GR ORE 13.00

IRAQ: TALAFAR, 45 MORTI IN SCONTRI TRA TRUPPE USA E INSORTI

COSTA RICA

Il governo costaricano deve ritirare il suo appoggio alle forze internazionali presenti in Iraq: con decisione a sorpresa, lo ha stabilito la Corte costituzionale, sostenendo che l'appoggio politico costaricano all'operazione bellica in Iraq solleva seri problemi di "costituzionalità". Il governo, attraverso il ministro degli Esteri Roberto Tovar, ha fatto presente che appena la decisione dell'Alta corte sarà ufficialmente notificata, San José comunicherà a Washington, attraverso l'ambasciata americana in Costa Rica, la necessità di ritirare il nome del Paese centroamericano dalla lista degli Stati che hanno appoggiato l'operazione di Stati Uniti e Gran Bretagna. Nel 2003, quando un contingente costaricano aveva preso parte all'operazione in Iraq, l'appoggio diplomatico costaricano provocò una piccola sollevazione popolare per via del fatto che dal 1984 il Paese è neutrale e quindi privo di forze armate.

M.O.: MILITANTE HAMAS UCCISO A GAZA, 3 FERITI PER MISSILE

Almeno un militante di Hamas e' rimasto ucciso negli scontri con le truppe israeliane che anche oggi sono proseguiti nel campo profughi palestinese di Jabaliya, nel settore nord della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito foiti delle forze di sicurezza dell'Autorita' Nazionale Palestuinese, che hanno identificato la vittima come Abdelaziz al-Ashqar di 34 anni, un capo locale del gruppo integralistico. Le stesse fonti hanno riferito inoltre di un'intensa sparatoria nei pressi del campo, ove e' anche intervenuto un elicottero d'assalto ebraico che ha lanciato un missile, ferendo come minimo tre persone; sette inoltre i palestinesi colpiti dai proiettili avversari, uno dei quali versa adesso in gravi condizioni. A Jabaliya, occupata dagli israeliani ormai da tre giorni, si era continuato a combattere per l'intera nottata. Con l'ultimo decesso in ordine di tempo e' dunque salito a non meno di 4.300 il numero di coloro che hanno perso la vita durante i quasi quattro anni trascorsi dalla fine del settembre 2000, quando dilago' la rivolta chiamata 'Intifada di al-Aqsa', tuttora in corso. Tra le vittime, 3.286 erano palestinesi e 943 cittadini d'Israele.

NORDIRLANDA/ BLAIR INCONTRA AHERN PRIMA DI NEGOZIATI

URANIO IMPOVERITO, QUATTRO MORTI NELL'ESTATE

Quattro militari, reduci da missioni nel Golfo e nei Balcani, sono morti tra giugno e settembre per sospetta contaminazione da uranio impoverito. Altri due militari, inoltre, si sarebbero ammalati nello stesso periodo. Lo afferma Falco Accame, presidente dell'Anavafaf, un'associazione che si occupa dell'assistenza alle vittime arruolate nelle forze armate e ai loro familiari. Accame ha anche reso noto di aver scritto una lettera al presidente del Senato, Marcello Pera, a proposito della costituenda commissione d'inchiesta parlamentare sull'uranio impoverito. L'Anavafaf teme infatti che l'organismo non intenda ascoltare proprio coloro che piu' da vicino hanno seguito il fenomeno, a partire dalla stessa associazione, ritenendo inaccettabile e contraria ai criteri di libera raccolta di informazioni una eventuale esclusione dalla Commissione.

197 IMMIGRATI SOCCORSI AL LARGO DI LAMPEDUSA

Nuovo maxisbarco di immigrati a Lampedusa nel giro di pochi giorni: 197 persone sono state soccorse nella notte al largo dell'isola da una motovedetta della guardia costiera. Gli immigrati si trovavano su un barcone di 18 metri. Tutti gli uomini, hanno dichiarato di provenire da Palestina, Iraq, Senegal, Tunisia, Marocco, Costa D'Avorio, Pakistan, Algeria ed Eritrea. A dare l'allarme, segnalando la presenza del barcone a una decina di miglia a sud di Lampedusa, era stata una nave della marina militare. Il natante di circa 18 metri era in difficolta'. Le operazioni di soccorso si sono protratte per alcune ore. Un immigrato che ha accusato dolori al basso ventre, appena giunto a Lampedusa e' stato trasferito al pronto soccorso. Le sue condizioni non destano comunque preoccupazione.

ALITALIA: TERMINATO INCONTRO AZIENDA-SINDACATI

nuova occupazione a Panormo

Alle ore 5:20 della notte tra il 9 e il 10 settembre un gruppo di attivisti e attiviste è entrato nel Palazzo Sammartino in via Lungarni 4 a Palermo. Un altro spazio liberato a Palermo, dopo S.P.A.R.O, occupato a maggio scorso. La zona e' quella della "Marina", nel centro storico della citta', lo stesso che vide la nascita del primo centro sociale dopo il lungo silenzio degli anni '90, il Goliardo. Ancora il centro storico, perche' e' proprio quella la zona che, da una parte viene abbandonata al degrado sociale piu' assoluto e, dall'altra, e' oggetto di speculazioni edilizie e giochi di compra-vendita tra amministrazione comunale e privati (i soliti noti). In queste ore i 30 occupanti stanno ripulendo il palazzo per renderlo fruibile prima possibile. E per domani sera (sabato 11) e' gia' prevista una festa e domenica alle 18 assemblea cittadina sugli spazi sociali.