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gror040929 ore 13 palestina operazioni militari israeliane a nord della Stricia di gazza Soldati israeliani hanno cominciato intorno alla mezzanotte di ieri operazioni militari nel nord della striscia di Gaza per impedire ulteriori lanci di razzi ‘Qassam’ contro la vicina cittadina israeliana di Sderot, provocando alcune vittime. I militari si sono appostati con una trentina di mezzi blindati intorno alle cittadine di Beit Hanun e Beit Lahya, e ai margini del campo profughi di Jabalya, colpendo la rete elettrica e facendo sprofondare la zona nell’oscurità. La popolazione locale è sprofondata nella paura e si è venuto a creare quello che alcuni residenti hanno definito “un clima di guerra”. Un ragazzo palestinese di 14 anni è stato ucciso nel campo profughi a colpi di arma automatica; un altro che stava per lanciare un razzo ‘Qassam’ da Jabalya è stato raggiunto da un missile sparato da un elicottero israeliano ed è morto sul colpo. Sempre vicino a Jabalya, un militante di 22 anni delle ‘Brigate Ezzedin al Qassam’, braccio armato di Hamas, è stato ammazzato durante uno scontro a fuoco con le truppe israeliane. Durante la notte, in Cisgiordania, le forze israeliane hanno anche condotto un raid a Nablus, dove è stato ucciso un combattente delle Brigate dei martiri al-Aqsa (al Fatah), e a Jenin, dove è stata distrutta l’abitazione di Zacaria Zbeidi, comandante locale dello stesso gruppo. Intanto questa mattina alcuni uomini a volto coperto (forse coloni israeliani) hanno aggredito due volontari statunitensi dell’organizzazione ‘Christian Peacemakers’, che stavano accompagnando a scuola bambini palestinesi vicino all’insediamento di Maon, nella zona meridionale delle colline di Hebron. Gli assalitori hanno malmenato i due cristiani e li hanno derubati. Secondo alcune testimonianze, i bambini che erano con loro sono fuggiti, ma una piccola palestinese si è attardata ed è stata anch’essa picchiata. Gli americani sono stati portati in ospedale per essere medicati.

Medio Oriente, Annan: Israele garantisca sicurezza palestinesi A causa dell'intensificarsi della violenza in Medio Oriente, il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha chiesto al governo di Israele di garantire la sicurezza a quei palestinesi che non sono coinvolti in attivita' terroristiche contro il Paese. Un portavoce delle Nazioni Unite ha affermato che "il segretario generale e i suoi rappresentanti nella regione hanno ripetutamente richiamato il governo di Israele a rispettare l'inviolabilita' delle istituzioni e delle installazioni dell'Onu, e in particolare ad esimersi dall'intraprendere qualsiasi azione che possa mettere in pericolo le vite e la sicurezza di tutti i palestinesi innocenti, in special modo i bambini". La dichiarazione di Annan arriva dopo diversi fatti di sangue che hanno visto il coinvolgimento dell'Onu Nell'ultima settimana una bambina di dieci anni e' morta a causa di un proiettile sparato dalle Forze di difesa di Israele (Idf). La bambina era stata colpita alla testa un mese fa, mentre si trovava al suo banco, presso una scuola del progetto Unrwa (United nations relief and works agency) dell'Onu a Gaza. Di seguito, un contractor dell'organizzazione e' stato ferito gravemente mentre lavorava in un magazzino delle Nazioni Unite a Rafah. Infine, due giorni fa, e' stato ucciso da forze militari israeliane un presunto terrorista, Said al Madhoun, mentre si trovava nel cortile di una scuola, sempre gestita dall'Onu a Khan Younis.

Hacker contro i siti del terrore Colpita la homepage di Zarqawi

DUBAI - Un gruppo di attivisti informatici ha attaccato uno dei siti usati dai terroristi islamici per trasmettere le decapitazioni di ostaggi occidentali. Il sito del gruppo Tawhid wal Jihad, che fa riferimento all'uomo di Al Qaeda in Iraq, Abu Masab Al Zarqawi, ha subito quello che tecnicamente si definisce "defacement": la sostituzione dell'homepage con una pagina di rivendicazione.

Gli "hacktivisti" del gruppo "TeAmZ USA", già noti alle cronache per altre azioni del genere, hanno sovrapposto alla prima pagina del sito l'immagine di un pinguino (simbolo del sistema operativo open source Linux) che imbraccia un mitragliatore e minaccia: "Ospitateli e sarete i prossimi". Un chiaro avvertimento ai provider che, nella maggior parte dei casi del tutto inconsapevolmente, offrono lo spazio web usato dai terroristi.

Negli ultimi mesi è andato costantemente crescendo il numero di ultimatum, rivendicazioni e filmati raccapriccianti trasmessi su internet. Spesso i terroristi si avvalgono di spazi web offerti gratuitamente, in molti casi da provider statunitensi, che possono intervenire chiudendo il sito soltanto quando il suo macabro contenuto è stato diffuso.

KENYA

  • MORIRE IN UN CARCERE SOVRAFFOLLATO

Le autorità keniane hanno avviato un'indagine per appurare le cause della morte di cinque detenuti nel carcere di Meru, a nord di Nairobi. Le prime indiscrezioni indicano che i decessi potrebbero essere avvenuti per soffocamento: i cinque occupavano insieme ad altre sette persone una cella di un metro per due. Tre di loro erano in attesa di giudizio per produzione illegale di alcolici; gli altri due scontavano invece una pena di tre mesi. L'istituto penitenziario di Meru dovrebbe ospitare 500 detenuti, ma in realtà attualmente ne conta 1.400. "Stiamo investigando; la morte dei cinque detenuti dovrebbe essere stata causata da soffocamento o da ferite infette per le eccessive ore trascorse in piedi" ha detto un funzionario del carcere. Subito dopo il rinvenimento dei cinque corpi senza vita, altri 23 detenuti sono stati trasportati d'urgenza in ospedale.

BOLIVIA  CHAPARE: SCONTRI TRA MILITARI E ‘COCALEROS’, UCCISO UN CONTADINO Un ‘cocalero’ (produttore di coca) ucciso e altri 39 feriti: è il bilancio di un violento scontro tra contadini e militari avvenuto ieri nel Chapare boliviano, regione in cui i ‘campesinos’ continuano a opporsi alle operazioni di sradicamento delle piantagioni di coca, il cui commercio costituisce ancora per molte famiglie il principale mezzo di sostentamento. Secondo fonti del governo, gli incidenti sarebbero avvenuti nei pressi di Isiboro Sécure, al confine tra i dipartimenti di Cochabamba e Beni, dove un accampamento delle forze di sicurezza incaricate di procedere alla distruzione delle coltivazioni è stato attaccato da decine di ‘cocaleros’ armati di pietre, bastoni e ordigni rudimentali. I soldati hanno risposto all’aggressione, anche utilizzando armi da fuoco, fino allo scontro corpo a corpo con i contadini. Il capo dei ‘cocaleros’ del Chapare e deputato dell’opposizione Evo Morales ha dichiarato che Juan Choque, contadino di 37 anni, è stato “ucciso da un cecchino con un colpo in testa. È un crimine”. Morales ha riferito che i ‘cocaleros’ “non cesseranno la mobilitazione” fino a quando i soldati non abbandoneranno gli accampamenti. Attualmente sarebbero tre le postazioni di militari assegnati allo sradicamento delle coltivazioni illegali nel Chapare (260 chilometri a sud di La Paz), zona in cui secondo rilevamenti satelltari gli ettari piantati a coca continuerebbero ad aumentare. La forze speciali di lotta al narcotraffico hanno informato che nell’ultima settimana sono stati distrutti 100 laboratori clandestini per la fabbricazione di cocaina, soprattutto nel Chapare, e sequestrati 150 chilogrammi di droga.

COLOMBIA

  • MINE ANTI-PERSONA: 56 MORTI IN DUE SETTIMANE

Sono 56 le vittime degli ordigni seminati dai gruppi armati illegali in Colombia in meno di due settimane: lo riferisce l’Osservatorio sulle mine anti-persona, citando il caso di una donna incinta di cinque mesi, uccisa da un ordigno sepolto nel terreno nel comune di San Vicente del Caguán; nella stessa occasione sono stati gravemente feriti anche il marito e uno dei suoi figli. I dipartimenti più colpiti sono quelli di Antioquia (nordovest), Caquetá (sud), Cundinamarca (centro, dove è situata la capitale Bogotá), Norte de Santander (nordest), Bolívar (nord) e Meta (centro). Nel 2004, secondo l’Osservatorio, sono finora 512 i morti; 150 civili, 352 militari e 10 non identificati; di questi 43 sono minori di 18 anni. “L’Osservatorio, con l’appoggio della vice-presidenza della Repubblica, ha studiato una serie di iniziative umanitarie e pedagogiche per coscientizzare i cittadini sull’ampiezza di questa minaccia. è un fenomeno di fronte al quale siamo tutti a rischio” ha detto Maria Victoria Garcia de Santos, consorte del vice-presidente Francisco Santos. La Colombia è il quarto Paese più ‘minato’ del mondo, dopo Cambogia, Afghanistan e Angola, e l’unico in America Latina dove i gruppi armati continuano a seppellire mine anti-persona. Italia

Acerra SI E' CONCLUSA CON IL RIENTRO IN PIAZZA CASTELLO LA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO L'INCENERITORE AD ACERRA (NAPOLI). IL CORTEO DI CITTADINI, STUDENTI E POLITICI LOCALI HA SFILATO PER LE STRADE PER POI FARE RITORNO AL LUOGO DA DOVE ERA PARTITO QUESTA MATTINA. GLI STUDENTI SI SONO ORA FERMATI IN PIAZZA PER CONTINUARE LA PROTESTA IN PRESIDIO. LE MANIFESTAZIONI RIPRENDERANNO NEL POMERIGGIO CON UNA FIACCOLATA CHE PARTIRA' DA PIAZZA DUOMO. "IN TESTA AL CORTEO - HANNO SPIEGATO GLI ORGANIZZATORI - CI SARA' IL GONFALONE DEL COMUNE DI ACERRA E TUTTI INSIEME PARTIREMO PER UNA NUOVA MANIFESTAZIONE PER LE STRADE DELLA CITTADINA". AL CORTEO DI STAMANI HANNO PRESO PARTE ANCHE IL SINDACO DI ACERRA, ESPEDITO MARLETTA, AMMINISTRATORI E CONSIGLIERI COMUNALI. PER OGGI POMERIGGIO E' PREVISTA LA MOBILITAZIONE DELLA CITTADINANZA.

Porto Zafferano e Cala

  • piombo sono stati occupati dai pescatori in lotta contro la base militare di Teulada. Una lotta che dura da tempo.

Porto Zafferano e Cala piombo sono stati occupati dai pescatori in lotta contro la base militare di Teulada. Una ventina di barche, provenienti da Portu Nou e da Porto Pino hanno invaso le acque davanti al poligono militare. In questo modo intendono impedire lo svolgimento delle esercitazioni a fuoco previste nei prossimi giorni. Sono coinvolte le marinerie di Teulada, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco. I pescatori manifestano da parecchi anni contro le restrizioni delle attività di pesca che vengono periodicamente imposte,per motivi di sicurezza, nei periodi delle esercitazioni militari. Come indennità per la non attività vengono però proposte cifre irrisorie,che non arrivano mai. Anche in questi giorni èstatochiesto un nuovo tavolo dit rattative per definire un protocollo di intesa sugli indennizzi previsti per l'impossibilità di esercitare la pesca nelle giornate in cui il mare è occupato dai militari. Ma finora sono arrivate solo promesse di risolvere la situazione in futuro. Ma i motivi della protesta sono anche altri: nel tratto di mare tra Teulada e Sant'Antioco (che in estate piace così tanto ai pochi turisti rimasti che amano le spiagge più selvatiche), rimangono proiettili e bombe, a volte inesplose. I pescatori dunque chiedono anche la bonifica del mare. Capo Teulada: è la punta merdionale della Sardegna. E' una base militare italiana, una delle poche che viene utilizzata per prove "a fuoco", vale a dire con armi vere. E' il più grande poligono militare italiano, l'unico dove le forze armate dei Paesi Nato possono esercitarsi "a giocare alla guerra", con carrarmati, jet, missili, elicotteri da combattimento, navi, e perfino sbarchi sulla costa genere "modello Normandia". E' insomma un bel laboratorio tattico e strategico che si estende per 7.000 ettari, spalmati su 20 km di costa che è aperto da settembre a metà luglio (negli altri mesi devono lasciare un po' tranquilli i turisti). A giugno, nel corso di una iniziativa nella quale i pescherecci si erano riuniti ai limiti della zona di esclusione per manifestare il loro dissenso, alcuni colpi di artiglieria sono arrivati troppo vicini alle barche. Quasi un avvertimento, per costringere a rispettare i divieti.

ORE 19,30

AIDS/ PAPA: COMBATTERE LA PANDEMIA CON LA CASTITA' PANDEMIA CON LA CASTITA' Messaggio in occasione della Giornata mondiale del malato Città del Vaticano, 29 set. (Apcom) - Il dramma dell'Aids che in Africa colpisce milioni di persone è causato da "comportamenti sessuali irresponsabili". La sicurezza "data dalla castità" deve quindi essere "continuamente presentata ai fedeli" come una forma di prevenzione. Per il Papa la pandemia del virus va combattuta in modo "responsabile" mediante "l'educazione al rispetto del valore sacro delal vita e la formazione alla pratica corretta della sessualità". Ancora una volta Giovanni Paolo II torna a stra parlare del flagello esortando i governi africani a fornire su quest'argomento "chiare e corrette informazioni al servizio dei cittadini" come pure "a a dedicare risorse sufficienti all'educazione dei giovani". "Incoraggio gli organismi internazionali -ha affermato il Papa in un messaggio in occasione della Giornata Mondiale del Malato- a promuovere iniziative ispirate a saggezza e solidarietà, mirando sempre a difendere la dignità umana e a tutelare il diritto inviolabile alla vita". Non mancano poi apprezzamenti per quelle case farmaceutiche "che si impegnano a tenere bassi i costi dei medicinali utili nella cura dell'aids"

""" AUSTRIA""" AUSTRIA/ESTREMA DESTRA VUOLE ISOLA PER CONFINARE CHI CHIEDE ASILO

Opposizione critica proposta Partito della Libertà: è nazista Vienna, 29 sett. (Ap) - Johann Gudenus, leader austriaco del Partito della Libertà, un'organizzazione di estrema destra giovanile, ha dichiarato che il paese dovrebbe spedire coloro che chiedono asilo politico all'Austria su un'isola nell'Adriatico finché non vengano analizzati i singoli casi. Gudenus ha spiegato all'agenzia di stampa Austria Press che il governo dovrebbe affittare un'isola nell'Adriatico dove tenere i potenziali immigranti durante l'analisi delle loro pratiche. Idea questa condannata fermamente dai rappresentanti di altri partiti austriaci. Marie Ringer ambientalista dei Verdi ha messo in evidenza quanto questa proposta sia vicina all'idea nazista di voler esiliare gli ebrei in Madagascar. Il Partito della Libertà fa parte della coalizione di governo guidata dal Partito del Popolo, una formazione di centro. L'ex leader Joerg Haider, ora governatore della Carinzia, negli ultimi anni ha preso le distanze dalle osservazioni provocatorie che lo avevano contraddistinto fatte contro stranieri ed eminenti ebrei austriaci, ma alcuni estremisti del suo partito continuano ad esternare i loro sentimenti xenofobi e a diffondere ideali anti semiti e neo-nazisti.

repressione francia

L'intera seduta per l'illustrazione del ricorso di Cesare Battisti contro la sentenza della Corte d'Appello del 30 giugno che lo estrada in Italia, e' durata poco piu' di un'ora. Prima c'e' stata l'illustrazione dei cinque punti nei quali si articola il ricorso da parte dell'avvocato di Battisti, Arnaud Lyon-Caen. E' seguita la replica dettagliata dell'Avvocatura generale dello Stato, al termine della quale il presidente del tribunale ha dato appuntamento al 13 ottobre per la sentenza. Presenti in Cassazione, oltre agli avvocati di fiducia dei rifugiati italiani in Francia, Jean-Jacques De Felice e Irene Terrel, la compagna del latitante, Mariette. Meno numerosi delle precedenti occasioni i sostenitori di Cesare Battisti in Francia

Immigrazione

  • Sono 124 i migranti sbarcati all'alba a Lampedusa a bordo di un peschereccio di una dozzina di metri. Il numero di 223, inizialmente fornito, e' stato corretto dalla Guardia di Finanza nel corso della mattinata. Del gruppo fanno parte anche un neonato di un mese e mezzo, un minorenne e 17 donne. Gli extracomunitari hanno dichiarato di essere eritrei e palestinesi. Sono stati stati alloggiati nel centro di accoglienza dell'isola, dove le loro condizioni di salute sono state definite buone. Il barcone con a bordo gli immigrati era stato avvistato a una decina di miglia a sud di Lampedusa durante la notte da una motovedetta della Guardia di Finanza. Sono in corso accertamenti da parte per individuare gli scafisti della traversata. Il vecchio peschereccio, secondo gli inquirenti, poterebbe essere partito dalle coste della Tunisia

CLANDESTINI: MANTOVANO, RENDERE EFFICACE MECCANISMO ESPULSIONE Rendere piu' facile il meccanismo di espulsione per dare piu' sicurezza ai cittadini. Lo ha auspicato il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano: "L'espulsione non risolve tutti i problemi ma e' una voce significativa. Il centro di permanenza temporanea di Genova come in tutta Italia e' assolutamente necessario per una ragione molto semplice. Sulla base di una legge approvata nella scorsa legislatura da un'altra maggioranza, e' previsto che i clandestini che non vengono identificati siano trattenuti per un tempo determinato per esserlo, in quanto il Paese di provenienza non li accetta senza identificazione. Questo governo ha confermato quella impostazione". E conclude sugli standard dei centri di accoglienza: "Non sono certo hotel a cinque stelle ma sono i migliori in Europa e nel mondo. Il Centro temporaneo di permanenza si fara' anche a Genova altrimenti diremo che in Italia si puo' entrare clandestinamente

Germania: immigrazione, Schily insiste sui campi di raccolta

  • Germania: immigrazione, Schily insiste sui campi di raccolta Berlino, 29 SET (Velino) - Incurante della posizione ostile assunta dai verdi alleati di governo, il ministro dell'Interno tedesco, Otto Schily (Spd) sembra ben deciso a non rinunciare all'idea dei centri di accoglienza in Africa, dove dirigere coloro che hanno intenzione di chiedere asilo sul Vecchio continente. Secondo Schily, il cui piano verra' presentato oggi per la prima volta davanti alla Commissione affari interni del Bundestag, i centri dovrebbe essere finanziati con risorse europee, e rappresentare una sorta di avamposto burocratico dell'Ue in quegli stessi paesi africani da cui proviene la gran parte dell'attuale immigrazione clandestina. La loro funzione principale sarebbe dunque quella di vagliare le richieste dei candidati, verificando chi abbia diritto o meno a ricevere asilo in Europa.

Coloro le cui credenziali non dovessero risultare in regola, dovrebbero essere rispediti nei Paesi di provenienza: in casi eccezionali pero' - ad esempio quando la sicurezza delle persone in questione fosse messa in pericolo dalle conseguenze di un conflitto - i centri avrebbero anche facolta' di accogliere le richieste di asilo con rito abbreviato.

IRAQ

Iraq. In un mese 2300 attacchi contro l'occupazione

Nell'ultimo mese si sono registrati in Iraq oltre 2300 attacchi contro obiettivi militari statunitensi e alleati, e anche contro i civili. Lo riporta il New York Times, citando uno studio di una delle ditte che si occupano di sicurezza privata nel paese, che ha accesso ai rapporti dell'intelligence militare. Il rapporto evidenzia come l'azione dell'insurrezione irachena ormai interessi tutti i maggiori centri abitati, con l'esclusione del nord curdo, in contrasto con la descrizione fornita dal governo iracheno che aveva parlato di "sacche isolate". La ditta che ha preparato il rapporto si chiama Consulting Security management group, è di Las Vegas. Negli ultimi mesi, il numero più alto di attacchi è stato raggiunto in aprile, quando sono stati registrati 120 azioni al giorno contro le 80 che costituiscono la media attuale. altre tre morti in iraq Due lavoravano per forze statunitensi, il terzo per una ong Mosul

  • - Tre cittadini iracheni, due dei quali lavoravano per conto delle forze militari statunitensi, sono stati uccisi ieri dalla guerriglia nella città settentrionale di Mosul: lo ha reso noto il portavoce del governo provinciale, Hazim Jalawi. Una delle vittime era impiegato dai militari come traduttore; il terzo iracheno ucciso lavorava invece per un'organizzazione non governativa. Jalawi non ha rilasciato ulteriori dettagli su quanto accaduto.

ed intanto

  • Le forze statunitensi e irachene lanceranno a ottobre un'offensiva per riconquistare le citta' in mano ai ribelli iracheni. Lo ha annunciato il ministro della Difesa iracheno, Hazim al-Shalaan. "Aspettate e vedrete che cosa faremo. Ci riprenderemo tutte queste citta' in ottobre", ha assicurato il ministro. Falluja e Ramadi, nell'ovest dell'Iraq, cosi' come alcune aree di Baghdad e la cittadina di Samarra, a nord della capitale, sono di fatto controllate dalla guerriglia. I comandi americani avevano gia' detto che queste aree sarebbero state riconquistate entro l'anno per consentire lo svolgimento delle elezioni previste per gennaio e che l'offensiva sarebbe scattata appena le forze irachene sarebbero state pronte per partecipare all'offensiva.

Palestina M.O./ RAID ISRAELIANO A GAZA CONTRO MILIZIANI PALESTINESI Esercito conferma: almeno un palestinese colpito Gaza City, 29 set. (Ap) - L'esercito israeliano ha effettuato questa mattina un raid aereo nella Strsicia di Gaza contro un gruppo di miliziani palestinesi che stavano preparando il lancio di un razzo contro obiettivi dello Stato ebraico. Tre palestinesei, secondo quanto riferito da fonti dell'esercito, erano sul punto di lanciare un razzo Qassam dal campo profughi di Jebaliya. Almeno uno di loro è stato colpito nel raid israeliano

  • Due volontari statunitensi che collaborano con l'Operazione Colomba, progetto non violento di collaborazione e di pace promosso dall'associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, sono stati aggrediti vicino all'insediamento di Maon, in Cisgiordania, mentre accompagnavano alcuni bambini palestinesi a scuola. In un comunicato dell'associazione, si specifica che i due - Cris Brown, 39 anni, e Kim Lamberty, 44 anni - alle 7.15 ora italiana stavano scortando un gruppo di bambini del villaggio di Tuba alla scuola di Tuwani, un villaggio vicino, quando cinque persone vestite di nero e con il volto coperto li hanno aggrediti e picchiati con catene e bastoni. I bambini sono riusciti a scappare ed a sfuggire all'agguato e solo una di loro è stata ferita. I due volontari sono ora ricoverati al Soroka Medical Center di Be'er Sheva.

COMUNICATO STAMPA CS129-2004 LE ONG EUROPEE DENUNCIANO: CONTROLLI DEBOLI NON RIESCONO A IMPEDIRE CHE L’UNIONE EUROPEA VENDA ARMI A CHI VIOLA I DIRITTI UMANI

Una coalizione di 55 Organizzazioni non governative (Ong) europee ha segnalato oggi che i controlli dell’Unione Europea sulle armi non sono abbastanza severi da evitare che queste i finiscano nelle mani sbagliate. Le associazioni hanno denunciano l’esistenza di molte scappatoie nel Codice di condotta dell’UE sui trasferimenti di armi, che deve essere rafforzato immediatamente.

La richiesta arriva in occasione del lancio da parte delle Ong di un rapporto intitolato ‘Assumere il controllo: l’opportunita’ di migliorare il Codice di Condotta dell’Unione Europea sui trasferimenti di armi’.

‘Il Codice dell’UE e’ un primo passo, ma e’ evidente che non sta raggiungendo l’obiettivo di assicurare controlli responsabili sulle esportazioni attraverso l’Europa. Gli stati dell’UE forniscono ancora armi a paesi che violano i diritti umani e soffrono di instabilita’ interna’, ha affermato Dick Oosting, direttore dell’Ufficio di Amnesty International presso l’Unione Europea.

‘L’UE ha buone intenzioni, ma il fatto e’ che gli Stati membri continuano ad esportare materiale per lai difesa quando non dovrebbero. Questo rapporto spiega cosa e’ necessario fare per prevenire questi abusi’, ha dichiarato Henry Smith di Saferworld.

Tra il 1994 e il 2001, l’UE ha esportato circa 20 miliardi di dollari di armi verso paesi in via di sviluppo: approssimativamente un terzo di tutte le armi consegnate a questi paesi. Una nuova ricerca condotta dalla campagna Control Arms ha messo in evidenza un numero di casi recenti che mostrano come i controlli sulle esportazioni di armi dell’UE vengano aggirati consentendo alle armi e agli altri componenti europei di finire nelle mani di chi viola i diritti umani. Questi casi includono:

- I motori tedeschi che aggirano l’embargo europeo verso la Cina e il Myanmar/Birmania: il sistema di controllo sulle esportazioni del governo tedesco non ha evitato che i motori diesel della Deutz AG fossero incorporati nei veicoli blindati militari di paesi soggetti all’embargo sulle armi dell’UE (come la Cina) o che hanno successivamente esportato i veicoli verso una destinazione sotto embargo (come nel caso dell’Ucraina verso il Myanmar/Birmania).

- I componenti UE montati su elicotteri nepalesi: l’India produce elicotteri d’attacco in stretta cooperazione con la compagnia francese Eurocopter. L’India ha esportato elicotteri in Nepal, nonostante questi fossero usati contro la popolazione civili e gli oppositori da parte delle forze di sicurezza nepalesi. Per questi elicotteri sono stati anche forniti componenti o sottosistemi provenienti da altri paesi dell’UE.

- Trasferimento della produzione di armi militari di piccolo taglio dall’Austria alla Malesia: il costruttore austriaco di armi da fuoco Steyr-Mannlincher ha firmato un accordo con il governo della Malesia perche’ questo paese produca le sue armi militari. La Malesia ha in programma massicce esportazioni di queste armi, che non sarebbero soggette al Codice di condotta dell’UE.

Questi casi dimostrano come, nonostante l’adozione del Codice di Condotta sui trasferimenti di armi nel 1998, i controlli sulle esportazioni all’interno dell’UE presentino ancora molti elementi di debolezza e scappatoie. La revisione del Codice attualmente in corso deve essere completata sotto la Presidenza olandese dell’UE, ma secondo le Ong non esiste la volonta’ politica di apportare le modifiche necessarie per ottenere realmente dei cambiamenti.

‘Per troppo tempo il Codice di Condotta dell’UE non ha saputo impedire che le armi andassero dove non era permesso. Questo nuovo studio mostra quanto sia urgente, per l’UE, controllare il suo commercio di armi in modo responsabile. Ogni anno assistiamo alla morte di centinaia di migliaia di persone a causa delle armi. L’Europa dovrebbe essere un modello da seguire per il resto del mondo’, ha affermato Justin Forsyth, direttore dei programmi di Oxfam.

ITALIA Acerra in corteo contro l'inceneritore Due cortei sono stati programmati per oggi dai comitati di lotta all'inceneritore di Acerra ad un mese esatto dalla manifestazione per l'apertura del cantiere di costruzione dell'impianto che culminarono negli scontri con le forze dell'ordine. Questa mattina da piazza Castello e' partito il corteo degli studenti. Centinaia di rappresentanti degli istituti medi e superiori di Acerra e delle scuole dei comuni limitrofi sfilano insieme ai passanti lungo le principali vie della cittadina dell'entroterra napoletano. A chiudere il corteo il sindaco Espedito Marletta e il senatore di Rifondazione Comunista Tommaso Sodano. "Un mese fa - sottolinea il presidio di lotta in un volantino - quelli che vogliono imporre l'inceneritore hanno provato a impaurire la protesta con lacrimogeni e cariche. Ma tutti hanno dovuto prendere atto della determinazione di una intera comunita' che in questa vicenda non si e' piegata alle lusinghe e ai ricatti; non ha ceduto e non cedera'". "La protesta non si ferma - conferma Sodano - ci saranno altre iniziative di mobilitazione,soprattutto se i Tar di Lazio e Campania respingeranno i nuovi ricorsi presentati dalla comunita'". Sodano poi pone l'accentosul fatto che la scorsa settimana una audizione presso la commissione parlamentare per il ciclo dei rifiuti abbia portato alla luce che non c'e', ne' ci sara', una valutazione di impatto ambientale prima dell'avvio dei lavori di costruzione dell'impianto: "Senza di quella non si puo' procedere, lo dicono le norme europee e italiane". Sul fronte politico, inoltre, in merito alla questione del termovalorizzatore, c'e' rottura tra Rifondazione e il centrosinistra di governo in Campania ("le posizioni sono distanti, non c'e' nessuna mediazione morbida a Roma", precisa il senatore), mentre novita' potrebbero esserci nell'inchiesta sugli impianti per il ciclo di smaltimento dei rifiuti in Campania avviata da un esposto di Sodano: "Venerdi' andro' in procura con altri documenti".

gror040929 (last edited 2008-06-26 09:51:15 by anonymous)