IRAQ: NUOVI ATTACCHI DELLA GUERRIGLIA, ELEZIONI PROBLEMATICHE

Un'autobomba e' esplosa alle 08:45 ora locale nella parte occidentale di Baghdad a un posto di blocco sulla strada che porta alla sede del partito del premier, provocando dieci feriti iracheni, sette poliziotti e tre civili, secondo fonti ospedaliere e ufficiali. L'attentato è stato rivendicato da Abu Musab al Zarqawi che in un nastro trasmesso ieri in internet ha dichiarato guerra alle elezioni ed ha esortato i sunniti contro gli infedeli che andranno a votare. Il Fronte unificato arabo, che raggruppa organizzazioni arabe sunnite e sciite

a Kirkuk, ha deciso di ritirarsi dalle elezioni, dopo che la commissione elettorale ha deciso di autorizzare i curdi sfollati da altre zone a votare domenica 30 nella circoscrizione di Kirkuk, nel nord.

Negli Usa cresce intanto l'opposizione alla guerra. Un sondaggio di Zogby

International indica che il 52% degli americani giudica che il conflitto non

vale i morti causati.

IRAQ: TORTURATORI ANCHE DANESI

Cinque soldati danesi saranno processati per abusi sui prigionieri iracheni.

Lo ha annunciato il dipartimento per la Difesa danese al termine di

un'inchiesta di sei mesi da parte della procura militare che ha deciso di

rinviare il giudizio i cinque militari, tra i quali una donna. I maltrattamenti sono avvenuti nel campo danese, chiamato Camp Eden, nella zona sud del paese. Il capitano Hommel è accusata di aver ordinato alla polizia militare di costringere i prigionieri iracheni in posizioni scomode ed umilianti durante gli interrogatori.

PALESTINA: VERSO UN ACCORDO TRA ABU MAZEN E HAMAS

Israele non deve assicurare al nuovo governo dell'Autorita' Nazionale

Palestinese concessioni in cambio del cessate il fuoco, secondo il ministro delle Finanze israeliano, Benjamin Netanyahu. Abu Mazen ha parlato ieri di buoni progressi nei suoi colloqui a Gaza con le fazioni palestinesi; un portavoce di Hamas, Mushir al Masri, ha oggi confermato che con il presidente palestinese Abu Mazen il suo movimento ha raggiunto una intesa di principio su alcune questioni importanti. Il quotidiano israeliano 'Ha'aretz' afferma che il premier Ariel Sharon ed il ministro della Difesa Shaul Mofaz hanno assicurato che le forze israeliane sono disposte a sospendere le operazioni contro i militanti palestinesi se questi porranno fine ai loro attacchi contro bersagli israeliani. Intanto tre attacchi antiisraeliani si sono verificati stamane nel sud della

striscia di Gaza: un razzo Qassam e' stato lanciato contro la colonia israeliana di Ganey Tal, mentre nella vicina colonia di Neve' Dekalim un razzo anticarro e' stato sparato contro una pattuglia israeliana. In entrambi gli attacchi non ci sono state vittime. A Rafah inoltre un ordigno di 30 chilogrammi di esplosivo, deposto ai margini di una pista utilizzata dai blindati israeliani, e' stato neutralizzato da artificieri. Nel nord della striscia di Gaza, dove da venerdi' sono dispiegate forze della sicurezza palestinese, non si registrano oggi incidenti. La scorsa notte reparti militari israeliani hanno compiuto quattro arresti a Nablus (Cisgiordania) di presunti appartenenti ad Hamas.

INDONESIA: ANCORA TERREMOTO

Un terremoto del 6,2 grado della scala Richter ha colpito la regione del

Sulawesi centrale, nell’omonima isola indonesiana, provocando grande panico

tra la popolazione. l'epicentro è stato registrato a una ventina di chilometri a sudovest della città portuale di Palu, dove i cittadini si sono dati alla fuga

terrorizzati, temendo l’arrivato di un’onda anomala. Secondo i primi

resoconti, il sisma avrebbe provocato la morte di una persona e il

danneggiamento di una trentina di edifici nella città abitata da circa 270.000

persone. Le autorità locali e la polizia, utilizzando mezzi con autoparlanti,

hanno impegnato ore a rassicurare la popolazione che la città non era

minacciata da uno tsunami: molto lentamente la gente sta facendo rientro nelle

loro case. L’isola di Sulawesi è distante migliaia di chilometri dalla

provincia di Aceh, sull’isola di Sumatra, duramente colpita dal maremoto e

dalla conseguente onda anomala del 26 dicembre scorso, che hanno provocato,

secondo le ultime stime di Giakarta, oltre 160.000 morti e decine di migliaia

di dispersi. I geologi confermano che continua l’attività sismica nella

regione colpita dal maremoto: un’altra scossa si assestamento, del 6,3 grado

Richter, è stata registrata oggi nel tratto di mare tra l’isola di Sumatra e

l’arcipelago indiano delle Andaman e Nicobar, anch’esse fortemente colpite

dallo tsunami; non si hanno al momento notizie di ulteriori danni e gli

esperti sottolineano che una sisma di questa intensità non è sufficiente a

sollevare un’altra onda anomala. Dopo il cataclisma, sono state decine le

scosse avvertite nella sfortunata provincia di Aceh.

BOLIVIA SI RADICALIZZA SCONTRO TRA ‘COCALEROS’ YUNGAS E GOVERNO

I coltivatori di foglia di coca (‘cocaleros’) della regione settentrionale di

Yungas hanno cominciato oggi la seconda settimana di blocco stradale contro la

costruzione in loco di una base antidroga finanziata dagli Stati Uniti. I

manifestanti hanno deciso di sospendere i colloqui con il governo e di far

radicalizzare la protesta dopo aver appreso la decisione dell’esecutivo di La

Paz di procedere con l’edificazione della base che, secondo i ‘cocaleros’,

metterebbe in pericolo i loro diritti e le loro coltivazioni, tradizionalmente

dedicate, nella zona, all’uso personale e, in particolare alla masticazione e

alla produzione di infusi, e non destinate al narcotraffico. I coltivatori

temono, invece, di essere finiti nel mirino dell’amministrazione statunitense

e che la costruzione della base di La Rinconada rappresenti l’inizio di

un’azione più serrata da parte dell’amministrazione statunitense, che ha fatto

della distruzione delle piantagioni di coca in Bolivia e Colombia uno dei

centri della sua politica latinoamericana. Al momento circa 400 tra camion e

automobili vengono utilizzati dai ‘cocaleros’ per bloccare le strade, ma i

manifestanti minacciano di passare a misure di protesta ancora più

clamorose.[LL

CRISI COLOMBIA-VENEZUELA, CARACAS ACCUSA GLI USA

La crisi diplomatica – una delle più gravi esplose negli ultimi anni – tra

Colombia e Venezuela per l’arresto, considerato illegale dal governo

venezuelano, del capo guerrigliero delle Farc (Forze armate rivoluzionare

della Colombia) Rodrigo Granda, avvenuto forse a Caracas ad opera di agenti

colombiani in violazione delle norme del diritto nazionale e internazionale,

non è responsabilità di Bogotá ma degli Stati Uniti d’America: lo ha sostenuto

il presidente venezuelano Hugo Chávez davanti a una folla di suoi sostenitori

che hanno intrapreso una marcia di 16 chilometri fuori Caracas, affermando che

“so da dove vengono queste provocazioni: da Washington, non da Bogotá”. Il

presidente venezuelano ha aggiunto che il governo colombiano dovrebbe avere il

coraggio di ammettere il suo errore e non commetterne di nuovi. La Colombia

alla fine della corsa settimana ha inviato una lista di una decina di

guerriglieri delle Farc e dell’Eln (Esercito di liberazione nazionale) che si

muoverebbero liberamente in territorio venezuelano, attaccando postazioni

delle forze armate colombiane e obiettivi civili. Secondo il vicepresidente

venezuelano, José Vicente Rangel, la lista inviata da Bogotá è “deludente”

perché non tiene conto “di tutti i narcottrafficanti e i paramilitari

colombiani” che entrano illegalmente in territorio venezuelano. “Sembra che il

governo colombiano non dia importanza a questi fattori di perturbazione” ha

aggiunto polemicamente Rangel.[

KENYA: FUGA DAGLI SCONTRI

Sono migliaia le persone che continuano ad abbandonare le proprie case e le

proprie terre nella zona centrale del Kenya nel timore di nuovi scontri tra i

Masai (pastori nomadi, di origine nilotica) e Kikuyu (agricoltori, principale

gruppo bantu del Paese) . Lo riferiscono fonti giornalistiche internazionali,

precisando che nei combattimenti avvenuti tra sabato e domenica almeno 15

persone hanno perso la vita. Secondo le autorità keniane, dietro le tensioni

tra le due etnie si trova la lotta per il controllo delle acque del fiume

Ewaso Kedong. Gli scontri sarebbero cominciati dopo che nei giorni scorsi un

gruppo di giovani Masai ha fatto irruzione nella fattoria di un leader Kikuyu

nella regione del Mai Mahiu (una sessantina di chilometri a nord ovest di

Nairobi) accusandolo di aver deviato il corso del fiume per irrigare le

proprie terre, lasciando così senz'acqua le zone a valle del corso d'acqua

dove pascolano le mandrie dei Masai. Secondo le informazioni diffuse dalla

stampa, almeno 2.000 kikuyu avrebbero trovato rifugio nella città di Mai

Mahiu, mentre un alto, ma imprecisato, numero di Masai si sarebbe diretto

verso Narok; entrambe le città di trovano nella provincia della Rift Valley.

La gente continua a fuggire dalle zone teatro degli scontri, nonostante la

tregua annunciata ieri dopo una mediazione delle autorità locali e l'invio di

alcuni agenti di polizia.

Russia-Ucraina: possibile accordo per spazio comune

Il presidente russo Putin e' riuscito a strappare al neo-presidente ucraino

Yushenko un fermo impegno a creare uno 'spazio economico comune'. L'area

comune comprende la Russia, l'Ucraina, la Bielorussia e Kazakhstan. Al termine

del colloquio, Yushenko - deciso a portare il suo paese nell'Unione europea -

ha detto che e' d'accordo ad andare avanti verso la costruzione dello 'spazio

economico comune' ma 'se cio' rispondera' agli interesse nazionali e non

impedira' il movimento su altri mercati'.

INCHIESTA 6 NOV.: AGGIORNAMENTO AVV. CRISCI (audio)

NAPOLI DISOCCUPATI A CONVEGNO CGIL

Centinaia di disoccupati stanno stazionando davanti alla sede della Cgil di

via Torino, nella zona della stazione centrale di Napoli. Altre decine di

senzalavoro stanno partecipando ad un convegno indetto dal sindacato al quale

sta intervenendo anche l'assessore regionale alla Formazione professionale

Adriana Buffardi. I manifestanti hanno chiesto di poter intervenire con un

loro delegato. La protesta è stata organizzata dai disoccupati delle liste

'Banchi nuovi', 'Unione disoccupati napoletani', 'Rdb precari auto

organizzati' e dai 'Movimenti di lotta per il lavoro'.

TERRORISMO: DIFESE SODDISFATTE MENTRE PM INCASSANO ASSOLUZIONE ISLAMICI

Milano, 24 gen. 'Gioiscono' i difensori dei cinque islamici 'assolti' oggi

dall'accusa di terrorismo internazionale dal gup di Milano Clementina Forleo,

mentre l'accusa 'incassa' una sconfitta che, e' certo, non passera' sotto

silenzio. Disposto per oggi, al verdetto del giudice in pochi erano preparati.

Solo una 'voce' circolata per i corridoi della cittadella giudiziaria nella

tarda mattinata, una voce che annunciava motivazioni contestuali al

dispositivo, aveva fatto 'prevedere' a qualcuno che l'esito poteva anche non

essere tanto scontato. Cosi' e' stato. In poco piu' di una mezz'ora il gup ha

tirato una riga sull'inchiesta milanese piu' importante sul fronte del

terrorismo internazionale. Un'inchiesta che era stata avviata dal magistrato

Stefano Dambruoso e che, con la sua assegnazione a Vienna, era stata seguita

fino alla fine dal procuratore aggiunto Armando Spataro. E' stato lui, nei

giorni scorsi, a chiedere condanne severe, dai sei ai dieci anni, per i cinque

islamici che avevano scelto di essere giudicati con rito abbreviato. A tre dei cinque islamici il giudice ha assegnato pene solo per reati minori,

condanne da un anno e dieci mesi ai tre anni, assolvendoli comunque

dall'accusa principale. E, se non bastasse, il perche' lo ha illustrato nel

dispositivo con il quale ha dichiarato Brescia competente a giudicare altri

due indagati, ai quali comunque ha revocato la misura cautelare affermando, in

sintesi, che non sono mai stati dei terroristi. Allah e' grande. Grazie alla

giustizia italiana, dice uno degli imputati mentre, scortato, si prepara a

rientrare in carcere. Sorridente e' soprattutto Mohamed Daki, il marocchino

che lunedi' prossimo potra' lasciare San Vittore: a lui il giudice non ha

inflitto i sei anni chiesti dal pm ma un anno e dieci mesi. Che, ormai, ha

gia' scontato in presofferto.

ROMA: STUDENTI IN MOBILITAZIONE (audio)

PEACELINK DENUNCIA PROPAGANDA PROESERCITO

CHE Ufficiali delle Forze armate nelle scuole superiori

vanno a caccia di ragazzi e ragazze da arruolare nel nuovo esercito

professionale. Si moltiplicano, infatti, i protocolli d\'intesa fra gli Enti

locali, le amministrazioni scolastiche e i distretti militari per promuovere

fin dentro le aule scolastiche le \"opportunità lavorative\" offerte dal nuovo

esercito professionale, che dallo scorso 1 gennaio 2005 ha definitivamente

mandato in pensione la leva obbligatoria. Nelle prossime settimane, ma

qualcuno ha già iniziato, i militari saliranno in cattedra, sostituendosi agli

insegnanti, e illustreranno agli alunni degli ultimi anni delle scuole

superiori l\'importanza, e sicuramente anche la bellezza, di arruolarsi nelle

Forze armate, ovviamente per esportare la democrazia e portare la pace, come

in Iraq. E in tempi di precarietà, pardon flessibilità, forse non faticheranno

nemmeno troppo a convincere i ragazzi e le ragazze che il lavoro sicuro

offerto dall\'esercito, in fondo, potrebbe anche convenire. Il primo

Protocollo d\'intesa di cui si è avuta notizia (anticipata dall\'agenzia di

informazioni Adista) risale allo scorso 9 dicembre, ed è stato stipulato fra

l\'Ufficio scolastico regionale del Piemonte e il Comando reclutamento e forze

di completamento interregionale nord: Un secondo Protocollo è stato

sottoscritto lo scorso 13 dicembre fra la Provincia di Caserta e il Distretto

militare della città campana per realizzare sul territorio, in primo luogo

nelle scuole superiori, una serie di iniziative \"finalizzate alla promozione

e alla divulgazione delle opportunità occupazionali previste dalla Legge n.

226 del 23 agosto 2004\". Maggiori informazioni si possono trovare sul sito:

italy.peacelink.org

G. R. 13,00

IRAQ

Man mano che si avvicina la data delle elezioni del 30 gennaio, la guerriglia attacca con maggiore intensita' obiettivi delle forze di sicurezza irachene e i partiti e gli esponenti sciiti. L'autobomba e' esplosa alle 08:45 ora locale nella parte occidentale di Baghdad a un posto di blocco sulla strada che porta alla sede del partito del premier, provocando dieci feriti iracheni, sette poliziotti e tre civili, secondo fonti ospedaliere e ufficiali. L'attentato è stato rivendicato da Abu Musab al Zarqawi che in un nastro trasmesso ieri in internet ha dichiarato guerra alle elezioni ed ha esortato i sunniti contro gli infedeli (gli sciiti) che andranno a votare. Contro questi ultimi Zarqawi ha giurato vendetta. In risposta, sempre ieri, il premier Allawi ha ribadito che le elezioni del 30 gennaio permetteranno a tutti gli iracheni di partecipare al processo democratico.

Il ministro delle finanze iracheno Adel Abdel Mahdi, sciita, candidato alle elezioni del 30 gennanio con l'Alleanza unificata irachena, ha detto oggi di temere frodi negli scrutini del voto al quale, secondo lui, la sua formazione giunge favorita. L'instabilita' della sicurezza in Iraq impedisce l'invio di scrutatori in tutte le regioni del paese, ha precisato il ministro. Non possimo andare in tutte le regioni per controllate lo spoglio dei voti. E noi temiamo veramente che si verifichino frodi, ha affermato Abdel Mahdi in una conferenza stampa a Baghdad. Questa grande lacuna potrebbe permettere ad alcuni di manipolare le schede di voto e di scrivere i nomi in modo scorretto, ha aggiunto. Bisogna impedirlo, ha proseguito, e occorre che la Commissione elettorale e gli altri osservatori adottino trasparenza. L'Alleanza unificata irachena - che raggruppa i due piu' importanti partiti religiosi sciiti, il Consiglio superiore della rivoluzione islamica in Iraq ed il partito Dawa - e' rivale del Movimento di intesa nazionale del primo ministro Yiad Allawi.

PALESTINA

Israele non deve assicurare al nuovo governo dell'Autorita' Nazionale Palestinese concessioni in cambio del cessate il fuoco. Ad affermarlo e' stato il ministro delle Finanze israeliano, Benjamin Netanyahu, commentando le richieste avanzate dai gruppi militanti palestinesi di una riduzione delle operazioni delle forze militari israeliane in cambio di un accordo di cessate il fuoco. Abu Mazen ha parlato ieri di buoni progressi nei suoi colloqui a Gaza con le fazioni palestinesi; un portavoce di Hamas, Mushir al Masri, ha oggi confermato che con il presidente palestinese Abu Mazen il suo movimento ha raggiunto una intesa di principio su alcune questioni importanti e che le residue divergenze di opinione si stanno riducendo. Il quotidiano israeliano 'Ha'aretz' afferma che il premier Ariel Sharon ed il ministro della Difesa Shaul Mofaz hanno assicurato che le forze israeliane sono disposte a sospendere le operazioni contro i militanti palestinesi se questi porranno fine ai loro attacchi contro bersagli israeliani. Ma Sharon ha ricordato che le forze di sicurezza israeliane sono pronte a lanciare una risposta dura in caso di una ripresa degli attacchi contro le citta' vicine al confine con Gaza. Netanyahu però e' andato oltre ed ha detto: Non credo che Israele dovrebbe concedere qualcosa, ed ha aggiunto che se Abu Mazen ed il suo governo iniziano a smantellare le organizzazioni terroristiche e confiscare le loro armi e sospendere il velenoso incitamento contro Israele, allora sapremo che siamo nella giusta direzione.

Intanto tre attacchi antiisraeliani si sono verificati stamane nel sud della striscia di Gaza, in un'area dove ancora il presidente Abu Mazen non e' riuscito a dislocare agenti della sicurezza palestinese. Secondo il presidente, i ritardi sono dovuti ad impedimenti opposti dalle forze armate israeliane dislocate in quella zona. A quanto si e' appreso, un razzo Qassam e' stato lanciato contro la colonia israeliana di Ganey Tal, mentre nella vicina colonia di Neve' Dekalim un razzo anticarro e' stato sparato contro una pattuglia israeliana. In entrambi gli attacchi non ci sono state vittime. A Rafah inoltre un ordigno di 30 chilogrammi di esplosivo, deposto ai margini di una pista utilizzata dai blindati israeliani, e' stato neutralizzato da artificieri. Nel nord della striscia di Gaza, dove da venerdi' sono dispiegate forze della sicurezza palestinese, non si registrano oggi incidenti. La scorsa notte reparti militari israeliani hanno compiuto quattro arresti a Nablus (Cisgiordania) di presunti appartenenti ad Hamas.

INDONESIA

Un terremoto del 6,2 grado della scala Richter ha colpito la regione del Sulawesi centrale, nell’omonima isola indonesiana, provocando grande panico tra la popolazione, scioccata dal maremoto che ha colpito altre aree della nazione. L’epicentro è stato registrato a una ventina di chilometri a sudovest della città portuale di Palu, dove i cittadini si sono dati alla fuga terrorizzati, temendo l’arrivato di un’onda anomala. Secondo i primi resoconti, il sisma avrebbe provocato la morte di una persona e il danneggiamento di una trentina di edifici nella città abitata da circa 270.000 persone. Le autorità locali e la polizia, utilizzando mezzi con autoparlanti, hanno impegnato ore a rassicurare la popolazione che la città non era minacciata da uno tsunami: molto lentamente la gente sta facendo rientro nelle loro case. L’isola di Sulawesi è distante migliaia di chilometri dalla provincia di Aceh, sull’isola di Sumatra, duramente colpita dal maremoto e dalla conseguente onda anomala del 26 dicembre scorso, che hanno provocato, secondo le ultime stime di Giakarta, oltre 160.000 morti e decine di migliaia di dispersi. I geologi confermano che continua l’attività sismica nella regione colpita dal maremoto: un’altra scossa si assestamento, del 6,3 grado Richter, è stata registrata oggi nel tratto di mare tra l’isola di Sumatra e l’arcipelago indiano delle Andaman e Nicobar, anch’esse fortemente colpite dallo tsunami; non si hanno al momento notizie di ulteriori danni e gli esperti sottolineano che una sisma di questa intensità non è sufficiente a sollevare un’altra onda anomala. Dopo il cataclisma, sono state decine le scosse avvertite nella sfortunata provincia di Aceh.

KENYA

Sono migliaia le persone che continuano ad abbandonare le proprie case e le proprie terre nella zona centrale del Kenya nel timore di nuovi scontri tra i Masai (pastori nomadi, di origine nilotica) e Kikuyu (agricoltori, principale gruppo bantu del Paese) . Lo riferiscono fonti giornalistiche internazionali, precisando che nei combattimenti avvenuti tra sabato e domenica almeno 15 persone hanno perso la vita. Secondo le autorità keniane, dietro le tensioni tra le due etnie si trova la lotta per il controllo delle acque del fiume Ewaso Kedong. Gli scontri sarebbero cominciati dopo che nei giorni scorsi un gruppo di giovani Masai ha fatto irruzione nella fattoria di un leader Kikuyu nella regione del Mai Mahiu (una sessantina di chilometri a nord ovest di Nairobi) accusandolo di aver deviato il corso del fiume per irrigare le proprie terre, lasciando così senz'acqua le zone a valle del corso d'acqua dove pascolano le mandrie dei Masai. Secondo le informazioni diffuse dalla stampa, almeno 2.000 kikuyu avrebbero trovato rifugio nella città di Mai Mahiu, mentre un alto, ma imprecisato, numero di Masai si sarebbe diretto verso Narok; entrambe le città di trovano nella provincia della Rift Valley. La gente continua a fuggire dalle zone teatro degli scontri, nonostante la tregua annunciata ieri dopo una mediazione delle autorità locali e l'invio di alcuni agenti di polizia.

BURUNDI

Isaie Bigirimana, governatore di Bunanza, una delle province del Burundi, e la sua guardia del corpo sono stati assassinati ieri pomeriggio in un agguato teso da guerriglieri alla periferia nord ovest della capitale Bujumbura. Lo rendono noto fonti ufficiali militari, di cui riferisce radio Nairobi. L'imboscata -stando alle fonti- e' opera degli 'irriducibili' del Fronte nazionale di Liberazione (Fnl), che non hanno accettato l'intesa di pace siglata circa un anno fa dall'altra principale (e maggioritaria) organizzazione della guerriglia, le Forze per la Difesa Democratica, i cui leader siedono ora in Parlamento ed al governo, mentre i ribelli si stanno parzialmente fondendo con l'esercito regolare, e comunque collaborano nella caccia ai militanti del Fln, ancora molto radicati nell'area intorno a Bujumbura. Non a caso, l'agguato e' avvenuto in quella zona. Da tempo si parla di negoziati segreti anche con gli 'irriducibili', ma a quanto pare la strada e' ancora molto complessa. Cio' mette a rischio le elezioni previste in aprile, che dovrebbero sugellare la concordia nazionale dopo la lunghissima e sanguinosa ribellione portata avanti da estremisti hutu (etnia maggioritaria nel Paese), contro il governo, storicamente in larga misura controllato dalla minoranza tutsi.

USA

WASHINGTON - Polemiche, e preoccupazioni, negli Stati Uniti, dopo l'annuncio della decisione della Taser International d'incrementare la potenza di alcune sue armi cosiddette non letali, che stordiscono. Si tratta, appunto, dei taser, in dotazione alle polizie di molte citta' degli Stati Uniti: strumenti che danno una scossa che dovrebbe temporaneamente immobilizzare l'individuo colpito.

ITALIA

NAPOLI DISOCCUPATI A CONVEGNO CGIL = Centinaia di disoccupati stanno stazionando davanti alla sede della Cgil di via Torino, nella zona della stazione centrale di Napoli. Altre decine di senzalavoro stanno partecipando ad un convegno indetto dal sindacato al quale sta intervenendo anche l'assessore regionale alla Formazione professionale Adriana Buffardi. I manifestanti hanno chiesto di poter intervenire con un loro delegato. La protesta è stata organizzata dai disoccupati delle liste 'Banchi nuovi', 'Unione disoccupati napoletani', 'Rdb precari auto organizzati' e dai 'Movimenti di lotta per il lavoro'.

PEACELINK DENUNCIA CHE Ufficiali delle Forze armate nelle scuole superiori vanno a caccia di ragazzi e ragazze da arruolare nel nuovo esercito professionale. Si moltiplicano, infatti, i protocolli d\'intesa fra gli Enti locali, le amministrazioni scolastiche e i distretti militari per promuovere fin dentro le aule scolastiche le \"opportunità lavorative\" offerte dal nuovo esercito professionale, che dallo scorso 1 gennaio 2005 ha definitivamente mandato in pensione la leva obbligatoria. Nelle prossime settimane, ma qualcuno ha già iniziato, i militari saliranno in cattedra, sostituendosi agli insegnanti, e illustreranno agli alunni degli ultimi anni delle scuole superiori l\'importanza, e sicuramente anche la bellezza, di arruolarsi nelle Forze armate, ovviamente per esportare la democrazia e portare la pace, come in Iraq. E in tempi di precarietà, pardon flessibilità, forse non faticheranno nemmeno troppo a convincere i ragazzi e le ragazze che il lavoro sicuro offerto dall\'esercito, in fondo, potrebbe anche convenire. Il primo Protocollo d\'intesa di cui si è avuta notizia (anticipata dall\'agenzia di informazioni Adista) risale allo scorso 9 dicembre, ed è stato stipulato fra l\'Ufficio scolastico regionale del Piemonte e il Comando reclutamento e forze di completamento interregionale nord: Un secondo Protocollo è stato sottoscritto lo scorso 13 dicembre fra la Provincia di Caserta e il Distretto militare della città campana per realizzare sul territorio, in primo luogo nelle scuole superiori, una serie di iniziative \"finalizzate alla promozione e alla divulgazione delle opportunità occupazionali previste dalla Legge n. 226 del 23 agosto 2004\". Maggiori informazioni si possono trovare sul sito: italy.peacelink.org

G.R. 9,30

INDONESIA

ALMENO UN MORTO PER SISMA 6,2 GRADI - Alle 03:10 locali una scossa di terremoto sull'isola indonesiana di Celebes (Sulawesi), danneggiando edifici e seminando il panico tra la gente. Lo ha annunciato l'agenzia ufficiale Antara. Una forte scossa e' stata anche avvertita stamattina anche a Banda Aceh, capoluogo della provincia di Aceh, devastata dal maremoto di un mese fa. La vittima si e' avuta a Palu, un uomo di 75 anni, e' morto nel crollo della sua abitazione. Molti abitanti, presi dal panico, sono fuggiti su alture circostanti per paura di un maremoto, dopo quello terribile del 26 dicembre, che ha fatto piu' di 170.000 morti nella vicina isola di Sumatra.

GRECIA

SISMA NELLE ISOLE DEL DODECANESO = Un sisma di magnitudo 5,5 della scala Richter ha colpito questa mattina le isole greche del Dodecaneso e la costa sudoccidentale della Turchia. A renderlo noto e' stato l'Istituto simologico di Atene, precisando che l'epicentro della scossa e' stato localizzato 49 chilometri a sud dell'isola di Kastellorizo. Non sono stati segnalati feriti.

INDONESIA

NEGOZIATO TRA GIACARTA E RIBELLI IN FINLANDIA - Il governo di Giacarta e rappresentanti del GAM, Freeh Aceh Movement, il movimento dei ribelli separatisti che combatte contro le truppe indonesiane nella provincia di Aceh, avvieranno un negoziato nei prossimi giorni in Finlandia con la mediazione dell'ex presidente indonesiano Martti Ahtisaari. E' dal 1976 che i ribelli del GAM combattono per la creazione di uno stato indipendente: l'ultimo negoziato tra rappresentanti delle parti era fallito nel mese di maggio 2003. Dopo lo tsunami e' entrato in vigore un cessate il fuoco.

IRAQ

ATTENTATO A BAGHDAD, ALMENO 12 FERITI - Ha provocato almeno 12 feriti l'esplosione di un'autobomba questa mattina in pieno centro a Baghdad, nei pressi della sede del partito del premier ad interim, Iyad Allawi. Lo ha riferito la Cnn. Il luogo in cui e' avvenuta l'esplosione e' anche vicino alla Green Zone, l'area protetta in cui si trovano la sede dell'ambasciata americana e quella del governo ad interim.

PALESTINA

NABLUS, ARRESTI DI PRESUNTI DIRIGENTI DI HAMAS IL 18 GENNAIO - L'esercito israeliano ha arrestato il 18 gennaio otto palestinesi ritenuti capi locali di Hamas a Nablus, nel nord della Cisgiordania, lo ha reso noto oggi una fonte militare israeliana.

USA

WASHINGTON - Polemiche, e preoccupazioni, negli Stati Uniti, dopo l'annuncio della decisione della Taser International d'incrementare la potenza di alcune sue armi cosiddette non letali, che stordiscono. Si tratta, appunto, dei taser, in dotazione alle polizie di molte citta' degli Stati Uniti: strumenti che danno una scossa che dovrebbe temporaneamente immobilizzare l'individuo colpito. Secondo quanto scrive il New York Times, alcuni poliziotti si erano lamentati del fatto che soggetti trattati con i taser erano ancora capaci di restare vigili e mobili e di reagire. Di qui la decisione dell'azienda produttrice di aumentare la potenza d'un modello, l'X-26, del 14%. Ma i taser sono recentemente finiti sotto accusa, da parte di organizzazioni che si occupano del rispetto dei diritti dell'uomo, perche' le armi non letali sarebbero in realta' state gia' responsabili di diversi decessi. C'e' il timore che l'aumento della potenza aumenti i rischi del ricorso alla scossa che immobilizza.

ITALIA

AMIANTO: IL PUNTO SU NORMATIVA IN CIRCOLARE INAIL = Con una circolare l'INAIL delinea il nuovo quadro di riferimento normativo in materia di benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto ed emana le prime istruzioni operative. In linea generale, il decreto interministeriale del 27 ottobre 2004 prevede: due diversi regimi a seconda che il periodo lavorativo di esposizione all'amianto fosse soggetto o no all'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gestita dall'INAIL; la data del 2 ottobre 2003 come ultimo giorno di esposizione all'amianto utile per la maturazione del diritto ai benefici previdenziali; la data del 15 giugno 2005 come ultima utile pre la presentazione all'INAIL della domanda di rilascio del certificato di esposizione all'amianto, pena di decadenza dal diritto ai benefici. Ai lavoratori che sono stati esposti all'amianto per periodi lavorativi soggetti all'assicurazione INAIL, si applica la disciplina vigente prima del 2 ottobre 2003, a condizione che a quella data abbiano maturato il diritto ai benefici previdenziali e presentino la domanda di certificazione all'INAIL entro il 15 giugno 2005. Questi lavoratori, che abbiano ottenuto o terranno dall'INAIL il certificato di esposizione ultradecennale all'amianto, continueranno quindi a fruire del coefficiente moltiplicativo di 1,5 del periodo di esposizione ai fini sia della determinazione del diritto che della misura della pensione. In sostanza, a questi fini, 10 anni di esposizione all'amianto saranno calcolati come se fossero stati 15. I lavoratori interessati devono presentare la domanda all'INAIL per ottenere la certificazione seguendo uno schema contenuto nel decreto interministeriale; in mancanza l'Istituto provvedera' a richiedere agli interessati le ultioeri informazioni necessarie.