Grf 19:30

Iraq

Il ministro inglese Geoff Hoon ha smentito ufficialmente la notizia che verranno inviate altre truppe in Iraq, come aveva invece ipotizzato in un'intervista al Times di Londra il vicecomandante della forza multinazionale guidata dagli Usa, il generale John McColl. L'esecutivo britannico ha votato la proposta del ridispiegamento durante il meeting di questa mattina voluto dal primo ministro Tony Blair. Al termine del Consiglio dei ministri, un portavoce ha detto che "ci sono stati il sostegno unanime del Gabinetto per le truppe e i loro comandanti sul terreno, il rispetto per il loro giudizio, e la determinazione che il governo farà tutto il possibile per aiutare il processo per libere elezioni in Iraq nel mese di gennaio, in modo da concludere il lavoro iniziato". Il motivo della richiesta Usa, avanzata lo scorso 10 ottobre, è la necessità per gli stessi Stati Uniti di spostare le proprie truppe verso la zona di Fallujah, dove sono in corso vaste operazioni contro la guerriglia. Un team di combattimento corazzato di 850 soldati del Primo Battaglione Black Watch, completo di personale medico, segnalatori e ingegneri verrà ridispiegato per "un periodo tempo limitato e specifico, che durerà settimane più che mesi" in sostegno delle truppe americane. Hoon non ha voluto fornire ulteriori dettagli su "luogo, durata o caratteristiche della missione" per motivi di sicurezza. L'ipotesi di un ridispiegamento ha incontrato una forte opposizione al parlamento britannico, dove diversi laburisti si sono schierati sul fronte del no.

La Lettonia invece inizierà dal mese prossimo a ridurre gradualmente il numero dei soldati al servizio delle forze della coalizionen in Iraq. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Atis Slakteris. La Lettonia, che attualmente mette a disposizione del contingente a guida polacca 133 militari, ridurrà a 110 il numero dei suoi uomini dalla fine di novembre, quando entrerà in vigore un nuovo criterio di rotazione.

M.O.

L'esercito israeliano ha ucciso questa mattina due palestinesi che stavano tentando di entrare in territorio dello Stato ebraico dal nord della Striscia di Gaza. I due uomini, secondo quanto riferito da Haaretz, erano sospettati di voler condurre un attacco a una comunità ebraica adiacente al confine. Le vittime si erano avvicinate al muro di difesa che Israele ha costruito nella zona; almeno una delle due, hanno spiegato fonti dell'esercito, era armata. Ad intervenire sono stati i soldati che stazionano solitamente nel Negev occidentale. I militari hanno esploso alcuni colpi d'arma da fuoco, uccidendo i due sospetti.

Un palestinese di 30 anni e' deceduto oggi in ospedale a Gaza citta', ove era stato ricoverato nei giorni scorsi dopo essere rimasto gravemente ferito nel corso di un attacco delle truppe israeliane contro il campo profughi di Jabaliya, nel settore nord della Striscia: teatro nei giorni scorsi della massiccia operazione militare ebraica chiamata in codice 'Giorni di Penitenza', la piu' cruenta nei quattro anni trascorsi dall'inizio della rivolta detta 'Intifada di al-Aqsa', dilagata il 28 settembre 2000 e tuttora in corso.

Uccisa giornalista a Minsk

Una giornalista bielorussa che scriveva su un settimanale di opposizione e' stata uccisa nelle scorse ore a Minsk, secondo notizie riportate oggi dall'agenzia russa Interfax. La giornalista, Veronika Cerkasova, e' stata ritrovata priva di vita nel suo appartamento, dove la porta non risultava forzata: sul cadavere sono state rilevate circa 20 ferite di arma da taglio. Secondo la polizia, l'omicidio potrebbe essere legato alle inchieste condotte di recente dalla vittima sulla presenza di oscure sette pseudoreligiose nel Paese. L'episodio si inserisce tuttavia anche in un contesto politico segnato da prevaricazioni e intimidazioni da parte del governo dell'autoritario presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, che proprio domenica scorsa si e' visto consegnare da un contestatissimo referendum la possibilita' di candidarsi a piacimento per ulteriori mandati presidenziali.

Repressione contro l'informazione in Algeria

Tre quotidiani chiusi negli ultimi mesi, due giornalisti ancora in carcere dopo processi sommari, circa 250 querele per diffamazione contro giornalisti e testate. E' quanto emerge dal dossier 'Liberta' di espressione in Algeria', presentato a Roma e realizzato, tra gli altri, dall'associazione di giornalisti indipendenti Lettera22 in collaborazione con Reporter senza frontiere (Rsf). Secondo quanto emerge dall'indagine, ancora oggi, terminati gli anni bui della guerra civile, i giornalisti algerini sarebbero vittime di intimidazioni e censure. Oltre a diversi giornali, il 30 giugno scorso e' stata chiusa Al Jazeera fino a nuovo ordine da parte del ministero della Cultura e della comunicazione algerino. Il governo ha inoltre introdotto uno stretto controllo sull'accreditamento dei corrispondenti stranieri.

PERU - STATO D’EMERGENZA NEL SUD DOPO SCONTRI TRA ESERCITO E COLTIVATORI DI COCA

Il governo peruviano ha deciso lo stato d’emergenza nei distretti meridionali di San Gabán e Antauta, dipartimento di Puno, dopo un violento scontro tra esercito e ‘cocaleros’ (produttori di coca) in cui sono rimasti uccisi tre contadini: lo ha annunciato il primo ministro Carlos Ferrero, precisando che il provvedimento resterà in vigore per 30 giorni, ma potrà essere prorogato in caso di nuove violenze. Ferrero ha precisato che altri sei ‘campesinos’ e quattro soldati sono rimasti feriti negli incidenti provocati da un gruppo di circa 800 ‘cocaleros’ che hanno assaltato la centrale idroelettrica di San Gabán e la stazione di polizia locale per protestare contro le operazioni di sradicamento delle piantagioni di coca, portate avanti dal governo con il finanziamento degli Stati Uniti.

UGANDA - LE FORZE DI SICUREZZA PRATICANO ANCORA LA TORTURA

La tortura continua ad essere praticata in modo sistematico dalle forze di sicurezza ugandesi e ha raggiunto il livello più alto mai registrato finora: lo sostiene il rapporto annuale della ‘Commissione nazionale per i diritti umani’, organo indipendente previsto dalla Costituzione. "Le torture proseguono senza diminuzione da parte di agenti del governo, nonostante le autorità abbiano assicurato che il loro uso non è stato istituzionalizzato" è scritto nel dossier, di cui l’agenzia ‘Reuters’ ha fornito un’anticipazione. Il 2003 ha raggiunto il numero di casi più alto da quando la Commissione, nel 1995, entrò in funzione”. Secondo il documento, le accuse di abusi riguardano soprattutto poliziotti e soldati; la Commissione afferma che finora il governo è stato costretto a pagare 100.000 dollari di indennizzi alle vittime delle torture.

Esplosione di una miniera di carbone in Cina, nucleare in francia

E' di almeno 60 morti accertati e 88 dispersi il bilancio dell'esplosione di gas, il micidiale grisou, in una miniera di carbone cinese. E' il più grave incidente minerario di quest'anno, secondo quanto ha riferito oggi il governo di Pechino. Venti minatori sono stati ricoverati, quattro dei quali sono in condizioni critiche. Il presidente Hu Jintao ha chiesto al governo locale di non risparmiare "alcuno sforzo" per salvare i minatori intrappolati all'interno della miniera. Lo riferisce l'agenzia di stampa Xinhua. L'incidente è avvenuto alle 22.47 di ieri (le 16.47 in Italia) nella città di Xinmi, nella provincia di Henan, a sudovest di Pechino.

Le miniere di carbone cinesi sono le più colpite da incidenti mortali in tutto il mondo. Ogni anno muoiono migliaia di lavoratori a causa di esplosioni o di allagamenti nei pozzi. Quest'anno già 4.153 persone sono rimaste uccise dagli incidenti minerari, un dato ufficiale che è tuttavia meno drammatico di quello dello scorso anno, con una diminuzione delle vittime pari al 13 per cento.

Si investe invece sul nucleare nel cuore dell'Europa. Un reattore nucleare di terza generazione verra' impiantato a Flamanville, in Normandia: con questa decisione, ufficializzata oggi dal colosso energetico Edf, la Francia da' il via al progetto volto a rimpiazzare, entro una ventina d'anni, le sue diciannove centrali nucleari.

Bolivia-Cile

Il presidente boliviano Carlos Mesa ha proposto la firma di un nuovo Trattato di pace ed amicizia con il Cile che sostituisca quello di 100 anni fa con cui la Bolivia perse il suo accesso al mare. La questione di uno sbocco al mare in territorio cileno e il rigetto dell'esportazione del gas boliviano attraverso un porto del Cile sono stati al centro dei disordini popolari avvenuti in Bolivia nell'ambito della cosiddetta 'Guerra del gas' che porto' alle dimissioni dell'allora presidente Gonzalo Sanchez de Lozada. Ma la proposta di Mesa ha ricevuto una accoglienza glaciale in Cile, dove il presidente Ricardo Lagos ha sostenuto che come governante ha il dovere proteggere e difendere la vigenza dei nostri trattati e l'integrita' dei nostri territori.

ITALIA

WWF: PRESENTATO RAPPORTO SUL RAPPORTO CON LA TERRA

Gli esseri umani stanno consumando il 20% in piu' delle risorse naturali che il nostro Pianeta può produrre, mentre le popolazioni delle specie animali oggetto dello studio sono diminuite in media del 40% tra il 1970 e il 2000. Tutto ciò è la conseguenza diretta della crescente domanda umana di risorse alimentari, di energia e acqua. In particolare lo sfruttamento delle risorse energetiche é aumentato di circa il 700% tra 1961 e 2001. Sono queste le principali conclusioni cui giunge il Living Planet Report 2004, il rapporto sull'impatto degli essseri umani sul Pianeta presentato oggi dal WWF. Il Living Planet Report viene pubblicato ogni due anni e si basa su due indicatori con l'obiettivo di "misurare" l'impatto della presenza umana sulla Terra. CORRISDPONDEZA con Gianfranco Bologna, responsabile scientifico del wwf - realizzata da radiondadurto

DIAZ 14ESIMA UDIENZA

Continuano le udienze preliminari contro 28 poliziotti accusati di falso, calunnia, abuso d'ufficio e lesioni per l'irruzione nella scuola diaz nel luglio 2001. CORRISPONDENZA

Detenute di Rebibbia rifiutano il cibo per protesta

Hanno rifiutano il carrello del vitto per tre giorni le detenute della sezione di massima sicurezza del carcere femminile di Rebibbia aderendo alle proteste iniziate lunedi' scorso in diverse carceri italiane. Motivo della protesta: l'insostenibile situazione di sovraffollamento delle carceri e le conseguenti difficoltà per le detenute con bambini di età inferiore a tre anni costretti a vivere in difficili condizioni. La necessità di una riforma del sistema penale e penitenziario - fanno sapere le detenute di Rebibbia - farà scattare anche altre forme di protesta come il prolungamento dell'ora d'aria per 20 minuti. Da domenica previste altre forme di protesta al carcere romano di Regina Coeli. I detenuti dopo quattro giorni di 'battitura dei ferri', in sostanza il picchiare contro quanto c'e' di metallico in una cella per produrre rumore, ora pensano ad un altro modo per far sentire la loro voce. Le proteste coinvolgono 76 carceri italiane e a Regina Coeli l'adesione è dell'88% dei detenuti. I detenuti dicono no alle carceri sovraffollate e alla mala sanità penitenziaria e chiedono l'applicazione della Legge Gozzini.

Migranti

Nuovo sbarco di migranti sulle coste della provincia di Agrigento, che sembrano nelle ultime settimane diventate la nuova meta degli scafisti scoraggiati dall'intensificazione dei controlli nelle acque di Lampedusa. Trentaquattro persone sono state intercettate dalla polizia nei pressi di Marina di Palma, poco distante da Licata.

Una lettera con cui si sollecita un incontro in relazione al recente respingimento oltre un migliaio di cittadini stranieri da Lampedusa e' stata inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, da Amnesty International, ARCI, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione, Comunita' di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ICS - Consorzio italiano di solidarieta', Medici Senza Frontiere e Save the Children Italia. Nella lettera, le otto associazioni chiedono al presidente Berlusconi e al ministro Pisanu di rispondere a dieci domande riguardanti il mancato rispetto, durante i respingimenti da Lampedusa, della legislazione italiana e del diritto internazionale dei rifugiati. Tra le richieste elencate nella lettera, le associazioni chiedono se questi ultimi siano stati informati della possibilita' di chiedere asilo politico e se siano state ascoltate le loro ragioni e abbiano avuto assistenza legale; in che modo siano stati disposti i provvedimenti di allontanamento o di accompagnamento alla frontiera; quali accertamenti siano stati fatti per non violare il principio internazionale di non respingimento; quali provvedimenti di protezione e tutela siano stati adottati nei confronti dei minorenni presenti (accompagnati e non), sia nella fase del trattenimento che dell'eventuale allontanamento o respingimento. Inoltre, le associazioni chiedono in forza di quale accordo internazionale sia avvenuto il rimpatrio di centinaia di cittadini stranieri verso la Libia, e se sia stata accertata la conformita' di tale accordo al diritto internazionale in materia di rifugiati.

Sciopero pubblico impiego

Prosegue la mobilitazione dei lavoratori del pubblico impiego aderenti a Cgil, Cisl e Uil. Oggi lo sciopero di due ore ha coinvolto le province di Imperia, Legnano, Taranto, Caltanissetta, Enna e domani tocchera' a Roma e ad altre 80 citta'. In attesa dell'inizio della trattativa, dopo la scadenza del contratto il 31 dicembre scorso, gli scioperi indetti dai sindacati confederali continueranno il 24, 25 e 26 novembre a livello regionale, per poi eventualmente sfociare in uno sciopero nazionale a dicembre.

Denunciati 11 disoccupati napoletani

Undici persone sono state denunciate dalla Digos di Napoli. Sono coinvolte in due distinte manifestazioni. Una è quella che si è svolta ieri senza autorizzazione presso lo scalo di Capodichino e che ha determinato disagi agli imbarchi dei voli. In questo caso la polizia sta ancora veridficando i filmati per valutare la posizione degli altri aderenti alla protesta. Altre otto persone sono state identificate e denunciate per l'occupazione della Chiesa del Gesù che si è protratta per l'intera mattinata di oggi. I disoccupsati che hanno attuato la protesta sono accusati di turbativa di funzione religiosa, di invasione di edificio di culto e di procurato allarme.

Acerra manifestazione domenica prossima

I cittadini di Acerra non si arrendono. Domenica prossima scenderanno ancora in piazza per sottolineare ancora il proprio no alla realizzazione del termovalorizzatore. Una catena umana per domenica mattina che partira' da piazza Castello ad Acerra (Napoli), fino ad arrivare a piazza Municipio, nella vicina Casalnuovo, e' stata annunciata dal presidio di lotta contro l'inceneritore per ribadire il proprio 'No al termovalorizzatore'.

Oltre duecento manifestanti provenienti da Acerra e da alcuni paesi limitrofi hanno sfilato ieri per le strade di Roma, per ribadire il no all'inceneritore 'e protestare contro il fallimentare piano regionale dei rifiuti. 'Per quel che riguarda l'inceneritore - hanno aggiunto dal presidio - le posizioni sono rimaste del tutto immutate. In ogni caso, la nostra lotta non si fermera' - hanno concluso - e domenica mattina formeremo una catena umana che partira' da piazza Castello ad Acerra, fino a raggiungere la vicina Casalnuovo, in modo da unire i vari comitati di lotta. Ai cittadini dei due paesi, si aggiungeranno quelli di Marigliano e Maddaloni, e tutte le persone che sono contro questi impianti di incenerimento ed il piano regionale dei rifiuti.

Imprenditori dietro a ecomafie

I traffici illegali e pericolosi di rifiuti nascondono, dietro al fenomeno delle 'ecomafie' di cui e' responsabile la criminalita' organizzata, anche un fenomeno emergente, che e' quello di consorterie di imprenditori senza scrupoli che di fronte a prospettive di facili guadagni mettono in piedi veri e propri sodalizi criminali in cui sono sempre piu' spesso implicati funzionari pubblici e impiegati di amministrazioni locali. E' quanto hanno rilevato i membri della Commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie che ha concluso oggi la sua visita di tre giorni in Emilia Romagna, una regione che nelle scorse settimane e' salita alla ribalta della cronaca proprio per una vicenda di traffico illegale di rifiuti scoperto nel Forlivese e che ha coinvolto numerosi imprenditori del settore rifiuti e alcuni funzionari pubblici.

ELETTROSMOG/ BLOCCATE A GUIDONIA LE NUOVE ANTENNE

Ci hanno riprovato dopo circa un mese con un blitz a sorpresa ma hanno nuovamente trovato i cittadini determinati che li aspettavano e che hanno bloccato l'accesso alla proprietà dove dovrebbe sorgere un'antenna travestita da albero. Questa mattina la Società H3g si è presentata sul luogo a via Monviso 15 di colleverde ma è stata impossibilitata ad entrare e quindi a cominciare i lavori. Intanto il Comitato Colleverde contro l’antenna continua il presidio aspettando la riunione che il Sindaco ha fissato per mercoledì prossimo per decidere un sito alternativo.

CANILE CASA LUCA Dissequestrati i cani che saranno dati in adozione canile 0667109550

CORRIPOSNDENZA

Grf 9:30

Iraq

Oggi il primo ministro britannico Tony Blair incontra i membri del suo governo per discutere la richiesta statunitense di inviare soldati britannici nella zona centrale dell'Iraq, in particolare a Baghdad, in vista delle elezioni di gennaio. La proposta ha incontrato forte opposizione all'interno dello stesso partito laburista. Il ridispiegamento delle truppe britanniche in Iraq comporterebbe un incremento del numero di militari impegnati nel Paese di circa 1.300 unità, l'equivalente di due battaglioni. Dei dettagli dell'operazione ha parlato al Times di Londra il vicecomandante della forza multinazionale guidata dagli Usa, il generale John McColl. "C'è stata una richiesta di invio di nuove truppe in Iraq nel periodo delle elezioni, ed è ancora in discussione" ha confermato l'ufficiale. Il ministro della Difesa Geoff Hoon non ha voluto commentare le dichiarazioni di McColl, ma un portavoce del ministero ha detto che "la proposta militare è arrivata ed è attualmente in fase di discussione. Il processo decisionale è ancora aperto". I vertici militari Usa hanno richiesto alla Gran Bretagna, lo scorso 10 ottobre, di inviare una unità nell'area adiacente Baghdad sotto controllo Usa. I rinforzi britannici permetterebbero al comando Usa di dirottare più uomini su Fallujah, roccaforte della resistenza sunnita che ospiterebbe alcuni terroristi legati ad al Qaida, tra cui Abu Musab al Zarqawi. Blair ha confermato nei giorni scorsi che il governo sta prendendo in seria considerazione la proposta americana; il premier ha insistito sul fatto che ogni provvedimento sarà preso solo sulla base di esclusivi interessi militari e non politici. "Questo non ha nulla da spartire con le elezioni americane, ma solo con il voto iracheno di gennaio" ha detto a scanso di equivoci. La decisione definitiva dovrebbe essere comunicata dal governo nella giornata di domani. Se il gabinetto approverà il piano di ridispiegamento, il ministro della Difesa Geoff Hoon potrà darne annuncio nel pomeriggio alla Camera dei Comuni.

M.O.

L'esercito israeliano ha ucciso questa mattina due palestinesi che stavano tentando di entrare in territorio dello Stato ebraico dal nord della Striscia di Gaza. I due uomini, secondo quanto riferito da Haaretz, erano sospettati di voler condurre un attacco a una comunità ebraica adiacente al confine. Le vittime si erano avvicinate al muro di difesa che Israele ha costruito nella zona; almeno una delle due, hanno spiegato fonti dell'esercito, era armata. Ad intervenire sono stati i soldati che stazionano solitamente nel Negev occidentale. I militari hanno esploso alcuni colpi d'arma da fuoco, uccidendo i due sospetti.

Un palestinese di 30 anni e' deceduto oggi in ospedale a Gaza citta', ove era stato ricoverato nei giorni scorsi dopo essere rimasto gravemente ferito nel corso di un attacco delle truppe israeliane contro il campo profughi di Jabaliya, nel settore nord della Striscia: teatro nei giorni scorsi della massiccia operazione militare ebraica chiamata in codice 'Giorni di Penitenza', la piu' cruenta nei quattro anni trascorsi dall'inizio della rivolta detta 'Intifada di al-Aqsa', dilagata il 28 settembre 2000 e tuttora in corso. Nel rendere nota la morte del paziente, fonti mediche hanno precisato che si tratta delle vittima numero 130 dell'offensiva da parte degli occupanti, ufficialmente conclusa il 15 ottobre anche se poco dopo un'altra e' scattata all'estremita' meridionale dell'enclave. Durante l'incursione sono morti anche cinque israeliani e un immigrato thailandese. Sale cosi' ad almeno 4.505 il numero complessivo delle persone che hanno perso la vita nell'ultimo quadriennio di conflitto: tra esse 3.476 erano i palestinesi e 955 i cittadini dello Stato ebraico; una quarantina circa gli stranieri.

Cina

E' di almeno 56 morti accertati il bilancio di un'esplosione avvenuta nella miniera di carbone di Daping, nella provincia centrale cinese di Henan. Lo hanno riferito le autorita' locali, secondo cui a tanti ammontano i cadaveri estratti finora dai cunicoli, ove 446 minatori erano intenti al lavoro nel momento in cui si e' verificato lo scoppio, provocato da una fuga di gas grisu'. I feriti sono come minimo sette, ma cio' che piu' preoccupa i soccorritori e' il fatto che risultano mancanti all'appello oltre una novantina di persone: il totale delle vittime potrebbe pertanto sfiorare le centocinquanta unita', e le speranze di trarre ancora qualcuno in salvo sono ormai pressocche' esaurite, anche perche' sacche di gas persistono nel sottosuolo, ostacolando l'opera delle squadre di ricerca e rendendo vitualmente impossibile respirare agli operai rimasti intrappolati.

Italia

Appalti

La Polizia di Stato di Trapani ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un dirigente del settore Lavori Pubblici del comune di Trapani, ritenuto responsabile dei reati di corruzione, falso, turbativa plurima di incanti pubblici. L'operazione condotta dalla Squadra Mobile di Trapani trae origine da un'indagine sulla regolarità del sistema degli appalti indetti da vari enti locali della provincia di Trapani, sui quali era forte l'interesse della criminalità organizzata alla gestione degli appalti pubblici. Dalle intercettazioni telefoniche sono emersi vari episodi di corruzione e gestione illecita degli appalti commessi dal dirigente, che in più occasioni ha ricevuto la somma di alcune migliaia di euro allo scopo di turbare le procedure di gara per l'aggiudicazione di lavori pubblici in alcune aree del trapanese.

Gr 13:00

Iraq

Una donna e 2 soldati della Guardia nazionale sono rimnasti uccisi e numerosi altri feriti in attacchi della guerriglia irachena a Baghdad e Baquba.

Le Nazioni unite hanno confermato che il governo delle Figi, nel Pacifico, e' diventato il primo ad accettare di fornire truppe specificamente per proteggere i funzionari dell'Onu in Iraq, mentre l'Australia contribuira' fornendo equipaggiamento e addestramento ai militari figiani.

Oggi il primo ministro britannico Tony Blair incontra i membri del suo governo per discutere la richiesta statunitense di inviare soldati britannici nella zona centrale dell'Iraq, in particolare a Baghdad, in vista delle elezioni di gennaio. La proposta ha incontrato forte opposizione all'interno dello stesso partito laburista. Il ridispiegamento delle truppe britanniche in Iraq comporterebbe un incremento del numero di militari impegnati nel Paese di circa 1.300 unità. I rinforzi britannici permetterebbero al comando Usa di dirottare più uomini su Fallujah, roccaforte della resistenza sunnita. Blair ha insistito sul fatto che ogni provvedimento sarà preso solo sulla base di esclusivi interessi militari e non politici. La decisione definitiva dovrebbe essere comunicata dal governo nella giornata di domani.

M.O.

L'esercito israeliano ha ucciso questa mattina due palestinesi che stavano tentando di entrare in territorio dello Stato ebraico dal nord della Striscia di Gaza. I due uomini, secondo quanto riferito da Haaretz, erano sospettati di voler condurre un attacco a una comunità ebraica adiacente al confine. Le vittime si erano avvicinate al muro di difesa che Israele ha costruito nella zona; almeno una delle due, hanno spiegato fonti dell'esercito, era armata. Ad intervenire sono stati i soldati che stazionano solitamente nel Negev occidentale. I militari hanno esploso alcuni colpi d'arma da fuoco, uccidendo i due sospetti.

Un palestinese di 30 anni e' deceduto oggi in ospedale a Gaza citta', ove era stato ricoverato nei giorni scorsi dopo essere rimasto gravemente ferito nel corso di un attacco delle truppe israeliane contro il campo profughi di Jabaliya, nel settore nord della Striscia: teatro nei giorni scorsi della massiccia operazione militare ebraica chiamata in codice 'Giorni di Penitenza', la piu' cruenta nei quattro anni trascorsi dall'inizio della rivolta detta 'Intifada di al-Aqsa', dilagata il 28 settembre 2000 e tuttora in corso. Nel rendere nota la morte del paziente, fonti mediche hanno precisato che si tratta delle vittima numero 130 dell'offensiva da parte degli occupanti, ufficialmente conclusa il 15 ottobre anche se poco dopo un'altra e' scattata all'estremita' meridionale dell'enclave. Durante l'incursione sono morti anche cinque israeliani e un immigrato thailandese. Sale cosi' ad almeno 4.505 il numero complessivo delle persone che hanno perso la vita nell'ultimo quadriennio di conflitto: tra esse 3.476 erano i palestinesi e 955 i cittadini dello Stato ebraico; una quarantina circa gli stranieri.

Gli avamposti di insediamenti in Cisgiordania, di cui il premier Sharon ha promesso agli Stati Uniti lo sgombero e la demolizione, sono stati eretti grazie alla massiccia assistenza di diversi ministeri e delle stesse forze armate. E' questa la conclusione alla quale e' giunto un rapporto ordinato dal governo del quale il quotidiano Haaretz di oggi ha anticipato i punti principali. Secondo il rapporto la maggior parte dei ministeri hanno dato a questi avamposti, eretti senza l'autorizzazione delle autorita', aiuti per un valore di decine di milioni di shekel. Inoltre fino a due anni fa, quando in seguito a pressioni Usa si prese la decisione di sgomberarli, ministero della difesa e esercito erano implicati nella costruzione degli avamposti.

Cina

Sono 56 i morti accertati e 92 i dispersi nella miniera cinese di carbone dove è avvenuta un'esplosione di gas, il micidiale grisou. L'incidente è avvenuto ieri nella città di Xinmi. Circa 446 persone erano al lavoro nella miniera Daping al momento dell'esplosione. Soltanto 298 minatori sono riusciti a mettersi in salvo.

Italia

FINANZIARIA

Oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti mentre prosegue il dibattito sulla riduzione delle aliquote fiscali. Ieri Forza Italia ha esposto il suo programma 'fiscale' che prevede tre aliquote (23%, 33% e 39%) e tre scaglioni (26mila euro, 40 mila euro e oltre 40 mila euro): una riforma da far partire dal primo gennaio 2005. Intanto nuovo massimo storico del petrolio a 51.05 dollari.

Università

Docenti, studenti e lavoratori delle universita' con gli striscioni delle rappresentanze sindacali di base della Toscana oltre agli studenti delle scuole superiori di Firenze hanno dato vita stamani a una manifestazione per il ritiro immediato dei ddl sulla scuola, l' universita' e la formazione presentati dal ministro Moratti. Un corteo a cui hanno partecipato alcune migliaia di persone - tremila secondo la polizia, almeno il doppio secondo gli organizzatori - e' partito da piazza San Marco dirigendosi verso il centro della citta'.

A Palermo, un corteo di un centinaio di studenti palermitani delle scuole superiori, contro la Riforma Moratti, sta bloccando da alcune ore il traffico cittadino del centro. I giovani sono partiti, poco dopo le dieci di questa mattina da piazza Castelnuovo e stanno raggiungendo, con striscioni e slogan, la sede della Provincia regionale.

Appalti

La Polizia di Stato di Trapani ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un dirigente del settore Lavori Pubblici del comune di Trapani, ritenuto responsabile dei reati di corruzione, falso, turbativa plurima di incanti pubblici. L'operazione condotta dalla Squadra Mobile di Trapani trae origine da un'indagine sulla regolarità del sistema degli appalti indetti da vari enti locali della provincia di Trapani, sui quali era forte l'interesse della criminalità organizzata alla gestione degli appalti pubblici. Dalle intercettazioni telefoniche sono emersi vari episodi di corruzione e gestione illecita degli appalti commessi dal dirigente, che in più occasioni ha ricevuto la somma di alcune migliaia di euro allo scopo di turbare le procedure di gara per l'aggiudicazione di lavori pubblici in alcune aree del trapanese.

gror041021 (last edited 2008-06-26 09:48:50 by anonymous)