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G.R. 19.30

ESTERI

Iraq

  • Scontri a Baquba, uccisi tre bambini Tre fratellini, di età tra i 10 e i 14 anni, sono stati uccisi ieri a Baquba, nel corso di uno scontro a fuoco seguito all'attacco della guerriglia contro una base statunitense. La madre dei bambini, Madiha Mahmud, ha raccontato che i figli erano intenti a giocare sul tetto di casa, nel quartiere Yarmuk, quando alcuni uomini con il volto mascherato hanno installato cavalletti per mortai invitando i residenti a mettersi al sicuro. Non è chiaro se i ragazzi siano stati colpiti dal fuoco dei ribelli o da quello delle forze americane.

Raid della coalizione, catturati 15 insorti a Baghdad

Un centinaio di soldati del reggimento scozzese Black Watch, insieme a marines americani, hanno effettuato una vasta operazione a sud di Baghdad con perquisizioni di case e controlli. Quindici presunti militanti sono stati arrestati. L’operazione, avvenuta a circa 50 km a sud della capitale, nei pressi di Iskandariya, è cominciata con la delimitazione di un vasto perimetro: i marines hanno creato cordoni con carri armati e blindati sulla parte occidentale dell’Eufrate. Nell'ultima settimana i soldati dell’operazione Plymouth Rock, basata su serie di raid con l’obiettivo di svenare le sacche di resistenza sunnita, hanno catturato 210 persone.

Ucciso leader studentesco dell'Universita' di Nablus

  • Il leader degli studenti dell’Universita' al Quds di Nablus, Naser Badawi, e' stato ucciso da uomini mascherati che hanno aperto il fuoco da un taxi con targa palestinese. Bedawi, 27 anni, liberato alcuni mesi fa da un carcere israeliano, e' morto questa mattina nell’ospedale di Nablus. Il braccio armato di al Fatah, la principale organizzazione palestinese, ha accusato Israele dell’assassinio.

Barghouti cambia idea: si candiderà alle presidenziali

Marwan Barghouti è tornato sui suoi passi, revocando la sua decisione di non candidarsi alla presidenza palestinese. Il leader radicale, condannato a numerosi ergastoli e attualmente in carcere in Israele, ha fatto sapere che il 9 gennaio sarà fra gli aspiranti alla successione di Arafat. Barghouti correrà da indipendente, visto che il candidato ufficiale di Fatah, fazione di cui era responsabile in Cisgiordania, sarà l’ex premier palestinese Abu Mazen.

Ucraina E' stato raggiunto un primo compromesso tra i partecipanti alla tavola rotonda in corso a Kiev, secondo quanto affermato alla televisione dal presidente Leonid Kuchma: non appena la Corte Suprema avrà reso nota la sua decisione, i partecipanti torneranno al tavolo dei negoziati, ma nel frattempo l'opposizione si impegna a togliere il blocco attorno ai palazzi del governo.

L'accordo è stato firmato dal leader dell'opposizione Viktor Yushenko e dagli altri partecipanti ai colloqui: il premier Viktor Yanukovich, il presidente uscente Leonid Kuchma, l'Alto rappresentante Ue Javier Solana, il presidente polacco Aleksander Kwasniewski, il segretario dell'Osce Jan Kubis e il presidente lituano Valdas Adamkus.

Il negoziato avviene a poche ore dal voto con il quale il Parlamento ucraino ha sfiduciato l'esecutivo di Yanukovich, e dopo che questi ha presentato a sua volta un ricorso alla Corte Suprema perché dichiari non valido il ballottaggio, ma limitatamente ad alcune province occidentali, dove il rivale Yushenko gode di maggior seguito.

Non è ancora chiaro se la Corte - che deve pronunciarsi su un ricorso presentato dall'opposizione che chiede l'annullamento dell'intero ballottaggio - accetterà di discutere la nuova richiesta. A confondere le acque ci ha pensato anche il presidente uscente Kuchma: a suo parere andrebbe ripetuto l'intero processo elettorale, compreso dunque il primo turno. Entrambi i candidati però si sono opposti.

Rimangono poi le minacce di separatismo delle province orientali, con forti vincoli con la Russia, e dove Yanukovich gode di largo seguito. Il governatore della provincia di Donetsk, principale regione industriale del Paese, aveva annunciato già ieri che il referendum sull'autonomia previsto per domenica sarebbe stato posticipato. Ma il suo obbiettivo non è la secessione, ma la creazione di una Repubblica all'interno dell'Ucraina, che diventerebbe quindi una sorta di Stato federale; oggi il presidente dell'assemblea legislativa provinciale Boris Kolesnikov ha comunicato la data per le consultazione, fissata per il 9 gennaio.

Rapporto europeo denuncia trattamento detenuti ucraini Rischio maltrattamenti per le persone detenute nelle carceri ucraine e condizioni materiali di detenzione "non ottimali": sono queste le conclusioni di un rapporto redatto dal Comitato per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti del Consiglio d'Europa. La relazione del Comitato, che accusa l'Ucraina di gravi violazioni dei detenuti, specialmente durante gli interrogatori, punta il dito anche sullo stato di detenzione di persone straniere. Il governo ucraino ha risposto al rapporto ribadendo che le misure necessarie per migliorare le condizioni delle persone sono state prese e che si stanno costruendo nuovi e migliori centri di detenzioni.

Cile Torture, anche la Marina ammette le proprie responsabilità La Marina militare cilena ha ammesso le proprie responsabilità nelle torture contro i dissidenti politici in carcere durante la dittatura. Lo ha reso noto durante una conferenza stampa l’ammiraglio Miguel Angel Vergara. "Nel periodo in cui la nave-scuola Esmeralda fu centro di detenzione, vennero compiuti a bordo interrogatori e torture, e di questo siamo profondamente dispiaciuti. La Marina ha espresso la propria solidarietà nei confronti di tutte le persone torturate e umiliate". Il rapporto sulle torture nel periodo della dittatura (1973-1998), elaborato da una commissione presieduta dal vescovo Sergio Valech, è stato presentato alla nazione dal presidente cileno Ricardo Lagos il 29 novembre, ed ha portato ad una ammissione di responsabilità da parte delle gerarchie militari di Marina, Esercito, e Carabineros.

Aids cresce il numero dei malati in America latina

  • Sono più di 1,7 milioni i portatori del virus dell'immunodeficienza acquisita nel continente latinoamericano: lo rivela un rapporto del Programma congiunto dell'organismo dell'Onu contro l'Hiv/Aids e dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui nel 2004 almeno 95 mila persone sono morte nella regione a causa del virus mentre sarebbero stati circa 240 mila i nuovi casi di contagio.

Rispetto al 2003, in pratica, il numero dei malati sarebbe cresciuto di almeno 150 mila unità, ma in molti paesi lo stato della sanità pubblica è tale da rendere impossibile un reale e attento monitoraggio. Molto colpite sono le donne: "Almeno 610 mila stanno vivendo con l'Aids" spiegano le organizzazioni che hanno firmato il rapporto. A rischio, in ogni caso, sarebbero soprattutto le persone che spendono la loro vita nelle zone più periferiche e nei quartieri più degradati, in particolare nelle grandi città del continente, a cominciare da quelle brasiliane, dove sono diffusi l'uso di stupefacenti e una certa promiscuità sessuale. Secondo il rapporto, particolarmente a rischio sarebbe, in questo momento, proprio il Brasile, dove è stato registrato circa un terzo dei malati dell'intera regione latinoamericana, mentre secondo gli studi condotti dai ricercatori dei due enti dell'Onu l'infezione viene ormai comunemente trasmessa con rapporti eterosessuali, cosa che complica ancora di più il lavoro di prevenzione dei governi, spesso a corto di fondi. In Argentina l'Hiv/Aids è concentrato soprattutto nella zona urbana della grande provincia di Buenos Aires e di quelle di Córdoba e Santa Fe. La maggior quantità di malati, in ogni caso, si ha proprio nel territorio della capitale, dove si calcola che viva e risieda circa il 65 per cento dei circa 150 mila malati di Hiv/Aids del paese (pari a poco meno dell'1 per cento della popolazione). In Uruguay i malati si avvicinano alle 10 mila unità, su una popolazione di meno di tre milioni e mezzo di abitanti; la cosa più preoccupante è che la maggior parte degli infettati vive nella capitale Montevideo e che negli ultimi tre anni la sindrome si è notevolmente sviluppata (nel 2001 i malati erano circa 6.500). In Venezuela gli infettati sono circa 110 mila, dato che fa dell'epidemia venezuelana una delle più preoccupanti dell'intera regione. In America centrale "il numero d'infezioni - si legge nel rapporto - dalla fine degli Anni '80 è andato aumentando in diversi paesi (tra i quali, in particolare, El Salvador, Nicaragua e Panama), sebbene sia il Guatemala il paese in cui si registra la crescita maggiore della malattia, mentre quello con la maggior percentuale della popolazione malata è l'Honduras" (circa 65 mila malati su una popolazione di meno di 7 milioni).

Aids, Brasile: il ministero della sanità contro le multinazionali

) Il programma anti-Hiv/Aids brasiliano, che garantisce l'accesso gratuito ai farmaci per 151 mila sieropositivi, eviterà il collasso solo grazie all'aumento della produzione nazionale di antiretrovirali: lo ha detto Pedro Chequer, coordinatore del dipartimento di malattie sessualmente trasmissibili e Hiv del ministero della Sanità, in un'intervista rilasciata alla «Folha de São Paulo», alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta all'Aids 2004. Secondo Chequer, i costi del programma supereranno quest'anno i 200 milioni di dollari, l'80 per cento dei quali destinato all'acquisto di anti-retrovirali importati. "La situazione è destinata ad aggravarsi nel 2005" ha spiegato Chequer, definendo "illegali" i prezzi imposti dalle multinazionali farmaceutiche. "Attualmente esistono condizioni tecniche tali da poter aumentare in breve tempo la produzione interna di nuovi farmaci, da tre a cinque tipi, con la cooperazione delle multinazionali o attraverso il ricorso alla licenza obbligatoria", strumento che in base agli accordi sui Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights (Trips), siglati all'Uruguay Round ed entrati in vigore il primo gennaio 1995, consente ad uno stato di produrre un farmaco, anche se coperto da brevetto, al fine di preservare la salute pubblica. Il Brasile è riuscito a ottenere sei tipi di anti-retrovirali a prezzi scontati, sul totale dei tredici anti retrovirali utilizzati nella terapia contro l'Aids; i rimanenti sette farmaci vengono direttamente prodotti nel paese. "Procederemo su questa strada, seguendo le norme dell'Organizzazione mondiale del commercio, ma soprattutto evidenziando l'interesse nazionale di assicurare il trattamento ai pazienti". Secondo Chequer, "nessuna legge internazionale può essere al di sopra dell'impegno etico ad assistere il nostro popolo". Il numero dei decessi e dei nuovi contagi di Aids in Brasile sarebbe sensibilmente sceso nell'ultimo anno: nel 2003 i morti sono stati 5.366, nel 2004 circa 3 mila. A San Paolo, dove vive circa un quinto dei sieropositivi brasiliani, le vittime sono passate da 3.050 nel 1994 (punta massima), a 1.692 nel 1998 e 966 nel 2003, fino agli attuali 500. Il programma statale brasiliano è stato preso come modello globale dalle Nazioni unite ed «esportato» in dodici paesi del mondo.

SALUTE:UE, DA CAMPI ELETTROMAGNETICI RISCHI DNA E CROMOSOMI LO DICONO CONCLUSIONI MAXI-STUDIO EUROPEO DURATO QUATTRO ANNI I campi elettromagnetici - come quelli di cellulari e linee elettriche ad alta tensione - hanno effetti tossici sotto il profilo genetico per le cellule umane in vitro: e' questa la conclusione di una ricerca finanziata dalla Commissione Ue che per quattro anni ha mobilitato esperti di dodici tra istituti e universita' dell'Unione europea. Secondo i dati raccolti dagli scienziati esponendo cellule umane coltivate in vitro a campi elettromagnetici, si sono registrati effetti genotossici, aumenti delle rotture delle catene semplici e doppie del DNA e aberrazioni cromosomiche. Anche se questo non puo' portare a concludere che ci sia un legame di causa e effetto tra l'esposizione e le conseguenze negative per la salute, gli autori dello studio osservano che il progetto Reflex ha dati risultati nuovi, e che gli effetti tossici e negativi che sono stati identificati richiedono ulteriori studi che vanno estesi a modelli animali appropriati e a volontari umani.

Italia

Dissequestrati i siti Rdb Cub sul precariato

Dal pomeriggio di ieri, martedì 30 novembre, lavori variabili e red-lab sono di nuovo on line, dopo più di una settimana di sequestro ordinato dalla procura di Roma. La magistratura, di fronte a una denuncia per diffamazione contro il sito web, non si è limitata a disporre la rimozione o il sequestro dell'articolo ritenuto "diffamatorio" come richiesto dallo stesso querelante, ma ha deciso il sequestro del sito dando ordine alla polizia postale di oscurarlo senza comunicare nulla alla redazione e al sindacato Rdb Cub, che hanno aspettato giorni prima di ottenere le informazioni sulle motivazioni del provvedimento. "Si è colpita pesantemente la libertà di informazione e, in questo caso, anche le libertà e diritti previsti per una associazione sindacale: mettendo così il bavaglio a tutte le notizie, i documenti, le informazioni utili che riguardano il variegato settore dei lavori precari, flessibili e del lavoro nero che ha visto nella giornata del 6 novembre uno dei punti più altri di rappresentazione". Il sequestro ha suscitato le proteste del Congresso della Federazione nazionale della stampa, che ha votato una mozione all'unanimità esprimendo «la propria preoccupazione per il ripetersi di interventi censori contro realtà informative che assumono la precisa funzione di dare voce ad un pezzo di società, i cui diritti ad un lavoro stabile e giuridicamente protetto sono negati».

CATANIA: SGOMBERATE 600 PERSONE

Polizia e carabinieri hanno sgomberato 170 alloggi di edilizia cooperativa occupati ieri da circa 600 persone in viale Moncada, nel popoloso rione Librino. Ieri mattina altre 400 persone erano state fatte sgombrare in altri tre edifici di viale Nitta, di proprietà di una cooperativa di dipendenti. Alcune di queste persone ieri sera hanno occupato la Cattedrale di Catania, dove sono rimasti tutta la notte, e stamattina hanno inscenato una manifestazione di protesta in piazza Duomo di fronte al comune al quale hanno chiesto un incontro urgente. Il municipio è presidiato da decine di poliziotti e dagli uomini della guardia di finanza. Gli occupanti sono per la maggior parte giovani coppie di disoccupati, con uno o più figli in tenera età, o di lavoratori monoreddito basso che affermano di "agire per stato di necessita". La corrispondenza da Catania con Giampiero

SCIOPERO AUTOFERROTRANVIERI - SIGNIFICATIVE LE ADESIONI 01 Dicembre 2004 - 12.58 Durata: 55 secondi Significative adesioni del 35% allo sciopero del coordinamento nazionale di lotta degli autoferrotranvieri. Lo sciopero è stato indetto per oggi , primo anniversario della rivolta spontanea e dei blocchi del dicembre scorso, per protestare contro il contratto recentemente firmato dai confederali, che no risponde alle esigenze ed alle aspirazioni dei lavoratori-trici del trasporto pubblico. La protesta riguarderà l'intera giornata, ma saranno rispettate le cosiddette fasce protette, diverse da città a città. Giampietro Antonini della Cub trasporti.

Sciopero della fame per 150 lavoratori della Nuova Scaini

I 150 lavoratori dellla Nuova Scaini di Villacidro, provincia di Cagliari, faranno uno sciopero della fame a staffetta contro la chiusura della fabbrica. Lo stabilimento, per anni azienda leader in Sardegna per la produzione delle batterie per auto, è andata in crisi dopo il disimpegno dell'Eni, il fallimento della privatizzazione e il tracollo della nuova proprietà. La protesta degli operai si sposta a Roma.Venerdì 3 dicembre, nell sede della Direzione generale dell'Eni, sindacalisti, parlamentari, amministratori comunali e lavoratori annunceranno in una conferenza stampa l'avvio dello sciopero della fame che coinvolgerà, a turno, i 150 ex-dipendenti della Nuova Scaini, accolti per l'occasione nella sede del Comune di Guspini.

Fiat, due settimane di cassa integrazione a Mirafiori

Due settimane di stop allo stabilimento Fiat di Mirafiori dal 27 dicembre a 9 gennaio. Cassa integrazione per i i 5.400 addetti delle linee di carrozzeria dei modelli Alfa 166, Thesis, Lybra, Punto, Idea, Musa e Multipla. Lo stesso provvedimento coinvolge i i 450 addetti delle Presse legati alle carrozzerie di Mirafiori e alla Sata di Melfi, mentre restano al lavoro solo 250 addetti che producono per Pomigliano. In tutto saranno prodotte circa 8.000 vetture in meno. "La situazione si conferma drammatica - spiega Vittorio De Martino, responsabile della Fiom di Mirafiori - perchè anche sulle nuove produzioni, come i monovolumi, si registrano problemi di tenuta sul mercato. Crescono i nostri timori sul futuro di Mirafiori".

DORIGO: PRESENTATA UN'ISTANZA DI DIFFERIMENTO 01 Dicembre 2004 - 13.31 Durata: 50 secondi Una interrogazione al ministro della Giustizia per avere informazioni su quanto avvenuto nella cella di Paolo Dorigo è stata annunciata dalla deputata dei Verdi Luana Zanella. La parlamentare spiega che "lo stesso Dorigo avrebbe comunicato ai suoi avvocati, Vittorio Trupiano e Sergio Simpatico, che alcuni agenti di polizia penitenziaria, su ordine del Dap, gli hanno comunicato che sarebbe stato trasportato nell'ospedale del carcere della Vallette, soluzione sempre osteggiata dallo stesso Dorigo il quale, pur di evitare il trasporto, è stato di fatto costretto ad interrompere lo sciopero della fame, sebbene continui a rifiutare cibo dell'amministrazione penitenziaria. Intanto una nuova istanza di differimento provvisorio dell'esecuzione della pena per Paolo Dorigo è stata presentata questa mattina al tribunale di sorveglianza di Perugia dai suoi difensori. Sentiamo sil suo avvocato Vittorio Tupiano.

Un'altra strage impunita Processo strage della questura, assolti Maggi e Neami

Carlo Maria Maggi e Francesco Neami sono stati assolti dai giudici della Corte d'Assise d'appello di Milano per la strage alla questura di Milano del 17 maggio 1973. I giudici hanno così confermato la sentenza del primo appello. L'accusa aveva chiesto per entrambi la condanna all'ergastolo.

Chiudiamo il gr con un comunicato di officina 99 centro sociale di Napoli che ospita tra l'altro gli studi di Radio Lina (radio del circuito di Radio Gap )

Errare e' umano, perseverare e' Diodato!!! Ci risiamo! Ancora fiumi di parole sul quotidiano "Roma", ancora un intervento dell'Enel che provvedeva a staccare la corrente al CSOA Officina99: gli stessi mandanti di sempre, questa volta con una nuova forma di rivendicazione in diretta televisiva. Prosegue l'attacco che i maggiori esponenti locali di AN, capeggiati dal capogruppo al comune Pietro Diodato , portano avanti a piu' riprese ormai da Febbraio ai danni del centro sociale di Gianturco; con il pretesto di ripristinare la loro legalita' e la loro sicurezza, ovvero la perfetta convivenza tra camorristi amici a tutela degli interessi comuni e poliziotti fidati a tutela dei primi, e strumentalizzando "il problema Officina" per i propri giochi di potere in chiave "amministrazione cittadina", e' stata ordita una perfetta macchina offensiva che prevede la copertura mediatica attraverso le servili pagine del quotidiano Roma, gli esecutori materiali dell'azione identificabili negli omini in tuta dell'Enel, e questa volta perfino un solido appoggio istituzionale materializzatosi nel ministro Castelli. Il guardasigilli leghista, chiamato in causa durante la trasmissione "Punto e a capo" del 25 novembre, non ha perso occasione per dichiarare che si sarebbe occupato in prima persona del "caso Officina99 a Napoli"; del resto cosa ci si poteva aspettare da una trasmissione che si occupava di riforma della giustizia, magistratura italiana, legalita' e perfino morti ammazzati della camorra se non che in primo piano arrivasse l'occupazione di uno spazio autogestito e restituito alla citta' e a chi la vive, e non a chi la governa, da ormai 13 anni? Ebbravo Diodato, che ha agganciato anche Castelli nel suo disegno... Ma per Diodato e' ancora poco, decide cosi', con la sua combriccola di neofascisti, di passare all'azione: di non accontentarsi delle accuse, delle denunce, delle parate televisive: adesso e' l'ora dell'azione e di provvedere personalmente a liberare Officina99 dai suoi occupanti per restituirla finalmente alle logiche del profitto, ai progetti di riqualificazione dei profitti, e chissa' magari ad una bella cittadella della polizia. Quando? venerdi 3 dicembre alle ore 11,30.

Venerdi' 3 dicembre presidio a Officina99 dalle ore 9:00 :

G.R. 13,00

  • IRAQ

AUTOBOMBA A BAGHDAD, UN MORTO - L'attacco è avvenuto sulla strada verso l'aeroporto di Baghdad. Un veicolo del convoglio è stato completamente distrutto.

KIRKUK, ESPLODE BOMBA SU STRADA: FERITI 3 MILITARI IRACHENI - Tre militari della Guardia nazionale irachena sono rimasti feriti oggi in un agguato nella zona nordoccidentale di Kirkuk. Il generale Sarhad Qader ha precisato che un ordigno piazzato lungo la strada è esploso al passaggio dei militari, diretti al quartier generale della Northern Oil Company.

INTANTO SULLE ELEZIONI Interviene il ministro della Difesa iracheno, Hazim Al Shalaan che afferma: "Mi sembra che le condizioni per le elezioni in Iraq non ci siano tutte. C'è uno squilibrio nella disponibilità di mezzi d'informazione da parte dei vari partiti, c'è un problema di sicurezza". E' la valutazione del ministro in visita a Roma. Shalaan ha precisato che il suo governo è "pronto a rispettare la data stabilita per le consultazioni (il 30 gennaio, ndr) o concordare qualsiasi altra data con le Nazioni Unite e l'insieme delle forze politiche irachene, se si raggiungesse un accordo sul rinvio".

IN MERITO ALLE TORTURE DI ABU GHRAIB, IL W.POST DENUNCIA: GLI USA SAPEVANO DEGLI ABUSI PRIMA DELLO SCANDALO = Un rapporto confidenziale destinato ai vertici militari americani in Iraq denunciava gli abusi sui detenuti in Iraq già nel dicembre 2003, più di un mese prima che venisse aperta l'inchiesta sulle sevizie nel carcere di Abu Ghraib. Lo scrive oggi il Washington Post, che è venuto in possesso del rapporto steso dal colonnello a riposo Stuart Herrington. Il colonnello accusa di abusi sui prigionieri la Task Force 121, una forza speciale che riunisce unità militari d'elite e agenti della Cia, e aveva allora il compito di individuare armi di distruzione di massa e alti esponenti del deposto regime di Saddam Hussein. Nelle 13 pagine del rapporto si legge che alcune pratiche di arresto e detenzione potrebbero essere tecnicamente illegali e si sottolinea che i soldati della coalizione si stanno facendo inutilmente dei nemici, tramite arresti indiscriminati e lunghi periodi di detenzione. In merito il giudizio di Herrington ha particolare valore: il colonnello è infatti un veterano della campagna contro i vietcong durante la guerra del Vietnam.

PALESTINA Il presidente dell'Olp Abu Mazen ha lanciato oggi un nuovo appello per la ripresa dei negoziati di pace con Israele, confermando che le due parti si incontreranno immdiatamente dopo le elezioni presidenziali dell'Anp del prossimo 9 gennaio. "Dobbiamo avere un dialogo con Israele" ha detto Abu Mazen, il principale favorito alla successione di Yasser Arafat. L'ex premier ha spiegato che "dopo le elezioni ci sarà un nuovo incontro" per favorire i progressi nella direzione indicata dalla road map. Dopo la morte di Yasser Arafat, rappresentanti del Quartetto (Usa, Ue, Onu e Russia) che sostiene la road map si sono recati nella regione per esortare entrambe le parti a riprendere il dialogo interrotto da tempo. Il premier israeliano Ariel Sharon, che non riteneva Arafat un interlocutore credibile, si è detto pronto a trattare con la nuova leadership palestinese.

ELEZIONI, HAMAS DECIDE BOICOTTAGGIO - Il movimento islamico palestinese Hamas ha deciso di boicottare le elezioni presidenziali del 9 gennaio. Lo ha confermato a Gaza il portavoce del movimento Mushir al Nasri. La motivazione e' che non e' stata accettata la proposta di Hamas di svolgere nello stesso momento anche le elezioni parlamentari e localitenere insieme.

IMMIGRAZIONE

17 SOCCORSI DA MOTONAVE A SUD DI LAMPEDUSA = La motonave italiana "Capitan Daniel", in navigazione nel Canale di Sicilia, a sud di Lampedusa, ha avvistato e soccorso un gommone di 6 metri in difficolta' con a bordo 17 migranti, tutti maschi, maggiorenni, in discrete condizioni di salute, alla deriva in balia delle onde, con mare e vento forza 5. I migranti sono stati poi trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera e condotti a Lampedusa.

AIDS

Nella Giornata Mondiale dell'Aids il Vaticano persiste nell'indicare quella che considera la via maestra per sconfiggere la diffusione del virus: "Castità e fedeltà". L'Aids è una "patologia dello spirito" e va curata attraverso una "educazione al rispetto del valore sacro della vita e la formazione alla pratica corretta della sessualità". E' quanto detto oggi dal Presidente per il Pontificio Consiglio per la Pastorale della salute, il cardinal Javier Lozano Barragan, e riportato dall'agenzia stampa Asianews.

E l'Italia non ha pagato la sua quota di cento milioni di euro ne' per il 2004 ne' per il 2005.... Lo ha ricordato in Aula alla Camera il deputato dei Ds Valdo Spini. La quota - ha spiegato Spini - e' dovuta al Global Found per la lotta all'Aids istituito dai G8 a Genova nel 2001 sotto la presidenza italiana. Anche questa e' una promessa ed un impegno che il presidente Berlusconi dovrebbe rispettare....

NO GLOBAL

DOMANI SIT IN DAVANTI AL TRIBUNALE DI COSENZA - Una manifestazione pacifica dei no global al Tribubale di Cosenza. Lo annuncia Francesco Caruso, portavoce movimento disobbedienti Napoli, alla vigilia del processo per i fatti del G8. Domani - dice Caruso - prende il via il processo in corte d'Assise per cospirazione, sovversione e attentato all'ordine economico dello stato. Accuse tipiche del regime fascista, Caruso rivolge dunque un appello a tutti i cosentini affinché domani mattina scendano in piazza insieme a noi.

gror041201 (last edited 2008-06-26 09:49:59 by anonymous)