Differences between revisions 3 and 4
Revision 3 as of 2004-11-29 18:31:10
Size: 28399
Editor: anonymous
Comment:
Revision 4 as of 2008-06-26 09:52:32
Size: 28399
Editor: anonymous
Comment: converted to 1.6 markup
No differences found!

G.R. 19.30

IRAQ: Grave attentato a Ramadi, 12 morti e 10 feriti

Un kamikaze ha fatto esplodere la sua auto davanti a una stazione di polizia a Ramadi. Le vittime sono al 90% agenti di polizia che erano in fila per ricevere lo stipendio. Due marines sono stati uccisi nella provincia di Babilonia. I militari americani hanno arrestato il direttore del settimanale al-Saqr, giornale di Samarra, Mahmoud al-Shawareb, condotto in una località segreta. Il settimanale al-Saqr ha di recente pubblicato alcuni articoli critici nei confronti delle forze americane, il cui comportamento avrebbe portato a un peggioramento della situazione della sicurezza. Quattro guardie nazionali irachene sono state uccise e tre ferite oggi dall'esplosione di un'autobomba contro un posto di blocco a Baghdadi, città a 200 km a ovest di Baghdad nel cuore della provincia ribelle sunnita di al-Anbar. A falluja continua la battaglia. Oggi 15 irakeni, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi dai bombardamenti USA su al-Karma, a nord-est di Falluja, dopo un attacco con armi leggere contro la loro base militare. La Mezzaluna Rossa ha aperto un pronto soccorso nel centro della città, dove ora sono ricoverate 110 persone, ma la continuazione dei combattimenti rende impossibile il movimento dei medici nei quartieri e il raggiungimento del pronto soccorso da parte di moltissimi civili.

UCRAINA: KUCHMA A FAVORE DI UN NUOVO BALLOTTAGGIO

KIEV - Il presidente ucraino uscente Leonid Kuchma e il premier filo-russo Viktor Yanukovic sono favorevoli a un nuovo ballottaggio presidenziale in due regioni dell'Ucraina orientale, Lugansk e Donetsk, se si accerta che ci sono stati effettivamente dei brogli in occasione della chiamata alle urne del 21 novembre. Yanukovic ha smentito voci di sue dimissioni e si e' lamentato per essere stato privato dalla possibilita' di dirigere il governo: palazzi bloccati, gente che cercava di andare al lavoro insultata. La Corte Suprema dell'Ucraina non si pronuncera' prima di domani sulla regolarita' del contestato ballottaggio presidenziale. A Kiev decine di migliaia di sostenitori di Yuschenko restano in strada, mentre nelle zone a maggioranza russa dell'est del paese il consiglio regionale di Donetsk ha deciso di indire per il 5 dicembre un referendum locale per costituirsi in repubblica autonomia all'interno di un sistema federale. Un appello a preservare l'unita' e l'integrita' territoriale dell'Ucraina, e' stato rivolto oggi dall'alto rappresentante per la politica estera e di difesa comune dell'Unione europea Javier Solana e dal segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer. Il presidente uscente ucraino Leonid Kuchma ha detto che qualsiasi divisione del paese e' inaccettabile, durante un incontro con il premier filo-russo Viktor Yanukovic e con i governatori delle regioni orientali (Doentsk, Lugansk, Kharkhov, Nikolayev e Sumy) contrarie all'idea che il candidato filo-occidentale Viktor Yushenko possa insediarsi alla presidenza.

ROMANIA: ELEZIONI, PRIMI DATI, NASTASE AL 38%; BASESCU AL 36%

Lo scarto di due punti tra Adrian Nastase (attualmente al governo, successore di Iliescu e candidato del partito socialdemocratico) e Traian Basescu (dell'Alleanza Giustizia e verità, all'opposizione) - confermato da altri dati che danno il primo al 38,7% contro il 35,4% del secondo - portera' i due al ballottaggio per le presidenziali che si terra' il 12 dicembre prossimo. Per quanto riguarda le legislative, il partito di estrema destra 'Romania MARE' e' arrivato al terzo posto con il 13% dei voti sempre secondo i dati parziali. Recentemente il governo rumeno ha fatto il suo ingersso nella NATO ed ha prodotto una crescita economica tra le più alte d'Europa pari al 6,1% previsto per l'anno in corso, anche se oltre 5.000 minirenni vivono nelle strade senza alcun sostentamento, sopravvivendo con penosi espedienti, secondo la denuncia di organismi internazionali.

PALESTINA: MUSTAFA BARGOUTI VERSO LA CANDIDATURA

Mentre è tramontata la candidatura di Marwan Bargouti, emerge quella di Mustafa Bargouti che sarà il principale sfidante del leader dell'Olp. "Gli ultimi sondaggi mi danno molto vicino al candidato di Al-Fatah Abu Mazen e sarò in grado di giocare le mie possibilità", ha dichiarato stamane Mustafa Bargouti, leader di "Iniziativa Nazionale Democratica", annunciando in un hotel di Gerusalemme la sua candidatura alle elezioni presidenziali palestinesi del 9 gennaio. Mustafa Bargouti ha spiegato che le statistiche diffuse oggi da un centro ricerche di Gaza gli assegnano il 26% delle preferenze degli elettori. Mentre Abu Mazen si attesta al 39%. Allo stesso tempo lo sfidante ha aggiunto che un altro sondaggio, dell'Università Al-Najah di Nablus, che verrrà reso pubblico nei prosssimi gorni, lo vede indietro di un solo punto percentuale rispetto al prescelto di Al-Fatah (41% contro 40%). Bargouti, 50 anni, medico di formazione laica, rappresenta i settori progressisti della società civile palestinese, potrebbe raccogliere i voti anche degli islamisti moderati, intenzionati a mettere in difficoltà Al-Fatah ed il suo candidato Abu Mazen. Intanto a Ramallah il portavoce di Hamas in Cisgiordania, Hassan Yusef, afferma che il movimento e' pronto ad una tregua con Israele, se saranno sospesi gli attacchi nei Territori occupati.

ONU: GIOVEDI' PRESENTATE LE PROPOSTE DI RIFORMA

a 60 anni dalla loro fondazione le Nazioni Unite cercano di ripensare il loro ruolo e la loro struttura. Giovedì due dicembre prossimo, il segretario generale dell'Onu Kofi Annan trsametterà ai paesi membri delle Nazioni Unite le due proposte studiate dalla commissione di 16 saggi incaricata di studiare la riforma delle Nazioni Unite e - in particolare - del consiglio di sicurezza. Entrambe queste proposte, escludono l'assegnazione di un seggio per l'Unione Europea, respingendo di fatto la linea proposta dal governo italiano. Per l'Italia resterebbe soltanto quello che si potrebbe definire uno "spiraglio". Se infatti una delle due proposte prevede l'ingresso in consiglio di sicurezza della Germania, l'altra lascerebbe una chance all'Italia come possibile "membro del Consiglio a rotazione prolungata" o, in altre parole, come membro "semi-permanente". Le due proposte hanno una base comune, la divisione del mondo in quattro aree geografiche: Americhe, Europa, Asia (Oceania inclusa), Africa, e l'elevazione del numero dei membri del consiglio di Sicurezza dagli attuali 15 a 24. Ma il vero problema, com'è noto, riguarda i membri permanenti con diritto di veto. Secondo la prima proposta questi passerebbero a 11 ma senza diritto di veto. Tra i nuovi ingressi figurebbero "quasi certamente" Germania, Giappone, India, Brasile, Egitto (o Nigeria) e Sudafrica. La seconda proposta prevede invece che i membri permanenti restino cinque mentre salirebbero a 19 i membri a rotazione (senza veto). Otto di questi, due per ogni aerea geografica, sarebbero però eletti per un mandato di quattro o cinque anni rinnovabili. Si tratterebbe quindi di una sorta di membri semipermanenti.

CUBA: SEI DISSIDENTI RILASCIATI PER MOTIVI DI SALUTE

Il governo cubano hanno scarcerato “per motivi di salute” sei dei 18 dissidenti del cosiddetto ‘Gruppo dei 75’ trasferiti nel fine-settimana in un ospedale militare dell’Avana: lo ha riferito a fonti di agenzia internazionali Elisardo Sánchez, presidente della ‘Comisión Cubana de Derechos Humanos y Reconciliación Nacional’ (Ccdhrn). I rilasciati sono l’economista indipendente Oscar Espinosa Chepe, condannato a 20 ani di detenzione, Marcelo López, condannato a 15 anni, Margarito Broche e Alfredo Felipe Mustafá, condannati a 25 anni; non ci sono ancora conferme sull’identità degli altri due oppositori liberati, ma si dovrebbe trattare di Pedro Arguelles e Pablo Pacheco. Sánchez ha precisato che tutti beneficeranno di una “licenza extra-penale” valida per un anno: “Non si tratta di libertà incondizionata, ma è comunque una buona notizia” ha aggiunto il presidente della Ccdhrn. Non è nota, per il momento, la sorte del poeta Raul Rivero, condannato a 20 anni di prigione, trasportato sabato scorso all’ospedale di Combinado del Este. Secondo Sánchez, le autorità dell’Avana potrebbero liberare altri dissidenti nelle prossime ore. Le scarcerazioni giungono a pochi giorni dal ripristino dei contatti ufficiali tra Cuba e la Spagna del primo ministro José Luis Rodríguez Zapatero, interrotti un anno e mezzo fa a seguito del congelamento delle relazioni tra l’Unione Europea e l’Avana per l'arresto dei 75 dissidenti e l'esecuzione di due fuggiaschi che avevano tentato di sequestrare un traghetto per raggiungere la Florida

BOLIVIA: PER LA LEGGE SUGLI IDROCARBURI RINVIO A DOPO ELEZIONI E NATALE

La tanto attesa ripresa della discussione parlamentare sulla legge sugli idrocarburi avverrà solo dopo il 7 dicembre, data in cui saranno noti i risultati delle elezioni municipali che si svolgeranno domenica prossima, 5 dicembre. Lo ha reso noto il primo segretario della Camera bassa, Erick Reyes Villa, aggiungendo che questa settimana il Parlamento rimarrà sostanzialmente chiuso, in quanto tutti i deputati e senatori saranno impegnati nei comizi pre-elettorali nelle province di provenienza. Per l’ancor più atteso voto, tuttavia, bisognerà attendere, nella migliore delle ipotesi, il gennaio 2005, visto che poco dopo la ripresa dei lavori parlamentari l’assemblea andrà in vacanza, in coincidenza con le festività di Natale e di fine anno. È dallo scorso luglio, allorché si svolse un referendum sugli idrocarburi dagli esiti incerti, che il governo boliviano, e in particolare il presidente della Repubblica Carlos Mesa, attendono l’approvazione del testo. Passato lo scorso ottobre all’esame della Camera bassa in lettura generale, ora il progetto deve essere approvato articolo per articolo, e proprio in questa fase, la più delicata, i lavori hanno subito molte interruzioni, sfiorando più volte anche la rottura a livello politico tra i vari attori della scena parlamentare nazionale. Punti di frizione tra le parti sono rappresentati dalla proprietà dei pozzi, attualmente ceduta alle aziende che sfruttano il gas, e dall’ammontare delle royalties che le multinazionali devono pagare allo Stato boliviano, oggi attestate al 18% (il progetto di Mesa prevede di portarle al 32%, ma alcuni parlamentari le vogliono al 50%). Su tutte e due le questioni è aperto uno scontro con le compagnie petrolifere straniere, che si oppongono a una revisione della legge vigente e, secondo alcuni attori della scena politica nazionale, stanno fomentando una sorta di separatismo nei dipartimenti più ricchi di risorse petrolifere, in particolare in quello di Santa Cruz.

NEPAL: RIBELLI RIFIUTANO ULTIMATUM DEL GOVERNO

I ribelli maoisti hanno rifiutato l’ultimatum posto dal governo per avviare nuovi colloqui di pace dopo quelli interrotti ad agosto 2003. La scorsa settimana ministro Sher Bahadur Deuba aveva dato ai maoisti 50 giorni per sedersi al tavolo negoziale e presentare le proprie condizioni, diversamente, aveva detto Deuba, il Paese proseguirà con l’organizzazione delle lungamente attese elezioni generali senza considerare le loro richieste. Nella risposta a firma del capo dei ribelli Pushpa Kamal Dahal, noto con il nome di ‘Prachanda’, si ribadisce che l’unico modo per riavviare i negoziati è il coinvolgimento di mediatori internazionali e l’apertura di una nuova assemblea costituente. Uno degli obbiettivi principali dei maoisti è di riscrivere la costituzione nepalese, che regge una monarchia costituzionale, cancellando i poteri attualmente conservati dal sovrano: su questo punto erano falliti i precedenti colloqui di pace per interrompere una ‘guerra del popolo’ avviata nel 1996 e che ha causato oltre 10.000 vittime. Nei mesi scorsi le Nazioni Unite avevo inviato nel piccolo Paese himalayano loro diplomatici allo scopo di verificare la disponibilità verso il coinvolgimento dell’Onu nel processo di pace.

PECHINO: Esplosione in miniera, nessuna speranza per i 141 intrappolati

Non ci sarebbero più speranze di trovare superstiti nella miniera di Chenjiashan, nella provincia centrale cinese di Shaanxi, dove 141 minatori sono rimasti intrappolati ieri dopo un'esplosione di gas. E' quanto riferiscono i soccorritori, accorsi sul luogo dell'incidente, precisando che al momento della deflagrazione nella miniera lavoravano 293 persone, 127 delle quali sono state tratte in salvo e 25 sono morte. Secondo i soccorritori, scrive il quotidiano "China Daily", è ormai impossibile trovare ancora dei superstiti tra i minatori rimasti intrappolati, dal momento che già i primi operai usciti dalla miniera mostravano sintomi di avvelenamento da monossido di carbonio. Tra i 127 minatori che sono riusciti a salvarsi infatti, non meno di una quindicina versano ora in condizioni addirittura critiche. Fonti mediche hanno precisato che presantano ustioni al viso e alle mani oppure forti sintomi di asfissia a causa del gas. Yan Mangxue, segretario del Partito Comunista nel villaggio di Yaogu, del quale sono originari alcuni dei minatori dispersi, ha detto che l'inchiesta preliminare avviata dal governo centrale ha accertato come la sciagura sia direttamente imputabile alla negliegenza e alla cupidigia di alcuni alti funzionari, in particolare agli amministratori della miniera. L'esponente del Pc ha ricordato che nello stesso impianto un precedente incendio era divampato appena il 19 novembre, e che il giorno 23 nei pozzi la densità del gas accumulatosi era ancora superiore ai livelli massimi consentiti: una circostanza che avrebbe dovuto imporre a chi di dovere di ordinare l'immediato arresto della produzione onde evitare il peggio.

  • I T A L I A

SCIOPERO GENERALE

Domani, Fabbriche e uffici chiusi e oltre ottanta manifestazioni in altrettante citta' italiane: per il quinto sciopero generale unitario di Cgil, Cisl e Uil contro le riforme e le politiche economiche del Governo Berlusconi, domani i lavoratori dipendenti si fermeranno per quattro ore per protestare contro la manovra Finanziaria. Per alcune categorie (il pubblico impiego, esclusa la scuola) e regioni (Veneto, Basilicata e Val D'Aosta) lo sciopero durera' otto ore. Ecco in sintesi le modalita' di partecipazione alla protesta per i lavoratori dei servizi pubblici essenziali. Per gli altri (industria, commercio ecc) lo sciopero e' di quattro ore prevalentemente di mattina. PUBBLICO IMPIEGO. Stop intera giornata. Interessati ministeri, parastato, enti locali, agenzie fiscali. SANITA'. Fermi tutto il giorno anche i lavoratori del servizio sanitario. Per il personale della sanita' privata l'astensione e' 4 ore. Serrande abbassate pure per le farmacia comunali. SCUOLA. Solo 2 ore di assemblee. Ha gia' scioperato il 15 novembre. RICERCA E UNIVERSITA'. Fermo di 8 ore. SOCCORSO STRADALE. I lavoratori delle autostrade si fermano 4 ore a fine turno; 8 ore il soccorso stradale. POSTE. Chiuse 8 ore. BANCHE. Chiuse l'intera mattina. TRASPORTI: aerei: fermi dalle 12 alle 16, tranne i controllori di volo; ferroviari: stop 9 alle 13; marittimi: ritardo delle partenze di 4 ore; bus e metro: l'orario dello sciopero e' deciso a livello provinciale con il rispetto delle fasce di garanzia. A Roma dalle 9,30 alle 13,30, a Milano dalle 18 a fine turno, a Napoli dalle 20 a fine turno. ACQUA, LUCE E GAS. Possibili estensione a otto ore. TLC E TV. 4 ore di sciopero a inizio turno per i lavoratori. Stop di 4 ore anche per la Rai. Nella stessa giornata di domani hanno proclamato sciopero anche l'Ugl e la Cisal con le stesse modalita' dei sindacati confederali (l'Ugl ha pero' esteso a 8 ore anche lo sciopero in Campania contro la criminalita'). L'Orsa Ferrovie ha annunciato che partecipera' allo sciopero. La Confederazione unitaria di base (Cub) ha confermato invece lo sciopero generale per il 3 dicembre e il fermo del trasporto pubblico locale per il 1 dicembre.

ACERRA, PER PROTESTA PECORE MORTE DAVANTI MUNICIPIO -

Una ventina di pecore morte sono state portate questa mattina da alcuni allevatori di Acerra (Napoli) davanti alla sede del Comune. Gli animali, morti secondo i pastori Mario e Vincenzo Cannavacciuolo, tutti a causa del forte inquinamento del suolo da diossina, sono stati lasciati sulle scale antistanti il palazzo comunale, ed ora si aspetta l'arrivo del servizio veterinario dell'Asl che li portera' via. Abbiamo chiesto l'abbattimento dei circa 600 capi che ancora ci sono rimasti - hanno spiegato gli allevatori - altrimenti rischiamo di restare senza piu' un animale, perche' ogni giorno ne muoiono oltre 20.

NAPOLI: proteste dei disoccupati

Questa mattina, un centinaio di attivisti dei movimenti dei disoccupati ha occupato l'edificio ex-Omni di proprieta' comunale, sito in via del Grande Archivio, nel centro storico di Napoli. Fin dalle prime ore della mattina, decine di attivisti, insieme a una delegazione del movimento dei disobbedienti, si alternano per rimuovere i quintali di rifiuti e detriti accumulati in questi anni di incuria, per rendere vivibile e utilizzabile questa struttura dalle immense potenzialita' sociali, abbandonata per anni dalle istituzioni in uno stato di totale degrado. Dinanzi all'immobilismo delle istituzioni- dicono i No global- sono ancora una volta i movimenti a porsi come unico argine contro il degrado e il disagio sociale, contro l'invivibilita' dei quartieri.

G.R. 13,00

IRAQ

AUTOBOMBA A RAMADI, 12 MORTI E 10 FERITI - Secondo le fonti, un kamikaze ha fatto esplodere la sua auto all'esterno di una stazione di polizia a Ramadi. Il medico che ha fornito queste informazioni ha precisato che le persone rimaste coinvolte nell'esplosione sono al 90% agenti di polizia che erano in fila per ricevere lo stipendio. Gli insorti hanno ripetutamente colpito nei mesi scorsi le forze di sicurezza irachene per scoraggiare la loro collaborazione con la forza multinazionale a guida Usa.

ATTENTATO DELLE FORZE USA ALLA LIBERTA' DI STAMPA IN IRAQ - I militari americani hanno arrestato il direttore del settimanale al-Saqr, giornale di Samarra. Lo hanno riferito fonti giornalistiche all'agenzia di stampa tedesca Dpa, secondo cui Mahmoud al-Shawareb è stato prelevato ieri pomeriggio dal suo ufficio e condotto in una località segreta. Il settimanale al-Saqr ha di recente pubblicato alcuni articoli critici nei confronti delle forze americane, il cui comportamento avrebbe portato a un peggioramento della situazione della sicurezza.

UCRAINA

SI DIMETTE CAPO DELLA BANCA CENTRALE E ENTRA IN POLITICA - Il presidente della Banca Centrale ucraina, Serhiy Tyhypko, si è dimesso dal suo incarico per entrare in politica. Tyhypko, ex ministro dell'economia, si era allontanato dai suoi uffici all'inizio dell'estate per dirigere la campagna elettorale presidenziale del primo ministro Viktor Yanukovych. Ieri il presidente uscente Leonid Kuchma gli aveva ingiunto di tornare al suo posto. Oggi la decisione del presidente di dimettersi.

Intanto voci di SCISSIONE: Il presidente ucraino uscente Leonid Kuchma ha tenuto una riunione stamane con il premier Viktor Yanukovic e i governatori delle regioni russofone dell'est del paese che minacciano referendum per l'autonomia delle rispettive regioni.

Da parte sua l'Unione europea e la Nato non accolgono l'ipotesi di un referendum secessionistico in Ucraina. E' quanto emerso dalle parole del rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza comune, Javier Solana, e dal segretario generale della Nato Jaap De Hoop Scheffer, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Bruxelles. "Ogni tipo di minaccia di questa natura non è molto benvenuta", il presidente russo "Putin sottoscrive la stessa posizione", ha tenuto a sottolineare Solana.

ROMANIA

ELEZIONI; PRIMI DATI, NASTASE AL 38%; BASESCU AL 36%(2) - Lo scarto di due punti tra Adrian Nastase (attualmente al governo, successore di Iliescu e candidato del partito socialdemocratico, in realtà composto da ex-comunisti) e Traian Basescu (dell'Alleanza Giustizia e verità, all'opposizione) - confermato da altri dati che danno il primo al 38,7% contro il 35,4% del secondo - portera' i due al ballottaggio per le presidenziali che si terra' il 12 dicembre prossimo. Per quanto riguarda le legislative, il partito di estrema destra 'Romania MARE' e' arrivato al terzo posto con il 13% dei voti sempre secondo i dati parziali. L'Unione democratica dei Magiari di Romania (Udmr) e' la sola tra le altre formazioni ad aver superato la soglia del 5% necessaria per entrare in Parlamento. Recentemente il governo rumeno ha fatto il suo ingersso nella NATO ed ha prodotto una crescita economica tra le più alte d'Europa pari al 6,1% previsto per l'anno in corso, anche se oltre 5.000 minirenni vivono nelle strade senza alcun sostentamento, sopravvivendo con penosi espedienti, secondo la denuncia di organismi internazionali.

COSTA D'AVORIO

ABIDJAN DENUNCIA FRANCIA A CORTE GIUSTIZIA L'AIA - La Costa d'Avorio contesta a Parigi la violazione degli accordi di difesa fra i due Paesi e la distruzione dell'aviazione ivoriana. Lo ha annunciato una missione presidenziale ivoriana a Bruxelles, citata dall'edizione digitale del quotidiano spagnolo "El Mundo". La domanda sarà depositata oggi stesso presso la sede del tribunale dell'Aia. In essa la Costa d'Avorio denuncia "la violazione degli accordi di difesa" con la Francia, "della risoluzione 1528" del Consiglio di sicurezza dell'Onu e "i fatti sul campo": nella fattispecie la distruzione dell'aviazione che ordinata dal presidente Jacques Chirac. Da parte sua, il ministro della Difesa francese, Michele Alliot-Marie, ha dichiarato che la denuncia contro la Francia non produrrà alcun effetto, ed ha aggiunto candidamente: "il nostro unico obiettivo è che questo Paese non si divida in due e si elimini la soluzione militare al conflitto"

FRANCIA

GOVERNO, DOPO LA NOMINA DI SARKOZY A PRESIDENTE DELL'UMP, GAYMARD PRENDE IL SUO POSTO - Il ministro dell'agricoltura francese Hervé Gaymard sarà nominato oggi ministro delle finanze al posto del dimissionario Nicolas Sarkozy, eletto ieri presidente dell'Ump, il partito di Chirac. La nomina di Gaymard innesca così un minirimpasto. All'agricoltura infatti viene nominato il ministro del bilancio Dominique Bussereau mentre va al suo posto il portavoce del governo Jean-François Copé, che conserva l'incrico di portavoce.

PALESTINA

MUSTAFA BARGOUTI "SONDAGGI MI DANNO VICINO ABU MAZEN" Mentre è tramontata la candidatura di Marwan Bargouti, emerge quella di Mustafa Bargouti che sarà il principale sfidante del leader dell'Olp. "Gli ultimi sondaggi mi danno molto vicino al candidato di Al-Fatah Abu Mazen e sarò in grado di giocare le mie possibilità", ha dichiarato stamane Mustafa Bargouti, leader di "Iniziativa Nazionale Democratica", annunciando in un hotel di Gerusalemme la sua candidatura alle elezioni presidenziali palestinesi del 9 gennaio. Mustafa Bargouti ha spiegato che le statistiche diffuse oggi da un centro ricerche di Gaza gli assegnano il 26% delle preferenze degli elettori. Mentre Abu Mazen si attesta al 39%. Allo stesso tempo lo sfidante ha aggiunto che un altro sondaggio, dell'Università Al-Najah di Nablus, che verrrà reso pubblico nei prosssimi gorni, lo vede indietro di un solo punto percentuale rispetto al prescelto di Al-Fatah (41% contro 40%). Bargouti, 50 anni, medico di formazione laica, rappresenta i settori progressisti della società civile palestinese, potrebbe raccogliere i voti anche degli islamisti moderati, intenzionati a mettere in difficoltà Al-Fatah ed il suo candidato Abu Mazen.

INTANTO L'Autorità Palestinese ha emanato una direttiva, in cui invita tutti i media di Stato a smettere di pubblicare o diffondere dichiarazioni e articoli che potrebbero essere interpretati come un incitamento all'odio contro Israele. Lo scrive stamattina il quotidiano panarabo 'Al Sharq Al Awsat. In base al resoconto del popolare quotidiano arabo, che ha sede a Londra, la circolare del governo palestinese è arrivata 24 ore dopo che il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha affermato che la battaglia contro le istigazioni è una condizione preliminare per l'accettazione da parte di Israele dell'Anp come referente nella realizzazione della Road Map. L'Autorità Palestinese avrebbe inoltre l'intenzione di riavviare il lavoro della Commissione congiunta contro l'istigazione. Diversi membri della dirigenza palestinese, comunque, hanno fatto notare che se l'Anp riconosce il fatto che l'incitamento all'odio è parte fondamentale della cooperazione, dovrebbe anche conseguirne una presa di distanza netta del governo israeliano dalle affermazioni contro i palestinesi contenute nei media e attribuite ad alcuni rabbini ultraortodossi o ai vertici militari.

ONU

GIOVEDI' PRESENTATE LE PROPOSTE DI RIFORMA - a 60 anni dalla loro fondazione le Nazioni Unite cercano di ripensare il loro ruolo e la loro struttura. Giovedì due dicembre prossimo, il segretario generale dell'Onu Kofi Annan trsametterà ai paesi membri delle Nazioni Unite le due proposte studiate dalla commissione di 16 saggi incaricata di studiare la riforma delle Nazioni Unite e - in particolare - del consiglio di sicurezza. Entrambe queste proposte, escludono l'assegnazione di un seggio per l'Unione Europea, respingendo di fatto la linea proposta dal governo italiano. Per l'Italia resterebbe soltanto quello che si potrebbe definire uno "spiraglio". Se infatti una delle due proposte prevede l'ingresso in consiglio di sicurezza della Germania, l'altra lascerebbe una chance all'Italia come possibile "membro del Consiglio a rotazione prolungata" o, in altre parole, come membro "semi-permanente". Le due proposte hanno una base comune, la divisione del mondo in quattro aree geografiche: Americhe, Europa, Asia (Oceania inclusa), Africa, e l'elevazione del numero dei membri del consiglio di Sicurezza dagli attuali 15 a 24. Ma il vero problema, com'è noto, riguarda i membri permanenti con diritto di veto. Secondo la prima proposta questi passerebbero a 11 ma senza diritto di veto. Tra i nuovi ingressi figurebbero "quasi certamente" Germania, Giappone, India, Brasile, Egitto (o Nigeria) e Sudafrica. La seconda proposta prevede invece che i membri permanenti restino cinque mentre salirebbero a 19 i membri a rotazione (senza veto). Otto di questi, due per ogni aerea geografica, sarebbero però eletti per un mandato di quattro o cinque anni rinnovabili. Si tratterebbe quindi di una sorta di membri semipermanenti.

ITALIA

ACERRA, PER PROTESTA PECORE MORTE DAVANTI MUNICIPIO - Una ventina di pecore morte sono state portate questa mattina da alcuni allevatori di Acerra (Napoli) davanti alla sede del Comune. Gli animali, morti secondo i pastori Mario e Vincenzo Cannavacciuolo, tutti a causa del forte inquinamento del suolo da diossina, sono stati lasciati sulle scale antistanti il palazzo comunale, ed ora si aspetta l'arrivo del servizio veterinario dell'Asl che li portera' via. Abbiamo chiesto l'abbattimento dei circa 600 capi che ancora ci sono rimasti - hanno spiegato gli allevatori - altrimenti rischiamo di restare senza piu' un animale, perche' ogni giorno ne muoiono oltre 20.

NAPOLI

Questa mattina, un centinaio di attivisti dei movimenti dei disoccupati ha occupato l'edificio ex-Omni di proprieta' comunale, sito in via del Grande Archivio, nel centro storico di Napoli. Fin dalle prime ore della mattina, decine di attivisti, insieme a una delegazione del movimento dei disobbedienti, si alternano per rimuovere i quintali di rifiuti e detriti accumulati in questi anni di incuria, per rendere vivibile e utilizzabile questa struttura dalle immense potenzialita' sociali, abbandonata per anni dalle istituzioni in uno stato di totale degrado. Dinanzi all'immobilismo delle istituzioni- dicono i No global- sono ancora una volta i movimenti a porsi come unico argine contro il degrado e il disagio sociale, contro l'invivibilita' dei quartieri.

gror041129 (last edited 2008-06-26 09:52:32 by anonymous)