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Irak: carrelata di notizie Gruppo armato annuncia mobilitazione generale contro le elezioni

L'Esercito islamico in Iraq, un gruppo armato che noto per il sequestro di stranieri, ha annunciato una "mobilitazione generale" dei suoi militanti contro le elezioni parlamentari del 30 gennaio, con un comunicato su un sito Internet. 16:05 Almeno 11 poliziotti uccisi durante scontri con i ribelli.

gruppi sunniti intendono partecipare a stesura Costituzione

Diversi gruppi sunniti che esortano al boicottaggio del voto del 30 gennaio in Iraq, hanno tuttavia fatto sapere di voler partecipare alla stesura della nuova costituzione, scrive il New York Times. "Il fatto che ci siamo ritirati dalla competizione elettorale, non significa che non parteciperemo alla stesura della costituzione. Tutti i sunniti vi devono prendere parte", commenta Scheik Moayad Ibrahim al-Adhami, alto esponente dell'Associazione degli Ulema, che rappresenta 3.000 moschee ed è il più influente dei gruppi sunniti favorevoli al boicottaggio.

Almeno 11 poliziotti uccisi durante scontri con i ribelli Almeno 11 agenti di polizia sono rimasti uccisi in diversi scontri con i ribelli scoppiati questa mattina nel quartiere orientale Rashad di Baghdad. Gli agenti hanno esploso colpi di arma da fuoco contro gli insorti, sorpresi a distribuire volantini di minaccia contro chiunque sia intenzionato a recarsi alle urne domenica prossima, 30 gennaio, per l'elezione dell'Assemblea nazionale.

Liberati da Guantanamo gli ultimi 4 britannici prigionieri

Quattro musulmani britannici internati dai due ai tre anni nel campo di prigionia Usa a Guantanamo sono in volo verso la Gran Bretagna dove arriveranno nel pomeriggio. Lo ha detto Scotland Yard. I quattro - Moazzam Begg di Birmingham; Feroz Abbasi, Martin Mubanga e Richard Belmar, tutti di Londra - sono a bordo di un aereo C-17 della Raf.

GUATEMALA SPARATORIA IN LATIFONDO, UCCISI CINQUE ‘CAMPESINOS’ Cinque ‘campesinos’, tra cui una ragazzo di 15 anni, sono stati uccisi e altri sei sono rimasti feriti in una sparatoria ingaggiata dal proprietario e dalle guardie armate di un latifondo, conosciuto come ‘El Corozo’, a Samayac, nel dipartimento di Suchitepéquez: secondo alcuni testimoni, tutto è avvenuto quando un gruppo di un centinaio di contadini si è presentato ai cancelli della ‘hacienda’ con un giudice di pace per chiedere notizie di un bracciante, Pedro Tambiz, 22 anni, scomparso venerdì scorso mentre era al lavoro all’interno della proprietà agricola. Dopo un’accesa discussione, senza che ai contadini fosse consentito entrare nella tenuta, il proprietario José Fernández ha estratto una pistola e iniziato a sparare all’impazzata contro i ‘campesinos’. La polizia nazionale civile, allertata della possibilità di scontri, inviata sul posto ha disperso i braccianti con l’uso di gas lacrimogeni, procedendo anche ad alcuni arresti.

HONDURAS DOÑA ROSA E I 50 ANNI DEI DIRITTI DELLE DONNE A TEGUCIGALPA

È una nonna di 56 anni il simbolo della cinquantesima ‘Giornata della donna honduregna’, celebrata oggi in questo Paese centroamericano di quasi 7 milioni di persone, più della metà delle quali vive sotto la soglia di povertà. Si chiama Rosa Martínez, vive a San Pedro Sula, e per passare il tempo non fa la maglia o sforna torte per i nipoti (ne ha due) ma aggiusta biciclette: non per hobby, per sopravvivere. Il quotidiano ‘La Prensa’ dedica oggi a Doña Rosa un ritratto breve ma umano, spiegando che il mestiere le è stato insegnato dal marito, poco prima di morire di un cancro fulminante. La scelta fu saggia, visto che oggi la donna lavora dalle 7:00 del mattino a notte fonda montando e smontando biciclette, riparando catene e cambi, con le mani costantemente sporche di grasso e non di farina, per garantire la sopravvivenza ai suoi tre figli e ai due nipoti. Facile chiedersi perché i figli, due maschi e una femmina, non le diano una mano: la maggiore, Ana Patricia, madre di due bimbi, si occupa della casa e della cucina e difficilmente potrà mai trovare un’occupazione con due bambini a carico; i due minori, Luis e Dagoberto, ancora adolescenti, soffrono il primo d’insufficienza renale acuta, il secondo della sindrome di Down. Fino a qualche tempo fa era diverso, spiega Doña Rosa, e te la immagini magari mentre si gratta la punta del naso con le dita sporche di grasso, perché Luis riusciva a darle una mano, magari solo nei rapporti con i clienti, che non mancano mai, prendendo in consegna le bici da riparare e consegnando quelle aggiustate dalle mani sapienti della signora Martínez. Ora però Luis non ce la fa più, e alterna tutto il suo tempo, la sua giovane vita, tra il letto e l’ospedale. Oggi anche in nome di Doña Rosa migliaia di donne scenderanno in strada, nella capitale Tegucigalpa, per celebrare il cinquantesimo anniversario della ‘Giornata della donna honduregna’ (‘Día de la mujer hondureña’): lo faranno non solo per ricordare il decreto legge del 25 gennaio 1955, con il quale il Parlamento di allora istituì la ricorrenza e riconobbe alle donne il diritto di voto, ma anche per rivendicare il rispetto di quei diritti che spesso rimangono solo sulla carta. Per questo la marcia di oggi si concluderà, con una manifestazione, davanti al Parlamento: la legge elettorale stabilisce, infatti, che il 30% delle cariche elettive sia appannaggio delle donne, ma finora tutti hanno fatto finta di non ricordarsene.

Torino FS: PENDOLARI TO-MI ANNUNCIANO "SCIOPERO DEL BIGLIETTO"

Protesta dei pendolari della linea ferroviaria Torino-Milano, questa mattina, a Porta Susa. Contro "i continui gravi ritardi, la mancanza della manutenzione ordinaria, l'inefficienza" hanno, infatti, deciso di proclamare lo "sciopero" del biglietto per il mese di febbraio. Ossia non rinnoveranno l'abbonamento, ma utilizzeranno quello di gennaio "a titolo di rimborso per i disagi subiti nel corso dell'anno precedente". A fianco dei pendolari si schiera l'Adusbef, l'Associazione a difesa dei consumatori, del Piemonte: "bisogna rendere immediatamente operativo il bonus di sconto anche in Piemonte - afferma il presidente Alessandro Di Benedetto - ed occorre mettere a disposizione dei pendolari Intercity ed Eurostar un tavolo tecnico con la partecipazione di Trenitalia, Regione Piemonte, enti locali, sindacati, associazioni dei consumatori affinche' vengano affrontati tutti i problemi relativi al trasporto ferroviario, dalla sicurezza alla pulizia, dall'affollamento ai ritardi".

GR 13.00

ITALIA

MILANO, ASSOLTI TRE ISLAMICI DA ACCUSA DI TERRORISMO

MILANO - Non avevano programmato attivita' terroristiche che miravano a seminare terrore indiscriminato tra i civili ma semmai attivita' di guerriglia in concomitanza con la guerra in Iraq, senza violare i diritti umanitari. Per questo il gup di Milano Clementina Forleo oggi, durante il processo con rito abbreviato, ha assolto dall'accusa di terrorismo internazionale tre dei cinque islamici ritenuti dalla Procura componenti di una cellula legata ad Ansar Al Islam, condannandoli pero' per reati minori.

Sempre per il reato di terrorismo internazionale, il Gup ha revocato la custodia cautelare per gli altri due imputati di cui ha stralciato la posizione inviando gli atti per competenza a Brescia. Tutti restano comunque in carcere ad eccezione di uno, Mohammed Daki, che uscira' per decorrenza termini nei prossimi giorni.

E proprio dal provvedimento con cui il giudice ha deciso di stralciare la posizione di Noureddine Drissi e Khamel Hamrahui, si desumono i motivi che hanno portato a smontare la tesi dell' accusa e, dunque, all'assoluzione dal cosiddetto 270 bis di Boujaha Maher, Ali Ben Sassi Toumi e Mohammed Daki, condannandoli per reati minori, i primi due a tre anni e il terzo a un anno e 10 mesi di carcere. Pene ben piu' miti rispetto a quelle chieste dal procuratore aggiunto Armando Spataro e dal pm Elio Ramondini: dai 10 ai sei anni di carcere. Sui motivi dell'assoluzione dal reato di terrorismo internazionale il gup, oltre a parlare di inutilizzabilita' patologica di una serie di prove (le cosiddette 'fonti di intelligence', ossia i numerosi dati provenienti da 'acquisizioni informative' o 'investigative' non meglio precisate), fa una disquisizione articolata a sostegno della sua tesi.

Afferma con certezza che le cellule alle quali appartenevano gli imputati, una che gravita su Milano e l'altra su Cremona, avevano come scopo il finanziamento e il sostegno di strutture di addestramento paramilitare in zone del Medio Oriente e presumibilmente nel nord dell'Iraq. Tant'e' che erano stati organizzati la raccolta e l'invio di somme di denaro e l'arruolamento di volontari in concomitanza dell'attacco statunitense all'Iraq avvenuto come noto nel marzo del 2003 ma notoriamente previsto come altamente probabile all'indomani del conflitto in Afghanistan, nel quale pure tali gruppi risultano essere stati attivi. In pratica gli imputati avevano il compito di aiutare i 'fratelli' nelle zone del conflitto sia dal punto economico sia rinforzando i contingenti armati attraverso l'invio di combattenti anche se non risulta (...) che le due 'cellule' in questione fossero legate all'organizzazione 'Al Tawid' della quale sarebbe vertice il noto terrorista al Zarqawi.

IRAQ

Cinque soldati americani sono morti ieri in un incidente stradale in Iraq, a nord di Baghdad. Lo comunica oggi il comando militare Usa. I soldati sono rimasti uccisi sulla strada presso Khan Bani Saad. Altri due sono soltanto feriti.Un altro soldato americano, appartenente alla Task Force Baghdad, e' morto ieri per le ferite riportate dopo un attacco militare a nella capitale . NUOVO SEQUESTRO Un video diffuso da un gruppo d'insorti mostra un ostaggio americano che implora per la sua vita. La notizia è stata diffusa della Reuters, a sua volta ripresa dalle agenzia italiane. Nel video, che dura 60 secondi, un uomo che si identifica come Roy Hallams, cittadino americano, e' seduto con le gambe incrociate davanti a un fondo nero, mentre un'arma e' puntata verso la sua testa. Mentre parla, riferisce la Reuters che ha visionato il video, si strofina nervosamente le mani. Sono stato arrestato da un gruppo della resistenza in Iraq. Chiedo aiuto perche' la mia vita e' in pericolo, dato che e' stato provato che lavoro per le forze americane, dice l'uomo nella registrazione. L'autenticita' del video non e' stata verificata.

AGGIORNAMENTO VITTIME TSUNAMI

Il numero delle persone morte o presunte morte a causa del maremoto che il 26 dicembre scorso in Asia supera quota 280.000. Il bilancio complessivo e' stato aggiornato dall'Afp dopo gli ultimi dati forniti dall'Indonesia dove risulta che almeno 228.429 persone sono morte o risultano disperse. La nuova stima e' stata resa nota dal ministero della Sanita'. E intanto un progetto di legge e' stato presentato nel Congresso degli Stati Uniti per migliorare il sistema d'allarme per eventuali tsunami. La spesa prevista e' di 35 milioni di dollari. Il progetto segue le linee del piano proposto una decina di giorni fa, prima della riunione di Kobe, dall'Amministrazione Bush. L'idea e' quella di quadruplicare le dimensioni del sistema d'allarme esistente nel Pacifico e di creare un sistema simile nell'Atlantico, nei Caraibi e nel Golfo del Messico.

BOLIVIA

PRESIDENTE LANCIA APPELLO ALL'UNITÀ NAZIONALE “La legittima richiesta di autonomia deve percorrere il legittimo cammino previsto dalla legge”: lo ha detto il presidente Carlos Mesa rivolgendosi ai settori sociali di Santa Cruz (570 chilometri s sudest di La Paz) impegnati in una nuova mobilitazione a favore della secessione da La Paz, seguita a due settimane di proteste di piazza contro il recente aumento del prezzo dei combustibili. “La strada dell'autonomia regionale è ipotizzabile solo attraverso un'Assemblea Costituente” ha sottolineato Mesa, aggiungendo che i 2,3 milioni di abitanti di Santa Cruz “amano la Bolivia almeno quanto la loro autonomia e sanno che l’unità del Paese è assolutamente indissolubile”. Dopo marce, astensioni dal lavoro e scioperi della fame, apparentemente rientrati dopo la parziale deroga al decreto con cui il 30 dicembre scorso il governo aveva aumentato dal 10 al 23% i prezzi di benzina e diesel, il ‘Comité Civico’ di Santa Cruz ha rilanciato la battaglia per l’autonomia, convocando per venerdì prossimo una sorta di referendum sul tema. Alla mobilitazione di Santa Cruz si è unito anche il ‘Comité Civico’ di Tarija (650 chilometri a sudest di La Paz), zona in cui è concentrato l’87% delle riserve di gas naturale del Paese andino, che ha annunciato sempre per venerdì una consultazione popolare sulla secessione.

FORUM SOCIALE MONDIALE 2005: SCHEDA

Oltre 100.000 persone attese, 2.500 eventi in 11 aree tematiche promossi da 4.071 organizzazioni provenienti da 112 paesi: potrebbero bastare queste cifre per dare l’idea della quinta edizione del Forum Sociale Mondiale (Fsm), che si svolge a Porto Alegre dal 26 al 31 gennaio. Ben 500 – in gran parte tende e strutture mobili - gli spazi a disposizione per conferenze, dibattiti e incontri, distribuiti su un’area di quattro chilometri quadrati compresa tra Cais do Porto (la zona portuale) e il Parco ‘Marinha do Brasil’, nel centro della città costiera, capitale del Rio Grande Do Sul. Le nuove strutture realizzate per ospitare le attività del Forum Sociale rimarranno poi a disposizione degli abitanti di Porto Alegre, che sono circa un milione e mezzo. In particolare, l’area dismessa nella zona di Seca Square, è stata recuperata e trasformata in uno spazio culturale, mentre il campo che accoglierà i giovani del Forum, realizzato per l’occasione, diventerà la sede degli uffici amministrativi del ‘Parco dell’Armonia’. I grandi numeri riguardano anche la risonanza che questo appuntamento dovrebbe avere a livello planetario grazie alla presenza di circa cinquemila giornalisti dai cinque continenti, in rappresentanza di 65 nazioni e oltre mille mezzi di comunicazione.