIANO”(sentono test p.m.)

27 ottobre “BLOCCO VIA DE AMICIS”

GR ORE 13.00

Italia

Acerra

  • Un proscioglimento, arresti domiciliari per uno degli arrestati e obbligo di firma per altri due manifestanti: sono queste le decisioni prese dal giudice del Tribunale di Nola che si e' pronunciato sulle misure cautelari nei confronti delle quattro persone accusate di reati che vanno dalle lesioni gravi alla resistenza e violenza a pubblico ufficiale, per gli scontri di sabato ad Acerra. Il procedimento con rito direttissimo - la decisione sulle misure cautelari e giunta nella notte dopo sette ore di camera di consiglio - e' stato aggiornato al 13 ottobre, quando il giudice si pronuncera' sulle eventuali condanne. Esce di scena Mattia Montanile, 61 anni, ex sindacalista di Pomigliano d'Arco, scagionato dai testimoni che hanno escluso un suo ruolo nei disordini, attribuendogli al contrario il ruolo di mediatore durante gli scontri, nel tentativo di calmare i piu' esagitati. Va agli arresti domiciliari invece Antonio Iannone, di 32 anni, pregiudicato: e' accusato di aver lanciato una pietra contro un funzionario di polizia procurandogli una frattura a un piede. Dovranno invece recarsi tre volte alla settimana in commissariato per la firma Domenico Liberti, 48 anni, e Vincenzo De Simone, di 27, entrambi di Acerra, i quali devono rispondere di resistenza, violenza a pubblico ufficiale e lesioni

Esteri

Palestina

Nelle prime ore di oggi, nella Striscia di Gaza, fonti palestinesi hanno riferito che un ragazzo di 14 anni è stato colpito a morte durante un'operazione militare israeliana nel campo profughi di Rafah, vicino al confine con l'Egitto. Mazem al Agah, di 14 anni, e' stato ucciso da una raffica di mitragliatrice di carro armato mentre, secondo testimoni locali, due bulldozer e veicoli corazzati erano in azione nel campo profughi. Secondo una fonte militare israeliana, una unita' ha aperto il fuoco contro un sospetto che osservava, a una distanza di una cinquantina di metri, un bulldozer che demoliva un'abitazione in rovina. Ieri sera, un palestinese di 25 anni era stato ucciso da soldati israeliani vicino alla colonia di Morag, nel sud della striscia di Gaza.

Palestina

  • Circa 750 detenuti nel carcere di massima sicurezza di Gilboa, in Israele, hanno deciso oggi di interrompere lo sciopero della fame iniziato lo scorso 15 agosto per ottenere migliori condizioni di detenzione. Al momento - riferisce l'edizione online del Jerusalem Post - sono 1.500 i prigioneri che hanno scelto di continuare lo sciopero, meno della metà dei 3.200 iniziali. Intanto l'Alta Corte di Giustizia ha respinto la petizione del Centro Legale per i Diritti delle Minoranze Arabe in Israele, con la quale si invitavano le autorità carcerarie dello Stato ebraico a fornire sali e liquidi ai prigionieri per evitare "un rapido deterioramento delle loro condizioni di salute".

Palestina

Il primo ministro israeliano Ariel Sharon intende evacuare tutti i ventuno insediamente ebraici nella Striscia di Gaza all'inizio del 2005, otto mesi prima di quanto programmato, per evitare di prolungare i contrasti con i coloni. Sharon ha presenta questa mattina la nuova tabella di marcia ai recalcitranti esponenti del suo partito, il Likud. Sharon ha avvisato i ribelli del Likud che il piano "sarà applicato, punto e basta". Sharon ha detto che il 14 settembre chiederà al governo di approvare i primi indennizzi ai coloni che lasceranno volontariamente gli insediamenti. I collaboratori del premier hanno detto che si spera che gli indennizzi incoraggino un largo numero di coloni a andare via. Sharon ha poi detto che il 3 novembre il provvedimento sugli indennizzi sarà presentato al parlamento per la prima approvazione. Il premier ha poi detto ai parlamentari del Likud di essere deciso ad andare avanti con il piano. "Voi conoscete il mio punto di vista sulla questione. Il piano di disimpegno sarà applicato, punto e basta". Particolari della tabella di marcia erano stati ottenuti dall'Associated Press. All'inizio del 2005, militari e polizia saranno pronti ad agire e a vuotare gli insediamenti. L'evacuazione dovrà essere completata in tempi brevi. Sharon aveva in precedenza assicurato ai critici del piano che il ritiro sarebbe avvenuto in diverse fasi, ognuna approvata separatamente dal governo. Il cambiamento della sua tattica ha irritato gli oppositori del ritiro. Il ministro dell'istruzione, Limor Livnat, del Likud, ha detto a Sharon in un incontro dei più importanti ministri che il nuovo piano richiede anch'esso l'approvazione del governo, secondo quanto riferisce il quotidiano Haaretz. Sharon ha risposto spazientito a Livnat, secondo Haaretz: "Questo è falso patriottismo. Possiamo evacuare in quattro tappe: domenica, lunedì, martedì e mercoledì". Le autorità comunque sperano che anche prima della fine di quest'anno alcuni insediamenti saranno abbandonati, a mano a mano che i coloni accetteranno gli indennizzi.

Israele

la corte di giustizia israiliana autorizza la trasmissione del video su jenin in Tv e al cinema

High Court allows screening of 'Jenin Jenin'

High Court Justice Eliahu Mazza ruled Monday that Mohammed Bakri's controversial movie "Jenin Jenin" may be shown in theaters and on television. Poster for Mohammed Bakri's controversial movie "Jenin Jenin". High Court Justice Eliahu Mazza ruled on Monday that the movie may be shown in theaters and on television.

Irak

Nuovi scontri fra soldati americani e miliziani di Moqtada al Sadr sono avvenuti nella notte nel quartiere di Sadr city a Baghdad. Residenti del grande quartiere sciita hanno riferito di forti colpi d'arma da fuoco durante la notte, aggiungendo che in mattinata e' tornata la calma. Gli scontri sono avvenuti malgrado ieri al Sadr abbia chiesto ai suoi miliziani dell'Esercito del Mehdi di cessare i combattimenti.

Tank americani hanno aperto il fuoco contro posizioni degli insorti a Falluja, uccidendo diversi guerriglieri. Lo ha riferito un portavoce militare statunitense, aggiungendo che i soldati hanno risposto al fuoco, dopo essere stati attaccati con missili anti tank Rpg attorno alle sei del mattino (ora locale), nela parte nord orientale della citta'. Falluja, 50 chilometri a ovest di Baghdad, si trova nel cosidetto 'triangolo sunnita', roccaforte delle forze anti americane

Il direttore generale della pubblica istruzione a Kirkuk e' stato ucciso questa mattina da un gruppo di sei uomini armati, che hanno aperto il fuoco contro la sua auto. Lo ha riferito all'agenzia stampa tedesca Dpa il capo della polizia di Kirkuk, Shirko Shaker Hakim. L'alto funzionario ucciso, Ibrahim Ismail Abdullah, era uno dei notabili turcomanni di questa citta' multi etnica. Nell'agguato, avvenuto presso la sua abitazione, e' stata ferita gravemente una guardia del corpo

E' il Grand ayatollah Ali al Sistani il personaggio pubblico più popolare in Iraq. Lo rivela, riferisce il sito internet del quotidiano 'The Indipendent', un sondaggio dell'International Republican Institute. Dall'inchiesta emerge una profonda e nascosta vena di rispetto per i partiti religiosi alla vigilia della campagna per le prime elezioni democratiche, previste a gennaio. Il sondaggio è stato realizzato alla fine di luglio e rappresenta una fotografia dell'opinione pubblica irachena nel mese successivo al passaggio di consegne. Già prima della battaglia per il controllo della città santa di Najaf, la massima autorità sciita irachena sorpassava dunque nei gradimenti le autorità del governo provvisorio e Muqtada al Sadr. Ma il capo dell'Esercito Mahdi continuava a riscuotere parecchi consensi: prima che i suoi uomin combattessero contro le truppe della coalizione a Najaf, il 57,19 per cento degli iracheni ne aveva una concezione positiva. Dallo studio emerge che gli iracheni reputano il ripristino dell'erogazione di energia elettrica l'esigenza principale nel programma di ricostruzione del Paese.

Irak, ostaggi

Il primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin ha convocato per questa mattina diversi ministri "per fare il punto sull'evoluzione della situazione dopo il rapimento dei due giornalisti francesi in Iraq". Nel comunicato di palazzo Matignon, viene precisato che Raffarin a partire dalle 11.30 s'incontra con il ministro dell'interno Dominique de Villepin, il ministro della difesa Michele Alliot-Marie, il ministro dell'istruzione Francois Fillon, il ministro della cultura e della comunicazione Renaud Donnedieu de Vabres, il ministro delegato all'interno Jean-Francois Cope' e il rappresentante del ministro degli esteri Michel Barnier, attualmente in missione in Medio Oriente nel quadro della crisi

  • Il leader sciita Muqtada al Sadr ha lanciato un appello per la liberazione dei due giornalisti francesi, Christian Chesnot e Georges Malbrunot, sequestrati lo scorso 20 agosto dallEsercito islamico dell'Iraq'. "La liberazione contribuirà a rafforzare i legami con la Francia - ha detto un portavoce di al Sadr, al Nasseri, citato da El Mundo - che appoggia il popolo iracheno". Il movimento palestinese Hamas ha diffuso un appello in cui si chiede la liberazione dei due giornalisti francesi rapiti in Iraq. Nell'appello - dice il quotidiano israeliano Haaretz - si cita la "posizione di comprensione" della Francia nei confronti del popolo e della questione palestinese. Per la liberazione degli ostaggi francesi si sono già espresse la Jhadh islamica e altri gruppi della regione, tra cui i "fratelli musulmani" egiziani.

Afghanistan

Aerei da combattimento Usa hanno bombardato oggi un remoto villaggio dell'Afghanistan orientale, dopo l'attacco compiuto da alcuni guerriglieri alla sede governativa locale. Il governatore della provincia di Kunar, Sayed Fazel Akbar, ha aggiunto che ci sarebbe un numero ancora imprecisato di vittime. Secondo la ricostruzione fornita da Akbar, alcuni guerriglieri hanno attaccato con 25 missili l'ufficio del sindaco del villaggio di Mano Gai, 170 chilometri a est di Kabul, costringendo la polizia a rispondere al fuoco,s ebbene dotata solo di armi di piccolo calibro. "Allora sono arrivati gli aerei americani e hanno bombardato il villaggio di Weradesh", da dove erano stati lanciati i missili. "Ci sono vittime lì - ha aggiunto il governatore - ma non sappiamo ancora quante e se si tratta di civili o di nemici". L'esercito Usa non ha commentato l'episodio, mentre il governatore non ha fornito maggiori dettagli su chi potrebbe aver lanciato l'attacco. L'area è considerata la roccaforte dei miliziani fedeli al signore della guerra Gulbuddin Hekmatyar. Hekmatyar è alla guida del partito islamico Hezb-e-Islami, già protagonista negli anni ottanta, tra gli altri, della sconfitta dell'Armata Rossa in Afghanistan. Al momento si ritiene appoggi le forze talebane contro il governo del presidente Hamid Karzai, e che sia rientrato in Afghanistan nel 2002, dopo aver a lungo soggiornato in Iran.

Iugoslavia

Slobodan Milosevic, ha dato inizio davanti al Tribunale penale internzionale per la ex Jugoslavia alla sua difesa dall'accusa di crimini di guerra e crimini conto l'umanita' per il ruolo svolto nei conflitti che hanno dilaniato, nel corso degli anni novanta, il Paese balcanico. L'ex uomo forte di Belgrado e' partito all'attacco accusando la comunita' internazionale di aver accreditato "un quadro falso e distorto su cosa accadde in Jugoslavia" e di aver pronunciato sul suo conto "bugie senza scrupoli". "La comunita' internazionale", ha dichiarato, "ha agito come la principale responsabile della distruzione della Jugoslavia e tutto e' stato presentato in modo da proteggere i veri colpevoli". "Uno stato multi-etnico, multi-confessionale e' stato distrutto", ha continuato, "e questo e' il crimine internazionale piu' grave". Il via all'autodifesa era stato rimandato per mesi a causa dei problemi di salute del sessantatreenne Milosevic, che soffre di alta pressione ed e' considerato dai medici a rischio di infarto. L'imputato, tuttavia, e' apparso a suo agio e combattivo mentre conduceva, seduto e a gambe accavallate, l'arringa. Fin dall'inizio del processo, piu' di due anni orsono, l'ex uomo forte dei Balcani ha rifiutato di farsi assistere da un avvocato e ha voluto difendersi da solo per sottolineare che non riconosce alcuna legittimita' a chi lo dovra' giudicare. La corte discutera' la questione nel corso della giornata, al termine delle quattro ore assegnate alla difesa, e potrebbe anche decidere di imporgli un avvocato d'ufficio. Piu' di 200.000 persone sono morte nelle guerre che hanno insanguinato l'ex Jugoslavia. Milosevic accusa alcuni governi occidentali di aver fomentato l'odio tra le varie componenti etniche jugoslave e di aver cosi' favorito la deflagrazione dei conflitti. In una fase precedente del processo ha annunciato di voler chiamare a testimoniare il premier britannico, Tony Blair, il cancelliere tedesco, Gerhar Schroeder e l'ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton.

Cina

  • Due attivisti di un' organizzazione internazionale filo-tibetana , l' International Tibet Support Network (Itsn) sono stati fermati dalla polizia cinese e verrano esplusi oggi dalla Cina. I due, l' americano Han Shan e l' australiano Liam Phelan, hanno aperto in un parco pubblico uno striscione che diceva: no alle Olimpiadi in Cina se il Tibet non sara' libero. Per la loro protesta, i due attivisti hanno scelto il Parco delle Minoranze, che e' parte del complesso olimpico in costruzione alla periferia di Pechino. Poco prima della protesta i due attivisti avevano tenuto una conferenza stampa per i giornalisti stranieri, la prima di gruppi filo-tibetani nella capitale cinese. Nella conferenza i due attivisti e i loro compagni hanno detto che le manifestazioni di protesta si moltiplicheranno nei prossimi anni. L' obiettivo dell' Itsn, hanno aggiunto, e' di fare dei Giochi Olimpici di Pechino del 2008 un catalizzatore per un cambiamento nel Tibet. Il Tibet e' stato occupato nel 1951 dall' esercito cinese, e oggi e' una Regione Autonoma Speciale della Cina.

Argentina

Circa un milione e mezzo di giovani argentini non studia né ha un lavoro, secondo dati diffusi dal governo. La disoccupazione in Argentina riguarda il 14,4% della popolazione attiva,15 milioni di persone circa su una popolazione totale di poco più di 39. La fascia interessata è quella che comprende i giovani d’età tra 18 e 25 anni, per i quali il governo presieduto da Néstor Kirchner ha già predisposto il 'Piano d’inclusione giovanile', il cui scopo è aiutare gli esclusi sociali attraverso l’erogazione di sussidi e formazione. Non sono solo i giovani a preoccupare il governo in questa difficile fase della storia argentina ma anche gli appartenenti alla fascia d’età pensionabile, dai 65 anni in su; circa un milione e 200.000 tra loro non godono di una pensione perchè non hanno avuto i contributi prevdidenziali versati o non sono in grado di farlo. Il problema preoccupa molto l’esecutivo, che recentemente ha fatto approvare dal Parlamento una legge per la concessione di vitalizi a chi ha più di 70 anni ma non è in grado, per deficit di bilancio, d’estendere la misura anche a coloro che hanno un’età minore ma gli stessi problemi di sopravvivenza ed esclusione. Circa il 51% degli argentini vive oggi sotto la soglia di povertà

Venezuela

Dopo un durissimo braccio di ferro, protrattosi per una decina di giorni in seguito allo svolgimento del referendum per la rimozione del capo dello Stato dalla sua carica, i dirigenti politicio dell’opposizione cominciano, alla spicciolata, a riconoscere la vittoria del presidente Hugo Chávez, così come prima di loro avevano fatto i principali organismi internazionali e molti governi. Ieri è toccato al funzionario socialdemocratico ed ex-candidato alle presidenziali Claudio Fermín, attualmente militante nelle file di Acción Democrática (Ad), riconoscere l’affermazione di Chávez nel referendum svoltosi lo scorso 15 agosto e conclusosi con il 59,25% dei voti ad appannaggio del capo dello Stato e il 40,74% a favore dell’opposizione, riunita della ‘Coordinadora democrática’ (Cd). Non riconoscere l’affermazione di Chávez equivarrebbe a “negare la realtà. E questo è un sintomo di immaturità” ha detto Fermín, ammettendo di aver sperato fino all’ultimo momento in un risultato diverso. Prima del dirigente socialdemocratico, solo un altro esponente della Cd si era congratulato, per iscritto, con Chávez, ed esattamente Francisco Arias Cárdenas, leader del partito ‘Unión’, ex-candidato presidenziale ed ex-compagno d’armi del presidente della Repubblica

gror040831 (last edited 2008-06-26 09:55:08 by anonymous)