===GR ORE 19.30====

IRAQ

Le truppe americane impegnate nella violenta offensiva per riconquistare la città sunnita ribelle Falluja si sono spinte nel cuore del centro abitato. Il premier iracheno Allawi, intanto, ha annunciato il coprifuoco a Baghdad dalle 22:30 alle 04:00

E' stata tagliata l'energia elettrica. In città, gli abitanti lamentano la mancanza d'acqua e la scarsità di cibo. Secondo quanto riportato un ufficiale americano alla France Presse, le forze americane, che hanno incontrato una forte resistenza, avrebbero sotto controllo un terzo di Falluja, ovvero tutto il settore settentrionale. Da ieri, quando è scattata l'offensiva sulla città ribelle, i militari erano impegnati in una manovra a tenaglia, da nord verso sud per riconquistare la città. Strage a Baquba Nei pressi di Baquba, guerriglieri armati di kalashnikov e lanciatori Rpg hanno attaccato stamattina due posti di polizia. 45 i morti. Il gruppo guidato da Abu Mussab al-Zarqawi, l'uomo di al Qaeda in Iraq, ha rivendicato gli attentati. "I leoni di al Qaeda hanno lanciato un'offensiva a Baquba, dove i mujahiddin hanno compiuto incursioni in tre commissariati e ucciso 45 poliziotti", si legge in un comunicato. Colpi di mortaio su una base Usa a Mosul: 2 morti I ribelli hanno attaccato a colpi di mortaio un acquartieramento statunitense a Mosul e due militari americani sono rimasti uccisi. Ovviamente gli ottimisti possono sperare che la caduta di Falluja indebolisca di molto la guerriglia. Ma non meno disastrosa per la Coalizione sarebbe una vittoria militare raggiunta al prezzo di una strage di civili, in una città dove già sarebbero decine le famiglie azzerate dall'aviazione americana. Se questo sarà l'esito però non lo sapremo, o almeno mai con aritmetica certezza, perché il comando d'una Coalizione cui anche l'Italia partecipa "non conta i corpi", come ripete il generale in capo Tommy Franks. Secondo rivista scientifica The Lancet, l'invasione dell'Iraq ha provocato, fino al settembre scorso, 98mila morti in maggioranza civili.. E forse il peggio deve ancora venire.

Informazione di guerra Al-Jazeera e Al-`Arabiyah hanno rifiutato di trasmettere via radio un video dei prigionieri degli Stati Uniti a Al-Fallujah per timore dei rappresaglie statunitensi I leader del Consiglio dei Mujahideen di Fallujah hanno annunciato che come parte della loro battaglia per le informazioni contro le truppe di occupazione degli Stati Uniti, i combattenti della resistenza avevano filmato i prigionieri delle forze di occupazione che sono detenuti a Fallujah. Tra i 36 prigionieri ci sono donne soldato. I prigionieri sono stati catturati nella zona industriale di ieri mattina.

Palestina

Mentre il presidente dell'Autonomia nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat è morente in Francia, riprendono le violenze nei territori. Due palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani questa mattina mentre si trovavano nei pressi del muro di divisione tra Israele e la striscia di Gaza.. I due uomini erano disarmati. è arrivata intanto in Francia la delegazione dell'anp. Prima di raggiungere il sobborgo di Clamart, dove presso l'ospedale militare Percy e' ricoverato Yasser Arafat, la delegazione palestinese capeggiata dal primo ministro Abu Ala e' stata ricevuta stamane dal ministro degli esteri francese Michel Barnier. Alla missione partecipano anche Mahmud Abbas, facente funzione di capo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), il ministro degli esteri Nabil Shaath e il presidente dell'assemblea parlamentare palestinese Rawhi Fattuh. La delegazione e' stata accompagnata all'incontro con Barnier dal delegato palestinese all'Onu, Nasser al Qidwa, e dalla rappresentante in Francia, Leila Shahid. Intanto alle 14:54 Fonti palestinesi hanno annunciato che "Arafat è morto" ma al momento non si ha ancora la conferma ufficiale

Dai Territori Occupati

In questi giorni Abu Dis si è trasformato in un piccolo campo di battaglia. La “porta” che mette in comunicazione Abu Dis con Gerusalemme lungo la salita del Monte degli Ulivi è stata chiusa inizialmente con filo spinato e blocchi di cemento. Ma domenica un muro alto 6 metri ha sostituito il filo spinato. Nella zona è quindi rimasta un’unica uscita, in una piccolissima strada. I soldati sostano quasi permanentemente davanti al cancello e impediscono alla gente di uscire. Al mattino la situazione è piuttosto tesa, quando la gente deve andare a lavorare. Venerdì scorso, 5 novembre, la situazione è diventata molto tesa, quando decine di persone volevano andare a pregare alla moschea di Al Aqsa. “Sound bombs” e lacrimogeni vengono sparati dai soldati sulla gente con una certa disinvoltura. Giovedì e venerdì prossimi la situazione sarà ancora piuttosto brutta: prevediamo infatti l’afflusso attraverso l'unico varco di centinaia di persone che vorranno andare a pregare alla moschea per la fine del Ramadan.

Domenica 7 novembre, è stato inaugurato lo stand delle Cooperative di donne produttrici. Le donne dell’associazione delle Donne produttrici rurali palestinesi, insieme alla YWCA di Gerico, invita ad assaggiare ed a comprare i prodotti naturali provenienti da Gerico.

GOVERNO DI SHARON SI STA SGRETOLANDO SU PIANO DI RITIRO PARZIALE DA GAZA

Il piano di disimpegno unilaterale e parziale dalla striscia di Gaza sta mandando in frantumi il governo di Ariel Sharon: il Partito nazionale religioso (Pnr) ha deciso nella notte di abbandonare la coalizione e oggi stesso il ministro del Lavoro e degli affari sociali presenterà le dimissioni. L’ala radicale del Pnr aveva già ritirato il sostegno all’esecutivo nei mesi scorsi, per protestare contro lo sgombero di 8.000 coloni da Gaza e dal nord della Cisgiordania; ieri sera anche il resto del Partito ha deliberato l’uscita dal governo. Il Pnr aveva chiesto a Sharon di indire un referendum per sottoporre il piano di ritiro da Gaza alla volontà popolare oppure, in alternativa, sospendere il progetto e convocare elezioni anticipate.

Costa d'avorio

PER MINISTRO IVORIANO SCONTRI CON SOLDATI FRANCESI HANNO PROVOCATO 50 VITTIME Sarebbero circa cinquanta le vittime dei disordini degli ultimi tre giorni tra manifestanti e soldati francesi in Costa d’Avorio: lo ha detto il ministro della Riconciliazione nazionale ivoriano, Sebastien Dano. “Abbiamo contato circa 50 morti, tutti dimostranti uccisi dai francesi” ha dichiarato un rappresentante governativo Il bilancio sarebbe relativo agli scontri avvenuti ad Abidjan, principale città del Paese ed epicentro della protesta, e in altre località. Testimonianze oculari raccolte parlavano di almeno cinque o sei vittime già domenica mattina durante le manifestazioni anti-francesi nella zona dell’aeroporto della capitale commerciale Abidjan; in serata si era aggiunta l’ammissione del capo di Stato maggiore del contingente francese, che i suoi soldati avevano “sparato e ucciso qualcuno”. Stamani il Comitato della Croce rossa internazionale ha riferito di circa 600 feriti, di cui soltanto 150 nella giornata di ieri, quando migliaia di giovani hanno inscenato un sit-in pacifico di protesta contro i francesi vicino alla residenza del presidente ivoriano Laurent Gbagbo. Le violenze erano scoppiate sabato, dopo il bombardamento di postazioni francesi da parte di aerei governativi contro la roccaforte ribelle di Bouaké, nel nord, con la morte di 9 soldati francesi, un civile americano e il ferimento di 30 militari d’Oltralpe. Poco dopo da Parigi era poco dopo partito l’ordine di distruggere due aerei e alcuni elicotteri delle forze ivoriane, scatenando così la reazione popolare ad Abidjan e in altre città.

PHILIPPINES

Un cooperante italiano è stato rapito da ignoti nell’isola di Mindanao, nelle Filippine meridionali, delicata area di crisi nel Paese asiatico. Andrea Cianferoni, agronomo di 29 anni dell’organizzazione non governativa Movimondo, secondo la stampa filippina si trovava nella cittadina situata nella regione di Lanao del Norte, quando è stato portato via da persone non identificate. Dalla sede italiana di Movimondo aggiungono che Cianferoni è stato prelevato insieme a due collaboratori filippini, che sono stati rilasciati poco dopo. Cianferoni si trova a Mindanao da due anni dove è responsabile di un progetto di cooperazione nel settore agricolo. L’isola di Mindanao è da 20 venti anni teatro di una ribellione separatista condotta dal ‘Fronte di liberazione islamico Moro’ (Milf) con cui il governo ha indetto una tregua e attende di avviare formali colloqui di pace; nella zona è attivo anche il piccolo ma radicale gruppo estremista, ‘Abu Sayyaf’, in già in passato responsabile di sequestri di religiosi e stranieri .

INDIA: DONNA VIOLENTATA DISTRUGGE CASE DEI SUOI STUPRATORI

I cinque uomini avevano gia' dato fastidio parecchie volte alla donna che, impaurita,li aveva denunciati alla polizia, secondo quanto riferito dal quotidiano 'Industan Times'. I cinque l' hanno allora avvicinata al suo rientro dal lavoro accusandola di aver fatto la spia, e l'hanno portata in una casa vicina dove hanno abusato di lei, sotto gli occhi terrorizzati dei proprietari dell'abitazione, minacciati di morte se avessero dato l'allarme. Tornata a casa,la vittima ha deciso di farsi giustizia: ha radunato alcune amiche e, insieme, si sono recate presso le abitazioni degli stupratori distruggendo completamente tre case.

USA: cittadini in fuga dopo la rielezione di Bush A sole 48 ore dalla rielezione di George W. Bush, i consolati di Canada, Nuova Zelanda e Australia sono stati sommersi dalle richieste di cittadini ansiosi di emigrare - segnala Tania d'Amico della redazione de "Il Corriere Canadese" in un articolo riportato da Reporter associati "L'effetto-Bush ha spinto gli americani a cercare i Paesi meno conservatori, più aperti alla legalizzazione dei matrimoni fra i gay, alla depenalizzazione della marijuana e al finanziamento del sistema sanitario. Tutte tematiche trascurate dall'amministrazione Bush e che, secondo i più pessimisti, saranno ulteriormente accantonate per i prossimi quattro anni" - riporta la giornalista.

NICARAGUA I sandinisti festeggiano il trionfo nelle elezioni municipali

Migliaia di simpatizzanti del Frente Sandinista de Liberación Nacional hanno festeggiato lunedi 8 novembre la vittoria nelle elezioni municipali. L'atto si è svolto a Managua nei pressi del monumento al fondatore del Frente, Carlos Fonseca Amador, e ha visto anche la partecipazione del segretario generale del FSLN Daniel Ortega.

L'ex presidente Ortega ha confermato la vittoria del suo partito d'opposizione e dei suoi alleati raggruppati nello schieramento Convergencia Nacional, che ha conquistato 15 dei 17 dipartimenti provinciali e tra questi le regioni autonome dell'Atlantico. "Questo è il segnale che il popolo esige un cambiamento a favore della maggiornaza della popolazione, impoverita (secondo alcuni dati il Nicaragua risulta essere il secondo paese più povero dell'America latina) dalle politiche neoliberiste dei cosiddetti governi democratici", "è una nuova alba, una nuova luce" ha dichiarato Ortega, paragonando poi la giornata di consenso e vittoria elettorale al trionfo della Rivoluzione Popolare Sandinista del 19 luglio 1979, con cui il popolo sconfisse la corruzione e il crimine di 45 anni di dittatura dei Somoza.

PARAGUAY

PROSEGUE SCONTRO TRA ‘SENZA TERRA’ E GOVERNO La ‘Coordinadora obrera, campesina e popular’ ha esortato la società civile a scendere in strada e difendere i contadini ‘senza terra’ dalla violenza di polizia ed esercito, impegnati negli ultimi giorni in una serie di sgomberi di latifondi occupati in diversi dipartimenti del Paraguay: l’appello giunge dopo l’evacuazione forzata di un’altra ‘hacienda’ nel dipartimento di Santa Elena nel giro di quattro giorni; l’ultima, effettuata venerdì scorso in una proprietà agricola del dipartimento di San Pedro, si era conclusa con un morto e centinaia di arresti tra i ‘senza terra’. Il ‘Frente nacional de lucha por la Soberanía y la Vida’, che guida la mobilitazione contro il governo del presidente Nicanor Duarte, ha denunciato violazioni dei diritti umani nei confronti dei ‘campesinos’ e la "criminalizzazione delle proteste sociali"; i dirigenti del ‘Frente’ stanno mettendo a punto i dettagli dello sciopero nazionale che intendono convocare per il prossimo 16 novembre e organizzando nuove occupazioni di latifondi incolti. Raccogliendo il malcontento della ‘Asociación rural del Paraguay’, che riunisce i principali proprietari terrieri e imprenditori agricoli del Paese, Duarte aveva annunciato nel fine-settimana misure sempre più rigide contro le invasioni di ‘haciendas’, giudicando vano ogni ulteriore tentativo di dialogo con i settori contadini. Secondo la ‘Secretaría de Acción social’, in Paraguay il 66% delle terre è in mano ad appena il 10% della popolazione (in totale 5,5 milioni di abitanti).

PERU

. Il processo contro il fondatore del movimento guerrigliero maoista Sendero Luminoso, Abimael Guzman, è cominciato il 6 novembre nella base navale di El Callao, ma è subito dopo stato sospeso e rinviato al 12 novembre. Guzman, che ha 69 anni e che si trova in carcere dal momento del suo arresto nel 1992, è entrato nell'aula col braccio destro alzato e il pugno della mano chiuso.

Secondo varie fonti giornalistiche, il presidente della Corte speciale antiterrorismo ha preso la decisione del rinvio dopo che la presenza di telecamere e giornalisti nell'aula aveva spinto Guzman e gli altri imputati ad alzarsi in piedi e a lanciare slogan del tipo "Gloria al popolo peruviano!".

Fuori dalla base si erano riuniti parenti delle vittime del terrorismo che chiedono pesanti pene detentive per i militanti di Sendero, e familiari degli stessi che chiedono invece che gli imputati siano considerati come "lottatori per la libertà".

In tanto il presidente Alejandro Toledo ha chiesto la reclusione in regime di isolamento per Abímael Guzmán, fondatore di ‘Sendero Luminoso’, di sua moglie Elena Iparraguirre e di altri 17militanti.

ITALIA GENOVA. ventissettessima udienza al processo ai 25 Oggi, martedi' 9 novembre 2004, ventisettesima udienza del processo a 25 persone per devastazione e saccheggio, per i fatti avvenuti il 20 e 21 luglio 2001 a genova in occasione delle proteste contro il g8. CORRISPONDENZA

Padova Ennesimo sgombero del Cinema Astoria QUESTA MATTINA, CON L’ENNESIMO DISPIEGAMENTO DI CELERE E POLIZIA, E’ STATO NUOVAMENTE SEQUESTRATO IL CINEMA TEATRO SOCIALE ASTORIA. IL P.M. CHERCHI DI PADOVA HA DISPOSTO IL SEQUESTRO PREVENTIVO DEL CINEMA E HA SOTTRATTO A TUTTA LA CITTADINANZA QUESTO SPAZIO CHE IN TUTTI QUESTI MESI E’ DIVENTATO CENTRO CULTURALE, CINEMATOGRAFICO, TEATRALE, SPAZIO PER DIBATTITI E MOSTRE. IL TEATRO SOCIALE E’ SEMPRE STATO LUOGO APERTO DI ESPRESSIONE CULTURALE PER TUTTA LA CITTADINANZA.

Lavoro, manifestazione a Matera

questa mattina a Matera, i lavoratori e le lavoratrici della Barilla sono entarti in sciopero per protestare contro l'annunciata chiusura dello stabilimento che da lavoro circa 200 persone, tra fissi e stagionali. Oltre mille persone hanno partecipato alla manifestazione di sostegno allo sciopero proclamato da Fai, Flai e Uila. Il sindacato chiede un confronto con la dirigenza del gruppo Barilla e chiede il ritiro dell'attuale piano di trasferimento della produzione. Ascoltiamo las corrispondenza con un compagno di Matera

Roma. Protesta dei lavoratori dell'Istat Protesta dei lavoratori dell'Istat questa mattina davanti al Palazzo dei Congressi dove si è svolta la Conferenza Nazionale di Statistica. Un folto gruppo di lavoratori dell'istituto di via Cesare Balbo ha organizzato un sit-in per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che i lavoratori attendono da oltre 30 mesi. Dietro uno striscione con scritto 'La pazienza e' scaduta, contratto subito', i lavoratori dell'Istat e degli enti pubblici di ricerca hanno chiesto - in un volantino firmato Flc-Cgil Istat - al presidente, ai ministri, a tutte le autorita' presenti alla Conferenza Nazionale di Statistica, di assumersi le proprie responsabilita' e impegnarsi in prima persona affinche' si vada ad una rapida conclusione della vertenza contrattuale. In caso contrario minacciano il blocco della produzione statistica.

Roma Questa mattina, la polizia ha sgomberare le case occupate da Action a Via Vercelli a Roma. Lo sgombero ha coinvolto 20 famiglie di italiani e immigrati/e che hanno occupato uno stabile vuoto da 15 anni. L'occupazione era avvenuta il 6 aprile scorso. Dopo lo sgombero come forma di protesta compagni e compane hanno inscenato blocchi stradali e si sono verificati scontri con la polizia fino al quartiere di San Lorenzo Oggi pomeriggio durante una manifestazione alla prefettura una delegazione composta dai rappresentanti di Action, del Comitato popolare lotta per la casa, Coordinamento cittadino lotta per la casa è stata ricevuta in prefettura dal prefetto Achille Serra per un confronto sul tema dell'emergenza abitativa nella Capitale. "Vogliamo condannare lo sgombero violento avvenuto questa mattina in via Vercelli compiuto con metodo antiterrorismo. A fronte di una 'tregua' sul tema dell'abitare approvata dalla Giunta comunale con una delibera non bisogna trasformare l'emergenza abitativa in un problema di ordine pubblico altrimenti il problema diventa esplosivo"

Ancora suicidi in carcere

Una donna di 34 anni residente in provincia di Lecco si è tolta la vita ieri notte impiccandosi all'interno della cella dove era rinchiusa nel carcere del "Bassone" di Como. Detenuta dal 30 settembre scorso per scontare una pena fino al primo aprile 2007 per rapina, ha approfittato dell'allentata sorveglianza speciale cui era stata sottoposta su indicazione della direzione penitenziaria e si è impiccata alle sbarre della finestra. La donna era già stata in carcere nel settembre '99 per aver rapinato una cartoleria e un centro di abbigliamento. Il sostituto Silvia Perrucci della procura di Como ha aperto una inchiesta per stabilire se il suicidio potesse essere evitato. E' il terzo caso che si registra da inizio anno all'interno del carcere comasco: a marzo si era tolto la vita un ventiseienne detenuto per spaccio, in luglio si era impiccato un operaio rumeno, arrestato con l'accusa di violenze sessuali sulla figlia. L'ultimo era stato un giovan che poche settimane prima aveva dirottato un bus di linea.

Processo di Cosenza

Si terrà il 2 dicembre la nuova udienza del processo contro il "Sud ribelle". Nel novembre del 2002, in occasione della prima fase del processo, a Cosenza ci fu la manifestazione nazionale a cui parteciparono decine di mgliaia di persone da tutta Italia. In vista delle nuova tappa processuale, le associazioni e le reti di movimento hanno lanciato un altro grande appuntamento, il prossimo 27 novembre ancora a Cosenza. Oggi ha aderito, come due anni fa, la Camera del lavoro di Cosenza.

GR ORE 13.00

Italia

Istat

Protesta dei lavoratori dell'Istat davanti al Palazzo dei Congressi dove e' in corso la Conferenza Nazionale di Statistica. Un folto gruppo di lavoratori dell'istituto di via Cesare Balbo sta svolgendo un sit-in per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che attendono da oltre 30 mesi. Dietro uno striscione con scritto 'La pazienza e' scaduta, contratto subito', i lavoratori dell'Istat e degli enti pubblici di ricerca chiedono - in un volantino firmato Flc-Cgil Istat - al presidente, ai ministri, a tutte le autorita' presenti alla Conferenza Nazionale di Statistica, di assumersi le proprie responsabilita' e impegnarsi in prima persona affinche' si vada ad una rapida conclusione della vertenza contrattuale. In caso contrario minacciano il blocco della produzione statistica.

Università

Lezioni in piazza per protesta nelle Universita' di Firenze, Pisa e Siena. Le manifestazioni sono state indette per giovedi' prossimo nell'ambito della settimana nazionale di mobilitazione proclamata - e' detto in una nota - da tutte le organizzazioni sindacali e dalle associazioni della docenza unitaria "per la difesa della scuola, dell'universita' e della ricerca pubbliche, contro la politica del Governo Berlusconi di precarizzazione e di privatizzazione del sistema pubblico di formazione e ricerca e contro il Ddl Moratti". A Siena, si terra' anche una "maratona didattica in rete". Nel capoluogo toscano invece docenti universitari di diverse facolta' svolgeranno lezioni in Piazza Ss. Annunziata, dalle 15 alle 17, "per testimoniare la loro totale opposizione al tentativo di smantellare l'universita' pubblica italiana".

Esteri

Filippine

Andrea Cianferoni, direttore dei programmi della Ong italiana Movimondo nella provincia di Lanao del Norte, nelle Filippine, è stato rapito da sconsciuti. Andrea Cianferoni, direttore dei programmi per Movimondo, è stato sequestrato nel villaggio di Dilapayan nella provincia di Lanao del Norte. Lo ha detto una fonte all'Associated Press. La fonte, che parlava sotto condizione di anonimato, ha detto che la macchina di Cianferoni 'è stata ritrovata in un altro villaggio nelle vicinanze. Un funzionario del consolato italiano, anch'egli sotto anonimato, dice che anche I militari filippini presenti nella zona "pensano che sia stato rapito al novanta per cento". "I militari - prosegue la fonte consolare - stanno controllando. Non avevano sue notizie da diverso di tempo" L'agenzia Onlus Movimondo conferma dalla sede di Roma il rapimento. Movimondo ha dato per certa la notizia del rapimento del collaboratore Andrea Canferoni specificando di essere in contatto con l'unità di crisi della farnesina. La Ong italiana Movimondo è impegnata in diversi programmi nelle Filippine. Nella zona di lanao del Norte, Isola di Mindanao, Movimondo si occupa del del processo di integrazione socio-economica delle comunità di contadini sfollati. L'isola di Mindanao è da oltre cinque anni teatro di duri scontri tra le forze governative e il fronte Moro di liberazione islamica

Iraq

Nel corso della violenta offensiva aerea notturna su Falluja, gli aerei Usa hanno bombardato e colpito una clinica nel centro della citta' sunnita, in cui erano ricoverati numerosi ribelli ma anche civili, che erano stati feriti nei bombardamenti dei giorni precedenti. Lo hanno riferito gli abitanti della citta'. Non e' ancora chiaro il numero delle persone rimaste coinvolte nel bombardamento della Clinica Popolare, che era alloggiata in un edificio a un piano. La clinica e' impossibile da raggiungere a causa dei violenti bombardamenti e del cannoneggiamento dei blindati, che ormai imperversano nella citta' ribelle; e anche le linee telefoniche sono state tagliate. L'esercito Usa non ha confermato il resoconto dei testimoni locali.

Iraq uno

E' successo di nuovo. Esattamente come nei giorni precedenti all'attacco americano contro Falluja dello scorso maggio, anche in occasione di Phantom Fury vi e' stata una massiccia diserzione delle forze militari irachene. La notizia, gia' in circolazione da ieri, e' stata confermata dal Stratfor, un centro di analisi strategiche indipendente americano considerato molto affidabile. Fonti vicine al governo iracheno, protette dall'anonimato hanno spiegato che nessuna unita' dell'esercito iracheno o della Guardia nazionale sta combattendo in queste ore nella citta' sunnita, mlagrado le dichiarazioni ufficiali americane secondo cui sarebbero duemila i militari iracheni coinvolti in Phantom Fury. In azione vi e' invece solamente l'unita' delle forze speciali irachene, a netta prevalenza curda. Le forze cioe' del 36esimo battaglione, il cosiddetto battaglione politico formato con il manuale cencelli a partire dalle milizie private dei cinque maggiori gruppi politici. Solamente i pashmerga curdi tuttavia si sono rivelati affidabili

Iraq due

Il Partito islamico iracheno ha deciso di uscire dal governo provvisorio in segno di protesta per l'attacco scatenato dalle forze Usa contro Falluja. Il passo non avra' nessun impatto sulla composizione dell'esecutivo perche' l'unico ministro della formazione sunnita, Hajem al Hassani, titolare del dipartimento Industria e minerali, ha fatto sapere che lascera' il partito e conservera' l'incarico. "Credo che il destino dell'Iraq sia piu' importante di quello di un partito politico, per cui restero' nel governo", ha spiegato. Il Partito islamico iracheno, nato nel 1960, ha forti legami con la Fratellanza musulmana egiziana. Messo fuori legge durante il regime di Saddam Hussein, ha 4 rappresentanti (su 100) nell'Assemblea Nazionale, creata in agosto per controllare l'operato del governo a interim.

Iraq tre

La guerriglia e' scesa in campo con violenza stamane a Baquba: miliziani armati di mitragliatrici e lancia-razzi a spalle hanno preso di mira tre commissariati di polizia. Incerto ancora il bilancio, ma il responsabile del principale camera mortuaria della citta', Ahmed Fuad, ha detto di aver ricevuto 45 vittime e che nell'ospedale sono state ricoverate 32 persone ferite. La guerriglia ha preso di mira tre commissariati e un ponte in una posizione che occupa una posizione strategica nella citta', capoluogo della provincia di Diyala, situata 65km a nord-est di Baghdad, e ha ingaggiato violenti scontri con la polizia irachena e la Guardia Nazionale. Secondo Fuad, venticinque poliziotti sono rimasti uccisi quando i ribelli hanno attaccato i commissariati di Tahrir e Mafraq, un'altra ventina di persone sono rimaste uccise in un attacco simile a un commissariato a Buhriz, un villaggio poco a sud di Bakuba. Nel mirino, anche il ponte sul fiume Diyala, un ponte che congiunge Baquba con le citta' nord-orientali di Miqdadiya e Hhanaqin. La guerriglia sembrava preparato, perche' aveva distribuito volantini consigliando la gente di rimanere nelle case e stare lontani da uffici del governo e non mandare i bambini a scuola.

Palestina

Mentre il presidente dell'Autonomia nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat è morente in Francia, riprendono le violenze nei territori. Due palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani questa mattina mentre si trovavano nei pressi del muro di divisione tra Israele e la striscia di Gaza.. I due uomini erano disarmati.

è arrivata intanto in Francia la delegazione dell'anp. Prima di raggiungere il sobborgo di Clamart, dove presso l'ospedale militare Percy e' ricoverato Yasser Arafat, la delegazione palestinese capeggiata dal primo ministro Abu Ala e' stata ricevuta stamane dal ministro degli esteri francese Michel Barnier. Alla missione partecipano anche Mahmud Abbas, facente funzione di capo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), il ministro degli esteri Nabil Shaath e il presidente dell'assemblea parlamentare palestinese Rawhi Fattuh. La delegazione e' stata accompagnata all'incontro con Barnier dal delegato palestinese all'Onu, Nasser al Qidwa, e dalla rappresentante in Francia, Leila Shahid.