GR ORE 9,30

IRAQ

Ennesima vittima caduta in combattimento tra le file del Primo Corpo di Spedizione dei Marines Usa nella turbolenta provincia occidentale irachena di al-Anbar: lo rende noto il Comando americano con un comunicato, nel quale si indica soltanto che la morte del soldato risale a ieri ed e' avvenuta mentre egli era impegnato in "operazioni di sicurezza e di stabilizzazione", come sempre non meglio specificate; non si rende noto, in particolare, il luogo dello scontro fatale. Al-Anbar e' una provincia molto vasta, che comprende gran parte dell'ovest del Paese, ed e' la principale roccaforte della guerriglia sunnita, specialmente nei bastioni di Falluja e del capoluogo, Ramadi; per debellare i ribelli ivi annidati l'8 novembre scorso fu lanciata dagli Stati Uniti una massiccia offensiva, con l'appoggio delle forze governative irachene e di reparti britannici, che non e' pero' bastata ad annienterne del tutto la tesistenza.

La polizia di Filadelfia ha arrestato un soldato americano che si era fatto sparare da un familiare per non tornare a combattere in Iraq. Il soldato Marquise Roberts, tornato a casa per due settimane di licenza, ha convinto un cugino a sparargli un proiettile in una gamba in modo da evitare un ritorno al fronte. Ma la polizia, dopo avere notato discrepanze nei racconti dei due uomini, che avevano parlato di incidente, e' riuscita ad indurre il soldato e il cugino a confessare. Sono stati arrestati. Roberts per avere denunciato il falso. Il cugino per assalto aggravato con un'arma.

M.O./ INCURSIONE ISRAELIANA A KHAN YOUNIS, MORTI 5 PALESTINESI

Cinque miliziani palestinesi sono stati uccisi nelle prime ore di stamattina durante uno scontro a fuoco con i militari israeliani, impegnati in un raid nel campo profughi di Khan Younis nel sud della Striscia di Gaza. Il bilancio delle vittime è stato aggiornato dall'esercito israeliano, citato dall'edizione online di Haaretz. I portavoce di Tsahal hanno spiegato che gli attivisti sono morti per le raffiche sparate da un elicottero israeliano. Secondo fonti palestinesi, invece, nella battaglia sarebbero morte soltanto due persone, e sette sono rimaste ferite. L'esercito israeliano ha spiegato che i suoi tank e scavatrici hanno fatto ingresso a Khan Younis per smantellare le costruzioni impiegate come rifugio dalla guerriglia locale, in un'operazione mirata a ridurre il numero di attacchi a colpi di razzi e mortaio contro i vicini insediamenti ebraici. I residenti hanno raccontato che i soldati hanno ordinato di evacuare un quartiere residenziale conosciuto come 'progetto austriaco'. Sempre stamattina, i palestinesi hanno sparato due razzi Qassam in direzione del Negev occidentale. I missili hanno colpito una zona disabitata e non hanno provocato danni né feriti.

GUANTANAMO: NEL CARCERE PRIGIONE SEGRETA DELLA CIA

ORE 13,00

'DESAPARECIDOS': APPROVATI RISARCIMENTI A VITTIME DI TORTURA

Il Parlamento cileno ha varato un progetto di legge che prevede risarcimenti economici alle vittime di torture durante il regime di Augusto Pinochet (1973-'90): la normativa, approvata a tempo di record per gli standard cileni, prevede sussidi e assistenza medica e psicologica a 28.000 cileni che hanno testimoniato a una commissione presidenziale le violenze subite. La legge stabilisce un vitalizio pari a 2.314 dollari all'anno per i cittadini di età inferiore ai 70 anni, 2.500 dollari a quelli tra i 70 e i 75 anni e 2.650 a ci ha superato questa età. È previsto, inoltre, chi è nato in centri di detenzione clandestini o ha trascorso periodi in carcere assieme ai genitori riceva un buono di 6.900 dollari. Basata sul rapporto della 'Comisión Nacional sobre la Detención Política y la Tortura', consegnato ufficialmente al presidente Ricardo Lagos il 10 novembre scorso, la nuova legge conferma che i contenuti del dossier resteranno comunque segreti per un periodo di 50 anni. La disposizione è stata contestata dalle associazioni dei familiari dei 'detenidos'-'desaparecidos', come la la 'Coordenadora de ex-presos y presas políticas', secondo i quali i nomi dei torturatori devono essere resi pubblici affinché sia fatta davvero giustizia

KYOTO: QUATTRO ATTIVISTI GREENPEACE ARRESTATI A BUENOS AIRES

Quattro attivisti di Greenpeace sono stati arrestati dalla polizia argentina mentre manifestavano contro il traffico di scorie nucleari davanti al centro congressi di Buenos Aires, ove e' in corso la X Conferenza dell'Onu sul Clima. Lo hanno reso noto fonti governative, secondo cui le forze dell'ordine hanno bloccato gli ambientalisti mentre stavano cercando di scavalcare la recinzione di sicurezza, eretta tutto intorno al palazzo sede dei lavori del forum; uno degli arrestati era travestito da Babbo Natale e insieme ai compagni reggeva alcuni bidoni, a loro dire colmi di scorie radioattive, che intendevano consegnare come 'regali' ai congressisti.

SIDERURGIA: TERNI; LAVORATORI AST OGGI POMERIGGIO A ROMA Un centinaio di lavoratori delle Acciaierie di Terni sara' oggi pomeriggio a Roma attuando, annunciano loro stessi, una presenza simbolica e silenziosa davanti a Palazzo Chigi dove e' in programma un incontro tra Governo, istituzioni locali, sindacati e dirigenza della Thyssen Krupp sul futuro dello stabilimento siderurgico ternano. La decisione di tenere una manifestazione simbolica e' stata presa dalle Rsu di cui fanno parte Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fismic, Failms. I lavoratori raggiungeranno la capitale con un pullman messo a disposizione dai sindacati e con auto private. Sara' - spiegano fonti sindacali - un sostegno simbolico nei confronti di coloro che intendono difendere la polisettorialita' nella produzione dell'AST respingendo il tentativo di concentrare l'intero core business solo sulla produzione dell'acciaio inossidabile.

gr 19.30

ITALIA

Acerra: Rifiuti Business :::::::NEWS::::::: Riprende la lotta 17 Dicembre 2004 mobilitazione generale

E’ riesplosa fortemente l’emergenza Acerra, da circa 5 anni sotto la minaccia della realizzazione di uno dei più grandi inceneritori d’Europa. La popolazione non lo vuole, ordinanze pubbliche chiedono la sospensione dei lavori sino all’esito di una nuova V.I.A. ma uno schieramento di forze di polizia occupa militarmente, tra cariche e fermi, l’area per garantire il lavoro delle ruspe e spianare la strada all’ennesimo scempio realizzato in nome dell’emergenza e dello sviluppo. Passato sostanzialmente indenne dalle mani di Rastrelli a quelle di Bassolino e, infine, del commissario straordinario Catenacci, il progetto dell’inceneritore (o del termovalorizzatore, come usa dire) viene presentato come l’unica soluzione possibile per risolvere definitivamente la cosiddetta emergenza rifiuti in Campania ossia il ricatto della inaccettabile alternativa dei rifiuti per strada, sotto casa, in una grande area metropolitana dove non si sono mai visti in funzione, in modo minimamente sufficiente, i contenitori per la raccolta differenziata. La popolazione, da sempre contraria alla realizzazione di questo impianto, che ha animato negli anni una tenace resistenza fatta di informazione, mobilitazione e proteste, forte dell’idea che il problema principale fosse soprattutto la logica speculativa e dissipativa dell’intero Piano Regionale dei Rifiuti (e non solo la localizzazione nel loro pur già fortemente provato territorio), continua a resistere ...Audio

Officina e radiolina :audio

SIDERURGIA: TERNI; LAVORATORI AST OGGI POMERIGGIO A ROMA Un centinaio di lavoratori delle Acciaierie di Terni sara' oggi pomeriggio a Roma attuando, annunciano loro stessi, una presenza simbolica e silenziosa davanti a Palazzo Chigi dove e' in programma un incontro tra Governo, istituzioni locali, sindacati e dirigenza della Thyssen Krupp sul futuro dello stabilimento siderurgico ternano. La decisione di tenere una manifestazione simbolica e' stata presa dalle Rsu di cui fanno parte Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fismic, Failms. I lavoratori raggiungeranno la capitale con un pullman messo a disposizione dai sindacati e con auto private. Sara' - spiegano fonti sindacali - un sostegno simbolico nei confronti di coloro che intendono difendere la polisettorialita' nella produzione dell'AST respingendo il tentativo di concentrare l'intero core business solo sulla produzione dell'acciaio inossidabile.

M.O. Cinque miliziani palestinesi sono stati uccisi nelle prime ore di stamattina durante uno scontro a fuoco con i militari israeliani, impegnati in un raid nel campo profughi di Khan Younis nel sud della Striscia di Gaza. il sesto dall'inizio della giornata - e' stato ucciso oggi da soldati israeliani impegnati in una vasta operazione a Khan Yunes, nel sud della striscia di Gaza. Lo riferisce il sito online Ynet del quotidiano Yediot Ahronot che identifica la vittima in Jihad Omar, 16 anni.Israele finora non ha commentato questa notizia. Il bilancio delle vittime è stato aggiornato dall'esercito israeliano, citato dall'edizione online di Haaretz. I portavoce di Tsahal hanno spiegato che gli attivisti sono morti per le raffiche sparate da un elicottero israeliano. Secondo fonti palestinesi, invece, nella battaglia sarebbero morte soltanto due persone, e sette sono rimaste ferite. L'esercito israeliano ha spiegato che i suoi tank e scavatrici hanno fatto ingresso a Khan Younis per smantellare le costruzioni impiegate come rifugio dalla guerriglia locale, in un'operazione mirata a ridurre il numero di attacchi a colpi di razzi e mortaio contro i vicini insediamenti ebraici. I residenti hanno raccontato che i soldati hanno ordinato di evacuare un quartiere residenziale conosciuto come 'progetto austriaco'. Sempre stamattina, i palestinesi hanno sparato due razzi Qassam in direzione del Negev occidentale. I missili hanno colpito una zona disabitata e non hanno provocato danni né feriti.

IRAQ

Ennesima vittima caduta in combattimento tra le file del Primo Corpo di Spedizione dei Marines Usa nella turbolenta provincia occidentale irachena di al-Anbar: lo rende noto il Comando americano con un comunicato, nel quale si indica soltanto che la morte del soldato risale a ieri ed e' avvenuta mentre egli era impegnato in "operazioni di sicurezza e di stabilizzazione", come sempre non meglio specificate; non si rende noto, in particolare, il luogo dello scontro fatale. Al-Anbar e' una provincia molto vasta, che comprende gran parte dell'ovest del Paese, ed e' la principale roccaforte della guerriglia sunnita, specialmente nei bastioni di Falluja e del capoluogo, Ramadi; per debellare i ribelli ivi annidati l'8 novembre scorso fu lanciata dagli Stati Uniti una massiccia offensiva, con l'appoggio delle forze governative irachene e di reparti britannici, che non e' pero' bastata ad annienterne del tutto la tesistenza.

La polizia di Filadelfia ha arrestato un soldato americano che si era fatto sparare da un familiare per non tornare a combattere in Iraq. Il soldato Marquise Roberts, tornato a casa per due settimane di licenza, ha convinto un cugino a sparargli un proiettile in una gamba in modo da evitare un ritorno al fronte. Ma la polizia, dopo avere notato discrepanze nei racconti dei due uomini, che avevano parlato di incidente, e' riuscita ad indurre il soldato e il cugino a confessare. Sono stati arrestati. Roberts per avere denunciato il falso. Il cugino per assalto aggravato con un'arma.

IRAQ: L'AUTISTA DEI GIORNALISTI FRANCESI RAPITI VUOLE DENUNCIARE GLI USA Parigi, L'autista e traduttore siriano, Mohammad al-Jundi, dei due giornalisti francesi,Christian Chesnot and Georges Malbrunot, rapiti in Iraq il 20 agosto scorso in Iraq e ancora in mano dei sequestratori, intende sporgere denuncia per maltrattamenti contro i soldati americani che lo hanno trovato l'11 novembre scorso, dopo essere entrati a Falluja.

COLOMBIA GOVERNO CONDIZIONA ESTRADIZIONE CAPO PARAMILITARI Se il mssimo capo paramilitare, Salvatore Mancuso, vorrà evitare l’estradizione negli Stati Uniti dovrà rispettare l’agenda del negoziato di pace col governo, esortare tutte le fazioni armate – in totale circa 20.000 combattenti - ad aderire al disarmo e abbandonare ogni attività illecita, in testa il narcotraffico: lo si legge in una nota ufficiale diramata dall’ufficio del presidente Alvaro Uribe, che apre, di fatto, al comandante delle Autodifese unite della Colombia (Auc), la strada per sfuggire al processo a cui vorrebbe sottoporlo un tribunale statunitense del distretto di Columbia (Washington) per contrabbando di cocaina. Mancuso, già condannato a 40 anni di carcere negli Anni ’90 per l’uccisione di 15 ‘campesinos’ e su cui pesano attualmente 21 mandati di cattura per crimini di lesa umanità, aveva annunciato all’inizio dell’ottobre scorso che avrebbe presieduto la smobilitazione di almeno 3.000 ‘paras’ entro la fine dell’anno: per il momento, circa 1500 uomini delle Auc hanno deposto le armi nella regione settentrionale del Catatumbo e altri 500 dovrebbero farlo domani nel sudest del Paese. All’inizio di dicembre, Mancuso aveva minacciato di interrompere i colloqui di pace se il governo avesse proceduto alla sua estradizione, autorizzata dalla Corte Suprema il 25 novembre scorso. [FB]

ARGENTINA 17/12/2004 10:28

REVOCATI MANDATI DI ARRESTO, MENEM PUÒ TORNARE L'ex presidente Carlos Menem, residente dallo scorso anno in Cile, tornerà in Argentina mercoledì prossimo: lo ha riferito suo cugino Adrián Menem, spiegando che sono già in corso nella sua provincia d’origine di La Rioja i preparativi per “una grande cerimonia”. Il rientro in patria dell’ex-presidente della Casa Rosada, più volte annunciato negli ultimi mesi, è ora giuridicamente possibile: una corte d’appello di Buenos Aires e il giudice federale Norberto Oyarbide, che indagano su accuse di corruzione ed evasione fiscale nei suoi confronti, hanno ritirato questa settimana due mandati di cattura internazionali che pesavano su Menem. Le inchieste proseguiranno, ma l’ex-presidente è stato di fatto autorizzato a lasciare il Cile, senza il timore di essere arrestato; sarà però tenuto a versare una cauzione di 3 milioni di pesos, pari a circa un milione di dollari. Menem, 74 anni, rifiutatosi per quattro volte di tornare in Argentina per rispondere delle accuse a suo carico, ha fondato la scorsa primavera una nuova ala del ‘Partido Justicialista’ (peronista), chiamata ‘Peronismo Popular’, con cui intende presentarsi alle presidenziali del 2007.

INDONESIA GIAKARTA SI OPPONE A ‘INNOVATIVO’ PIANO DI SICUREZZA AUSTRALIANO Un secco ‘no’ è stato rivolto oggi dalle autorità di Giakarta al piano di sicurezza australiano che vorrebbe creare una zona di ‘intercettazione’ fino alle acque territoriali indonesiane. La proposta era stata avanzata nei giorni scorsi dal primo ministro australiano John Howard in vista della visita in Indonesia del ministro della Difesa Robert Hill, da ieri nell’arcipelago asiatico. “Non possiamo accettare il concetto (che sta alla base del piano) perché va contro la nostra giurisdizione sulle acque indonesiane” è stato il commento rilasciato al quotidiano ‘Kompas’ dal ministro degli Esteri di Giakarta, Hassan Wirajuda, dopo un incontro con il ministro Hill. Wirajuda ha ricordato che il piano australiano finirebbe per toccare le acque dell’isola di Java, dell’arcipelago delle Molucche e dell’isola di Sulawesi (Cebeles) e che l’idea nel complesso è potenzialmente contraria alla legge marittima internazionale. Canberra vorrebbe creare una rete di intercettazione, dalla Nuova Zelanda fin oltre l’Indonesia, dell’estensione di 1000 miglia nautiche (1,850 chilometri) dalle sue coste per individuare, fermare e perquisire ogni natante diretto verso l’Australia. Tecnicamente, il gigante del pacifico non avrebbe titolo per condurre queste consistenti misure di controllo in acque internazionali.