GR ore 19.30

512 anni dell'arrivo degli europei in America

La storia latinoamericana intesa come storia a partire della scoperta e della colonizzazione spagnola si può leggere come una lunga storia di sconfitte. . Nel cinquecento, piu 100 milioni di persone sono stati ussise dai conquistatori in nome di Dio e della corona. Rutilanti e splendide sculture offerte agli dei e ai monarchi sono state trasformate in vili lingotti d'oro che andavano ad ingrossare la vecchia Europa.

"Come si sa la divisione internazionale del lavoro consiste in alcuni paesi che si specializzano in perdere ed altri in guadagnare. L'America latina si specializzò in perdere dai tempi remoti in cui gli europei del Rinascimento le si lanciarono addosso avidi di ricchezza. Ormai quelle non sono più le terre delle meraviglie dove la realtà sfida la favola e l'immaginazione era umiliata dai trofei della conquista, dai giacimenti d'oro e dalle montagne d'argento. Ma la regione continua ad esistere al servizio dei bisogni altrui, come fonte e riserva di petrolio, di ferro, di rame, di carne, di frutta, di caffè." (E. Galeano. Las venas abiertas de America Latina). "Per strada abbiamo perso persino il diritto di chiamarci americani, perché adesso America è per il resto del mondo solo gli Stati Uniti, noi abitiamo al massimo una sub-america di seconda classe, di nebulosa identificazione."(E. Galeano, ibidem). Ma anche con la stessa cattiva coscienza gli economisti, che ormai sostituiscono i filosofi nella costruzione di verità irrefutabili, proclamano che il sottosviluppo è una tappa dello sviluppo e non la sua conseguenza. La miseria massiva è il prezzo che i paesi poveri pagano perché I'8% della popolazione mondiale possa consumare impunemente la metà della ricchezza prodotta nel mondo. Ovviamente questo impoverimento massivo, queste costrizioni alla miseria provocano scontenti, disagi, quindi disordini sociali ed esplosione di violenza. Ed è probabile che, anche se molti di noi non conoscano la storia dell'America Latina e forse non sappiano distinguere nella mappa il Venezuela della Colombia, abbiano però l'idea di una storia comune percorsa da golpe militari. governi autoritari, nazioni narcotrafficanti, movimenti rivoluzionari, interventi nordamericani e via dicendo. Insieme alle spiagge con le palme, le altitudini della cordigliera con i condor, la musica andina e la frutta tropicale, sappiamo anche che quelli latinoamericani sono paesi politicamente instabili, soggetti a cruente repressioni. Molte volte si alzano voci di protesta - ed è giusto che così sia - contro le censure che impongono le dittature che bruciano libri, chiudono giornali ed università, uccidono o mandano in esilio scrittori ed intellettuali scomodi. Ma ci si dimentica facilmente di quella censura che possiamo chiamare strutturale e che dice ad. es. che in America Latina ci sono più di cento dieci milioni di persone in condizione di 'grave povertà'. Come può questa moltitudine esercitare il suo diritto alla libertà di espressione quando è malnutrita o analfabeta o non possiede denaro per comprare un libro o un giornale? Non è questo forse un crudo esempio del disprezzo per tutti i diritti di cittadinanza fra cui quello della libera espressione?

Brasile

OMICIDIO ESPERTO QUESTIONI INDIGENE: CONNESSO A DIAMANTI INDIOS CINTA-LARGA

“Siamo molto addolorati per la perdita di Apoena Meirelles, vittima di una morte violenta e prematura (...) Il migliore omaggio che possiamo fargli è proseguire nella lotta per la sopravvivenza dei popoli indigeni del Brasile, impegno inequivocabile di questo governo” in una nota ufficiale il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha espresso il proprio cordoglio per l’assassinio dell’ecologo ed ex-direttore della Fondazione nazionale dell’indio (Funai) Apoena Meirelles, ucciso sabato notte a Porto Velho, capitale dello Stato occidentale brasiliano di Rondônia. Gli inquirenti propendono per la tesi della rapina a mano armata, sfociata per cause non ancora chiarite in omicidio, ma non si esclude che l’assassinio di Meirelles possa essere connesso alla missione in cui era impegnato a Rondônia. “Dobbiamo attendere i risultati delle indagini per sapere se si tratta di una tragedia frutto di rapina o se esiste una relazione con la vicenda del popolo indigeno Cinta-Larga” ha dichiarato alla stampa l’attuale presidente della Funai, l’antropologo Marcio Gomes. Meirelles dirigeva un programma governativo destinato a regolamentare l’estrazione di oro e pietre preziose all’interno dei territori indigeni e si trovava a Rondônia per annunciare ai nativi Cinta-Larga la temporanea chiusura della miniera di diamanti situata nella Terra Indigena Roosevelt, oggetto di un annoso conflitto tra gli autoctoni e i ‘garimpeiros’ (cercatori d’oro) illegali. Lo scorso aprile, le autorità locali avevano trovato nella Terra Roosevelt diversi cadaveri di ‘garimpeiros’ (non si sa esattamente quanti ma la stampa locale ha scritto di un centinaio di corpi) uccisi dai guerrieri Cinta-Larga, esasperati dalle continue invasioni abusive della loro terra. Le operazioni di sfruttamento della miniera erano state parzialmente bloccate, nonostante le proteste dei ‘garimpeiros’. Il mese scorso anche il governatore di Rondônia, Ivo Cassol, è finito nella lista dei sospettati di coinvolgimento in reati connessi all’estrazione illegale di diamanti nella Terra Indigena Roosevelt, estesa su una superficie di 2,7 milioni di ettari al confine con la Bolivia

G8-genova

23esima udienza del processo ai 25 compagni e compagne imputati di devastazoine e saccheggio durante il G8 a Genova nel 2001.

da indymedia legiamo stralci del resoconto dell'udienza di oggi: In questa udienza dovevano presentarsi ben 6 testi, ma solo due non hanno presentato alcua giustificazione per essere rinviati. Il primo teste, l'agente Niccacci, guidava l'auto del funzionario Caprio della Questura di Napoli sabato 21 su corso Marconi. La sua macchina e' la famosa Fiat Brava che e' stata abbandonata su corso marconi, avendo avuto problemi di accensione al momento di ritirarsi di tutto il dispositivo di PS (cosi' dice il teste), e che e' finita rovesciata e incendiata, mentre le forse dell'ordine lanciavano lacrimogeni sul corteo internazionale.

Il secondo teste, il vice questore aggiunto Serafina Corbascio, della questura di Padova, era in servizio presso Piazza Portello con il dirigente Fulvio Azzolini (che e' stato sentito alla scorsa udienza): in questa piazza in mattinata si svolge un sit-in della Rete contro-g8 mentre nel tardo pomeriggio un gruppo di manifestanti travisati cerca di arrivare alla zona rossa e viene allontanato dal lancio di lacrimogeni del dispositivo di polizia, che poco dopo l'intervento si sfoga, pestando alcuni ragazzi inermi e arrestandone due. Entrambi i teste sono abbastanza positivi per la difesa, in primo luogo perche' non individuano nessuno degli imputati e perche' ridimensionano parecchio il clima di caos totale che la procura vorrebbe dimostrare per contestualizzare i reati imputati. Un episodio un po' delicato e' la presentazione da parte della difesa di un video e la controprova della procura, che e' stata accettata dal tribunale e che quindi dimostra come bisogna essere molto cauti nella selezione dei materiali. dall'ansa, a proposito dei filmati, apprendiamo che oggi sono stati visionati appunto due filmati, uno di circa 10 minuti presentato dall'accusa ed un altro di tre minuti presentato dalla difesa. Ambedue registravano alcuni momenti dei vari scontri avvenuti durante le giornate del G8. Il presidente del tribunale Marco Devoto ha però contestato la presentazione dei filmati e per l'ennesima volta ha ricordato alle due parti che è inutile presentare prove che non provano o che scagionano dalle accuse gli imputati. In pratica il presidente del tribunale ha sostenuto che la genericità dei filmati non serve a stabilire la colpevolezza o l'innocenza degli imputati. In nessuno di loro, infatti, si distingue la presenza degli inquisiti. Il presidente ha quindi invitato le parti a evitare in futuro di presentare delle prove inutili al dibattimento. La prossima udienza è fissata per il 19 ottobre 2004

TORNIAMO AGLI ESTERI:

Palestina

Una bambina palestinese di 13 anni è stata ferita gravemente dal fuoco di soldati israeliani ed è in gravi condizioni. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi e delle Nazioni Unite. La piccola era diretta alla scuola dell'Unrwa, l'agenzia Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi, quando è stata raggiunta al petto dai proiettili israeliani. Già lo scorso mese un'altra bimba di 10 anni è stata uccisa dal fuoco israeliano mentre di si trovava seduta al suo banco a scuola. Le forze israeliane non hanno commentato l'episodio di oggi. L'Unrwa ha recentemente accusato le forze israeliane di fare duoco indiscriminatamente su tutti gli assembramenti. I vertici di Zahal (le forze armate israeliane) si sono trovati oggi sotto accusa alla Knesset quando una commissione parlamentare ha cercato di fare luce sulle circostanze della morte della tredicenne palestinese Ayman al-Hamas e sulle accuse avanzate da alcuni soldati secondo cui essa sarebbe stata crivellata di colpi a sangue freddo da un ufficiale israeliano. Mentre questa riunione si svolgeva alla Knesset, a Gaza si combatteva ancora. La Operazione 'Giorni di Pentimento' - ordinata dal governo per privare i gruppi armati della intifada dei razzi con cui colpiscono insediamenti israeliani - e' giunta al 14/mo giorno e ancora non si vede la fine. Yaalon ha smentito notizie stampa seecondo cui le forze armate vorrebbero concluderla, mentre il governo Sharon sarebbe interessato a proseguire ad oltranza. Noi non abbiamo proposto di terminare la operazione, ma solo di disporre diversamente le nostre forze sul terreno ha precisato il generale. Secondo fonti palestinesi, in due settimane le vittime a Gaza sono oltre 114 fra cui numerosi civili, mentre le vittime israeliane nella zona vicina a Gaza sono nello stesso periodo cinque. da un agenzia italiana apprendiamo inoltre che a Khan Yunes, nel sud della striscia, si e' continuato a combattere anche oggi. Ripetuti colpi di mortaio sono stati indirizzate verso un fortino israeliano, nelle immediate vicinanze del Gush Katif, la zona di insediamento ebraico. I soldati hanno risposto al fuoco. Poco dopo da Khan Yunes si e' appreso che un'altra bambina di 10 anni era stata colpita al petto da un proiettile israeliano mentre si trovava all'interno di una scuola gestita dall'Unrwa, la agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi. La sue condizioni sembrano essere gravi. Secondo alcune informazioni, ancora non confermate, i mortai palestinesi erano stati disposti nelle vicinanze di quella scuola.

Iraq

Nuovo raid aereo notturno delle forze americane su Falluja e anche stavolta nel mirino secondo loro c'era un covo sospettato di dare rifugio a uomini legati ad Abu Mussab al-Zarqawi, il terrorista giordano considerato l'uomo di al-Qaeda in Iraq. Secondo un comunicato dell'esercito Usa, l'"attacco di precisione" avvenuto all'alba ha distrutto un covo nella parte nord-orientale della citta'. Diversa la versione data dagli abitanti di Falluja: secondo testimoni, sotto le bombe sono rimasti due agenti privati che erano a guardia di un popolare ritrovo della citta'; ed immagini televisive hanno mostrato i resti bruciati di un locale dove si mangiava kebab. I marines statunitensi e le forze irachene hanno rastrellato prima dell'alba a Ramadi, una delle roccaforti della guerriglia nel cosiddetto 'triangolo sunnita', sette moschee cittadine. Gli americani sono convinti che i luoghi sacri siano il covo -si legge in un comunicato diffuso dall'esercito- dove "si rifugiano noti terroristi, vengono ammassate le armi, viene sobillata la violenza contro il popolo iracheno e avviato il reclutamento della guerriglia". Proprio in una delle moschee e' stato arrestato il piu' importante religioso sunnita nella provincia di Anbar, Abdel a'Leem al-Saadi. Il rastrellamento ha provocato sporadici scambi a fuoco, in cui sono morti due iracheni, secondo fonti ospedaliere. Gli scontri sono avvenuti mentre a Falluja sono in corso i negoziati per riportare la calma nella citta'; un accordo che, nelle intenzioni del governo provvisorio, dovrebbe stabilizzare l'intera zona di Anbar, la provincia irachena che dall'inizio della campagna militare e' sempre stata la piu' turbolenta Dal nord dell’Iraq giungono notizie dell’assassinio di un leader politico curdo, colpito a morte insieme al suo autista da un gruppo di uomini armati vicino a Mosul, circa 400 chilometri a nord di Baghdad. La polizia locale ha precisato che la vittima era un esponente del consiglio di governo della provincia di Ninive, nel quale rappresentava la componente curda. Nei pressi di Samarra, circa 100 chilometri a nord di Baghdad sull’autostrada che conduce verso Mosul, tre civili iracheni sono stati uccisi dall'esplosione di un ordigno posto su una strada; secondo fonti della polizia locale, le vittime appartenevano probabilmente alla stessa famiglia: un uomo, una donna e un bambino di 4 anni. Un centinaio di chilometri a sud della capitale, invece, soldati statunitensi e agenti della guardia nazionale irachena si sono scontrati con ribelli locali: al termine di una sparatoria in un quartiere di Hilla, sono rimasti sul terreno i cadaveri di 7 iracheni, mentre altri 13 sono rimasti feriti. L’elenco delle vittime odierne comprende anche un civile ucciso da una bomba – forse diretta a un convoglio militare Usa – lungo la strada per Tikrit, l’ex-roccaforte del deposto dittatore Saddam Hussein. Stamani poco a sud di Baghdad è stato ritrovato il cadavere di Kenneth Bigley, l’ingegnere britannico decapitato dai suoi carcerieri dopo 3 settimane di prigionia. L’unica notizia positiva della giornata arriva dalla capitale, dove sono arrivati i dieci lavoratori turchi rapiti 40 giorni fa da un gruppo armato e la cui liberazione era stata annunciata domenica scorsa. I rapitori li avrebbero liberati in quanto la società turca per cui lavoro ha annunciato il ritiro dall’Iraq.

Human Right Watch

L'organizzazione umanitaria internazionale 'Human Rights Watch' (Hrw) ha segnalato i nomi di almeno 11 uomini sospettati di appartenere ad al-Qaeda e che sono sostanzialmente "spariti", perche' detenuti dalla Cia in luoghi al di fuori del territorio statunitense, alcuni dei quali sottoposti a tortura. Secondo il rapporto pubblicato dall'organizzazione non governativa che ha sede a New York, i prigionieri non hanno la possibilita' di avere contatti con i loro avvocati ne' con la Croce Rossa, alle loro famiglie non e' stato notificato l'arresto e, in cinque casi, le autorita' statunitensi non vogliono nemmeno riconoscere di tenerli in custodia. "Le 'sparizioni' erano un abuso tipico delle dittature latino-americane nella loro 'sporca guerra'" contro coloro che consideravano elementi sovversivi, ha detto Reed Brody, uno degli avvocati di Hrw, presentando il rapporto. "Adesso sono diventate una tattica statunitense nella guerra contro al-Qaeda. Se gli Stati Uniti accettano la tortura e la sparizione dei loro nemici, abbandonano i loro ideali e violano gli obblighi internazionali come la Convenzione di Ginevra". Già nel dicembre del 2002, il “Washington Post” aveva accuratamente descritto il trattamento subito dai terroristi catturati dagli americani e rinchiusi nelle carceri di paesi mediorientali come Siria, Uzbekistan, Pakistan, Giordania, Arabia Saudita e Marocco. Prigioni in cui torture e maltrattamenti sono all'ordine del giorno, e la scelta della custodia in territori esteri è certamente legata al tentativo di sfuggire alla giurisdizione internazionale che vieta queste pratiche. I detenuti-fantasma non si esauriscono certamente negli undici nomi elencati nel rapporto Hrw, ma ad oggi è impossibile stabilire il numero reale di quanti siano stati inghiottiti dalle catture americane. Né si può chiaramente definire quale sia il ruolo della Cia in queste vicende. Sta di fatto che i suoi metodi sono autorizzati dalla Casa Bianca. In una nota del Dipartimento di Giustizia americano dell'agosto 2002 si legge che «la tortura degli arrestati può essere giustificata e le leggi internazionali contro la violenza nelle carceri possono essere incostituzionali se applicate ai procedimenti condotti nella guerra al terrorismo». Dopo lo scandalo di Abu Ghraib, Washington fece sapere che questi provvedimenti sarebbero stati riscritti, ma ad oggi non sono pervenute rettifiche sostanziali. Il governo statunitense si è rifutato di fornire chiarimenti sul destino e la localizzazione degli undici detenuti su cui Hrw ha puntato l'attenzione. Nemmeno la Croce Rossa è mai riuscita ad ottenere informazioni sullo sconosciuto numero di persone scomparse e sulle condizioni in cui si trovino.

AUDIO

Nigeria, petrolio

Violenti scontri sono scoppiati in Nigeria nel primo dei quattro giorni di sciopero generale indetti per protestare contro il caro-benzina. In diverse località gruppi di manifestanti si sono dati ad atti di violenza e saccheggio. Nella città di Kano, un ragazzo di 12 anni è morto in uno scontro fra polizia e manifestanti. Lo scorso anno, uno sciopero generale di otto giorno si concluse con la morte di 11 manifestanti, anche se la protesta non ebbe ripercussioni sulle esportazioni del greggio nigerioano. La scorsa settimana, i leader sindacali hanno più volte affermato che la protesta sarà pacifica e che ai lavoratori è stato chiesto di rimanere a casa. Tuttavia, hanno aggiunto, una violenta risposta da parte della polizia potrebbe scatenare proteste di massa. Lo scorso mese il prezzo della benzina ha registrato un aumento di circa il 20 per cento, l'ultimo di una serie di rincari decisi in contemporanea con i tagli fatti dal governo ai sussidi per i consumi domestici. Intanto oggi una rappresentanza dei sindacati nigeriani e una del governo hanno avviato un confronto per discutere dell'aumento del prezzo della benzina in Nigeria. Lo riferiscono fonti locali, precisando che il presidente spera così di far rientrare lo sciopero generale nazionale di 4 giorni indetto dalla Nlc (National Labour Congress, principale sindacato del Paese).

SGOMBERI E OCCUPAZIONI

Sgombero ad Amsterdam

Ascci: IL SOFTWARE LIBERO HA BISOGNO DI UNA CASA

Lo squat (centro sociale occupato) ASCII, uno spazio pubblico che offre accesso libero ad internet da 5 anni, frutto dell'attivita di hackers ed attivisti ad Amsterdam, è stato sgomberato stammani dalla polizia locale. l'ASCII e' stato messo in funzione usando solo computer riciclati e software libero per poter offrire una piu' larga accessibilita' alla tecnologia per la popolazione. l'ASCII e' un collettivo di liberi ed autonomi pensatori, hackers attivi tecnicamente e politicamente, sviluppatori di software libero. Il posto occupato dall'ASCII, Kinkerstraat 92, non e' il primo ne' e' l'ultimo posto dove gli hackers si batteranno per redimere la tecnologia dalla speculazione economica ed a favore di una sua maggiore accessibilita'. Il diritto di comunicare e' un diritto di tutti ed il software lo realizza! e leggiamo dal loro comunicato: Questo piccolo sgombero riflette una piu' larga ondata di repressione operata dai regimi occidentali NATO: il recente raid dell'FBI a danno di Indymedia e' un serio indice della censura che si sta operando sulla liberta' di informazione. Assurdo che ad oggi non si sappia ancora la precisa motivazione legale di quest'atto di censura che ha colpito piu' di 20 stati diversi. Ma per noi la motivazione e' chiara: il regime capitalista portato alle sue estreme conseguenze sta rivelando tutta la sua intrinsica violenza e le sue logiche di prevaricazione imbavagliando ogni voce critica che gli si oppone. Noi continueremo a lottare per poter pensare in modo diverso, agire in modo diverso e per un uso diverso della tecnologia da quello imposto da corporazioni e governi fascisti. E se necessario compileremo le nostre ultime linee di codice sulle barricate." E come si riccordera ognuno di noi che è stato a Amsterdam, tutti lo conosciamo ed è facile anche riccordare la faccia loro quqando all'entrata di un turista li dicono: sorrry qui non si puo usare hotmail.

AUDIO

Occupazioni a roma

Quella di oggi è stata una mattina di occupazioni e di sgomberi. A roma sono state occupate due strutture. Una, la ex casa di cura a via di tor cervara 126. Ascoltiamo uno stralcio della corrispondenza fatta questa mattina.

AUDIO

L'altra occupazione invece è stata fatta in via Collatina, in uno stabile di proprietà del Ministero del tesoro dal comitato di rifugiati etiopi ed eritrei e ACTIon; sulle motivazioni e la situazione ascoltiamo una corrispondenza.

AUDIO

GR ore 13.00

Somberi e occupazioni

Giornata di occupazioni e di sgomberi quella di oggi. A roma sono state occupate due strutture. Una, la ex casa di cura a via di tor cervara 126. Ascoltiamo uno stralcio della corrispondenza fatta questa mattina. (audio)

L'altra occupazione invece è stata fatta in via casilina 385, in uno stabile di proprietà del Ministero del tesoro (corrispondenza)

Ad amsterdam invece è stato sgomberato l'Ascii, un posto occupato da diverso tempo, Li abbiamo sentiti stamattina prima dello sgombero, ascoltiamo invece adesso come hanno funzionato le trappolette elettroniche pensate per l'occasione e ideate per accolgkiu8ere al meglio la polizia (audio)

Palestina

na bambina palestinese è stata ferita gravemente dal fuoco di soldati israeliani ed in gravi condizioni. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi e delle Nazioni Unite. La piccola era diretta alla scuola dell'Unrwa, l'agenzia Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi, quando è stata raggiunta al petto dai proiettili israeliani. Già lo scorso mese un'altra bimba di 10 anni è stata uccisa dal fuoco israeliano mentre di si trovava seduta al suo banco a scuola. Le forze israeliane non hanno commentato l'episodio di oggi. L'Unrwa ha recentemente accusato le forze israeliane di fare duoco indiscriminatamente su tutti gli assembramenti.

Iraq

Nuovo raid aereo notturno delle forze americane su Falluja e anche stavolta nel mirino secondo loro c'era un covo sospettato di dare rifugio a uomini legati ad Abu Mussab al-Zarqawi, il terrorista giordano considerato l'uomo di al-Qaeda in Iraq. Secondo un comunicato dell'esercito Usa, l'"attacco di precisione" avvenuto all'alba ha distrutto un covo nella parte nord-orientale della citta'. Diversa la versione data dagli abitanti di Falluja: secondo testimoni, sotto le bombe sono rimasti due agenti privati che erano a guardia di un popolare ritrovo della citta'; ed immagini televisive hanno mostrato i resti bruciati di un locale dove si mangiava kebab.

I marines statunitensi e le forze irachene hanno rastrellato prima dell'alba a Ramadi, una delle roccaforti della guerriglia nel cosiddetto 'triangolo sunnita', sette moschee cittadine. Gli americani sono convinti che i luoghi sacri siano il covo -si legge in un comunicato diffuso dall'esercito- dove "si rifugiano noti terroristi, vengono ammassate le armi, viene sobillata la violenza contro il popolo iracheno e avviato il reclutamento della guerriglia". Proprio in una delle moschee e' stato arrestato il piu' importante religioso sunnita nella provincia di Anbar, Abdel a'Leem al-Saadi. Il rastrellamento ha provocato sporadici scambi a fuoco, in cui sono morti due iracheni, secondo fonti ospedaliere. Gli scontri sono avvenuti mentre a Falluja sono in corso i negoziati per riportare la calma nella citta'; un accordo che, nelle intenzioni del governo provvisorio, dovrebbe stabilizzare l'intera zona di Anbar, la provincia irachena che dall'inizio della campagna militare e' sempre stata la piu' turbolenta

Hwr (audio)

L'organizzazione umanitaria internazionale 'Human Rights Watch' (Hrw) ha segnalato i nomi di almeno 11 uomini sospettati di appartenere ad al-Qaeda e che sono sostanzialmente "spariti", perche' detenuti dalla Cia in luoghi al di fuori del territorio statunitense, alcuni dei quali sottoposti a tortura. Secondo il rapporto pubblicato dall'organizzazione non governativa che ha sede a New York, i prigionieri non hanno la possibilita' di avere contatti con i loro avvocati ne' con la Croce Rossa, alle loro famiglie non e' stato notificato l'arresto e, in cinque casi, le autorita' statunitensi non vogliono nemmeno riconoscere di tenerli in custodia. "Le 'sparizioni' erano un abuso tipico delle dittature latino-americane nella loro 'sporca guerra'" contro coloro che consideravano elementi sovversivi, ha detto Reed Brody, uno degli avvocati di Hrw, presentando il rapporto. "Adesso sono diventate una tattica statunitense nella guerra contro al-Qaeda. Se gli Stati Uniti accettano la tortura e la sparizione dei loro nemici, abbandonano i loro ideali e violano gli obblighi internazionali come la Convenzione di Ginevra".

Detenuti

Centocinquanta prigionieri iraniani, detenuti in diversi penitenziari dell'Iraq, sono stati scarcerati e hanno fatto ritorno nel loro Paese, secondo quanto riferisce oggi l'agenzia iraniana Irna. Si tratta, secondo l'agenzia, di pellegrini sciiti che erano entrati illegalmente in Iraq per andare a visitare i luoghi santi, in particolare il mausoleo dell'Imam Hossein a Kerbala. La liberazione, aggiunge l'Irna, e' stata ottenuta grazie agli sforzi incessanti dei diplomatici dell'ambasciata iranian a Baghdad. Dalla caduta del regime di Saddam Hussein, nell'aprile del 2003, sono gia' milioni gli iraniani che si sono recati in pellegrinaggio con ogni mezzo ai luoghi santi sciiti in Iraq.

Irak ancora

Il ministero degli esteri turco ha confermato oggi il rilascio di 10 lavoratori della impresa di costruzioni Vinsan, sequestrati in Iraq. Il portavoce Namil Tan ha reso noto che gli ostaggi sono stati accompagnati nella sede della loro societa', a Baghdad. Il loro sequestro era stato rivendicato dagli appartenenti ai Battaglioni Abu Bakr al Seddiq, che avevano minacciato di ucciderli se la impresa turca, che aveva vinto un appalto per la costruzione di una strada nell'Iraq meridionale, non avesse cessato le attivita'. Domenica la tv al Jazira aveva annunciato il loro rilascio, spiegando che la Vinsan si era piegata all'ultimatum. Negli ultimi mesi numerosi lavoratori turchi sono stati sequestrati dalle bande che imperversano in Iraq. Nella maggior parte dei casi gli ostaggi sono stati rilasciati sani e salvi. Si e' concluso tragicamente, invece, il sequestro di un appaltatore turco la cui decapitazione e' stata mostrata ieri in un video.

Elezioni usa

Non era mai accaduto che, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali Usa, i vescovi cattolici indicassero esplicitamente ai propri fedeli quale candidato votare per non commettere peccato. Impegnati nelle battaglie contro i matrimoni omosessuali, contro la ricerca sulle cellule staminali e allarmati all'idea di John Kerry alla presidenza Usa (il senatore democratico, pur essendo cattolico, sostiene la legge sull'aborto), numerosi vescovi e fedeli cattolici stanno distribuendo in tutte le chiese opuscoli in cui si identificano questi temi come "punti non negoziabili". Di contro, per lo scontento di molti cattolici liberali, le posizioni della chiesa tradizionale in merito alla pena di morte o alla guerra spesso vengono trascurate. In un'intervista al New York Times, l'arcivescovo Charles J. Chaput, il piu' alto prelato della chiesa cattolica in Colorado, ha affermato che votare per un candidato come John Kerry, sostenitore della legge sull'aborto e della ricerca sulle cellule staminali, significherebbe commettere un peccato. I cattolici costituiscono in tutto circa un quarto dell'elettorato e tra questi, quelli piu' conservatori, vivono negli stati considerati dai sondaggi d'opinione "in bilico" dal punto di vista del voto

Sudan

Due operatori umanitari, un inglese e un sudanese, sono rimasti uccisi nel Darfur (Sudan nord occidentale) per l'esplosione di una mina anticarro. Lo ha reso noto oggi l'associazione umanitaria per la quale lavoravano, Save the Children. Una portavoce dell'associazione ha dichiarato che i due sono rimasti uccisi domenica quando il loro veicolo e' saltato in aria sopra una mina anticarro, 10 km a nord di Ummbaru, nel nord del Darfur. Le violenze in Darfur hanno lasciato oltre 1,5 milioni di persone senza casa costituendo, secondo l'Onu, una delle maggiori crisi umanitarie del mondo. Secondo quanto riportato in un comunicato del rappresentante dell'Onu in Sudan, Jan Pronk, il governo sudanese e il Movimento di Liberazione del Sudan avevano preso degli accordi con l'associazione Save the Children e quindi la sicurezza dei due operatori umanitari era sotto la loro responsabilita'

Morti ad haiti

Almeno tre persone sono state uccise con colpi d'arma da fuoco a Port au Prince, in una nuova giornata di incidenti e violenze, durante la quale vi sono stati anche i funerali di cinque poliziotti vittime di scontri nei giorni precedenti. Nelle strade della capitale sono stati trovati ieri i corpi di due uomini e una donna, colpiti da proiettili. Dal 30 settembre scorso Port au Prince e' in preda a un' ondata di violenze che hanno causato - secondo fonti ufficiali - una trentina di morti. All'origine degli incidenti vi sarebbero sostenitori del deposto presidente Jean-Bertrand Aristide, che vorrebbero vederlo di nuovo al potere. In diversi quartieri si sono uditi ieri colpi d'arma da fuoco, mentre banche e scuole hanno funzionato a ritmo ridotto. Operazioni congiunte sono state condotte da polizia haitiana e caschi blu della Missione Onu, con il fermo di un centinaio di persone. I funerali dei cinque poliziotti vittime delle violenze si sono svolti nell'Accademia di polizia, alla presenza del presidente provvisorio haitiano Boniface Alexandre, del primo ministro Gerard Latortue e di diversi altri membri del governo.

Spari su manif in costa d'avorio

Tre persone sono rimaste ferite durante gli incidenti Bouake (Costa d'Avorio), 12 ott. (Ap) - I soldati dell'Onu hanno brevemente aperto il fuoco ieri a Bouake', roccaforte delle Forze Nuove (ribelli), mentre centinaia di manifestanti protestavano contro il previsto disarmo, minacciando di dar fuoco a un veicolo delle Nazioni Unite. Secondo dirigenti delle Forze Nuove, tre persone sono state ferite da pallottole. Il disarmo delle forze ribelli dovrebbe cominciare venerdì. La folla dei manifestanti ha raggiunto la base dell'Onu che ospita un contingente di soldati marocchini. Qui sono avvenuti gli incidenti.

Lavoro

Stato di agitazione alla Piaggio Aereo Industries. Stamani nello stabilimento assemblea dei lavoratori e poi un'ora di sciopero. Le organizzazioni sindacali chiedono garanzie dei livelli occupazionali prima del trasferimento dell'impianto da Finale ad Albenga, la realizzazione della cabina di verniciatura velivoli, il potenziamento dell'ufficio tecnico di Genova. Al termine dello sciopero - informa una nota RSU - i rappresentanti sindacali sono stati convocati dalla Direzione aziendale che ha comunicato il superamento delle ore di permesso sindacale e quindi la non esclusione per i lavoratori dallo straordinario. Immediata la risposta dei sindacati: un ora di sciopero domani alle 10,00

Lavoro francia

Agricoltori in protesta contro il prezzo del carburante stanno bloccando alcuni depositi petroliferi in varie zone della Francia, soprattutto a Tolosa, Amiens e nella regione dell'Alto Reno. Con queste azioni intendono fare pressione sul governo per ottenere la soppressione della Tipp (Tassa interna sui prodotti petroliferi), pari a 5,66 euro versati allo stato per ogni ettolitro di carburante. Nell'Alto Reno sono state una decina di persone a bloccare il deposito petrolifero di Illzach e poi la raffineria di Reichstett, a nord di Strasburgo, mentre hanno partecipato in un centinaio al blocco del deposito di Espinasse, vicino a Tolosa. Una trentina di altri agricoltori si sono recati invece al deposito Total di Bacouel-sur-Selle, nei dintorni di Amiens. In Francia hanno gia' protestato contro l'aumento del prezzo del petrolio pescatori e trasportatori, mentre minacciano di farlo prossimamente i tassisti di Parigi. Secondo vari manifestanti, il costo della nafta e' aumentato di piu' di un quarto in un anno.

Nigeria, petrolio

Violenti scontri sono scoppiati in Nigeria nel primo dei quattro giorni di sciopero generale indetti per protestare contro il caro-benzina. In diverse località gruppi di manifestanti si sono dati ad atti di violenza e saccheggio. Nella città di Kano, un ragazzo di 12 anni è morto in uno scontro fra polizia e manifestanti. Lo scorso anno, uno sciopero generale di otto giorno si concluse con la morte di 11 manifestanti, anche se la protesta non ebbe ripercussioni sulle esportazioni del greggio nigerioano. La scorsa settimana, i leader sindacali hanno più volte affermato che la protesta sarà pacifica e che ai lavoratori è stato chiesto di rimanere a casa. Tuttavia, hanno aggiunto, una violenta risposta da parte della polizia potrebbe scatenare proteste di massa. Lo scorso mese il prezzo della benzina ha registrato un aumento di circa il 20 per cento, l'ultimo di una serie di rincari decisi in contemporanea con i tagli fatti dal governo ai sussidi per i consumi domestici.

GR ORE 9.30

Iraq

Alcune persone sono rimaste ferite stamane in un'esplosione nei pressi del consolato Usa nella citta' di Bassora. Lo hanno riferito testimoni locali.

Dieci sospetti guerriglieri sono stati arrestati ieri sera dopo uno scontro a fuoco con soldati Usa e forze irachene vicino alla città di Latifiyah, 40 chilometri a sud della capitale. Un marine è rimasto lievemente ferito nel corso del combattimento e almeno altre tre persone sono state trasportate al vicino ospedale di Iskandariyah. Gli arresti di ieri sera a Latifiyah portano a un centinaio il totale delle persone fermate nella provincia di Babil

Nuovo raid aereo notturno delle forze americane su Falluja e anche stavolta nel mirino secondo loro c'era un covo sospettato di dare rifugio a uomini legati ad Abu Mussab al-Zarqawi, il terrorista giordano considerato l'uomo di al-Qaeda in Iraq. Secondo un comunicato dell'esercito Usa, l'"attacco di precisione" avvenuto all'alba ha distrutto un covo nella parte nord-orientale della citta'. Diversa la versione data dagli abitanti di Falluja: secondo testimoni, sotto le bombe sono rimasti due agenti privati che erano a guardia di un popolare ritrovo della citta'; ed immagini televisive hanno mostrato i resti bruciati di un locale dove si mangiava kebab.

Le isole Figi invieranno domani (mercoledi') 155 soldati in Iraq per assicurare la protezione del quartier generale dell'Onu a Baghdad. Lo ha annunciato un portavoce dell'esercito, il capitano Neumi Leweni. Il reparto - ha precisato il portavoce - sara' operativo una settimana dopo l'arrivo. L'Onu ha chiuso il suo quartier generale a Baghdad dopo l' attentato con autobomba dell'agosto 2003 che causo' la morte di 22 persone, tra cui il capo della missione delle Nazioni Unite in Iraq, Sergio Vieira de Mello. Quest'anno e' ritornata nel Paese una squadra Onu piu' ridotta.

L'organizzazione umanitaria internazionale 'Human Rights Watch' (Hrw) ha segnalato i nomi di almeno 11 uomini sospettati di appartenere ad al-Qaeda e che sono sostanzialmente "spariti", perche' detenuti dalla Cia in luoghi al di fuori del territorio statunitense, alcuni dei quali sottoposti a tortura. Secondo il rapporto pubblicato dall'organizzazione non governativa che ha sede a New York, i prigionieri non hanno la possibilita' di avere contatti con i loro avvocati ne' con la Croce Rossa, alle loro famiglie non e' stato notificato l'arresto e, in cinque casi, le autorita' statunitensi non vogliono nemmeno riconoscere di tenerli in custodia. "Le 'sparizioni' erano un abuso tipico delle dittature latino-americane nella loro 'sporca guerra'" contro coloro che consideravano elementi sovversivi, ha detto Reed Brody, uno degli avvocati di Hrw, presentando il rapporto. "Adesso sono diventate una tattica statunitense nella guerra contro al-Qaeda. Se gli Stati Uniti accettano la tortura e la sparizione dei loro nemici, abbandonano i loro ideali e violano gli obblighi internazionali come la Convenzione di Ginevra". Il rapporto - dal titolo "Gli 'scomparsi' degli Stati Uniti: i detenuti fantasma della Cia"- segnala che tra gli 11 detenuti in luoghi segreti c'e' Jalid Shaik Mohamed, il principale organizzatore degli attentati dell'11 settembre, che probabilmente e' stato torturato; e Abu Zubayda, considerato uno stretto collaboratore di Osama bin Laden. Buona parte del documento e' stato compilato grazie alla raccolta di informazioni di stampa, basate su notizie fatte filtrate da fonti anonime del governo statunitense.

sparisce materiale nucleare

In una lettera al Consiglio di Sicurezza, l'agenzia Onu per il controllo dell'energia atomica (Aiea) ha espresso preoccupazione per la sparizione da impianti nucleari dell'Iraq di materiale di precisione che potrebbe essere usato per armi nucleari. Il capo dell'Aiea Mohamed El Baradei ha detto che parte del materiale industriale spedito dall'Iraq all'estero e' stato localizzato in altri paesi, ma non certo materiali di alta precisione che hanno doppio uso, commerciale e militare. La sparizione di queste attrezzature puo' avere un significato per la proliferazione, pertanto qualsiasi Stato che abbia informazioni in merito e' pregato di fornirle all'Aiea, si legge nella lettera di ElBaradei. Gli ispettori Aiea hanno lasciato l'Iraq prima dell'invasione, nel marzo 2003. Ci sono tornati nel giugno di quello stesso anno per investigare notizie di diffusi saccheggi nei magazzini del complesso nucleare di Tuwaitha e in agosto per inventariare parecchie tonnellate di uranio naturale immagazzinato nei pressi.

USA: sindacati

I responsabili della campagna elettorale del ticker Bush-Cheney hanno accusato i membri dell'American Federation of Labor - Congress of Industrial Organizations di atti di vandalismo, per aver danneggiato alcune sedi elettorali in diverse zone del paese. I vertici dell'associazione hanno prontamente smentito le accuse. In una lettera indirizzata al direttore dell'Afl-Cio, Marc Racicot, il presidente della campagna a sostegno di George W. Bush, ha denunciato il danneggiamento di alcuni uffici situati ad Orlando, in Florida e altri in Michigan. Secondo Racicot a causarli sarebbero state le violente proteste dei lavoratori, seguite ad altri incidenti verificatisi in Ohio, West Virginia, Florida e Tennessee. "Spero che si metta fine una volta per tutte alle attività di protesta violenta", ha scritto Racicot. "Altrimenti saremo costretti a ritenervi responsabili per gli atti di vandalismo compiuti dai vostri attivisti". Denise Mitchell, portavoce dell'Afl-Cio, ha definito le accuse una manovra politica. "Sono attacchi irresponsabili e privi di fondamento; per di più arrivano in un giorno in cui gli uffici della federazione sono chiusi in occasione dei festeggiamenti del Columbus Day". Secondo Racicot, gli episodi di violenza sarebbero scoppiati lo scorso 5 ottobre, durante le proteste dei membri della federazione per la nuova normativa sui turni straordinari di lavoro. Ad Orlando, ad esempio, due persone sarebbero state ferite per aver provato a impedire ai manifestanti di entrare in uno degli uffici repubblicani. Pronta la risposta della Mitchell, che ha definito le accuse una manovra politica per gettare discredito sull'associazione, dal momento che i lavoratori si sono limitati a distribuire volantini e a raccogliere petizioni contro il taglio delle retribuzioni per le ore di straordinario.

Sparatoria 2 morti in arabia

Due uomini sospettati di essere terroristi sono stati uccisi in uno scontro a fuoco che li ha opposti questa mattina all'alba alle forze di polizia saudite in un quartiere di Ryad, nella zona est della capitale. Lo ha riportato la tv Al-Arabiya e lo ha constatato un corrispondente dell'AFP. Lo scontro a fuoco e' stato pesante. I due uomini, prima di rimanere uccisi, hanno lanciato granate a mano e colpi di fucile contro le forze di sicurezza. La polizia ha ora bloccato l'accesso all'area di Nassim. La stazione televisiva ha detto che non e' chiaro se qualche uomo delle forze di sicurezza e' rimasto colpito nella sparatoria. Gli ufficiali non hanno al momento rilasciato dichiarazioni

Morti ad haiti

Almeno tre persone sono state uccise con colpi d'arma da fuoco a Port au Prince, in una nuova giornata di incidenti e violenze, durante la quale vi sono stati anche i funerali di cinque poliziotti vittime di scontri nei giorni precedenti. Nelle strade della capitale sono stati trovati ieri i corpi di due uomini e una donna, colpiti da proiettili. Dal 30 settembre scorso Port au Prince e' in preda a un' ondata di violenze che hanno causato - secondo fonti ufficiali - una trentina di morti. All'origine degli incidenti vi sarebbero sostenitori del deposto presidente Jean-Bertrand Aristide, che vorrebbero vederlo di nuovo al potere. In diversi quartieri si sono uditi ieri colpi d'arma da fuoco, mentre banche e scuole hanno funzionato a ritmo ridotto. Operazioni congiunte sono state condotte da polizia haitiana e caschi blu della Missione Onu, con il fermo di un centinaio di persone. I funerali dei cinque poliziotti vittime delle violenze si sono svolti nell'Accademia di polizia, alla presenza del presidente provvisorio haitiano Boniface Alexandre, del primo ministro Gerard Latortue e di diversi altri membri del governo.

Spari su manif in costa d'avorio

Tre persone sono rimaste ferite durante gli incidenti Bouake (Costa d'Avorio), 12 ott. (Ap) - I soldati dell'Onu hanno brevemente aperto il fuoco ieri a Bouake', roccaforte delle Forze Nuove (ribelli), mentre centinaia di manifestanti protestavano contro il previsto disarmo, minacciando di dar fuoco a un veicolo delle Nazioni Unite. Secondo dirigenti delle Forze Nuove, tre persone sono state ferite da pallottole. Il disarmo delle forze ribelli dovrebbe cominciare venerdì. La folla dei manifestanti ha raggiunto la base dell'Onu che ospita un contingente di soldati marocchini. Qui sono avvenuti gli incidenti.

India-kashmir

Due sospetti ribelli sono stati uccisi dai soldati indiani in una sparatoria nello stato Jammu-Kashmir. Lo ha riferito un portavoce delle forze armate di Nuova Delhi, il tenente colonnello V.K. Batra. Il portavoce ha spiegato che i militari hanno ucciso i due sospetti nel corso di uno scontro a fuoco nel villaggio Rampore, nel distretto di Baramulla, circa ottanta chilometri a nord di Srinagar, capitale estiva del Jammu-Kashmir. Domani sono previste elezioni legislative straordinarie nello stato, ma non è emersa nessuna indicazione che l'accaduto sia legata al voto. Harkat-ul-Mujahedeen, gruppo militante con sede in Pakistan, ha minacciato di uccidere chiunque parteciperà al voto di domani, in cui si assegnano quattro seggi. Le autorità elettorali hanno dichiarato che 248 urne su 367 si trovano in zone dove potrebbero verificarsi violenze. Diecimila gli uomini delle forze dell'ordine mobilitati per garantire la siurezza.

Il Pakistan ha sperimentato il lancio di un missile balistico a media gittata capace di portare testate nucleari. Lo ha annunciato con un comunicato l'esercito, specificando che il test e' avvenuto "con successo". Il missile, del tipo Ghauri Hatf-V, che ha una gittata di 1.500 chilometri, e' in grado di colpire obiettivi all'interno del territorio indiano; ma -assicurano a Islamabad- non aveva alcun intento intimidatorio nei confronti del Paese confinante che era stato avvertito in precedenza. Nonostante i rapporti con l'India siano diventati da qualche mese meno tesi, il Pakistan fa continuamente test missilistici, l'ultimo dei quali risaliva al 4 giugno scorso. Prima dell'estate, il presidente Pervez Musharraf aveva preannunciato che in ottobre ci sarebbe stato un "importante" test di missile balistico.

Giappone

Nove giovani giapponesi sono stati trovati morti nelle ultime ore nei pressi di Tokyo; la polizia sospetta che in entrambi i casi si sia trattato di suicidio collettivo. La prima macabra scoperta e' stata fatta nella provincia di Saitama, 50km a ovest a nord della capitale giapponese: all'interno di un'automobile affittata sono stati trovati i corpi senza vita di sette giovani (quattro uomini e tre donne), che -secondo i primi indizi-sembrano essersi suicidati respirando monossido di carbonio. I corpi sono stati trovati all'alba, in una zona boscosa che la polizia stava rastrellando in cerca del gruppo, dopo che un messaggio di posta elettronica inviato da uno dei sette ragazzi a un amico preannunciava che il gruppo aveva deciso di morire insieme. Dentro il veicolo e' stato trovato un barbecue portatile, utilizzato per bruciare carbone, la cui combustione ha prodotto il micidiale monossido di carbonio. Apparente suicidio anche per due donne ventenni trovate morte a Kanagawa, a sud della capitale, sempre all'interno di un veicolo preso in affitto. Nel 2003 il Giappone ha registrato una cifra record di suicidi (34.427), con un tasso di aumento del 22% tra giovani con meno di vent'anni. La polizia sta cercando di capire quali fossero i rapporti tra i giovani suicidi, considerato che decine di adolescenti giapponesi si 'incontrano' via web su un sito Internet che incoraggia l'autodistruzione.