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GR 19:30

Rapimento di Giuliana Sgrena

Attraverso il solito sito Internet e quando stava ormai per scadere il suo ultimatum di 72 ore, l'Organizzazione della Jihad islamica - la sigla che per prima ne aveva rivendicato tre giorni fa il rapimento - ha annunciato stasera a sorpresa la liberazione "entro qualche giorno" di Giuliana Sgrena, affermando che dalle "indagini" sul conto dell'inviata del Manifesto rapita venerdì "è divenuto categoricamente chiaro" che la giornalista italiana "non è implicata in accuse di spionaggio". Un annuncio privo per il momento di qualsiasi riscontro, ma che comunque sembra segnare una svolta, dopo 24 ore convulse in cui il gruppo di Abu Musab al Zarqawi, considerato il luogotenente di al Qaida in Iraq, ha seccamente smentito ogni coinvolgimento nel sequestro dell'inviata del Manifesto a Bagdad e il Consiglio degli Ulema sunniti ha ribadito la richiesta del suo rilascio. Comunque un segnale secondo gli uomini dell'intelligence italiana che sottolineano come tutte le fonti considerino un errore il rapimento della giornalista.

Solo le prossime ore potranno chiarire se il preannunciato rilascio della Sgrena verrà effettivamente seguito dai fatti. Alle voci che chiedono il rilascio della Sgrena si sono unite oggi anche la Tv satellitare araba Al Jazira con un proprio e inedito appello per la liberazione della Sgrena e della giornalista francese Florence Aubenas, quella del preside e dei professori della Facoltà di Lingue dell’Università di Baghdad, mentre sempre di oggi è un nuovo appello è stato lanciato dal collettivo del Manifesto tramite AnsaMed. Il testo che ricorda l'impegno della giornalista rapita contro tutte le guerre, contro le teorie sullo scontro di civiltà, sul valore della cultura araba, è stato rilanciato dalle 16 agenzie partner dell'Ansa nel mediterraneo e nel mondo arabo Alla Tv satellitare araba, il gruppo di Zarqawi ha fatto pervenire un durissimo comunicato per denunciare quello che ha bollato come il tentativo dei supposti rapitori della Sgrena per "infangare l'immagine dell'Organizzazione di al Qaida della Jihad nel paese di Rafidain e dei musulmani". Una presa di distanza netta e senza precedenti, e che è sembrata ulteriormente avvalorare la pista di un sequestro improvvisato e a opera di una banda di miliziani spinti - più che da motivazioni legate alla "resistenza" antiamericana - dalla più banale richiesta di un riscatto (o in subordine dalla possibilità di "vendere" l'ostaggio a qualche altro gruppo più organizzato).

Sugli sviluppi delle indagini, il portavoce del ministero degli interni iracheno Sabah Kadum non si è dal canto suo voluto sbottonare, spiegando stamani all'Ansa di non poter fornire alcun dettaglio, poichè la diffusione di informazioni in questa delicata fase del sequestro dell'inviata del Manifesto "potrebbe mettere in pericolo la vita dell'ostaggio".

Qualcosa Kadum se l'è comunque lasciata sfuggire, sostenendo che il fatto che la Sgrena e il suo interprete iracheno Wael (come era stato ipotizzato sin dalle prime ore) si siano trattenuti venerdì scorso per più di tre ore all'interno dell'Università di An Nahrein per intervistare gli sfollati di Falluja " potrebbe avere dato ai sequestratori la possibilità di pianificare e portare a termine il rapimento, avvenuto nella stessa area dove la giornalista francese Florence Aubenas e il suo interprete erano stati rapiti un mese fa".

IRAQ cronaca

L’occupazione italiana in Iraq continua a produrre morti: è salito, infatti, a 21 il bilancio delle vittime dell'attentato kamikaze di stamani presso un centro reclutamento militare a Baghdad, mentre i feriti sono 27. Lo ha detto un portavoce americano. L’attentato sarebbe stato rivendicato dal gruppo di Al Qaeda in su un sito internet. Sempre questa mattina due iracheni sono rimasti uccisi e sette altri feriti per l'esplosione di due bombe artigianali in due diversi attentati compiuti a nord di Bagdad, nella provicia di Salaheddin ed c’è stato un agguato un uomo politico a Bagdad. Sconosciuti armati hanno teso un'imboscata a Mithal al-Alusi, segretario generale del Partito Democratico della Nazione Irachena: l'uomo politico è sfuggito all'attentato, ma nella sparatoria sono rimasti uccisi due suoi figli. A PROPOSITO DI VIOLENZA: La Commissione elettorale irachena ha riconosciuto che il voto del 30 gennaio scorso è stato molto problematico nella provincia di Ninive (Mosul), dove solo 93 dei 330 seggi previsti hanno potuto aprire il giorno delle consultazioni.

IRAQ politica

Slitta a martedi' della prossima settimana, su richiesta di esponenti della maggioranza, il voto delle commissioni riunite Esteri e Difesa di Palazzo Madama al decreto che rifinanzia la missione italiana in Iraq. Domani mattina la Conferenza dei Capigruppo potrebbe decidere di incardinare nell'esame d'Aula il provvedimento dopo il voto delle commissioni. Il decreto scadra' il 19 marzo prossimo. E come se fosse una storia già letta oggi il Ministro degli esteri Gianfranco Fini ha dichiarato in pieno accordo con il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice, in una conferenza stampa congiunta oggi a Roma, che "L'Onu deve essere coinvolta e le Nazioni Unite dovrebbero essere pronte ad aiutare gli iracheni in tutti i modi in cui gli iracheni vorranno". in pieno accordo con il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice, in una conferenza stampa congiunta oggi a Roma. Durante la stessa conferenza la Rice ha ribadito che gli USA non hanno mai parlato di strategia di uscita dall’Iraq.

Palestina

Vertice di Sharm el-Sheikh: il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Sharon dichiarano il "cessate il fuoco". I palestinesi fermano ogni azione militare, in parallelo Israele arresta ogni operazione militare. E' stato annunciato al vertice di Sharm el Sheikh dal presidente dell'Anp Abu Mazen e dal premier israeliano Ariel Sharon. Il primo a comunicarlo è stato il presidente palestinese, seguito da Sharon. Sharon ha anche reso noto che Israele libererà "centinaia di detenuti palestinesi". Tuttavia, Abu Mazen ha affermato, nel corso della riunione quadripartita, con il presidente egiziano Hosni Mubarak e di re Abdallah di Giordania, che "ci sono divergenze con Israele sugli insediamenti, sui prigionieri, sui profughi, sul Muro, su Gerusalemme, che non si possono risolvere in un'ora, e ne parleremo nelle trattative finali".

  • Mubarak ha aperto gli interventi della sessione plenaria, al vertice che si svolge a Sharm el-Sheikh; e durante il suo discorso, ha sottolineato che il summit "e' un importante punto fermo e uno sviluppo lungamente atteso

Il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abul Gheit ha annunciato che, alla luce dei risultati del vertice di Sharm el Sheikh, l'Egitto ha deciso di rimandare in Israele il proprio ambasciatore, richiamato nel 2000, dopo lo scoppio dell'Intifada. I risultati del vertice israelo-palestinese di Sharm el Sheik comunque non convincono i movimenti integralisti palestinesi, a cominciare da Hamas. Un esponente del movimento, Mushir El Masri, ha dichiarato che l'accordo per il cessate il fuoco non vincola il suo gruppo. Il vertice di Sharm el Sheikh "non ha portato nulla di nuovo - ha proseguito - e le posizioni di Sharon restano le stesse di sempre". " Due mesi per l'assassino di Iman Una corte militare israeliana ha ordinato il rilascio del comandante dell'esercito responsabile dell'uccisione della piccola palestinese Iman al-Hams. Il corpo della bambina - che si recava a scuola in compagnia di sue coetanee - fu crivellato da 17 colpi sparati a distanza ravvicinata dal comandante, presso una postazione militare israeliana di Rafah. L'assassino ha scontato due mesi di "carcere" in una base militare israeliana.

ITALIA

Genova

Si è tenuta oggi un’altra udienza del processo per le gionate di Genova Ascoltiamo corrispondenza con un compagno del gruppo di supporto legale.

Commissione su Ilaria Alpi

Si è tenuta oggi una conferenza stampa a montecitorio a proposito della perquisizione ai gironalisti, disposte dalla Commissione parlamentare d'inchiesta per la morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin Giuseppe Giulietti, intervenuto come portavoce dell' associazione Articolo 21, e in disaccordo con il suo partito, i DS, ha criticato le perquisizioni e piu' in generale il clima di controllo dell' informazione ed ha proposto che il Comitato della Liberta' dell' Informazione chieda un incontro a tutti i gruppi parlamentari. Una iniziativa analoga e' stata annunciata anche dal presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, che nello stesso incontro ha anticipato le dimissioni degli aderenti al suo partito componenti la Commissione, e la richiesta ad almeno le forze del centro sinistra di associarsi. Maurizio Torrealta, giornalista di Rai News 24 e da anni impegnato in un'inchiesta giornalistica sul caso Alpi, ha ricordato di essere stato due volte in Somalia per questo e di avere chiesto al presidente della Camera Pierferdinando Casini, insieme con la parlamentare Mariangela Gritta Grainer e con Luciana e Giorgio Alpi, di istituire una commissione d'inchiesta sul caso. Torrealta ha anche reso noto che nel corso della perquisizione e' stata prelevata anche la sua scheda professionale dall' Ufficio del personale della Rai. Con Torrealta e' giunto anche il direttore di Rai News 24, Roberto Morrione, che gli ha espresso solidarieta'. Il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, ha evidenziato che a Taormina non e' parso vero ordinare una perquisizione e quindi cercare di intimidire un giornalista dopo quello che una parte del mondo dell'informazione ha scritto di lui. Nel corso dell'incontro e' stato ribadita piu' volte la necessita' di una stampa piu' libera e non condizionata. Il parlamentare Verde Mauro Bulgarelli ha parlato di un attacco in tal senso con l'inserimento nel capitolo terrorismo ed eversione delle telestreet, le tivu' di quartiere, il sequestro dei dati Indymedia, l'intervento del ministro Gasparri sui palinsesti.

Rifiuti/ discarica di Benevento

Per ora i lavori della discarica di Montesarchio non verranno avviati. E' quanto emerso da una riunione in Prefettura a Benevento e riportato dalle agenzie di stampa.. Al vertice, ancora in corso, partecipano le massime autorita' locali. Nessuna risposta certa sul quando i lavori del sito di smaltimento dei rifiuti saranno sospesi. Il prefetto Mario D'Ambrosi ha intanto invitato i manifestanti a sgomberare strade e ferrovie occupate. Proprio oggi si sono svolte proteste contro la costruzione della discarica regionale alla località "Tre Ponti" di Montesarchio, nel Beneventano, sito che dovrebbe dovrebbe accogliere 6 milioni di metri cubi di rifiuti. Un centinaio di manifestanti tra cui Francesco Caruso e don Vitaliano della Sala hanno occupato i binari della stazione Benevento. Alla protesta hanno partecipato anche decine di persone appartenenti ai comitati civici di Tufara e Montesarchio. Fin da questa mattina sono stati occupati i binari della stazione ferroviaria di Benevento, mentre per tutta la notte è proseguito il blocco sulla statale Appia. E' stato attivato anche un sito Internet per far seguire a tutti i cittadini del comprensorio la protesta contro la realizzazione della discarica Il blocco ha provocato ripercussioni sulla circolazione dei convogli sulla linea ferroviaria Caserta-Benevento-Foggia. Per arginare i disagi, Trenitalia ha attivato un servizio sostitutivo di bus. Ci sono stati anche momenti di alta tensione quando, questa mattina, alcuni colpi di pistola sono stati esplosi in aria dal conducente di un furgone che, esasperato, ha tentato di forzare uno dei posti di blocco alzati per protesta. Il conducente, pare un pregiudicato della zona, giunto ad Arpaia ha tentato di passare il posto blocco con il proprio mezzo. Qui ha però trovato resistenza da parte dei manifestanti. E' nata una discussione che poi si è conclusa con l'esplosione in aria di qualche colpo di pistola da parte del guidatore che subito dopo è fuggito. E’ comunque probabile che le richieste del comune di Montesarchio di delocalizzare la discarica in altra zona o di consentire alla Provincia di Benevento di trovare siti alternativi (come concordato con il ministro Matteoli a Roma il 28 gennaio scorso) si scontrino con il "muro" tecnico del commissariato che definisce questi siti "inidonei ad accogliere i rifiuti".

Roma/ proteste per la casa

Si è tenuta oggi a Roma la manifestazione in piazza montecitorio degli occupanti senza titolo degli alloggi soggetti a cartolarizzazione ex impdap, imps e inail. Ascoltiamo una corrispondenza con un rappresentante dell’unione inquilini.

Governo telematico: Italia e Giordania insieme nella cooperazione tecnologica

  • È stato firmato oggi ad Amman un accordo di cooperazione tecnologica tra il Governo Italiano, l'UNDP, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, e il Governo della Giordania L'accordo prevede che l'Italia sviluppi e implementi i sistemi di e-Accounting e di e-Procurement nel Ministero delle Finanze di Amman e successivamente in altri ministeri, nell'ambito della direttiva del Re Abdullah per l'applicazione del progetto di e-Government nel Regno.

In particolare il documento è stato firmato dal ministro delle Finanze giordano, dal ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, e da Christine McNab, rappresentante del programma delle nazioni unite ad Amman. Siglando questo accordo il Governo italiano, attraverso la sua unità di supporto tecnico “e-Government per lo sviluppo”, provvederà all'assistenza tecnica durante le diverse fasi del progetto, mentre l'UNDP provvederà alla gestione del progetto.

Roma: compagne femministe e lesbiche aggredite ieri a San Lorenzo Ieri sera, mentre si recava ad una riunione in difesa dei Consultori, una compagna è stata spintonata da un non ben identificato aggressore, il quale successivamente ha urlato "fuori le lesbiche da San Lorenzo". Inoltre, le compagne immediatamente sopraggiunte sono state aggredite da un secondo uomo, armato di spranga di ferro, che è stato però tempestivamente fermato da compagni che si trovavano sul luogo.

Dal mondo

Infondate le notizie sulla nuova minaccia di lapidazione per Amina Lawal

In relazione alle notizie diffuse via internet e riguardanti il caso di Amina Lawal, nuovamente condannata a morte per adulterio in Nigeria, Amnesty International precisa che si tratta di informazioni infondate. Il caso si e' positivamente risolto nel 2003, grazie a una straordinaria mobilitazione internazionale e al prezioso lavoro del collegio di difesa di Amina Lawal, con la completa assoluzione dell'imputata

AFGHANISTAN: Ritorna stazione radio di donne La "Voce delle donne afgane", una stazione radio afgana che si occupa principalmente di donne, è stata riattivata. Secondo la Bbc, la stazione era stata lanciata nel 2001 con la caduta dei talebani, ma poi aveva dovuto chiudere per mancanza di fondi. I diritti delle donne, i matrimoni forzati, la violenza contro le donne, la partecipazione politica e sociale delle donne, le uccisioni per onore ed il divorzio sono alcuni dei temi che vengono regolarmente discussi in questa radio. La radio ri-finanziata con capitale europeo, è ascoltabile a Kabul ed in altre provincie chiave, vicine alla capitale. Ma la scarsità di fondi, di strutture e di tecnologie adeguate resta comunque un problema per l'emittente.

PRESIDENTE PARLAMENTO ANNUNCIA REFERENDUM SU PENA DI MORTE

  • Il presidente del Parlamento, Porfirio Lobo, ha annunciato la convocazione di un referendum per chiedere ai cittadini se siano o meno favorevoli al ripristino della pena di morte, come strumento deterrente contro il dilagare delle ‘maras’ o ‘pandillas’, le bande criminali giovanili diffuse in Hodnuras e in tutto il Centroamerica. In un messaggio trasmesso dalle principali emittenti televisive e radiofoniche nazionali, Lobo, ha precisato che la pena capitale sarebbe applicata “in casi speciali, sempre se sia stata comprovata al 100% la colpevolezza dell’accusato”. Nonostante il pronunciamento contrario del capo dello Stato, Ricardo Maduro, che ha respinto la possibilità del ripristino della pena di morte “per ragioni morali e personali e perché contraria alla Costituzione nazionale”, Lobo ha continuato a promuovere l’iniziativa, facendone il tema portante della sua campagna per le primarie interne al ‘Partido Nacional’ (al governo) in vista delle elezioni presidenziali del prossimo 27 novembre.

RISO, ACQUA POTABILE E TURISMO A RISCHIO PER INQUINAMENTO DA PETROLIO Un tratto di circa 28 chilometri del fiume Santo Domingo, nello stato di Barinas, è rimasto inquinato a causa di una fuoriuscita di petrolio da un’azienda locale. "Una mano poco scrupolosa ha provocato l’apertura di una delle valvole e il combustibile è finito nel nostro fiume" ha spiegato alla televisione statale il direttore della Protezione civile dello stato venezuelano, Jesús Ruiz, invitando i turisti a evitare di bagnarsi nelle acque del fiume e vietando l’uso dell’acqua per scopi domestici. Tecnici sono al lavoro per limitare gli effetti della fuoriuscita di greggio e ridurre l’impatto ambientale; nel frattempo, però, tutta la stampa nazionale ha precisato che è stato vietato l’uso per scopi domestici dell’acqua del fiume Santo Domingo, che fornisce almeno la metà delle risorse idriche alla comunità locale, specializzata, vista la grande estensione di territorio pianeggiante a disposizione, nella coltivazione del riso. A questo proposito, le autorità locali hanno spiegato che la fuoriuscita di petrolio mette a rischio più di 200.000 ettari di risaie, tutte localizzate lungo il fiume inquinato.

Germania: Fermiamo la deportazione in Iran di Zahra Kameli! Quest'appello ci arriva dalla Linea Lesbica di Göttingen, Germania Zahra è detenuta in un Centro di permanenza temporanea per migranti dal 31 gennaio 2005. Verrà deportata in Iran il 10 febbraio, se la mobilitazione internazionale non lo impedirà. In Iran, Zahra è in pericolo di pesanti persecuzioni per adulterio e per la conversione al cristianesimo. Dopo un anno di illegalità in Germania, Zahra ha fatto la richiesta di asilo politico, sulla base della conversione al cristianesimo, che è stata però rifiutata. Il 31 gennaio è stato rifiutato anche l'appello di urgenza degli avvocati. E quindi poche ore dopo questo rifiuto, Zahra è stata arrestata e portata nel Centro di permanenza temporanea di Hannover-Langenhagen, dove aspetta di essere deportata il 10 febbraio. Il Comitato di solidarietà con Zahra dichiara: "La politica della visibilità è l'unica arma che abbiamo al momento"; ed invita quindi a mandare fax di protesta alla Corte Amministrativa di Göttingen Fax numero: 0049-531-4883001

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GR 9:30

Iraq

False confessioni sono state estorte con torture dai militari statunitensi a diversi prigionieri di nazionalita' kuwaita: lo afferma l'avvocato paladino dei diritti umani Tom Wilner, che rappresesnta gli 11 cittadini del Kuwait, rinchiusi nella base di Guantanamo in quanto stanieri sospettati di terrorismo. Secondo la denuncia dell'avvocato Wilner, i prigionieri sono stati colpiti con catene, seviziati con scosse elettriche e sodomizzati dai militari americani. "Guantanamo - ha detto Wilmer - e' una macchia sull'onore della nostra nazione". Adesso, aggiunge Wilmer, "l'abuso fisico e' cessato, almeno per i Kuwaiti, ma si e' passati alla t0ortura mentale".

Un'esplosione davanti ad un centro di reclutamento dell'esercito a Baghdad ha causato 13 morti, secondo quanto riferisce la Cnn. Uomini armati hanno attaccato il convoglio di un uomo politico iracheno a Baghdad, uccidendo i suoi due figli.

Filippine

I partigiani di un ex leader islamico che si trova in carcere, Nur Misuari, si sono rivoltati nel sud delle Filippine e in due giorni di battaglia hanno ucciso 16 soldati. Gli scontri, che ancora oggi continuano, sono avvenuti sull'isola di Jolo, ex roccaforte del gruppo terroristico Abu Sayyaf, responsabile nel passato di numerosi sequestri e varie decapitazioni, e cio' fa pensare che si sia stabilita un'alleanza tra i guerriglieri dei due fronti. La ribellione armata e' iniziata ieri con l'attacco a distaccamenti militari sull'isola da parte di circa 400 uomini di Misuari.

Sri Lanka

Un leader della guerriglia tamil e un ex deputato simpatizzante con la ribellione sono stati uccisi in un'imboscata nella parte orientale dell'isola, in una zona controllata dalle forze governative. Altri quattro uomini, l'autista e tre militanti tamil, sono stati uccisi. Lo hanno riferito oggi fonti ospedaliere. L'agguato e' stato compiuto ieri da ignoti armati nel distretto di Batticaloa contro un'auto su cui viaggiavano il leader politico delle Tigri tamil E. Kusalyan e l'ex deputato Chandra Nehru, simpatizzante con la ribellione. I militari cingalesi hanno negato di aver a che fare con l'attacco addossando la responsabilita' al gruppo dissidente tamil del colonnello Karuna, mentre un portavoce dei ribelli del Ltte, S. Puleedevan, parlando dalla roccaforte settentrionale di Kilinochchi, ha dato la colpa a squadre di paramilitari. Un tentativo norvegese di far partire i colloqui di pace e' naufragato nel giugno scorso

Vertice Israele-Palestina

Il presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen) e' giunto questa mattina a Sharm el Sheik per partecipare al primo vertice con il premier israeliano Ariel Sharon. Al summit parteciperanno anche il presidente egiziano Hosni Mubarak e re Abdallah di Giordania. Severe misure di sicurezza sono state adottate a partire da stamane nella citta' egiziana di Sharm El Sheikh, sul mar Rosso, dove alle 13 locali - 12 ora italiana - aprira' il vertice quadripartito sulla pace in Medio Oriente. Barricate per impedire l'accesso sono state alzate intorno all'albergo che ospitera' il summit, cui parteciperanno il primo ministro israeliano Ariel Sharon, il presidente dell'Autorita' palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas), il presidente egiziano Hosni Mubarak e re Abdallah di Giordania. Fonti bene informate hanno detto che il responsabile della sicurezza palestinese, Mohamed Dahlan, avanzera' una proposta di compromesso sulla questione dei prigionieri su cui vi e' stato finora disaccordo fra le parti, che prevede il disarmo e la residenza obbligata. I punti essenziali delle intese israelo-palestinesi che saranno annunciate a Sharm el-Sheikh sono anticipati stamane dal quotidiano al-Ayam di Ramallah (Cisgiordania). Il giornale sintetizza almeno sette punti di intesa: 1. - Una mutua dichiarazione di cessate il fuoco, che include ogni forma di violenza o di incitamento; 2. - Un ritiro graduale di Israele da cinque citta' cisgiordane; 3. - Il rilascio di 900 detenuti palestinesi e la costituzione di una commissione congiunta per esaminare la questione di quanti restano in carcere; 4. - Israele consente all'avvio di lavori di costruzioen del porto di Haifa; 5. - Riapertura dei valichi di transito fra Israele e i territori, facilitazioni per i pendolari; 6. - Israele cessa la caccia ai militanti armati della intifada; 7. - Israele cessa le incursioni e le operazioni militari nelle zone palestinesi.

Questo il programma - diffuso oggi dall'ufficio del primo ministro israeliano - dei lavori del vertice di oggi a Sharm el Sheikh che dovrebbe decretare un accordo di cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi. Alle 11:45 locali (le 10:45 italiane) incontro tra il premier israeliano Ariel Sharon e il presidente egiziano Hosni Mubarak; Alle 12:00 (11:00) incontro tra Sharon e il presidente palestinese Abu Mazen; Alle 13:00 (12:00) dichiarazioni dei quattro leader che partecipano al vertice: oltre a Sharon, Mubarak e Abu Mazen il re di Giordania Abdallah; Dalle 14:00 e le 15:15 (le 13:00-14:15) Pranzo ufficiale; Alle 15:15 (14:15) incontro Sharon-Abdallah, l'ultimo in agenda del vertice.

Industria automobilistica US taglia assistenza

Le tre grandi industrie automobilistiche statunitensi - General motors, Ford e Daimler Chrysler - stanno tagliando drasticamente i costi per l'assistenza sanitaria dei loro dipendenti. Di conseguenza, nota il Wall Street Journal, le compagnie assicurative stanno, a loro volta, riducendo il personale e i servizi. La societa' del Michigan Blue cross blue shield, ad esempio, ha gia' licenziato 500 medici, il cinque per cento di quelli originariamente previsti da un programma di assistenza che copre 120 mila lavoratori, e ha annunciato la diminuzione della retribuzione per una serie di prestazioni, una misura che potrebbe spingere altri 1.900 professionisti a rinunciare al contratto. Due associazioni professionali, invece, la Michigan state medical society e la Michigan osteopathic association, non hanno accettato le variazioni contrattuali e hanno intentato una causa contro la compagnia di assicurazioni presso il tribunale di Lansing. Secondo i sanitari, l'abbattimento dei costi incidera' inevitabilmente sulla qualita' dell'assistenza, specialmente nei confronti dei pazienti cronici, seguiti per molti anni dallo stesso medico.

gror050208 (last edited 2008-06-26 09:51:19 by anonymous)