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G.R. 12,30

OSSEZIA

SECONDO L'AGENZIA INTERFAX un totale di 210 cadaveri sono stati estratti dalle macerie della scuola di Beslan nell'Ossezia del Nord. Lo ha riferito una fonte del ministero della Salute della piccola repubblica all'agenzia di stampa Interfax.

Inoltre, un centinaio di bambini sono feriti gravemente a Beslan e rischiano la vita, secondo quanto riferiscono questa mattina i media russi. Due aerei carichi di medici ed equipaggiamento sanitario sono arrivati questa mattina a Vladikavkaz, capitale dell'Ossezia del Nord, dove sono ricoverati molti degli oltre 600 feriti. E' iniziato intanto un ponte aereo per portare negli ospedali di Mosca alcuni dei bambini feriti, accompagnati dai loro genitori.

Intanto, nel corso della sua breve visita a Beslan, ove ha reso omaggio alle vittime della tragica presa di ostaggi in una scuola da parte di un commando di guerriglieri ceceni, Vladimir Putin non ha nascosto la propria viva irritazione nei confronti delle forze di sicurezza russe, il cui assalto alla palazzina si e' concluso con un bagno di sangue prima che potessero essere fermati i sequestratori, alcuni dei quali sono anzi riusciti a fuggire, almeno per il momento. Nel corso dei colloqui avuti con le autorita' sia federali sia dell'Ossezia del Nord, il leader del Cremlino e' stato visto interrompere bruscamente, zittire o addirittura rimproverare senza mezzi termini i funzionari che cercavano di presentare sotto una luce positiva l'operato delle teste di cuoio, protagoniste dell'assalto all'edificio assediato. "Per quanto riguarda le forze speciali", ha tagliato corto il presidente russo, "e' una questione a se stante. Ne riparleremo piu' avanti", ha avvertito in tono minaccioso. "Malauguratamente, le perdite sono state numerose". Putin sembra essersi adirato soprattutto perche' si era presentato al Paese in diretta televisiva garantendo che non si sarebbe fatto ricorso alla violenza, e che l'incolumita' dgli ostaggi sarebbe stata considerata l'assoluta oriorita'. A Beslan ha ribadito che l'attacco alla scuola non era stato programmato, e che si e' trattato di uno sviluppo del tutto estemporaneo.

IRAQ

AL JAZEERA, 12 MORTI IN SCONTRI A NORD DI MOSUL = Scontri armati fra insorti e forze americano hanno causato lameno 12 morti e 50 feriti nella citta' irachena di Talafer, a nordovest di Mosul, secondo quanto afferma la rete televisiva al Jazeera. Gli scontri sarebbero ancora in corso. Un medico di Talafer, Khalil Ibrahim Rashid, ha riferito all'emittente araba che continuano ad arrivare vittime nell'ospedale dove lavora. Far loro vi sono anche donne e bambini, colpiti dalle schegge delle bombe lanciate dagli aerei americani, sostiene il medico.

SABOTATO OLEODOTTO NEI PRESSI DI BASSORA - Ribelli iracheni hanno sabotato oggi un oleodotto nei pressi di Bassora, nel sud dell'Iraq. Due giorni fa un massiccio attacco contro un altro oleodotto blocco' le esportazioni di greggio verso la Turchia.

Da Baghdad - Almeno tre salve di mortaio si sono abbattute oggi contro la cosiddetta 'Zona Verde', il complesso super-fortificato che sorge lungo la sponda occidentale del fiume Tigri nel pieno centro di Baghdad, e di nuovo proprio nel momento in cui all'interno il Parlamento iracheno ad interim era riunito in seduta.

PALESTINA

A primavera dell'anno prossimo potrebbero tenersi elezioni in tutti i territori palestinesi occupati. Lo ha detto oggi il capo della commissione centrale per le elezioni, Ali Jarbawi

PALESTINESE MUORE PER FERITE SUBITE IN RAID A GAZA - Un diciottenne palestinese, Hossam Abu Zarka, e' morto oggi in ospedale a Gaza citta' a causa delle gravi lesioni subite durante un'incursione delle truppe israeliane nel campo profughi di Khan Younis, risalente a tre giorni fa. Lo hanno reso noto fonti ospedaliere locali. Il decesso del giovane porta ad almeno 4.277 il numero complessivo delle persone che hanno perso la vita nei quasi quattro anni trascorsi dalla fine del settembre 2000, quando esplose la rivolta chiamata 'Intifada di al-Aqsa', tuttora in corso. Tra le vittime, 3.263 sono palestinesi e 943 cittadini d'Israele

IMMIGRAZIONE

LAMPEDUSA - Nuovo sbarco di migranti sull'isola di Lampedusa. In 135 sono sbarcati dopo essere stati soccorsi da una motovedetta della Guardia costiera. Gli extracomunitari, da quanto si e' appreso tutti uomini, sono stati avvistati a un miglio a nord-ovest dell'isola delle Pelagie. Viaggivano su una carretta del mare di circa 15 metri che stava imbarcando acqua. Soccorsi dalla Guardia costiera, i migranti sono stati condotti fino al porto dell'isola dove sono in corso le operazioni di identificazione.

Cinque immigrati in attesa di espulsione sono scappati nella notte del primo settembre dal Cpt - Centro di permanenza temporanea - di Via Mattei a Bologna, dopo aver divelto uno dei cancelli che chiudono i "gabbioni" della struttura. Lo hanno reso noto le parlamentari bolognesi Katia Zanotti (Ds) e Titti De Simone (Prc), al termine della visita effettuata in mattinata al centro per controllare la conclusione dei lavori di posa in opera - completati nei giorni scorsi - di grate di acciaio a copertura dei reticolati esterni sui quali si affacciano i dormitori delle persone straniere trattenute nel centro. Zanotti e De Simone presenteranno una interpellanza per il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, per sapere chi ha autorizzato le grate e qual'e' il loro costo; chiedere inoltre se esiste un piano di sicurezza, in caso di incendio o di altre situazioni di pericolo, e se tale intervento sia legittimo sotto il profilo della dignita' delle persone.