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=== GR ORE 19.30 ===



'''MIGRANTI - sbarchi, deportazioni, sciopero della fame e una manifestazione a Ragusa contro la riapertura del cpt'''


Continuano gli sbarchi dei migranti e delle migranti. Questa notte sono arrivati in 16 ad Agrigento, con una piccola barca, e, come da copione, sono stati subito portati nel così detto centro di accoglienza.
Dovevano essere invece rimpatriati oggi in Libia 180 degli oltre 500 migranti rinchiusi nel centro di Lampedusa, ma qualcosa, nel piano di deportazione del governo, è andato storto.
Previsto per le 12.30 e poi spostato alle 14, alla fine il volo della compagnia Air Adriatic diretto a Tripoli e' saltato, esattamente come il secondo, previsto per il tardo pomeriggio. Secondo alcune fonti, all'origine del blocco del ponte aereo con Tripoli, attivato la scorsa settimana, ci sarebbero le resistenze del governo libico in difficolta' nel gestire i gruppi di migranti che, dopo essere partiti dalle coste del Paese africano, adesso sono forzatamente costretti a farvi ritorno. Attualmente sarebbero in corso trattative tra il governo italiano e libico.
Ammanettati, costretti a file lunghissime con l’unica prospettiva di essere deportati o rinchiusi in una prigione che non si chiama prigione, i migranti attualmente rinchiusi nel centro di Lampedusa sono 500 contro i 190 posti previsti dalla struttura. Le espulsioni di massa immediate e la traduzione forzosa non nei paesi di provenienza, ma nei presunti paesi di partenza, anticipano, come nel caso della Libia, accordi non ancora in vigore e impediscono le corrette procedure di cui ha diritto l’immigrato, quale un accertamento della nazionalità d’origine e la possibilità di far richiesta d’asilo.
Con questa ed altre considerazioni, questa mattina, una trentina di compagn* si è radunata di fronte il Consolato della Libia a Ragusa per protestare contro il trattamento che viene inflitto agli immigrati sbarcati a Lampedusa in ossequio agli accordi italo-libici.
Intanto, la Rete Antirazzista Siciliana ha lanciato un appello urgente alla mobilitazione a fianco dei migranti e contro i cpt e le deportazioni, invitando tutte le realtà antirazziste italiane a mobilitarsi immediatamente presidiando le prefetture di ogni città, l'ambasciata libica e i consolati libici.
E anche il Comitato Immigrati in Italia, costituito da numerose associazioni di comunità d’immigrati in tutto il territorio nazionale, continua la sua protesta, lo sciopero della fame, arrivato oggi al suo sesto giorno. Tre aderenti al Comitato, cittadini non italiani e residenti da molti anni in Italia, continuano in Piazza della Repubblica a seguire lo sciopero per denunciare la sordità del governo davanti alle numerose richieste già estese in tutto il paese per quanto riguarda le politiche dei permessi di soggiorno. Nonostante il ricovero in ospedale per tre degli scioperanti, ora tornati nuovamente a Piazza della Repubblica, il Comitato ha deciso di proseguire la sua lotta, e invita ad organizzare davanti alle Questure di ogni città italiana, iniziative che richiedano il rinnovo immediato dei permessi di soggiorno. Per Domenica 10 ottobre alle ore 16.00, è prevista una manifestazione a Roma.



'''GENOVA - 22° udienza del processo per devastazione e saccheggio a 25 persone per i fatti del g8 di genova. Oggi sono stati ascoltati 4 teste dell'accusa'''

Si è tenuta oggi la 22° udienza del processo che vede imputati, con la pesante accusa di devastazione e saccheggio, 25 compagn* presenti alla manifestazione contro il G8 di Genova nel luglio del 2001. Si continuano ad ascoltare i testimoni dell’accusa, e vi riferiamo quanto successo in base ad un report preso da indymedia.

Nella udienza di oggi l'accusa doveva presentare 5 teste, tutti della pubblica sicurezza, di cui uno relativo all'episodio dell'assalto di Marassi e 4 relativamente agli episodi intorno a piazza Corvetto e piazza Portello.
Una di questi ultimi 4 teste, però , e' stata impossibilitata a venire e rimandata alla prossima udienza.
Per quanto riguarda gli altri 3, hanno raccontato piu' o meno tutti la stessa solfa, dipingendo i manifestanti
come dei guerrieri capaci di incutere terrore a 300 e passa uomini della polizia. Come già accaduto in altre udienze, i testimoni dell’accusa sono entrati più volte in contraddizione l’uno con l’altro, facendo, di conseguenza, traballare anche l’impianto accusatorio fondato su singoli eventi e dettagli di quelle giornate. Le loro ricostruzioni iniziali, inoltre, sono risultate incongruenti anche rispetto alle immagini fornite dai video. Dove venivano descritte migliaia di partecipanti, se ne potevano vedere tra i 100 e i 150. Insomma, le deposizioni di oggi brillano per una serie di errate
ricostruzioni cronologiche e menzogne che chiunque abbia ricostruito un minimo gli eventi del g8 riconoscerebbe a vista d'occhio.
Fra una settimana, la prossima udienza.

'''ATESIA - oggi giornata di mobilitazione sotto la sede centrale dell’Imps'''

Si è svolto oggi un presidio sotto la sede centrale dell’Imps, indetto dall’Assemblea coordinata e continuativa contro la precarietà, dai Cobas del lavoro privato, dalla Cub e, ovviamente, dal collettivo lavoratori autonomi dell’Atesia.

Ascoltiamo il resoconto e le motivazioni della mobilitazione da una compagna dei Cobas del lavoro privato.

AUDIO MARINA


'''ACERRA - no all'inceneritore si al riciclaggio e alla raccolta differenziata - con queste parole d’ordine si è svolta oggi un’altra giornata di mobilitazione'''

Da stamattina, centinaia di cittadini di Acerra hanno bloccato i lavori per la costruzione dell'inceneritore. Sono rimasti a presidiare l’ingresso del cantiere e ad impedire il passaggio dei camion fino alle 18, quando i blocchi sono stati rimossi per l’intervento della polizia. Il presidio si è spostato dunque a Piazza Castello, mentre per questa sera è prevista un’assemblea. E’ infatti in preparazione una manifestazione a Roma, che si terrà il giorno in cui il governo incontrerà alcuni rappresentanti del movimento cittadino di lotta contro l’inceneritore.



'''IRAQ - continua il bollettino di guerra, mentre Rumsfeld ammette che non ci sono prove su un legame tra l'ex regime iracheno e l'organizzazione di al Qaeda'''

Secondo un bilancio aggiornato di fonte americana, nell'assalto alla città di Samarra sarebbero morte 147 persone e 126 presunti membri della resistenza sarebbero stati arrestati. In mattinata, due proiettili di mortaio hanno colpito l'edificio del Ministero del petrolio iracheno a Baghdad.
Nella notte, invece, un soldato statunitense è stato ucciso nei pressi della capitale nell'esplosione di un ordigno, mentre due commilitoni sono rimasti feriti. A Mosul un convoglio militare Usa è stato attaccato con un'autobomba. Dopo l'esplosione, i soldati hanno aperto il fuoco, uccidendo per errore tre civili iracheni che passavano nei dintorni. A Latifiya, a sud di Baghdad, degli uomini armati hanno ucciso quattro iracheni.

Intanto, Donald Rumsfeld, parlando a Washington, ha affermato che non ci sono prove su un legame tra l'ex regime iracheno e l'organizzazione di al Qaeda. Un'affermazione che getta nuove ombre sul perché l'Iraq venne aggredito e invaso nel marzo 2003.
E 'polemica in Polonia dopo che ieri il ministro della Difesa aveva annunciato che per la fine del 2005 "indipendentemente dallo sviluppo della situazione, lasceremo l'Iraq". Il premier Marek Bielka ha commentato dicendo di non saperne nulla. Come per magia, sarà oggi a Varsavia il vice segretario alla Difesa Usa Paul Wolfowitz, considerato una delle anime nere dell'amministrazione.
Ma per uno che và, c’è uno che viene, e la Spagna fa sapere, attraverso il suo ministro della Difesa, Jose Bono, che
potrebbe inviare nuovamente truppe in Iraq, se lo chiederanno le Nazioni Unite: è il primo accenno a un possibile dietro-front il ritiro del contingente iberico ordinato dal premier Zapatero all'indomani della vittoria alle elezioni del 14 marzo scorso. Il ministro ha specificato che dovrebbe trattarsi di un un nuovo tipo di missione, nello specifico la tutela delle elezioni previste per gennaio, e che l'eventuale richiesta Onu sarebbe sottoposta al vaglio del parlamento

'''PALESTINA - Continuano i raid aerei israeliani nella striscia di Gaza e il numero delle vittime è ormai difficile da calcolare'''

Continuano i raid aerei israeliani nella striscia di Gaza, dove sono stati uccisi, stamani, un leader della resistenza ed una ragazzina di 13 anni, uccisa mentre andava a scuola.
Si tratta del settimo giorno consecutivo di attacchi israeliani nel territorio palestinese occupato con un drammatico bilancio di morti e feriti.
Iman al-Hams, 13 anni, e' stata uccisa da pallottole sparatele da una torretta di controllo israeliana, nel campo profughi di rafah. Il suo corpo e' stato crivellato da 20 colpi, cinque dei quali nella testa.
Nel raid missilistico contro un gruppo di palestinesi, e' stato invece ucciso Adli Wafi, membro delle Brigate dei Martiri dell'Aqsa, ala militare di fatah. Altri tre attivisti sono rimasti feriti.

Ieri, altre sei vittime hanno allungato la lista dei morti del campo profughi di Jabalia: Ramzy Hassaballah, 20 anni, e' stato ucciso da una pallottola che lo ha colpito in un occhio, mentre altri cinque palestinesi hanno perso la vita, colpiti da un missile lanciato sul campo profughi prima dell'alba.

La situazione umanitaria nei campi profughi di Gaza si sta deteriorando sempre più, con spari sui civili, demolizioni di case e carenza di acqua, rifornimenti sanitari ed elettricità. Nel distretto di Shijaya, ad est di Gaza, i bulldozers dell'occupazione hanno raso al suolo vaste aree di terreno agricolo. A Jabalia, lo spettacolo e' allucinante: madri che piangono i loro figli, strade a pezzi, case demolite, negozi vuoti e, soprattutto, un odore di morte che circonda ogni cosa.
L'aggressione israeliana a Gaza, iniziata lo scorso martedì, ha già causato 72 vittime palestinesi, molte delle quali bambini.

Ogni scusa è buona per Israele per giustificare i disumani attacchi. Le ambulanze dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, che operano nella striscia di Gaza, sono state accusate dalle forze armate di occupazione di trasportare razzi Qassam e armi della resistenza palestinese. Per sostenere questa tesi, sono state utilizzate anche immagini riprese da velivoli spia. Ora, quelle immagini sarebbero scomparse dal sito Internet delle forze armate, stando alla Radio israeliana, perché si rafforza l'ipotesi, sostenuta da sempre dall'Agenzia Onu, che quello che era stato preso per un razzo Qassam era in realtà una barella ripiegata.

'''Mediazione egiziana per permettere a Israele di salvarsi la faccia dopo le devastazioni nella striscia di Gaza'''
 
 Intanto, su richiesta statunitense, l'Egitto ha avviato una mediazione tra lo Stato ebraico ed esponenti palestinesi per trovare una via d'uscita onorevole a Israele, perché possa cessare l'operazione lanciata nella striscia di Gaza. Il Cairo ha sollecitato i gruppi della resistenza palestinese ad astenersi dalle azioni armate, in modo speciale dal lancio di razzi Qassam, in modo che il governo di Tel Aviv possa decretare la fine dell'operazione terroristica che ha sconvolto la striscia di Gaza.

Nel frattempo, al dibattito in Consiglio di sicurezza, sull'operazione terroristica in corso nella striscia di Gaza, l''ambasciatore statunitense John Danforth ha affermato che gli Usa sono intenzionati a porre il veto a ogni eventuale risoluzione di condanna nei confronti dello Stato ebraico. L'ambasciatore palestinese Nasser al Kidwa ha detto che le truppe di occupazione hanno distrutto tutto sulla loro strada nella striscia di Gaza compresi asili e scuole elementari, creando "un'autentica tragedia umanitaria": "Non esiste giustificazione per l'isterismo israeliano".
 
Vi facciamo ascoltare una corrispondenza registrata questa mattina con una compagna che si trova nella zona nord di Gaza, sotto attacco da 5 giorni.

AUDIO MERI

'''E intanto è stata indetta una manifestazione nazionale a Roma contro il muro di Sharon per il 13 novembre'''

Appello per una manifestazione nazionale a Roma il 13 novembre.

STOP AL MURO DI SHARON NEI TERRITORI PALESTINESI!

VIA LE TRUPPE DI OCCUPAZIONE DALL’IRAQ!

Il Muro dell’Apartheid che Israele sta costruendo in Cisgiordania è uno dei più grandi progetti di annessione di terre, distruzione e pulizia etnica della storia. Il Muro dell’Apartheid impone condizioni di vita insostenibili: l’obiettivo finale è la deportazione di una terza ondata di Palestinesi, dopo quelle del 1948 e del 1967. La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ha sentenziato l’illegalità del Muro e dell’occupazione e invitato a tutti gli Stati a “non dare aiuti o assistenza nel mantenimento della situazione creata da tale costruzione”. Poiché Israele rifiuta di applicare la sentenza, gli Stati devono esercitare pressioni per imporne il rispetto, e il solo strumento efficace è il congelamento delle relazioni economiche, diplomatiche e commerciali, come avvenuto a suo tempo con il regime razzista del Sudafrica fino al trionfo del diritto e della democrazia.
Oltre un anno fa, gli USA e i loro alleati hanno esteso la loro occupazione nel Medio Oriente fino all’Iraq, attaccando e distruggendo città irachene, massacrando e umiliando la popolazione.
Israele e gli USA utilizzano le stesse armi, la stessa tattica e mostrano lo stesso disprezzo per la vita umana nel loro tentativo di colonizzare la Palestina e l’Iraq; l’invasione dell’Iraq è parte di un progetto coloniale mirato alla completa dominazione del mondo arabo. Il legame fra il sostegno USA ad Israele e le loro politiche imperialiste in Iraq devono diventare aspetti centrali nella rivendicazione globale per la liberazione e la giustizia.
La Campagna palestinese contro il Muro dell’Apartheid e il Meeting internazionale del movimento contro la guerra e la globalizzazione - tenutosi a Beirut dal 17 al 19 settembre - invitano al boicottaggio dell’economia di guerra israeliana ed all’adozione di sanzioni internazionali contro il sistema di Apartheid israeliano, unitamente al ritiro di tutte le truppe di occupazione dall’Iraq.
Raccogliendo l’appello per una settimana internazionale di mobilitazione su queste parole d’ordine dal 9 al 16 novembre, invitiamo a costruire iniziative di informazione e lotta in tutte le città e ad organizzare una grande manifestazione nazionale unitaria a Roma per sabato 13 novembre.

· PER IL CONGELAMENTO DEI RAPPORTI ECONOMICI, DIPLOMATICI E COMMERCIALI CON LO STATO DI ISRAELE FINO AL COMPLETO RITIRO DAI TERRITORI PALESTINESI OCCUPATI NEL 1967 E IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO AL RITORNO DEI PROFUGHI

· PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DI OCCUPAZIONE DALL’IRAQ

SABATO 13 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

Primi firmatari:

Campagna Palestinese contro il Muro dell’Apartheid - Coordinamento di Solidarietà con l’Intifada - Forum Palestina - Comunità Palestinese in Toscana - Comunità Palestinese di Roma e del Lazio - Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese - Associazione di Amicizia Italo - Palestinese (Firenze) - Circolo ARCI Agorà (Pisa) - Comitato Pugliese di solidarietà con la Palestina - Comitato Siciliano di solidarietà con l’Intifada - Comitato Napoletano di sostegno all’Intifada - Associazione Jenin (Roma) - Collettivo di formazione marxista (Roma) - Associazione l’altra Lombardia Su la testa! - Bloggersperlapace - Prof. Angelo Baracca (Università di Firenze)

Per inviare le adesioni: 13novembrearoma@libero.it










GR ORE 19.30

MIGRANTI - sbarchi, deportazioni, sciopero della fame e una manifestazione a Ragusa contro la riapertura del cpt

Continuano gli sbarchi dei migranti e delle migranti. Questa notte sono arrivati in 16 ad Agrigento, con una piccola barca, e, come da copione, sono stati subito portati nel così detto centro di accoglienza. Dovevano essere invece rimpatriati oggi in Libia 180 degli oltre 500 migranti rinchiusi nel centro di Lampedusa, ma qualcosa, nel piano di deportazione del governo, è andato storto. Previsto per le 12.30 e poi spostato alle 14, alla fine il volo della compagnia Air Adriatic diretto a Tripoli e' saltato, esattamente come il secondo, previsto per il tardo pomeriggio. Secondo alcune fonti, all'origine del blocco del ponte aereo con Tripoli, attivato la scorsa settimana, ci sarebbero le resistenze del governo libico in difficolta' nel gestire i gruppi di migranti che, dopo essere partiti dalle coste del Paese africano, adesso sono forzatamente costretti a farvi ritorno. Attualmente sarebbero in corso trattative tra il governo italiano e libico. Ammanettati, costretti a file lunghissime con l’unica prospettiva di essere deportati o rinchiusi in una prigione che non si chiama prigione, i migranti attualmente rinchiusi nel centro di Lampedusa sono 500 contro i 190 posti previsti dalla struttura. Le espulsioni di massa immediate e la traduzione forzosa non nei paesi di provenienza, ma nei presunti paesi di partenza, anticipano, come nel caso della Libia, accordi non ancora in vigore e impediscono le corrette procedure di cui ha diritto l’immigrato, quale un accertamento della nazionalità d’origine e la possibilità di far richiesta d’asilo. Con questa ed altre considerazioni, questa mattina, una trentina di compagn* si è radunata di fronte il Consolato della Libia a Ragusa per protestare contro il trattamento che viene inflitto agli immigrati sbarcati a Lampedusa in ossequio agli accordi italo-libici. Intanto, la Rete Antirazzista Siciliana ha lanciato un appello urgente alla mobilitazione a fianco dei migranti e contro i cpt e le deportazioni, invitando tutte le realtà antirazziste italiane a mobilitarsi immediatamente presidiando le prefetture di ogni città, l'ambasciata libica e i consolati libici. E anche il Comitato Immigrati in Italia, costituito da numerose associazioni di comunità d’immigrati in tutto il territorio nazionale, continua la sua protesta, lo sciopero della fame, arrivato oggi al suo sesto giorno. Tre aderenti al Comitato, cittadini non italiani e residenti da molti anni in Italia, continuano in Piazza della Repubblica a seguire lo sciopero per denunciare la sordità del governo davanti alle numerose richieste già estese in tutto il paese per quanto riguarda le politiche dei permessi di soggiorno. Nonostante il ricovero in ospedale per tre degli scioperanti, ora tornati nuovamente a Piazza della Repubblica, il Comitato ha deciso di proseguire la sua lotta, e invita ad organizzare davanti alle Questure di ogni città italiana, iniziative che richiedano il rinnovo immediato dei permessi di soggiorno. Per Domenica 10 ottobre alle ore 16.00, è prevista una manifestazione a Roma.

GENOVA - 22° udienza del processo per devastazione e saccheggio a 25 persone per i fatti del g8 di genova. Oggi sono stati ascoltati 4 teste dell'accusa

Si è tenuta oggi la 22° udienza del processo che vede imputati, con la pesante accusa di devastazione e saccheggio, 25 compagn* presenti alla manifestazione contro il G8 di Genova nel luglio del 2001. Si continuano ad ascoltare i testimoni dell’accusa, e vi riferiamo quanto successo in base ad un report preso da indymedia.

Nella udienza di oggi l'accusa doveva presentare 5 teste, tutti della pubblica sicurezza, di cui uno relativo all'episodio dell'assalto di Marassi e 4 relativamente agli episodi intorno a piazza Corvetto e piazza Portello. Una di questi ultimi 4 teste, però , e' stata impossibilitata a venire e rimandata alla prossima udienza. Per quanto riguarda gli altri 3, hanno raccontato piu' o meno tutti la stessa solfa, dipingendo i manifestanti come dei guerrieri capaci di incutere terrore a 300 e passa uomini della polizia. Come già accaduto in altre udienze, i testimoni dell’accusa sono entrati più volte in contraddizione l’uno con l’altro, facendo, di conseguenza, traballare anche l’impianto accusatorio fondato su singoli eventi e dettagli di quelle giornate. Le loro ricostruzioni iniziali, inoltre, sono risultate incongruenti anche rispetto alle immagini fornite dai video. Dove venivano descritte migliaia di partecipanti, se ne potevano vedere tra i 100 e i 150. Insomma, le deposizioni di oggi brillano per una serie di errate ricostruzioni cronologiche e menzogne che chiunque abbia ricostruito un minimo gli eventi del g8 riconoscerebbe a vista d'occhio. Fra una settimana, la prossima udienza.

ATESIA - oggi giornata di mobilitazione sotto la sede centrale dell’Imps

Si è svolto oggi un presidio sotto la sede centrale dell’Imps, indetto dall’Assemblea coordinata e continuativa contro la precarietà, dai Cobas del lavoro privato, dalla Cub e, ovviamente, dal collettivo lavoratori autonomi dell’Atesia.

Ascoltiamo il resoconto e le motivazioni della mobilitazione da una compagna dei Cobas del lavoro privato.

AUDIO MARINA

ACERRA - no all'inceneritore si al riciclaggio e alla raccolta differenziata - con queste parole d’ordine si è svolta oggi un’altra giornata di mobilitazione

Da stamattina, centinaia di cittadini di Acerra hanno bloccato i lavori per la costruzione dell'inceneritore. Sono rimasti a presidiare l’ingresso del cantiere e ad impedire il passaggio dei camion fino alle 18, quando i blocchi sono stati rimossi per l’intervento della polizia. Il presidio si è spostato dunque a Piazza Castello, mentre per questa sera è prevista un’assemblea. E’ infatti in preparazione una manifestazione a Roma, che si terrà il giorno in cui il governo incontrerà alcuni rappresentanti del movimento cittadino di lotta contro l’inceneritore.

IRAQ - continua il bollettino di guerra, mentre Rumsfeld ammette che non ci sono prove su un legame tra l'ex regime iracheno e l'organizzazione di al Qaeda

Secondo un bilancio aggiornato di fonte americana, nell'assalto alla città di Samarra sarebbero morte 147 persone e 126 presunti membri della resistenza sarebbero stati arrestati. In mattinata, due proiettili di mortaio hanno colpito l'edificio del Ministero del petrolio iracheno a Baghdad. Nella notte, invece, un soldato statunitense è stato ucciso nei pressi della capitale nell'esplosione di un ordigno, mentre due commilitoni sono rimasti feriti. A Mosul un convoglio militare Usa è stato attaccato con un'autobomba. Dopo l'esplosione, i soldati hanno aperto il fuoco, uccidendo per errore tre civili iracheni che passavano nei dintorni. A Latifiya, a sud di Baghdad, degli uomini armati hanno ucciso quattro iracheni.

Intanto, Donald Rumsfeld, parlando a Washington, ha affermato che non ci sono prove su un legame tra l'ex regime iracheno e l'organizzazione di al Qaeda. Un'affermazione che getta nuove ombre sul perché l'Iraq venne aggredito e invaso nel marzo 2003. E 'polemica in Polonia dopo che ieri il ministro della Difesa aveva annunciato che per la fine del 2005 "indipendentemente dallo sviluppo della situazione, lasceremo l'Iraq". Il premier Marek Bielka ha commentato dicendo di non saperne nulla. Come per magia, sarà oggi a Varsavia il vice segretario alla Difesa Usa Paul Wolfowitz, considerato una delle anime nere dell'amministrazione. Ma per uno che và, c’è uno che viene, e la Spagna fa sapere, attraverso il suo ministro della Difesa, Jose Bono, che potrebbe inviare nuovamente truppe in Iraq, se lo chiederanno le Nazioni Unite: è il primo accenno a un possibile dietro-front il ritiro del contingente iberico ordinato dal premier Zapatero all'indomani della vittoria alle elezioni del 14 marzo scorso. Il ministro ha specificato che dovrebbe trattarsi di un un nuovo tipo di missione, nello specifico la tutela delle elezioni previste per gennaio, e che l'eventuale richiesta Onu sarebbe sottoposta al vaglio del parlamento

PALESTINA - Continuano i raid aerei israeliani nella striscia di Gaza e il numero delle vittime è ormai difficile da calcolare

Continuano i raid aerei israeliani nella striscia di Gaza, dove sono stati uccisi, stamani, un leader della resistenza ed una ragazzina di 13 anni, uccisa mentre andava a scuola. Si tratta del settimo giorno consecutivo di attacchi israeliani nel territorio palestinese occupato con un drammatico bilancio di morti e feriti. Iman al-Hams, 13 anni, e' stata uccisa da pallottole sparatele da una torretta di controllo israeliana, nel campo profughi di rafah. Il suo corpo e' stato crivellato da 20 colpi, cinque dei quali nella testa. Nel raid missilistico contro un gruppo di palestinesi, e' stato invece ucciso Adli Wafi, membro delle Brigate dei Martiri dell'Aqsa, ala militare di fatah. Altri tre attivisti sono rimasti feriti.

Ieri, altre sei vittime hanno allungato la lista dei morti del campo profughi di Jabalia: Ramzy Hassaballah, 20 anni, e' stato ucciso da una pallottola che lo ha colpito in un occhio, mentre altri cinque palestinesi hanno perso la vita, colpiti da un missile lanciato sul campo profughi prima dell'alba.

La situazione umanitaria nei campi profughi di Gaza si sta deteriorando sempre più, con spari sui civili, demolizioni di case e carenza di acqua, rifornimenti sanitari ed elettricità. Nel distretto di Shijaya, ad est di Gaza, i bulldozers dell'occupazione hanno raso al suolo vaste aree di terreno agricolo. A Jabalia, lo spettacolo e' allucinante: madri che piangono i loro figli, strade a pezzi, case demolite, negozi vuoti e, soprattutto, un odore di morte che circonda ogni cosa. L'aggressione israeliana a Gaza, iniziata lo scorso martedì, ha già causato 72 vittime palestinesi, molte delle quali bambini.

Ogni scusa è buona per Israele per giustificare i disumani attacchi. Le ambulanze dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, che operano nella striscia di Gaza, sono state accusate dalle forze armate di occupazione di trasportare razzi Qassam e armi della resistenza palestinese. Per sostenere questa tesi, sono state utilizzate anche immagini riprese da velivoli spia. Ora, quelle immagini sarebbero scomparse dal sito Internet delle forze armate, stando alla Radio israeliana, perché si rafforza l'ipotesi, sostenuta da sempre dall'Agenzia Onu, che quello che era stato preso per un razzo Qassam era in realtà una barella ripiegata.

Mediazione egiziana per permettere a Israele di salvarsi la faccia dopo le devastazioni nella striscia di Gaza

  • Intanto, su richiesta statunitense, l'Egitto ha avviato una mediazione tra lo Stato ebraico ed esponenti palestinesi per trovare una via d'uscita onorevole a Israele, perché possa cessare l'operazione lanciata nella striscia di Gaza. Il Cairo ha sollecitato i gruppi della resistenza palestinese ad astenersi dalle azioni armate, in modo speciale dal lancio di razzi Qassam, in modo che il governo di Tel Aviv possa decretare la fine dell'operazione terroristica che ha sconvolto la striscia di Gaza.

Nel frattempo, al dibattito in Consiglio di sicurezza, sull'operazione terroristica in corso nella striscia di Gaza, lambasciatore statunitense John Danforth ha affermato che gli Usa sono intenzionati a porre il veto a ogni eventuale risoluzione di condanna nei confronti dello Stato ebraico. L'ambasciatore palestinese Nasser al Kidwa ha detto che le truppe di occupazione hanno distrutto tutto sulla loro strada nella striscia di Gaza compresi asili e scuole elementari, creando "un'autentica tragedia umanitaria": "Non esiste giustificazione per l'isterismo israeliano".

Vi facciamo ascoltare una corrispondenza registrata questa mattina con una compagna che si trova nella zona nord di Gaza, sotto attacco da 5 giorni.

AUDIO MERI

E intanto è stata indetta una manifestazione nazionale a Roma contro il muro di Sharon per il 13 novembre

Appello per una manifestazione nazionale a Roma il 13 novembre.

STOP AL MURO DI SHARON NEI TERRITORI PALESTINESI!

VIA LE TRUPPE DI OCCUPAZIONE DALL’IRAQ!

Il Muro dell’Apartheid che Israele sta costruendo in Cisgiordania è uno dei più grandi progetti di annessione di terre, distruzione e pulizia etnica della storia. Il Muro dell’Apartheid impone condizioni di vita insostenibili: l’obiettivo finale è la deportazione di una terza ondata di Palestinesi, dopo quelle del 1948 e del 1967. La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ha sentenziato l’illegalità del Muro e dell’occupazione e invitato a tutti gli Stati a “non dare aiuti o assistenza nel mantenimento della situazione creata da tale costruzione”. Poiché Israele rifiuta di applicare la sentenza, gli Stati devono esercitare pressioni per imporne il rispetto, e il solo strumento efficace è il congelamento delle relazioni economiche, diplomatiche e commerciali, come avvenuto a suo tempo con il regime razzista del Sudafrica fino al trionfo del diritto e della democrazia. Oltre un anno fa, gli USA e i loro alleati hanno esteso la loro occupazione nel Medio Oriente fino all’Iraq, attaccando e distruggendo città irachene, massacrando e umiliando la popolazione. Israele e gli USA utilizzano le stesse armi, la stessa tattica e mostrano lo stesso disprezzo per la vita umana nel loro tentativo di colonizzare la Palestina e l’Iraq; l’invasione dell’Iraq è parte di un progetto coloniale mirato alla completa dominazione del mondo arabo. Il legame fra il sostegno USA ad Israele e le loro politiche imperialiste in Iraq devono diventare aspetti centrali nella rivendicazione globale per la liberazione e la giustizia. La Campagna palestinese contro il Muro dell’Apartheid e il Meeting internazionale del movimento contro la guerra e la globalizzazione - tenutosi a Beirut dal 17 al 19 settembre - invitano al boicottaggio dell’economia di guerra israeliana ed all’adozione di sanzioni internazionali contro il sistema di Apartheid israeliano, unitamente al ritiro di tutte le truppe di occupazione dall’Iraq. Raccogliendo l’appello per una settimana internazionale di mobilitazione su queste parole d’ordine dal 9 al 16 novembre, invitiamo a costruire iniziative di informazione e lotta in tutte le città e ad organizzare una grande manifestazione nazionale unitaria a Roma per sabato 13 novembre.

· PER IL CONGELAMENTO DEI RAPPORTI ECONOMICI, DIPLOMATICI E COMMERCIALI CON LO STATO DI ISRAELE FINO AL COMPLETO RITIRO DAI TERRITORI PALESTINESI OCCUPATI NEL 1967 E IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO AL RITORNO DEI PROFUGHI

· PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DI OCCUPAZIONE DALL’IRAQ

SABATO 13 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

Primi firmatari:

Campagna Palestinese contro il Muro dell’Apartheid - Coordinamento di Solidarietà con l’Intifada - Forum Palestina - Comunità Palestinese in Toscana - Comunità Palestinese di Roma e del Lazio - Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese - Associazione di Amicizia Italo - Palestinese (Firenze) - Circolo ARCI Agorà (Pisa) - Comitato Pugliese di solidarietà con la Palestina - Comitato Siciliano di solidarietà con l’Intifada - Comitato Napoletano di sostegno all’Intifada - Associazione Jenin (Roma) - Collettivo di formazione marxista (Roma) - Associazione l’altra Lombardia Su la testa! - Bloggersperlapace - Prof. Angelo Baracca (Università di Firenze)

Per inviare le adesioni: 13novembrearoma@libero.it

GR ORE 13.00

PALESTINA

Numerosi palestinesi e un militare israeliano sono rimasti uccisi nei Territori la scorsa notte nel corso di una lunga serie di atti di guerra. Secondo la radio militare israeliana, nella striscia di Gaza sono rimasti uccisi complessivamente sette palestinesi: cinque nella zona del campo profughi di Jabalya (Gaza) e due nel Sud della Striscia. A Jabalya si e' verificato fra l'altro un attentato suicida. Un militante palestinese ha cercato di avvicinarsi a una unita' israeliana ma la sua esplosione - secondo fonti militari israeliane - non ha provocato vittime fra i soldati. Nel corso di una nottata di duri scontri, Israele ha fatto ricorso a mezzi blindati e alla aviazione. Le forze palestinesi hanno reagito facendo esplodere ordigni e lanciando razzi anticarro. Al confine fra il territorio egiziano e la striscia di Gaza, una adolescente e' stata uccisa stamane dai soldati di guardia all'avamposto israeliano Girit. La ragazza aveva lanciato verso di loro una borsa che si presume essere esplosiva, secondo fonti militari israeliane. Fonti mediche palestinesi affermano che Iman al-Hamas, di 13 anni, e' stata uccisa oggi dai militari di Israele a Rafah, vicino al confine egiziano. Nella stessa zona un altro palestinese e' stato ucciso la scorsa notte mentre, secondo fonti israeliane, cercava di infiltrarsi armato nella colonia di Netzer Hazani. Fonti palestinesi riferiscono stamane da Gaza che da ieri mattina nella striscia sono rimasti uccisi complessivamente 12 palestinesi. Dall'inizio della Operazione 'Giorni di Pentimento' - aggiungono - il bilancio dei palestinesi uccisi a Gaza tocca la cifra di 80. Il quotidiano israeliano Haaretz conta stamane almeno 73 vittime palestinesi. e ancora gravi incidenti IN CISGIORDANIA dove Un militare israeliano e due membri di Forza 17, la guardia presidenziale di Yasser Arafat, sono rimasti uccisi la scorsa notte in uno scontro a fuoco a Ramallah. A Hebron invece soldati israeliani hanno ucciso stamane un ricercato di Hamas, Mussa Jibril. Altri incidenti sono segnalati stamane nella citta' cisgiordana di Tulkarem. Intanto Israele e l'Autorita' Nazionale Palestinese stanno lavorando a un accordo per por fine all'offensiva militare lanciata dall'esercito nella parte settentrionale della Striscia di Gaza per fermare il lancio dei missili Qassam. Lo hanno riferito fonti della sicurezza israeliana. Secondo quanto trapelato, ci sono stati primi contatti iniziali che dovrebbero intensificarsi nei prossimi giorni.

IRAQ La polizia irachena ha rinvenuto i corpi senza testa di due persone nella citta' settentrionale di Mossul, due giorni dopo avere scoperto un altro decapitato vicino a una stazione di autobus. Lo hanno rivelato fonti della polizia e sanitarie. Secondo quanto hanno affermato le fonti i due cadaveri apparterrebbero a cittadini iracheni, cosi' come il terzo rivenuto domenica. I corpi trovati oggi erano stati gettati separatamente per le vie del centro della citta', hanno aggiunto le fonti. Non vi sono per il momento informazioni su chi siano le vittime e a quale gruppo appartengano i carnefici.

Costretto a confessare in ginocchio di essere una spia e poi abbattuto con una raffica di kalashnikov assieme a un altro ostaggio. Si e' conclusa con una spietata esecuzione in una zona desertica la prigionia di Ayad Anwar Wali, l'imprenditore iracheno da tempo residente in Italia e rapito il 31 agosto scorso a Baghdad. Un video con le immagini dell'uccisione di Wali e del suo compagno di prigionia, ripreso il 2 ottobre, e' stato recapitato ad alcune agenzie nella capitale irachena. La fucilazione di Wali e di un turco, forse suo collaboratore, e' stata rivendicata da un gruppo salafita finora sconosciuto, 'Le Brigate di Abu Bakr Al Seddiq', secondo la tv del Qatar Al Jazira. Sono stati alcuni colpi di mortaio a provocare i violenti boati che hanno scosso questa mattina la capitale irachena Baghdad. Lo hanno confermato fonti del ministero dell'Interno e alcuni testimoni. Obiettivo della guerriglia erano gli uffici del governo. I colpi di mortaio sono caduti nelle adiacenze degli uffici, hanno lasciato ampi crateri sul terreno, ma non hanno provocato vittime o feriti. I militari Usa hanno subito cordonato l'area. Il portavoce del ministero dell'Interno, colonnello Adnan Abdul Rahman, ha detto che almeno un proiettile di mortaio ha lambito il ministero per il Petrolio. Alcuni testimoni hanno riferito alla tv dell'Associated Press che un altro colpo ? caduto vicino agli uffici per il rilascio dei passaporti.

  • E intanto e' polemica sull'annuncio del ministro della Difesa polacco, Jerzy Szmajdzinski, secondo il quale la Polonia ritirera' dall'Iraq le sue truppe il prossimo anno.

Un nuovo rapporto americano, stilato dal capo degli ispettori Usa in Iraq, Charles Duelfer, afferma che Saddam Hussein, aggirando il regime di sanzioni imposte dalle Nazioni Unite, stava cercando di produrre armi illegali. Ne da' oggi notizia il New York Times nel suo sito internet, affermando che al momento dell'invasione americana del 2003 l'ex rais non possedeva riserve di armi illegali, ne' aveva in programma produzioni su larga scala di tali armi. Tuttavia, afferma il rapporto che sara' presentato domani, Saddam ne avrebbe prodotte, o avrebbe provato a farlo, una volta revocate le sanzioni Onu.

  • La Spagna potrebbe inviare nuovamente truppe in Iraq, se lo chiederanno le Nazioni Unite: l'apertura al ritorno dei militari spagnoli arriva dal ministro della Difesa, Jose Bono. Ed è il primo accenno a un possibile dietro-front il ritiro del contingente iberico ordinato dal premier Zapatero all'indomani della vittoria alle elezioni del 14 marzo scorso. Il ministro ha specificiato che dovrebbe trattarsi di un un nuovo tipo di missione, nello specifico la tutela delle elezioni previste per gennaio, e che l'eventuale richiesta Onu sarebbe sottoposta al vaglio del parlamento.

CECENIA

  • Il nuovo presidente filo-russo della Cecenia, Alu Alkanov, chiamato a succedere ad Akhmad Kadyrov (ucciso il 9 maggio scorso in un attentato dei ribelli islamico- indipendentisti ceceni), ha prestato giuramento stamani a Grozny nel corso di una cerimonia svoltasi tra rigide misure di sicurezza. Ad Alkanov, eletto con quasi il 74 per cento dei voti nelle controverse presidenziali del 29 agosto scorso, e' giunto un messaggio di congratulazioni del presidente russo Vladimir Putin, .

INDIA VIOLENZA NEL NORDEST: RITORSIONI CONTRO ETNIA ‘BODO’ Una cinquantina di case e altre proprietà appartenenti alla minoranza etnica ‘Bodo’ sono stati dati alle fiamme da cittadini in preda all’ira in seguito alla serie di attentati e attacchi che tra sabato e lunedì scorso hanno provocato 36 vittime in Assam, Stato nel nordest dell’India. Alcuni degli atti terroristici sono stati rivendicati dal Fronte nazionale democratico del Bodoland (Ndfb), organizzazione separatista locale di stampo etnico, che combatte per una autonomia dei territori abitati dal popolo Bodo, mentre altre azioni violente riportano il marchio del Fronte unito di liberazione dell’Assam (United liberation front of Asom-Ulfa), potente formazione separatista che nei giorni scorsi ha rifiutato un’offerta di negoziato di pace con il governo locale. Non ci sono riscontri che la violenta reazione dei cittadini abbia provocato vittime, ma le forze di polizia pattugliano le strade di molti dei centri abitati dell’Assam, dove in alcuni distretti è stato proclamato il coprifuoco, mentre l’Organizzazione degli studenti del Nordest ha indetto uno sciopero in tutti gli Stati dell’India nordorientale, chiamati ‘le sette sorelle’. Le attività pubbliche e private sono paralizzate oggi a Guhawati, capoluogo dell’Assam. Gli attentati dello scorso fine settimana hanno coinvolto anche il Nagaland, dove tre esplosioni nella città Dimapur, non lontana dal confine con l’Assam, ha provocato 26 morti. La polizia tende ad escludere che gli attentati nei due Stati siano stati condotti dalla stessa mano, ma esperti locali suggeriscono il contrario. Romania, esplosione in una raffineria: due morti

Una forte esplosione avvenuta questa mattina in una delle più grandi raffinerie romene, Rafo Onesti, nel Nord-Est del paese, ha causato la morte di due persone. Secondo l'agenzia stampa Mediafax, l'esplosione è stata causata da un accumulo di gas in un serbatoio fuori servizio. Il coperchio del serbatoio sotto pressione è andato a colpire due addetti che eseguivano in quel momento lavori di manutenzione, uccidendoli. L'esplosione non ha messo in pericolo il resto della raffineria, hanno assicurato gli esperti della direzione per l'ispezione del lavoro che hanno avviato un'indagine per stabilire le cause esatte dell'incidente.

Alitalia, Maroni: accordo oggi oppure salta tutto

Il ministro del Welfare Roberto Maroni ha detto uscendo dal ministero che oggi si fa l'accordo complessivo sull'Alitalia "oppure salta tutto". Maroni si è detto comunque ottimista. Oggi alle 17 è stato infatti convocato il tavolo a palazzo Chigi fra governo, Alitalia, sindacati, Assaereo e Assoaeroporti per chiudere la vertenza della compagnia aerea. Parteciperanno i vertici di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, i rappresentanti di settore dei sindacati confederali e di tutte le altre sigle sindacali presenti in Alitalia. Maroni ha inanto annunciato che alle 13 a Palazzo Chigi incontrerà i presidenti di Regione Lazio e Provincia di Roma, Storace e Gasbarra, e il sindaco della città, Walter Veltroni, perchè "gli enti locali possono giocare un ruolo, in particolare sulla formazione". A proposito degli ammortizzatori sociali che saranno utilizzati per i lavoratori dell' Alitalia in esubero, Maroni ha detto che saranno diversi, e ha confermato che ci saranno mobilita' corta e cassa integrazione, perche' la mobilita' lunga non esiste piu. Quanto al possibile utilizzo di contratti di solidarieta', Maroni ha detto che nell' Alitalia gia' esistono.

GR Ore 9.30

NUOVO SBARCO AD AGRIGENTO (ANSA) - AGRIGENTO, 5 OTT - Sedici MIGRANTI sono stati bloccati la notte scorsa sulla spiaggia di San Leone, PRESSi Agrigento.dopo essere arrivati in Italia con una piccola barca: Sono stati trasferiti nel centro temporaneo di accoglienza. : LAMPEDUSA, PRONTI DUE PIANI VOLO PER LIBIA ALLERTATA COMPAGNIA CIVILE; NESSUN ARRIVO NELLA NOTTE (ANSA) - LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 5 OTT - Potrebbero riprendere oggi i rimpatri in Libia degli immigrati presenti nel centro di accoglienza temporanea di Lampedusa. Due piani di volo, uno per la mattinata e uno per il pomeriggio, sono stati infatti 'schedulati' per la compagnia Air Adriatic, con destinazione il Paese nordafricano. Sugli aerei dovrebbero essere imbarcati circa 180 degli oltre 500 clandestini presenti nel centro temporaneo d' accoglienza dell' isola, che ne puo' ospitare 190. La notte e' intanto trascorsa tranquilla a Lampedusa: nell' isola, confermano dalla capitaneria di porto, non ci sono stati sbarchi. (ANSA). TR 05-OTT-04 09:49 NNN

IRAQ

  • BAGHDAD,ERANO COLPI DI MORTAIO CONTRO UFFICI GOVERNO I violenti boati hanno scosso questa mattina la capitale irachena Baghdad. Lo hanno confermato fonti del ministero dell'Interno e alcuni testimoni. L' Obiettivo erano gli uffici del governo. I colpi di mortaio sono caduti nelle adiacenze degli uffici, hanno lasciato ampi crateri sul terreno, ma non hanno provocato vittime o feriti. I militari Usa hanno subito cordonato l'area. Il portavoce del ministero dell'Interno, colonnello Adnan Abdul Rahman, ha detto che almeno un proiettile di mortaio ha lambito il ministero per il Petrolio.

SOLDATI USA INCRIMINATI PER MORTE GENERALE IRACHENO - Quattro soldati americani della base di Fort Carson (Colorado) sono stati incriminati per la morte di un generale iracheno durante un interrogatorio. I quattro soldati sono accusati di assassinio e negligenza,per aver provocato la morte per soffocamento del generale Abed Hamed Mowhoush, 57 anni, durante un interrogatorio a Qaim, il 26 novembre 2003. Se condannati, rischiano l'ergastolo. GBSONDAGGIO, 49% VOGLIONO CHE TRUPPE RESTINO MA LA MAGGIORANZA CONTINUA A RITENERE SBAGLIATA LA GUERRA (ANSA-AFP) - LONDRA, 5 OTT - Aumenta il numero dei britannici favorevoli alla politica del primo ministro Tony Blair di mantenere le truppe in Iraq fino al consolidamento di una democrazia stabile. Lo rivela un sondaggio pubblicato oggi (martedi') dal 'Times'. Secondo il sondaggio, realizzato nello scorso fine settimana dall'istituto Populus su un campione di 1.004 persone, il 49% dei cittadini desiderano che i 9.000 soldati britannici di stanza in Iraq vi restino fino a quando il Paese sara' stabile, contro il 42% che sperano in un ritiro delle truppe al piu' presto. M.O. AEREO DRONE SU JABALIYA, UN MILIZIANO UCCISO = (AGI/REUTERS) - Gaza, 5 ott. - Nel sesto giorno di massiccia offensiva militare alla frontiera della Striscia di Gaza, Israele ha lanciato un attacco notturno che ha causato la morte di un attivista palestinese e ne ha feriti altri due nel campo profughi di Jabaliya. Testimoni hanno riferito di un drone (un aereo radiocomandato senza pilota) che ha lanciato un missile contro un gruppo di palestinesi. Una fonte dell'esercito ha confermato che sono stati colpiti tre uomini armati. L'uomo ucciso militava nelle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, e la nuova vittima fa salire a 67 il bilancio dei morti da quando, mercoledi' scorso, Israele ha sferrato l'offensiva 'Giorni di Penitenza' per fermare il lancio dei razzi Qassam contro il sud del Paese: tra le vittime, una quarantina di miliziani, ma anche moltissimi civili e tre israeliani. ZCZC ADN0108 3 EST 0 RTX EST NAZ M.O.: NEGOZIATI ISRAELE-PALESTINESI PER CESSAZIONE OPERAZIONE A GAZA = Gerusalemme, 5 ott. (Adnkronos) - Israele e l'Autorit? nazionale palestinese (Anp) hanno iniziato negoziati per metter fine all'operazione militare Giorni del pentimento, giunta ormai al settimo giorno nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti militari israeliane, citate sul sito di Ha'aretz. I negoziati, riferiscono le fonti, sono iniziati ieri e vengono condotti tramite la mediazione di una terza parte, che non ? stata identificata. Obiettivo della trattativa ? di raggiungere un accordo in base al quale Israele cesser? l'operazione militare se otterr? garanzie della fine dei lanci di missili palestinesi Qassam contro il proprio territorio

/ ONU, ARABI CHIEDONO DI FERMARE RAID ISRAELIANI A GAZA Malgrado l'opposizione degli Stati Uniti, i Paesi arabi hanno chiesto, durante una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di votare oggi una risoluzione che esiga la fine delle operazioni militari condotte da Israele da cinque giorni nella zona nord della Striscia di Gaza. . La riunione straordinaria del Consiglio era stata sollecitata ieri dall', ambasciatore d'Algeria presso l'Onu e unico membro arabo del Consiglio, per mettere fine all'operazione israeliana "Giorno del pentimento" che ha gi? fatto 68 morti tra i palestinesi nel nord della Striscia di Gaza.

URAGANI: HAITI, 1.870 MORTI E 850 DISPERSI PER JEANNE (ANSA-AFP) - PORT AU PRINCE, 5 OTT - Le inondazioni provocate dal passaggio dell'uragano Jeanna a Haiti hanno causato 1.870 morti e 850 dispersi, secondo un nuovo bilanncio, ancora provvisorio, pubblicato in serata dalla Protezione civile haitiana, Il precedente bilancio era di 1.554 morti e 904 dispersi. Tra le 1.870 vittime, la maggior parte delle quali nella citta' di Gonaives (nordovest), 233 sono morte dopo le inondazioni del 18 e 19 settembre. Un sistema congiunto di sorveglianza epidemiologica e' stato messo in opera dall'Organizzazione mondiale della Sanita' (Oms) e dall'Organizzazione panamericana della Sanita' (Ops). In un comunicato, Oms e Ops sottolineano che non vi sono attualmente epidemie a Gonaives, cina: 25 MORTI PER ESPLOSIONE FABBRICA FUOCHI ARTIFICIALI = Pechino, 5 ott. (Adnkronos) - Un'esplosione in una fabbrica di fuochi artificiali ha provocato 25 morti e 59 feriti a Qinzhou, nella provincia sud occidentale cinese di Guangxi. Lo hanno reso noto i media cinesi.La deflagrazione ha distrutto diversi laboratori dell'impianto. Dei feriti, ben 52 sono donne.

gror041005 (last edited 2008-06-26 09:48:19 by anonymous)