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Iraq

A Mosul 18 operai sono stati attirati con la promessa di un posto di lavoro in una base statunitense e poi uccisi a sangue freddo. I fatti, ha reso noto il ministero dell'Interno, risalgono all'8 dicembre scorso, ma ne e' stata data notizia solo oggi, quando i corpi sono stati portati nell'ospedale di Khadimiya. Da meta' novembre Mosul, citta' a maggioranza sunnita, e' stata teatro di violenti scontri tra le forze di occupazione e quelle regolari da una parte e a guerriglia dall'altra. Dall'inizio di dicembre una sessantina di persone, soprattutto agenti della sicurezza irachena, sono state rapite e uccise dai miliziani.

Il capo della polizia del quartiere sciita di Sadr City, a Baghdad, e' stato ucciso questa mattina da un commando di uomini armati mentre si trovava sulla sua automobile. Lo ha detto una fonte del ministero dell'interno iracheno.

Un marine americano è stato ucciso in azione nella provincia di al Anbar, nell'ovest dell'Iraq. Lo hanno comunicato le forze armate statunitense. La zona è considerata una roccaforte dei ribelli sunniti.

Un esponente comunista e' stato ucciso a colpi di arma da fuoco a Baghdad: un comunicato del partito rende noto che Hadi Saleh (alias Abu Furat), membro dell'ufficio esecutivo della Federazione dei Sindacati iracheni, rientrato in Iraq nell'aprile 2003 dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, e' stato "assassinato a Baghdad da elementi terroristi anti-popolari, sostenitori del regime dittatoriale abbattuto".

Il comandante delle riserve dell'esercito americano, generale James Helmly, critica, in un documento non destinato a essere pubblicato, l'utilizzo delle sue forze fatto in Iraq e avverte che, a causa di errate scelte e pratiche, le riserve stanno rapidamente divenendo inutilizzabili. Non voglio sembrare allarmista. Ma voglio mandare un chiaro e distinto segnale di crescente preoccupazione, ha scritto il generale Helmly al capo di Stato Maggiore dell'esercito, generale Peter Schoomaker. La riserva dell'esercito dispone di circa 200 mila uomini, dei quali 52 mila - una percentuale molto alta - sono attualmente in servizio nella Guerra contro il terrorismo, 17 mila in Iraq e duemila in Afghanistan. In Iraq, i riservisti caduti sono stati finora una cinquantina. Al ritmo attuale di impegno e di logoramento di uomini e mezzi, avverte il generale Helmly, la Riserva si rivelera' presto incapace di portare a termine le missioni che le saranno state affidate e di rinnovare i ranghi con nuovi reclutamenti.

M.O.

Il leader palestinese Marwan Barghuti, condannato lo scorso giugno a cinque ergastoli dalla magistratura israeliana per concorso in atti terroristici, e' stato tolto dall'isolamento. Un portavoce del sistema carcerario israeliano ha reso noto che il n. 1 di Fatah in Cisgiordania, considerato l'ispiratore dell'intifada, e' stato trasferito in un braccio che ospita altri detenuti palestinesi. Barguti aveva annunciato la sua candidatura alla presidenza palestinese nelle elezioni del prossimo 9 gennaio, ma le forti pressioni l'hanno spinto a farsi da parte per non danneggiare le chance di Abu Mazen, succeduto a Yasser Arafat alla guida di Fatah.

Un palestinese che si era infiltrato all'alba di oggi in una colonia israeliana nella striscia di Gaza e' stato ucciso da soldati israeliani, che si sono poi lanciati all'inseguimento di un secondo palestinese infiltratosi nell'insediamento. Lo ha annunciato la radio militare israeliana. I due palestinesi armati erano riusciti a penetrare nella colonia di Ganei Tal, nel sud della Striscia, secondo quanto riferisce il quotidiano israeliano Haaretz nella sua edizione online. La sparatoria tra i militari e i palestinesi e' durata almeno mezz'ora, mentre agli abitanti dell'insediamento e' stato ordinato di non uscire di casa.

Cinque colpi di mortaio sparati da militanti palestinesi sono esplosi stamane in due colonie ebraiche - una a Sud di Gaza, l'altra a Nord - senza provocare vittime. Risultano invece danni materiali, secondo fonti militari. Questi attacchi sono stati rivendicati dal movimento islamico Hamas che osserva l'anniversario della uccisione di Yihia Ayash, un ingegnere specializzato nella confezione di ordigni che negli anni Novanta seminarono la morte nei mezzi pubblici di trasporto israeliani.

Il pubblico ministero in Israele ha ordinato l'apertura di un'inchiesta di polizia contro due attivisti della colonizzazione ebraica per i loro appelli all'esercito a disobbedire all'ordine di far sgomberare gli abitanti di alcuni insediamenti. Secondo fonti giudiziarie, l'inchiesta riguardera' Daniela Weiss, nota figura del movimento integralista religioso Gush Emunim (Blocco della Fede), e Noam Livnat, fratello del ministro dell'Istruzione nazionale Limor Livnat. Noam Livnat ha lanciato un movimento, battezzato 'Baluardo', che si propone di raccogliere le firme di 10.000 soldati che si rifiutino di obbedire all'ordine di fare sgomberare con la forza i coloni di Gaza.

Trentaquattro militari riservisti israeliani, tutti residenti nelle colonie ebraiche in Cisgiordania, hanno lanciato oggi un appello ai soldati affinché si rifiutino di procedere all'evacuazione forzata dei coloni dalla Striscia di Gaza. Tra essi figurano anche quattro comandanti di unità militari. I riservisti hanno firmato una petizione pubblicata dal quotidiano Yedioth Ahronot, in cui si definisce "illegale" l'evacuazione delle 21 colonie della Striscia di Gaza e dei quattro insediamenti cisgiordani. "E' vietato ai soldati obbedire a questo genere di ordini contrari alle leggi del Paese e al codice morale dell'esercito" si legge nella petizione. Uno degli ufficiali, il colonnello riservista Yitzhak Shadni, ha spiegato alla radio militare che il premier Ariel Sharon "non dispone più del consenso popolare" necessario per portare avanti il suo piano di ritiro dalle colonie. "Arik (soprannome di Sharon, ndr) è stato il nostro eroe, è stato eletto con il nostro voto ma fa esattamente il contrario di quanto ha promesso" ha aggiunto l'ufficiale.

Ieri, un militare israeliano e' stato condannato a quattro settimane di arresti per aver invitato i commilitoni a disobbedire all'ordine di evacuare i coloni di un insediamento illegale in Cisgiordania. Al sergente Yossi Pilant sono stati inflitti gli arresti di rigore per aver tentato di impedire alle guardie di frontiera e all'esercito di smantellare un sito di colonizzazione a Mitzpeh Yitzhar, vicino a Nablus.

gror050106 (last edited 2008-06-26 09:55:27 by anonymous)