GR ore 13.00

Somberi e occupazioni

Giornata di occupazioni e di sgomberi quella di oggi. A roma sono state occupate due strutture. Una, la ex casa di cura a via di tor cervara 126. Ascoltiamo uno stralcio della corrispondenza fatta questa mattina. (audio)

L'altra occupazione invece è stata fatta in via casilina 385, in uno stabile di proprietà del Ministero del tesoro (corrispondenza)

Ad amsterdam invece è stato sgomberato l'Ascii, un posto occupato da diverso tempo, Li abbiamo sentiti stamattina prima dello sgombero, ascoltiamo invece adesso come hanno funzionato le trappolette elettroniche pensate per l'occasione e ideate per accolgkiu8ere al meglio la polizia (audio)

Palestina

na bambina palestinese è stata ferita gravemente dal fuoco di soldati israeliani ed in gravi condizioni. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi e delle Nazioni Unite. La piccola era diretta alla scuola dell'Unrwa, l'agenzia Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi, quando è stata raggiunta al petto dai proiettili israeliani. Già lo scorso mese un'altra bimba di 10 anni è stata uccisa dal fuoco israeliano mentre di si trovava seduta al suo banco a scuola. Le forze israeliane non hanno commentato l'episodio di oggi. L'Unrwa ha recentemente accusato le forze israeliane di fare duoco indiscriminatamente su tutti gli assembramenti.

Iraq

Nuovo raid aereo notturno delle forze americane su Falluja e anche stavolta nel mirino secondo loro c'era un covo sospettato di dare rifugio a uomini legati ad Abu Mussab al-Zarqawi, il terrorista giordano considerato l'uomo di al-Qaeda in Iraq. Secondo un comunicato dell'esercito Usa, l'"attacco di precisione" avvenuto all'alba ha distrutto un covo nella parte nord-orientale della citta'. Diversa la versione data dagli abitanti di Falluja: secondo testimoni, sotto le bombe sono rimasti due agenti privati che erano a guardia di un popolare ritrovo della citta'; ed immagini televisive hanno mostrato i resti bruciati di un locale dove si mangiava kebab.

I marines statunitensi e le forze irachene hanno rastrellato prima dell'alba a Ramadi, una delle roccaforti della guerriglia nel cosiddetto 'triangolo sunnita', sette moschee cittadine. Gli americani sono convinti che i luoghi sacri siano il covo -si legge in un comunicato diffuso dall'esercito- dove "si rifugiano noti terroristi, vengono ammassate le armi, viene sobillata la violenza contro il popolo iracheno e avviato il reclutamento della guerriglia". Proprio in una delle moschee e' stato arrestato il piu' importante religioso sunnita nella provincia di Anbar, Abdel a'Leem al-Saadi. Il rastrellamento ha provocato sporadici scambi a fuoco, in cui sono morti due iracheni, secondo fonti ospedaliere. Gli scontri sono avvenuti mentre a Falluja sono in corso i negoziati per riportare la calma nella citta'; un accordo che, nelle intenzioni del governo provvisorio, dovrebbe stabilizzare l'intera zona di Anbar, la provincia irachena che dall'inizio della campagna militare e' sempre stata la piu' turbolenta

Hwr (audio)

L'organizzazione umanitaria internazionale 'Human Rights Watch' (Hrw) ha segnalato i nomi di almeno 11 uomini sospettati di appartenere ad al-Qaeda e che sono sostanzialmente "spariti", perche' detenuti dalla Cia in luoghi al di fuori del territorio statunitense, alcuni dei quali sottoposti a tortura. Secondo il rapporto pubblicato dall'organizzazione non governativa che ha sede a New York, i prigionieri non hanno la possibilita' di avere contatti con i loro avvocati ne' con la Croce Rossa, alle loro famiglie non e' stato notificato l'arresto e, in cinque casi, le autorita' statunitensi non vogliono nemmeno riconoscere di tenerli in custodia. "Le 'sparizioni' erano un abuso tipico delle dittature latino-americane nella loro 'sporca guerra'" contro coloro che consideravano elementi sovversivi, ha detto Reed Brody, uno degli avvocati di Hrw, presentando il rapporto. "Adesso sono diventate una tattica statunitense nella guerra contro al-Qaeda. Se gli Stati Uniti accettano la tortura e la sparizione dei loro nemici, abbandonano i loro ideali e violano gli obblighi internazionali come la Convenzione di Ginevra".

Detenuti

Centocinquanta prigionieri iraniani, detenuti in diversi penitenziari dell'Iraq, sono stati scarcerati e hanno fatto ritorno nel loro Paese, secondo quanto riferisce oggi l'agenzia iraniana Irna. Si tratta, secondo l'agenzia, di pellegrini sciiti che erano entrati illegalmente in Iraq per andare a visitare i luoghi santi, in particolare il mausoleo dell'Imam Hossein a Kerbala. La liberazione, aggiunge l'Irna, e' stata ottenuta grazie agli sforzi incessanti dei diplomatici dell'ambasciata iranian a Baghdad. Dalla caduta del regime di Saddam Hussein, nell'aprile del 2003, sono gia' milioni gli iraniani che si sono recati in pellegrinaggio con ogni mezzo ai luoghi santi sciiti in Iraq.

Irak ancora

Il ministero degli esteri turco ha confermato oggi il rilascio di 10 lavoratori della impresa di costruzioni Vinsan, sequestrati in Iraq. Il portavoce Namil Tan ha reso noto che gli ostaggi sono stati accompagnati nella sede della loro societa', a Baghdad. Il loro sequestro era stato rivendicato dagli appartenenti ai Battaglioni Abu Bakr al Seddiq, che avevano minacciato di ucciderli se la impresa turca, che aveva vinto un appalto per la costruzione di una strada nell'Iraq meridionale, non avesse cessato le attivita'. Domenica la tv al Jazira aveva annunciato il loro rilascio, spiegando che la Vinsan si era piegata all'ultimatum. Negli ultimi mesi numerosi lavoratori turchi sono stati sequestrati dalle bande che imperversano in Iraq. Nella maggior parte dei casi gli ostaggi sono stati rilasciati sani e salvi. Si e' concluso tragicamente, invece, il sequestro di un appaltatore turco la cui decapitazione e' stata mostrata ieri in un video.

Elezioni usa

Non era mai accaduto che, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali Usa, i vescovi cattolici indicassero esplicitamente ai propri fedeli quale candidato votare per non commettere peccato. Impegnati nelle battaglie contro i matrimoni omosessuali, contro la ricerca sulle cellule staminali e allarmati all'idea di John Kerry alla presidenza Usa (il senatore democratico, pur essendo cattolico, sostiene la legge sull'aborto), numerosi vescovi e fedeli cattolici stanno distribuendo in tutte le chiese opuscoli in cui si identificano questi temi come "punti non negoziabili". Di contro, per lo scontento di molti cattolici liberali, le posizioni della chiesa tradizionale in merito alla pena di morte o alla guerra spesso vengono trascurate. In un'intervista al New York Times, l'arcivescovo Charles J. Chaput, il piu' alto prelato della chiesa cattolica in Colorado, ha affermato che votare per un candidato come John Kerry, sostenitore della legge sull'aborto e della ricerca sulle cellule staminali, significherebbe commettere un peccato. I cattolici costituiscono in tutto circa un quarto dell'elettorato e tra questi, quelli piu' conservatori, vivono negli stati considerati dai sondaggi d'opinione "in bilico" dal punto di vista del voto

Sudan

Due operatori umanitari, un inglese e un sudanese, sono rimasti uccisi nel Darfur (Sudan nord occidentale) per l'esplosione di una mina anticarro. Lo ha reso noto oggi l'associazione umanitaria per la quale lavoravano, Save the Children. Una portavoce dell'associazione ha dichiarato che i due sono rimasti uccisi domenica quando il loro veicolo e' saltato in aria sopra una mina anticarro, 10 km a nord di Ummbaru, nel nord del Darfur. Le violenze in Darfur hanno lasciato oltre 1,5 milioni di persone senza casa costituendo, secondo l'Onu, una delle maggiori crisi umanitarie del mondo. Secondo quanto riportato in un comunicato del rappresentante dell'Onu in Sudan, Jan Pronk, il governo sudanese e il Movimento di Liberazione del Sudan avevano preso degli accordi con l'associazione Save the Children e quindi la sicurezza dei due operatori umanitari era sotto la loro responsabilita'

Morti ad haiti

Almeno tre persone sono state uccise con colpi d'arma da fuoco a Port au Prince, in una nuova giornata di incidenti e violenze, durante la quale vi sono stati anche i funerali di cinque poliziotti vittime di scontri nei giorni precedenti. Nelle strade della capitale sono stati trovati ieri i corpi di due uomini e una donna, colpiti da proiettili. Dal 30 settembre scorso Port au Prince e' in preda a un' ondata di violenze che hanno causato - secondo fonti ufficiali - una trentina di morti. All'origine degli incidenti vi sarebbero sostenitori del deposto presidente Jean-Bertrand Aristide, che vorrebbero vederlo di nuovo al potere. In diversi quartieri si sono uditi ieri colpi d'arma da fuoco, mentre banche e scuole hanno funzionato a ritmo ridotto. Operazioni congiunte sono state condotte da polizia haitiana e caschi blu della Missione Onu, con il fermo di un centinaio di persone. I funerali dei cinque poliziotti vittime delle violenze si sono svolti nell'Accademia di polizia, alla presenza del presidente provvisorio haitiano Boniface Alexandre, del primo ministro Gerard Latortue e di diversi altri membri del governo.

Spari su manif in costa d'avorio

Tre persone sono rimaste ferite durante gli incidenti Bouake (Costa d'Avorio), 12 ott. (Ap) - I soldati dell'Onu hanno brevemente aperto il fuoco ieri a Bouake', roccaforte delle Forze Nuove (ribelli), mentre centinaia di manifestanti protestavano contro il previsto disarmo, minacciando di dar fuoco a un veicolo delle Nazioni Unite. Secondo dirigenti delle Forze Nuove, tre persone sono state ferite da pallottole. Il disarmo delle forze ribelli dovrebbe cominciare venerdì. La folla dei manifestanti ha raggiunto la base dell'Onu che ospita un contingente di soldati marocchini. Qui sono avvenuti gli incidenti.

Lavoro

Stato di agitazione alla Piaggio Aereo Industries. Stamani nello stabilimento assemblea dei lavoratori e poi un'ora di sciopero. Le organizzazioni sindacali chiedono garanzie dei livelli occupazionali prima del trasferimento dell'impianto da Finale ad Albenga, la realizzazione della cabina di verniciatura velivoli, il potenziamento dell'ufficio tecnico di Genova. Al termine dello sciopero - informa una nota RSU - i rappresentanti sindacali sono stati convocati dalla Direzione aziendale che ha comunicato il superamento delle ore di permesso sindacale e quindi la non esclusione per i lavoratori dallo straordinario. Immediata la risposta dei sindacati: un ora di sciopero domani alle 10,00

Lavoro francia

Agricoltori in protesta contro il prezzo del carburante stanno bloccando alcuni depositi petroliferi in varie zone della Francia, soprattutto a Tolosa, Amiens e nella regione dell'Alto Reno. Con queste azioni intendono fare pressione sul governo per ottenere la soppressione della Tipp (Tassa interna sui prodotti petroliferi), pari a 5,66 euro versati allo stato per ogni ettolitro di carburante. Nell'Alto Reno sono state una decina di persone a bloccare il deposito petrolifero di Illzach e poi la raffineria di Reichstett, a nord di Strasburgo, mentre hanno partecipato in un centinaio al blocco del deposito di Espinasse, vicino a Tolosa. Una trentina di altri agricoltori si sono recati invece al deposito Total di Bacouel-sur-Selle, nei dintorni di Amiens. In Francia hanno gia' protestato contro l'aumento del prezzo del petrolio pescatori e trasportatori, mentre minacciano di farlo prossimamente i tassisti di Parigi. Secondo vari manifestanti, il costo della nafta e' aumentato di piu' di un quarto in un anno.

Nigeria, petrolio

Violenti scontri sono scoppiati in Nigeria nel primo dei quattro giorni di sciopero generale indetti per protestare contro il caro-benzina. In diverse località gruppi di manifestanti si sono dati ad atti di violenza e saccheggio. Nella città di Kano, un ragazzo di 12 anni è morto in uno scontro fra polizia e manifestanti. Lo scorso anno, uno sciopero generale di otto giorno si concluse con la morte di 11 manifestanti, anche se la protesta non ebbe ripercussioni sulle esportazioni del greggio nigerioano. La scorsa settimana, i leader sindacali hanno più volte affermato che la protesta sarà pacifica e che ai lavoratori è stato chiesto di rimanere a casa. Tuttavia, hanno aggiunto, una violenta risposta da parte della polizia potrebbe scatenare proteste di massa. Lo scorso mese il prezzo della benzina ha registrato un aumento di circa il 20 per cento, l'ultimo di una serie di rincari decisi in contemporanea con i tagli fatti dal governo ai sussidi per i consumi domestici.

GR ORE 9.30

Iraq

Alcune persone sono rimaste ferite stamane in un'esplosione nei pressi del consolato Usa nella citta' di Bassora. Lo hanno riferito testimoni locali.

Dieci sospetti guerriglieri sono stati arrestati ieri sera dopo uno scontro a fuoco con soldati Usa e forze irachene vicino alla città di Latifiyah, 40 chilometri a sud della capitale. Un marine è rimasto lievemente ferito nel corso del combattimento e almeno altre tre persone sono state trasportate al vicino ospedale di Iskandariyah. Gli arresti di ieri sera a Latifiyah portano a un centinaio il totale delle persone fermate nella provincia di Babil

Nuovo raid aereo notturno delle forze americane su Falluja e anche stavolta nel mirino secondo loro c'era un covo sospettato di dare rifugio a uomini legati ad Abu Mussab al-Zarqawi, il terrorista giordano considerato l'uomo di al-Qaeda in Iraq. Secondo un comunicato dell'esercito Usa, l'"attacco di precisione" avvenuto all'alba ha distrutto un covo nella parte nord-orientale della citta'. Diversa la versione data dagli abitanti di Falluja: secondo testimoni, sotto le bombe sono rimasti due agenti privati che erano a guardia di un popolare ritrovo della citta'; ed immagini televisive hanno mostrato i resti bruciati di un locale dove si mangiava kebab.

Le isole Figi invieranno domani (mercoledi') 155 soldati in Iraq per assicurare la protezione del quartier generale dell'Onu a Baghdad. Lo ha annunciato un portavoce dell'esercito, il capitano Neumi Leweni. Il reparto - ha precisato il portavoce - sara' operativo una settimana dopo l'arrivo. L'Onu ha chiuso il suo quartier generale a Baghdad dopo l' attentato con autobomba dell'agosto 2003 che causo' la morte di 22 persone, tra cui il capo della missione delle Nazioni Unite in Iraq, Sergio Vieira de Mello. Quest'anno e' ritornata nel Paese una squadra Onu piu' ridotta.

L'organizzazione umanitaria internazionale 'Human Rights Watch' (Hrw) ha segnalato i nomi di almeno 11 uomini sospettati di appartenere ad al-Qaeda e che sono sostanzialmente "spariti", perche' detenuti dalla Cia in luoghi al di fuori del territorio statunitense, alcuni dei quali sottoposti a tortura. Secondo il rapporto pubblicato dall'organizzazione non governativa che ha sede a New York, i prigionieri non hanno la possibilita' di avere contatti con i loro avvocati ne' con la Croce Rossa, alle loro famiglie non e' stato notificato l'arresto e, in cinque casi, le autorita' statunitensi non vogliono nemmeno riconoscere di tenerli in custodia. "Le 'sparizioni' erano un abuso tipico delle dittature latino-americane nella loro 'sporca guerra'" contro coloro che consideravano elementi sovversivi, ha detto Reed Brody, uno degli avvocati di Hrw, presentando il rapporto. "Adesso sono diventate una tattica statunitense nella guerra contro al-Qaeda. Se gli Stati Uniti accettano la tortura e la sparizione dei loro nemici, abbandonano i loro ideali e violano gli obblighi internazionali come la Convenzione di Ginevra". Il rapporto - dal titolo "Gli 'scomparsi' degli Stati Uniti: i detenuti fantasma della Cia"- segnala che tra gli 11 detenuti in luoghi segreti c'e' Jalid Shaik Mohamed, il principale organizzatore degli attentati dell'11 settembre, che probabilmente e' stato torturato; e Abu Zubayda, considerato uno stretto collaboratore di Osama bin Laden. Buona parte del documento e' stato compilato grazie alla raccolta di informazioni di stampa, basate su notizie fatte filtrate da fonti anonime del governo statunitense.

sparisce materiale nucleare

In una lettera al Consiglio di Sicurezza, l'agenzia Onu per il controllo dell'energia atomica (Aiea) ha espresso preoccupazione per la sparizione da impianti nucleari dell'Iraq di materiale di precisione che potrebbe essere usato per armi nucleari. Il capo dell'Aiea Mohamed El Baradei ha detto che parte del materiale industriale spedito dall'Iraq all'estero e' stato localizzato in altri paesi, ma non certo materiali di alta precisione che hanno doppio uso, commerciale e militare. La sparizione di queste attrezzature puo' avere un significato per la proliferazione, pertanto qualsiasi Stato che abbia informazioni in merito e' pregato di fornirle all'Aiea, si legge nella lettera di ElBaradei. Gli ispettori Aiea hanno lasciato l'Iraq prima dell'invasione, nel marzo 2003. Ci sono tornati nel giugno di quello stesso anno per investigare notizie di diffusi saccheggi nei magazzini del complesso nucleare di Tuwaitha e in agosto per inventariare parecchie tonnellate di uranio naturale immagazzinato nei pressi.

USA: sindacati

I responsabili della campagna elettorale del ticker Bush-Cheney hanno accusato i membri dell'American Federation of Labor - Congress of Industrial Organizations di atti di vandalismo, per aver danneggiato alcune sedi elettorali in diverse zone del paese. I vertici dell'associazione hanno prontamente smentito le accuse. In una lettera indirizzata al direttore dell'Afl-Cio, Marc Racicot, il presidente della campagna a sostegno di George W. Bush, ha denunciato il danneggiamento di alcuni uffici situati ad Orlando, in Florida e altri in Michigan. Secondo Racicot a causarli sarebbero state le violente proteste dei lavoratori, seguite ad altri incidenti verificatisi in Ohio, West Virginia, Florida e Tennessee. "Spero che si metta fine una volta per tutte alle attività di protesta violenta", ha scritto Racicot. "Altrimenti saremo costretti a ritenervi responsabili per gli atti di vandalismo compiuti dai vostri attivisti". Denise Mitchell, portavoce dell'Afl-Cio, ha definito le accuse una manovra politica. "Sono attacchi irresponsabili e privi di fondamento; per di più arrivano in un giorno in cui gli uffici della federazione sono chiusi in occasione dei festeggiamenti del Columbus Day". Secondo Racicot, gli episodi di violenza sarebbero scoppiati lo scorso 5 ottobre, durante le proteste dei membri della federazione per la nuova normativa sui turni straordinari di lavoro. Ad Orlando, ad esempio, due persone sarebbero state ferite per aver provato a impedire ai manifestanti di entrare in uno degli uffici repubblicani. Pronta la risposta della Mitchell, che ha definito le accuse una manovra politica per gettare discredito sull'associazione, dal momento che i lavoratori si sono limitati a distribuire volantini e a raccogliere petizioni contro il taglio delle retribuzioni per le ore di straordinario.

Sparatoria 2 morti in arabia

Due uomini sospettati di essere terroristi sono stati uccisi in uno scontro a fuoco che li ha opposti questa mattina all'alba alle forze di polizia saudite in un quartiere di Ryad, nella zona est della capitale. Lo ha riportato la tv Al-Arabiya e lo ha constatato un corrispondente dell'AFP. Lo scontro a fuoco e' stato pesante. I due uomini, prima di rimanere uccisi, hanno lanciato granate a mano e colpi di fucile contro le forze di sicurezza. La polizia ha ora bloccato l'accesso all'area di Nassim. La stazione televisiva ha detto che non e' chiaro se qualche uomo delle forze di sicurezza e' rimasto colpito nella sparatoria. Gli ufficiali non hanno al momento rilasciato dichiarazioni

Morti ad haiti

Almeno tre persone sono state uccise con colpi d'arma da fuoco a Port au Prince, in una nuova giornata di incidenti e violenze, durante la quale vi sono stati anche i funerali di cinque poliziotti vittime di scontri nei giorni precedenti. Nelle strade della capitale sono stati trovati ieri i corpi di due uomini e una donna, colpiti da proiettili. Dal 30 settembre scorso Port au Prince e' in preda a un' ondata di violenze che hanno causato - secondo fonti ufficiali - una trentina di morti. All'origine degli incidenti vi sarebbero sostenitori del deposto presidente Jean-Bertrand Aristide, che vorrebbero vederlo di nuovo al potere. In diversi quartieri si sono uditi ieri colpi d'arma da fuoco, mentre banche e scuole hanno funzionato a ritmo ridotto. Operazioni congiunte sono state condotte da polizia haitiana e caschi blu della Missione Onu, con il fermo di un centinaio di persone. I funerali dei cinque poliziotti vittime delle violenze si sono svolti nell'Accademia di polizia, alla presenza del presidente provvisorio haitiano Boniface Alexandre, del primo ministro Gerard Latortue e di diversi altri membri del governo.

Spari su manif in costa d'avorio

Tre persone sono rimaste ferite durante gli incidenti Bouake (Costa d'Avorio), 12 ott. (Ap) - I soldati dell'Onu hanno brevemente aperto il fuoco ieri a Bouake', roccaforte delle Forze Nuove (ribelli), mentre centinaia di manifestanti protestavano contro il previsto disarmo, minacciando di dar fuoco a un veicolo delle Nazioni Unite. Secondo dirigenti delle Forze Nuove, tre persone sono state ferite da pallottole. Il disarmo delle forze ribelli dovrebbe cominciare venerdì. La folla dei manifestanti ha raggiunto la base dell'Onu che ospita un contingente di soldati marocchini. Qui sono avvenuti gli incidenti.

India-kashmir

Due sospetti ribelli sono stati uccisi dai soldati indiani in una sparatoria nello stato Jammu-Kashmir. Lo ha riferito un portavoce delle forze armate di Nuova Delhi, il tenente colonnello V.K. Batra. Il portavoce ha spiegato che i militari hanno ucciso i due sospetti nel corso di uno scontro a fuoco nel villaggio Rampore, nel distretto di Baramulla, circa ottanta chilometri a nord di Srinagar, capitale estiva del Jammu-Kashmir. Domani sono previste elezioni legislative straordinarie nello stato, ma non è emersa nessuna indicazione che l'accaduto sia legata al voto. Harkat-ul-Mujahedeen, gruppo militante con sede in Pakistan, ha minacciato di uccidere chiunque parteciperà al voto di domani, in cui si assegnano quattro seggi. Le autorità elettorali hanno dichiarato che 248 urne su 367 si trovano in zone dove potrebbero verificarsi violenze. Diecimila gli uomini delle forze dell'ordine mobilitati per garantire la siurezza.

Il Pakistan ha sperimentato il lancio di un missile balistico a media gittata capace di portare testate nucleari. Lo ha annunciato con un comunicato l'esercito, specificando che il test e' avvenuto "con successo". Il missile, del tipo Ghauri Hatf-V, che ha una gittata di 1.500 chilometri, e' in grado di colpire obiettivi all'interno del territorio indiano; ma -assicurano a Islamabad- non aveva alcun intento intimidatorio nei confronti del Paese confinante che era stato avvertito in precedenza. Nonostante i rapporti con l'India siano diventati da qualche mese meno tesi, il Pakistan fa continuamente test missilistici, l'ultimo dei quali risaliva al 4 giugno scorso. Prima dell'estate, il presidente Pervez Musharraf aveva preannunciato che in ottobre ci sarebbe stato un "importante" test di missile balistico.

Giappone

Nove giovani giapponesi sono stati trovati morti nelle ultime ore nei pressi di Tokyo; la polizia sospetta che in entrambi i casi si sia trattato di suicidio collettivo. La prima macabra scoperta e' stata fatta nella provincia di Saitama, 50km a ovest a nord della capitale giapponese: all'interno di un'automobile affittata sono stati trovati i corpi senza vita di sette giovani (quattro uomini e tre donne), che -secondo i primi indizi-sembrano essersi suicidati respirando monossido di carbonio. I corpi sono stati trovati all'alba, in una zona boscosa che la polizia stava rastrellando in cerca del gruppo, dopo che un messaggio di posta elettronica inviato da uno dei sette ragazzi a un amico preannunciava che il gruppo aveva deciso di morire insieme. Dentro il veicolo e' stato trovato un barbecue portatile, utilizzato per bruciare carbone, la cui combustione ha prodotto il micidiale monossido di carbonio. Apparente suicidio anche per due donne ventenni trovate morte a Kanagawa, a sud della capitale, sempre all'interno di un veicolo preso in affitto. Nel 2003 il Giappone ha registrato una cifra record di suicidi (34.427), con un tasso di aumento del 22% tra giovani con meno di vent'anni. La polizia sta cercando di capire quali fossero i rapporti tra i giovani suicidi, considerato che decine di adolescenti giapponesi si 'incontrano' via web su un sito Internet che incoraggia l'autodistruzione.