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G.R. 9,30

Afghanistan

Almeno 16 bambini sono morti per un’epidemia di pertosse nella provincia di Badakhshan, nel nord-est dell’Afghanistan. Lo riferiscono fonti locali; Sayed Agha, responsabile del distretto di Yamgan, ha detto che le vittime dell’infezione respiratoria sarebbero almeno una trentina, ma funzionari provinciali ne hanno confermate poco più della metà. "Secondo le notizie che abbiamo ricevuto con sicurezza, 16 bambini sono morti negli ultimi quattro giorno e 126 persone sono state colpite dall’infezione respiratoria", ha detto Abdul Ghafoor Dawar, responsabile del dipartimento della sanità della provincia di Badakhshan.

irak

Due diversi attentati esplosivi hanno colpito il centro di Baghdad questa mattina. Una prima autobomba a ovest della zona verde avrebbe provocato otto morti e una cinquantina sono rimaste ferite nell'esplosione. Una vettura si e' diretta a tutta velocita' verso un ingresso della cittadella fortificata che ospita il governo iracheno e le ambasciate Usa e Gran Bretagna ed e' esplosa poco distante da un centro di reclutamento dell'esercito di Baghdad. La deflagrazione ha investito numerosi passanti. Dalle prime notizie giunte dagli ospedali sembra che il bilancio delle vittime sia destinato ad aggravarsi. La seconda, una esplosione molto potente, e' avvenuta vicino all'Hotel Baghdad Due nuovi raid aerei americani contro Falluja e le forze anti irachene legate al gruppo di al Zarkawi. Secondo fonti ospedaliere della citta' sunnita gli attacchi delle prime ore di questa mattina avrebbero provocato la morte di nove persone, fra cui tre donne e due bambini, oltre a 14 feriti. Il comando militare Usa ha precisato che il primo raid era mirato contro un edificio alla periferia della citta' in cui si trovavano 25 esponenti armati delle forze anti irachene. Il secondo ha invece colpito un obiettivo nel centro della citta', sempre legato ai terroristi del giordano.

palestina

I corpi di quattro palestinesi sono stati portati questa mattina in un ospedale di Gaza dalla città settentrionale di Beit Lahiya. Fonti locali hanno riferito che i cadaveri appartengono a attivisti di Hamas. Tra essi figura anche un comandante dell'organizzazione, Saref Masri, 29 anni, fratello del portavoce del gruppo Musher Masri. I soccorritori hanno detto di aver trovato i corpi vicino al campo profughi di Jebaliya, al centro dell'offensiva israeliana in corso nella Striscia di Gaza. L'esercito israeliano ha riferito che un gruppo di militanti stavano per fare esplodere una bomba contro i soldati. Un elicottero ha lanciato un missile contro i quattro palestinesi, uccidendoli. I residenti hanno parlato di una sparatoria tra un carro armato israeliano e militanti sulla strada dove sono stati trovati i corpi.

Successivamente il gruppo palestinese Hamas ha rivendicato l'attacco con razzi effettuato questa mattina contro la città israeliana di Sderot. Nell'attacco una persona è rimasta leggermente ferita. Un razzo ha colpito un'area adiacente a una scuola, un altro è caduto vicino allo stadio. Il lancio di razzi Qassam contro obiettivi dello Stato israeliano è la risposta all'operazione nella Striscia di Gaza, denominata "Giorni di Penitenza", in cui sono morti almeno 62 palestinesi in cinque giorni. Il premier Ariel Sharon ha detto che questa operazione continuerà fino a quando permarrà il pericolo di nuovi attacchi.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà oggi in un meeting d'emergenza per discutere l'offensiva israeliana nel nord della Striscia di Gaza. La decisione è stata presa su sollecitazioni dell'Algeria - che occupa uno dei seggi non permanenti - e della Lega Araba, che ha chiesto all'Onu un dibattito sulla "grave aggressione israeliana al popolo palestinese". Almeno 62 palestinesi sono stati uccisi durante l'operazione "Giorni di Penitenza" iniziata martedì.

INDIA

Sei persone sono rimaste uccise nel villaggio di Biswanath Chariali, 130 chilometri a nord di Guwahati, del nordest dell'India dopo l'incursione di un commando armato di separatisti in fuga dalle forze di sicurezza. E' questa la terza giornata di attacchi e attentati negli Stati dell'Assam e del Nagaland, regioni montagnose e multietniche al confine con la Cina, il Bangladesh, il Buthan e Myanmar, in cui sono morte 62 persone. Gli episodi di violenza sono stati attribuiti dalle forze dell'ordine al Fronte nazionale democratico del Bodoland, che combatte per uno stato indipendente per le popolazioni Bodo, nell'Assam, dal 1985. Quanto alla violenza nel Nagaland, i responsabili sarebbero invece gli estremisti dell'etnica dei Naga che hanno ripreso a combattere per l'indipendenza dopo un cessate il fuoco con il governo concordato sette anni fa.

immigrazione