Grf 9:30

Iraq

Il ridispiegamento delle truppe britanniche in Iraq prevede un incremento del numero dei militari inviati da Londra nel Paese mediorientale di circa 1.300 unità, l'equivalente di due battaglioni. Dei dettagli dell'operazione ha parlato al Times di Londra il vicecomandante della forza multinazionale guidata dagli Usa, il generale John McColl, alla vigilia della decisione ufficiale del governo britannico di spostare parte delle truppe nell'area vicino a Baghdad come richiesto dal comando americano. McColl ha spiegato che l'esigenza di nuove truppe britanniche in Iraq è direttamente collegata alla necessità di avere forze sufficienti per provvedere alla sicurezza del Paese durante le elezioni di gennaio. L'ufficiale ha comunque confermato che i vertici militari britannici e americani stanno ancora discutendo tempi e modi del dispiegamento, e il numero dei militari interessati. Dal comando delle Operazioni congiunte del quartier generale di Northwood, a nordovest di Londra, hanno fatto sapere che i militari inviati in Iraq potrebbero essere circa 1.300. I soldati britannici attualmente in Iraq sono 8.500, tutti assegnati alla cosiddetta Operazione Telic, nome in codice della missione Gb nel sud del Paese (il comando è a Bassora).

M.O.

L'esercito israeliano ha ucciso questa mattina due palestinesi che stavano tentando di entrare in territorio dello Stato ebraico dal nord della Striscia di Gaza. I due uomini, secondo quanto riferito da Haaretz, erano sospettati di voler condurre un attacco a una comunità ebraica adiacente al confine. Le vittime si erano avvicinate al muro di difesa che Israele ha costruito nella zona; almeno una delle due, hanno spiegato fonti dell'esercito, era armata. Ad intervenire sono stati i soldati che stazionano solitamente nel Negev occidentale. I militari hanno esploso alcuni colpi d'arma da fuoco, uccidendo i due sospetti.

Un palestinese di 30 anni e' deceduto oggi in ospedale a Gaza citta', ove era stato ricoverato nei giorni scorsi dopo essere rimasto gravemente ferito nel corso di un attacco delle truppe israeliane contro il campo profughi di Jabaliya, nel settore nord della Striscia: teatro nei giorni scorsi della massiccia operazione militare ebraica chiamata in codice 'Giorni di Penitenza', la piu' cruenta nei quattro anni trascorsi dall'inizio della rivolta detta 'Intifada di al-Aqsa', dilagata il 28 settembre 2000 e tuttora in corso. Nel rendere nota la morte del paziente, fonti mediche hanno precisato che si tratta delle vittima numero 130 dell'offensiva da parte degli occupanti, ufficialmente conclusa il 15 ottobre anche se poco dopo un'altra e' scattata all'estremita' meridionale dell'enclave. Durante l'incursione sono morti anche cinque israeliani e un immigrato thailandese. Sale cosi' ad almeno 4.505 il numero complessivo delle persone che hanno perso la vita nell'ultimo quadriennio di conflitto: tra esse 3.476 erano i palestinesi e 955 i cittadini dello Stato ebraico; una quarantina circa gli stranieri.

Cina

E' di almeno 56 morti accertati il bilancio di un'esplosione avvenuta nella miniera di carbone di Daping, nella provincia centrale cinese di Henan. Lo hanno riferito le autorita' locali, secondo cui a tanti ammontano i cadaveri estratti finora dai cunicoli, ove 446 minatori erano intenti al lavoro nel momento in cui si e' verificato lo scoppio, provocato da una fuga di gas grisu'. I feriti sono come minimo sette, ma cio' che piu' preoccupa i soccorritori e' il fatto che risultano mancanti all'appello oltre una novantina di persone: il totale delle vittime potrebbe pertanto sfiorare le centocinquanta unita', e le speranze di trarre ancora qualcuno in salvo sono ormai pressocche' esaurite, anche perche' sacche di gas persistono nel sottosuolo, ostacolando l'opera delle squadre di ricerca e rendendo vitualmente impossibile respirare agli operai rimasti intrappolati.